SlideShare une entreprise Scribd logo
1  sur  36
Este%ca
dello
spazio
visivo

• Liliana
Albertazzi


• CIMeC
• &
• Università
di
Trento



• Padova,
Palazzo
del
Bò   Stevens,
La
duchessa
• 4‐6
maggio
2011
La
mia
presentazione

• Cosa
si
intenda/possa

  intendere
per
este%ca

  sperimentale
(se
una
o

  più)
• Alcuni
rappor%
tra

  scienze
della
percezione

  visiva
e
arte

                              Elst,
Natura
morta
Este%ca

• Este%ca
sperimentale
  – Psicologia
sperimentale,
neuroscienze
  – Fechner
1876;
Allen
1876;
Henry
1922

  – Zeki
1999;
Livingstone
2002;
Solso
2003;
Ramachandran
2004;
McManus,
Cook,

    Hunt
2010;
Biederman,
Vessel
2006


• Este%ca
empirico‐descri[va
e/o

  fenomenologico‐sperimentale
  – 
Psicologia
sperimentale
  – Lipps
1897;
1903,
1906;
von
Hildebrandt
1913;
Arhneim
1954;
Kanizsa
1979;
Da

    Pos
1999;
Massironi
2002
Psicofisica
(interna
&
esterna)
• “Fechner
(1860/1966)
would
have
called
the

  complementary
rela%onship
between
neural
correlates

  and
phenomena
“inner
psychophysics”
as
opposed
to

  the
rela%on
between
re%nal
s%muli
and
percep%ons

  (sic),
i.e.,
“outer
psychophysics.”


• An
account
of
visual
percep%on
requires
a
conceptual

  framework
that
describes
as
well
as
explains,
in
neural

  terms,
what
we
see,
including
illusions.”
• Spillmann
2009,
1518

• Jung
1973;
Spillmann,
Werner
1990;
Spillmann,
Ehrenstein
1996;

  Spillmann
1999
Livelli
di
analisi
Il
p.d.v
dominante
• Analisi
qualita%vo‐descri[ve,

analisi
psicofisiche
e
analisi

  neuronali
   – Non
sono
necessariamente
in
mutua
contraddizione/esclusione
• Sono
analisi
complementari
           Valberg
&
Lee
1999
• Sono
analisi
correlate
   – La
fenomenologia
descrive,
la
neurofisiologia
spiega
       • Spillmann
2009,
1510
Il
p.d.v
dominante
• Analisi
qualita%vo‐descri[ve,

analisi
psicofisiche
e
analisi

  neuronali
   – Non
sono
necessariamente
in
mutua
contraddizione/esclusione
• Sono
analisi
complementari
             Valberg
&
Lee
1999
• Sono
analisi
correlate
   – La
fenomenologia
descrive,
la
neurofisiologia
spiega
        • Spillmann
2009,
1510


• Ne
deriverebbe
che:
   – L’analisi
descri[va
è
riducibile
alla
spiegazione
neurofisiologica
e
psicofisica
   – L’analisi
descri[va
non
spiega
(secondo
cause)
   – La
misura

del
qualita%vo
è
impossibile
• Este%ca
psicofisica
&
Neuroeste%ca

• Approcci
sperimentali
fonda%
su:
  – Analisi
di
primi%vi
quan%ta%vi

  – Specifico
concemo
di
informazione
  – Shannon,
Weaver
1963
     • Non
deputato
ad
analisi
qualita%ve
(per
es.,

       este%che)
     • Albertazzi
et
al.
2011


• Conseguenze
sorprenden%…
Lo
spazio
visibile
• “Gli
ogge[
visivi
ci
appaiono

  ‘ves%%’
di
qualità
come
rosso,

  verde,
freddo,
caldo,
hanno

  odori
e
gusto,
mentre
queste

  qualità
appartengono
al
nostro

  sistema
nervoso
e
non
si

  estendono
nello
spazio
esterno”
• Helmholtz
1867
• “Il
nostro
mondo
visivo
consiste

  soltanto
di
colori
diversamente

  forma%;
e
gli
ogge[,
dal
p.d.v.

