3. La creazione di una mappa concettuale
Se non avete mai lavorato con le mappe, prima di iniziare dovete tenere conto di
due cose:
La mappa è un’opinione ….. dell’autore, e la persona più autorevole per discutere
una mappa, è l’autore stesso.
Utilizzando un software adeguato e possibilmente gratuito, come ad esempio
Cmap Tools, qualunque elemento della mappa può essere creato e modificato
facilmente, con operazioni semplici, subito, o in un secondo momento, oppure
anche anni dopo.
Giuseppe Albezzano
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4. La creazione di una mappa concettuale
Ci sono tre metodi per creare la mappa:
1. Partire da zero (consigliato)
2. Utilizzare un modello già pronto, fra quelli presenti nel software che eventualmente
avete deciso di adoperare
3. Il metodo del tipo “esercitazione guidata”
Giuseppe Albezzano
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5. Creare una mappa partendo da zero
Secondo H. Forte, non è imprescindibile il lavoro preparatorio di creare una lista di
concetti (si può considerare un’attività orientata ad insegnare come si crea una
mappa).
I primi passi da fare sono:
1. Dare un nome alla mappa.
Basta scrivere il nome del concetto, che sarà possibile cambiare
successivamente. (Il primo concetto non deve essere necessariamente quelloche-dà-il-nome-alla-mappa).
2. È meglio continuare a creare concetti, senza fermarsi.
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6. Creare una mappa partendo da zero
3. Creare le relazioni tra i concetti. È importante tenere conto del fatto che:
a) non c’è limite per la creazione di relazioni tra concetti: è conveniente creare tutte le
relazioni possibili o necessarie, la conoscenza risiede principalmente in questo aspetto;
b) non è importante se, in prima battuta, le frecce delle relazioni si incrociano: dopo si
potranno accomodare facilmente.
4. La mappa esiste già. Di fatto abbiamo creato la nostra mappa e i passi precedenti
possono essere ripetuti per ampliare o modificare quanto creato.
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7. Creare una mappa partendo da zero
Operazioni supplementari che aiutano a perfezionare la mappa:
5. Creare i tipi di concetto e cambiare la traiettoria delle frecce; i tipi di concetto aiutano
lo studente a focalizzare l’attenzione sulle caratteristiche dei concetti stessi e a
percepirne le regolarità; contribuiscono inoltre ad affinare l’analisi cognitiva della
mappa.
6. Creare istanze di concetti, se necessario: gli esempi di concetti arricchiscono la
semantica della mappa.
7. Affinare la rappresentazione visiva e controllare la leggibilità.
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8. La prova del 9
“La prova del 9”: riesaminare la mappa realizzata
Sono presenti tutti i concetti che inizialmente avevamo giudicato “rilevanti”?
I concetti presenti sono veramente rilevanti per quell’argomento?
I concetti sono stati nominati in maniera sufficientemente specifica e non generica?
Le relazioni sono chiare, esplicite ed esatte….. consistenti?
Nella mappa sono rappresentati i dettagli importanti?
È chiara la disposizione spaziale?
Sono presenti gli esempi di concetti, ed anche gli esempi di cosa un concetto non è?
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9. La prova del 9
Prove che è possibile fare:
Realizzare una ricerca cognitiva ,un’interrogazione concettuale; l’analisi della
risposta offre per se stessa una diagnosi sulla completezza e coerenza della
conoscenza rappresentata, in funzione dei nostri scopi;
Discutere la mappa con altri;
Analizzare le proposizioni una per una.
Le buone mappe sono come i buoni scritti: sono il risultato di diverse bozze. La mappa
è dinamica, ed è sempre possibile realizzare cambiamenti nei nomi dei concetti, nei
nomi dei tipi di relazione, fare “taglio e cucito”, riorganizzare, integrare.
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10. Come insegnare agli studenti a creare una mappa concettuale
Le mappe fatte dallo studente servono a:
Valutare da parte dell’insegnante la conoscenza dello studente su un argomento
specifico, sia come parte di un esame che come verifica occasionale.
Costruire le proprie basi di conoscenza per lo studio individuale o di gruppo.
Formare materiale di riferimento per lo sviluppo degli studi a lungo termine, in
modo da riprendere le mappe già fatte ed ampliarle nei cicli scolastici successivi.
In tutti questi casi, lo studente crea, in modo più o meno autonomo, la propria
mappa.
