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Il Cicloturismo come generatore di turismo sostenibile: casi applicativi e opportunità.
L’ Agenda 2030 dell’ONU ha inserito tra i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile i goal previsti
per il settore turismo.
Il Goal 8 afferma che deve essere incentivata la crescita economica, duratura, inclusiva e
sostenibile, che generi occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti,
mentre il Goal 8.9 attesta chiaramente che entro il 2030 si debba elaborare e attuare
politiche per la promozione del turismo sostenibile, che crei posti di lavoro e promuova la
cultura e i prodotti locali.
Lo scopo di questa tesi è stato: analizzare la pratica del cicloturismo come forma di turismo
sostenibile e generatore di nuove attività di business.
I principi di sostenibilità fanno riferimento agli aspetti ambientali, socioculturali ed economici
dello sviluppo turistico, e un adeguato equilibrio deve essere stabilito tra queste tre
dimensioni per garantire sostenibilità a lungo termine. Lo sviluppo del turismo sostenibile
richiede la partecipazione informata di tutti i soggetti interessati, una forte leadership politica
per assicurare un’ampia adesione e stabilire il consenso. Perseguire il turismo sostenibile è
un percorso che richiede un costante monitoraggio degli impatti, con applicazione di misure
preventive e/o correttive ogni volta che sia necessario. Questo modello di turismo dovrebbe
anche mantenere un alto livello di soddisfazione turistica e assicurare all’utente
un’esperienza significativa sia per accrescere la sua consapevolezza in merito alla sostenibilità sia
per incoraggiarlo a proporsi come testimonial di questo modello per accrescere la domanda turistica.
La scelta di questo argomento nasce dall’interesse verso le forme di mobilità sostenibile e dalla
presenza di una nicchia di cicloturisti in forte crescita e in cerca di nuove risposte. Questa tesi ha dato
risalto a un mercato crescente, che per alcune regioni d’Europa è diventato caratterizzante e ha fatto
da moltiplicatore per il turismo.
La diffusione del cicloturismo in Europa è disomogenea ma si registra una crescente espansione,
l’offerta si caratterizza con standard sempre più elevati, soprattutto nel nord Europa. Le buone
pratiche di alcuni di questi paesi vengono considerate mission per i territori che desiderano aprirsi al
mercato cicloturistico.
Riprendendo alcuni dei dati ricavati dall’analisi di mercato in questo settore ricordiamo che: in
Europa vengono effettuate 2.295 milioni di vacanze in bicicletta, per un valore di 44 miliardi di euro
all’anno, il numero di pernottamenti effettuati dai cicloturisti è di 20,4 milioni con una spesa annua
di circa 9 miliardi di euro. Da questi e da altri elementi emersi in questa tesi, si può affermare che il
cicloturismo ha un considerevole impatto economico sulle località in cui si sviluppa.
L’analisi della domanda cicloturistica è servita a comprendere che la pianificazione di un’offerta deve
essere avviata considerando la tipologia di cicloturista che si ha intenzione di attirare e che il
cicloturista europeo pretende una qualità di servizi e comfort elevata e personalizzata.
Analizzando le varie politiche e le diverse azioni intraprese per realizzare questo nuovo prodotto,
attraverso i dati di FIAB e i percorsi BikeItalia, appare chiaro che l’offerta ha cominciato a svilupparsi
e a prendere forma anche in maniera pratica.
Tra le iniziative in Italia emergono: Albergabici, una rete di strutture ricettive dedicate al turista in
bicicletta e Italy Bike Hotels, un consorzio di strutture ricettive esclusivamente alberghiere. Questi
sistemi evidenziano una crescita della domanda e di conseguenza dell’offerta, ma non sono sufficienti
affinché un turista straniero e itinerante possa organizzare un viaggio in autonomia. Sono state
riscontrate molteplici carenze legate sia all’assenza di infrastrutture dedicate, sia alla mancata
capacità di costruire una rete di servizi. Tra i deficit si riscontra la ridotta presenza di strutture bike
friendly in diverse aree del territorio con una particolare vocazione per il cicloturismo. Queste
potenzialità inespresse di alcuni territori causano, non poche, difficoltà ai tour operator specializzati
in questo genere di vacanze, che per semplicità organizzativa tendono a prediligere località con un
sistema di offerta strutturato.