  del
vederli,
ovvero
di
ogge[

  vis%,
non
sono
altro
che
colori

  di
%po
e
forme
differen%”            Elst,
Fragoline
di
bosco

• Hering
1926/1964                              cinesi
Spazio
esteso
e
esternalizzato
• Estensità
(Extendedness,
Extensität)

  non
è
estensione
• Estensità,
forme
(e
colori)
sono

  ‘qualità’
• Problema
del
metodo
scien%fico
   –Sinora
si
è
‘spoglia%’
i
fenomeni
delle

    loro
qualità
(Köhler
1929)

• Albertazzi
2011
Della
‘materia’
delle
apparenze
• Le
qualità                         • Quale
metodologia

  – Trasparenza/opacità
                                       scien%fica
scegliere?
  – Colore,
lucentezza,
tessitura
   • Sinora,
una
metodologia

                                       qualita%va
per
l’analisi
delle

  – Cast
shadows
vs.
ogge[,
ecc.       apparenze
(escluso
la
teoria

                                       dei
colori
opponen%)
è
stata

                                       quella
del
differenziale

                                       seman%co
di
Osgood

                                     • Manca
una
scienza
delle

                                       apparenze:
                                        – Ruvido,
setoso,

corposo
                                        – Soffice,
duro,
vischioso,
liscio,

                                          vellutato
(Koenderink,
Pont;
de

                                          Vijntjes
et
al),
elas%co,
rigido

                                          (stereocinesi)
                                        – Stridente
(anche
nel
colore),

                                          vibrante,
uggioso,
tetro,
ecc.
        van
Aelst,
S:ll
life            – Ardente,
luccicante
Dei
primi%vi
&
del
colore


•   Pun%
•   Linee
•   Superfici
•   Volumi
•   …
&
colore
•   Albertazzi
et
al,
submimed

                                 Kandinsky,
Farbstudie,
Quadrate
Delle
superfici
&
volumi

• “come
pelle
su
tuma
la

  superficie”
(L.B.
Alber%,
De
Pictura,

  1545,
Libro
I)


• Superfici
come
qualità

  distribuita
(vedi
colore)
• Superfici
come
confini

  (estremi)
di
volumi
         (non
come
par%‐di)

Albertazzi, 2012 forthcoming
Sommario
• Gli
approcci
contemporanei
all’este%ca

(e

  alla
percezione),
considera%
‘scien%fici’

  condividono:
   –   Assunzioni
(informazione,
inverse
op%cs,
ecc.)
   –   Primi%vi
   –   Metodi
   –   Spiegazioni
   –   Modelli
computazionali
• Ne
rimangono
fuori
le
qualità,
i
primi%vi
spazio‐
  (temporali)
sogge[vi
e
l’operazione
del
vedere
Priorità
dell’analisi
Chi
è
‘prima’
• Una
teoria
descri[va
delle

  apparenze
visive
guida,

  influenza
e
sollecita
la
ricerca

  nelle
neuroscienze.
Esempi:
   – I
correla%
neurofisiologici
dei

     contorni
amodali


     (Baumgartner
et
al.
1984;

     Baumgartner
1990;
Tse
1998,

     1999,
2002)
   – Il
principio
di
Figura/Sfondo
e

     la
legge
di
Buona

     Con%nuazione
(Hess,
Beaudot,

     Mullen
2001;
Kovàcs
1996;

     Wist
et
al
1998;
Singer
1989;

     Unno
et
al.
2003;
Spillmann

     2009)
• Raramente
si
è
verificato
il
          Berèny,
Donna
dormiente
e
volpe
NNC
(ul%mi
25
anni)
(Rhesus
monkey)
•   Area
V1                                          •   Area
V4

•   •
brightness
induc:on
from
the
surround


                                                     •   
•
colour
constancy

•   •
colour
induc:on
from
the
surround


•   •
figure‐ground
segrega:on
by
orienta:on
         •   
Area
MT/MST
    contrast
                                        •   •
mo:on
by
accre:on/dele:on

•   •
filling‐in
of
an
ar:ficial
scotoma
              •   •
mo:on
induc:on
from
the
surround

•   •
filling‐in
of
focal
lesions

                                                     •   •
grouping
by
coherent
mo:on

•   •
filling‐in
of
the
blind
spot

•   •
contour
integra:on
                            •   •
biological
mo:on

•   •
amodal
comple:on
                              •   •
aperture
problem

•   
Area
V2                                         •   •
percep:on
of
op:c
flow