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11. Come insegnare agli studenti a creare una mappa concettuale
Nell’approccio al metodo delle mappe concettuali, è importante che lo studente
percepisca che l’investimento di tempo e risorse che sta per realizzare contribuisce in
primo luogo allo sviluppo delle sue capacità; contribuisce a fargli acquisire un metodo di
studio che gli permetterà di avanzare più velocemente e con minore sforzo.
Il metodo per apprendere a creare le mappe è …… creare mappe.
Da parte dell’insegnante, il proposito di guidare gli studenti ad apprendere il metodo per
realizzare una mappa, porterà all’inizio ad agevolare alcuni passi intellettuali
fondamentali.
Ad esempio, si può cominciare apportando l’identificazione dei concetti.
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12. L’identificazione dei concetti da includere nella mappa
Sono due i modi per offrire allo studente i concetti importanti da includere nella mappa
concettuale:
1. fare una lista di concetti generati dall’insegnante e invitare gli studenti ad
aggiungere altri concetti;
2. fornire allo studente un testo su un argomento che gli risulti familiare, da cui
estrarre i concetti e le relazioni. Inizialmente lo studente può essere aiutato ad
estrarre i termini.
Chiarire allo studente che non è importante la posizione iniziale dei concetti.
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13. Mettere in relazione i concetti che si pensa siano legati uno all’altro
In questa fase non è importante il tipo delle relazioni, ma soltanto la relazione stessa.
Chiarire allo studente che:
non c’è limite predefinito al numero delle relazioni che partono da ogni concetto;
non è importante il fatto che inizialmente le frecce si sovrappongono;
non c’è un limite predefinito al numero delle relazioni che arrivano ad ogni concetto;
è importante essere esaurienti e significativi: valutare se ogni concetto può essere
relazionato con ognuno degli altri concetti, e scegliere le relazioni più importanti.
La procedura è semplice e consiste in tre fasi: analizzare ogni concetto, valutare la
possibilità che esso sia relazionabile con ogni altro concetto, e creare le relazioni
considerate importanti.
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14. Assegnare ad ogni relazione il tipo di relazione corrispondente
L’assegnazione del tipo di relazione risponde alla domanda “che tipo di relazione esiste
tra il concetto x e il concetto y”?
Forse questo è uno dei passi più importanti nella costruzione delle mappe.
È il passo in cui si costruisce e viene determinata “la conoscenza”.
Assegnare ad ogni concetto il tipo di concetto che meglio lo
definisce
Si tratta di un’operazione opzionale ma molto utile: la categorizzazione e l’assegnazione
dei concetti alle categorie individuate è uno dei pilastri della strutturazione della
conoscenza. Questo aspetto cognitivo riconosce il ruolo del concetto nella mappa e
risponde alla domanda implicita: cos’è?
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15. Altri aspetti complementari e opzionali
Scrivere i testi descrittivi dei concetti.
Creare delle istanze di concetti, in modo nominale: è importante se i concetti
individuati sono molto generici o astratti e, comunque, se l’argomento richiede delle
esemplificazioni.
Se si sta usando un software per creare mappe, valutare la convenienza di
rappresentare qualche concetto o istanza di concetto con piccole immagini o
animazioni, o di associare video o altre risorse multimediali.
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16. Aspetti da evitare nella costruzione delle mappe
La ridondanza. Il concetto può apparire soltanto una volta nella mappa, altrimenti
vuol dire che mancano relazioni importanti. Un concetto o un fenomeno non può
stare due volte nello stesso spazio-tempo. Un fattore importante nella
comunicazione con le mappe è la riduzione della ridondanza.
Le sequenze lineari dei concetti. Se abbiamo sequenze lineari nella mappa
significa che, probabilmente, i concetti sono ordinati in sequenza causa-effetto o in
sequenza cronologica, invece di essere associati in modo cognitivo.
Incompletezza. Se c’era una lista di concetti rilevanti, controllare di avere incluso
tutti i concetti nella mappa, e di avere definito tutte le relazioni possibili.
Il fraseggiamento. Se la proposizione “concetto 1 «relazionata col» concetto 2”
deve formare un’espressione sensata quando letta in sequenza, questo
fraseggiamento non deve necessariamente estendersi oltre la singola proposizione.
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17. Strategie per avviare gli studenti alla costruzione delle mappe
Un approccio molto efficace per insegnare a costruire mappe concettuali è quello di
adottare una strategia di riduzione progressiva della guida.
Per lo studente che impara a costruire mappe è utile presentargli una mappa con uno di
questi orientamenti strategici:
con alcuni degli oggetti già inclusi;
con la struttura scheletrica senza contenuto;
con una serie di nodi etichettati da organizzare in una struttura;
una mappa incompleta, da completare.
