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Lavoro di approfondimento
Corso di Storia Economica II
(Storia della moneta e della banca)
A.A. 2013/14

Le grandi crisi a confronto
La crisi del primo Novecento e del 2008, cause e azioni intraprese per ristabilire la stabilità finanziaria

Francesco Topputo
4103115
+

Introduzione
Lo scopo di questo lavoro è di illustrare le principali crisi
economiche della storia contemporanea e individuare le
principali azioni intraprese per ristabilire la stabilità
economica e finanziaria. Il lavoro parte dalle definizioni di crisi
bancaria e finanziaria, si passa poi all’analisi dalla terribile
crisi di fine XIX secolo per poi arrivare sino alla crisi
finanziaria del 2007/08, i cui effetti devastanti sono presenti
ancora oggi. Si cercherà di evidenziare i tratti comuni e le
diversità tra le varie crisi per poi concludere con valutazioni
sull’efficacia delle azioni intraprese dalle autorità preposte.
+

Crisi Bancaria
L’attività bancaria è, per natura, vulnerabile. La trasformazione
delle scadenze (raccolta di depositi a breve termine e
erogazione di credito a medio/lungo termine) rendono le
banche soggette a potenziali crisi di liquidità. In condizioni
normali le istituzioni creditizie riescono a soddisfare le
richieste dei depositanti, in quanto non tutti hanno esigenza di
liquidare i propri depositi contemporaneamente.
+

Crisi Bancaria
Cosa accade, invece, quando un particolare evento (come per
esempio il crollo di un colosso finanziario come Lehman
Brothers) scatena il panico tra i depositanti? Tutti avranno
paura di perdere i propri risparmi, tutti si chiederanno “come
posso considerare la mia banca sicura se Lehman è fallita?” Il
panico è il virus che scatena la corsa agli sportelli (bank run),
considerata come l’indicatore principale di una crisi bancaria
in atto. L’effetto contagio, poi, tramuterà la crisi di un singolo
istituto in una crisi sistemica, in grado di coinvolgere tutti gli
apparati dell’economia.
+

Crisi Finanziaria
Mentre le crisi bancarie attengono strettamente alle banche, le
crisi finanziarie coinvolgono i mercati di varia natura (di
strumenti di capitale, di titoli obbligazionari, monetari). Quando
gli investitori, mossi dal panico o da notizie preoccupanti sul
mercato, liquidano i propri investimenti provocando un crollo del
valore degli asset, dovuto all’effetto contagio, si ha una crisi
finanziaria. Più precisamente, si ha una crisi finanziaria quando si
genera una eccessiva domanda di mezzi monetari.
I crolli dei mercati azionari sono indicatori di crisi finanziarie, non
sempre però di crisi bancarie.
Non sempre una crisi bancaria sfocia in una crisi sistemica come
non sempre una crisi finanziaria è accompagnata da una crisi
bancaria (si pensi alla “dot-com bubble” del 2001).
+

Come nasce una crisi
Panico

Crisi di
Liquidità

Effetto
Contagio

Instabilità
Finanziaria

Crisi
sistemica
+

Esempio di squilibrio finanziario:
Lehman Brothers nel 2007
+

La crisi di fine ‘800 in Italia – Gli “anni
neri”
Crisi Edilizia
Minor lavoro dovuto a un’eccessiva concorrenza
internazionale

Eccessivo immobilizzo degli impieghi e calo degli utili
bancari

Ribasso dei Mercati Azionari
Aumentano significativamente le richieste di rimborso
dei depositi esistenti (bank run)

Calano i nuovi depositi fiduciari

Crisi di Liquidità
Le banche sono costrette a svendere le immobilizzazioni

Fine del credito mobiliare

Banca Romana
Le banche di emissione superano il limite consentito di
biglietti

La situazione rientra nel 1891, tranne che per la Banca
Romana, travolta da uno scandalo e liquidata
+

