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1) Condivisione del lavoro scientifico
2) Condivisione delle informazioni scientifiche
3) La disinformazione sui social (fake news)
LA STORIA
La scoperta dei vaccini si deve al medico e naturalista inglese
Edward Jenner, che intorno al 1780, mentre l’Europa era
devastata da un’epidemia di vaiolo, notò che stranamente gli
allevatori di mucche e cavalli non prendevano la malattia.
Secondo lui la strana circostanza era dovuta al fatto che quegli
allevatori avevano contratto la forma bovina del vaiolo (il cui
nome scientifico è Variolae vaccinae), non grave per gli umani, e
quindi avessero sviluppato una difesa anche contro il vaiolo
umano.
Per dimostrare la sua ipotesi, Jenner prelevò del materiale
organico da una contadina malata della versione bovina del
vaiolo e lo iniettò in un bambino. Dopo un mese gli iniettò il virus
del vaiolo umano e il bambino non si ammalò. Jenner aveva
ragione!
Gli studi di Jenner furono continuati circa un secolo
dopo dal biologo francese Louis Pasteur, intorno al
1880, non era più necessario introdurre nel corpo
della persona da vaccinare i microbi della malattia, ma
questi potevano essere alterati e resi innocui in modo
da ridurre al minimo i rischi. Fu Pasteur a chiamare
“vaccino” questi trattamenti, proprio in onore di
Jenner che era stato il primo a scoprirli partendo da
uno studio sulle vacche. Ed è per questo motivo che
in molti Paesi i vaccini sono obbligatori e gratuiti. In
Italia sono disponibili gratuitamente i vaccini per
i dieci gruppi di infezioni considerate di rilevante
interesse pubblico.
I VANTAGGI DEI VACCINI
Le vaccinazioni rappresentano una eccezionale scoperta che ha
cambiato il volto della storia e delle medicina. Grazie all’utilizzo dei
vaccini è stato debellato il vaiolo, sono quasi scomparti il tetano, la
poliomielite, la difterite e sono state notevolmente ridotte malattie
virali come l’epatite B, il morbillo, la rosolia, la parotite e le malattie
batteriche come la meningite. La protezione data dalle vaccinazioni
è a lungo termine e in alcuni casi dura tutta la vita. I benefici delle
vaccinazioni si misurano in termini di salute: numero di caso di
malattia evitata, numero di morti, ospedalizzazioni, ed esiti
permanenti evitati.
I picchi di interventi in favore dei vaccini si
osservano dopo dei personaggi pubblici, come
Bebe Vio che posò per diverse campagne contro la
meningite, queste campagne sono state cruciali
per molti giovani infatti rispetto agli anni
precedenti le posizioni ai vaccini sono aumentate.
VACCINI E BUFALE SUL WEB, BURIONI: “PER UN MEDICO
NON HA SENSO DISCUTERE CON CHI HA LA TERZA MEDIA”
Tratto da
IlFattoQuotidiano.it
VACCINI OBBLIGATORI IN
ITALIA
VACCINO MORBILLO
1. Agisce sul sistema immunitario sviluppando gli anticorpi;
2. Contiene virus vivi ma deboli per causare il morbillo, la rosolia e la varicella in persone sane;
PRINCIPI ATTIVI
Virus attenuati di morbillo, parotite, rosolia e varicella.
GLI ECCIPIENTI
• Polvere;
• Amminoacidi;
• Lattosio anidro;
• Magnitolo;
• Sorbitolo;
• Medium 199;
SOLVENTE
Acqua per preparazioni iniettabili
I favorevoli al decreto citano delle ragioni
scientifiche. I vaccini, per i favorevoli, costituiscono
una soluzione razione contro il rischio di epidemie e
giustificano la necessità dell’obbligo come unica
misura in grado di proteggere la salute pubblica di
ogni singola persona e pericolosa ignoranza degli
anti-vaccinisti. Il decreto sull’obbligo introdotto dal
governo e il timore di alcune fasce della popolazione
sono stati temi centrali della giornata di lavoro. Un
tema centrale e importante in cui conta tantissimo la
comunicazione (ed è qui che entrano in gioco i social
network).
