1. Donne e sfera pubblica:Donne e sfera pubblica:
il lungo cammino delle italianeil lungo cammino delle italiane
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politicapolitica
Prof.ssa Iasmina SantiniProf.ssa Iasmina Santini
Corso Formazione“didattica diCorso Formazione“didattica di
storia delle donne”storia delle donne”
Prof.ssa Iasmina Santini: didattica di
storia delle donne
3. I tempi della rivoluzione
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4. In Francia: Olimpia de Gouge
i Cahiers de doleance
Le madri, le figlie, le sorelle, rappresentanti della nazione, chiedono di
potersi costituire in Assemblea nazionale. Considerando che l'ignoranza,
l'oblio o il disprezzo dei diritti della donna sono le cause delle disgrazie
pubbliche e della corruzione dei governi, hanno deciso di esporre, in una
Dichiarazione solenne, i diritti naturali, inalienabili e sacri della donna,
affinché questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del
corpo sociale, ricordi loro senza sosta i loro diritti e i loro doveri, affinché
gli atti del potere delle donne e quelli del potere degli uomini, potendo
essere paragonati ad ogni istante con gli scopi di ogni istituzione politica,
siano più rispettati, affinché le proteste dei cittadini, fondate ormai su
principi semplici e incontestabili, si rivolgano sempre al mantenimento della
Costituzione, dei buoni costumi, e alla felicità di tutti. In conseguenza, il
sesso superiore sia in bellezza che in coraggio, nelle sofferenze della
maternità, riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell'essere
supremo, i seguenti Diritti della Donna e della Cittadina. [Déclaration des
droits de la femme et de la citoyenne, Préambul
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5. Dalla Dichiarazione dei diritti
della donna e della cittadina
1791
Uomo, sei tu capace di essere giusto? Chi ti pone questa domanda è una donna: questo diritto,
almeno, non glielo toglierai. Dimmi. Chi ti ha dato il potere sovrano di opprimere il mio sesso? la tua
forza? le tue capacità
[...] l'ignoranza, l'oblio o il disprezzo dei diritti della donna sono le sole cause delle sventure
pubbliche e della corruzione dei governi, [...]. (preambolo)
La donna nasce libera e rimane uguale all'uomo nei diritti. Le distinzioni sociali possono essere
fondate solo sull'utilità comune. (art. I)
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6. I tempi della rivoluzione
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https://www.youtube.com/watch?
v=N9FRh2F0hmw
7. breve storia della conquista del
diritto di voto
in età liberale
storia di una sconfittastoria di una sconfitta, ma la questione è presente nel
dibattito politico e puntualmente registrata nelle fonti
parlamentari e nella pubblicistica dell’epoca
dopo la caduta del fascismo
storia di una conquistastoria di una conquista, di un successo, di un successo, di cui però si parla poco
sia nelle fonti ufficiali che nei giornali del tempo…
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8. La battaglia delle
donne per il diritto di
voto inizia a metà ‘800
Negli USA, con il Congresso di
Seneca Falls del 1848 (voto nel 1848 nello
Stato del Wiyoming; a livello federale, nel 1920)
In Inghilterra, tra il 1866 e il 1914 (voto
alle trentenni nel 1918; a tutte nel 1920)
In Germania, alla fine dell’800 (voto
nel 1919)
In Francia e in Italia più tardi, nel
primo decennio del ‘900 (in entrambi i
paesi il suffragio femminile sarà una conquista del
secondo dopoguerra: nel 1946 in Francia, un anno
prima in Italia)
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14. In Italia: le prime petizioni dopo
l’unità
https://www.youtube.com/watch?v=ZWneb7Cg
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15. La petizione di Anna Maria
Mozzoni
https://www.youtube.com/watch?v=KByWPKB
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16. DISEGNI DI LEGGEDISEGNI DI LEGGE
SUL VOTO ALLE DONNE IN ETA’ LIBERALESUL VOTO ALLE DONNE IN ETA’ LIBERALE
1863 Peruzzi Persegue l’obiettivo di non far perdere il diritto
di voto a chi già l'aveva
1865 Lanza Respinto
1867 e 1877 Morelli Abolire la schiavitù domestica accordando i
diritti civili e politici
1871 Lanza Insabbiato
1876 Nicotera Insabbiato
1880 Zanardelli Non si nega il voto per principio, ma per
opportunità
1881 Coppino Spetterà ad altri e ad altro tempo la concessione
del voto alle donne
1884 Depretis Non si nega il voto, ma l'opportunità del suo
esercizio
1887 Crispi Non si nega il voto, ma l'opportunità del suo
esercizio
1907-1910 Commissione nominata
da Giolitti…
… sulle condizioni sociali della donna
1919 Martini-Gasparotto Proposta di legge approvata solo dalla CameraProf.ssa Iasmina Santini: didattica di
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17. art. 24
Tutti i regnicoli, qualunque sia
il loro titolo e grado, sono
eguali dinanzi alla legge.