•   •
modal
comple:on
                               •   Area
MT/MST
•   •
abuDng
gra:ng
illusion
                        •   •
mo:on
by
accre:on/dele:on

•   •
border
ownership

                                                     •   •
mo:on
induc:on
from
the
surround

•   •
modal
segmenta:on
by
stereo
cues

•   •
surface
transparency
                          •   •
grouping
by
coherent
mo:on

•   Area
V3                                          •   •
biological
mo:on

•   •
filling‐in
of
an
ar:ficial
scotoma
by
dynamic
   •   •
aperture
problem

    texture

NNC
ancora
da
trovare
                                  •   Un mobile a muove verso la
                                      superficie x e scompare quando
                                      arriva in contatto con essa; dopo un
                                      po’ un identico mobile b appare
                                      dall’altro lato del bordo di x, e se ne
                                      allontana alla stessa velocità,
                                      percorso e direzione di a
                                  •   A un certo EEI (entry-exit-interval)
                                      è percepito solo un oggetto in
                                      movimento e la presenza (amodale)
                                      è percepita anche per il percorso
                                      coperto dalla superficie x
                                  •   Presenza percettiva, permanenza e
                                      identità nel campo visivo
Michotte 1946; Burke 1952; Vicario,
Kiritani 1999; Takahashi et al 2008
Watercolour
illusions




Pinna,
1987;
Pinna,
Brelstaff
&
Spillmann,
2001;
Pinna,
Grossberg
2005
Cause/Condizioni



Condizioni
di
possibilità,
Kant
1791,
Part
A
I°
esempio:
Trasparenza




Metelli
                   Garau,
Solaris
• Condizione
figurale
•   Le
due
aree
che
formano
l’oggemo
              • a)
osservanza
delle

    perce[vo
devono
appartenere
a
una
               condizioni
di
apparenza
    stessa
figura
(definita
dai
principi
di

    coerenza
formale,
forma
chiusa
e
              • b)
violazione
della

    Prägnanz)
                                                     condizione
topologica
• Condizione
croma%ca
•   Le
relazioni
di
%nta,
luminosità
e
            • c)
violazione
delle
condizioni

    chiarezza
tra
i
colori
delle
aree
coinvolte
     figurale
e
topologica
    nella
trasparenza
devono
avere
fra
loro

    una
reciproca
relazione
tonale
correma         • d)
violazione
della

• Condizione
topologica
                             condizione
croma%ca
•   Ognuna
delle
due
aree
che
formano
la

    superficie
trasparente
deve
essere
in
          • e)
violazione
di
tume
le

    contamo
solo
con
una
delle
due
altre

    superfici                                         condizioni
Condizioni
descri[ve
• Necessarie
&
Sufficien%
• Esplica%ve
dell’esistenza
perce[va
• Predi[ve
• Musa[
1924;
Michome
1946/1963;
Johansson
1973
• Susce[bili
di
modellizzazione
matema%ca
e
di
misura
• Metelli
1974;
Zanforlin
1988
;
Da
Pos,
Burigana,
forthcoming


• Differenza
ontologica
di
ogge[,
principi
e

  ‘cause’
(condizioni/an%cipazioni)
e
non
solo
differenza

  di
livelli
di
analisi
dello
stesso
oggemo
(fisico)
• Albertazzi
2010
II°
esempio:
Profondità,
plas%cità
• Sono
componen%
fondamentali
per
la
percezione
di

  una
scena
come
reale
•   Ames
1925;
Judge
1926;
Schlossberg
1941;
Koenderink
1998
• Gli
ogge[
appaiono
chiaramente
volumetrici,

  sembrano
sporgersi
nello
spazio,
appaiono
toccabili,

  afferrabili
e
si
percepisce
anche
lo
spazio
tra
loro
•   Sacks
2006
• Gli
ogge[
visivi
possono
apparire
con
gradi
diversi
di

  realtà
fenomenica
e
di
profondità/lontananza,

  rotondità/piamezza
•   Michome
1948;
Metzger
2001
The
beholder’share
• …
e
anche

  idiosincra%camente                                        Plots
of
depth
• La
bidimensionalità
metrica

  delle
figure
non
coincide

  necessariamente
con
una

  bidimensionalità
percepita
• La
tridimensionalità
è
un

  prodomo
della
mente

  dell’osservatore,
che
può

  idiosincra%camente

  espanderla
o
contrarla
• Vedere
e
toccare
non
sono

  moduli
totalmente
separa%

  nello
spazio
esteso
visibile
                                            Confronto
di