Gli anti-vaccinisti online sono
l’8%, molto attivi ma positivi solo
nel 20% dei casi. Molto chiusi e
autoreferenziali che comunicano
molto tra di loro ma non postano
opinioni di chi non è schierato.
PRO-VACCINO
I pro-vaccino hanno delle comunità
più attive sul fronte e raccolgono
molti consensi al di fuori della loro
cerchia e raggiungono casi positivi
fino all’80%. I pensieri positivi sono
costituiti dall’80% da commenti su
Twitter e dal 72% dai comenti su
Facebook e confermano il forte
sostegno della rete dei vaccini.
ANTI-VACCINO
Dott. Roberto Gava – Vi spiego i
pericoli dei vaccini …
“Dopo le vaccinazioni molti
bambini, ad esempio, reagiscono
all’innalzamento della
temperatura tramite
un’alterazione di quelle che
prima erano le loro normali
funzioni digestive e/o della
regolarità del loro ritmo sonno-
veglia ,diventano più irritabili,
piangono in modo inconsolabile e
regrediscono in alcune abilità
prima acquisite!
ESPOSIZIONE
Cosa ne pensano i genitori?
• Affiancano i pareri del medico,
scrollandosi un peso “di dosso”
• Non affiancano l’opinione di un “esperto”
54k CONDIVISIONI per l’articolo
Gava
• Sviluppo dei dodici punti
• Contrasto
I DODICI (apprezzatissimi) PUNTI DEL
DR.GAVA
TEMI CENTRALI
-Metabolismo debole del bambino;
-Relativa debolezza per più fattori;
-Immaturità del sistema immunitario;
-Danni maggiori per nascita prematura, farmaci immunosoppressori…
-Grave danno per più vaccini inoculati;
-Contatto impossibile con germi importanti;
-Vaccinati più esposti a malattie;
-Polio Free;
-Iperstimolazione neuroni;
-Componenti antigenici e tossicologici;
-Germi contaminano ciò che ci rassicura;
-Squilibrio sistema immunitario.
Adesso a chi crediamo?
LA NASCITA DI INTERNET
NEL CERN
LA STORIA DI BERNERS-LEE
TIM BERNERS-LEE NACQUE NEL 1955 IN UN SOBBORGO DI LONDRA. NEL 1980 DIVENNE
RESPONSABILE DELL’INGEGNERIA DEL SOFTWARE DEL CERN (CENTRO EUROPEO PER LE RICERCHE
NUCLEARI) A GINEVRA, DOVE LAVORÒ PER UN BREVE PERIODO. TIM BERNERS-LEE TROVÒ UNA
SOLUZIONE PER LO SCAMBIO E LA DIFFUSIONE DI GRANDI QUANTITÀ DI INFORMAZIONI FRA I SUOI
COLLEGHI. STUDIANDO IL LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE, INVENTÒ UN INSIEME DI REGOLE
(H.T.M.L.) CHE DEFINISCONO LA STRUTTURA DI UN DOCUMENTO ELETTRONICO. NEL 1990 PROPOSE
IL SUO LAVORO AL CERN INSIEME A QUELLO SVOLTO DA ROBERT CAILLIAU, SUO COLLEGA BELGA E
CO-FONDATORE DEL WWW E LO PRESENTÒ AL PUBBLICO.
CERN- DOV’È NATO IL WEB
IL WORLD WIDE WEB È NATO AL CERN NEL 1989, DA UN IDEA DI TIM BERNERS-LEE. NACQUE NEL 1980
CON LO SCOPO DI SCAMBIARE EFFICIENTEMENTE DATI TRA CHI LAVORA E DIVERSI ESPERIMENTI.
