2. La gramigna rossa
La gramigna rossa (Cynodon dactylon) è una pianta erbacea e perenne,
appartenente
alla famiglia delle graminacee e al genere Cynodon .
È molto competitiva, presenta un esteso apparato
radicale. Viene anche utilizzata in tappeti erbosi con clima caldo, vista la sua elevata resistenza
al calpestamento, ed è considerata una pianta infestante di prati e campi. Volgarmente è anche conosciuta
con il nome di erba canina. Nonostante sia una graminacea, le proprietà allergeniche dei suoi pollini si
distinguono dalle altre piante della famiglia. Le foglie sono di colore verdognolo e sono corte,
solitamente tra 2 e 15 cm, con margini ruvidi. I fusti eretti possono crescere da 1 a 30 cm disolitamente tra 2 e 15 cm, con margini ruvidi. I fusti eretti possono crescere da 1 a 30 cm di
altezza; essi sono leggermente appiattiti e spesso hanno sfumature violacee.
I semi sono prodotti in gruppi di spighe (da 3 a 6) poste insieme alla sommità del fusto; ogni spiga è
lunga da 2 a 5 cm]. la gramigna rossa possiede un profondo apparato radicale. In condizioni di
siccità con suolo penetrabile, l'apparato radicale può crescere ad oltre 2 m di profondità,
sebbene la maggior parte della massa delle radici si trovi a meno di 60 cm dalla superficie. si sviluppa
strisciando lungo il suolo e sviluppa radici dovunque un nodo tocchi il suolo, formando un denso
groviglio. Cynodon dactylon si riproduce mediante semi, radici da nuovi nodi e rizomi.
La crescita inizia a temperature superiori ai 15 °C e diviene ottimale tra 24 e 37 °C; in inverno, la
gramigna diviene dormiente, assumendo una colorazione bruna. La crescita è promossa dal pieno
sole e ritardata dalla piena ombra, come ad esempio vicino ai tronchi degli alberi.
3. La mandragora
La mandragora, chiamata anche mandragola, è una pianta tossica di piccole medie
dimensioni appartenente alla famiglia delle Solanaceae e presente allo stato spontaneo.
La mandragora officinarum è diffusa in Italia settentrionale, mentre al sud si trova
la mandragora autumnalis ed entrambe le varietà possono essere facilmente
confuse con altre specie commestibili simili nell’aspetto, tra cui la borragine e gli
spinaci selvatici.
La pianta della mandragora presenta una rosetta di foglie basali, intere o dentate, da cui
spuntano fiori verdastri, azzurri o viola chiaro. Dopo la fioritura, dai fiori originano bacche
gialle e carnose non commestibiligialle e carnose non commestibili.
Ciò che risulta inconfondibile della mandragora è il rizoma, che rappresenta anche la droga
della pianta. La radice della mandragora presenta infatti un particolare aspetto
biforcuto vagamente antropomorfo da cui probabilmente derivano le tante leggende e
superstizioni che accompagnano
questa pianta fin dai tempi antichi. Il rizoma della
mandragora contiene diversi alcaloidi
propanici tra cui l’atropina, comuni ad
altre Solanaceae come la Belladonna e
caratterizzati un’elevata tossicità.
4. Sorghum halepense L.
Graminacea pluriennale che si riproduce sia per seme che da rizoma. Specie molto
diffusa, riesce ad adattarsi a climi anche molto differenti tra loro. È tra le infestanti più
pericolose per il mais per il suo impatto sulla resa e per la capacità di produrre
sostanze allelopatiche, ovvero inibitori dello sviluppo di piante concorrenti. Una pianta
può produrre fino a 28.000 semi, che germinano in primavera. Piante nate da seme
sono in grado di produrre rizomi già dopo 3 settimane dall’emergenza. La nascita
delle piantine che si originano dai rizomi è precedente a quelle che nascono da semi.delle piantine che si originano dai rizomi è precedente a quelle che nascono da semi.