La crisi di fine ‘800 in Italia - Effetti
La crisi degli anni 1889-94 segna la fine dell’esperienza del
credito mobiliare in Italia. L’eccessivo maturity mismatch degli
istituti li ha resi troppo vulnerabili e incapaci di soddisfare le
richieste dei depositanti. Dalle ceneri del credito mobiliare
nasce la banca mista.
Lo scandalo della Banca Romana, rea di aver stampato
doppie serie di carta moneta e di aver largamente superato i
limiti imposti di emissione, ha duramente colpito l’opinione
pubblica. Nel 1893 l’istituto fu messo in liquidazione e
accorpato alla Banca Nazionale del Regno d’Italia, alla Banca
Toscana di Credito e alla Banca Nazionale Toscana. Si diede
così vita alla Banca d’Italia, che nel 1926 diventerà l’unico
soggetto titolato a emettere banconote.
+

Il panico del 1907 negli USA
Definito dagli storici come la prima “crisi globale del
Novecento”, il panico del 1907 nasce venerdì 17 ottobre
quando, alla luce di preoccupanti indiscrezioni su un presunto
investimento andato male, circa diciottomila correntisti
assaltano le filiali della Knickerbocker, banca finanziatrice
della sfortunata operazione. Un mese dopo la banca sarà fallita
e il mercato azionario di Wall Street avrà subito forti ribassi.
L’eccesso di investimenti nel mercato immobiliare, il credito
facile, le manipolazioni dell' alta finanza hanno portato alla
tempesta perfetta. Il Dipartimento del Tesoro presto esaurì le
proprie riserve di liquidità e numerosi Stati imposero un tetto
ai prelievi di contante. L’intervento di J.P. Morgan e i capitali di
Rockfeller riuscirono a tranquillizzare i risparmiatori e mitigare
il panico.
+

La nascita della Federal Reserve
Per scongiurare ulteriori crisi di panico tra depositanti e
risparmiatori, si rese necessaria la presenza di un prestatore di
ultima istanza. L’istituto del Commercial Banks Clearing House
(che in caso di crisi bancaria emetteva Loan Certificates garantiti
da tutte le banche facenti parti del consorzio) si era rivelato
incapace di garantire la necessaria liquidità al sistema bancario.
Nel 1913 il Congresso americano, dunque, istituì la Federal
Reserve, con il compito di:
n 

Stabilire la politica monetaria, stabilendo la quantità di moneta
in circolazione in un’ottica di mantenimento della stabilità dei
prezzi e basso tasso di disoccupazione

n 

Supervisionare e regolare le istituzioni bancarie

n 

Mantenere la stabilità del sistema finanziario e scongiurare crisi
sistemiche
+

La crisi del 1929
Tra il 24 e il 29 ottobre 1929 il mercato azionario di Wall Street
perse circa un terzo del suo valore. La bolla speculativa
alimentata in tutti gli anni ‘20 era scoppiata; per recuperare il
valore del mercato pre-crollo ci sarebbero voluti 25 anni. La crisi
ben presto si propagò in tutto il mondo occidentale con effetti
devastanti su tutte le economie europee.
Le cause furono numerose, e non tutte ben identificate. Eccessi
speculativi, crescita dell’attività edilizia e della produzione
industriale in misura molto maggiore rispetto alle reali necessità
della popolazione portarono a quella che passerà alla storia come
la Grande Depressione. La crisi dunque era sistemica, in quanto
intaccò tutti i settori dell’apparato economico. Una via di uscita fu
tracciata da Roosvelt con il suo “New Deal” del 1933.
+

Le ricette adottate negli Stati Uniti: il
Glass-Steagall act
Le grandi riforme del sistema bancario del 1933 possono
essere sintetizzate in due pilastri:
1. 

L’istituzione di una assicurazione sui depositi

2. 