INOLTRE SVILUPPÒ IL PRIMO WEB SERVER. IL 30 APRILE 1993 IL CERN ANNUNCIÒ CHE IL WORLD
WIDE WEB SAREBBE STATO LIBERO PER TUTTI. NEL 1993 LA NCSA (NAZIONAL CENTRE FOR
SUPERCOMPUTING APPLICATIONS) RILASCIÒ IL PRIMO BROWSER MOSAIC. DA QUEL MOMENTO LO
SVILUPPO DEL WWW FU INARRESTABILE. IL CERN È IN PRIMA LINEA NELLO SVILUPPO DELLE
TECNOLOGIE DI GRID, CHE SONO INFRASTRUTTURE DI CALCOLO DISTRIBUITO UTILIZZATI PER
L’ELABORAZIONE DEI DATI. TUTTAVIA CI SI ASPETTA CHE LE TECNOLOGIE DI GRID DIANO ORIGINE A
NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL COMMERCIO E L’INDUSTRIA.
IL PRIMO SITO INTERNET
IL 6 AGOSTO 1991 NASCE IL PRIMO SITO CHIAMATO «INFO.CERN.CH.», MESSO
ONLINE DAL CENTRO DI RICERCA DI GINEVRA. QUANDO IL PRIMO UTENTE
FINISCE SULLA PAGINA DEL CERN PARTE LA RIVOLUZIONE DIGITALE E PER
POTER DARE UN NOME AGLI ESPLORATORI DELL’UNIVERSO VIRTUALE BISOGNA
ATTENDERE FINO AL 1995, QUANDO SI DIFFONDE LA PAROLA «INTERNAUTA». A
DISTANZA DI 25 ANNI, LA RETE INTERNET SI È INTRECCIATA SEMPRE PIÙ, FINO AD
ESSERE COMPOSTA, OGGI, DA OLTRE UN MILIARDO DI SITI WEB.
DOVE SI TROVA LA SEDE DEL CERN?
La sede del CERN, un organismo internazionale indipendente
finanziato dagli Stati membri, si trova a Meyrin, nel Cantone di
Ginevra, al confine tra la Francia e la Svizzera.
CHI CI LAVORA?
Impiega circa 3200 persone e riunisce 21 Stati membri, tutti
europei. Lavorano 200 ricercatori, ingegneri, tecnici, impiegati di
commercio, apprendisti e studenti svizzeri.
Le sue attività vanno però ben oltre i confini del vecchio
continente. Al CERN svolgono attività di ricerca circa 12’000
scienziati di 600 istituti e università, provenienti da 70 Paesi e di
120 nazionalità diverse.
PAESI FONDATORI ALTRI STATI MEMBRI
Belgio Australia nel 1959
Francia Portogallo nel 1985
Paesi Bassi Finlandia nel 1991
Svezia Polonia nel 1991
Danimarca Slovacchia nel 1993
Norvegia RepubblicaCeca nel 1993
Italia Israele nel 2013
Svizzera Ungheria nel 1992
Grecia Bulgaria nel 1999
Regno Unito Romania nel 2016
Jugoslavia, che esce dal CERN nel 1961
Il laboratorio è anche un interessante partner economico: la
Svizzera finanzia quasi il 4% del budget annuale del CERN, che
supera leggermente il miliardo di franchi. L’organo responsabile
della partecipazione svizzera al CERN è la SEFRI.
PERCHE’ E’ STATA SCELTA LA SVIZZERA COME SEDE DEL CERN?
• Per la neutralità del Paese: in questo modo era possibile evitare che
le ricerche trovassero applicazione in ambito militare.
• Per la sua posizione nel cuore dell’Europa
• Per una lunga tradizione di Paese ospite delle organizzazioni
internazionali
• Per un ambiente stabile, elemento indispensabile per permettere ai
ricercatori di sviluppare infrastrutture durature.
Il CERN è il luogo in cui si trova
il generatore di particelle più
grande del mondo costruito nel
2009. Inoltre, il CERN sta
estendendo il suo campo
d'attività alla fisica dei neutrini.
Il complesso degli acceleratori del CERN comprende 7 acceleratori
principali, costruiti in vari periodi.
