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Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
IL PERICOLO CHIMICO NEGLI ALIMENTI
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Le principali categorie di alimenti non
conformi notificati in Europa:
• frutta secca,
• prodotti della pesca,
• frutta e vegetali,
• erbe e spezie
E sono quelle in cui le non conformità riguardano prevalentemente i
contaminanti chimici.
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
In particolare, i dati della relazione annuale del
Ministero della Salute sul Sistema di allerta rapido
europeo (Rasff) indicano in totale
2967 notifiche, di cui:
• 496 per micotossine
• 398 per residui di fitofarmaci
• anche i metalli pesanti risultano particolarmente diffusi: 109
notifiche per i soli prodotti ittici.
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Il pericolo chimico associato ai prodotti
alimentari è dovuto:
• alla presenza di contaminanti, ovvero di sostanze non
aggiunte intenzionalmente;
• alla presenza di sostanze aggiunte intenzionalmente ai
prodotti alimentari.
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Appartengono alla prima tipologia di pericoli
chimici:
Residui di pesticidi
utilizzati nei prodotti fitosanitari al fine di proteggere le colture
prima e dopo il raccolto.
Per essi sono definiti i limiti massimi di residuo LMR =
concentrazione massima rinvenibile negli alimenti definiti secondo
studi tossicologici al fine di tutelare la salute umana.
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Residui di farmaci veterinari
negli animali destinati alla produzione di alimenti e negli alimenti di
origine animale. Anche per essi sono definiti specifici LMR.
Tra tali contaminanti ricordiamo:
• ormoni
• beta-agonisti
• antibatterici,
• farmaci veterinari antiparassitari,
• antinfiammatori,
• ecc.
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Micotossine
sostanze tossiche prodotte da alcune specie di funghi
appartenenti prevalentemente ai generi Aspergillus, Penicillium e
Fusarium.
Le micotossine riescono ad interagire con organi e strutture
cellulari (DNA, proteine, ecc) esplicando diversi tipi di azioni
nocive la cui entità dipende da:
• quantità di micotossina assunta con gli alimenti,
• tossicità del composto,
• presenza di altre micotossine,
• peso corporeo dell’individuo.
In alcuni casi sono cancerogene (es. aflatossina B1).
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Sostanze chimiche derivanti dal processo
produttivo
in particolare dalla tipologia e condizioni di trattamento termico.
Esempi di tali composti sono:
• composti mutageni come le ammine eterocicliche
• probabili cancerogeni come l’acrilammide
• cancerogeni come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Contaminanti ambientali
diffusi sia in natura che in conseguenza di attività antropica.
Tra essi ricordiamo:
• l’arsenico in forma inorganica
• i policlorobifenili diossina simili (PCB)
• idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
• le diossine ed i furani
• ecc
Tali composti entrano nella catena alimentare spesso
accumulandosi nei tessuti adiposi, muscoli e interiora (in
particolare fegato e reni) degli animali da reddito.
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Sostanze chimiche derivanti da condizioni di
lavorazione e/o di stoccaggio non idonee
Esempi sono le ammine biogene, in particolare l’istamina la cui
formazione nei prodotti ittici dipende fortemente dalle condizioni di
temperatura
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Sostanze chimiche derivanti dai materiali destinati a
venire a contatto con gli alimenti
• materiali da confezionamento
• attrezzature e impianti.
La migrazione/cessione nei prodotti alimentari riguarda metalli pesanti:
• cromo,
• nichel
• cadmio
• piombo
e sostanze diverse quali:
• ammine aromatiche,
• formaldeide,
• ftalati, bisfenolo A,
• ecc.
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Residui di prodotti sanificanti
• disinfettanti utilizzati per la disinfezione degli alimenti
• detergenti e disinfettanti utilizzati per le operazioni di pulizia e
disinfezione degli ambienti e delle attrezzature da lavoro.
