Il sistema stomatognatico nel contesto posturale. Craniodonzia.
1. IL SISTEMA STOMATOGNATICO NEL CONTESTO
POSTURALE
CRANIODONZIA
Dr. Giuseppe Stefanelli
pp
CORSO di FORMAZIONE Medico Chirurgo Odontoiatra
Presentazione ideata e realizzata da High Quality Events - Milano
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piu
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2. La conoscenza delle correlazioni occluso-posturali ha portato
l’odontoiatria d
l’ d t i t i ad una svolta iimportante nella di
lt t t ll diagnosii e nella t
ll terapia
i
delle disfunzioni del Sistema Stomatognatico.
La cosiddetta “odontoiatria basata sull’evidenza” ne ha negato ed
ostacolato la valenza scientifica ed indubbiamente, mancando ad
,
oggi i concetti di riproducibilità e misurabilità, ha steso un velo.
Il risultato paradossale, e per nulla scientifico, è che in questo modo si
nega l’esistenza di tutto ciò che ancora non si conosce e non si
comprende d
3. Un approccio “sistemico” implica un grande sforzo.
Giuseppe Stefanelli
Per pensare in maniera sistemica occorre umiltà, curiosità ed
impegno. Ricordare concetti dimenticati e scoprirne di nuovi. Il nostro
p g p
lavoro potrebbe essere messo in discussione o modificato in modo
radicale e ci vuole coraggio per farlo!
L’obiettivo è proporre un modello interpretativo ed un protocollo
diagnostico in un contesto allargato quello della postura corporea
allargato,
generale perchè il Sistema Stomatognatico è un elemento
fondamentale dell’equilibrio posturale, in grado di influenzarlo e di
venirne a sua volta condizionato.
L’occlusione dentale e la sua patologia, entrano a far parte di un
quadro sindromico generale, di cui spesso la malocclusione
Edi.Ermes rappresenta la manifestazione più evidente ma non necessariamente
la più importante
importante.
4. Come sostiene Petrovic “ la malocclusione assume il significato
di una risposta adattativa intelligente di un sistema biologico a
fattori destabilizzanti, mentre la terapia quello di una
riprogrammazione posturale intelligente, raggiungibile con più
ausili funzionali, nel rispetto della fisiologia individuale”.
Tale definizione modifica drasticamente il concetto di ”malocclusione”
iin quello di “ miglior occlusione possibile” per l’i di id esaminato
ll i li l i ibil ” l’individuo, i t
nel suo contesto specifico.
Dunque non esiste un’occlusione ideale universale ma una serie
infinita di malocclusioni fisiologiche individuali che potrebbe
significare che non tutte le malocclusioni necessitano di trattamento
5. Potrete,quindi, sapere se i vostrii t tt
P t t i di t trattamenti hanno giovato aii pazienti
ti h i t i ti
e non solo dal punto di vista estetico, valutare le diverse tecniche
ortodontiche o riabilitative in generale in modo obbiettivo e la recidiva
o il fallimento del trattamento non sarà più una sgradevole sorpresa
p g p
ma un fenomeno prevedibile e prevenibile.
Enlow sosteneva che “ la recidiva è la risposta ad una
violazione anatomica e f z
z funzionale di uno stato
adattativo di equilibrio anatomico e funzionale”
Non tener conto di questo e sostituire uno schema di adattamento (
l’occlusione ) con un altro, mediante trattamenti meccanicistici spesso
motivati da indicazioni “estetiche” non può che avere come risultato
un ulteriore adattamento a scapito di altri sistemi oppure, nell’ipotesi
più favorevole per il paziente, una recidiva.
6. L ottenimento
L’ottenimento di una buona intercuspidazione dentale non è sempre
sinonimo di equilibrio cranio-facciale e se non c’è equilibrio cranio-
facciale è naturale che ci sia la recidiva e allora, che senso ha la
contenzione?