Fin dal principio, è stato previsto che ogni nuova e più potente
macchina avrebbe utilizzato le precedenti come "iniettori", creando
una catena di acceleratori che porta gradualmente un fascio di
particelle ad energie sempre più elevate.
COME FUNZIONA L’ACCELERATORE DI PARTICELLE?
Per consentire il funzionamento
di questa catena, tutte le funzioni
degli acceleratori sono
coordinate da un unico segnale di
riferimento, generato da un
sistema di orologi atomici e
distribuito per tutta
l'installazione, con una precisione
dell'ordine del nanosecondo.
Ilaria Capua
Biografia.
Ilaria Capua (Roma, 21
aprile 1966) è
una virologa e politica
Italiana nota per i suoi studi
sui virus influenzali e, in
particolare, sull'influenza
aviaria.
Si è laureata con lode in
Medicina Veterinaria
all'Università di Perugia nel
1989 e nel 1991 ha
conseguito la
Specializzazione
all'Università di Pisa in Igiene
e Sanità Animale. In seguito,
ha ottenuto un dottorato di
ricerca dall'Università di
Padova.
Attivita’ scientifica..
Negli anni, si è impegnata per superare le barriere tra medicina umana e veterinaria,
secondo una concezione in cui non può esistere una salute umana distinta da una
salute animale e da quella dell'ambiente, portando avanti la visione "One Health". Ad
oggi il suo gruppo si occupa principalmente delle malattie virali trasmissibili dagli
animali all'uomo e di sviluppare adeguate strategie di controllo per la tutela della
salute pubblica e della sanità animale.
Ha pubblicato oltre 200 lavori su riviste internazionali indicizzate, capitoli di libri
scientifici e due libri di testo sull'influenza aviaria e sulla malattia di Newcastle.
Ha diretto un gruppo di lavoro costituito da oltre 70 persone, tra cui anche alcuni
ricercatori stranieri, presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (uno
dei 10 Istituti Zooprofilattici italiani), dipendente dal Ministero della Salute e dalle
Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e dalla Provincie Autonome di Trento e Bolzano.
Dal giugno del 2016 dirige un dipartimento dell'Emerging Pathogens Institute
dell'Università della Florida.
Perché Ilaria Capua si è dimessa?
Mercoledì 28 settembre il Parlamento ha
approvato le dimissioni da deputata della
ricercatrice Ilaria Capua, prosciolta nel luglio scorso
dall’accusa di avere diffuso ceppi del virus
dell’influenza aviaria.
Aveva ricevuto numerose critiche sia in Italia sia da
esperti e osservatori internazionali: finì
sostanzialmente in un nulla di fatto. La sua vicenda
giudiziaria emerse nel 2014, quando il settimanale
l’Espresso pubblicò un’inchiesta giornalistica
realizzata da Lirio Abbate con il titolo “Trafficanti di
virus”.
Era accusata di fare parte, con il marito, di una
associazione a delinquere.
I magistrati avevano sostenuto che il gruppo avesse
diffuso il virus in alcuni allevamenti del nord-est per
causare un’epidemia.
Dopo quasi dieci anni di indagini, con la sorveglianza
telefonica di diverse persone del presunto gruppo, nel
2015 la procura di Roma aveva chiesto il rinvio a
giudizio per 41 persone.
L’anno precedente era uscita l’inchiesta di Abbate, che
aveva portato a grandi polemiche e attacchi nei
confronti di Capua.
Il caso era molto complesso e in seguito si sarebbe
scoperto che tra la documentazione prodotta
c’erano imprecisioni, errori e carenze di vario tipo.
Il caso specifico di Ilaria Capua era di competenza
della procura di Verona, dove il tribunale si è
espresso a luglio.
Capua era presente in aula e ha tenuto un
discorso in cui ha definito la vicenda dell’inchiesta
“un incubo senza confini e una violenza che non
solo mi ha segnata per sempre, ma che ha
coinvolto e stravolto anche la mia famiglia”.