5. Chenopodium Album L.
È una chenopodiacea diffusa su tutto il territorio nazionale con una grande capacità
di produrre semi – da 40.000 a 100.000 per pianta – che rimangono vitali nel
terreno da 20 a 40 anni. La germinazione avviene nei mesi di marzo e aprile con
temperature del terreno superiori a 8°C. Predilige terreni fertili, da cui asporta
notevoli quantità di elementi nutritivi, a scapito del mais.
6. Amaranto retroflexus L.
Amarantacea annuale, una delle specie maggiormente diffuse. La capacità di produrre semi è
molto elevata: ogni pianta può produrre fino a 100.000 semi con vitalità molto lunga (fino a 40
anni). La germinazione inizia con temperature del terreno superiori a 12 gradi. Predilige terreni
permeabili e molto fertili; l’asportazione di elementi nutritivi è molto elevata. Può essere tossica
per gli animali da allevamento.
7. Solanum nigrum L.
Solanacea a ciclo annuale, molto diffusa in Italia. Ogni pianta è in grado di produrre
fino a 100 semi che hanno una capacità di sopravvivere nel terreno fino a 20 anni. La
germinazione è primaverile e caratterizzata da grande scalarità. Le lavorazioni
superficiali del terreno favoriscono la germinazione. S.Nigrum predilige terreni fertili ed
è molto diffusa come infestante di tutte le colture a ciclo primaverile estivo.
Particolarmente pericolosa nel caso di mais da insilato per la sua tossicità.
8. Polygonum persicaria L.
Poligonacea a ciclo annuale, diffusa in tutte le zone temperate europee. Ogni pianta è in
grado di produrre fino a 800 semi che rimangono vitali nel terreno per circa 20 anni.
Predilige suoli fertili e ricchi di azoto. Infesta tutte le colture e risulta particolarmente
competitiva in quelle a sviluppo primaverile-estivo.
9. Abutilon theophrasti
Appartenente alla famiglia delle malvacee. Introdotta accidentalmente in Italia si è
diffusa rapidamente. Ogni pianta è in grado di produrre fino a 1.000 semi che
rimangono vitali nel terreno fino a 10 anni. La germinazione è primaverile,
caratterizzata da scalarità con temperature comprese tra 10 e 30 gradi. Si trova
in tutti i tipi di terreni, anche se predilige quelli fertili e irrigui. Infesta tutte le
colture a ciclo primaverile-estivo.
10. Stellaria media
Il centocchio comune (nome scientifico Stellaria media) è una piccola pianta (alta fino
a 40 cm) bienne, di aspetto erbaceo e molto comune sul territorio italiano,
appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae. Diffusione: la specie è diffusa in
tutto il mondo e in Italia è comunissima. Habitat: questa pianta si trova un po'
dappertutto nei campi coltivati, nelle zone frequentate dal bestiame, nei giardini ma
anche in zone ruderali e sui margini di strade e sentieri. È facile trovarla anche nei
centri urbani (è una pianta sinantropa). In effetti questa pianta è indifferente al tipo dicentri urbani (è una pianta sinantropa). In effetti questa pianta è indifferente al tipo di
suolo; comunque è nitrofila.
Normalmente questa pianta è strisciante e piccola, ma in certi casi può arrivare fino a
80 cm di estensione, con fusti striscianti e con gemme poste a livello del terreno.
11. Gallium aparine
Gallium aparine è una pianta appartenente alla famiglia delle Rubiaceae,
inconfondibile al tatto a causa dei peli ruvidi (simili a del velcro) che la rivestono in
tutte le parti. Per questo viene chiamata anche "attaccamani" o "attaccaveste". Ha
il fusto quadrangolare.
Ha foglie lineari od oblunghe disposte in verticilli. I fiori, minuscoli, hanno
la corolla bianca formata da 4 petali e sono riuniti in infiorescenze ascellari. Il frutto,
grande come un chicco di riso, è anch'esso coperto di spine uncinate che,grande come un chicco di riso, è anch'esso coperto di spine uncinate che,
rimanendo attaccate al pelo degli animali favoriscono, la propagazione e diffusione
della pianta. È comune in Nord America ed Eurasia. Cresce lungo i bordi stradali,
nei campi incolti, dal livello del mare fino a 2500 metri di altitudine.
