2. Abbiamo paura perché scappiamo o
scappiamo perché abbiamo paura?
• Risposta fisica ad uno stimolo esterno
• Stati mentali che derivano dalla percezione di reazioni fisiche
• Risultato di valutazioni cognitive di reazioni fisiche a situazioni esterne
COSA SONO LE EMOZIONI ?
“What is an emotion” [W.James, 1884]
EMOZIONE
STATO MENTALE
RISPOSTE FISIOLOGICHE
3. Ma “perché” proviamo emozioni? A che servono?
Per “comunicare” internamente e con gli altri....
…per sopravvivere
4.
5. PLASTICITA’ CEREBRALE aree cerebrali specifiche possono
assumere funzioni di aree cerebrali diverse (es. taxisti, violinisti).
EPIGENETICA
VISIONE OLISTICA l'elaborazione emozionale, l'attività
immaginativa, come altri compiti cognitivi più complessi
richiedono sempre una certa integrazione interemisferica.
EMOZIONE & COGNIZIONE sono funzioni mediate da circuiti
cerebrali distinti ma strettamente interdipendenti tra loro.
“Le emozioni non solo non interferiscono con la razionalità,
ma la consentono” (Damasio, 1995)
7. Le emozioni sono neuropeptidi
(neurotrasmettitori composti da catene di 3-36 aminoacidi) che
viaggiano e vengono prodotti in tutto il corpo.
8. Siamo fatti cioè di “molecole di emozioni”
Le parti del cervello in cui abbondano peptidi e recettori di peptidi sono
quelle coinvolte nella regolazione delle emozioni (1985 J.of Immunology)
AMINOACIDI Composti di base delle proteine e degli altri
peptidi.
PEPTIDE Composti di due o più aminoacidi.
PROTEINA Molecola composta da catena di molti
aminoacidi (200 e più).
NEUROPEPTIDE Sostanza “informazionale” costituita da piccoli
peptidi.
ENZIMA Grande peptide (quindi fatto di proteine) che
catalizza le reazioni chimiche.
RECETTORE Molecola di tipo proteico ancorata alla
membrana esterna della cellula (neuroni
possono averne milioni)
ORMONI Ad eccezione del testosterone e dell’estrogeno
sono tutti di tipo “peptidico”
9. Abbiamo risorse limitate, quindi, un bisogno innato di “prevedere” il mondo:
le emozioni ci aiutano a costruirne una mappa “prevedibile”.
Il problema è che in azienda, come nella vita di tutti i giorni, a volte ci
sentiamo di fronte a pericoli ‘non reali’ rischiando un…
AMIGDALA ORMONE
ACTH
GHIANDOLE
SURRENALI
SNA
AREE ORTIC.
IPPOCAMPO
CORTECCIA PREFRONTALE
FOCALIZZAZIONE ATTENZIONE
RICORSO AD
ABITUDINI/EURISTICHE
RIDOTTA PERCEZIONE RISCHI
VISIONE OLISTICA
CORTISOL
O
ET AL.
SANGUE AI
MUSCOLI
SPINTA ALL’AZIONE
RIDOTTA O2 AL
CERVELLO
SEQUESTRO EMOTIVO
A chi non è mai capitato?
10. Prima che le “molecole delle emozioni” vengano riassorbite
nel nostro organismo ci vogliono ca 4-7 secondi
Se proviamo un’emozione per più di “6Seconds” significa che, a qualche
livello, abbiamo “scelto” di rinforzare quegli stati
11. Imparare a gestire il sequestro
emotivo è dunque possibile!
CAMMINARE GUIDAR
E
ALPINISTI
VIGILI DEL FUOCO
“Non siamo respons-abili della reazione emotiva
ma di ciò che facciamo di/con essa”
BICI
CHIRURGIA
Esiste infatti un’ “area cerebrale” che si attiva
maggiormente quando agiamo in modo
emotivamente inteligente.
12. SS CON BASSA I.E.
(SPERIMENTALI & CRIMINALI)
Ridotta integrazione interemisferica
Elevato metabolismo basale dell’amigdala
Ipoattività della corteccia cingolata anteriore
Non è un caso che l’amigdala abbia forti connessioni neurali soprattutto
con corteccia cingolato anteriore
(Corteccia Prefrontale)
RISPOSTA “POSITIVA”
GESTIONE EMOZIONE
LOBO PREFRONTALE SX
N.LATERALE SX AMIGDALA
a. Più attivo durante la meditazione - yogi
b. Più attivo nei ss “Ottimisti”
13. Cosa significa allora, a livello comportamentale,
agire in modo emotivamente intelligente?