La netta separazione tra banche commerciali (raccolta di
risparmio e erogazione di credito) e banche di
investimento

Si volle in questo modo tranquillizzare i risparmiatori e
depositanti proteggendoli in caso di illiquidità del sistema e
evitare che una crisi dei mercati azionari, in cui avrebbero
operato le banche di investimento, avesse conseguenze
sull’attività bancaria tradizionale.
+

Le ricette adottate: la Legge Bancaria
del 1936
Specializzazione funzionale e territoriale
•  Le banche furono distinte in “Banche di credito ordinario” (raccolta di
depositi e erogazione di credito a breve termine <18 mesi) e “Banche
di credito speciale (credito a medio/lungo termine >18 mesi)

La separatezza tra banca e industria
•  Si afferma sempre più la concezione di banca come “istituzione” e non
come “impresa”. Si vieta alle banche di detenere partecipazioni
azionarie in imprese industriali

Pluralismo istituzionale
•  Le banche “ordinarie” vengono divise in differenti categorie: Banche
di Interesse Nazionale; Istituti di Diritto Pubblico; Banche di Credito
Ordinario; Casse di Risparmio e Banche Popolari; Casse Rurali e di
Credito Cooperativo
+

La crisi del 2007-08
Esattamente cento anni dopo il panico del 1907, tra le strade di Londra è
sembrato di rivedere scene viste per le strade di New York un secolo
prima. Lunghe file di depositanti si formarono davanti alle filiali della
Northern Rock, quando la BBC diffuse la notizia che l’istituto aveva
chiesto l’aiuto del governo britannico per coprire perdite derivanti da
mutui non performanti. Era l’inizio di una terribile crisi finanziaria che ha
avuto devastanti effetti sulle economie di tutto il mondo.
Le cause sono molteplici e vanno ricercate a partire dagli anni ’70, quando
è iniziato un graduale processo di liberalizzazione dei mercati finanziari e
dell’attività bancaria, culminato nel 1999 nell’abolizione del Glass-Steagall
act.
La crisi dei mutui subprime porta al collasso di Lehman Brothers. Solo
grazie all’intervento delle autorità pubbliche, governi e banche centrali, è
stato evitato il crollo di altre colossi finanziari che avrebbero reso ancor
più grave la crisi.
+

Le ricette adottate

Immissioni di
liquidità della Fed

Nuovi strumenti
BCE e operazioni
di rifinanziamento

Aiuti di Stato alle
banche

Nuova
Regolamentazione
su banche e
strumenti
finanziari
+

Il bilancio della Fed pre e post crisi
+

I nuovi strumenti dell’Eurozona:

European Stability Mechanism
•  Nato nel 2011 per garantire la Solvibilità di Irlanda e Portogallo, si
tratta di un fondo con dotazione di 650 miliardi di Euro, ha
l’obiettivo di garantire la stabilità finanziaria dell’Eurozona

Outright Monetary Transactions
•  Operazioni di acquisto diretto della BCE di titoli di stato a breve
termine con scadenza compresa tra 1 e 3 anni.
+

Conclusioni
Le crisi analizzate in questo lavoro presentano allo stesso tempo elementi
comuni e differenze sostanziali. Il virus, la miccia scatenante di ogni crisi è
sempre stato il panico. Quando depositanti e risparmiatori hanno liquidato in
massa i propri investimenti si sono verificati crolli dei mercati azionari e
ingenti crisi bancarie. E’ importante sottolineare quanto importante sia
diventata oggi la stabilità finanziaria, si potrebbe quasi definirla come un
bene pubblico che i governi e le banche centrali devono preservare a tutti i
costi. La fiducia è dunque un elemento necessario per garantire stabilità. Può,
e deve, essere rafforzata dall’azione delle istituzioni. Azioni, e dichiarazioni, in
tal senso si sono rivelate fondamentali durante la crisi dei debiti sovrani
dell’Eurozona. Il “whatever it will take to preserve the euro” pronunciato da
Mario Draghi ha provocato un immediato calo dei rendimenti sui titoli di stato,
degli spread con il Bund tedesco e della volatilità dei bond sovrani.
Risposte efficaci, veloci e forti degli organismi pubblici sono essenziali per
evitare il panico e per evitare di rendere una crisi ancor più profonda. Quando
i governi, le istituzioni non sono intervenute con azioni di supporto la
situazione è sempre cambiata in peggio, mai in meglio. Si pensi al governo
americano che ha lasciato fallire Lehman Brothers (alcuni economisti
sostengono che lasciar fallire Lehman Brothers sia stato il più grande errore
della storia economica mondiale) e all’inadeguatezza delle azioni intraprese
dall’Unione Europea all’indomani della crisi greca.
+