‘pictorial
relief’
•   Hildebrandt
1903;
Koenderink,
van
            
tra
due
osservatori
    Doorn
2003;

Albertazzi
2011         Uso
di
differen%
‘mental
viewpoints’
Piani
di
profondità




Il
percemore
si
muove

diversamente
nello
spazio

sogge[vo
di
amribuzione
della

profondità
(
‘remoteness’
vs.
   Koenderink
et
al.
2010
                                 Also,
Vishwanath
2011
depth)
Sommario

• La
fenomenologia
sperimentale
 – E’
prioritaria
nella
ricerca
perce[va
ed

   este%ca
 – Ha
capacità
descri[va

 – Ha
capacità
esplica%va
(‘condizioni
di

   possibilità’
di
apparenza
dei
fenomeni)
Le
opere
d’arte
• Analisi
delle
opere
d’arte

  come
laboratorio
delle

  leggi
del
vedere
•   MacCurdy
1939;
Kandinsky
1926;

    Metzger
1936;
Klee
1961;
Arnheim

    1954
     – Percezione
di
apparenze

       (colori
diversamente

       forma%,
tessiture,
luce,

       qualità
distribuite
di

       superfici
e
volumi,
ecc.)
     – Principi
del
‘puro
design’
         • Grouping
+
armonia,
ritmo,

           bilanciamento,
ecc.           Ai
Akino,
Blue
sleeves
Percezione
&
arte
• “I
problemi
che
la
forma
pone
all’ar%sta
sono
deLa:
dalla

  percezione,
la
sua
aspirazione
però
è
di
raggiungere
la
strumura

  unitaria
di
un
tumo
formale
• L’arte
comincia
dal
modo
di
vedere,
dall’apparenza
come
tale,
e

  la
capacità
ar%s%ca
si
pone
come
sviluppo
della
capacità
di

  cogliere
lo
spazio,
la
cui
base
è
già
nella
nostra
facoltà
di

  vedere
e
di
toccare.
Questa
doppia
percezione
si
trova
già

  nell’occhio.

• L’arte
asseconda
questa
duplicità
di
funzioni
dell’occhio
fino

  alle
estreme
conseguenze”
• Spazio
perce[vo
naturale
e
spazio
pimorico
hanno
leggi

  comuni
di
organizzazione
e
un
diverso
livello
di
realtà

  fenomenica
• Hildebrandt
1903
Scultura:
solo
3D(?)
•   Possiamo
separare
nemamente
pimura

    (2D)
e
scultura
(3D)?

•   “La
perfezione
di
una
scultura
dipende

    anche
dalla
sua
capacità
di
rendere
a

    distanza
le
qualità
volumetriche

    bidimensionali
di
superficie”
•   Il

campo
visivo
è
in
gran
parte
una

    costruzione
del
percemore,
un

    ‘processo’
più
che
un
en%tà
(piano

    euclideo)
dovuto
all’operazione

    sogge[va
del
vedere



•   Hildebrand
1913;
Koenderink,
van

    Doorn
2003,
2006;
Koenderink

    forthcoming
                                              Marées,
Adolf
von
Hildebrand
Esempio
‘buono’
• Valore
funzionale

  dell’apparenza,
che
si

  sviluppa
dal
suo
interno

  e
offre
unità
formale
di

  piano/superficie

  all’insieme
• 3D
in
immagine
lontana




                              Michelangelo,
Madonna
Conclusioni
Il
p.d.v.
neuroscien%fico
• “Present‐day
physiological
theories
can
explain

  only
a
frac%on
of
our
phenomenal
experience.


  Future
research
will
show
more
clearly
the

  correla%on
between
perceptual
phenomena
and

  physiological
processes
• 
Any
approach
towards
this
goal
is
as
desirable
and

  legi%mate
as
any
other,
but
only
a
coherent

  integra%on
of
both
holds
promise
for
the
full

  picture.”