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Appartengono alla seconda tipologia di pericoli
chimici:
le sostanze aggiunte intenzionalmente quali
• Additivi alimentari, sostanze aggiunte per uno scopo tecnologico
aggiunti
in quantità superiori ai limiti di legge
in alimenti in cui non ne è consentito l’impiego.
• Tutte le sostanze chimiche vietate
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
In che modo l’operatore del settore alimentare
(OSA) può e deve gestire il pericolo chimico?
L’analisi dei pericoli e valutazione dei rischi associati costituisce la
base per la gestione del pericolo chimico.
Nell’analisi dei pericoli l’OSA deve identificare tutte le fonti di
pericolo chimico che possono derivare da:
• materie prime utilizzate
• processo produttivo,
• condizioni di lavorazione e di stoccaggio dei prodotti intermedi e
finiti,
• materiali di confezionamento
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Esempi di misure di prevenzione:
• scelta e qualificazione dei fornitori di materie prime con
acquisizione della documentazione (certificati di analisi)
attestante la conformità delle stesse;
• scelta e qualificazione dei fornitori di materiale destinato al
contatto con i prodotti alimentari (imballi primari) con
acquisizione della documentazione attestante l’idoneità e la
conformità degli stessi e delle relative analisi (prove di cessione
per la determinazione della migrazione globale e specifica);
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Esempi di misure di controllo:
•rispetto delle procedure operative di lavorazione (es. dosi di
impiego additivi, gestione e utilizzo dei prodotti sanificanti, ecc) e
di stoccaggio, laddove modalità di stoccaggio inadeguate possano
comportare l’insorgenza di un pericolo chimico (es. temperatura
di refrigerazione dei prodotti ittici associati ad un elevato
contenuto di istidina);
• rispetto delle specifiche produttive (es. temperatura del
trattamento termico) preventivamente validate anche in
considerazione del pericolo chimico;
• analitico, in ottemperanza alla normativa cogente e secondo
quanto emerso dalla propria analisi dei pericoli e valutazione dei
rischi associati.
Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
Grazie per l’Attenzione!

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  • 1. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro IL PERICOLO CHIMICO NEGLI ALIMENTI
  • 2. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Le principali categorie di alimenti non conformi notificati in Europa: • frutta secca, • prodotti della pesca, • frutta e vegetali, • erbe e spezie E sono quelle in cui le non conformità riguardano prevalentemente i contaminanti chimici.
  • 3. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro In particolare, i dati della relazione annuale del Ministero della Salute sul Sistema di allerta rapido europeo (Rasff) indicano in totale 2967 notifiche, di cui: • 496 per micotossine • 398 per residui di fitofarmaci • anche i metalli pesanti risultano particolarmente diffusi: 109 notifiche per i soli prodotti ittici.
  • 4. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Il pericolo chimico associato ai prodotti alimentari è dovuto: • alla presenza di contaminanti, ovvero di sostanze non aggiunte intenzionalmente; • alla presenza di sostanze aggiunte intenzionalmente ai prodotti alimentari.
  • 5. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Appartengono alla prima tipologia di pericoli chimici: Residui di pesticidi utilizzati nei prodotti fitosanitari al fine di proteggere le colture prima e dopo il raccolto. Per essi sono definiti i limiti massimi di residuo LMR = concentrazione massima rinvenibile negli alimenti definiti secondo studi tossicologici al fine di tutelare la salute umana.
  • 6. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Residui di farmaci veterinari negli animali destinati alla produzione di alimenti e negli alimenti di origine animale. Anche per essi sono definiti specifici LMR. Tra tali contaminanti ricordiamo: • ormoni • beta-agonisti • antibatterici, • farmaci veterinari antiparassitari, • antinfiammatori, • ecc.
  • 7. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Micotossine sostanze tossiche prodotte da alcune specie di funghi appartenenti prevalentemente ai generi Aspergillus, Penicillium e Fusarium. Le micotossine riescono ad interagire con organi e strutture cellulari (DNA, proteine, ecc) esplicando diversi tipi di azioni nocive la cui entità dipende da: • quantità di micotossina assunta con gli alimenti, • tossicità del composto, • presenza di altre micotossine, • peso corporeo dell’individuo. In alcuni casi sono cancerogene (es. aflatossina B1).
