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Energia da biomasse:Aspetti fondamentali e prospettive Fabrizio Bezzo fabrizio.bezzo@unipd.it 049 8275468 www.capelab.dipic.unipd.it
Sommario L’umanità ha la capacitàdirenderesostenibile lo sviluppo, cioèdigarantirechequestosvilupposoddisfiibisognidella nostra generazionesenzacompromettere la possibilitàdellegenerazioni future di fare altrettanto (The Bruntland Report, 1987) Introduzione Produzione di energia elettrica Produzione di biocarburanti  Conclusioni
Redditi e popolazione Introduzione Mia nonna diceva: ci sono solo due famiglie al mondo, gli Hannotanto e gli Hannopoco (Miguel de Cervantes, Don Chisciotte)
Costo del progressoAlcuni dati di fatto Introduzione benessere ed inquinamento il pianeta si sta riscaldando per promuovere la prosperità economica deve crescere il PIL per far crescere il PIL si deve aumentare il consumo di energia più energia si consuma, più CO2 si produce più CO2 viene immessa nell’atmosfera…. la CO2 “buona” e quella “cattiva” quanto pesa la CO2 sul global warming?
Consumo globale di energia Introduzione BOE=Barile di petrolio equivalente (159 L, ovvero 6.1 GJ)
Consumo di energiaQuale energia? Introduzione 7% 6% 23% 38% 26% I combustibili fossili forniscono più dell’85% dell’energia consumata
Prospettive e ipotesi (a 50 anni) Introduzione La lotta per l’esistenza è la lotta per l’energia disponibile (Ludwig Boltzmann) Crescita lenta nei paesi industrializzati Crescita rapida nei paesi in via di sviluppo Popolazione mondiale a 9-10 miliardi aumento di 6-7 volte del PIL mondiale aumento di 5-6 volte della produzione per la maggior parte dei beni di base (ferro, prodotti chimici, legname, etc.)  aumento di 3.5 volte della domanda energetica aumento di 7 volte della domanda di elettricità richieste energetiche ancora più elevate per affrontare questioni ambientali!
EnergiaRiserve e consumo Introduzione
Energia nel mondoFonti primarie (dati IEA) Introduzione rinnovabili altro nucleare petrolio geotermia solare/maree idroelettrico carbone vento gas biomassa Italia
Il consumo di petrolioQualche disequilibrio Introduzione …seconno le statistiche d'adesso / risurta che te tocca un pollo all'anno: / e, se nun entra nelle spese tue, / t'entra ne la statistica lo stesso / perch'è c'è un antro che ne magna due(Trilussa) Ogni giorno sono estratti oltre 80 milioni di barili di petrolio (circa 2 litri al giorno per ogni abitante sulla terra). Ma: ,[object Object]
India
Cina
Europa
America,[object Object]
Qualche confronto…Dati IEA Introduzione % rinnovabili su energia totale Francia 6.5% (eolico 2%, solare 0.5%, biomassa 68%) Germania 6.9%: (eolico 15%, solare 2.7%, biomassa 74%)  UK 2.1% (eolico 9%, solare 0.9%, biomassa 80%)  Italia 6.7% (eolico 2%, solare 0.3%, biomassa 32%)
Qualche confronto…Energia per abitante Introduzione Intensità energetica (energia/abitante) rispetto a Italia Francia +40%  Germania +33% UK +23% USA +150% Giappone +32% Intensità emissioni CO2 (CO2/abitante) rispetto a Italia Francia -22%  Germania +29% UK +13% USA +148% Giappone +20%
Qualche confronto…Energia per ricchezza prodotta Introduzione Intensità energetica (energia/PIL) rispetto a Italia Francia +12%  Germania +6% UK -12% USA +29% Giappone -35% Intensità emissioni CO2 (CO2/PIL) rispetto a Italia Francia -34%  Germania +5% UK -17% USA +31% Giappone -39%
Come viene usata energia?E come viene prodotta CO2? Introduzione 12% edifici 22% industria edifici servizi agricoltura industria 19% trasporto 11% trasformazione fonti primarie 36% produzione energia elettrica trasporto CO2
Consumo di energiaL’uso dell’energia negli edifici
Scelta di materia prime Disponibilità Accessibilità Concentrazione Costo di estrazione (in termini di impatto e risorse necessarie) Concorrenza per materia prima Esistenza di alternative “Vicinanza” nella struttura chimica o fisica “vicinanza” nello stato di ossidazione Introduzione
Riserve di carbonio(consumo petrolio: ~30 miliardi barili all’anno) Introduzione Riserve di gas recuperabili – 75-90 GTC (1 Tera-BOE) Riserve di petrolio recuperabili – 120-150 GTC (1.2 Tera-BOE) Riserve di carbone recuperabili – 900-1000 GTC (6.6 Tera BOE) Argillite petrolifera (Oil Shale) – 225 GTC Sabbie bituminose – 250 GTC Altre riserve fossili (non estraibili con tecnologia attuale) – 2500 GTC Torba e carbonio del suolo – 2000 GTC Idruri del metano – 10000 (??) GTC Biomassa – 500-800 GTC Produzione annuale terrestre – 50-60 GTC/y (400 Giga-BOE/y) Produzione annuale acquatica – 15-25 GTC/y (100 Giga-BOE/y) CO2 atmosferica (360ppm) – 750 GTC Carbonio oceanico (30ppm) – 40000 GTC Calcare/dolomite/gesso – 100000000 GTC Uranio: 4 mil ton provate (~5 Tera-BOE con tecnologie attuali) 22 mil probabili
Stima del consumo di energiaUna previsione semplice Introduzione Al giorno d’oggi: 6.7 miliardi x 12 BOE/persona = 80 miliardi di BOE Fra 40 anni: 10 miliardi x 15 BOE/persona = 150 miliardi di BOE Secondo alcuni calcoli, questo comporterebbe un esaurimento di TUTTE le fonti fossili in meno di 100 anni. In assenza di soluzioni emissioni di CO2 passeranno nel 2050 dalle attuali circa 7 GTC/anno ad almeno 26 GTC/anno.
Introduzione
Introduzione
Sviluppo sostenibile Controllo della qualità dell’aria Gestione delle risorse idriche Conservazione qualità del terreno Conservazione natura e paesaggio Sicurezza ed efficienza energetica Gestione demografica Gestione rifiuti Pianificazione della mobilità Sviluppo tecnologico e pianificazione della produzione Introduzione
La Produzione di Energia Elettrica da Biomassa
Produzione mondiale di elettricitàFonti primarie (dati IEA) Energia elettrica altro rinnovabili gas nucleare petrolio carbone 88% idroelettrico 6% biomassa
Produzione di elettricitàFonti rinnovabili (dati IEA) Energia elettrica
Energia elettricaFonti rinnovabili Le tre principali fonti rinnovabili oggi disponibili per la produzione di energia elettrica utilizzano: sole: fotovoltaico e solare termodinamico (concentrato) vento: energia eolica (mulini) biomassa: combustione e gassificazione Energia elettrica
Costi dell’energia elettricaDati e previsioni IEA 2008 Energia elettrica Sequestro CO2 in impianti a carbone o metano comporta costa aggiuntivo di circa 20-40 $ per MWh prodotto. costo carbone costo metano
Energia elettricaIl fotovoltaico Energia elettrica Dal 2004 prezzo non è sceso a causa dell’aumento del costo del silicio (da 25 $/kg a 400 $/kg!) Conversione diretta dell’energia solare (fotoni) in energia elettrica (elettroni) Il modulo fotovoltaico è solitamente a base di silicio Rendimenti commerciali si attestano oggi attorno al 15% (silicio monocristallino) Radiazione solare massima 1 kW/m2 sole: 1 GW  1 km2 considerata efficienza, variabilità insolazione, etc. per ottenere 1 GW servono circa 40 km2 Italia necessita di circa 41 GW Possibile generazione distribuita (anche piccola scala) Erogazione discontinua
Energia elettricaIl solare termodinamico (o concentrato) Energia elettrica Raggi solari sono concentrati su ricevitore che scalda oli minerali (< 400 °C) o sali fusi (> 600 °C) che vengono utilizzati per produrre vapore che aziona turbina e produce energia elettrica Vantaggio: non c’è discontinuità perché è possibile accumulare oli o sali fusi in serbatoi di raccolta Efficienza 15-50%  serve minor superficie
Energia elettricaL’eolico Energia elettrica Vento muove pale e l’energia meccanica è trasformata in energia elettrica. Una installazione terrestre oggi può arrivare a 3 MW di potenza Una installazione offshore oggi può produrre circa 6 MW (in progetto mulini da 10 MW), ma costi sono 40% superiori Efficienza è attorno al 20%, ma molto variabile  come fotovoltaico è un’energia discontinua
Energia elettricaLa biomassa Oggi principali tecnologie che partono da biomassa prevedono (quasi) sempre la produzione di vapore che serve per azionare una turbina per la produzione di energia elettrica Vi sono principalmente tre strade combustione diretta della biomassa (legno, residui agricoli, pellets, oli vegetali) gassificazione della biomassa: biomassa viene trasformata ad elevata temperatura in un gas che contiene idrogeno, monossido di carbonio e metano e questo viene bruciato fermentazione della biomassa (rifiuti di tipo organico) per produrre biogas (metano e anidride carbonica) che viene bruciato   Energia elettrica
Il consumo di biomasse Energia elettrica Attualmente circa il 10% del consumo primario di energia deriva da biomasse paesi industrializzati solo 3.5% (anche se Finlandia 18%, Svezia 17%, Austria 13%) paesi in via di sviluppo 38% sono intese come biomasse coltivazioni e residui legnosi come pure i residui zootecnici Si noti che l’energia primaria è l’energia solare che si trasforma in biomassa attraverso la fotosintesi efficienza media 0.1% (punte al 2%) reazione per produzione lignocellulosa CO2 + 0.72 H2O  CH1.44O0.66 + 0.66 O2
Produttività biomasse Energia elettrica
Energia elettrica Biomassa terrestreSfruttamento umano delle risorse (Haberl et al., 2007) Superficie terrestre è già molto sfruttata. Uso biomassa per energia determina numerosi problemi: ,[object Object],Intervento su zone già sfruttate impone o rivoluzioni tecnologiche o cambio della destinazione finale della biomassa coltivata
Elettricità e calore Le biomasse possono essere trasformate attraverso processi chimici (combustione, gassificazione, pirolisi) o biologici (fermentazione) allo scopo di produrre energia elettrica e calore Il potere calorifico delle biomasse è abbastanza vario: legno (essiccazione naturale): 11 MJ/kg legno (essiccazione termica): 14.5 MJ/kg pellets: 17 MJ/kg trucioli: 15.9 MJ/kg paglia: 14.5 MJ/kg granella di mais: 16.7 MJ/kg   Energia elettrica
Elettricità e caloreI processi termochimici: combustione Le risorse sono molto varie: residui forestali e agricoli solitamente il combustibile è solido, ma vi sono numerose eccezioni (biogas) talvolta biomassa è “tagliata” con combustibili fossili per aumentare potere calorifico (tipico per residui zootecnici) Si tratta di una complessa reazione di ossidoriduzione, esotermica nella quale il carbonio e l’idrogeno del combustibile reagiscono con l’ossigeno per formare CO2 e H2O. Sono riconoscibili 3 fasi: riscaldamento ed essiccamento gassificazione (distillazione) reazioni in fase gassosa  Energia elettrica
Combustione diretta Impianti di piccole dimensioni: stufe, caminetti (a legna, tronchetti o pellets) a rendimento molto variabile: caminetti aperti: 10% (ma con inserti: 50-60%) stufe a pellets: 60-75% Impianti di grandi dimensioni: tecnologie a letto fisso e a letto fluido (>30 MW) rendimento: 75-90% Negli impianti di grandi dimensioni la combustione è solitamente utilizzata per la produzione di vapore per la produzione di energia elettrica solo energia elettrica: he = 40% max (<30% se rifiuti organici solidi) cogenerazione di elettricità e calore: he = 30% Energia elettrica
Tipi di combustori Energia elettrica Combustori a letto fisso: adatta anche per pezzatura disomogenea, umidità variabile. Solitamente avviene in due stadi: aria primaria poco turbolenta (per non smuovere braci); aria secondaria per combustione ottimale degli effluenti gassosi. Combustori a letto fluido: aria fornita dal basso e mantiene materiale in stato fluido. Richiede omogeneità pezzatura. Si una minor eccesso d’aria (meno NOx),  è possibile operare a bassa temperatura (800-900 ºC).