• Spillmann
2009
Il
(mio)
p.d.v.
descri[vo‐sperimentale
•   Priorità
&
valore
esplica%vo

    dell’indagine
descri[va
•   Percezione
naturale
&
pimorica

    presentano
una
con%nuità
di
spazi

    sogge[vi
(Helmholtz,
Hering)
•   Complementarietà
di
analisi

    descri[ve,
psicofisiche
e

    neurofisiologiche
•   Altre
discipline
possono
analizzare
le

    apparenze
in
termini
quan%ta%vi

    correla%
•   Si
trama
però
di
‘ogge[’
diversi
i.e.

    non
‘descrizioni’
diverse
dello
stesso

    oggemo

(fisico)

•   Chiarezza
di
posizioni?


•   Albertazzi
ed.,
Wiley
Handbook
on

                                              Willats,
Millie
Grazie
per
l’amenzione




  Kano
Eitoku,
Trees
on
sliding
doors

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Estetica dello spazio visivo

  • 1. Este%ca
dello
spazio
visivo • Liliana
Albertazzi • CIMeC • & • Università
di
Trento • Padova,
Palazzo
del
Bò Stevens,
La
duchessa • 4‐6
maggio
2011
  • 2. La
mia
presentazione • Cosa
si
intenda/possa
 intendere
per
este%ca
 sperimentale
(se
una
o
 più) • Alcuni
rappor%
tra
 scienze
della
percezione
 visiva
e
arte Elst,
Natura
morta
  • 3. Este%ca
 • Este%ca
sperimentale – Psicologia
sperimentale,
neuroscienze – Fechner
1876;
Allen
1876;
Henry
1922
 – Zeki
1999;
Livingstone
2002;
Solso
2003;
Ramachandran
2004;
McManus,
Cook,
 Hunt
2010;
Biederman,
Vessel
2006 • Este%ca
empirico‐descri[va
e/o
 fenomenologico‐sperimentale – 
Psicologia
sperimentale – Lipps
1897;
1903,
1906;
von
Hildebrandt
1913;
Arhneim
1954;
Kanizsa
1979;
Da
 Pos
1999;
Massironi
2002
  • 4. Psicofisica
(interna
&
esterna) • “Fechner
(1860/1966)
would
have
called
the
 complementary
rela%onship
between
neural
correlates
 and
phenomena
“inner
psychophysics”
as
opposed
to
 the
rela%on
between
re%nal
s%muli
and
percep%ons
 (sic),
i.e.,
“outer
psychophysics.”

 • An
account
of
visual
percep%on
requires
a
conceptual
 framework
that
describes
as
well
as
explains,
in
neural
 terms,
what
we
see,
including
illusions.” • Spillmann
2009,
1518 • Jung
1973;
Spillmann,
Werner
1990;
Spillmann,
Ehrenstein
1996;
 Spillmann
1999
  • 6. Il
p.d.v
dominante • Analisi
qualita%vo‐descri[ve,

analisi
psicofisiche
e
analisi
 neuronali – Non
sono
necessariamente
in
mutua
contraddizione/esclusione • Sono
analisi
complementari Valberg
&
Lee
1999 • Sono
analisi
correlate – La
fenomenologia
descrive,
la
neurofisiologia
spiega • Spillmann
2009,
1510
  • 7. Il
p.d.v
dominante • Analisi
qualita%vo‐descri[ve,

analisi
psicofisiche
e
analisi
 neuronali – Non
sono
necessariamente
in
mutua
contraddizione/esclusione • Sono
analisi
complementari Valberg
&
Lee
1999 • Sono
analisi
correlate – La
fenomenologia
descrive,
la
neurofisiologia
spiega • Spillmann
2009,
1510 • Ne
deriverebbe
che: – L’analisi
descri[va
è
riducibile
alla
spiegazione
neurofisiologica
e
psicofisica – L’analisi
descri[va
non
spiega
(secondo
cause) – La
misura