Segue…
La stabilità finanziaria è ormai un elemento fondamentale del
contesto economico e sociale. Azioni efficaci, meccanismi di
supporto e una regolamentazione chiara ed efficiente sono
strumenti di cui i regolatori devono dotarsi per fronteggiare
futuri focolai di crisi. I devastanti effetti che una crisi
finanziaria può provocare all’economia nel suo insieme sono
evidenti, le ripercussioni della crisi dei sub-prime si sono
propagate in tutto il mondo e in tutti i settori produttivi.
L’interdipendenza tra economia finanziaria e economia reale
è ormai troppo forte per lasciare la prima libera da ogni regola
e priva di strumenti di controllo e supporto delle istituzioni.
+

Bibliografia
Banca d’Italia (http://www.bancaditalia.it)
Bruner R.F., Carr S.D., The Panic of 1907: Lessons Learned from the Market's Perfect Storm 2009
Federal Reserve (http://www.federalreserve.gov)
FISCHER, S. (1999). On the Need for an International Lender of Last Resort, Journal of Economic Perspectives,
Galbraith, J.K., The Great Crash : 1929 ”,1955
Il sole 24 ore (http://www.ilsole24ore.it)
LAEVEN, L. and F. VALENCIA (2012). Systemic Banking Crises Database: An Update, IMF Working Paper 12/163,
Washington DC.
MINSKY, H. P. et al. (1992). The Financial Instability Hypothesis
SCHINASI, G.J. (2004). Defining Financial Stability. IMF Working Paper 04/187, Washington DC
WINKLER, A. (2011). The joint production of confidence: lessons from nineteenth-century US commercial banks for
twenty-first-century Eurozone governments, Financial History Review, 18(3): 249-76.