  • 8. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Sostanze chimiche derivanti dal processo produttivo in particolare dalla tipologia e condizioni di trattamento termico. Esempi di tali composti sono: • composti mutageni come le ammine eterocicliche • probabili cancerogeni come l’acrilammide • cancerogeni come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA)
  • 9. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Contaminanti ambientali diffusi sia in natura che in conseguenza di attività antropica. Tra essi ricordiamo: • l’arsenico in forma inorganica • i policlorobifenili diossina simili (PCB) • idrocarburi policiclici aromatici (IPA) • le diossine ed i furani • ecc Tali composti entrano nella catena alimentare spesso accumulandosi nei tessuti adiposi, muscoli e interiora (in particolare fegato e reni) degli animali da reddito.
  • 10. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Sostanze chimiche derivanti da condizioni di lavorazione e/o di stoccaggio non idonee Esempi sono le ammine biogene, in particolare l’istamina la cui formazione nei prodotti ittici dipende fortemente dalle condizioni di temperatura
  • 11. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Sostanze chimiche derivanti dai materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti • materiali da confezionamento • attrezzature e impianti. La migrazione/cessione nei prodotti alimentari riguarda metalli pesanti: • cromo, • nichel • cadmio • piombo e sostanze diverse quali: • ammine aromatiche, • formaldeide, • ftalati, bisfenolo A, • ecc.
  • 12. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Residui di prodotti sanificanti • disinfettanti utilizzati per la disinfezione degli alimenti • detergenti e disinfettanti utilizzati per le operazioni di pulizia e disinfezione degli ambienti e delle attrezzature da lavoro.
  • 13. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Appartengono alla seconda tipologia di pericoli chimici: le sostanze aggiunte intenzionalmente quali • Additivi alimentari, sostanze aggiunte per uno scopo tecnologico aggiunti in quantità superiori ai limiti di legge in alimenti in cui non ne è consentito l’impiego. • Tutte le sostanze chimiche vietate
  • 14. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro In che modo l’operatore del settore alimentare (OSA) può e deve gestire il pericolo chimico? L’analisi dei pericoli e valutazione dei rischi associati costituisce la base per la gestione del pericolo chimico. Nell’analisi dei pericoli l’OSA deve identificare tutte le fonti di pericolo chimico che possono derivare da: • materie prime utilizzate • processo produttivo, • condizioni di lavorazione e di stoccaggio dei prodotti intermedi e finiti, • materiali di confezionamento
  • 15. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
  • 16. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro
  • 17. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Esempi di misure di prevenzione: • scelta e qualificazione dei fornitori di materie prime con acquisizione della documentazione (certificati di analisi) attestante la conformità delle stesse; • scelta e qualificazione dei fornitori di materiale destinato al contatto con i prodotti alimentari (imballi primari) con acquisizione della documentazione attestante l’idoneità e la conformità degli stessi e delle relative analisi (prove di cessione per la determinazione della migrazione globale e specifica);
  • 18. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Esempi di misure di controllo: •rispetto delle procedure operative di lavorazione (es. dosi di impiego additivi, gestione e utilizzo dei prodotti sanificanti, ecc) e di stoccaggio, laddove modalità di stoccaggio inadeguate possano comportare l’insorgenza di un pericolo chimico (es. temperatura di refrigerazione dei prodotti ittici associati ad un elevato contenuto di istidina); • rispetto delle specifiche produttive (es. temperatura del trattamento termico) preventivamente validate anche in considerazione del pericolo chimico; • analitico, in ottemperanza alla normativa cogente e secondo quanto emerso dalla propria analisi dei pericoli e valutazione dei rischi associati.
  • 19. Sicurezza Alimentare | Sicurezza Ambientale | Sicurezza sul Lavoro Grazie per l’Attenzione!