del
qualita%vo
è
impossibile
  • 8.
  • 9. • Este%ca
psicofisica
&
Neuroeste%ca • Approcci
sperimentali
fonda%
su: – Analisi
di
primi%vi
quan%ta%vi
 – Specifico
concemo
di
informazione – Shannon,
Weaver
1963 • Non
deputato
ad
analisi
qualita%ve
(per
es.,
 este%che) • Albertazzi
et
al.
2011 • Conseguenze
sorprenden%…
  • 10. Lo
spazio
visibile • “Gli
ogge[
visivi
ci
appaiono
 ‘ves%%’
di
qualità
come
rosso,
 verde,
freddo,
caldo,
hanno
 odori
e
gusto,
mentre
queste
 qualità
appartengono
al
nostro
 sistema
nervoso
e
non
si
 estendono
nello
spazio
esterno” • Helmholtz
1867 • “Il
nostro
mondo
visivo
consiste
 soltanto
di
colori
diversamente
 forma%;
e
gli
ogge[,
dal
p.d.v.
 del
vederli,
ovvero
di
ogge[
 vis%,
non
sono
altro
che
colori
 di
%po
e
forme
differen%” Elst,
Fragoline
di
bosco
 • Hering
1926/1964 cinesi
  • 11. Spazio
esteso
e
esternalizzato • Estensità
(Extendedness,
Extensität)
 non
è
estensione • Estensità,
forme
(e
colori)
sono
 ‘qualità’ • Problema
del
metodo
scien%fico –Sinora
si
è
‘spoglia%’
i
fenomeni
delle
 loro
qualità
(Köhler
1929) • Albertazzi
2011
  • 12. Della
‘materia’
delle
apparenze • Le
qualità • Quale
metodologia
 – Trasparenza/opacità scien%fica
scegliere? – Colore,
lucentezza,
tessitura
 • Sinora,
una
metodologia
 qualita%va
per
l’analisi
delle
 – Cast
shadows
vs.
ogge[,
ecc. apparenze
(escluso
la
teoria
 dei
colori
opponen%)
è
stata
 quella
del
differenziale
 seman%co
di
Osgood • Manca
una
scienza
delle
 apparenze: – Ruvido,
setoso,

corposo – Soffice,
duro,
vischioso,
liscio,
 vellutato
(Koenderink,
Pont;
de
 Vijntjes
et
al),
elas%co,
rigido
 (stereocinesi) – Stridente
(anche
nel
colore),
 vibrante,
uggioso,
tetro,
ecc. van
Aelst,
S:ll
life – Ardente,
luccicante
  • 13. Dei
primi%vi
&
del
colore • Pun% • Linee • Superfici • Volumi • …
&
colore • Albertazzi
et
al,
submimed Kandinsky,
Farbstudie,
Quadrate
  • 14. Delle
superfici
&
volumi • “come
pelle
su
tuma
la
 superficie”
(L.B.
Alber%,
De
Pictura,
 1545,
Libro
I)
 • Superfici
come
qualità
 distribuita
(vedi
colore) • Superfici
come
confini
 (estremi)
di
volumi (non
come
par%‐di) Albertazzi, 2012 forthcoming
  • 15. Sommario • Gli
approcci
contemporanei
all’este%ca

(e
 alla
percezione),
considera%
‘scien%fici’
 condividono: – Assunzioni
(informazione,
inverse
op%cs,
ecc.) – Primi%vi – Metodi – Spiegazioni – Modelli
computazionali • Ne
rimangono
fuori
le
qualità,
i
primi%vi
spazio‐ (temporali)
sogge[vi
e
l’operazione
del
vedere
  • 17. Chi
è
‘prima’ • Una
teoria
descri[va
delle
 apparenze
visive
guida,
 influenza
e
sollecita
la
ricerca
 nelle
neuroscienze.
Esempi: – I
correla%
neurofisiologici
dei
 contorni
amodali

 (Baumgartner
et
al.
1984;
 Baumgartner
1990;
Tse
1998,
 1999,
2002) – Il
principio
di
Figura/Sfondo
e
 la
legge
di
Buona
 Con%nuazione
(Hess,
Beaudot,
 Mullen
2001;
Kovàcs
1996;
 Wist
et
al
1998;
Singer
1989;
 Unno
et
al.
2003;
Spillmann
 2009) • Raramente
si
è
verificato
il
 Berèny,
Donna
dormiente
e
volpe
  • 18. NNC
(ul%mi
25
anni)
(Rhesus
monkey) • Area
V1 • Area
V4
 • •
brightness
induc:on
from
the
surround