Considerando i dati di Pugliapromozione inerenti all’attività turistica per area territoriale, riferiti al
biennio 2016/2017 in Puglia, si può affermare che vi è una presenza di turisti stranieri rilevante, in
tutte le aree balneari.
Nonostante questi territori non siano privi di storia e cultura, l’attrattiva principale risulta essere
collegata alle “vacanze al mare”. Perseguire il turismo sostenibile significa monitorare questo genere
di impatti, attraverso una gestione di controllo che permetta l’immediata applicazione di misure
preventive e/o correttive, affinché non si crei una situazione di congestione in alcune località, che
andrebbe a generare un blocco della crescita di presenze in esse e precluderebbe l’avvio di nuovi
mercati in altre aree.
La gestione di controllo, a seguito della fase attuativa di un progetto è fondamentale, poiché permette
di mettere in atto immediate soluzioni correttive.
Nel rilevamento circa l’andamento dei pernottamenti per mese in Pugla, si rileva un picco nei mesi
di Luglio e Agosto, con un calo consistente nei mesi di Novembre, Dicembre, Gennaio, Febbraio e
Marzo. Il rischio che deriva da uno sviluppo turistico che non preveda misure di destagionalizzazione,
è il congelamento della crescita.
Il cicloturismo ha un target di destinazione variegato soprattutto all’estero. La Via del Danubio ha
una offerta ben pianificata, attuata, sponsorizzata e controllata questo genera degli impatti positivi sul
territorio, nonostante le temperature non siano calde tutto l’anno.
La Puglia ha un mix di qualità, tra cui i paesaggi, la cultura, la tradizione, la storia e soprattutto
temperature che permettono durante tutto l’anno la pratica del cicloturismo.
Dunque, perché non puntare su questo nuovo mercato?
Incrementando le ciclovie presenti sul territorio e tramite una buona governance, cioè tramite una
amministrazione pubblica che diriga la rete cicloturistica coinvolgendo attori pubblici e privati, in
processi politico decisionali (promuovendo il dialogo, la condivisione di responsabilità, la
partecipazione e il coordinamento di molti attori a molti livelli), è possibile creare una nuova
attrattiva.
Le competenze necessarie allo sviluppo di un sistema di offerta cicloturistica sono maggiori quanto
più estesa è l’area in cui si intende intervenire. Il funzionamento dell’offerta richiede un monitoraggio
costante delle qualità dei servizi in esso compresi e il loro upgrading con il cambiare della domanda.
Come analizzato, nella creazione dell’offerta cicloturistica, è importante che vi sia un partenariato tra
pubblico e privato. Il modello di governance è a rete, essa deve connettere tutti gli attori: comunità
locale, autorità pubblica, imprenditori, associazioni e turisti. Per questa ragione è stato scelto come
caso specifico CicloMurgia, perché non è un progetto che parte da una volontà imprenditoriale, ma è
una partecipazione dal basso che incontra una buona governance.
Nascendo come associazione lo scopo iniziale era creare attrattiva sul proprio territorio, quello
murgiano, la cui percentuale nelle rilevazioni di pernottamenti di Pugliapromozione risulta minima.
Questa mission ha incontrato la possibilità, cioè il finanziamento, per avviare un percorso che ha
generato una nuova impresa e la possibilità di aprirsi al mercato estero. E’ necessario sottolineare che
i tour di Ciclomurgia si svolgono durante tutto l’anno con partecipazioni costanti, con picchi nei mesi
estivi, questo dimostra che il cicloturismo non ha stagione e che potrebbe essere una soluzione pratica
a uno dei principali problemi per le destinazioni turistiche.
Considerando gli italiani come “cicloturisti per caso”, la condizione necessaria affinché si evidenzi
un aumento della domanda cicloturistica è uno sviluppo delle infrastrutture e dell’accoglienza. Questo
cluster usufruisce della bicicletta e dei servizi turistici ad essa connessi, quando sono presenti le
condizioni di beneficiarne in maniera semplice, senza alcun particolare sforzo e con un livello di
partecipazione basso. E’ necessaria, a tale scopo, una offerta sul territorio che comprenda: punti per
il noleggio delle biciclette, stazioni di servizio per i deposito delle stesse, una segnaletica che valorizzi
e promuova il territorio e gli itinerari ciclopedonali, ciclovie messe in sicurezza e infrastrutture
intermodali che permettano gli spostamenti senza l’uso obbligato delle automobili.