Le modificazioni occlusali indotte da qualsivoglia trattamento,
obbligano l’organismo a reagire attivando sistemi di compenso auto
difensivi che in buona parte dipendono dai limiti di adattabilità del
tessuto connettivo, cioè di quella sostanza fondamentale a cui
connettivo
appartengono il sistema fasciale e legamentoso
(parodonto compreso).
7. All’inizio degli anni ’60, J. Upledger e Al. documentano
istologicamente in campioni di ossa craniche umane che le
aree di sutura contengono tessuto connettivo, vasi
sanguigni, plessi nervosi. Essi dimostrano inoltre che la
dura madre che circonda il cervello fornisce estensioni di
tessuto connettivo che passano attraverso le suture per
formare lo strato periostale esterno, che circonda lle ossa
f l t t i t l t h i d
craniche. Nello schema totale della struttura corporea le
suture fungono come punto di congiunzione tra le ossa
craniche, ma servono fondamentalmente come giunture di
espansione-congiunzione per facilitare cambiamenti di
tensioni meningee, fasciali e muscolari, nei ritmi respiratori
e cardiaci e nelle variazioni sia nella pressione sanguigna,
sia in quella del liquido cerebro-spinale.
8. Dunque il cranio non è una scatola rigida la cui sola
funzione è quella di protezione d ll strutture cerebrali ma
f i ll t i delle t tt b li
è dotato di una propria mobilità che perdura per tutta la vita.
La mobilità delle suture è solo uno delle componenti del
Meccanismo Respiratorio Primario definito dall’osteopatia e
p p
ormai ampiamente descritto da diversi autori. Il concetto
che deve essere subito chiaro è che è impensabile
applicare una qualsiasi trazione di spostamento dentale o
comunque modificare uno schema occlusale senza
difi h l l
modificare tale meccanismo e le 28 ossa che compongono
il cranio umano, in senso negativo o positivo.
9. “ Se si accetta il concetto che una struttura e mobilità
Ergo, non possiamo considerare l’occlusione senza
craniale normale sia necessaria per un buon
funzionamento dell’organismo non si dovrebbe ignorare
dell organismo
conoscere la morfologia cranica sottostante.
g
che ogni procedura dentale può potenzialmente avere
effetti anche a lungo termine sulla salute di un individuo.
Allo stesso modo il trattamento craniale può risultare
meno efficace se procedure dentali inappropriate
producono modificazioni che interferiscono con la
normale funzione ”
Viola Frymann (1998)
10. Sincondrosi Sfeno-Basilare ( S.S.B. )
inspirazione
flessione
La postura nasce nel e dal cranio e specificatamente dalla
espirazione
estensione
Sincondrosi Sfeno-Basilare luogo e centro primario della
crescita cranio facciale e fulcro del MRP.
Il suo movimento determina le fasii dell’MRP di fl i
i t d t i l f d ll’MRP flessione-
inspirazione ed estensione-espirazione a cui corrispondono
Occipite - S.S.B. - Sfenoide variazioni di produzione e pressione liquorale e quindi di
morfo-volumetria cranica.
Frontale
La SSB rappresenta un luogo di convergenza degli assi di
Orizzontale Sagittale
rotazione delle altri parti scheletriche, sede di flesso-
estensioni, rotazioni e lateroflessioni e torsioni tra occipite e
sfenoide, sotto il controllo d ll membrane a t i
f id tt t ll delle b tensione
G. Stefanelli
reciproca della dura madre. ( Delaire-Deshayes)
Tali modificazioni della SSB si definiscono in osteopatia
Occipite - S.S.B. - Sfenoide
Flessione
Lesioni della SSB distinte in fisiologiche e traumatiche ma
g
Estensione
Torsione destra
potrebbero essere definite anche come Engrammi Cranici
Torsione sinistra
Side bending rotazione destra
in quanto rappresentano lo starter dello schema cranio-
Side bending rotazione sinistra
Strain verticale sfenoide alto
facciale genotipico che potrà essere funzionalmente
Strain
St i verticale sfenoide basso
ti l f id b
Strain laterale sfenoide destro
modificato in crescita fino al fenotipo adulto definitivo
definitivo.