Prima di rivedere le vostre definizioni vediamo come è nato il costrutto
14. Giovani diplomatici all’estero con performance più
elevate erano quelli dotati di elevata capacità di
riconoscimento degli stati emotivi altrui.
MC CLELLAND
[1973]
STUDIO BERKLEY
[‘50-1994]
Le competenze emotive erano quelle che più di ogni altra
predicevano il successo, il prestigio professionale ed il
benessere a distanza di 40 anni.
INTELLIGENZA MULTIPLA
[H.S.Gardner, 1983]
[ANNI ‘80-’90]
Attenzione rapporto mente-corpo
Sviluppo Neuroscienze
Diffusione discipline orientali
Flessibilità, mobilità professionale
RIVALUTAZIONE DELLE EMOZIONI
15. MODELLI
MISTI
Insieme più o meno stabile di caratteristiche personali,
sociali e motivazionali – più facilmente comprensibili e
divulgativi ma meno specifici ed “operativi”.
GOLEMAN
[1995]
I MODELLI ATTUALI DELL’I.E.
MODELLI DELLE
ABILITA’ MENTALI
Abilità cognitiva di elaborazione delle informazioni
di tipo emotivo. Si focalizzano sull’interazione
emozione-cognizione.
SALOVEY & MAYER
[1990, 1997]
16. COMPETENZE PERSONALI
CONSAPEV. DI SE’ PADRONANZA DI SE’ MOTIVAZIONE
di emozioni, risorse,
valori, limiti e dei loro
effetti
di impulsi, risorse;
adattabilità; apertura al
cambiamento
iniziativa, spinta al
miglioramento;
ottimismo.
COMPETENZE
SOCIALI
orientare le risposte degli altri,
comunicare in modo efficace, gestire
conflitti, ispirare, guidare.
EMPATIA ABILITA’ SOCIALI
Riconoscere, anticipare,
soddisfare bisogni altrui;
consapevolezza politica.
D.GOLEMAN: “Capacità di motivare se stessi, di persistere nel
perseguire un obiettivo, di modulare i propri stati d’animo, di essere empatici e di
sperare”
17. P. SALOVEY & J. MAYER: “Capacità di riconoscere
l’informazione trasmessa dalle emozioni individuandone possibili cause e
conseguenze, di classificarle, descriverle, di riflettere su di esse integrandole con
i processi cognitivi”
PERCEZIONE, ESPRESSIONE DELLE EMOZIONI
• Identificare le proprie emozioni a livello fisico, di vissuto e pensiero
• Identificarle nelle altre persone, nei disegni, nei suoni (sapersi emozionare)
• Esprimerle in modo appropriato come anche i bisogni ad esse correlati
• Distinguere tra emozioni appropriate/inappropriate ed espressioni
sincere/insincere
COMPRENSIONE DELLE EMOZIONI
• Dare un etichetta alle emozioni
• Interpretare le informazioni che le emozioni veicolano
• Comprendere emozioni complesse
• Riconoscere le transizioni da un’emozione all’altra
18. FACILITAZIONE EMOZIONALE DEL PENSIERO
GESTIONE CONSAPEVOLE DELLE EMOZIONI
• Mantenersi sempre aperti a provare emozioni
• Rimanere coinvolti o distanti da un’emozione in base a quanto lo si ritiene utile
• Monitorare le emozioni proprie ed altrui riconoscendo quanto sono tipiche,
ragionevoli
• Gestirle senza reprimere o esagerare le informazioni che portano
• Lasciare che svolgano la loro funzione naturale indirizzando pensiero,
attenzione
• Accedere ad esse in modo volontario (es. stato di flow)
• Contrastare lo stato emotivo che impedisce di assumere punti di vista
diversi
• Avere un approccio differenziato ai problemi in base a diversi stati
emotivi
Quanto vi considerate emotivamente intelligenti in una scala da 0 a a10?
- almeno due esempi a sostegno della vostra valutazione -
19.
