1. Fr.⋅. Domenico Vittorio RIPA MONTESANO.⋅.
Sul Crinale....
In questo tracciato, mi rivolgo a tutti i FF.⋅. desiderosi di
condividere un tentativo d’analisi sul malessere che da
tempo affligge la Libera Muratoria Italiana.
Senza ipocrisia e senza nostalgici rimpianti, vorrei con
l’aiuto dei Figli della Vera Luce a prescindere
dall’Obbedienza di provenienza, confrontarmi su di un
aspetto non edificante, al quale sempre più spesso
assistiamo e che avviene principalmente nella rete.
La Massoneria non è clangore di scudi, ma fraterna
tolleranza, non è pertanto edificante questa virulenta
confliggenza fra Comunioni e singoli Fratelli che le
Governano.
Non mi permetto di ergermi a giudice e tanto meno a
maestro, poiché già esserlo di se stessi è un duro
traguardo Iniziatico, ma vorrei esortare Voi FF.⋅. tutti,
affinché si tornasse con serenità a confrontarsi con
ottica costruttiva, fraterna e programmatica.
Questo Tracciato non vuole analizzare i frutti del
malessere, poiché sono evidenti agli occhi di tutti i FF.⋅.
come tristi macerie, ma cercare di comprenderne
insieme le cause, così che in ogni Famiglia Massonica, in
ogni singola Loggia ed in comunione d’intenti, si
possano attivare le indispensabili costruttive riflessioni.
Questo clima è dettato secondo una mia personale
analisi, dal costante allontanamento dei Fratelli dal
2. Solco della Tradizione, dall’aver progressivamente
disatteso alcuni aspetti fondanti della Massoneria e
prevalentemente l’aver perso di vista l’aspetto
fondamentale, che la Libera Muratoria è una scuola
ed una filosofia di vita, che forgia nelle sue Officine
Negli ultimi secoli l’Istituzione ha donato alle scienze,
Liberi Pensatori.
alla cultura, alla letteratura, alla filosofia ed alla politica
fra le più fulgide menti, sovente premiate nelle insigni
Accademie e con prestigiosi riconoscimenti
internazionali quali i Nobel, ma in Italia pare che questo
filone creativo in seno alla Massoneria langua e rischi di
estinguersi, vanificando una lunga Tradizione di Liberi
Muratori famosi per le loro idee, le loro ricerche ed il
proficuo frutto del loro pensiero.
Oggi le Officine sovente producono quantità, ma non
Migliaia di Massoni, un proliferare smodato di
qualità.
Obbedienze, ma ci siamo chiesti se tutto questo giovi
alla Massoneria o solo ad alcuni singoli che le
Governano talvolta autocraticamente.
Se a livello Nazionale, vogliamo tornare come
Istituzione ad avere un ruolo realmente importante
nella società, bisogna far comprendere al maggior
novero di Fratelli, che una delle soluzioni portanti è
riprendere a Lavorare nelle Officine secondo Tradizione.
Terminato l’indispensabile Lavoro Ritualistico,
accrescere progressivamente il Nostro Sapere,
nutrimento indispensabile per il Neofita e corroborante
elemento di ogni sviluppo Iniziatico.
3. Senza cultura non vi può essere Massoneria, senza
sapere non c’è crescita, senza Consapevolezza non vi
è futuro.
La Massoneria è un percorso Iniziatico volto alla ricerca
della perfezione interiore, che non può prescindere da
questi pilastri fondanti.
E’ doveroso per ogni singolo Fratello che abbia perfetta
nozione di questo assunto, trasmetterlo con amorevole
dedizione a coloro i quali hanno dimenticato o mai
appreso questi aspetti, che hanno reso l’Arte Regia un
percorso di Luce radioso nei secoli.
Prestiamo attenzione con la dovuta umiltà a quello che i
Maestri Passati ci hanno tramandato, tesaurizziamo lo
scibile trasmessoci ed attiviamoci affinché come da
sempre avviene nella Gran Loggia Phoenix che mi onoro
di Governare, il sapere Latomistico, sia il cemento che
Alla Massoneria non interessa la trasmissione di abilità
unisce i Fratelli all’interno delle Officine.
tecniche e conoscenze pratico-scientifiche volte al
profitto, già presenti nell’istruzione profana e
professionale.