La presenza di turisti tedeschi e francesi in Puglia, offre la possibilità di prevedere una crescita del
settore cicloturistico, qualora venisse pianificata un’offerta adeguata.
Si è evidenziato che i turisti tedeschi e più in generale i cicloturisti sono inclini alla spesa per la
propria vacanza e per il proprio comfort.
All’offerta considerata per il “cicloturista per caso” andrebbero aggiunte: strutture ricettive attrezzate
dei servizi obbligatori secondo la ADFC (Allgemeiner Deutscher Fahrrad-Club), ciclofficine
specializzate, strutture bike-friendly, eventi per ciclo appassionati dedicati allo sport e
all’enogastronomia.
La popolazione pugliese è pronta a questa svolta. Lo dimostrano le molte strutture bike-friendly, nate
negli ultimi 5 anni, e le azioni intraprese da singoli cittadini e associazioni. Si pensi al coordinamento
dal basso per la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese che è nata, nel marzo del 2015, allo scopo di
rendere i 500km che percorrono l’acquedotto un percorso ciclopedonale. La petizione, pubblicata sul
sito Bikeitalia, riporta oltre 11.000 firme, che approvano la proposta di un collegamento
ciclopedonale da Caposele a Santa Maria di Leuca. Il percorso viene attualmente utilizzato nonostante
i divieti di accesso, poiché molti ciclottivisti sentono propria quella proprietà demaniale, ma ciò che
viene richiesto con la firma e l’apertura della via a chiunque. L’incipit della loro proposta riporta «Il
percorso che il Canale Principale compie nelle regioni di Puglia, Basilicata e Campania può divenire
una delle più belle vie verdi d’Europa, un itinerario da percorrere in bici, a piedi o a cavallo, protetto
sicuro e incantevole”.
Una buona governance tra le molteplici attività private e le amministrazioni pubbliche, arricchita da
azioni di coomarketing, valorizzazione e promozione del territorio renderebbe l’offerta competitiva
sul mercato. L’Italia, e in particolare la Puglia offre possibilità di sviluppo del cicloturismo che siamo
pronti a cogliere.
voto di laurea: 110 e lode
tipologia di lavoro di ricerca: tesi sperimentale.

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Cicloturismo e sostenibilità

  • 1. Il Cicloturismo come generatore di turismo sostenibile: casi applicativi e opportunità. L’ Agenda 2030 dell’ONU ha inserito tra i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile i goal previsti per il settore turismo. Il Goal 8 afferma che deve essere incentivata la crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile, che generi occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti, mentre il Goal 8.9 attesta chiaramente che entro il 2030 si debba elaborare e attuare politiche per la promozione del turismo sostenibile, che crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali. Lo scopo di questa tesi è stato: analizzare la pratica del cicloturismo come forma di turismo sostenibile e generatore di nuove attività di business. I principi di sostenibilità fanno riferimento agli aspetti ambientali, socioculturali ed economici dello sviluppo turistico, e un adeguato equilibrio deve essere stabilito tra queste tre dimensioni per garantire sostenibilità a lungo termine. Lo sviluppo del turismo sostenibile richiede la partecipazione informata di tutti i soggetti interessati, una forte leadership politica per assicurare un’ampia adesione e stabilire il consenso. Perseguire il turismo sostenibile è un percorso che richiede un costante monitoraggio degli impatti, con applicazione di misure preventive e/o correttive ogni volta che sia necessario. Questo modello di turismo dovrebbe anche mantenere un alto livello di soddisfazione turistica e assicurare all’utente un’esperienza significativa sia per accrescere la sua consapevolezza in merito alla sostenibilità sia per incoraggiarlo a proporsi come testimonial di questo modello per accrescere la domanda turistica. La scelta di questo argomento nasce dall’interesse verso le forme di mobilità sostenibile e dalla presenza di una nicchia di cicloturisti in forte crescita e in cerca di nuove risposte. Questa tesi ha dato risalto a un mercato crescente, che per alcune regioni d’Europa è diventato caratterizzante e ha fatto da moltiplicatore per il turismo. La diffusione del cicloturismo in Europa è disomogenea ma si registra una crescente espansione, l’offerta si caratterizza con standard sempre più elevati, soprattutto nel nord Europa. Le buone pratiche di alcuni di questi paesi vengono considerate mission per i territori che desiderano aprirsi al mercato cicloturistico. Riprendendo alcuni dei dati ricavati dall’analisi di mercato in questo settore ricordiamo che: in Europa vengono effettuate 2.295 milioni di vacanze in bicicletta, per un valore di 44 miliardi di euro all’anno, il numero di pernottamenti effettuati dai cicloturisti è di 20,4 milioni con una spesa annua di circa 9 miliardi di euro. Da questi e da altri elementi emersi in questa tesi, si può affermare che il cicloturismo ha un considerevole impatto economico sulle località in cui si sviluppa.