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18. La ricerca nella mappa concettuale
Indurre lo studente a scoprire relazioni semantiche o a individuare la presenza di
specifici argomenti nella mappa è un incentivo all’analisi e alla riflessione.
Tale metodo emula i processi di pensiero, allena la capacità di relazionare concetti e
informazione, sviluppa l’abilità a navigare nella conoscenza e stimola a riconoscere
attivamente associazioni cognitive importanti.
Nelle mappe sono possibili diversi tipi di ricerca, tra questi la più importante è la
ricerca semantica.
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19. La ricerca semantica
Di solito, nella ricerca testuale, il “ricercatore” sa cosa cerca. Indaga la presenza di una
o più parole in un documento testuale.
Uno degli aspetti o pregi più importanti della ricerca semantica è che, quando la si
inizia, non si sa come potrà evolvere:si conosce vagamente lo scenario, il punto di
origine e la pista cognitiva sulla quale si desidera navigare.
Durante la ricerca, si tratta di scoprire che cosa c’è nel campo di indagine, qual è
l’argomento rappresentato nella mappa; si esplorano i contenuti semantici.
Nello stesso modo in cui la nostra mente tratteggia relazioni nella MLT quando
reperisce associazioni cognitive, propagando l’attivazione ai diversi nodi, si cercano di
riconoscere o percorrere traiettorie semantiche all’interno della mappa proprio come
facciamo quando si inserisce nuova conoscenza, quando si cerca di ricordare o di
raggiungere un risultato cognitivo.
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20. La ricerca semantica
La ricerca semantica risponde a:
Domande specifiche
Bisogni generici d’informazione
La verifica dei contenuti della mappa tramite la navigazione concettuale e i percorsi
La scoperta e identificazione di importanti percorsi semantici, di conoscenza
Non è possibile realizzare la ricerca semantica su semplici diagrammi o su mappe
mentali, perché essa agisca sulla conoscenza rappresentata. Non ha senso, non è
significativo.
Occorre poter percorrere le relazioni che legano i concetti, poter cercare attraverso le
unità semantiche il significato delle relazioni distanti o indirette.
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21. Caratteristiche della ricerca semantica
Nella ricerca testuale, l’utente sa cosa sta cercando, cosa vorrebbe trovare (contesti
testuali che contengano le parole o frasi ricercate): sa che fra di essi, presumibilmente
e non necessariamente, troverà i contesti in cui viene esposto un certo argomento di
suo interesse.
Nella ricerca semantica, sa dove partire (o almeno lo può decidere), non sa cosa sta
ricercando perché lo deve scoprire, ma può governare la ricerca ad ogni punto di
svolta, prendendo decisioni, navigando nella conoscenza, riconoscendo nella pista
associativa ogni elemento cognitivo costituente della base d’apprendimento.
Realizza un dialogo con la conoscenza rappresentata.
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22. Caratteristiche della ricerca semantica
1. Il punto di partenza della ricerca semantica è un nodo, un concetto individuato
dall’utente: “attivando questo nodo, dove e come posso arrivare?”
2. Si individua un nodo legato a quello di partenza dalla stessa relazione e ci si
domanda: “ da questo secondo concetto parte una relazione dello stesso tipo?”. Se
sì, si avanza al nodo successivo finchè non si esauriscono le proposizioni
3. Dal nodo in cui ci troviamo, partono altre relazioni di interesse? È possibile
individuare un altro tipo di relazione e proseguire con quello, come indicato al
punto precedente
4. Il risultato è un percorso semantico: ad ogni passo lo studente ha preso una
decisione e ha organizzato il percorso, scoprendo, valutando le varie possibilità
5. Commentare il percorso, descriverlo, è una dimostrazione della comprensione
raggiunta
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23. La ricerca testuale
Non sempre l’informazione necessaria a capire o approfondire un messaggio
concettuale si trova nelle relazioni semantiche espresse nelle proposizioni.
La ricerca testuale ha un altro valore, informativo e complementare rispetto
all’attività di analisi ed esplorazione della mappa: permette di trovare contesti
informativi che contengano frasi o parole presenti nei testi descrittivi dei concetti o nei
nomi dei concetti.
Si tratta di un orientamento importante per reperire un dettaglio, un complemento,
un’argomentazione, un dato o il contesto informativo di un dato.
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25. Bibliografia
H. Fortez “Insegnare e apprendere con le mappe concettuali”
Guida teorico-pratica per l’insegnante immedia editrice
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