In Massoneria occorre trasferire Strumenti Docetici che
rendano l’Iniziazione da virtuale in Reale, schiudendo la
mente, proiettando la conoscenza verso parametri
Sottili, favorendo la formulazione di concetti elevati che
portino alla nobile genesi della libertà del pensiero e
della parola, le quali rendono un Massone autonomo nel
giudizio e pertanto fiero di essere cittadino e non
suddito, in grado di plasmare le proprie idee con forza
4. creativa e vigore dell’immaginazione e pertanto degno
di essere un Figlio della Vera Luce.
Per una Massoneria matura e consapevole, occorrono
Fratelli che padroneggino queste dinamiche di pensiero
virtuose e produttive. Solo così la Massoneria potrà
tornare ad avere un ruolo di reale prestigio nella Società
Civile e poter nuovamente compiere con autorevolezza
la differenza, come in passato accadeva, in virtù del
prestigio dei suoi uomini, forgiati con profondi principi
umanistici e culturali conformi alla Tradizione,
arricchirti di quell’immenso bagaglio umano e personale
che ognuno può apportare all’Istituzione con amorevole
dedizione.
Senza cultura massonica ed umanistica, le Officine
come sovente accade, non riusciranno a formare
Occorre tornare ad un pensiero muratorio creativo, che
Massoni degni di potersi definire tali.
si sforzi sistematicamente di produrre idee valide e
riflessioni pregnanti, che attivi lo spirito critico e
deduttivo e sia costantemente pulsante.
Questa “primavera creativa” eviterà che l’attività
produttiva di idee e tracciati dei Fratelli, si limiti come
sovente accade a divenire mero esercizio copistico di
materiali noti, già da tempo presenti in rete.
In quei contesti Liberomuratori nei quali si manifesta
una statica acriticità collettiva, unita ad un parvo
spessore docetico e culturale, si incorre nell’alea di
danneggiare comunque l’immagine dell’Istituzione,
5. rischiando di trasformarla anche se solo molto
parzialmente, in un accolita di rancorosi.
Ad occhi esterni e profani dei nostri detrattori, simili
atteggiamenti di alcune minoranze, potrebbero apparire
come comportamenti di persone che non avendo
argomenti di conversazione e temi esoterici sui quali
confrontarsi, non trovino altro di meglio da fare che
dileggiarsi vicendevolmente con turpi “tracciati”
pubblicati in rete, screditando l’immagine già
fortemente provata della Nostra Istituzione.
Vogliate sinceramente cogliere questa mia Tavola come
un atto d’amore, e non come un atto superbo.
Per i più che certamente avranno gli idonei strumenti
per leggere, da questo Tracciato trasuda attaccamento
alla Nostra Tradizione, voglia di porsi al servizio
dell’Istituzione per meglio poterla servire, nella
speranza che nuove generazioni di Fratelli che
verranno, sappiano cogliere questa Scintilla e
trasformarla in Fiaccola.
Questo è il mio augurio, ed è parte di quello che i miei
Maestri mi hanno trasmesso, Vi chiedo Fraternamente
un aiuto e lo chiedo soprattutto ai Venerabilissimi Gran
Maestri, che come me, hanno la responsabilità di
Governare un’Obbedienza e quindi in virtù delle
Prerogative e dei Poteri conferiti, possono
significativamente agire in questa direzione.
6. La Massoneria che trae la sua scaturigine nel bacino del
Mediterraneo da tempi remoti, si è sviluppata
progressivamente nei secoli e come la Fenice rinasce
sempre dalle sue ceneri, così come avvenne in Italia
dopo il “ventennio”.
Allora fummo vittime di dure leggi liberticide e
totalitarie volute da un regime, oggi rischiamo di
soccombere per nostre lacune sotto il peso
dell’ignoranza, che è incompatibile con la
Massoneria.
Oriente di Roma 1 Marzo 2012 dell’E.⋅.V.⋅.
“Primum Tempus”
Con il T.⋅.F.⋅.A.⋅.
Il Fr.⋅. Domenico Vittorio RIPA MONTESANO.⋅.
d.ripa@phoenixmassoneria.com
www.phoenixmassoneria.com