 • 
•
colour
constancy
 • •
colour
induc:on
from
the
surround

 • •
figure‐ground
segrega:on
by
orienta:on
 • 
Area
MT/MST contrast
 • •
mo:on
by
accre:on/dele:on
 • •
filling‐in
of
an
ar:ficial
scotoma
 • •
mo:on
induc:on
from
the
surround
 • •
filling‐in
of
focal
lesions
 • •
grouping
by
coherent
mo:on
 • •
filling‐in
of
the
blind
spot
 • •
contour
integra:on
 • •
biological
mo:on
 • •
amodal
comple:on
 • •
aperture
problem
 • 
Area
V2 • •
percep:on
of
op:c
flow
 • •
modal
comple:on
 • Area
MT/MST • •
abuDng
gra:ng
illusion
 • •
mo:on
by
accre:on/dele:on
 • •
border
ownership
 • •
mo:on
induc:on
from
the
surround
 • •
modal
segmenta:on
by
stereo
cues
 • •
surface
transparency
 • •
grouping
by
coherent
mo:on
 • Area
V3 • •
biological
mo:on
 • •
filling‐in
of
an
ar:ficial
scotoma
by
dynamic
 • •
aperture
problem
 texture

  • 19. NNC
ancora
da
trovare • Un mobile a muove verso la superficie x e scompare quando arriva in contatto con essa; dopo un po’ un identico mobile b appare dall’altro lato del bordo di x, e se ne allontana alla stessa velocità, percorso e direzione di a • A un certo EEI (entry-exit-interval) è percepito solo un oggetto in movimento e la presenza (amodale) è percepita anche per il percorso coperto dalla superficie x • Presenza percettiva, permanenza e identità nel campo visivo Michotte 1946; Burke 1952; Vicario, Kiritani 1999; Takahashi et al 2008
  • 23. • Condizione
figurale • Le
due
aree
che
formano
l’oggemo
 • a)
osservanza
delle
 perce[vo
devono
appartenere
a
una
 condizioni
di
apparenza stessa
figura
(definita
dai
principi
di
 coerenza
formale,
forma
chiusa
e
 • b)
violazione
della
 Prägnanz) condizione
topologica • Condizione
croma%ca • Le
relazioni
di
%nta,
luminosità
e
 • c)
violazione
delle
condizioni
 chiarezza
tra
i
colori
delle
aree
coinvolte
 figurale
e
topologica nella
trasparenza
devono
avere
fra
loro
 una
reciproca
relazione
tonale
correma • d)
violazione
della
 • Condizione
topologica
 condizione
croma%ca • Ognuna
delle
due
aree
che
formano
la
 superficie
trasparente
deve
essere
in
 • e)
violazione
di
tume
le
 contamo
solo
con
una
delle
due
altre
 superfici condizioni
  • 24. Condizioni
descri[ve • Necessarie
&
Sufficien% • Esplica%ve
dell’esistenza
perce[va • Predi[ve • Musa[
1924;
Michome
1946/1963;
Johansson
1973 • Susce[bili
di
modellizzazione
matema%ca
e
di
misura • Metelli
1974;
Zanforlin
1988
;
Da
Pos,
Burigana,
forthcoming • Differenza
ontologica
di
ogge[,
principi
e
 ‘cause’
(condizioni/an%cipazioni)
e
non
solo
differenza
 di
livelli
di
analisi
dello
stesso
oggemo
(fisico) • Albertazzi
2010
  • 25. II°
esempio:
Profondità,
plas%cità • Sono
componen%
fondamentali
per
la
percezione
di
 una
scena
come
reale • Ames
1925;
Judge
1926;
Schlossberg
1941;
Koenderink
1998 • Gli
ogge[
appaiono
chiaramente
volumetrici,
 sembrano
sporgersi
nello
spazio,
appaiono
toccabili,
 afferrabili
e
si
percepisce
anche
lo
spazio
tra
loro • Sacks
2006 • Gli
ogge[
visivi
possono
apparire
con
gradi
diversi
di
 realtà
fenomenica
e
di
profondità/lontananza,
 rotondità/piamezza • Michome
1948;
Metzger
2001
  • 26. The
beholder’share • …
e
anche
 idiosincra%camente Plots
of
depth • La
bidimensionalità
metrica
 delle
figure
non
coincide
 necessariamente
con
una
 bidimensionalità
percepita • La
tridimensionalità
è
un
 prodomo
della
mente
 dell’osservatore,
che
può
 idiosincra%camente
 espanderla
o
contrarla • Vedere
e
toccare
non
sono
 moduli
totalmente
separa%
 nello
spazio
esteso
visibile Confronto
di

‘pictorial
relief’ • Hildebrandt
1903;
Koenderink,
van
 
tra
due
osservatori Doorn
2003;