Strain laterale sfenoide sinistro
Compressione
G. Stefanelli
11. Perchè la postura nasce nel cranio?
Il cranio trasmette e riceve ogni informazione meccanica
attraverso il sistema fasciale superficiale, in relazione con i
muscoli del tronco e degli arti e profondo e con i visceri della
cavità addominale e toracica. Le membrane meningee possono
essere considerate come una fascia centrale che riveste il S.N.C.,
in relazione diretta con lo scheletro assiale e indiretta con quello
Le membrane meningee
appendicolare, con la mediazione del sistema fasciale.
Rimanendo costante la tensione delle membrane intracraniche,
ogni posizione della SSB cambia la tensione della dura madre
spinale; da questa, a livello del forame intervertebrale, si
determina sui nervi spinali un effetto “nervoso-meccanico”
facilitatore o inibitore sui relativi muscoli innervati con la
G. Stefanelli
formazione di un “Engramma posturale” specifico per ogni
Engramma posturale
posizione della SSB.
Da tutto questo emerge un altro dato fondamentale e cioè che il
contesto craniofacciale e posturale è fisiologicamente
asimmetrico.
12. Osservazioni su preparati istologici di feti umani in diverse epoche
di sviluppo e su TAC del cranio e delle ATM rilevano in p
pp particolare
la costante asimmetria dei condili mandibolari. (DIA)
Poiché l’arco glenoideo non è mai uguale e simmetrico dai due
lati, così come non lo sono per forma e obliquità i condili, il
riposizionamento verso il basso dei due condili sarà diverso e
quindi i punti di repere tracciati sul viso con un qualsiasi
pantografo, attestanti il passaggio dell’asse cerniera, saranno
asimmetrici. Ora, sull’individuazione del fantomatico asse cerniera
si basa il concetto gnatologico di Relazione Centrica del quale si
Asimmetria dibatte da circa un secolo. Esistono almeno 10 teorie proposte da
vari autori, ognuna con relativo stuolo di seguaci e oppositori.
Nemmeno l’utilizzo di assiografi pantografi kinesiografi corredati
l utilizzo assiografi, pantografi,
G. Stefanelli
da EMG e TENS ha risolto l’annoso problema e il povero dentista
in studio nella maggior parte dei casi ricorre ai classici interventi
manipolativi manuali “occhio metrici”.
Nessuna scuola, fino ad ora, ha mai focalizzato l’attenzione sul
fatto che la centrica esprima un equilibrio della bocca che non
riguarda solo la bocca
Un buon equilibrio fosse condili è stabile solo se s’inserisce
fosse-condili s inserisce
sull’equilibrio occipite-atlante, cioè della testa sulla cervicale.
13. La corretta posizione della testa esige un buon equilibrio tra
p g q
muscoli estensori posteriori e flessori anteriori. Nel contesto del
sistema flessorio anteriore s’inserisce l’apparato stomatognatico le
Schema di Brodie 1949 cui funzioni non possono quindi prescindere dal contesto neuro-
muscolare sinergico generale
generale.
Il dato oggettivo, da tutti riconosciuto, è dunque che la posizione
Cir
della testa influenza la posizione mandibolare e viceversa e
q
questo semplicemente p
p perché il centro di rotazione da cui
originano i 2 movimenti è lo stesso: il processo odontoideo
dell’epistrofeo (DIA)
Il dente dell’epistrofeo che ruota nell’anello di atlante ( sub-atlas
G. Stefanelli
area ) è il punto di origine della funzione muscolare che determina
un’occlusione fisiologica mentre le ATM agiscono come connettori
sospesi della mandibola al cranio e funzionano come aree
secondarie di bilanciamento durante la masticazione.
