3. ALLA SCOPERTA
ABOUT
Academia.edu is a platform for academics to share research papers.
The company's mission is to accelerate the world's research.
Academics use Academia.edu to share their research, monitor deep analytics
around the impact of their research, and track the research of academics they
follow.
4.056.137 academics have signed up to Academia.edu,
adding 1.631.561 papers and 866.545 research interests.
Academia.edu attracts over 5 million unique visitors a month.
5. September 17th, 2008
La filosofia del fondatore: Richard Price
http://techcrunch.com/2012/02/15/the-dangerous-research-works-act/
February 15th, 2012
IL LANCIO
http://blogs.scientificamerican.com/information-culture/2012/10/31/interview-
with-richard-price-academia-edu-ceo/
October 31st, 2012
“Riding A New Transparency Wave In Science, Academia.Edu Lets Researchers
Share Their Raw Data”
http://techcrunch.com/2013/05/06/academia-edu-raw-data/
May 6th, 2013
8. ALLA SCOPERTA
La Pagina personale
Aggiungi una ricerca, leggi una ricerca tra quelle elencate (sulla base
dei tag che hai scelto), rispondi alle domande di interesse
12. Una testimonianza
INTERVISTA A VALERIA BAUDO
1) Da quanto tempo li conosci Academia.edu? Come mai hai deciso di
iscriverti?
Sono circa 2/3 anni che mi sono iscritta. Prima a Academia.edu, poi a Research
Gate. Mi sono iscritta perché li provo tutti :)
2) Quali sono le macro-differenze e quali invece i servizi simili che offrono?
Su Academia.edu ho cercato di creare un profilo professionale alternativo a
quello che mi era riconosciuto come bibliotecaria e accreditarmi come
ricercatrice sul tema dei social media. Di Academia.edu mi interessa
soprattutto l'uso come vetrina delle pubblicazioni, meno la parte della rete
sociale. Interessante la funzione delle domande, che però non uso.
I due servizi mi sembrano molto simili, anche se Research Gate mi sembra
tematicamente orientato di più allo zoccolo delle scienze dure. Di Research
Gate detesto le mail, sono ancora iscritta ma non lo aggiorno da tempo. Di
Academia .edu amo le stats e il dettaglio che mi dice da dove sono arrivati
quelli che hanno visto il mio profilo.
13. Una testimonianza
Continuazione INTERVISTA A VALERIA BAUDO
3) All’origine i due servizi sono diversi, o per lo meno nascono in modo
differente l’uno dall’altro e in due aree geografiche diverse. L’idea però è
molto simile; e i risultati?
Non li conosco abbastanza bene da formulare un giudizio approfondito. Di
Academia.edu amo l'affiliation con il movimento open access, di Research
Gate come detto detesto lo spam delle mail. Resta il fatto che con nessuno dei
due ho mai combinato qualcosa di professionale; ci replico la rete sociale che
ho da altre parti. Per un contatto diretto di tipo professionale uso Linkedin.
Né in Research Gate né in Academia.edu vedo attive delle vere community.
Mi sembra ottima l'idea delle domande che entrambi hanno, anche se non
l'ho mai usata né per chiedere né per rispondere.
14. Una testimonianza
INTERVISTA A VALERIA BAUDO
4) Pensi che l’adesione all’uno o all’altro sia vincolata a qualcosa
(ideologia??? Funzionalità interne? Numero di iscritti?)
Stare dove i tuoi amici/colleghi stanno. Su Academia.edu c'è anche tutto il
gruppo dei fanatici dell'open access e poi (ma questa è una percezione sulla
quale non ho dati di prima mano) mi sembra che Academia.edu si stia
affermando come killer application. In ogni caso se un tuo collega ti parla di
uno o dell'altro poi sei invogliato a provarlo.
5) Tu pubblichi qualcosa? Che tipo di followers hai e che feedback ti danno?
Sporadicamente aggiorno il mio profilo su Academia.edu. Ho follower di tutti i
tipi dai bibliotecari ai colleghi di sociologia ma non ci sono quasi mai
interazioni di feedback.
15. Una testimonianza
INTERVISTA A VALERIA BAUDO
6) Mi piacerebbe anche che mi dessi la tua opinione a proposito della
webpresence… ovviamente calata in questo specifico ambito, di network di
ricercatori e accademici.
Non sono sicura di avere capito. La domanda è: servono ai ricercatori? Serve
loro una presenza sul web? Secondo me a livello di promozione personale sì e
in tanti lo hanno capito, non conosco invece esempi ben riusciti di promozione
di progetti o gruppi di ricerca.