Elettricità e caloreI processi termochimici: gassificazione La gassificazione è la conversione termochimica di un combustibile solido o liquido in un gas che avviene attraverso un agente gassificante. Divisa in varie fasi: combustione, pirolisi, gassificazione. Sono utilizzati come agenti gassificanti: aria ossigeno vapore Differenza sostanziale con combustione è minor rapporto ossigeno/combustibile Energia elettrica
Principali reazioni Energia elettrica Reazioni principali: Combustione: C + O2 CO2 Ossidazione parziale: C + 0.5O2 CO Reforming: C + H2O  CO + H2 Reazione di Boudouard: C + CO2 2CO Metanazione: C + 2H2 CH4 Water/Gas Shift: CO + H2O  CO2 + H2 La composizione del gas è molto variabile e dipende dal tipo di biomassa, dall’umidità della stessa, dall’agente gasogeno, dalle condizioni operative (temperatura), dall’apparecchiatura: CO: 10-15 (aria); 30-38% (ossigeno); 32-41% (vapore) CO2: 14-20 (aria); 25-30% (ossigeno); 15-20% (vapore) H2: 9-10 (aria); 30-35% (ossigeno); 24-30% (vapore) CH4: 2-5 (aria); 4-6% (ossigeno); 12-14% (vapore) N2: 55-70 (aria); 2-5% (ossigeno); 2-5% (vapore)
Gassificazione: uso del syngas Energia elettrica Il potere calorifico del gas di sintesi: 3.8 – 5 MJ/Kg Se si utilizza per produrre energia elettrica rendimento è del 20-30%  consumo di biomassa 1.3-2 kg/kWh cicli gassificazione + turbina a vapore: he = 20-30% cicli gassificazione + ciclo combinato a gas: he = 30-40% Problemi:  tecnologia in molti gasi è ancora antieconomica (conviene in casi particolari: gassificazione del black liquor delle cartiere) qualità del syngas difficile da garantire Il syngas contiene contaminanti (acidi e vari composti solforati e clorurati). Il livello di depurazione dipende da uso finale bassa depurazione se usato come riducente in processi chimici media depurazione per produzione energia elettrica massima depurazione per produzione metanolo, carburanti sintetici, H2
GassificazioneSchema di processo Energia elettrica vapore hp acqua Boiler Purificazione syngas N2 syngas O2 Turbina a gas elettr. Gassificatore Separazione aria aria biomassa solida Boiler Macina vapore surr. Gassificazione è molto modulare e anche per questo permette grande flessibilità nella potenza degli impianti. Inoltre, ha minor impatto ambientale rispetto a combustione. vapore lp Turbina  a vapore elettr.
Tipi di gassificatori Energia elettrica Letto fisso: sono più flessibili nella granulometria del materiale; usati per media taglia tiraggio updraft, downdraft, crossdraft Letto fluido: se agiscono sotto pressione consente una certa flessibilità nella granulometria (oltre a inerte, possono essere aggiunti catalizzatori) letto fluido sospeso o circolante Letto trascinato: combustibile viene miscelato con ossigeno e vapore (o miscele acqua/carbone) e operato in equicorrente a temperature molto elevate (>1200 ºC); serve granulometria molto fine
Elettricità e caloreI processi termochimici: pirolisi La pirolisi è una decomposizione termochimica dei materiali organici, ottenuta fornendo calore a temperature comprese tra i 400 e gli 800 ºC in assenza (o difetto) di ossigeno I prodotti sono gassosi, liquidi e solidi a seconda della biomassa e delle condizioni di reazione pirolisi lenta: 35% solido (50% contenuto energetico), 25% liquido, acqua 20%, gas 20% pirolisi rapida (flash; permanenza < 1 s) a bassa temperatura (500-650 ºC): 80% liquido  pirolio pirolisi rapida ad alta temperatura (>650 ºC): 80% gas Processo è costoso e di difficile manutenzione Energia elettrica
PirolisiUso prodotti Gas: utilizzato subito per combustione (riscaldamento o generazione vapore) Solido: è carbone (utilizzato per forni e barbecue) Liquido: il pirolio (o bio-olio) è il prodotto potenzialmente più interessante, perché molto simile a petrolio. Ma: poco stabile (molti gruppi ossigenati) composizione chimica molto complessa (composti di potenziale valore, ma di difficile separazione) poco economico Energia elettrica
Elettricità e caloreI processi biochimici: la digestione anaerobica Si tratta di un processo biologico che trasforma biomassa liquida (deiezioni animali, spremitura di rifiuti organici, etc.) a biogas (60-65% metano; 30-35% CO2) Tre stadi di digestione: enzimi extracellulari degradano molecole complesse (proteine, cellulosa, grassi, carboidrati) in acidi grassi solubili, alcoli, NH3, CO2 batteri acetogenici (e formatori di acidi) trasformano prodoti precedenti in acido acetico, acido propionico, H2, CO2, etc. due gruppi di batteri metanogeni anaerobici trasformano rispettivamente CO2 e H2 oppure acetato in metano In genere lo stadio limitante è il terzo (crescita lenta, alta sensibilità a fattori ambientali). Il biogas prodotto viene utilizzato per: produzione calore cogenerazione elettricità + calore Energia elettrica
Digestione anaerobicaCondizioni operative Temperatura: solitamente 35 ºC (condizioni mesofile) pH: 6-8 (carbonato è sistema acido-base che più controlla pH in questi processi) Tempo di permanenza dipende da concentrazione, temperatura, tipo di batteri Devono essere garantire buone condizioni di mescolamento e apporto di adeguato nutrimento (spesso materiale in ingresso è sufficiente) Processo può essere: continuo (serve sia digestore che serbatoio di post-digestione) discontinuo semicontinuo Energia elettrica
Digestione anaerobicaSchema di processo Energia elettrica vapore acqua Boiler fumi turbina elettr. vapore lp biogas fango Digestore anaerobico pretrattamento fango digerito centrifuga concime acqua
La Produzione di Carburanti da Biomassa
La situazione europeaProssimi 25 anni I biocarburanti Per EU 25 crescita annua media dello 0.6% per energia primaria (2.4% incremento annuo del PIL) Dipendenza da importazioni: 47.1%  67.5% La UE ha stabilito una serie di obiettivi: incrementare la quota delle energie rinnovabili da 5.4% nel 1997 al 12% nel 2010 e sino al 20% nel 2020 direttiva 2003/30/CE: sostituzione di diesel e benzina del 5.75% entro il 2010 Presidenza UE 2007: sostituzione di diesel e benzina del 10% entro 2020
Settore carburantiprevisioni 2000-2030 (FONTE: DG-TREN, 2003) I biocarburanti 30% del consumo totale di energia nell’Unione Europea deriva dal settore trasporti Trasporto merci: +2.1% anno per EU 15 trasporto su gomma: 69%  77.4% Trasporto personale: +1.5% anno per EU 25 raddoppio trasporto aereo sino a quota del 10.8% sul totale (consumo energia 16%) auto e moto circa stabili: 77.7%  75.8% I carburanti liquidi continueranno a dominare il mercato richiesta di diesel aumenterà più di quella della benzina
Produzione di biocarburantiMondo I biocarburanti Nel mondo nel 2006 sono stati prodotti circa 46 milioni di ton di biocarburanti (40 etanolo e 6 biodiesel) e 1.4 miliardi di ton di benzina e diesel USA dal 2005 primo produttore mondiale di etanolo: da 4 milioni di ton nel 1996 a quasi 15 milioni di ton nel 2006 (+ un milione di ton di biodiesel) Brasile per 25 anni il leader mondiale di etanolo: nel 2006 produce circa 14 milioni di ton Cina: nel 2006 3 milioni di ton di etanolo Europa: nel 2006 circa 2.5 milioni di ton di etanolo e 4 milioni di ton di biodiesel
Il contesto politico italianoIncentivi Energia elettrica da fonti rinnovabili certificati verdi incentivi Biocarburanti (Legge n. 81/2006) Dal 1º luglio 2006 i produttori di carburanti (diesel/benzina) devono immettere al consumo biocarburanti di origine agricola oggetto di un’intesa di filiera, o di un contratto quadro, o di un contratto di programma agroenergetico in misura pari all’1 per cento dei carburanti diesel e della benzina immessi al consumo nell’anno precedente. Tale percentuale, espressa in potere calorifico inferiore, è incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010. I biocarburanti Previsioni per domanda di biocarburanti in Italia:  500mila t nel 2007 - 2.1 milioni di t nel 2010
Emissioni CO2 I biocarburanti Emissioni previste di CO2 (UE 25 2005-2020) Fonte: Commissione Europea, gennaio 2007
Emissioni CO2Come produciamo CO2? I biocarburanti Quando viene bruciato: 1 kg di petrolio produce 2,6 kg di anidride carbonica in termini energetici: 61 g/MJ 1 kg di gas naturale produce 2,7 kg di anidride carbonica in termini energetici: 57 g/MJ 1 kg di carbone produce 2,6 kg di anidride carbonica in termini energetici: 91 g/MJ (valore medio) 1 kg di legname produce 1,6 kg di anidride carbonica in termini energetici: 85 g/MJ (valore medio) ma questa non incrementa il contenuto nell’atmosfera NOTA BENE: un ettaro di bosco cattura 1 kg di anidride carbonica ogni ora un’automobile media produce 1 kg di anidride carbonica ogni tre chilometri
Auto per abitante I biocarburanti
BiocarburantiIl bioetanolo Vi sono due grandi categorie tecnologiche Bioetanolo di prima generazione produzione da zuccheri semplici produzione da amido Bioetanolo di seconda generazione produzione di materiali lignocellulosici via biologica via termochimica I biocarburanti
I biocarburantiDiverso valore energetico I biocarburanti In termini di potere calorifico:  1 L EtOH = 0.65 L benzina 1 kg EtOH = 0.6 kg benzina diesel olio di colza coke etanolo pellet
La situazione americanaIl piano energetico per l’etanolo I biocarburanti Actual New RFS obiettivo 2012 (superato già nel 2008!) >25% del mais americano finisce in etanolo 6.5 bgal nel 2007 >19 Mt consumo benzina 2005: 350 Mt 4.9 bgal nel 2006 >14.7 Mt Miliardi di galloni 3.9 bgal nel 2005 Source: Renewable Fuel Association
La situazione europea2006 I biocarburanti Circa 2.5 Mt/anno di bioetanolo Francia: 750 kt Germania: 600 kt Spagna: 350 kt Polonia: 200 kt Italia: 120 kt, ma collegato a industria vinicola (nessun impianto rilevante da mais o frumento) Circa 4 Mt/anno biodiesel Germania: 3000 kt Francia: 700 kt Italia: 400 kt (2005) Repubblica Ceca: 130 kt (2005)
Bezzo 2009 Produzione di biocarburantiUlteriori dati sul biodiesel I biocarburanti
Il bioetanoloProprietà chimiche e motoristiche I biocarburanti Numero di ottano: indice della proprietà detonante di un carburante in un motore Otto  (la detonazione è la conseguenza della autocombustione del carburante  battito in testa) Potere calorifico inferiore: 26.7 MJ/kg Benzina: 45 MJ/kg Temperatura di ebollizione (1 atm): 78.4°C Vantaggi: Numero di ottano elevato (>100); benzina ha in genere un numero di ottano 95 No emissione benzene e SO2, minori emissioni di CO tuttavia maggiori emissioni aldeidi Elevato calore di vaporizzazione: permette raffreddamento della miscela e maggiore compressione Svantaggi: Igroscopico smiscelazione Chimicamente più aggressivo (corrosione) Tensione di vapore bassa: problemi di accensione a freddo
Il bioetanolo di I generazioneIl processo attuale possibile in Italia I biocarburanti mais, frumento, orzo, barbabietola… Processo  biologico Etanolo Piante zuccherine 100 kg mais 31 kg  (40 L) etanolo (+ 31 kg mangimi animali)
Il bioetanolo di I generazioneSchema di processo (dry milling) I biocarburanti
Il bioetanolo di I generazioneMacina I biocarburanti Dimensioni granuli 2-4 mm
Il bioetanolo di I generazioneProduzione polpa, cottura e liquefazione I biocarburanti PRODUZIONE POLPA (mashing) JET COOKING mais acqua azoto a-amilasi 110-140 °C 50-60 °C vapore LIQUEFAZIONE RAFFREDDAMENTO a-amilasi 30-35 °C acqua di raffeddamento 80-90 °C
CotturaGelatinizzazione I biocarburanti La struttura cristallina dell’amido deve essere rotta per consentire l’accesso agli enzimi. La gelatinizzazione causa un aumento di viscosità (ridotta dall’ a-amilasi introdotta all’inizio) 67°C 75°C 85°C
L’amidolisiEffetto degli enzimi I biocarburanti amilosio (25%) amilopectina (75%) a-amilasi (legami a-1,4) glucoamilasi (legami a-1,4 e a-1,6) produzione destrine
Degradazione dell’amidoSchema riassuntivo I biocarburanti
Il bioetanolo di I generazioneSaccarificazione e fermentazione I biocarburanti SSF (fermentazione e  saccarificazione simultanee) Serbatoio della birra CO2 acqua di raffeddamento glucoamilasi lieviti 30-35 °C La SSF avviene in condizioni anaerobiche. La concentrazione è di circa il 9-12% in peso (12-15% v/v).  Il tempo di permanenza è di circa 40-60 h.  Il rapporto tra CO2 ed etanolo prodotti è circa 1.