  • 2. L’analisi della domanda cicloturistica è servita a comprendere che la pianificazione di un’offerta deve essere avviata considerando la tipologia di cicloturista che si ha intenzione di attirare e che il cicloturista europeo pretende una qualità di servizi e comfort elevata e personalizzata. Analizzando le varie politiche e le diverse azioni intraprese per realizzare questo nuovo prodotto, attraverso i dati di FIAB e i percorsi BikeItalia, appare chiaro che l’offerta ha cominciato a svilupparsi e a prendere forma anche in maniera pratica. Tra le iniziative in Italia emergono: Albergabici, una rete di strutture ricettive dedicate al turista in bicicletta e Italy Bike Hotels, un consorzio di strutture ricettive esclusivamente alberghiere. Questi sistemi evidenziano una crescita della domanda e di conseguenza dell’offerta, ma non sono sufficienti affinché un turista straniero e itinerante possa organizzare un viaggio in autonomia. Sono state riscontrate molteplici carenze legate sia all’assenza di infrastrutture dedicate, sia alla mancata capacità di costruire una rete di servizi. Tra i deficit si riscontra la ridotta presenza di strutture bike friendly in diverse aree del territorio con una particolare vocazione per il cicloturismo. Queste potenzialità inespresse di alcuni territori causano, non poche, difficoltà ai tour operator specializzati in questo genere di vacanze, che per semplicità organizzativa tendono a prediligere località con un sistema di offerta strutturato. Considerando i dati di Pugliapromozione inerenti all’attività turistica per area territoriale, riferiti al biennio 2016/2017 in Puglia, si può affermare che vi è una presenza di turisti stranieri rilevante, in tutte le aree balneari. Nonostante questi territori non siano privi di storia e cultura, l’attrattiva principale risulta essere collegata alle “vacanze al mare”. Perseguire il turismo sostenibile significa monitorare questo genere di impatti, attraverso una gestione di controllo che permetta l’immediata applicazione di misure preventive e/o correttive, affinché non si crei una situazione di congestione in alcune località, che andrebbe a generare un blocco della crescita di presenze in esse e precluderebbe l’avvio di nuovi mercati in altre aree. La gestione di controllo, a seguito della fase attuativa di un progetto è fondamentale, poiché permette di mettere in atto immediate soluzioni correttive. Nel rilevamento circa l’andamento dei pernottamenti per mese in Pugla, si rileva un picco nei mesi di Luglio e Agosto, con un calo consistente nei mesi di Novembre, Dicembre, Gennaio, Febbraio e Marzo. Il rischio che deriva da uno sviluppo turistico che non preveda misure di destagionalizzazione, è il congelamento della crescita. Il cicloturismo ha un target di destinazione variegato soprattutto all’estero. La Via del Danubio ha una offerta ben pianificata, attuata, sponsorizzata e controllata questo genera degli impatti positivi sul territorio, nonostante le temperature non siano calde tutto l’anno.