14. L’asse cerniera C0-C1-C2 rappresenta il centro di convergenza e
coordinazione di tutti gli impulsi provenienti dai recettori sensoriali
del Sistema Posturale. Questo significa che una modificazione
della postura e della funzione mandibolare avrà ripercussioni
sulla postura cervicale e quindi su quella corporea , ma significa
anche che una alterazione dell’equilibrio posturale generale di
qualsiasi altra natura ( oculare vestibolare podalica, viscerale,
oculare, vestibolare, podalica viscerale
traumatica ) non potrà non modificare la postura mandibolare e
quindi l’occlusione.
Cute
G. Stefanelli
15. .
Ecco allora che arriviamo al concetto di Relazione Centrica Funzionale:
DEFINIAMO LA
Punto di equilibrio ottimale tra condili mandibolari e fosse
temporali a partire dal quale il movimento mandibolare si
possa espletare nella maniera più vicina possibile a quella
fisiologica,
fisiologica in armonia con la postura cervicale e linguale
ottenuta dopo Reset Cranio-Posturale
G. Stefanelli
Prima però di resettare il sistema dobbiamo aver chiaro in mente innanzitutto come funziona e poi
quali sono i fattori che ne determinano il disequilibrio. In altre parole, prima di iniziare un qualsiasi
trattamento riabilitativo ortodontico e/o protesico risulta essenziale individuare lo schema cranio-
posturale individuale d l paziente
t l i di id l del i t
18. Kinesiologia Applicata
L’arte d’interpretare il linguaggio del corpo
George J. Goodheart 1964
S.N.
M.R.P. N.L.
Biochimica Psiche
M.A. N.V.
Struttura
ORGANIZZAZIONE NEUROLOGICA
RIFLESSI POSTURALI
19. Ogni fase del processo di diagnosi e trattamento
della K.A. consiste nel creare un contesto
neurologico specifico, che si ritiene essere la somma
di tutte le stimolazioni afferenti sensoriali e di
osservare i cambiamenti nelle risposte motorie del
paziente in quel contesto.
20. Teleradiografia Antero-Posteriore A
Tracciato Cefalometrico Computerizzato 1
2
C D
E
F
G
H
3
IU
Masc
Radiologia cervicale statica
IL
Mand
B Radiologia cervicale dinamica
Cartella Clinica Sistemica
21. L’acquisizione volumetrica, rispetto ad un’acquisizione radiologica
convenzionale, piana, permette di avere un’infinita quantità
d’informazioni in virtù del fatto che viene ottenuto il volume virtuale
della t
d ll parte anatomica d esaminare.
t i da i
Grazie a questa possibilità, l’odontoiatra, l’ortodontista e ogni
specialista che lavora in ambito cranio facciale, ha la possibilità di
p
poter interagire in modo virtuale con le p anatomiche interessate
g parti
Cone Beam Volumetrico
per poter trarre tutte le informazioni necessarie per la diagnosi e la Scanora 3D
pianificazione del trattamento
A
B
C
22. Diagnosi strumentale
Esame per l’analisi e la rieducazione dei disordini posturali e dell’equilibrio che
umano. E
utilizza i dati relativi alle forze di proiezione al suolo del corpo umano E’ possibile
indagare due importanti funzioni del corpo che si integrano fra di loro:
1) Le strategie posturali: analizzano la distribuzione dei carichi sui pilastri
d’appoggio ed il lloro significato f i l ( POSTUROMETRIA)
d’ i d i ifi t funzionale
2) Le condizioni d’equilibrio, localizzando la proiezione al suolo del Baricentro
generale e dei Baricentri dei due piedi valutando in un tempo prestabilito ( per
valutando,
convenzione 51,2 sec. ), i modi e i tempi di spostamento degli stessi
( STABILOMETRIA ).