FermentazioneI lieviti I biocarburanti C6H12O6 2C2H5OH + 2CO2 + 2H2O saccharomyces cerevisiae Cinetica: 10% v/v 15% v/v
Produzione di etanoloEsempio di calcolo per resa teorica I biocarburanti Idrolisi dell’amido: (C6H12O5)n + n H2O  nC6H12O6 Da 1 kg di amido si producono circa 1.111 kg di glucosio.  Da 1 kg di glucosio si ottengono 0.511 kg di etanolo. Il mais contiene circa il 15% di umidità; il suo contenuto in amido è circa del 70%. Qual è la resa teorica di 100 kg di mais? 0.85 0.70 100 kg mais 85 kg biomassa secca  59.5 kg amido   66.1 kg glucosio  33.8 kg etanolo teorici. 1.111 0.511
Il bioetanolo di I generazioneDistillazione e recupero dell’etanolo I biocarburanti STRIPPER RETTIFICA DISIDRATAZIONE etanolo 50% etanolo 92.8% etanolo 99.9% birra acqua acqua solidi, acqua (whole stillage) Setacci molecolari: zeoliti con pori a 3 Å, che lasciano passare le molecole d’acqua (2.8 Å), ma non quelle di etanolo (4.4 Å). SERBATOIO WHOLE STILLAGE
Distillazione acqua-etanoloIl punto azeotropico I biocarburanti 95.6% massa 89.5% molare (T = 78.17 °C)
DistillazioneParticolari tecnici I biocarburanti Piatti spesso usati per separazioni con solidi
La distillazioneNecessità di un’integrazione energetica I biocarburanti Circa 55-60% dell’energia termica è richiesta dalla sezione di recupero dell’etanolo. recuperi termici da correnti più calde a correnti più fredde colonne a pressione maggiore per avere flussi a temperatura elevata per fornire calore per bollitori nelle altre colonne.
Il bioetanolo di I generazioneConcentrazione dei residui solidi  I biocarburanti EVAPORATORI (multiplo effetto) (35-40% energia termica) vapore CENTRIFUGA thin stillage (8% solidi) whole stillage (12% solidi) torta (cake) (35% solidi) sciroppo (30% solidi) Una parte (15-30%) dello thinstillage è riciclata in testa al processo nel reattore di mash
Il bioetanolo di I generazioneEssiccazione del DDGS I biocarburanti torta + sciroppo ESSICCATORE DDGS PELLETTIZZATORE fumi da caldaia o  impianto di cogenerazione Composizione DDGS: 30% proteine 11% grassi 10-15% acqua fibre, minerali… per l’essiccazione si usano anche sistemi ring-dryer: più complessi, ma più efficienti.
Il bioetanolo di I generazioneServizi Torri di raffreddamento per ricircolo dell’acqua impianto dolcificazione acque Vapore (2.7-3.5 kg/kgEtOH) ed elettricità (1.2-1.8MJ/kgEtOH) cogenerazione a metano (turbina a gas) o biomassa Trattamento acque acque di spurgo e prima pioggia Trattamento emissioni gassose lavaggio CO2 da fermentatori trattamento fumi essiccazione DDGS trattamento fumi caldaia/centrale cogenerazione … I biocarburanti
Il bioetanolo di I generazioneSchema di processo I biocarburanti
Il bioetanolo di I generazioneLayout I biocarburanti distillazione,  disidratazione stoccaggio DDGS serbatoi birra e stillage fermentatori mash, liquefazione, propagazione, chemicals essiccatori stoccaggio mais trattamento acque evaporatori centrifughe torri di raffreddamento mulini centrale olio e stoccaggio olio stoccaggio etanolo
Il bioetanolo di I generazioneUn impianto reale I biocarburanti
I biocarburantiFood for fuel? I biocarburanti Etanolo e (in parte) biodiesel sfruttano risorse alimentari per produrre carburanti in ogni caso sfruttano terre coltivabili
Produzione di cerealiDati FAO I biocarburanti In Italia da 1950 resa per ettaro nel mais è quintuplicata. Si stimache circa 4.5% dellaproduzionesiautilizzato per biocarburanti. Questoabbassa la disponibilità per persona a 309 kg. *previsioni 02/09
Il prezzo nei cerealiUn problema più complesso I biocarburanti prezzo mais in Italia
L’etanolo degli USALa produzione non è diminuita I biocarburanti 180 raffinerie di etanolo  21 in costruzione Produzione: nel 2007 19 Mton nel 2008 27 Mton (circa 5% della quota energetica)
I biocarburantiFood for fuel? I biocarburanti Etanolo e (in parte) biodiesel sfruttano risorse alimentari per produrre carburanti in ogni caso sfruttano terre coltivabili Sono (in parte) causa dell’aumento dei prezzi alimentari. Anche se: consumo carne in aumento  7 kg cereali per 1 kg di carne bovina 3 kg cereali per 1 kg carne suina problemi siccità
I biocarburantiNon solo concorrenza alimentare I biocarburanti Scarsa produttività  biodiesel (colza): 0.9-1.5 ton/ha (19000-30000 km/ha) bioetanolo (mais): 3.5-4 ton/ha (35000-40000 km/ha) Costo elevato:  biodiesel: 0.8-0.9 €/L (equivalenza con diesel se greggio 120-130 $/bbl) bioetanolo: 0.45 €/L (mais: 160 €/ton; equivalenza benzina se greggio 80 $/bbl) Dubbi su rilevanza dei vantaggi ambientali
Il bioetanoloLa seconda generazione I biocarburanti La cellulosa è uno zucchero complesso potenzialmente fermentabile È il polimero naturale più abbondante sulla Terra possibilità di sostituire una quota considerevole (forse la totalità) del consumo di benzina La produzione di etanolo via lignocellulosa può avvenire in due modi processo enzimatico-biologico: cellulosa è ridotta enzimaticamente a zuccheri semplici e quindi fermentata processo termochimico-biologico: cellulosa è distrutta (gassificata) termicamente e gas viene fermentato
Il bioetanolo da lignocellulosaPerché è un processo complicato? I biocarburanti fenoli LIGNINA EMICELLULOSA CELLULOSA xilosio (C5) glucosio e fruttosio (C6)
I materiali lignocellulosiciStruttura della parete cellulare I biocarburanti La parete cellulare contiene cellulosa, emicellulosa, pectina, lignina e proteine solubili La lignificazione avviene nei tre strati (S1, S2, S3) della parete cellulare.
Il bioetanolo di II generazioneIl processo enzimatico-biologico I biocarburanti distillazione e disidratazione raccolta e trasporto produzione di energia pre-processing idrolisi enzimatica fermentazione zuccheri (C5, C6) pre- trattamento condizionamento ,[object Object]
 esistono molte possibili interazioni tra gli step Il processo è energeticamente autosufficiente. 0.25 MJ di energia elettrica in eccesso sono prodotti per kg di etanolo Vengono prodotti 0.25 kg (0.32 L) per kg di legno secco.
Il processo enzimatico-biologicoIl pretrattamento Pretrattamento chimico acido concentrato (H2SO4) acido diluito ammoniaca Pretrattamento fisico steam explosion steam explosion (190°C, 10 bar, 10 min) + SO2 Pretrattamento biologico funghi La scelta del pretrattamento dipende dalla biomassa da fermentare I biocarburanti
I biocarburanti Soluble phase Endoglucanase Cellobiohydrolase Β-glucosidase L’idrolisi della cellulosaIl meccanismo
Il processo enzimatico-biologicoIdrolisi e fermentazione (I) I biocarburanti PRE-TRATTAMENTO RECUPERO ETANOLO saccarificazione cellulosa fermentazione C6 fermentazione C5 SHF (Sequential Hydrolysis & Fermentation)
Il processo enzimatico-biologicoIdrolisi e fermentazione (II) I biocarburanti PRE-TRATTAMENTO RECUPERO ETANOLO saccarificazione cellulosa  & fermentazione C6 fermentazione C5 SSF (Simultaneous Saccharification & Fermentation)
Il processo enzimatico-biologicoIdrolisi e fermentazione (III) I biocarburanti PRE-TRATTAMENTO RECUPERO ETANOLO saccarificazione cellulosa & fermentazione C5 e C6 SSCF (Simultaneous Saccharification & Co-Fermentation)
Il processo enzimatico-biologicoLa produzione di vapore ed energia elettrica I biocarburanti La corrente di fondo dello stripper (che contiene i residui solidi) viene concentrata (filtri/centrifughe ed evaporazione) e inviata a una caldaia insieme al biogas che deriva dal trattamento delle altre correnti organiche (correnti di fondo delle altre colonne, etc.). Il vapore prodotto viene utilizzato per la produzione di energia elettrica. fumi TURBINA MULTISTADIO vapore CALDAIA biomassa residua acqua DIGESTORE ANAEROBICO correnti con organici
Il processo enzimatico-biologicoCriticità tecnico-economiche Questioni tecniche da risolvere: necessità di colture ad alta resa (>40 t/ha all’anno  >10t/ha EtOH) e a basso consumo d’acqua e fertilizzanti idrolisi e fermentazione più rapide (oggi per un impianto da 100mila t/a di EtOH servirebbe volume di fermentazione da 30-40mila m3 rispetto agli 8-12mila m3 della prima generazione) possibilità di realizzare idrolisi e fermentazione in modo meno diluito (in modo da rendere meno costoso il recupero dell’etanolo) Costo dell’etanolo da materiali lignocellulosici è oggi concorrenziale a benzina per prezzo del greggio superiore a 110 $/bbl deve essere concorrenziale per greggio a 40-50 $/bbl I biocarburanti
Coltivazione biomassaRicerca in corso Bezzo 2009 I biocarburanti Irrigazione a goccia Produttività raggiunte sorgo: 30-35 t/ha (Piemonte)
Il bioetanolo di II generazioneIl processo termochimico-biologico I biocarburanti ,[object Object]
 diversi step non ancora ben definitiraccolta e trasporto Vengono prodotti 0.17 kg (0.21 L) per kg di legno secco. distillazione e disidratazione produzione di energia pre-processing fermentazione syngas raffreddamento e purificazione del syngas gassificazione Il processo è energeticamente autosufficiente. 0.8 MJ di energia elettrica in eccesso sono prodotti per kg di etanolo prod. di energia da syngas non fermentato
La fase termochimicaLa gassificazione La gassificazione è la conversione termochimica di un combustibile solido o liquido in un gas che avviene attraverso un agente gassificante. Divisa in varie fasi: combustione, pirolisi, gassificazione. Sono utilizzati come agenti gassificanti: aria ossigeno vapore Differenza sostanziale con combustione è minor rapporto ossigeno/combustibile la gassificazione è un processo endotermico I biocarburanti
La fermentazione del syngasReazioni principali I biocarburanti La produzione di acido acetico può essere inibita Set di reazioni: 4CO + 2H2O  CH3COOH + 2CO2 4H2 + 2CO2 CH3COOH + 2H2O 6CO + 3H2O  C2H5OH + 4CO2 6H2 + 2CO2 C2H5OH + 3H2O Conversione CO: 50-90% Conversione H2: 20-70% Concentrazione di etanolo nel brodo di fermentazione: 2-3% syngas Serve molta energia per recuperare l’etanolo
Il processo termochimico-biologicoCriticità tecnico-economiche Questioni tecniche da risolvere: gassificazione è processo complesso e costoso, specie se si vuole garantire composizione costante nel gas di sintesi possibilità di realizzare conversioni elevate in un reattore industriale non è dimostrata servono concentrazioni più elevate nel fermentatore per ridurre le spese energetiche nel recupero dell’etanolo l’effetto della produzione di inibitori nel processo di fermentazione non è chiaro Costo dell’etanolo da materiali lignocellulosici è oggi concorrenziale a benzina per prezzo del greggio superiore a 130 $/bbl I biocarburanti
Il biodieselIl processo attuale I biocarburanti colza, soia, girasole, palma, mais… Processo  chimico Semi oleosi Biodiesel Glicerina Metanolo 100 kg colza  40 kg olio (trigligeridi) 40 kg olio (trigliceridi) + 5.5 kg metanolo  39 kg biodiesel (estere metilico) + 4 kg glicerina
Il biodieselBilancio di materia I biocarburanti 12% 1% INPUT 87% 1% 4% 9% 86% OUTPUT
Il biodieselProprietà chimiche e motoristiche Potere calorifico inferiore: 37-39 MJ/kg diesel: 42-43 MJ/kg Vantaggi: elevato numero di cetano (48-60), paragonabile o superiore a diesel fossile (40-55) minori emissioni di SO2 e di polveri sottili ma aumentano NOx elevato potere lubrificante Svantaggi minore stabilità rispetto a diesel qualità variabile I biocarburanti Numero di cetano: indice della attitudine all’autoaccensione con combustione regolare di un carburante in un motore diesel)
Il biodieselSchema di processo I biocarburanti riciclo metanolo Reattore 60-70 °C Lavaggio Separatore metanolo glicerina grezza olio Pressa Separatore Evaporatore semi acidi grassi biodiesel mangimi Evaporatore Processo può essere batch oppure continuo glicerina
Il biodieselLa transesterificazione dei trigliceridi I biocarburanti Estere metilico o Biodiesel (FAME: fatty acid methyl ester)  Si usano metanolo o etanolo (più costoso) in eccesso per spostare equilibrio verso prodotti. RCCOH Serve un catalizzatore per liberare la catena dell’acido grasso. Di solito si usa una base (NaOH o KOH o metilato sodico), ma va bene anche un acido (H2SO4).
