Intercettare il Search Intent attraverso ADS e SEO - Deegito
Brand Guardianship - strategie di ottimizzazione integrata (testo presentazione)
1. IL SEO E’ MORTO… VIVA L’OTTIMIZZAZIONE!<br />WebHub è la neonata divisione Digital Marketing di Connexia: vede la luce nel gennaio 2011, frutto – dopo un paio d’anni di collaborazione – del “matrimonio” tra la nostra agenzia e Morpheus Media NY, una delle più importanti digital strategy & media agencies indipendenti del panorama Americano, opeativa dal 2001 ed oggi arrivata a contare un centinaio di dipendenti. <br />WebHub può quindi vantare, fin dalla sua nascita, un’esperienza decennale nel campo del Digital Marketing in generale, con focus su SEO, Social Media Optimization e Social Media Marketing. Un’esperienza maturata in un’arena competitiva all’avanguardia come quella d’oltreoceano (la CULLA – è il caso di dirlo - del web) e su clienti del calibro di Bottega Veneta, The New York Times o il gruppo LVMH.<br />Nel settembre 2010 Wired strillava in prima di copertina “Il Web è morto”…aggiungendo nell’editoriale di Chris Anderson “Lunga vita a Internet!”. Oggi sono qui – nel mio piccolo - per dare un’altra cattiva notizia: IL SEO E’ MORTO, e aggiungerei “Lunga vita all’Ottimizzazione”! <br />Il SEO come lo conosciamo è morto, schiacciato dallo scenario in continua evoluzione dei motori di ricerca: come attività a sé stante rappresenta solo un mattoncino – benchè fondamentale per garantire la visibilità online di un brand - nell’ottimizzazione del suo posizionamento su Internet e più in generale nella costruzione della sua digital identity.<br />A questo vanno aggiunti altri mattoncini, direttamente coinvolti nel grado di indicizzazione del sito per Google e i suoi fratelli: le Internet PR (con il contributo fondamentale in chiave SEO del potenziamento del link building); la gestione oculata - leggi SEO Friendly, keyword centrica - della presenza del brand sui Social Media; un’accurata attività di Buzz Monitoring per capire chi, dove, come e in quali occasioni di parla online del nostro brand. <br />E’ infine necessaria un’attività di analisi dell’enorme flusso di dati provenienti da tutte queste attività, per poterli tradurre in un’oculata revisione della linea strategica di digital communication individuata inizialmente. Questa aggiornata visione strategica creerà un flusso informativo di ritorno, suggerendo quindi una serie di interventi specifici mirati a costruire un’online brand image sempre più efficace ed ottimizzata.<br />Come voi ben sapete, spesso le singole attività di cui abbiamo parlato vengono commissionate ad N fornitori diversi, mentre il difficile lavoro di match e analisi dei dati provenienti da ciascuna di esse tocca spesso ad un già oberato markting team interno. Il risultato? Può accadere che ogni fornitore posizioni il proprio mattoncino su quello dell’altro, ma che non sempre il risultato finale sia conforme a quanto richiesto dal cliente…ovvero…<br />…l’immagine che vorreste proiettare del vostro brand rischia di essere decisamente diversa da quanto in realtà vedono e percepiscono gli utenti online. L’ottimizzazione inizia quindi dalla scelta dei giusti partner, o DEL giusto partner su cui concentrare tutte le attività di ottimizzazione e di digital brand image building… ma esiste un partner del genere?<br />Proviamo ad immaginarlo insieme e capiamo cosa dovrebbe offrire: un team dedicato al cliente, che si immerga profondamente nel DNA del brand e ne assorba a fondo la filosofia, comprendendone punti di forza e debolezza, che ne studi attentamente il posizionamento online confrontandolo con quello della concorrenza, un team insomma che diventi una sorta di appendice esterna del cliente. Una squadra formata da specialisti nelle diverse attività che compongono il digital marketing e che lavorino in stretta sinergia, tra loro e con il cliente. Chiamiamoli BRAND GUARDIANS. <br />Una volta assorbita la genetica del marchio, i Brand Guardians saranno in grado di elaborare con il cliente una strategia integrata di digital communication che diventerà il fulcro di ogni intervento nei diversi settori di competenza (SEO, Social Media Marketing, Internet PR e Buzz Monitoring), avendo ciascuno in ogni momento una visione globale, a 360° dell’attività di comunicazione online del cliente e del’obiettivo comune da raggiungere: essere vicini all’utente nel momento in cui esprime un bisogno.<br />Come accennavo poco fa lo scenario dei motori di ricerca è in continua evoluzione, le convergenze con altri attori del mondo digitale sono all’ordine del giorno. E’ necessario essere continuamente aggiornati. Ma in un mondo ideale i clienti chiederebbero al proprio partner di essere preparato, aver già ben chiare quali saranno le conseguenze pratiche di queste novità nel momento stesso in cui vengono “rilasciate”: in altre parole di essere almeno un passo avanti a tutti. <br />Pensiamo ad esempio al +1 di Google, ultima novità nell’ambito del “social search” introdotta dal colosso di Mountain View e destinata a rivoluzionare i risultati di ricerca, personalizzandoli sull’utente e sulle opinioni – espresse in “like” – del suo network di amici sulla rete Google. Al suo sbarco in Europa che effetti avrà? Impatterà fortemente solo su alcuni settori merceologici specifici o avrà influenza generalizzata? Sarà davvero una rivoluzione? E se sì, come sfruttarla per rafforzare la reperibilità del mio brand?<br />Oppure sarà la recentissima alleanza Microsoft-Facebook a rappresentare il nuovo fattore critico di successo? Msn-BING risponderà al +1 con un meccanismo identico, ma basato sui like effettuati direttamente sul social media per eccellenza: sarà questa la chiave per farne un degno competitor di Google, aprendo nuovi scenari competitivi in termini di ottimizzazione (ivi compresa anche l’area del paid search)?<br />E ancora: quale impatto avrà il rilascio del Farmer Update di Google in Europa? L’eliminazione della rilevanza introdotta dal motore di ricerca a un gran numero di link farmer (ovvero dei siti che generano dietro compenso dei link fake verso un sito per accrescerne l’indicizzazione) rivoluzionerà le SERP anche nel vecchio continente? In che misura? Possiamo ipotizzarne un impatto simile a quello registrato negli USA, dove il suo rilascio ha modificato il 10% dei risultati di ricerca, rendendo letteralmente invisibili centinaia di aziende?<br />Tutte le più importanti novità nell’ambito search vengono lanciate dai motori sul mercato americano e solo dopo alcuni mesi di test vengono implementate nel resto del mondo: perchè i Brand Guardians possano– come legittimamente richiesto dal cliente - essere preparati ad affrontarli sul mercato europeo in generale e italiano in particolare, dovrebbero aver avuto la possibilità di lavorare su concreti progetti di digital marketing oltreoceano in quel periodo cruciale di test.<br />Riassumendo, abbiamo detto che i componenti del Brand Guardian team devono avere queste seguenti caratteristiche. Grazie all’ambiente in cui nasce e cresce – formato dagli oltre 150 professionisti della comunicazione online che compongono l’organico di Connexia e Morpheus Media – WebHub risponde perfettamente al profilo del Brand Guardian che state cercando<br />Vi invito quindi a venire a trovarci: le nostre porte sono sempre aperte! Ovviamente senza impegno… se non dovessimo avere vostre notizie a breve…<br />Vi verremo a cercare noi! – chiusura - <br />