Capua ha quindi accettato l’incarico di direttore
di un centro di ricerca in Florida, dove si è
trasferita con la famiglia “per proteggerla dalle
accuse senza senso, ma nel contempo infamanti
che mi portavo sulle spalle”.

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La comunicazione scientifica attraverso i social

  • 1. 1) Condivisione del lavoro scientifico 2) Condivisione delle informazioni scientifiche 3) La disinformazione sui social (fake news)
  • 3. La scoperta dei vaccini si deve al medico e naturalista inglese Edward Jenner, che intorno al 1780, mentre l’Europa era devastata da un’epidemia di vaiolo, notò che stranamente gli allevatori di mucche e cavalli non prendevano la malattia. Secondo lui la strana circostanza era dovuta al fatto che quegli allevatori avevano contratto la forma bovina del vaiolo (il cui nome scientifico è Variolae vaccinae), non grave per gli umani, e quindi avessero sviluppato una difesa anche contro il vaiolo umano. Per dimostrare la sua ipotesi, Jenner prelevò del materiale organico da una contadina malata della versione bovina del vaiolo e lo iniettò in un bambino. Dopo un mese gli iniettò il virus del vaiolo umano e il bambino non si ammalò. Jenner aveva ragione!
  • 4. Gli studi di Jenner furono continuati circa un secolo dopo dal biologo francese Louis Pasteur, intorno al 1880, non era più necessario introdurre nel corpo della persona da vaccinare i microbi della malattia, ma questi potevano essere alterati e resi innocui in modo da ridurre al minimo i rischi. Fu Pasteur a chiamare “vaccino” questi trattamenti, proprio in onore di Jenner che era stato il primo a scoprirli partendo da uno studio sulle vacche. Ed è per questo motivo che in molti Paesi i vaccini sono obbligatori e gratuiti. In Italia sono disponibili gratuitamente i vaccini per i dieci gruppi di infezioni considerate di rilevante interesse pubblico.
  • 5. I VANTAGGI DEI VACCINI Le vaccinazioni rappresentano una eccezionale scoperta che ha cambiato il volto della storia e delle medicina. Grazie all’utilizzo dei vaccini è stato debellato il vaiolo, sono quasi scomparti il tetano, la poliomielite, la difterite e sono state notevolmente ridotte malattie virali come l’epatite B, il morbillo, la rosolia, la parotite e le malattie batteriche come la meningite. La protezione data dalle vaccinazioni è a lungo termine e in alcuni casi dura tutta la vita. I benefici delle vaccinazioni si misurano in termini di salute: numero di caso di malattia evitata, numero di morti, ospedalizzazioni, ed esiti permanenti evitati.
  • 6. I picchi di interventi in favore dei vaccini si osservano dopo dei personaggi pubblici, come Bebe Vio che posò per diverse campagne contro la meningite, queste campagne sono state cruciali per molti giovani infatti rispetto agli anni precedenti le posizioni ai vaccini sono aumentate.
  • 7. VACCINI E BUFALE SUL WEB, BURIONI: “PER UN MEDICO NON HA SENSO DISCUTERE CON CHI HA LA TERZA MEDIA” Tratto da IlFattoQuotidiano.it
  • 8.
  • 9.
  • 11. VACCINO MORBILLO 1. Agisce sul sistema immunitario sviluppando gli anticorpi; 2. Contiene virus vivi ma deboli per causare il morbillo, la rosolia e la varicella in persone sane; PRINCIPI ATTIVI Virus attenuati di morbillo, parotite, rosolia e varicella. GLI ECCIPIENTI • Polvere; • Amminoacidi; • Lattosio anidro; • Magnitolo; • Sorbitolo; • Medium 199; SOLVENTE Acqua per preparazioni iniettabili
  • 12. I favorevoli al decreto citano delle ragioni scientifiche. I vaccini, per i favorevoli, costituiscono una soluzione razione contro il rischio di epidemie e giustificano la necessità dell’obbligo come unica misura in grado di proteggere la salute pubblica di ogni singola persona e pericolosa ignoranza degli anti-vaccinisti. Il decreto sull’obbligo introdotto dal governo e il timore di alcune fasce della popolazione sono stati temi centrali della giornata di lavoro. Un tema centrale e importante in cui conta tantissimo la comunicazione (ed è qui che entrano in gioco i social network).