20. KEY CONCEPTS
MODELLO OPERATIVO
6SECONDS
LE EMOZIONI
SONO
INFORMAZIONI
IGNORARE
LE EMOZIONI
NON
FUNZIONA
NASCONDERE
BENE LE
EMOZIONI E’
IMPOSSIBILE
LE DECISIONI
DEVONO
INCORPORARE
LE EMOZIONI
PER ESSERE
EFFICACI
LE EMOZIONI
SEGUONO
‘PERCORSI
LOGICI’
LE EMOZIONI
SONO
CONTAGIOSE
[Neuroni
Specchio]
22. CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA
• Dare un nome alle emozioni,
riconoscere stati d’animo,
umori propri ed altrui.
SENTIERI EMOZIONALI
• Comprendere e riconoscere i
nostri pattern, le nostre
reazioni abituali, i nostri
trigger emozionali.
SELF AWARNESS
SELF MANAGEMENT
UTILIZZARE IL PENSIERO
SEQUENZIALE
• Capacità di valutare azioni,
scelte, anticipandone costi e
benefici, l’impatto che
producono su noi stessi e gli
altri.
NAVIGARE LE EMOZIONI
• Gestire le emozioni senza
minimizzarle o sopprimerle,
capacità di mettersi nello
stato d’animo adeguato alla
situazione.
23. MOTIVAZIONE INTRINSECA
• Ricercare la motivazione
dentro di sè in linea con i
nostri valori, lasciarsi
guidare dall’interno più che
dall’esterno e dai risultati e
gratificazioni esterne.
OTTIMISMO
• Non è credere che andrà
tutto bene ma che ci sono
alternative alle proprie
scelte, ai problemi: cosa
posso fare di diverso?
quale opportunità posso
considerare?
SELF - DIRECTION
SELF MANAGEMENT
EMPATIA
• Entrare in contatto con gli
altri comprendendone i
sentimenti, senza giudicarle
PESERGUIRE OBIETTIVI
ECCELLENTI
• Definire obiettivi a lungo
termine attraverso
l’individuazione dei nostri
valori: qual è il mio obiettivo
eccellente nella vita?
24. In sintesi il modello 6Seconds guardando alle emozioni
come informazioni, stimola la persona a sviluppare la sua
I.E. invitandolo a rispondere a queste domande:
A) A che serve questa emozione?
B) Quali pensieri sono alla base di questa emozione?
C) Mi è utile in questa situazione?
D) Quale altra emozioni sarebbe più utile?
E) Cosa posso pensare di diverso per sentirmi
diversamente ed agire in modo più efficace?
25. 6 SECONDS GOLEMAN SALOVEY & MAYER
SELF
AWARNESS
Consapevolezza
emozioni e reazioni
proprie ed altrui
COMPRENDERE LE EMOZIONI
CONSAPEVOLEZZA
DI SE
PERCEZIONE
RICONOSCERE I PERCORSI
EMOZIONALI
COMPRENSIONE
SELF
MANAGEMENT
Gestione emozioni,
senso di sé agente e
scelte consapevoli
UTILIZZO PERNSIERO
SEQUENZIALE PADRONANZA
DI SE’
GESTIONE
NAVIGARE LE EMOZIONI
MOTIVAZIONE INTRINSECA
MOTIVAZIONE UTILIZZO
ESERCITARE L’OTTIMISMO
SELF
DIRECTION
Allineamento scelte
quotidiane e vision
personale
EMPATIA EMPATIA
ABILITA’ SOCIALI
GESTIONE
UTILIZZO
PERSEGUIRE OBIETTIVI
ECCELLENTI ______ ______
26. Alla luce di quanto discusso finora, perché l’I.E. è così
importante in qualsiasi lavoro? Come impatta secondo voi sulle
varie competenze trasversali?
27. INTELLIGENZA
EMOTIVA
RELAZIONE CON I
DIPENDENTI
RELAZIONE TRA
COLLEGHI
RELAZIONE CON I
CLIENTI
Vent’anni di ricerca sull’I.E. all’interno delle organizzazioni hanno
ampiamente dimostrato attraverso studi correlazioni e predittivi che
PERFOMANCE
CLIMA
29. CAPACITA’
DECISIONALE
Compie delle scelte ma spesso fondamentalmente impulsive, prive di un’analisi
delle possibili conseguenze.