  • 3. La Puglia ha un mix di qualità, tra cui i paesaggi, la cultura, la tradizione, la storia e soprattutto temperature che permettono durante tutto l’anno la pratica del cicloturismo. Dunque, perché non puntare su questo nuovo mercato? Incrementando le ciclovie presenti sul territorio e tramite una buona governance, cioè tramite una amministrazione pubblica che diriga la rete cicloturistica coinvolgendo attori pubblici e privati, in processi politico decisionali (promuovendo il dialogo, la condivisione di responsabilità, la partecipazione e il coordinamento di molti attori a molti livelli), è possibile creare una nuova attrattiva. Le competenze necessarie allo sviluppo di un sistema di offerta cicloturistica sono maggiori quanto più estesa è l’area in cui si intende intervenire. Il funzionamento dell’offerta richiede un monitoraggio costante delle qualità dei servizi in esso compresi e il loro upgrading con il cambiare della domanda. Come analizzato, nella creazione dell’offerta cicloturistica, è importante che vi sia un partenariato tra pubblico e privato. Il modello di governance è a rete, essa deve connettere tutti gli attori: comunità locale, autorità pubblica, imprenditori, associazioni e turisti. Per questa ragione è stato scelto come caso specifico CicloMurgia, perché non è un progetto che parte da una volontà imprenditoriale, ma è una partecipazione dal basso che incontra una buona governance. Nascendo come associazione lo scopo iniziale era creare attrattiva sul proprio territorio, quello murgiano, la cui percentuale nelle rilevazioni di pernottamenti di Pugliapromozione risulta minima. Questa mission ha incontrato la possibilità, cioè il finanziamento, per avviare un percorso che ha generato una nuova impresa e la possibilità di aprirsi al mercato estero. E’ necessario sottolineare che i tour di Ciclomurgia si svolgono durante tutto l’anno con partecipazioni costanti, con picchi nei mesi estivi, questo dimostra che il cicloturismo non ha stagione e che potrebbe essere una soluzione pratica a uno dei principali problemi per le destinazioni turistiche. Considerando gli italiani come “cicloturisti per caso”, la condizione necessaria affinché si evidenzi un aumento della domanda cicloturistica è uno sviluppo delle infrastrutture e dell’accoglienza. Questo cluster usufruisce della bicicletta e dei servizi turistici ad essa connessi, quando sono presenti le condizioni di beneficiarne in maniera semplice, senza alcun particolare sforzo e con un livello di partecipazione basso. E’ necessaria, a tale scopo, una offerta sul territorio che comprenda: punti per il noleggio delle biciclette, stazioni di servizio per i deposito delle stesse, una segnaletica che valorizzi e promuova il territorio e gli itinerari ciclopedonali, ciclovie messe in sicurezza e infrastrutture intermodali che permettano gli spostamenti senza l’uso obbligato delle automobili. La presenza di turisti tedeschi e francesi in Puglia, offre la possibilità di prevedere una crescita del settore cicloturistico, qualora venisse pianificata un’offerta adeguata.
  • 4. Si è evidenziato che i turisti tedeschi e più in generale i cicloturisti sono inclini alla spesa per la propria vacanza e per il proprio comfort. All’offerta considerata per il “cicloturista per caso” andrebbero aggiunte: strutture ricettive attrezzate dei servizi obbligatori secondo la ADFC (Allgemeiner Deutscher Fahrrad-Club), ciclofficine specializzate, strutture bike-friendly, eventi per ciclo appassionati dedicati allo sport e all’enogastronomia. La popolazione pugliese è pronta a questa svolta. Lo dimostrano le molte strutture bike-friendly, nate negli ultimi 5 anni, e le azioni intraprese da singoli cittadini e associazioni. Si pensi al coordinamento dal basso per la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese che è nata, nel marzo del 2015, allo scopo di rendere i 500km che percorrono l’acquedotto un percorso ciclopedonale. La petizione, pubblicata sul sito Bikeitalia, riporta oltre 11.000 firme, che approvano la proposta di un collegamento ciclopedonale da Caposele a Santa Maria di Leuca. Il percorso viene attualmente utilizzato nonostante i divieti di accesso, poiché molti ciclottivisti sentono propria quella proprietà demaniale, ma ciò che viene richiesto con la firma e l’apertura della via a chiunque. L’incipit della loro proposta riporta «Il percorso che il Canale Principale compie nelle regioni di Puglia, Basilicata e Campania può divenire una delle più belle vie verdi d’Europa, un itinerario da percorrere in bici, a piedi o a cavallo, protetto sicuro e incantevole”. Una buona governance tra le molteplici attività private e le amministrazioni pubbliche, arricchita da azioni di coomarketing, valorizzazione e promozione del territorio renderebbe l’offerta competitiva sul mercato. L’Italia, e in particolare la Puglia offre possibilità di sviluppo del cicloturismo che siamo pronti a cogliere. voto di laurea: 110 e lode tipologia di lavoro di ricerca: tesi sperimentale.