2. Scrivono troppo1
Non importa chi tu sia: chi ha voglia di leggere un CV di 5 pagine? Nessuno, specialmente se
ha centinaia di curriculum da leggere quel giorno.
3. Lo copiano da internet2
Il risultato? Un’accozzaglia di informazioni (a volte contrastanti) scritto con stili differenti.
Inoltre, ora esistono strumenti per scoprire immediatamente da dove proviene un testo.
Ma poi, pensi di essere il primo a copiarlo?
4. Non usano elenchi puntati
Il risultato è un illeggibile, noioso “muro di testo”. Perché scrivere 3 capoversi, quando
3 frasi in un elenco possono comunicare le stesse informazioni?
3
5. Non indicano i ruoli4
“Ho collaborato con la ditta X con le seguenti mansioni” non vuol dire molto.
A prima occhiata il recruiter vuole sapere: che lavoro facevi? Qual era il tuo ruolo?
6. Non indicano le mansioni5
L’altra faccia della medaglia è data da CV dove viene indicato solo il ruolo. Dato che le
responsabilità e i requisiti dello stesso ruolo possono variare in ditte diverse,
assicurati di indicare quali erano le tue mansioni!
7. Fanno errori grammaticali6
Può capitare, specialmente se l’inglese non è la tua lingua madre. Purtroppo
però un errore nel CV, che dovrebbe essere il documento che meglilo ti
descrive in ambito lavorativo, spesso comporta l’essere scartati a priori.
8. Non usano un inglese
professionale
7
“Grammaticalmente corretto” non vuol dire necessariamente accattivante,
convincente, professionale.
Quando cerchi lavoro all’estero, la tua concorrenza non è composta solo da altri italiani,
ma anche da professionisti madrelingua. Il tuo CV è più convincente del loro?