Il biodieselLa chimica del processo Se come catalizzatore si usa una base: eccesso d’alcol: da 6:1 a 20:1 temperatura: reazione avviene a temperatura ambiente, ma si opera a >50 °C per diminuire viscosità Se come catalizzatore si usa un acido: eccesso d’alcol: 50:1 temperatura: da temperatura di ebollizione dell’alcol a 120 °C (si opera sotto pressione) la reazione è sensibilmente più lenta la catalisi acida è vantaggiosa in oli ricchi di acidi grassi liberi (come negli oli di cottura) perché oltre alla reazione di transesterificazione avviene anche l’esterificazione diretta degli acidi grassi I biocarburanti
Il biodieselLe reazioni secondarie I biocarburanti Reazioni indesiderate che che possono avvenire in ambiente basico:  1. saponificazione: sapone RCOOH + NaOH    RCOONa+ + H2O 2. idrolisi: base RCOOCH3 + H2O    RCOOH + CH3OH L’aciditàdell’oliodeveessereinferiore all1%, per impediresaponificazione e conseguenteformazioned’acquachedeterminaun’ulterioreformazionediacidigrassi. Analogamente, è importanteche olio siaanidro.
Il biodieselFattori di innovazione Catalizzatori eterogenei acidi vantaggi dei catalizzatori acidi (possibilità di trattare oli ricchi di acidi grassi) facilità di recupero e rigenerazione del catalizzatore (solido) svantaggi attuali: costo, stabilità dei catalizzatori Catalisi enzimatica condizioni blande, alta efficienza costo elevato Transesterificazione ed esterificazione supercritica reazioni senza catalizzatori T = 300-350 °C; P = 10-20 bar svantaggi: processo più complesso e costoso I biocarburanti
Il biodieselEstrazione dell’olio I biocarburanti Decortificazione del seme si toglie involucro lignocellulosico (se presente) Macinazione del seme Riscaldamento e condizionamento facilità velocità di estrazione il condizionamento determina la formazione di un film d’acqua sulla superficie del seme che incrementa diffusione Estrazione dell’olio dal seme meccanica (se contenuto olio > 20%) chimica (se contenuto olio < 20%)
Il biodieselTrattamento dell’olio Sedimentazione e filtrazione Degommazione rimozione gomme di fosfatidi che possono assorbire acqua e formare incrostazioni viene aggiunto 1% d’acqua che rende insolubili gomme poi separate via centrifuga Neutralizzazione gli acidi grassi sono saponificati (aggiunta di soluzione di soda) e allontanati con fase acquosa Lavaggio ed essiccazione i saponi residui sono lavati e separati via centrifuga l’olio viene essiccato sotto vuoto per eliminare umidità residua I biocarburanti
Il biodieselIl reattore I biocarburanti Reazione avviene solitamente a pressione atmosferica e temperatura tra i 60 e i 70°C. I reattori sono dei reattori a mescolamento (essenziale per garantire un buon contatto tra la fase oleosa e quella alcolica). Nei processi continui si utilizzano due o tre reattori in serie (con rese complessive intorno al 99.9%) regione di mescolamento Possibile schema di reattore serpentino per riscaldamento biodiesel, metanolo, glicerina olio, metanolo, base regione di decantazione rbiodiesel= 880 kg/m3 rglicerina= 1050 kg/m3 glicerina
Il biodieselPurificazione biodiesel (I) I biocarburanti NEUTRALIZZAZIONE acido fosforico DECANTAZIONE DECANTAZIONE biodiesel metanolo glicerina biodiesel metanolo  glicerina biodiesel metanolo glicerina glicerina glicerina metanolo DECANTAZIONE biodiesel metanolo glicerina biodiesel metanolo glicerina biodiesel metanolo glicerina FLASH (sottovuoto)
Il biodieselPurificazione biodiesel (II) I biocarburanti FLASH LAVAGGIO metanolo acqua ESSICCAMENTO vapori CENTRIFUGA biodiesel metanolo biodiesel biodiesel biodiesel acqua acqua residui biodiesel
Il biodieselPurificazione glicerina I biocarburanti NEUTRALIZZAZIONE metanolo acido cloridrico DECANTAZIONE acidi grassi acqua da lavaggio biod. glicerina metanolo acqua glicerina metanolo  glicerina metanolo acqua glicerina metanolo FLASH  (sottovuoto) acqua metanolo metanolo glicerina metanolo acqua  acqua glicerina FLASH RETTIFICA
Il biodieselNote finali Integrazione termica per recupero calore è essenziale per economicità del processo Servono inoltre impianti di lavaggio per le emissioni gassose e trattamento acque Consumi vapore: 3 t/tbiodiesel Uso della glicerina: parte per industria alimentare, zootecnica, cosmetica e farmaceutica additivo per digestori anaerobici combustibile … sempre più è materiale da smaltire (costo) I biocarburanti
Il biodiesel di III generazioneLa produzione da alghe I biocarburanti Uno dei problemi del biodiesel è la scarsa produttività per ettaro: palma: 5.5 t/ha olivo: 1.1 t/ha colza: 1.1 t/ha girasole: 0.9 t/ha soia: 0.4 t/ha mais: 0.15 t/ha Le microalghe presentano una potenzialità ben diversa: > 50 t/ha
Il biodiesel da algheAlcuni dati generali I biocarburanti Produzione di olio è generalmente pari a 20-50% della biomassa secca delle microalghe (ma si può arrivare a 80%) Crescita e accumulo di oli dipende da rapporto C:N nella fase di crescita serve abbondanza di nutrienti (sia carboniosi che azotati) per accumulare olio si deve innalzare rapporto C:N (scarsità di azoto) L’effetto della luce è sia importante per la crescita algale che per la produzione di oli la maggior parte delle microalghe raggiungono livelli di saturazione per intensità luminose intorno ai 200 mEm-2s-1 (all’equatore intensità è circa 2000 mEm-2s-1); la sovrassaturazione danneggia il meccanismo fotosintetico inibendo la crescita Crescita è autotrofa (luce e CO2), ma per molte specie può essere anche eterotrofa (senza luce, ma presenza di nutrienti) crescita eterotrofa è più rapida
Il biodiesel da algheBacini aperti e fotobioreattori I biocarburanti Bacini aperti (open ponds) produttività: 0.12-0.35 kg/m3/d Fotobioreattori produttività: 0.6-1.5 kg/m3/d
Il biodiesel da algheBacini aperti e fotobioreattori I biocarburanti RECUPERO CO2 fumi Recupero è complesso e costoso SEPARATORE biomassa spenta biomassa compost gassificazione etc. POND/ FOTOBIOREATTORE olio Concentrazione 1 g/L IMPIANTO BIODIESEL
Il processo BTLLa produzione di carburanti sintetici I biocarburanti Franz Fischer e Hans Tropsch  Nel 1925 viene brevettato il processo Fischer-Tropsch per produrre combustibili liquidi sintetici a partire a CO e H2 (syngas) attraverso un meccanismo a catena di allungamento di catene carboniose l’idea iniziale è utilizzare il carbone per produrre il syngas (processo Coal to Liquid – CTL) tuttavia, anche il gas naturale può essere utilizzato (processo Gas to Liquid – GTL) Anche la biomassa può essere gassificata processo Biomass to Liquid (BTL) I prodotti sono diesel (ottima qualità), benzine (qualità mediocre), nafta.
Il processo BTLGli stadi fondamentali I biocarburanti dipende da: ,[object Object]
 temperatura
 rapporto idrogeno/CO
 pressioneGASSIFICAZIONE E REAZIONE DI SHIFT SINTESI DI  FISCHER-TROPSCH HYDROCRACKING  DELLE CERE SEPARAZIONE  DEI PRODOTTI
Il processo BTLLo schema del processo I biocarburanti 15 bar, 240˚C CO + 2H2 -(CH2) + H2O Prodotti circa 0.18 kg di carburanti liquidi per kg di legno secco. Prodotti circa 5 kg CO2 per kg di carburanti liquidi. HC gas WATER-GAS SHIFT FISCHER-TROPSCH HC Vapore SEPAR. 30 bar, 500˚C 2 H2/CO (con bypass) a valle viene rimossa la CO2 Syngas HC liquidi Benzine H2 Biomassa Diesel HYDROCRACKING O2 SEPAR. 30 bar, 1000˚C 0.8 H2/CO 50 bar, 350˚C Cracking delle cere GASSIFICAZIONE
L’idrogenoAlcuni chiarimenti I biocarburanti Io credo che l’acqua sarà un giorno utilizzata come combustibile, che l’idrogeno e l’ossigeno che la compongono … forniranno un’inesauribile fonte di luce e calore… (Jules Verne, L’isola misteriosa) L’idrogeno non è una fonte primaria di energia sulla terra non esiste libero e deve essere generato consumando energia L’idrogeno è un vettore energetico rispetto all’energia elettrica ha il vantaggio che può essere immagazzinato rispetto a carburanti tradizionali permette motori ad elevata efficienza e non inquina al momento dell’uso La questione fondamentale è: come produrre idrogeno? fonti fossili energia solare (diretta o indiretta) biomassa nucleare
IdrogenoProcessi di produzione Le principali tecnologie di produzione dell’idrogeno sono: steam reforming del gas naturale (38% produzione mondiale) ossidazione parziale di idrocarburi pesanti (25%) processi dell’industria petrolifera (18%) gassificazione del carbone (10%) processo dell’industria petrolchimica e chimica (7%) elettrolisi dell’acqua (2%) I processi quindi: utilizzano fonti fossili come materia prima e/o richiedono una grande dispendio energetico (elettrolisi) I biocarburanti
IdrogenoSteam reforming I biocarburanti Il processo è solitamente effettuato a partire da gas naturale, ma viene talvolta realizzato anche con idrocarburi pesanti (desolfonati). WATER-GAS SHIFT REFORMER Vapore Metano eccesso di vapore, 880˚C CH4 + H2O  CO + H2 reazione con catalizzatore (Ni) 2 reattori, 400˚C e 200˚C CO + H2 CO2 + H2 catalizzatori (Fe-Cr e Zn-Cu) Vapore LAVAGGIO CO2 RIMOZIONE OSSIDI MEA H2 (98%), CH4 trasformazione in metano degli ossidi di carbonio residui  reazione con catalizzatore (Ni)
IdrogenoSteam reforming dell’etanolo Un processo promettente per la produzione rinnovabile di idrogeno riguarda lo steam reforming dell’etanolo: 	C2H5OH + 3H2O  6H2 + 2CO2 Reazione è favorita da eccesso di vapore e quindi richiede purificazione meno spinta nella produzione di etanolo Reazione è endotermica ricerche in atto per realizzare processo autotermico Sono necessari catalizzatori (Ni o Co) Temperatura: 300-500 °C I biocarburanti
La bioraffineria I biocarburanti La bioraffineria rappresenta il concetto più avanzato di sfruttamento di biomasse attraverso l’integrazione di processi biologici e termochimici produzione carburanti produzione energia produzione chemicals possibile integrazione con raffinazione e trasformazione di combustibili fossili
I biocarburanti Il futuroLa bioraffineria carburanti liquidi raffineria secondaria processi termochimici gas & idrogeno biomassa agricola rifiuti organici scarti industriali organici biomassa marina raffineria primaria estrazione & purificazione produzione energia & calore materiali prodotti biochimici raffineria secondaria processi biologici calore & elettricità
Il futuroLa bioraffineria I biocarburanti Zuccheri semplici BIOMASSA fermentazione Alcoli ,[object Object]

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Bezzo - energia biomassa - ppt

  • 1. Energia da biomasse:Aspetti fondamentali e prospettive Fabrizio Bezzo fabrizio.bezzo@unipd.it 049 8275468 www.capelab.dipic.unipd.it
  • 2. Sommario L’umanità ha la capacitàdirenderesostenibile lo sviluppo, cioèdigarantirechequestosvilupposoddisfiibisognidella nostra generazionesenzacompromettere la possibilitàdellegenerazioni future di fare altrettanto (The Bruntland Report, 1987) Introduzione Produzione di energia elettrica Produzione di biocarburanti Conclusioni
  • 3. Redditi e popolazione Introduzione Mia nonna diceva: ci sono solo due famiglie al mondo, gli Hannotanto e gli Hannopoco (Miguel de Cervantes, Don Chisciotte)
  • 4. Costo del progressoAlcuni dati di fatto Introduzione benessere ed inquinamento il pianeta si sta riscaldando per promuovere la prosperità economica deve crescere il PIL per far crescere il PIL si deve aumentare il consumo di energia più energia si consuma, più CO2 si produce più CO2 viene immessa nell’atmosfera…. la CO2 “buona” e quella “cattiva” quanto pesa la CO2 sul global warming?
  • 5. Consumo globale di energia Introduzione BOE=Barile di petrolio equivalente (159 L, ovvero 6.1 GJ)
  • 6. Consumo di energiaQuale energia? Introduzione 7% 6% 23% 38% 26% I combustibili fossili forniscono più dell’85% dell’energia consumata
  • 7. Prospettive e ipotesi (a 50 anni) Introduzione La lotta per l’esistenza è la lotta per l’energia disponibile (Ludwig Boltzmann) Crescita lenta nei paesi industrializzati Crescita rapida nei paesi in via di sviluppo Popolazione mondiale a 9-10 miliardi aumento di 6-7 volte del PIL mondiale aumento di 5-6 volte della produzione per la maggior parte dei beni di base (ferro, prodotti chimici, legname, etc.) aumento di 3.5 volte della domanda energetica aumento di 7 volte della domanda di elettricità richieste energetiche ancora più elevate per affrontare questioni ambientali!
