In una fase di cambiamento di mercato, di approccio al Cliente e del modo di fare impresa, il manager It è sempre più manager e sempre meno It: nuovi modelli organizzativi e sistemi Ict flessibili, efficienti ed efficaci.
3. Il WEB 2.0 è…
– Contenuti prodotti dagli utenti “dal basso”
– Relazione e socialita'
– Conversazione da pari a pari (P2P)
– Generosita' e scambio non economico
– Conoscenza e trasparenza
– Reputazione e fiducia spontanea
– Liberta' e democrazia
– Assenza di gerarchia e controllo
– Creativita' e “intelligenza collettiva”
4. E non solo…
– Condivisione (e modifica) di file, agende
– Collaborazione alla stesura di documenti
– Coordinamento di team
– Analisi e intelligence di gruppo
– Assistenza e trasferimento di conoscenza
– Streaming di eventi e riunioni
– Apprendimento assistito
5. Perché non in azienda?
Adattare la filosofia del Web 2.0 alle aziende, significa
poter usufruire di una organizzazione di stampo
«sociale» sia al proprio interno che tra le aziende e i
loro partner e clienti.
L’applicazione di strumenti di Social Computing e
l’adozione di nuovi approcci tecnologici ed
infrastrutturali produce effetti sensibili, stimolando
flessibilità, adattabilità e collaborazione.
Da questa evoluzione nasce il concetto di…
6. ENTERPRISE 2.0
Il termine Enterprise 2.0 descrive un insieme di
approcci organizzativi e tecnologici orientati
all’abilitazione di nuovi modelli organizzativi
basati sul coinvolgimento diffuso,
la collaborazione emergente,
la condivisione della conoscenza
e lo sviluppo e valorizzazione
di reti sociali interne ed esterne
all’organizzazione.
(Wikipedia)
9. E’ necessario che:
1) I leader aziendali siano proiettati verso lo sharing delle
conoscenze. Incrementando il KNOW-WHO piuttosto che i vecchi
concetti di Know-How, Know-What e Know-Why.
2) Vengano abbandonati i modelli di pensiero aziendali che
conducono a «mission» e «vision»: è necessario protendere al
futuro senza paletti mentali.
3) Si aumenti la sensibilità verso i cambiamenti culturali,
accentandoli e facendoli propri.
17. Messaggi precisi e coerenti
- Una corretta comunicazione è la chiave di volta di tutta la
reputazione aziendale nelle menti degli utenti.
E’ necessario porsi in modo consono all’ambiente che accoglierà
il messaggio, ma allo stesso tempo garantire a tutti una corretta
fruibilità del contenuto.
- Gli strumenti Social invogliano (e
pretendono) la formulazione di messaggi
esatti e dal contenuto facilmente
verificabile.
Gestire con puntualità e stile la
comunicazione aziendale (sia orientata
all’advertising, che al customer care) può
fare la differenza fra l’essere qualcuno e il
non esistere.
19. Dare voce a tutti
Fondamentale l’instaurazione di un dialogo «full-duplex» tra
azienda e comunità.
- Riuscire a gestire in modo ottimale sia i commenti positivi che
negativi, fornendo tutto il supporto necessario affichè le
comunità si trasformino da gruppi aggregati nel bisogno a
gruppi fondati sulle passioni.
- Fornire un servizio capace di gestire con efficenza i dati sensibili
degli utenti, garantendo la privacy su tutti i livelli di social
networking.
21. Sei ciò che gli altri percepiscono
In una società in cui Internet rappresenta la prima e più autorevole
fonte di informazioni, la presenza o meno di un’azienda sulla rete
ne determina non solo l’identità ma anche il valore percepito.
Attori principali sono:
Sito Web Campagne AD Community Opinion
Leaders
23. Validi supporti alla mente
Saper utilizzare in modo proficuo i device tecnologici costituisce un
grande vantaggio.
Non solo hardware, ma anche software studiato appositamente per
poter venire incontro a tutte le necessità ricorrenti e potenziali
durante il businessing.
- Utilizzo di APP per smartphone create ad-hoc per l’azienda
- Sfruttamento delle tecnologie di CLOUD COMPUTING per
rendere subito accessibili le conoscenze abbattendo le barriere
spazio-temporali.
- Dotarsi di partner di valore operanti nel settore delle
TELECOMUNICAZIONI.