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  • 1. + Lavoro di approfondimento Corso di Storia Economica II (Storia della moneta e della banca) A.A. 2013/14 Le grandi crisi a confronto La crisi del primo Novecento e del 2008, cause e azioni intraprese per ristabilire la stabilità finanziaria Francesco Topputo 4103115
  • 2. + Introduzione Lo scopo di questo lavoro è di illustrare le principali crisi economiche della storia contemporanea e individuare le principali azioni intraprese per ristabilire la stabilità economica e finanziaria. Il lavoro parte dalle definizioni di crisi bancaria e finanziaria, si passa poi all’analisi dalla terribile crisi di fine XIX secolo per poi arrivare sino alla crisi finanziaria del 2007/08, i cui effetti devastanti sono presenti ancora oggi. Si cercherà di evidenziare i tratti comuni e le diversità tra le varie crisi per poi concludere con valutazioni sull’efficacia delle azioni intraprese dalle autorità preposte.
  • 3. + Crisi Bancaria L’attività bancaria è, per natura, vulnerabile. La trasformazione delle scadenze (raccolta di depositi a breve termine e erogazione di credito a medio/lungo termine) rendono le banche soggette a potenziali crisi di liquidità. In condizioni normali le istituzioni creditizie riescono a soddisfare le richieste dei depositanti, in quanto non tutti hanno esigenza di liquidare i propri depositi contemporaneamente.
  • 4. + Crisi Bancaria Cosa accade, invece, quando un particolare evento (come per esempio il crollo di un colosso finanziario come Lehman Brothers) scatena il panico tra i depositanti? Tutti avranno paura di perdere i propri risparmi, tutti si chiederanno “come posso considerare la mia banca sicura se Lehman è fallita?” Il panico è il virus che scatena la corsa agli sportelli (bank run), considerata come l’indicatore principale di una crisi bancaria in atto. L’effetto contagio, poi, tramuterà la crisi di un singolo istituto in una crisi sistemica, in grado di coinvolgere tutti gli apparati dell’economia.
  • 5. + Crisi Finanziaria Mentre le crisi bancarie attengono strettamente alle banche, le crisi finanziarie coinvolgono i mercati di varia natura (di strumenti di capitale, di titoli obbligazionari, monetari). Quando gli investitori, mossi dal panico o da notizie preoccupanti sul mercato, liquidano i propri investimenti provocando un crollo del valore degli asset, dovuto all’effetto contagio, si ha una crisi finanziaria. Più precisamente, si ha una crisi finanziaria quando si genera una eccessiva domanda di mezzi monetari. I crolli dei mercati azionari sono indicatori di crisi finanziarie, non sempre però di crisi bancarie. Non sempre una crisi bancaria sfocia in una crisi sistemica come non sempre una crisi finanziaria è accompagnata da una crisi bancaria (si pensi alla “dot-com bubble” del 2001).
  • 6. + Come nasce una crisi Panico Crisi di Liquidità Effetto Contagio Instabilità Finanziaria Crisi sistemica
  • 7. + Esempio di squilibrio finanziario: Lehman Brothers nel 2007
  • 8. + La crisi di fine ‘800 in Italia – Gli “anni neri” Crisi Edilizia Minor lavoro dovuto a un’eccessiva concorrenza internazionale Eccessivo immobilizzo degli impieghi e calo degli utili bancari Ribasso dei Mercati Azionari Aumentano significativamente le richieste di rimborso dei depositi esistenti (bank run) Calano i nuovi depositi fiduciari Crisi di Liquidità Le banche sono costrette a svendere le immobilizzazioni Fine del credito mobiliare Banca Romana Le banche di emissione superano il limite consentito di biglietti La situazione rientra nel 1891, tranne che per la Banca Romana, travolta da uno scandalo e liquidata
  • 9. + La crisi di fine ‘800 in Italia - Effetti La crisi degli anni 1889-94 segna la fine dell’esperienza del credito mobiliare in Italia. L’eccessivo maturity mismatch degli istituti li ha resi troppo vulnerabili e incapaci di soddisfare le richieste dei depositanti. Dalle ceneri del credito mobiliare nasce la banca mista. Lo scandalo della Banca Romana, rea di aver stampato doppie serie di carta moneta e di aver largamente superato i limiti imposti di emissione, ha duramente colpito l’opinione pubblica. Nel 1893 l’istituto fu messo in liquidazione e accorpato alla Banca Nazionale del Regno d’Italia, alla Banca Toscana di Credito e alla Banca Nazionale Toscana. Si diede così vita alla Banca d’Italia, che nel 1926 diventerà l’unico soggetto titolato a emettere banconote.