  • 13. Gli anti-vaccinisti online sono l’8%, molto attivi ma positivi solo nel 20% dei casi. Molto chiusi e autoreferenziali che comunicano molto tra di loro ma non postano opinioni di chi non è schierato. PRO-VACCINO I pro-vaccino hanno delle comunità più attive sul fronte e raccolgono molti consensi al di fuori della loro cerchia e raggiungono casi positivi fino all’80%. I pensieri positivi sono costituiti dall’80% da commenti su Twitter e dal 72% dai comenti su Facebook e confermano il forte sostegno della rete dei vaccini. ANTI-VACCINO
  • 14. Dott. Roberto Gava – Vi spiego i pericoli dei vaccini … “Dopo le vaccinazioni molti bambini, ad esempio, reagiscono all’innalzamento della temperatura tramite un’alterazione di quelle che prima erano le loro normali funzioni digestive e/o della regolarità del loro ritmo sonno- veglia ,diventano più irritabili, piangono in modo inconsolabile e regrediscono in alcune abilità prima acquisite!
  • 15. ESPOSIZIONE Cosa ne pensano i genitori? • Affiancano i pareri del medico, scrollandosi un peso “di dosso” • Non affiancano l’opinione di un “esperto” 54k CONDIVISIONI per l’articolo Gava • Sviluppo dei dodici punti • Contrasto
  • 16. I DODICI (apprezzatissimi) PUNTI DEL DR.GAVA TEMI CENTRALI -Metabolismo debole del bambino; -Relativa debolezza per più fattori; -Immaturità del sistema immunitario; -Danni maggiori per nascita prematura, farmaci immunosoppressori… -Grave danno per più vaccini inoculati; -Contatto impossibile con germi importanti; -Vaccinati più esposti a malattie; -Polio Free; -Iperstimolazione neuroni; -Componenti antigenici e tossicologici; -Germi contaminano ciò che ci rassicura; -Squilibrio sistema immunitario.
  • 17. Adesso a chi crediamo?
  • 18. LA NASCITA DI INTERNET NEL CERN
  • 19. LA STORIA DI BERNERS-LEE TIM BERNERS-LEE NACQUE NEL 1955 IN UN SOBBORGO DI LONDRA. NEL 1980 DIVENNE RESPONSABILE DELL’INGEGNERIA DEL SOFTWARE DEL CERN (CENTRO EUROPEO PER LE RICERCHE NUCLEARI) A GINEVRA, DOVE LAVORÒ PER UN BREVE PERIODO. TIM BERNERS-LEE TROVÒ UNA SOLUZIONE PER LO SCAMBIO E LA DIFFUSIONE DI GRANDI QUANTITÀ DI INFORMAZIONI FRA I SUOI COLLEGHI. STUDIANDO IL LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE, INVENTÒ UN INSIEME DI REGOLE (H.T.M.L.) CHE DEFINISCONO LA STRUTTURA DI UN DOCUMENTO ELETTRONICO. NEL 1990 PROPOSE IL SUO LAVORO AL CERN INSIEME A QUELLO SVOLTO DA ROBERT CAILLIAU, SUO COLLEGA BELGA E CO-FONDATORE DEL WWW E LO PRESENTÒ AL PUBBLICO.