  • 9. Energia nel mondoFonti primarie (dati IEA) Introduzione rinnovabili altro nucleare petrolio geotermia solare/maree idroelettrico carbone vento gas biomassa Italia
  • 10.
  • 11. India
  • 12. Cina
  • 14.
  • 15. Qualche confronto…Dati IEA Introduzione % rinnovabili su energia totale Francia 6.5% (eolico 2%, solare 0.5%, biomassa 68%) Germania 6.9%: (eolico 15%, solare 2.7%, biomassa 74%) UK 2.1% (eolico 9%, solare 0.9%, biomassa 80%) Italia 6.7% (eolico 2%, solare 0.3%, biomassa 32%)
  • 16. Qualche confronto…Energia per abitante Introduzione Intensità energetica (energia/abitante) rispetto a Italia Francia +40% Germania +33% UK +23% USA +150% Giappone +32% Intensità emissioni CO2 (CO2/abitante) rispetto a Italia Francia -22% Germania +29% UK +13% USA +148% Giappone +20%
  • 17. Qualche confronto…Energia per ricchezza prodotta Introduzione Intensità energetica (energia/PIL) rispetto a Italia Francia +12% Germania +6% UK -12% USA +29% Giappone -35% Intensità emissioni CO2 (CO2/PIL) rispetto a Italia Francia -34% Germania +5% UK -17% USA +31% Giappone -39%
  • 18. Come viene usata energia?E come viene prodotta CO2? Introduzione 12% edifici 22% industria edifici servizi agricoltura industria 19% trasporto 11% trasformazione fonti primarie 36% produzione energia elettrica trasporto CO2
  • 19. Consumo di energiaL’uso dell’energia negli edifici
  • 20. Scelta di materia prime Disponibilità Accessibilità Concentrazione Costo di estrazione (in termini di impatto e risorse necessarie) Concorrenza per materia prima Esistenza di alternative “Vicinanza” nella struttura chimica o fisica “vicinanza” nello stato di ossidazione Introduzione
  • 21. Riserve di carbonio(consumo petrolio: ~30 miliardi barili all’anno) Introduzione Riserve di gas recuperabili – 75-90 GTC (1 Tera-BOE) Riserve di petrolio recuperabili – 120-150 GTC (1.2 Tera-BOE) Riserve di carbone recuperabili – 900-1000 GTC (6.6 Tera BOE) Argillite petrolifera (Oil Shale) – 225 GTC Sabbie bituminose – 250 GTC Altre riserve fossili (non estraibili con tecnologia attuale) – 2500 GTC Torba e carbonio del suolo – 2000 GTC Idruri del metano – 10000 (??) GTC Biomassa – 500-800 GTC Produzione annuale terrestre – 50-60 GTC/y (400 Giga-BOE/y) Produzione annuale acquatica – 15-25 GTC/y (100 Giga-BOE/y) CO2 atmosferica (360ppm) – 750 GTC Carbonio oceanico (30ppm) – 40000 GTC Calcare/dolomite/gesso – 100000000 GTC Uranio: 4 mil ton provate (~5 Tera-BOE con tecnologie attuali) 22 mil probabili
  • 22. Stima del consumo di energiaUna previsione semplice Introduzione Al giorno d’oggi: 6.7 miliardi x 12 BOE/persona = 80 miliardi di BOE Fra 40 anni: 10 miliardi x 15 BOE/persona = 150 miliardi di BOE Secondo alcuni calcoli, questo comporterebbe un esaurimento di TUTTE le fonti fossili in meno di 100 anni. In assenza di soluzioni emissioni di CO2 passeranno nel 2050 dalle attuali circa 7 GTC/anno ad almeno 26 GTC/anno.
  • 25. Sviluppo sostenibile Controllo della qualità dell’aria Gestione delle risorse idriche Conservazione qualità del terreno Conservazione natura e paesaggio Sicurezza ed efficienza energetica Gestione demografica Gestione rifiuti Pianificazione della mobilità Sviluppo tecnologico e pianificazione della produzione Introduzione
  • 26. La Produzione di Energia Elettrica da Biomassa
  • 27. Produzione mondiale di elettricitàFonti primarie (dati IEA) Energia elettrica altro rinnovabili gas nucleare petrolio carbone 88% idroelettrico 6% biomassa
  • 28. Produzione di elettricitàFonti rinnovabili (dati IEA) Energia elettrica
  • 29. Energia elettricaFonti rinnovabili Le tre principali fonti rinnovabili oggi disponibili per la produzione di energia elettrica utilizzano: sole: fotovoltaico e solare termodinamico (concentrato) vento: energia eolica (mulini) biomassa: combustione e gassificazione Energia elettrica
  • 30. Costi dell’energia elettricaDati e previsioni IEA 2008 Energia elettrica Sequestro CO2 in impianti a carbone o metano comporta costa aggiuntivo di circa 20-40 $ per MWh prodotto. costo carbone costo metano
  • 31. Energia elettricaIl fotovoltaico Energia elettrica Dal 2004 prezzo non è sceso a causa dell’aumento del costo del silicio (da 25 $/kg a 400 $/kg!) Conversione diretta dell’energia solare (fotoni) in energia elettrica (elettroni) Il modulo fotovoltaico è solitamente a base di silicio Rendimenti commerciali si attestano oggi attorno al 15% (silicio monocristallino) Radiazione solare massima 1 kW/m2 sole: 1 GW  1 km2 considerata efficienza, variabilità insolazione, etc. per ottenere 1 GW servono circa 40 km2 Italia necessita di circa 41 GW Possibile generazione distribuita (anche piccola scala) Erogazione discontinua
  • 32. Energia elettricaIl solare termodinamico (o concentrato) Energia elettrica Raggi solari sono concentrati su ricevitore che scalda oli minerali (< 400 °C) o sali fusi (> 600 °C) che vengono utilizzati per produrre vapore che aziona turbina e produce energia elettrica Vantaggio: non c’è discontinuità perché è possibile accumulare oli o sali fusi in serbatoi di raccolta Efficienza 15-50%  serve minor superficie
  • 33. Energia elettricaL’eolico Energia elettrica Vento muove pale e l’energia meccanica è trasformata in energia elettrica. Una installazione terrestre oggi può arrivare a 3 MW di potenza Una installazione offshore oggi può produrre circa 6 MW (in progetto mulini da 10 MW), ma costi sono 40% superiori Efficienza è attorno al 20%, ma molto variabile  come fotovoltaico è un’energia discontinua
  • 34. Energia elettricaLa biomassa Oggi principali tecnologie che partono da biomassa prevedono (quasi) sempre la produzione di vapore che serve per azionare una turbina per la produzione di energia elettrica Vi sono principalmente tre strade combustione diretta della biomassa (legno, residui agricoli, pellets, oli vegetali) gassificazione della biomassa: biomassa viene trasformata ad elevata temperatura in un gas che contiene idrogeno, monossido di carbonio e metano e questo viene bruciato fermentazione della biomassa (rifiuti di tipo organico) per produrre biogas (metano e anidride carbonica) che viene bruciato Energia elettrica
  • 35. Il consumo di biomasse Energia elettrica Attualmente circa il 10% del consumo primario di energia deriva da biomasse paesi industrializzati solo 3.5% (anche se Finlandia 18%, Svezia 17%, Austria 13%) paesi in via di sviluppo 38% sono intese come biomasse coltivazioni e residui legnosi come pure i residui zootecnici Si noti che l’energia primaria è l’energia solare che si trasforma in biomassa attraverso la fotosintesi efficienza media 0.1% (punte al 2%) reazione per produzione lignocellulosa CO2 + 0.72 H2O  CH1.44O0.66 + 0.66 O2
  • 37.
  • 38. Elettricità e calore Le biomasse possono essere trasformate attraverso processi chimici (combustione, gassificazione, pirolisi) o biologici (fermentazione) allo scopo di produrre energia elettrica e calore Il potere calorifico delle biomasse è abbastanza vario: legno (essiccazione naturale): 11 MJ/kg legno (essiccazione termica): 14.5 MJ/kg pellets: 17 MJ/kg trucioli: 15.9 MJ/kg paglia: 14.5 MJ/kg granella di mais: 16.7 MJ/kg Energia elettrica
  • 39. Elettricità e caloreI processi termochimici: combustione Le risorse sono molto varie: residui forestali e agricoli solitamente il combustibile è solido, ma vi sono numerose eccezioni (biogas) talvolta biomassa è “tagliata” con combustibili fossili per aumentare potere calorifico (tipico per residui zootecnici) Si tratta di una complessa reazione di ossidoriduzione, esotermica nella quale il carbonio e l’idrogeno del combustibile reagiscono con l’ossigeno per formare CO2 e H2O. Sono riconoscibili 3 fasi: riscaldamento ed essiccamento gassificazione (distillazione) reazioni in fase gassosa Energia elettrica
  • 40. Combustione diretta Impianti di piccole dimensioni: stufe, caminetti (a legna, tronchetti o pellets) a rendimento molto variabile: caminetti aperti: 10% (ma con inserti: 50-60%) stufe a pellets: 60-75% Impianti di grandi dimensioni: tecnologie a letto fisso e a letto fluido (>30 MW) rendimento: 75-90% Negli impianti di grandi dimensioni la combustione è solitamente utilizzata per la produzione di vapore per la produzione di energia elettrica solo energia elettrica: he = 40% max (<30% se rifiuti organici solidi) cogenerazione di elettricità e calore: he = 30% Energia elettrica
  • 41. Tipi di combustori Energia elettrica Combustori a letto fisso: adatta anche per pezzatura disomogenea, umidità variabile. Solitamente avviene in due stadi: aria primaria poco turbolenta (per non smuovere braci); aria secondaria per combustione ottimale degli effluenti gassosi. Combustori a letto fluido: aria fornita dal basso e mantiene materiale in stato fluido. Richiede omogeneità pezzatura. Si una minor eccesso d’aria (meno NOx), è possibile operare a bassa temperatura (800-900 ºC).
  • 42. Elettricità e caloreI processi termochimici: gassificazione La gassificazione è la conversione termochimica di un combustibile solido o liquido in un gas che avviene attraverso un agente gassificante. Divisa in varie fasi: combustione, pirolisi, gassificazione. Sono utilizzati come agenti gassificanti: aria ossigeno vapore Differenza sostanziale con combustione è minor rapporto ossigeno/combustibile Energia elettrica
  • 43. Principali reazioni Energia elettrica Reazioni principali: Combustione: C + O2 CO2 Ossidazione parziale: C + 0.5O2 CO Reforming: C + H2O  CO + H2 Reazione di Boudouard: C + CO2 2CO Metanazione: C + 2H2 CH4 Water/Gas Shift: CO + H2O  CO2 + H2 La composizione del gas è molto variabile e dipende dal tipo di biomassa, dall’umidità della stessa, dall’agente gasogeno, dalle condizioni operative (temperatura), dall’apparecchiatura: CO: 10-15 (aria); 30-38% (ossigeno); 32-41% (vapore) CO2: 14-20 (aria); 25-30% (ossigeno); 15-20% (vapore) H2: 9-10 (aria); 30-35% (ossigeno); 24-30% (vapore) CH4: 2-5 (aria); 4-6% (ossigeno); 12-14% (vapore) N2: 55-70 (aria); 2-5% (ossigeno); 2-5% (vapore)
  • 44. Gassificazione: uso del syngas Energia elettrica Il potere calorifico del gas di sintesi: 3.8 – 5 MJ/Kg Se si utilizza per produrre energia elettrica rendimento è del 20-30% consumo di biomassa 1.3-2 kg/kWh cicli gassificazione + turbina a vapore: he = 20-30% cicli gassificazione + ciclo combinato a gas: he = 30-40% Problemi: tecnologia in molti gasi è ancora antieconomica (conviene in casi particolari: gassificazione del black liquor delle cartiere) qualità del syngas difficile da garantire Il syngas contiene contaminanti (acidi e vari composti solforati e clorurati). Il livello di depurazione dipende da uso finale bassa depurazione se usato come riducente in processi chimici media depurazione per produzione energia elettrica massima depurazione per produzione metanolo, carburanti sintetici, H2
  • 45. GassificazioneSchema di processo Energia elettrica vapore hp acqua Boiler Purificazione syngas N2 syngas O2 Turbina a gas elettr. Gassificatore Separazione aria aria biomassa solida Boiler Macina vapore surr. Gassificazione è molto modulare e anche per questo permette grande flessibilità nella potenza degli impianti. Inoltre, ha minor impatto ambientale rispetto a combustione. vapore lp Turbina a vapore elettr.