12. Matricaria camomilla
La camomilla comune (Matricaria chamomilla L.) è una
pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Asteraceae e
al genere Matricaria. La pianta ha radici a fittone e un portamento cespitoso, con più
fusti che partono dalla base, più o meno ramificati nella porzione superiore. L'altezza
non supera in genere i 50 cm nelle forme spontanee, mentre nelle varietà coltivate
può arrivare agli 80 cm. La pianta è spiccatamente aromatica. Le foglie sono alterne
e sessili, oblunghe. La lamina è bipennatosetta o tripennatosetta, con lacinie lineari
molto strette. I fiori sono riuniti in piccoli capolini con ricettacolo conico e cavo.
I fiori esterni hanno la ligula bianca, quelli interni sono tubulosi con corolla gialla. II fiori esterni hanno la ligula bianca, quelli interni sono tubulosi con corolla gialla. I
capolini di diametro di 1–2 cm, sono riuniti in cime corimbose. Tali fiori hanno un
odore aromatico gradevole e contengono un'essenza caratteristica costituita dal
principio attivo azulene, e da una mescolanza di altre sostanze (acido salicilico, acido
oleico, acido stearico, alfa-bisabololo).Il frutto è una cipsela di circa 1 mm di
lunghezza, di colore chiaro, privo di pappo.
13. Cirsium arvense
Il cardo campestre (Cirsium arvense)è una pianta appartenente
alla famiglia delle Asteraceae, nativa dell'area mediterranea. È una pianta erbacea
perenne il cui fusto, eretto, solcato longitudinalmente, pubescente, può
raggiungere 1-1,5 m di altezza. Le foglie, pennato-lobate, pubescenti, sono lunghe
sino a 20 cm e larghe 2–3 cm e presentano un margine dentato-spinoso.
Le infiorescenze terminali hanno un diametro di 1–2 cm e sono di colore rosa
porpora.I frutti sono acheni di pochi mm. I semi sono dotati di un
piccolo pappo setoloso che ne facilita la dispersione ad opera del vento. Questa
specie è nativa dell'area mediterranea (Europa meridionale, Africa del
Nord e Medio Oriente).In Italia è presente in tutte le regioni, isole
comprese.Introdotta dall'uomo in America è in atto
considerata infestante in Brasile, Canada e Stati Uniti.
14. Viola tricolor
Viola tricolor, chiamata anche viola del pensiero o viola tricolore, è
una pianta della famiglia delleViolaceae, nota principalmente per il suo fiore.
Molto comune in Europa, che cresce come pianta selvatica e perenne. È
stata introdotta in Nord America, dove si è molto diffusa. È la progenitrice
della viola del pensiero coltivata, ed è quindi a volte chiamata viola del
pensiero selvatica; prima che si sviluppassero le viole coltivate, "viola del
pensiero" era un nome alternativo per la forma selvatica.
Può produrre fino a 50 semi alla volta. È una piccola pianta con portamentoPuò produrre fino a 50 semi alla volta. È una piccola pianta con portamento
rampicante, che raggiunge almeno i 15 cm di altezza, con fiori di 15 mm di
diametro.Fiorisce da aprile a settembre; i petali dei fiori possono essere di vari
colori tra cui viola, blu, giallo o bianco. È ermafrodita e autofertile, con
impollinazione da parte delle api o bombi. La pianta è commestibile.
15. Avena fatua
L'avena selvatica (Avena fatua L.) è una pianta appartenente al genere Avena della
famiglia delle Poacee (o Graminacee).È considerata una pianta infestante.