  • 20. CERN- DOV’È NATO IL WEB IL WORLD WIDE WEB È NATO AL CERN NEL 1989, DA UN IDEA DI TIM BERNERS-LEE. NACQUE NEL 1980 CON LO SCOPO DI SCAMBIARE EFFICIENTEMENTE DATI TRA CHI LAVORA E DIVERSI ESPERIMENTI. INOLTRE SVILUPPÒ IL PRIMO WEB SERVER. IL 30 APRILE 1993 IL CERN ANNUNCIÒ CHE IL WORLD WIDE WEB SAREBBE STATO LIBERO PER TUTTI. NEL 1993 LA NCSA (NAZIONAL CENTRE FOR SUPERCOMPUTING APPLICATIONS) RILASCIÒ IL PRIMO BROWSER MOSAIC. DA QUEL MOMENTO LO SVILUPPO DEL WWW FU INARRESTABILE. IL CERN È IN PRIMA LINEA NELLO SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE DI GRID, CHE SONO INFRASTRUTTURE DI CALCOLO DISTRIBUITO UTILIZZATI PER L’ELABORAZIONE DEI DATI. TUTTAVIA CI SI ASPETTA CHE LE TECNOLOGIE DI GRID DIANO ORIGINE A NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL COMMERCIO E L’INDUSTRIA.
  • 21. IL PRIMO SITO INTERNET IL 6 AGOSTO 1991 NASCE IL PRIMO SITO CHIAMATO «INFO.CERN.CH.», MESSO ONLINE DAL CENTRO DI RICERCA DI GINEVRA. QUANDO IL PRIMO UTENTE FINISCE SULLA PAGINA DEL CERN PARTE LA RIVOLUZIONE DIGITALE E PER POTER DARE UN NOME AGLI ESPLORATORI DELL’UNIVERSO VIRTUALE BISOGNA ATTENDERE FINO AL 1995, QUANDO SI DIFFONDE LA PAROLA «INTERNAUTA». A DISTANZA DI 25 ANNI, LA RETE INTERNET SI È INTRECCIATA SEMPRE PIÙ, FINO AD ESSERE COMPOSTA, OGGI, DA OLTRE UN MILIARDO DI SITI WEB.
  • 22. DOVE SI TROVA LA SEDE DEL CERN? La sede del CERN, un organismo internazionale indipendente finanziato dagli Stati membri, si trova a Meyrin, nel Cantone di Ginevra, al confine tra la Francia e la Svizzera. CHI CI LAVORA? Impiega circa 3200 persone e riunisce 21 Stati membri, tutti europei. Lavorano 200 ricercatori, ingegneri, tecnici, impiegati di commercio, apprendisti e studenti svizzeri.
  • 23. Le sue attività vanno però ben oltre i confini del vecchio continente. Al CERN svolgono attività di ricerca circa 12’000 scienziati di 600 istituti e università, provenienti da 70 Paesi e di 120 nazionalità diverse.
  • 24. PAESI FONDATORI ALTRI STATI MEMBRI Belgio Australia nel 1959 Francia Portogallo nel 1985 Paesi Bassi Finlandia nel 1991 Svezia Polonia nel 1991 Danimarca Slovacchia nel 1993 Norvegia RepubblicaCeca nel 1993 Italia Israele nel 2013 Svizzera Ungheria nel 1992 Grecia Bulgaria nel 1999 Regno Unito Romania nel 2016 Jugoslavia, che esce dal CERN nel 1961
  • 25. Il laboratorio è anche un interessante partner economico: la Svizzera finanzia quasi il 4% del budget annuale del CERN, che supera leggermente il miliardo di franchi. L’organo responsabile della partecipazione svizzera al CERN è la SEFRI.
  • 26. PERCHE’ E’ STATA SCELTA LA SVIZZERA COME SEDE DEL CERN? • Per la neutralità del Paese: in questo modo era possibile evitare che le ricerche trovassero applicazione in ambito militare. • Per la sua posizione nel cuore dell’Europa • Per una lunga tradizione di Paese ospite delle organizzazioni internazionali • Per un ambiente stabile, elemento indispensabile per permettere ai ricercatori di sviluppare infrastrutture durature.
  • 27. Il CERN è il luogo in cui si trova il generatore di particelle più grande del mondo costruito nel 2009. Inoltre, il CERN sta estendendo il suo campo d'attività alla fisica dei neutrini.