COMPETENZA
DECISIONALE
I.E. 6SECONDS & DECISION MAKING
SELF
AWARNES
S
SELF
MANAGEMENT
SELF
AWARNES
S
Prende delle decisioni riconoscendo come e quanto le emozioni
influiscono sul processo decisionale.
COMPETENZA DECIS.
MANAGERIALE
Decide riconoscendo sia il valore dell’“istinto” che le possibili implicazioni e
ricadute emotive delle sue scelte a livello personale e interpersonale. E’
capace collocare le opzioni in una una visione futura d’insieme.
SELF
DIRECTION
SELF
MANAGEMENT
SELF
AWARNES
S
30. I.E. 6SECONDS & COMUNICAZIONE
SAPER
COMUNICARE
Consapevole delle proprie emozioni, non riesce a gestirne l’impatto sul
processo comunicativo (no gestione risentimento proprio e/o altrui)
COMUNICAZIONE
EFFICACE
Gestisce meglio le emozioni proprie di quelle altrui. Abile nel trasmettere
informazioni in modo chiaro e lineare (pensiero sequenziale) più che nel
comunicare in maniera empatica con l’altro.
SELF
AWARNES
S
SELF
MANAGEMENT
SELF
AWARNES
S
COMUNICAZIONE
EFFICACE E
PERSUASIVA
SELF
DIRECTION
SELF
MANAGEMENT
SELF
AWARNES
S
Pienamente consapevole dell’impatto delle emozioni sulla comunicazione, sa
gestire conflitti e negoziare. Usa l’empatia per comunicare con l’altro per
motivarlo, ispirarlo, persuaderlo
31. STILE
ESPLICATIVO
LOCUS OF
CONTROL INT.
I.E. 6SECONDS & RESILIENZA
SELF
AWARNES
S
SELF
MANAGEMENT
Non si abbatte facilmente. Cerca sempre delle alternative che, tuttavia,
non riesce a collocare in una visione a lungo termine.
Ha difficoltà ad affrontare i momenti difficili, a cercare delle soluzioni pur
riconoscendone la propria responsabilità.
RISTRUTTURAZION
E COGNITIVA
SELF
DIRECTION
Mette in atto una vera e propria ristrutturazione cognitiva degli eventi
spiacevoli collocandoli in una visione più ampia della propria esistenza e
considerandoli opportunità di crescita e apprendimento.
SELF
AWARNES
S
SELF
MANAGEMENT
SELF
AWARNES
S
33. Le competenze legate all’Intelligenza Emotiva sono le più predittive
sia della performance in generale che dell’efficacia della leadership
(Dulewicz et al., 2005).
SELEZIONE DEL PERSONALE
IN BASE ALL’I.E.
(Dulewicz et al., 2005)
• L’OREAL: hanno venduto
90mila $ in più.
• METLIFE: hanno venduto il
37% in più dei colleghi.
I.E. & PERFOMANCE
NELLA SANITA’
(Fariselli et al., 2007)
• I top performer hanno in
media un’ I.E. superiore ai
colleghi del 30%
Ma è possibile svilupparla con un Training?
34. • I venditori del gruppo sperimentale superarono in media le performance
dei colleghi del 12% (Jennings & Palmer, 2007)
• Commerciali con più alta I.E. vendono di più, hanno più clienti e maggiori
customer retention e customer service e (Freedman, 2010).
400
420
440
460
480
500
520
540
560
SETT OTT NOVE
GRUPPO I.E.
GR.CONTROLLO
35. MICHIGAN
UNIVERSIT
Y
Un venditore che si colloca nell’1% della distribuzione
media dell’I.E. riesce a vendere 12 volte più degli altri.
SPENCER
Su 500 aziende USA dal massimo fatturato annuo (AT
& T, Coke etc.), in 44 di esse, i migliori venditori
vendevano più del doppio dei colleghi.
AT&T
Soggetti con maggiore consapevolezza dei propri punti
di forza e aree di miglioramento fornivano prestazioni
migliori degli altri indipendentemente da ruolo e
funzioni ricoperte.
Nelle vendite l’I.E. non svolge un ruolo additivo bensì moltiplicativo
Come allenarla allora?