Graminacea annuale. Fusto eretto; altezza variabile tra i 50 e i 150 cm. Le foglie
sono strette e allungate e presentano spesso una leggera peluria. L’apparato
radicale è fascicolato, può raggiungere profondità notevoli ed è molto esteso 2,87
e 2,56 m. Ogni pianta generalmente può formare fino a 250 semi che sono poi
dispersi soprattutto per opera di animali o tramite le attrezzature utilizzate per ledispersi soprattutto per opera di animali o tramite le attrezzature utilizzate per le
lavorazioni. I semi possono conservarsi vitali nel terreno fino a 6 anni, anche se la
loro longevità aumenta di molto nel caso di aree incolte e bassa
umidità. La germinazione è favorita in terreni ben aerati, mentre
non viene influenzata dalla presenza o meno di luce. L’emergenza,
che può avvenire da una profondità massima di circa 20 cm,
normalmente si protrae tra il mese di ottobre e quello di
febbraio essendo agevolata da temperature basse
e umidità del terreno elevata.
16. Convolvulus arvensis L
FAMIGLIA: Convolvulacee
Cresce fra le siepi, fra le messi e lungo le strade. Molto comune infestante
delle colture erbacee, arboree e degli incolti. Germinazione nella stagione
primaverile, emissione dei rigetti dalla primavera fino all'autunno.Pianta
perenne, Dicotiledone strisciante o rampicante lunga fino a 100 cm. Foglie
intere lunghe oblunghe o lanceolate. Il fusto, generalmente volubile, porta
fiori singoli, rosei o bianchi un po' profumati e imbutiformi. Fioritura in
estate ed in autunno.Tipo di danno: da medio ad elevato; causato dallaestate ed in autunno.Tipo di danno: da medio ad elevato; causato dalla
competizione per i nutrienti e dallo spazio sottratto sia dalla parte aerea
(gli steli volubili avvolgono le piante coltivate), che dalle radici.
17. Rapistrum rugosum
FAMIGLIA: cruciferae
specie diffusa nei ruderi, pascoli aridi, lungo le vie, ai margini dei sentieri.
Dimensioni: 20-50 cm. Radice: a fittone, grossa. Fusto epigeo: striato,
pubescente, con forma a zig-zag, ramoso corimboso. Foglie: le basali
lunghe 5-12 cm, lirate, quindi profondamente divise a segmento
terminale ovale; le cauline da lirate a intere lanceolato lineari.
Infiorescenza: racemo allungato con peduncoli brevi. Fiori: tetrameroInfiorescenza: racemo allungato con peduncoli brevi. Fiori: tetramero
dialipetalo attinomorfo. Sepali di 2,5 mm, petali gialli, di 7 mm; 6 stami,
ovario bicarpellare supero con stilo breve. Frutto: siliquetta subsessile,
appressata al rachide, formata da due articoli sovrapposti sub-sferici con
stilo cilindrico lungo 3-4 mm.
18. Bifora radians
FAMIGLIA:Ombrellifere
fusto alto 15-50cm,le foglie possono essere da 2 a 3 pennatosette; ombrelle con raggi
lunghi 2-3cm,l’ involucro è nullo o con una brattea; involucretto con 2 o 3 brattee
lineari;petali bianchi;frutto formato da 2 acheni subsferici.
PERIODO EMERGENZA:aprile-giugno
19. Chrysantemum segetum
FAMIGLIA:compositae
Altezza: fino a 60 cm
• Foglie: di colore verde glauco e carnose
• Fiori: gialli tubolosi e ligulati a capolino singolo di colore giallo oro
• Semi: gialli e rigati
• Riproduzione per seme
20. Ranunculus arvensis
FAMIGLIA:Ranuncolacee
PERIODO EMERGENZA:primavera-estate
La pianta può raggiungere i 0,60-0,65m. Ha un portamento eretto con fusti eretti e
ramosi soprattutto nella parte superiore. Le foglie inferiori sono 2 o 3 pennatosette,
quelle superiori invece sono conformi ma sessili. Fiori gialli su peduncoli alla fine
allungati.La riproduzione è per seme.