  • 10. + Il panico del 1907 negli USA Definito dagli storici come la prima “crisi globale del Novecento”, il panico del 1907 nasce venerdì 17 ottobre quando, alla luce di preoccupanti indiscrezioni su un presunto investimento andato male, circa diciottomila correntisti assaltano le filiali della Knickerbocker, banca finanziatrice della sfortunata operazione. Un mese dopo la banca sarà fallita e il mercato azionario di Wall Street avrà subito forti ribassi. L’eccesso di investimenti nel mercato immobiliare, il credito facile, le manipolazioni dell' alta finanza hanno portato alla tempesta perfetta. Il Dipartimento del Tesoro presto esaurì le proprie riserve di liquidità e numerosi Stati imposero un tetto ai prelievi di contante. L’intervento di J.P. Morgan e i capitali di Rockfeller riuscirono a tranquillizzare i risparmiatori e mitigare il panico.
  • 11. + La nascita della Federal Reserve Per scongiurare ulteriori crisi di panico tra depositanti e risparmiatori, si rese necessaria la presenza di un prestatore di ultima istanza. L’istituto del Commercial Banks Clearing House (che in caso di crisi bancaria emetteva Loan Certificates garantiti da tutte le banche facenti parti del consorzio) si era rivelato incapace di garantire la necessaria liquidità al sistema bancario. Nel 1913 il Congresso americano, dunque, istituì la Federal Reserve, con il compito di: n  Stabilire la politica monetaria, stabilendo la quantità di moneta in circolazione in un’ottica di mantenimento della stabilità dei prezzi e basso tasso di disoccupazione n  Supervisionare e regolare le istituzioni bancarie n  Mantenere la stabilità del sistema finanziario e scongiurare crisi sistemiche
  • 12. + La crisi del 1929 Tra il 24 e il 29 ottobre 1929 il mercato azionario di Wall Street perse circa un terzo del suo valore. La bolla speculativa alimentata in tutti gli anni ‘20 era scoppiata; per recuperare il valore del mercato pre-crollo ci sarebbero voluti 25 anni. La crisi ben presto si propagò in tutto il mondo occidentale con effetti devastanti su tutte le economie europee. Le cause furono numerose, e non tutte ben identificate. Eccessi speculativi, crescita dell’attività edilizia e della produzione industriale in misura molto maggiore rispetto alle reali necessità della popolazione portarono a quella che passerà alla storia come la Grande Depressione. La crisi dunque era sistemica, in quanto intaccò tutti i settori dell’apparato economico. Una via di uscita fu tracciata da Roosvelt con il suo “New Deal” del 1933.
  • 13. + Le ricette adottate negli Stati Uniti: il Glass-Steagall act Le grandi riforme del sistema bancario del 1933 possono essere sintetizzate in due pilastri: 1.  L’istituzione di una assicurazione sui depositi 2.  La netta separazione tra banche commerciali (raccolta di risparmio e erogazione di credito) e banche di investimento Si volle in questo modo tranquillizzare i risparmiatori e depositanti proteggendoli in caso di illiquidità del sistema e evitare che una crisi dei mercati azionari, in cui avrebbero operato le banche di investimento, avesse conseguenze sull’attività bancaria tradizionale.
  • 14. + Le ricette adottate: la Legge Bancaria del 1936 Specializzazione funzionale e territoriale •  Le banche furono distinte in “Banche di credito ordinario” (raccolta di depositi e erogazione di credito a breve termine <18 mesi) e “Banche di credito speciale (credito a medio/lungo termine >18 mesi) La separatezza tra banca e industria •  Si afferma sempre più la concezione di banca come “istituzione” e non come “impresa”. Si vieta alle banche di detenere partecipazioni azionarie in imprese industriali Pluralismo istituzionale •  Le banche “ordinarie” vengono divise in differenti categorie: Banche di Interesse Nazionale; Istituti di Diritto Pubblico; Banche di Credito Ordinario; Casse di Risparmio e Banche Popolari; Casse Rurali e di Credito Cooperativo