Albertazzi
2011 Uso
di
differen%
‘mental
viewpoints’
  • 28. Sommario • La
fenomenologia
sperimentale – E’
prioritaria
nella
ricerca
perce[va
ed
 este%ca – Ha
capacità
descri[va
 – Ha
capacità
esplica%va
(‘condizioni
di
 possibilità’
di
apparenza
dei
fenomeni)
  • 29. Le
opere
d’arte • Analisi
delle
opere
d’arte
 come
laboratorio
delle
 leggi
del
vedere • MacCurdy
1939;
Kandinsky
1926;
 Metzger
1936;
Klee
1961;
Arnheim
 1954 – Percezione
di
apparenze
 (colori
diversamente
 forma%,
tessiture,
luce,
 qualità
distribuite
di
 superfici
e
volumi,
ecc.) – Principi
del
‘puro
design’ • Grouping
+
armonia,
ritmo,
 bilanciamento,
ecc. Ai
Akino,
Blue
sleeves
  • 30. Percezione
&
arte • “I
problemi
che
la
forma
pone
all’ar%sta
sono
deLa:
dalla
 percezione,
la
sua
aspirazione
però
è
di
raggiungere
la
strumura
 unitaria
di
un
tumo
formale • L’arte
comincia
dal
modo
di
vedere,
dall’apparenza
come
tale,
e
 la
capacità
ar%s%ca
si
pone
come
sviluppo
della
capacità
di
 cogliere
lo
spazio,
la
cui
base
è
già
nella
nostra
facoltà
di
 vedere
e
di
toccare.
Questa
doppia
percezione
si
trova
già
 nell’occhio.
 • L’arte
asseconda
questa
duplicità
di
funzioni
dell’occhio
fino
 alle
estreme
conseguenze” • Spazio
perce[vo
naturale
e
spazio
pimorico
hanno
leggi
 comuni
di
organizzazione
e
un
diverso
livello
di
realtà
 fenomenica • Hildebrandt
1903
  • 31. Scultura:
solo
3D(?) • Possiamo
separare
nemamente
pimura
 (2D)
e
scultura
(3D)? • “La
perfezione
di
una
scultura
dipende
 anche
dalla
sua
capacità
di
rendere
a
 distanza
le
qualità
volumetriche
 bidimensionali
di
superficie” • Il

campo
visivo
è
in
gran
parte
una
 costruzione
del
percemore,
un
 ‘processo’
più
che
un
en%tà
(piano
 euclideo)
dovuto
all’operazione
 sogge[va
del
vedere • Hildebrand
1913;
Koenderink,
van
 Doorn
2003,
2006;
Koenderink
 forthcoming Marées,
Adolf
von
Hildebrand
  • 32. Esempio
‘buono’ • Valore
funzionale
 dell’apparenza,
che
si
 sviluppa
dal
suo
interno
 e
offre
unità
formale
di
 piano/superficie
 all’insieme • 3D
in
immagine
lontana Michelangelo,
Madonna
  • 34. Il
p.d.v.
neuroscien%fico • “Present‐day
physiological
theories
can
explain
 only
a
frac%on
of
our
phenomenal
experience.

 Future
research
will
show
more
clearly
the
 correla%on
between
perceptual
phenomena
and
 physiological
processes • 
Any
approach
towards
this
goal
is
as
desirable
and
 legi%mate
as
any
other,
but
only
a
coherent
 integra%on
of
both
holds
promise
for
the
full
 picture.”
 • Spillmann
2009
  • 35. Il
(mio)
p.d.v.
descri[vo‐sperimentale • Priorità
&
valore
esplica%vo
 dell’indagine
descri[va • Percezione
naturale
&
pimorica
 presentano
una
con%nuità
di
spazi
 sogge[vi
(Helmholtz,
Hering) • Complementarietà
di
analisi
 descri[ve,
psicofisiche
e
 neurofisiologiche • Altre
discipline
possono
analizzare
le
 apparenze
in
termini
quan%ta%vi
 correla% • Si
trama
però
di
‘ogge[’
diversi
i.e.
 non
‘descrizioni’
diverse
dello
stesso
 oggemo

(fisico) • Chiarezza
di
posizioni? • Albertazzi
ed.,
Wiley
Handbook
on
 Willats,
Millie

Notes de l'éditeur

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  36. \n
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