NOTE PARTICOLARI:è originario delle zone paleotemperate e ha delle proprietàNOTE PARTICOLARI:è originario delle zone paleotemperate e ha delle proprietà
medicinali ovvero è una pianta antiasmatica, antireumatica e febbrifuga
21. Raphanus raphanistrum
AMBIENTE DI CRESCITA: diffusa in quasi tutto il mondo. Soprattutto nei cereali
primaverili, nelle macerie e nei sentieri. Infestante della bietola e delle colture
erbacee in generale, delle arboree, dei fossati e degli incolti. Predilige terreni
sabbiosi e limosi,ricchi di elementi nutritivi e senza calcare. Indicatrice del grado di
acidità dei terreni
PERIODO DI EMERGENZA:primavera o autunno
Pianta annuale (da 30 a 60 cm). Gambo irsuto per le setole erette rivolte verso ilPianta annuale (da 30 a 60 cm). Gambo irsuto per le setole erette rivolte verso il
basso. Foglie lirate, pennatifide da 3 a 5 lobi laterali ovali, dentati che divengono
più grandi verso la punta e un lobo terminale di taglia molto grande. Fiori da giallo
chiaro a bianchi, con venature violacee evidenti. Sepali eretti verticalmente (
Sinapis arvensis) e anch'essi provvisti di setole.
Frutti che formano le silique atricolate più lunghe
dei peduncoli quando raggiungono la maturità e che
si dividono in frammenti. All'incirca 160 semi per
pianta; germinazione superficiale
22. Papave rhoeas
Pianta erbacea annuale con radice bianca a fittone e sovrastante rosetta
basale di foglie da cui partono i fusti eretti, ramificati e setolosi alti fino a
80 cm e ricoperti di peli lunghi e patenti (rivolti ad angolo retto rispetto al
fusto). Dalle ferite del fusto e delle altre parti della pianta fuoriesce il
tipico latice bianco di odore sgradevole. Le foglie sono dotate di peli
segosi e morbidi, quelle basali a rosetta sono pennatopartite con i
segmenti lanceolati o ellittici e margine dentato,con apice acuto e basesegmenti lanceolati o ellittici e margine dentato,con apice acuto e base
lungamente picciolata, le foglie cauline sono più semplici e sessili.
All’apice di lunghi peduncoli che si sviluppano alla sommità del fusto e
all’ascella delle foglie, sbocciano i fiori solitari, larghi 5-7 cm, con i
boccioli penduli prima della fioritura. Il calice è composto da due
sepali caduchi, la corolla ha 4 petali tondeggianti anch’essi molto
effimeri (durano un giorno o poco più) di colore rosso vivo spesso
macchiati alla base di nero. Numerosi stami di colore nerastro. Il frutto è
una capsula globosa dotata superiormente di un disco ondulato che si
apre con numerosi fori alla maturità dei semi nerastri.
23. Alopecurus myosuroides
Può crescere fino a 80 cm di altezza, spesso crescendo in ciuffi. Le foglie
sono senza peli. La guaina fogliare è liscia, di colore da verde a
violaceo. La lama della foglia è appuntita, lunga da 3 a 16 cm, verde,
ruvida nella trama. Le spighette sono di colore cilindrico, giallo-verde,
verde pallido o viola.Fiorisce da maggio ad agosto. Nel Regno Unito, dove
è noto agli agricoltori come erba nera,
è un'erbaccia importante per le colture di cereali in quanto produce una
grande quantità di semi che viene versata prima che il raccolto vengagrande quantità di semi che viene versata prima che il raccolto venga
tagliato. Ha sviluppato resistenza a una gamma di erbicidi usati per
controllarlo. Il test di resistenza agli erbicidi [2] è spesso necessario per
capire quali erbicidi saranno efficaci nel trattarlo. Può verificarsi a densità
molto elevate in concorrenza con il raccolto e riducendo
seriamente la resa di raccolti come grano e orzo se non
controllati.I semi hanno un breve periodo di dormienza
e vitalità e il numero può essere ridotto dalla
coltivazione in superficie dopo il raccolto.