  • 46. Tipi di gassificatori Energia elettrica Letto fisso: sono più flessibili nella granulometria del materiale; usati per media taglia tiraggio updraft, downdraft, crossdraft Letto fluido: se agiscono sotto pressione consente una certa flessibilità nella granulometria (oltre a inerte, possono essere aggiunti catalizzatori) letto fluido sospeso o circolante Letto trascinato: combustibile viene miscelato con ossigeno e vapore (o miscele acqua/carbone) e operato in equicorrente a temperature molto elevate (>1200 ºC); serve granulometria molto fine
  • 47. Elettricità e caloreI processi termochimici: pirolisi La pirolisi è una decomposizione termochimica dei materiali organici, ottenuta fornendo calore a temperature comprese tra i 400 e gli 800 ºC in assenza (o difetto) di ossigeno I prodotti sono gassosi, liquidi e solidi a seconda della biomassa e delle condizioni di reazione pirolisi lenta: 35% solido (50% contenuto energetico), 25% liquido, acqua 20%, gas 20% pirolisi rapida (flash; permanenza < 1 s) a bassa temperatura (500-650 ºC): 80% liquido  pirolio pirolisi rapida ad alta temperatura (>650 ºC): 80% gas Processo è costoso e di difficile manutenzione Energia elettrica
  • 48. PirolisiUso prodotti Gas: utilizzato subito per combustione (riscaldamento o generazione vapore) Solido: è carbone (utilizzato per forni e barbecue) Liquido: il pirolio (o bio-olio) è il prodotto potenzialmente più interessante, perché molto simile a petrolio. Ma: poco stabile (molti gruppi ossigenati) composizione chimica molto complessa (composti di potenziale valore, ma di difficile separazione) poco economico Energia elettrica
  • 49. Elettricità e caloreI processi biochimici: la digestione anaerobica Si tratta di un processo biologico che trasforma biomassa liquida (deiezioni animali, spremitura di rifiuti organici, etc.) a biogas (60-65% metano; 30-35% CO2) Tre stadi di digestione: enzimi extracellulari degradano molecole complesse (proteine, cellulosa, grassi, carboidrati) in acidi grassi solubili, alcoli, NH3, CO2 batteri acetogenici (e formatori di acidi) trasformano prodoti precedenti in acido acetico, acido propionico, H2, CO2, etc. due gruppi di batteri metanogeni anaerobici trasformano rispettivamente CO2 e H2 oppure acetato in metano In genere lo stadio limitante è il terzo (crescita lenta, alta sensibilità a fattori ambientali). Il biogas prodotto viene utilizzato per: produzione calore cogenerazione elettricità + calore Energia elettrica
  • 50. Digestione anaerobicaCondizioni operative Temperatura: solitamente 35 ºC (condizioni mesofile) pH: 6-8 (carbonato è sistema acido-base che più controlla pH in questi processi) Tempo di permanenza dipende da concentrazione, temperatura, tipo di batteri Devono essere garantire buone condizioni di mescolamento e apporto di adeguato nutrimento (spesso materiale in ingresso è sufficiente) Processo può essere: continuo (serve sia digestore che serbatoio di post-digestione) discontinuo semicontinuo Energia elettrica
  • 51. Digestione anaerobicaSchema di processo Energia elettrica vapore acqua Boiler fumi turbina elettr. vapore lp biogas fango Digestore anaerobico pretrattamento fango digerito centrifuga concime acqua
  • 52. La Produzione di Carburanti da Biomassa
  • 53. La situazione europeaProssimi 25 anni I biocarburanti Per EU 25 crescita annua media dello 0.6% per energia primaria (2.4% incremento annuo del PIL) Dipendenza da importazioni: 47.1%  67.5% La UE ha stabilito una serie di obiettivi: incrementare la quota delle energie rinnovabili da 5.4% nel 1997 al 12% nel 2010 e sino al 20% nel 2020 direttiva 2003/30/CE: sostituzione di diesel e benzina del 5.75% entro il 2010 Presidenza UE 2007: sostituzione di diesel e benzina del 10% entro 2020
  • 54. Settore carburantiprevisioni 2000-2030 (FONTE: DG-TREN, 2003) I biocarburanti 30% del consumo totale di energia nell’Unione Europea deriva dal settore trasporti Trasporto merci: +2.1% anno per EU 15 trasporto su gomma: 69%  77.4% Trasporto personale: +1.5% anno per EU 25 raddoppio trasporto aereo sino a quota del 10.8% sul totale (consumo energia 16%) auto e moto circa stabili: 77.7%  75.8% I carburanti liquidi continueranno a dominare il mercato richiesta di diesel aumenterà più di quella della benzina
  • 55. Produzione di biocarburantiMondo I biocarburanti Nel mondo nel 2006 sono stati prodotti circa 46 milioni di ton di biocarburanti (40 etanolo e 6 biodiesel) e 1.4 miliardi di ton di benzina e diesel USA dal 2005 primo produttore mondiale di etanolo: da 4 milioni di ton nel 1996 a quasi 15 milioni di ton nel 2006 (+ un milione di ton di biodiesel) Brasile per 25 anni il leader mondiale di etanolo: nel 2006 produce circa 14 milioni di ton Cina: nel 2006 3 milioni di ton di etanolo Europa: nel 2006 circa 2.5 milioni di ton di etanolo e 4 milioni di ton di biodiesel
  • 56. Il contesto politico italianoIncentivi Energia elettrica da fonti rinnovabili certificati verdi incentivi Biocarburanti (Legge n. 81/2006) Dal 1º luglio 2006 i produttori di carburanti (diesel/benzina) devono immettere al consumo biocarburanti di origine agricola oggetto di un’intesa di filiera, o di un contratto quadro, o di un contratto di programma agroenergetico in misura pari all’1 per cento dei carburanti diesel e della benzina immessi al consumo nell’anno precedente. Tale percentuale, espressa in potere calorifico inferiore, è incrementata di un punto per ogni anno, fino al 2010. I biocarburanti Previsioni per domanda di biocarburanti in Italia: 500mila t nel 2007 - 2.1 milioni di t nel 2010
  • 57. Emissioni CO2 I biocarburanti Emissioni previste di CO2 (UE 25 2005-2020) Fonte: Commissione Europea, gennaio 2007
  • 58. Emissioni CO2Come produciamo CO2? I biocarburanti Quando viene bruciato: 1 kg di petrolio produce 2,6 kg di anidride carbonica in termini energetici: 61 g/MJ 1 kg di gas naturale produce 2,7 kg di anidride carbonica in termini energetici: 57 g/MJ 1 kg di carbone produce 2,6 kg di anidride carbonica in termini energetici: 91 g/MJ (valore medio) 1 kg di legname produce 1,6 kg di anidride carbonica in termini energetici: 85 g/MJ (valore medio) ma questa non incrementa il contenuto nell’atmosfera NOTA BENE: un ettaro di bosco cattura 1 kg di anidride carbonica ogni ora un’automobile media produce 1 kg di anidride carbonica ogni tre chilometri
  • 59. Auto per abitante I biocarburanti
  • 60. BiocarburantiIl bioetanolo Vi sono due grandi categorie tecnologiche Bioetanolo di prima generazione produzione da zuccheri semplici produzione da amido Bioetanolo di seconda generazione produzione di materiali lignocellulosici via biologica via termochimica I biocarburanti
  • 61. I biocarburantiDiverso valore energetico I biocarburanti In termini di potere calorifico: 1 L EtOH = 0.65 L benzina 1 kg EtOH = 0.6 kg benzina diesel olio di colza coke etanolo pellet
  • 62. La situazione americanaIl piano energetico per l’etanolo I biocarburanti Actual New RFS obiettivo 2012 (superato già nel 2008!) >25% del mais americano finisce in etanolo 6.5 bgal nel 2007 >19 Mt consumo benzina 2005: 350 Mt 4.9 bgal nel 2006 >14.7 Mt Miliardi di galloni 3.9 bgal nel 2005 Source: Renewable Fuel Association
  • 63. La situazione europea2006 I biocarburanti Circa 2.5 Mt/anno di bioetanolo Francia: 750 kt Germania: 600 kt Spagna: 350 kt Polonia: 200 kt Italia: 120 kt, ma collegato a industria vinicola (nessun impianto rilevante da mais o frumento) Circa 4 Mt/anno biodiesel Germania: 3000 kt Francia: 700 kt Italia: 400 kt (2005) Repubblica Ceca: 130 kt (2005)
  • 64. Bezzo 2009 Produzione di biocarburantiUlteriori dati sul biodiesel I biocarburanti
  • 65. Il bioetanoloProprietà chimiche e motoristiche I biocarburanti Numero di ottano: indice della proprietà detonante di un carburante in un motore Otto (la detonazione è la conseguenza della autocombustione del carburante  battito in testa) Potere calorifico inferiore: 26.7 MJ/kg Benzina: 45 MJ/kg Temperatura di ebollizione (1 atm): 78.4°C Vantaggi: Numero di ottano elevato (>100); benzina ha in genere un numero di ottano 95 No emissione benzene e SO2, minori emissioni di CO tuttavia maggiori emissioni aldeidi Elevato calore di vaporizzazione: permette raffreddamento della miscela e maggiore compressione Svantaggi: Igroscopico smiscelazione Chimicamente più aggressivo (corrosione) Tensione di vapore bassa: problemi di accensione a freddo
  • 66. Il bioetanolo di I generazioneIl processo attuale possibile in Italia I biocarburanti mais, frumento, orzo, barbabietola… Processo biologico Etanolo Piante zuccherine 100 kg mais 31 kg (40 L) etanolo (+ 31 kg mangimi animali)
  • 67. Il bioetanolo di I generazioneSchema di processo (dry milling) I biocarburanti
  • 68. Il bioetanolo di I generazioneMacina I biocarburanti Dimensioni granuli 2-4 mm
  • 69. Il bioetanolo di I generazioneProduzione polpa, cottura e liquefazione I biocarburanti PRODUZIONE POLPA (mashing) JET COOKING mais acqua azoto a-amilasi 110-140 °C 50-60 °C vapore LIQUEFAZIONE RAFFREDDAMENTO a-amilasi 30-35 °C acqua di raffeddamento 80-90 °C
  • 70. CotturaGelatinizzazione I biocarburanti La struttura cristallina dell’amido deve essere rotta per consentire l’accesso agli enzimi. La gelatinizzazione causa un aumento di viscosità (ridotta dall’ a-amilasi introdotta all’inizio) 67°C 75°C 85°C
  • 71. L’amidolisiEffetto degli enzimi I biocarburanti amilosio (25%) amilopectina (75%) a-amilasi (legami a-1,4) glucoamilasi (legami a-1,4 e a-1,6) produzione destrine
  • 73. Il bioetanolo di I generazioneSaccarificazione e fermentazione I biocarburanti SSF (fermentazione e saccarificazione simultanee) Serbatoio della birra CO2 acqua di raffeddamento glucoamilasi lieviti 30-35 °C La SSF avviene in condizioni anaerobiche. La concentrazione è di circa il 9-12% in peso (12-15% v/v). Il tempo di permanenza è di circa 40-60 h. Il rapporto tra CO2 ed etanolo prodotti è circa 1.
  • 74. FermentazioneI lieviti I biocarburanti C6H12O6 2C2H5OH + 2CO2 + 2H2O saccharomyces cerevisiae Cinetica: 10% v/v 15% v/v
  • 75. Produzione di etanoloEsempio di calcolo per resa teorica I biocarburanti Idrolisi dell’amido: (C6H12O5)n + n H2O  nC6H12O6 Da 1 kg di amido si producono circa 1.111 kg di glucosio. Da 1 kg di glucosio si ottengono 0.511 kg di etanolo. Il mais contiene circa il 15% di umidità; il suo contenuto in amido è circa del 70%. Qual è la resa teorica di 100 kg di mais? 0.85 0.70 100 kg mais 85 kg biomassa secca  59.5 kg amido  66.1 kg glucosio  33.8 kg etanolo teorici. 1.111 0.511
  • 76. Il bioetanolo di I generazioneDistillazione e recupero dell’etanolo I biocarburanti STRIPPER RETTIFICA DISIDRATAZIONE etanolo 50% etanolo 92.8% etanolo 99.9% birra acqua acqua solidi, acqua (whole stillage) Setacci molecolari: zeoliti con pori a 3 Å, che lasciano passare le molecole d’acqua (2.8 Å), ma non quelle di etanolo (4.4 Å). SERBATOIO WHOLE STILLAGE
  • 77. Distillazione acqua-etanoloIl punto azeotropico I biocarburanti 95.6% massa 89.5% molare (T = 78.17 °C)
  • 78. DistillazioneParticolari tecnici I biocarburanti Piatti spesso usati per separazioni con solidi
  • 79. La distillazioneNecessità di un’integrazione energetica I biocarburanti Circa 55-60% dell’energia termica è richiesta dalla sezione di recupero dell’etanolo. recuperi termici da correnti più calde a correnti più fredde colonne a pressione maggiore per avere flussi a temperatura elevata per fornire calore per bollitori nelle altre colonne.