Tutti godono egualmente i
diritti civili e politici, e sono
ammissibili alle cariche civili e
militari, salve le eccezioni
determinate dalle leggi.
art. 25
Essi (i regnicoli)
contribuiscono indistintamente,
nella proporzione dei loro
averi, ai carichi dello Stato.
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18. Progetto di legge Peruzzi
(1863)
• voto amministrativo
• alle vedove e alle nubili
• esercitato per delega o
mandato per iscritto perché…
“i nostri costumi non
consentirebbero alla
donna di frammettersi nel
comizio degli elettori per
recare il suo voto”
(relatore Boncompagni)
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19. Legge per l’unificazione amministrativa
del Regno d’Italia
20 marzo 1865
N° 2248
All. A – Legge sull’Amministrazione comunale e
provinciale
All. B – Legge sulla Sicurezza pubblica
All. C – Legge sulla Sanità pubblica
All. D – Legge sull’Istituzione del Consiglio di Stato
All. E – Legge sul Contenzioso amministrativo
All. F – Legge sulle Opere pubbliche
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20. Art. 26.
Non sono né elettori, né eleggibili gli analfabeti,
quando resti nel comune un numero di elettori
doppio di quello dei consiglieri; le DONNE,
gl’interdetti, o provvisti di consulente giudiziario;
coloro che sono in istato di fallimento dichiarato,
o che abbiano fatto cessione di beni, finché non
abbiano pagati intieramente i creditori; quelli che
furono condannati a pene criminali, se non
ottennero la riabilitazione; i condannati a pene
correzionali od a particolari interdizioni, mentre
le scontano; finalmente i condannati per furto,
frode o attentato ai costumi.
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21. Uno dei temi più diffusi
della propaganda suffragista:
l’ingiusta omologazione delle
donne ai criminali e ai
malati di mente
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22. «…Per lo scopo di abolire la schiavitù domestica con
la reintegrazione giuridica della Donna - accordando
alle Donne Italiane i diritti civili e politici che si
esercitano dagli altri cittadini del Regno»
18671867
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24. Anna Maria Mozzoni
(1837-1920)
1877
…chiedo di considerare
le donne per ciò che
sono: cittadine,
contribuenti, capaci!
Petizione per il voto
politico alle donne
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26. “Nella sua missione tutta d’educazione e
di affetti, a gioia, conforto e altissimo
incitamento dell’uomo nella vita domestica
e intima, la donna sarebbe spostata,
snaturata, involgendosi nelle faccende e
nelle gare politiche. Quelle stesse virtù nelle
quali vince veramente l’uomo (…) di
tenerezza, d’impeto, di passione, ma che
traggono nascimento dal fatto
incontrastabile che in essa sovrasta il cuore
alla mente, il sentimento alla ragione, la
generosità alla giustizia, (…) non sono
quelle che ai forti doveri della vita civica
maggiormente convengono”
G. Zanardelli, relatore della “Commissione
sulla riforma elettorale politica” (1880)
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27. Francesco Crispi
1887
Progetto Depretis
1884
Non si nega il dirittoNon si nega il diritto
delle donne al voto,delle donne al voto,
ma l’opportunitàma l’opportunità
del suo esercizio…del suo esercizio…
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28. Le donne diventeranno elettrici ed
eleggibili:
nei consigli di
amministrazione delle
congregazioni di carità e di
altri istituti di beneficenza
(1890)
nei collegi dei probiviri per i
conflitti di lavoro (1893)
nelle Camere di Commercio
(1910)
negli organi elettivi
dell’istruzione elementare e
popolare (1911) Prof.ssa Iasmina Santini: didattica di
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29. Art. 12Art. 12
La nomina di una donnaLa nomina di una donna
maritata a far parte dellamaritata a far parte della
congregazione di carità o dicongregazione di carità o di
ogni altra istituzione diogni altra istituzione di
beneficenza, non ha effetto, sebeneficenza, non ha effetto, se
entro 15 giorni dallaentro 15 giorni dalla
pubblicazione prescrittapubblicazione prescritta
dall'art. 34, non viene prodottodall'art. 34, non viene prodotto
all'autorità politica delall'autorità politica del
circondario l'atto dicircondario l'atto di
autorizzazione maritale,autorizzazione maritale,
preveduto nell'art. 1743 delpreveduto nell'art. 1743 del
codice civile.codice civile.
Legge Crispi sulle Opere Pie
(l. 17 luglio 1890, n. 6972)
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31. 03: a Roma nasce il Consiglio Nazionale delle Donne Italian
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32. Progetto di leggeProgetto di legge
presentato dalpresentato dal
repubblicanorepubblicano
RobertoRoberto
MirabelliMirabelli
19041904
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33. Ordine del giorno presentato da
Anna Maria Mozzoni al Comizio
tenutosi a Roma l’11 febbraio 1881
Il Comizio dei Comizi riconoscendo nel
diritto del voto il diritto umano;
Considerando che l’umanità è costituita
dall’uomo e dalla donna;
Riconoscendo impossibile la risoluzione della
questione sociale se non cessino per la metà
del genere umano le attuali condizioni di
esclusione, di minorità e di assenza;
Coerente ai suoi principi e sollecito della
giustizia che è utile di tutti;
Riconosce, afferma e proclama così nell’uomo
come nella donna il diritto alla integrità del
voto
Riprodotto per l’approvazione dopo
25 anni di vita… nazionale!