Alcuni esempi
39. +INTENSA
QUADRANTE I
Molto Intensa
Molto Spiacevole
QUADRANTE IV
Molto Intensa
Molto Piacevole
QUADRANTE II
Poco Intensa
Poco Piacevole
QUADRANTE III
Molto Piacevole
Poco Intensa
-INTENSA
+ PIACEVOLE- PIACEVOLE
Riuscite a passare da un qualsiasi quadrante direttamente ad un altro?
In che modo passate dal quadrante 2 al 3? E dal 3 al 2? Indicate almeno 2 vostri
tipici percorsi emozionali? Sapreste definire i trigger di questi percorsi?
41. BREATH
Se per navigare le emozioni occorre
innanzitutto saperne gestire l’intensità…
…allora imparare a concentrarsi sulla
respirazione diaframmatica è un ottimo
strumento per farlo
42. La maggior parte di noi respira in modo veloce e superficiale (a livello toracico),
bloccando il principale muscolo della respirazione: il diaframma.
EFFETTI DIAFRAMMA REFRATTO
Strettamente connesso con gli organi interni (cuore, fegato,
stomaco), rappresenta la parte superiore di quel complesso
muscolare chiamato “core” responsabile della stabilizzazione
della colonna vertebrale e del bacino
• Problemi respiratori in quanto i polmoni non vengono sollecitati
a funzionare pienamente
• A seguito di ciò non espelliamo a pieno tossine e CO2
• Ci sentiamo più stanchi a seguito del ridotto trasporto di
ossigeno al corpo ed al cervello
• La cattiva postura che ne segue può provocare dolori lombari e
disturbi dell’apparato digerente
DIAFRAMMA
43. Provocando una stimolazione riflessa del sistema nervoso
parasimatico ( che si traduce in una riduzione della frequenza
cardiaca e rilassamento dei muscoli) riduce lo stress
Riempie totalmente i polmoni favorendo la pulizia delle mucose degli
alveoli polmonari.
Ossigena di più il sangue
Aumenta l’afflusso di ossigeno al cervello e sentiamo più energia
Attiva la ghiandola pituitaria e stimola tutte le funzioni endocrine.
Riducendo la pressione sanguigna aiuta a prevenire le malattie
cardiache
Migliora la funzione degli organi interni addominali e della digestione
contribuendo al rilassamento dei muscoli addominali
BENEFICI DELLA
RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA
Non è un caso poi che la respirazione diaframmatica
sia al centro delle principali tecniche meditative.
44. “Concentrarsi sul respiro con attenzione non giudicante,
partecipe e non concettuale”
ATTENZIONE ATTIVA
Non esprimere un giudizio positivo/negativo, di giusto/sbagliato su ciò
che accade ed osserviamo mentre respiriamo
E’ anche un modo per imparare ad osservare la nostra perenne
tendenza ad identificarci con i nostri pensieri ed emozioni…per
imparare a gestire meglio le nostre emozioni
(Mind & Life Research Institute – D.Lama, D.Goleman)
L’attenzione classicamente intesa è “passiva” nel senso che si rivolge
ad oggetti che suscitano di per sé il nostro interesse
NON GIUDICANTE
45. EMOTIONAL INTELLIGENCE LAB
Ripensate ad una situazione attuale in cui vi siete sentiti poco
emotivamente intelligenti e rispondete alle seguenti domande
46. • Quali emozioni ho provato? Cosa ne ho fatto di quelle
emozioni?
• In che modo sono legate tra loro? E’ un mio pattern?
• Quali comportamenti hanno scatenato?
• Quali sono stati i costi benefici di quei comportamenti?
• Quali pensieri sottostavano a quelle emozioni?
• Quali altre prospettive potrei assumere rispetto a quella
situazione?
• Quali pensieri ed emozioni mi hanno impedito di
assumere altre prospettive finora?
• Cosa dovrei pensare di diverso per sentirmi
diversamente rispetto a quella situazione?
• Cosa è sotto il mio controllo in quella situazione?
• Cosa è davvero importante per me?
• Quali comportamenti sarebbero più in linea con i miei
valori in quella situazione?
I.E. & TURNOVER (HeartMath, 2002) : Dopo un training sull’Intelligenza Emotiva, il turnover si è ridotto di circa l’80% nel gruppo formato per IE con un notevole risparmio in termini economici per l’azienda