24. Galinsoga parviflora
La Galinsoga comune (nome scientifico Galinsoga parviflora Cav., 1795)
è una piccola pianta erbacea infestante appartenente
alla famiglia delle Asteraceae. Sono piante basse, la cui altezza arriva al
massimo a 1 – 5 dm. La forma biologica della specie è terofita
scaposa (T scap); ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre
forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa
sotto forma di seme; sono inoltre munite di asse fiorale eretto, spessosotto forma di seme; sono inoltre munite di asse fiorale eretto, spesso
con poche foglie. Queste Asteraceae sono senza latice.
25. Capsella bursa-pastoris
La borsa di pastore chiamata anche da pastore o del pastore,
(Capsella bursa-pastoris (L.) Medik. 1792) è una pianta appartenente
alla famiglia delle Brassicaceae. La pianta è una erbacea annuale e si
riconosce facilmente per i caratteristici frutti a forma di cuore . La
forma biologica è emicriptofita bienne (H bienn): quindi si tratta di una
pianta a riproduzione biennale con gemme posizionate sul terreno.
26. Diabrotica
Le larve mature misurano 12 – 18 mm di lunghezza e sono grinzose, di colore
biancastro con capo scuro e una placca bruna sulla parte superiore dell’ultimo
segmento addominale. Prima di giungere a maturità attraversano tre stadi di
sviluppo. L’insetto vive a spese del mais sul quale può provocare danni molto
gravi ed ingenti perdite economiche; le larve sono però in grado di svilupparsi
su altre Poaceae. Occasionalmente gli adulti vengono ritrovati su specie
appartenenti alle famiglie delle Asteraceae, Fabaceae, Cucurbitaceae,
Convolvulaceae e Rosaceae. Le larve nutrendosi a carico dell’apparato radicaleConvolvulaceae e Rosaceae. Le larve nutrendosi a carico dell’apparato radicale
causano, in relazione alla gravità dell’attacco, l’allettamento della pianta e la
diminuzione della capacità di assorbimento dell’acqua, della luce e degli elementi
nutritivi con conseguente calo di produzione. Le piante allettate tendono a
risollevarsi dal suolo assumendo una tipica conformazione che viene definita
& quota collo d’oca. Le piante colpite possono essere estratte dal terreno con
facilità e i danni valutati tramite una scala definita Iowa scale con valori che
vanno da 1
27. La piralide del mais
La piralide del mais (Ostrinia nubilalis (Hübner, 1796)), è un lepidottero
appartenente alla famiglia Crambidae. Considerato uno dei principali
fitofagi del mais, in Italia è diffusa soprattutto nelle regioni settentrionali e
centrali, dove attacca il mais, il sorgo, varie altre colture ortive, come il
peperone, la melanzana, fagiolo, fagiolino ed ornamentali da fiore. Si
tratta di una farfalla notturna di medie dimensioni, con 25–30 mm di
apertura alare; i maschi sono più piccoli delle femmine e hanno le aliapertura alare; i maschi sono più piccoli delle femmine e hanno le ali
giallastre con variegature molto scure rispetto alle femmine. Le larve
appaiono di dimensioni comprese tra i 20–25 mm di lunghezza,
presentano una livrea di colore giallo/grigiastra e possiedono un capo e
un protorace bruno scuri.
28. Ragnetto rosso
Il ragnetto rosso (T. urticae; T. telarius, E. althaeae) è uno dei più
pericolosi fitofagi della soia; è un acaro polifago, infesta infatti molti
ortaggi (pomodoro, fagiolo, ecc.), piante ornamentali arboree (Erythrina
crista-galli, Ceiba sp., Jacaranda mimosifolia, Phytolacca dioica) ed
erbacee, e la maggior parte delle piante da frutto. Questo acaro attacca
generalmente la soia, ai margini degli appezzamenti, in prossimità
di capezzagne e fossi aziendali; difatti esso proviene dai rifugi invernali
dove le femmine adulte hanno svernato. Gli attacchi sono molto frequenti
in estate in presenza di determinate condizioni atmosferiche, a climain estate in presenza di determinate condizioni atmosferiche, a clima
caldo-umido ma non piovoso che gli sono molto favorevoli. Il Ragnetto
rosso infesta la pagina inferiore della foglia e, certe volte, anche i baccelli
neoformati, nutrendosi del citoplasma. I danni si manifestano
con intense depigmentazioni e bronzature sulle pagine
fogliari, che causano sulle foglie stesse dei
disseccamenti con cadute precoci; qualora le
infestazioni siano gravi, il parassita può formare
sottili ragnatele tra le foglie e i fusti della pianta
colpita. In pieno campo questo fitofago è in
grado di compiere 8-10 generazioni ogni anno,
per poi svernare come le femmine adulte.