  • 80. Il bioetanolo di I generazioneConcentrazione dei residui solidi I biocarburanti EVAPORATORI (multiplo effetto) (35-40% energia termica) vapore CENTRIFUGA thin stillage (8% solidi) whole stillage (12% solidi) torta (cake) (35% solidi) sciroppo (30% solidi) Una parte (15-30%) dello thinstillage è riciclata in testa al processo nel reattore di mash
  • 81. Il bioetanolo di I generazioneEssiccazione del DDGS I biocarburanti torta + sciroppo ESSICCATORE DDGS PELLETTIZZATORE fumi da caldaia o impianto di cogenerazione Composizione DDGS: 30% proteine 11% grassi 10-15% acqua fibre, minerali… per l’essiccazione si usano anche sistemi ring-dryer: più complessi, ma più efficienti.
  • 82. Il bioetanolo di I generazioneServizi Torri di raffreddamento per ricircolo dell’acqua impianto dolcificazione acque Vapore (2.7-3.5 kg/kgEtOH) ed elettricità (1.2-1.8MJ/kgEtOH) cogenerazione a metano (turbina a gas) o biomassa Trattamento acque acque di spurgo e prima pioggia Trattamento emissioni gassose lavaggio CO2 da fermentatori trattamento fumi essiccazione DDGS trattamento fumi caldaia/centrale cogenerazione … I biocarburanti
  • 83. Il bioetanolo di I generazioneSchema di processo I biocarburanti
  • 84. Il bioetanolo di I generazioneLayout I biocarburanti distillazione, disidratazione stoccaggio DDGS serbatoi birra e stillage fermentatori mash, liquefazione, propagazione, chemicals essiccatori stoccaggio mais trattamento acque evaporatori centrifughe torri di raffreddamento mulini centrale olio e stoccaggio olio stoccaggio etanolo
  • 85. Il bioetanolo di I generazioneUn impianto reale I biocarburanti
  • 86. I biocarburantiFood for fuel? I biocarburanti Etanolo e (in parte) biodiesel sfruttano risorse alimentari per produrre carburanti in ogni caso sfruttano terre coltivabili
  • 87. Produzione di cerealiDati FAO I biocarburanti In Italia da 1950 resa per ettaro nel mais è quintuplicata. Si stimache circa 4.5% dellaproduzionesiautilizzato per biocarburanti. Questoabbassa la disponibilità per persona a 309 kg. *previsioni 02/09
  • 88. Il prezzo nei cerealiUn problema più complesso I biocarburanti prezzo mais in Italia
  • 89. L’etanolo degli USALa produzione non è diminuita I biocarburanti 180 raffinerie di etanolo 21 in costruzione Produzione: nel 2007 19 Mton nel 2008 27 Mton (circa 5% della quota energetica)
  • 90. I biocarburantiFood for fuel? I biocarburanti Etanolo e (in parte) biodiesel sfruttano risorse alimentari per produrre carburanti in ogni caso sfruttano terre coltivabili Sono (in parte) causa dell’aumento dei prezzi alimentari. Anche se: consumo carne in aumento 7 kg cereali per 1 kg di carne bovina 3 kg cereali per 1 kg carne suina problemi siccità
  • 91. I biocarburantiNon solo concorrenza alimentare I biocarburanti Scarsa produttività biodiesel (colza): 0.9-1.5 ton/ha (19000-30000 km/ha) bioetanolo (mais): 3.5-4 ton/ha (35000-40000 km/ha) Costo elevato: biodiesel: 0.8-0.9 €/L (equivalenza con diesel se greggio 120-130 $/bbl) bioetanolo: 0.45 €/L (mais: 160 €/ton; equivalenza benzina se greggio 80 $/bbl) Dubbi su rilevanza dei vantaggi ambientali
  • 92. Il bioetanoloLa seconda generazione I biocarburanti La cellulosa è uno zucchero complesso potenzialmente fermentabile È il polimero naturale più abbondante sulla Terra possibilità di sostituire una quota considerevole (forse la totalità) del consumo di benzina La produzione di etanolo via lignocellulosa può avvenire in due modi processo enzimatico-biologico: cellulosa è ridotta enzimaticamente a zuccheri semplici e quindi fermentata processo termochimico-biologico: cellulosa è distrutta (gassificata) termicamente e gas viene fermentato
  • 93. Il bioetanolo da lignocellulosaPerché è un processo complicato? I biocarburanti fenoli LIGNINA EMICELLULOSA CELLULOSA xilosio (C5) glucosio e fruttosio (C6)
  • 94. I materiali lignocellulosiciStruttura della parete cellulare I biocarburanti La parete cellulare contiene cellulosa, emicellulosa, pectina, lignina e proteine solubili La lignificazione avviene nei tre strati (S1, S2, S3) della parete cellulare.
  • 95.
  • 96. esistono molte possibili interazioni tra gli step Il processo è energeticamente autosufficiente. 0.25 MJ di energia elettrica in eccesso sono prodotti per kg di etanolo Vengono prodotti 0.25 kg (0.32 L) per kg di legno secco.
  • 97. Il processo enzimatico-biologicoIl pretrattamento Pretrattamento chimico acido concentrato (H2SO4) acido diluito ammoniaca Pretrattamento fisico steam explosion steam explosion (190°C, 10 bar, 10 min) + SO2 Pretrattamento biologico funghi La scelta del pretrattamento dipende dalla biomassa da fermentare I biocarburanti
  • 98. I biocarburanti Soluble phase Endoglucanase Cellobiohydrolase Β-glucosidase L’idrolisi della cellulosaIl meccanismo
  • 99. Il processo enzimatico-biologicoIdrolisi e fermentazione (I) I biocarburanti PRE-TRATTAMENTO RECUPERO ETANOLO saccarificazione cellulosa fermentazione C6 fermentazione C5 SHF (Sequential Hydrolysis & Fermentation)
  • 100. Il processo enzimatico-biologicoIdrolisi e fermentazione (II) I biocarburanti PRE-TRATTAMENTO RECUPERO ETANOLO saccarificazione cellulosa & fermentazione C6 fermentazione C5 SSF (Simultaneous Saccharification & Fermentation)
  • 101. Il processo enzimatico-biologicoIdrolisi e fermentazione (III) I biocarburanti PRE-TRATTAMENTO RECUPERO ETANOLO saccarificazione cellulosa & fermentazione C5 e C6 SSCF (Simultaneous Saccharification & Co-Fermentation)
  • 102. Il processo enzimatico-biologicoLa produzione di vapore ed energia elettrica I biocarburanti La corrente di fondo dello stripper (che contiene i residui solidi) viene concentrata (filtri/centrifughe ed evaporazione) e inviata a una caldaia insieme al biogas che deriva dal trattamento delle altre correnti organiche (correnti di fondo delle altre colonne, etc.). Il vapore prodotto viene utilizzato per la produzione di energia elettrica. fumi TURBINA MULTISTADIO vapore CALDAIA biomassa residua acqua DIGESTORE ANAEROBICO correnti con organici
  • 103. Il processo enzimatico-biologicoCriticità tecnico-economiche Questioni tecniche da risolvere: necessità di colture ad alta resa (>40 t/ha all’anno  >10t/ha EtOH) e a basso consumo d’acqua e fertilizzanti idrolisi e fermentazione più rapide (oggi per un impianto da 100mila t/a di EtOH servirebbe volume di fermentazione da 30-40mila m3 rispetto agli 8-12mila m3 della prima generazione) possibilità di realizzare idrolisi e fermentazione in modo meno diluito (in modo da rendere meno costoso il recupero dell’etanolo) Costo dell’etanolo da materiali lignocellulosici è oggi concorrenziale a benzina per prezzo del greggio superiore a 110 $/bbl deve essere concorrenziale per greggio a 40-50 $/bbl I biocarburanti
  • 104. Coltivazione biomassaRicerca in corso Bezzo 2009 I biocarburanti Irrigazione a goccia Produttività raggiunte sorgo: 30-35 t/ha (Piemonte)
  • 105.
  • 106. diversi step non ancora ben definitiraccolta e trasporto Vengono prodotti 0.17 kg (0.21 L) per kg di legno secco. distillazione e disidratazione produzione di energia pre-processing fermentazione syngas raffreddamento e purificazione del syngas gassificazione Il processo è energeticamente autosufficiente. 0.8 MJ di energia elettrica in eccesso sono prodotti per kg di etanolo prod. di energia da syngas non fermentato
  • 107. La fase termochimicaLa gassificazione La gassificazione è la conversione termochimica di un combustibile solido o liquido in un gas che avviene attraverso un agente gassificante. Divisa in varie fasi: combustione, pirolisi, gassificazione. Sono utilizzati come agenti gassificanti: aria ossigeno vapore Differenza sostanziale con combustione è minor rapporto ossigeno/combustibile la gassificazione è un processo endotermico I biocarburanti
  • 108. La fermentazione del syngasReazioni principali I biocarburanti La produzione di acido acetico può essere inibita Set di reazioni: 4CO + 2H2O  CH3COOH + 2CO2 4H2 + 2CO2 CH3COOH + 2H2O 6CO + 3H2O  C2H5OH + 4CO2 6H2 + 2CO2 C2H5OH + 3H2O Conversione CO: 50-90% Conversione H2: 20-70% Concentrazione di etanolo nel brodo di fermentazione: 2-3% syngas Serve molta energia per recuperare l’etanolo
  • 109. Il processo termochimico-biologicoCriticità tecnico-economiche Questioni tecniche da risolvere: gassificazione è processo complesso e costoso, specie se si vuole garantire composizione costante nel gas di sintesi possibilità di realizzare conversioni elevate in un reattore industriale non è dimostrata servono concentrazioni più elevate nel fermentatore per ridurre le spese energetiche nel recupero dell’etanolo l’effetto della produzione di inibitori nel processo di fermentazione non è chiaro Costo dell’etanolo da materiali lignocellulosici è oggi concorrenziale a benzina per prezzo del greggio superiore a 130 $/bbl I biocarburanti
  • 110. Il biodieselIl processo attuale I biocarburanti colza, soia, girasole, palma, mais… Processo chimico Semi oleosi Biodiesel Glicerina Metanolo 100 kg colza  40 kg olio (trigligeridi) 40 kg olio (trigliceridi) + 5.5 kg metanolo 39 kg biodiesel (estere metilico) + 4 kg glicerina
  • 111. Il biodieselBilancio di materia I biocarburanti 12% 1% INPUT 87% 1% 4% 9% 86% OUTPUT
  • 112. Il biodieselProprietà chimiche e motoristiche Potere calorifico inferiore: 37-39 MJ/kg diesel: 42-43 MJ/kg Vantaggi: elevato numero di cetano (48-60), paragonabile o superiore a diesel fossile (40-55) minori emissioni di SO2 e di polveri sottili ma aumentano NOx elevato potere lubrificante Svantaggi minore stabilità rispetto a diesel qualità variabile I biocarburanti Numero di cetano: indice della attitudine all’autoaccensione con combustione regolare di un carburante in un motore diesel)
  • 113. Il biodieselSchema di processo I biocarburanti riciclo metanolo Reattore 60-70 °C Lavaggio Separatore metanolo glicerina grezza olio Pressa Separatore Evaporatore semi acidi grassi biodiesel mangimi Evaporatore Processo può essere batch oppure continuo glicerina
  • 114. Il biodieselLa transesterificazione dei trigliceridi I biocarburanti Estere metilico o Biodiesel (FAME: fatty acid methyl ester) Si usano metanolo o etanolo (più costoso) in eccesso per spostare equilibrio verso prodotti. RCCOH Serve un catalizzatore per liberare la catena dell’acido grasso. Di solito si usa una base (NaOH o KOH o metilato sodico), ma va bene anche un acido (H2SO4).
  • 115. Il biodieselLa chimica del processo Se come catalizzatore si usa una base: eccesso d’alcol: da 6:1 a 20:1 temperatura: reazione avviene a temperatura ambiente, ma si opera a >50 °C per diminuire viscosità Se come catalizzatore si usa un acido: eccesso d’alcol: 50:1 temperatura: da temperatura di ebollizione dell’alcol a 120 °C (si opera sotto pressione) la reazione è sensibilmente più lenta la catalisi acida è vantaggiosa in oli ricchi di acidi grassi liberi (come negli oli di cottura) perché oltre alla reazione di transesterificazione avviene anche l’esterificazione diretta degli acidi grassi I biocarburanti
  • 116. Il biodieselLe reazioni secondarie I biocarburanti Reazioni indesiderate che che possono avvenire in ambiente basico: 1. saponificazione: sapone RCOOH + NaOH  RCOONa+ + H2O 2. idrolisi: base RCOOCH3 + H2O  RCOOH + CH3OH L’aciditàdell’oliodeveessereinferiore all1%, per impediresaponificazione e conseguenteformazioned’acquachedeterminaun’ulterioreformazionediacidigrassi. Analogamente, è importanteche olio siaanidro.