  • 15. + La crisi del 2007-08 Esattamente cento anni dopo il panico del 1907, tra le strade di Londra è sembrato di rivedere scene viste per le strade di New York un secolo prima. Lunghe file di depositanti si formarono davanti alle filiali della Northern Rock, quando la BBC diffuse la notizia che l’istituto aveva chiesto l’aiuto del governo britannico per coprire perdite derivanti da mutui non performanti. Era l’inizio di una terribile crisi finanziaria che ha avuto devastanti effetti sulle economie di tutto il mondo. Le cause sono molteplici e vanno ricercate a partire dagli anni ’70, quando è iniziato un graduale processo di liberalizzazione dei mercati finanziari e dell’attività bancaria, culminato nel 1999 nell’abolizione del Glass-Steagall act. La crisi dei mutui subprime porta al collasso di Lehman Brothers. Solo grazie all’intervento delle autorità pubbliche, governi e banche centrali, è stato evitato il crollo di altre colossi finanziari che avrebbero reso ancor più grave la crisi.
  • 16. + Le ricette adottate Immissioni di liquidità della Fed Nuovi strumenti BCE e operazioni di rifinanziamento Aiuti di Stato alle banche Nuova Regolamentazione su banche e strumenti finanziari
  • 17. + Il bilancio della Fed pre e post crisi
  • 18. + I nuovi strumenti dell’Eurozona: European Stability Mechanism •  Nato nel 2011 per garantire la Solvibilità di Irlanda e Portogallo, si tratta di un fondo con dotazione di 650 miliardi di Euro, ha l’obiettivo di garantire la stabilità finanziaria dell’Eurozona Outright Monetary Transactions •  Operazioni di acquisto diretto della BCE di titoli di stato a breve termine con scadenza compresa tra 1 e 3 anni.
  • 19. + Conclusioni Le crisi analizzate in questo lavoro presentano allo stesso tempo elementi comuni e differenze sostanziali. Il virus, la miccia scatenante di ogni crisi è sempre stato il panico. Quando depositanti e risparmiatori hanno liquidato in massa i propri investimenti si sono verificati crolli dei mercati azionari e ingenti crisi bancarie. E’ importante sottolineare quanto importante sia diventata oggi la stabilità finanziaria, si potrebbe quasi definirla come un bene pubblico che i governi e le banche centrali devono preservare a tutti i costi. La fiducia è dunque un elemento necessario per garantire stabilità. Può, e deve, essere rafforzata dall’azione delle istituzioni. Azioni, e dichiarazioni, in tal senso si sono rivelate fondamentali durante la crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona. Il “whatever it will take to preserve the euro” pronunciato da Mario Draghi ha provocato un immediato calo dei rendimenti sui titoli di stato, degli spread con il Bund tedesco e della volatilità dei bond sovrani. Risposte efficaci, veloci e forti degli organismi pubblici sono essenziali per evitare il panico e per evitare di rendere una crisi ancor più profonda. Quando i governi, le istituzioni non sono intervenute con azioni di supporto la situazione è sempre cambiata in peggio, mai in meglio. Si pensi al governo americano che ha lasciato fallire Lehman Brothers (alcuni economisti sostengono che lasciar fallire Lehman Brothers sia stato il più grande errore della storia economica mondiale) e all’inadeguatezza delle azioni intraprese dall’Unione Europea all’indomani della crisi greca.
  • 20. + Segue… La stabilità finanziaria è ormai un elemento fondamentale del contesto economico e sociale. Azioni efficaci, meccanismi di supporto e una regolamentazione chiara ed efficiente sono strumenti di cui i regolatori devono dotarsi per fronteggiare futuri focolai di crisi. I devastanti effetti che una crisi finanziaria può provocare all’economia nel suo insieme sono evidenti, le ripercussioni della crisi dei sub-prime si sono propagate in tutto il mondo e in tutti i settori produttivi. L’interdipendenza tra economia finanziaria e economia reale è ormai troppo forte per lasciare la prima libera da ogni regola e priva di strumenti di controllo e supporto delle istituzioni.
  • 21. + Bibliografia Banca d’Italia (http://www.bancaditalia.it) Bruner R.F., Carr S.D., The Panic of 1907: Lessons Learned from the Market's Perfect Storm 2009 Federal Reserve (http://www.federalreserve.gov) FISCHER, S. (1999). On the Need for an International Lender of Last Resort, Journal of Economic Perspectives, Galbraith, J.K., The Great Crash : 1929 ”,1955 Il sole 24 ore (http://www.ilsole24ore.it) LAEVEN, L. and F. VALENCIA (2012). Systemic Banking Crises Database: An Update, IMF Working Paper 12/163, Washington DC. MINSKY, H. P. et al. (1992). The Financial Instability Hypothesis SCHINASI, G.J. (2004). Defining Financial Stability. IMF Working Paper 04/187, Washington DC WINKLER, A. (2011). The joint production of confidence: lessons from nineteenth-century US commercial banks for twenty-first-century Eurozone governments, Financial History Review, 18(3): 249-76.