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34. 19061906
““Petizione delle donne italiane per ilPetizione delle donne italiane per il
voto politico e amministrativo”voto politico e amministrativo”
• presentata dal Comitato nazionale pro-
suffragio
• scritta da Anna Maria Mozzoni
• rivendica il diritto di voto perché - si legge -
le donne sono cittadine, pagano tasse e
imposte, sono produttrici di ricchezza,
pagano “l’imposta del sangue nei dolori
della maternità”
• sottoscritta da oltre 10.000 donne
• firmata anche da Maria MontessoriMaria MontessoriMaria Montessori
(1870-1952)(1870-1952)
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36. 1906
1906
Ludovico Mortara
Presidente della Corte d’Appello
di Ancona
(1855-1937)
“…mentre la Legge Comunale e
Provinciale in apposito articolo
esplicitamente esclude dal voto
amministrativo le donne, nulla si
rinviene nella Legge Politica, per cui
questo silenzio del legislatore deve
senza dubbio venire interpretato
favorevolmente al diritto femminile, e
ciò perché se lo stesso avesse voluto
sanzionare l’esclusione avrebbe
dovuto specificarlo come praticò nel
voto amministrativo”.
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37. Giolitti blocca
l’esame della
petizione e
nomina una
“Commissione
ministeriale sul
voto femminile
amministrativo”
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41. Anna Kuliscioff è decisa a
fare della
battaglia femminista un
momento irrinunciabile
del programma socialista
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43. Non vedrei gravi difficoltà per
il voto amministrativo […]
Ritengo invece assolutamente
prematura qualunque
concessione di voto politico!
Giovanni Giolitti
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46. Durante ilDurante il
conflitto leconflitto le
donnedonne
avevanoavevano
sostituito,sostituito,
in ogniin ogni
specie dispecie di
lavoro, glilavoro, gli
uominiuomini
inviati alinviati al
fronte...fronte...
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48. 1919
1919
18 gennaio: a Roma,
su iniziativa di Luigi
Sturzo, viene fondato
il PPI (Partito
Popolare Italiano) e
viene lanciato un
appello agli «uomini
liberi e forti».
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49. Il 23 marzo, a Milano,
in una sala di piazza San
Sepolcro, 120 uomini
guidati da un ex
socialista, anch’egli
reduce della Grande
Guerra - Benito
Mussolini – fonda i
Fasci di
Combattimento, con
un programma
rivoluzionario e una
struttura di tipo
militare…
1919
1919
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51. In Italia, il 17 luglio17 luglio
19191919 è approvata la
legge n. 1176legge n. 1176 sulla
capacità giuridica dellecapacità giuridica delle
donnedonne
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52. 19191919
la Camera vota a grande maggioranza (174 voti
favorevoli contro 55 contrari) la proposta di leggeproposta di legge
Martini e GasparottoMartini e Gasparotto, che ammetteva al voto
politico e amministrativo tutte le donne, salvo che le
prostitute.
Allora è fatta!Allora è fatta!
… e invece no: la chiusura anticipata della Legislatura
impedisce il passaggio della legge al Senato…
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53. 19201920: vengono presentati altri tre
disegni di legge e viene approvato
l’emendamentoemendamento MandriniMandrini
sull’elettorato amministrativo;
19221922: un progetto Modiglianiprogetto Modigliani
estende alle donne «tutte le leggi
vigenti sull’elettorato politico e
amministrativo».
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55. Re Vittorio Emanuele III
affida a Mussolini l’incarico
di formare il nuovo
governo, con la promessa
di attuare una politica
liberista favorevole al
capitale privato e di
restaurare l’ordine e la
disciplina nel Paese.
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56. Intervento di Mussolini al congresso
dell’Alleanza internazionale pro-suffragio,
tenutosi a Roma nel 1923
…ma io ho già
un’altra idea…
“Voto amministrativo alle
donne? Ma certamente, poiché
non si tratta di dare un
premio, ma di riconoscere una
realtà che non è in nostro
potere di ignorare e tanto
meno di modificare!”
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57. il 4 febbraio 19264 febbraio 1926 viene approvata la riforma
podestarile, che elimina qualsiasi base elettiva
dalle amministrazioni comunali
il progetto Acerbo, presentato
nel 1924, diventa la legge 2222
novembre 1925novembre 1925: la prima legge
italiana sul voto
amministrativo alle donne
(purché avessero compiuto
l’obbligo scolastico o fossero
madri o mogli di caduti in
guerra o decorate e… non
fossero prostitute)
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58. Mentre iniziava la lunga
stagione dei podestà, tra
donne e fascismo si
intrecciava un’ambigua
storia di “politicizzazione
senza cittadinanza”.
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