23. Analisi computerizzata occlusale:
Dispositivo che rileva ed analizza i contatti occlusali utilizzando dei
sensori particolarmente sottili (60 micron) Esso permette di:
Registrare i contatti occlusali
Visualizzare i contatti e associarli a denti specifici
Analizzare i dati, con relazione di forza e tempo dei contatti
occlusali visualizzata come immagini con contorni colorati che
mostrano:
MIP istantanea e contatti nei movimenti eccentrici
Centro di forze e sua traiettoria
Il T-scan esamina l’equilibrio occlusale nello stesso modo in cui la
pedana stabilometrica esamina l’equilibrio posturale generale.
Entrambi registrano dei valori statici di carico
( posturometria e rapporti occlusali in MIC) e le oscillazioni del centro
di gravità ( gomitolo stabilometrico e traiettoria del COF).
24. Elettromiografia e Kinesiografia cranio-
mandibolare
Esami ausiliari
Kinesiografia ed Elettromiografia Cranio
Mandibolare.
Analizza tono muscolare e dinamica mandibolare
Esami ausiliari
JOINT VIBRATION ANALYSIS ( JVA )
Esame Vibrazionale ATM.
Sostituisce la Sonografia.
25. Diagnosi su modelli Squadratura
dinamico
(tecnica originale ideata dall’odontotecnico Paolo Sardi – Pistoia) funzionale Punti di repere
E
E’ una valutazione completamente diversa da quella classica utilizzata
in ortodonzia e gnatologia a partire dalla squadratura dei modelli definita
Dinamico-funzionale in quanto permette di visualizzare le molteplici
correlazioni che esistono tra i mascellari nel loro rapporto forma –
funzione e la loro interdipendenza con le articolazioni temporo
mandibolare ed occipito atlantoidea ( C0-C1-C2 )
Allo scopo si utilizza anche un particolare Verticolatore
Risulta particolarmente utile nell individuazione dello schema cranico e
nell’individuazione
nella relazione cranio-cervicale.
26. Spero che questa mia presentazione necessariamente sintetizzata sia quantomeno servita a porvi la
domanda che io stesso mi sono posto parecchi anni fa:
La mia proposta formativa non è un corso di posturologia, ne di osteopatia, chiropratica, kinesiologia
applicata, ortodonzia o gnatologia. E’ tutto questo insieme e reso logico e coerente in tanti anni di studi
e applicazione clinica pratica. E’ un percorso duro, impegnativo ma allo stesso tempo, ne sono certo, vi
affascinerà come è successo a me e ai molti colleghi che in questi anni lo hanno affrontato.
Grazie della Vostra attenzione
Dr. Giuseppe Stefanelli
27. Dr. Giuseppe Stefanelli.
Laurea in Medicina e Chirurgia presso
Università Statale di Milano nel 1978. Master
in Applied Kinesiology nel 1990.
Docente di corsi di perfezionamento sul tema
gnato-posturale presso varie università
italiane e straniere ( Tufts University Boston ).
Membro e relatore all’Annual Conference
della Bioresearch Inc. di Milwaukee (WI-
USA).
USA)
Opinion leader in Italia della Tekscan di
Boston.
Oltre a varie pubblicazioni su riviste
specialistiche è autore dei libri:
“ Sistema Stomatognatico nel Contesto
Posturale ” (2003),
“ Ortognatodonzia Sistemica ” (2006),
“ Craniodonzia: Il Sistema ALF “ (2011).
(2011)
Co-autore del libro “ Odontoiatria e Sport “
(2010).
Direttore Scientifico del Congresso Annuale
“C’è Sirmione Symposium” organizzato da
y p g
HQE
Esercita la libera professione.
28. Il programma dettagliato del corso deve essere richiesto
alla Segreteria Organizzativa High Quality Events
Telefono e Fax 02/39.43.55.10
Cellulare: 348/410 58 04 – 349/79 20 343
348/410.58.04 349/79.20.343
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