29. La ruggine bruna
La ruggine bruna o "ruggine punteggiata" è la più comune delle tre ruggini del frumento. E'
meno pericolosa delle altre ruggini , pur potendo provocare danni di una certa rilevanza
sulle varietà sensibili sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Compare in primavera e
interessa quasi esclusivamente le foglie.
Sintomi
La malattia si riconosce in primavera per la presenza sulle foglie di pustole polverulente di
colore bruno-rossiccio, rotondeggianti, di circa 1-2 mm di ampiezza e distribuite in modo
irregolare. Queste pustole (uredosori) contengono numerose uredospore che diffondono
l'infezione da una pianta all'altra. A tarda primavera - inizio estate, sulla pagina inferiore
delle foglie colpite si formano al di sotto dell'epidermide altre pustole nerastre più piccole
(teleutosori). L'infezione interessa quasi esclusivamente le foglie; in condizioni
particolarmente favorevoli e su varietà molto sensibili può manifestarsi anche sulle guaine e
sul culmo.
Agente responsabile
Il fungo responsabile Puccinia recondita f.sp. tritici è un Uredinale
eteroico, che compie cioè il suo complesso ciclo biologico su ospiti
diversi con differenti tipi di spore. Tuttavia in Italia sembra che
l'ospite secondario abbia un'importanza relativa e il patogeno viva
per lo più sull'ospite primario, cioè il frumento, alternando
esclusivamente le forme uredosporica e teleutosporica.
30. AfidiRhopalosiphun padi
è la specie che si riscontra con maggiore frequenza nelle coltivazioni
maidicole italiane e ad essa si accompagna, saltuariamente, Sitobion avenae
Rhopalosiphum maidis è una specie diffusa nelle aree maidicole calde in quanto,
essendo caratterizzato da maggiori esigenze termiche, non riesce a sopravvivere
negli ambienti con forti freddi invernali. La prima specie è caratterizzata da un ciclo
dioico, con ospiti primari rappresentati da alcuni (Prunus padus, spinosa, virginiana),
sui quali è deposto l’uovo durevole e si svolge la prima parte del ciclo. Gli ospiti
secondari sono rappresentati dal mais e da diversi altri cereali (orzo, avena, segale),
nonché da graminacee spontanee e piante appartenenti alle famiglie Cyperaceae,
Typhaceae, Juncaceae e Iridaceae. Negli ambienti maidicoli italiani Rh. Padi si sviluppaTyphaceae, Juncaceae e Iridaceae. Negli ambienti maidicoli italiani Rh. Padi si sviluppa
ininterrottamente sugli ospiti erbacei in quanto riesce a sopravvivere a
temperature che scendono fino a –10 °C. Sitobion avenae svolge l’intero ciclo su
cereali e graminacee spontanee, svernando con uova durevoli con inverno freddo e
con piccole colonie nelle annate o negli ambienti con miti temperature invernali. Gli
afidi infestano foglie, pannocchie e spighe con popolazioni che, soprattutto per
Rhopalosiphum padi, raggiungono spesso un’elevate densità. Le popolazioni di
Sitobion avenaesi insediano in genere sulle sole foglie. Con le loro punture di
suzione gli afidi penalizzano l’attività vegetativa delle piante,
soprattutto quando gli attacchi sono precoci.Assai temibili,
soprattutto nei campi di produzione di materiale sementiero,
sono i danni conseguenti alla trasmissione, operata in maniera
persistente, dei virus del mosaico e del nanismo del mais.