  • 28. Il complesso degli acceleratori del CERN comprende 7 acceleratori principali, costruiti in vari periodi. Fin dal principio, è stato previsto che ogni nuova e più potente macchina avrebbe utilizzato le precedenti come "iniettori", creando una catena di acceleratori che porta gradualmente un fascio di particelle ad energie sempre più elevate. COME FUNZIONA L’ACCELERATORE DI PARTICELLE?
  • 29. Per consentire il funzionamento di questa catena, tutte le funzioni degli acceleratori sono coordinate da un unico segnale di riferimento, generato da un sistema di orologi atomici e distribuito per tutta l'installazione, con una precisione dell'ordine del nanosecondo.
  • 31. Biografia. Ilaria Capua (Roma, 21 aprile 1966) è una virologa e politica Italiana nota per i suoi studi sui virus influenzali e, in particolare, sull'influenza aviaria. Si è laureata con lode in Medicina Veterinaria all'Università di Perugia nel 1989 e nel 1991 ha conseguito la Specializzazione all'Università di Pisa in Igiene e Sanità Animale. In seguito, ha ottenuto un dottorato di ricerca dall'Università di Padova.
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  • 35. Negli anni, si è impegnata per superare le barriere tra medicina umana e veterinaria, secondo una concezione in cui non può esistere una salute umana distinta da una salute animale e da quella dell'ambiente, portando avanti la visione "One Health". Ad oggi il suo gruppo si occupa principalmente delle malattie virali trasmissibili dagli animali all'uomo e di sviluppare adeguate strategie di controllo per la tutela della salute pubblica e della sanità animale. Ha pubblicato oltre 200 lavori su riviste internazionali indicizzate, capitoli di libri scientifici e due libri di testo sull'influenza aviaria e sulla malattia di Newcastle. Ha diretto un gruppo di lavoro costituito da oltre 70 persone, tra cui anche alcuni ricercatori stranieri, presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (uno dei 10 Istituti Zooprofilattici italiani), dipendente dal Ministero della Salute e dalle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e dalla Provincie Autonome di Trento e Bolzano. Dal giugno del 2016 dirige un dipartimento dell'Emerging Pathogens Institute dell'Università della Florida.
  • 36. Perché Ilaria Capua si è dimessa? Mercoledì 28 settembre il Parlamento ha approvato le dimissioni da deputata della ricercatrice Ilaria Capua, prosciolta nel luglio scorso dall’accusa di avere diffuso ceppi del virus dell’influenza aviaria. Aveva ricevuto numerose critiche sia in Italia sia da esperti e osservatori internazionali: finì sostanzialmente in un nulla di fatto. La sua vicenda giudiziaria emerse nel 2014, quando il settimanale l’Espresso pubblicò un’inchiesta giornalistica realizzata da Lirio Abbate con il titolo “Trafficanti di virus”.
  • 37. Era accusata di fare parte, con il marito, di una associazione a delinquere. I magistrati avevano sostenuto che il gruppo avesse diffuso il virus in alcuni allevamenti del nord-est per causare un’epidemia. Dopo quasi dieci anni di indagini, con la sorveglianza telefonica di diverse persone del presunto gruppo, nel 2015 la procura di Roma aveva chiesto il rinvio a giudizio per 41 persone. L’anno precedente era uscita l’inchiesta di Abbate, che aveva portato a grandi polemiche e attacchi nei confronti di Capua.
  • 38. Il caso era molto complesso e in seguito si sarebbe scoperto che tra la documentazione prodotta c’erano imprecisioni, errori e carenze di vario tipo. Il caso specifico di Ilaria Capua era di competenza della procura di Verona, dove il tribunale si è espresso a luglio. Capua era presente in aula e ha tenuto un discorso in cui ha definito la vicenda dell’inchiesta “un incubo senza confini e una violenza che non solo mi ha segnata per sempre, ma che ha coinvolto e stravolto anche la mia famiglia”.
  • 39. Capua ha quindi accettato l’incarico di direttore di un centro di ricerca in Florida, dove si è trasferita con la famiglia “per proteggerla dalle accuse senza senso, ma nel contempo infamanti che mi portavo sulle spalle”.