  • 117. Il biodieselFattori di innovazione Catalizzatori eterogenei acidi vantaggi dei catalizzatori acidi (possibilità di trattare oli ricchi di acidi grassi) facilità di recupero e rigenerazione del catalizzatore (solido) svantaggi attuali: costo, stabilità dei catalizzatori Catalisi enzimatica condizioni blande, alta efficienza costo elevato Transesterificazione ed esterificazione supercritica reazioni senza catalizzatori T = 300-350 °C; P = 10-20 bar svantaggi: processo più complesso e costoso I biocarburanti
  • 118. Il biodieselEstrazione dell’olio I biocarburanti Decortificazione del seme si toglie involucro lignocellulosico (se presente) Macinazione del seme Riscaldamento e condizionamento facilità velocità di estrazione il condizionamento determina la formazione di un film d’acqua sulla superficie del seme che incrementa diffusione Estrazione dell’olio dal seme meccanica (se contenuto olio > 20%) chimica (se contenuto olio < 20%)
  • 119. Il biodieselTrattamento dell’olio Sedimentazione e filtrazione Degommazione rimozione gomme di fosfatidi che possono assorbire acqua e formare incrostazioni viene aggiunto 1% d’acqua che rende insolubili gomme poi separate via centrifuga Neutralizzazione gli acidi grassi sono saponificati (aggiunta di soluzione di soda) e allontanati con fase acquosa Lavaggio ed essiccazione i saponi residui sono lavati e separati via centrifuga l’olio viene essiccato sotto vuoto per eliminare umidità residua I biocarburanti
  • 120. Il biodieselIl reattore I biocarburanti Reazione avviene solitamente a pressione atmosferica e temperatura tra i 60 e i 70°C. I reattori sono dei reattori a mescolamento (essenziale per garantire un buon contatto tra la fase oleosa e quella alcolica). Nei processi continui si utilizzano due o tre reattori in serie (con rese complessive intorno al 99.9%) regione di mescolamento Possibile schema di reattore serpentino per riscaldamento biodiesel, metanolo, glicerina olio, metanolo, base regione di decantazione rbiodiesel= 880 kg/m3 rglicerina= 1050 kg/m3 glicerina
  • 121. Il biodieselPurificazione biodiesel (I) I biocarburanti NEUTRALIZZAZIONE acido fosforico DECANTAZIONE DECANTAZIONE biodiesel metanolo glicerina biodiesel metanolo glicerina biodiesel metanolo glicerina glicerina glicerina metanolo DECANTAZIONE biodiesel metanolo glicerina biodiesel metanolo glicerina biodiesel metanolo glicerina FLASH (sottovuoto)
  • 122. Il biodieselPurificazione biodiesel (II) I biocarburanti FLASH LAVAGGIO metanolo acqua ESSICCAMENTO vapori CENTRIFUGA biodiesel metanolo biodiesel biodiesel biodiesel acqua acqua residui biodiesel
  • 123. Il biodieselPurificazione glicerina I biocarburanti NEUTRALIZZAZIONE metanolo acido cloridrico DECANTAZIONE acidi grassi acqua da lavaggio biod. glicerina metanolo acqua glicerina metanolo glicerina metanolo acqua glicerina metanolo FLASH (sottovuoto) acqua metanolo metanolo glicerina metanolo acqua acqua glicerina FLASH RETTIFICA
  • 124. Il biodieselNote finali Integrazione termica per recupero calore è essenziale per economicità del processo Servono inoltre impianti di lavaggio per le emissioni gassose e trattamento acque Consumi vapore: 3 t/tbiodiesel Uso della glicerina: parte per industria alimentare, zootecnica, cosmetica e farmaceutica additivo per digestori anaerobici combustibile … sempre più è materiale da smaltire (costo) I biocarburanti
  • 125. Il biodiesel di III generazioneLa produzione da alghe I biocarburanti Uno dei problemi del biodiesel è la scarsa produttività per ettaro: palma: 5.5 t/ha olivo: 1.1 t/ha colza: 1.1 t/ha girasole: 0.9 t/ha soia: 0.4 t/ha mais: 0.15 t/ha Le microalghe presentano una potenzialità ben diversa: > 50 t/ha
  • 126. Il biodiesel da algheAlcuni dati generali I biocarburanti Produzione di olio è generalmente pari a 20-50% della biomassa secca delle microalghe (ma si può arrivare a 80%) Crescita e accumulo di oli dipende da rapporto C:N nella fase di crescita serve abbondanza di nutrienti (sia carboniosi che azotati) per accumulare olio si deve innalzare rapporto C:N (scarsità di azoto) L’effetto della luce è sia importante per la crescita algale che per la produzione di oli la maggior parte delle microalghe raggiungono livelli di saturazione per intensità luminose intorno ai 200 mEm-2s-1 (all’equatore intensità è circa 2000 mEm-2s-1); la sovrassaturazione danneggia il meccanismo fotosintetico inibendo la crescita Crescita è autotrofa (luce e CO2), ma per molte specie può essere anche eterotrofa (senza luce, ma presenza di nutrienti) crescita eterotrofa è più rapida
  • 127. Il biodiesel da algheBacini aperti e fotobioreattori I biocarburanti Bacini aperti (open ponds) produttività: 0.12-0.35 kg/m3/d Fotobioreattori produttività: 0.6-1.5 kg/m3/d
  • 128. Il biodiesel da algheBacini aperti e fotobioreattori I biocarburanti RECUPERO CO2 fumi Recupero è complesso e costoso SEPARATORE biomassa spenta biomassa compost gassificazione etc. POND/ FOTOBIOREATTORE olio Concentrazione 1 g/L IMPIANTO BIODIESEL
  • 129. Il processo BTLLa produzione di carburanti sintetici I biocarburanti Franz Fischer e Hans Tropsch Nel 1925 viene brevettato il processo Fischer-Tropsch per produrre combustibili liquidi sintetici a partire a CO e H2 (syngas) attraverso un meccanismo a catena di allungamento di catene carboniose l’idea iniziale è utilizzare il carbone per produrre il syngas (processo Coal to Liquid – CTL) tuttavia, anche il gas naturale può essere utilizzato (processo Gas to Liquid – GTL) Anche la biomassa può essere gassificata processo Biomass to Liquid (BTL) I prodotti sono diesel (ottima qualità), benzine (qualità mediocre), nafta.
  • 130.
  • 133. pressioneGASSIFICAZIONE E REAZIONE DI SHIFT SINTESI DI FISCHER-TROPSCH HYDROCRACKING DELLE CERE SEPARAZIONE DEI PRODOTTI
  • 134. Il processo BTLLo schema del processo I biocarburanti 15 bar, 240˚C CO + 2H2 -(CH2) + H2O Prodotti circa 0.18 kg di carburanti liquidi per kg di legno secco. Prodotti circa 5 kg CO2 per kg di carburanti liquidi. HC gas WATER-GAS SHIFT FISCHER-TROPSCH HC Vapore SEPAR. 30 bar, 500˚C 2 H2/CO (con bypass) a valle viene rimossa la CO2 Syngas HC liquidi Benzine H2 Biomassa Diesel HYDROCRACKING O2 SEPAR. 30 bar, 1000˚C 0.8 H2/CO 50 bar, 350˚C Cracking delle cere GASSIFICAZIONE
  • 135. L’idrogenoAlcuni chiarimenti I biocarburanti Io credo che l’acqua sarà un giorno utilizzata come combustibile, che l’idrogeno e l’ossigeno che la compongono … forniranno un’inesauribile fonte di luce e calore… (Jules Verne, L’isola misteriosa) L’idrogeno non è una fonte primaria di energia sulla terra non esiste libero e deve essere generato consumando energia L’idrogeno è un vettore energetico rispetto all’energia elettrica ha il vantaggio che può essere immagazzinato rispetto a carburanti tradizionali permette motori ad elevata efficienza e non inquina al momento dell’uso La questione fondamentale è: come produrre idrogeno? fonti fossili energia solare (diretta o indiretta) biomassa nucleare
  • 136. IdrogenoProcessi di produzione Le principali tecnologie di produzione dell’idrogeno sono: steam reforming del gas naturale (38% produzione mondiale) ossidazione parziale di idrocarburi pesanti (25%) processi dell’industria petrolifera (18%) gassificazione del carbone (10%) processo dell’industria petrolchimica e chimica (7%) elettrolisi dell’acqua (2%) I processi quindi: utilizzano fonti fossili come materia prima e/o richiedono una grande dispendio energetico (elettrolisi) I biocarburanti
  • 137. IdrogenoSteam reforming I biocarburanti Il processo è solitamente effettuato a partire da gas naturale, ma viene talvolta realizzato anche con idrocarburi pesanti (desolfonati). WATER-GAS SHIFT REFORMER Vapore Metano eccesso di vapore, 880˚C CH4 + H2O  CO + H2 reazione con catalizzatore (Ni) 2 reattori, 400˚C e 200˚C CO + H2 CO2 + H2 catalizzatori (Fe-Cr e Zn-Cu) Vapore LAVAGGIO CO2 RIMOZIONE OSSIDI MEA H2 (98%), CH4 trasformazione in metano degli ossidi di carbonio residui reazione con catalizzatore (Ni)
  • 138. IdrogenoSteam reforming dell’etanolo Un processo promettente per la produzione rinnovabile di idrogeno riguarda lo steam reforming dell’etanolo: C2H5OH + 3H2O  6H2 + 2CO2 Reazione è favorita da eccesso di vapore e quindi richiede purificazione meno spinta nella produzione di etanolo Reazione è endotermica ricerche in atto per realizzare processo autotermico Sono necessari catalizzatori (Ni o Co) Temperatura: 300-500 °C I biocarburanti
  • 139. La bioraffineria I biocarburanti La bioraffineria rappresenta il concetto più avanzato di sfruttamento di biomasse attraverso l’integrazione di processi biologici e termochimici produzione carburanti produzione energia produzione chemicals possibile integrazione con raffinazione e trasformazione di combustibili fossili
  • 140. I biocarburanti Il futuroLa bioraffineria carburanti liquidi raffineria secondaria processi termochimici gas & idrogeno biomassa agricola rifiuti organici scarti industriali organici biomassa marina raffineria primaria estrazione & purificazione produzione energia & calore materiali prodotti biochimici raffineria secondaria processi biologici calore & elettricità
  • 141.
  • 142.
  • 144. EmicellulosaSEPARAZIONEE PRETRATTAMENTO RACCOLTA Idrocarburi ciclici Lignina Lipidi FAME PROCESSI TERMICI Alcani lineari Via Termochimica Oli di Pirolisi Idrocarburi Syngas Alcoli, carburanti FT
  • 145. La bioraffineriaUna visione ambiziosa I biocarburanti energia solare energia carburanti fotobioreattori biomassa chimica
  • 146. RiassuntoDati di fatto e opportunità Conclusioni Esiste oggi un mercato di grandi dimensioni per le bioenergie e i biocarburanti Esistono delle tecnologie matura per la produzione di energia elettrica, calore e biocarburanti Opportunità per consentire la riconversione e profittabilità di industrie e produzioni (agricoltura) in crisi Opportunità per recuperare e sviluppare competenze tecnologiche distintive
  • 147. Sfideper il presente e il futuro Conclusioni Sia le tecnologie attuali che, soprattutto, quelle future richiedono: know-how tecnologico integrazione di competenze e ruoli servono ponti tecnologici tra produzione primaria e industria di trasformazione analisi su costi e integrazione di territorio, produzione, logistica definizione di rete logistica grande scala e cooperazione È improbabile poter realizzare tecnologie di seconda generazione senza know-how su prima generazione irrinunciabili impianti “standard” a biomassa e biocarburanti I generazione Opportunità non soluzione unica né in termini di fonte primaria né di tecnologia
  • 148. …e, infine, un po’ di realismo Conclusioni Siamo ottimisti: nel 2030 il 27-48% del fabbisogno di carburanti sarà costituito da biocombustibili quota per energia elettrica (comprese altri fonti alternative quali eolico e solare) potrebbe essere simili E ciò che manca? Il 2030 coincide con alcune delle stime oggi più ottimistiche per il picco della produzione petrolifera Sembra molto improbabile che si possa raggiungere per allora una tecnologia adeguata per sfruttamento energia solare Quali le alternative nel medio periodo?
  • 149. Alcune vie da percorrereEnergia Conclusioni Risparmio energetico uso ed efficienza in un’automobile circa 1% dell’energia originale (presente nel greggio) è stata alla fine trasformata in energia per il trasporto del passeggero Edilizia di nuova generazione isolanti, coperture, serramenti diverso approccio a riscaldamento e condizionamento sistemi elettrici e di illuminazione Produzione energia elettrica sostituzione (parziale) di carburanti ad alto impatto ambientale nuovi cicli di produzione fonti alternative nucleare (?) Efficienza nei sistemi produttivi
  • 150. Alcune vie da percorrereBiocarburanti Conclusioni Migliorare l’efficienza di autoveicoli e macchinari a combustibile liquido motori, ma no solo (condizionamento, pneumatici, …) Incremento del recupero di petrolio dai pozzi Utilizzo commerciale di oli pesanti e sabbie bituminose Coal to Liquid Gas to Liquid – GTL (con o senza liquefazione del gas naturale) Sequestro CO2
  • 151. Alcune vie da percorrereQuestioni politiche Conclusioni Accettazione da parte della pubblica opinione delle nuove tecnologie informazione ed educazione Problemi di standard comuni, normativa, pianificazione Questioni legislative iter autorizzativi scelte strategiche e di investimento Questioni economiche e di finanziamento incentivi disincentivi (carbon tax) strutture finanziarie per tecnologie ad alto rischio non si può dimenticare banale regola di domanda e offerta: ciò che oggi costa poco perché non interessa a nessuno potrebbe domani costare moltissimo perché diventa un bene di interesse