Intervento tratto dal il IV° Convegno sull'Adolescenza, dal titolo "Nuove normalità, nuove emergenze.
Adolescenza, famiglia, società".
I temi trattati hanno riguardato i nuovi modi, culturalmente determinati, con cui gli adolescenti affrontano i compiti evolutivi ed esprimono la sofferenza psichica; le diverse rappresentazioni degli adulti, dentro e fuori la famiglia, e le prospettive d'intervento educativo e psicoterapeutico che ne derivano.
2. Lo sguardo materno
• Un gruppo di madri di ragazze in fase avanzata della terapia
commenta i cambiamenti avvenuti durante le vacanze estive.
• “Al mare hanno conosciuto dei ragazzi e ottenuto il permesso di
passare con loro la serata. Il giorno dopo aveva un succhiotto sul
collo e non cercava neanche di nasconderlo! Non sarà un po’
troppo? Un ragazzo conosciuto per caso, di cui non sapeva neanche
il nome!”.
NUOVE NORMALITA , NUOVE
EMERGENZE
3. Lo sguardo materno
• “E’ tornata raggiante, ma appena rimane sola con me dice che
si vede ingrassata. Allora devo farle vedere che i suoi
pantaloni a me non entrano, perchè per lei sono io quella
magra, l’anoressica, e può convincersi di essere magra solo
vedendo che i suoi pantaloni a me non stanno”.
• “Anche mia figlia, se sapesse che ora peso meno di lei ne
farebbe una tragedia: non so proprio come reagirebbe…”
NUOVE NORMALITA , NUOVE
EMERGENZE
4. L identità femminile
• E’ la concreta realtà del corpo femminile, vissuta come essere
ed avere un tesoro da offrire, che fonda la femminilità
(F. Fornari, 1976)
NUOVE NORMALITA , NUOVE
EMERGENZE
5. Lo sguardo paterno
• “Vedi di mangiare qualcosa, non crederai che ai ragazzi piaccia
toccare quelle ossa?!!”
• “Ma ti sei vista allo specchio quanto sei ridicola con quello
straccetto addosso?”
NUOVE NORMALITA , NUOVE
EMERGENZE
6. Lo sguardo paterno
• Giulia è tanta è il commento che accompagna lo sguardo
spaventato di suo padre, che vede nel corpo esuberante della
figlia lo specchio del proprio corpo di adolescente sovrappeso,
causa prima dell antica emarginazione
7. Lo sguardo degli insegnanti
• “La mia insegnante mi metteva al bando per i miei
allenamenti, mi indicava alle compagne come esempio
negativo”.
8. Lo sguardo degli allenatori sportivi
La bellezza è molto importante, una
bambina bella prenderà più punti, Già
ad 8 anni sono abituate a truccarsi per le
gare. Crescono più vanitose e con la
paura di non essere all altezza .
Il pattinaggio è come la danza, lo pratichi
in costume, se hai un chilo in più a
livello estetico il giudizio artistico è
compromesso
NUOVE NORMALITA , NUOVE EMERGENZE
9. Lo sguardo degli allenatori sportivi
L età dello sviluppo per noi è un
problema: non c è solo la non
accettazione del corpo cambiato, avendo
cambiato le forme non riescono a
saltare… Anche a livello psicologico
sono più deboli e dicono
<<non sono più capace, non mi viene più
niente>> .
10. Lo sguardo degli allenatori sportivi
Agnese, una sedicenne che ha avuto un
precoce sviluppo puberale e da tempo
attacca il suo corpo con continue abbuffate,
è dalla preadolescenza in conflitto con un
seno molto abbondante. Lo sguardo
ammirato e desiderante dei suoi compagni
la riempiva di vergogna. Alla terapeuta
racconta in lacrime la mortificazione
provata durante l ultimo allenamento di
arti marziali, quando il maestro l ha così
apostrofata Agnese, ma quanto seno
c hai?
11. Limitare
Non la tollero più , mi è sempre
addosso... mamma sono grassa, come mi
vedi, ho fame... Mi chiama dopo cinque
minuti che sono uscita a cena con mio
marito per dire che sta male che si sta
abboffando .
12. Genitori iperprotettivi
• Marta, 16 anni, anoressica da due anni, nel gruppo teen
racconta l’ennesima lite con il padre
• “Mio padre mi ha aggredito dicendomi che sono una poco di
buono, perché lui sa il vero motivo per cui sto fuori con gli
amici, i compagni, perchè così posso fare quel che voglio, cioè
non mangiare”.
13. Genitori trasparenti
• Francesca, a 17, terza di 4 figli, da un anno
sofferente di DCA rievoca i suoi pensieri di
tredicenne di fronte alla sorella di tre anni
maggiore, alle prese con il disturbo alimentare.
• “Vedevo mia sorella diventare sempre più
magra, non capivo il suo comportamento a
tavola, ero sempre più angosciata ma ancor più
mi angosciava il silenzio dei miei, nessuno mi
diceva niente, nessuno parlava, nessun faceva
niente”
• Così Francesca si è assunta l’onere di salvare
sua sorella, fermandosi ad aspettarla.
14. Gli allenatori sportivi
Capita spesso di pensare che in pista ho
pattinatori di cristallo. Sono molto incazzata con
le mie atlete, 12-14 anni e non si aspettano
niente! Vorrebbero diventare campioni del
mondo senza fare la minima fatica, hanno il
sogno, perché altrimenti non si metterebbero a
piangere se arrivano ultime, ma è mancanza di
volontà, non vogliono veramente arrivare, non
hanno la voglia e la rabbia di arrivare, sperano
di raggiungere il loro sogno così, senza far
niente, e non lo raggiungeranno mai!
15. Genitori tifosi
• “Questi genitori vogliono avere voce in capitolo sulle tecniche e
strategie come il cambio categoria”.
• “Se si decide che non è ancora il caso di far passare uno di
categoria superiore, vedi che il genitore si incazza”.
16. Genitori senza limiti
• “Avevo appena preparato la cena e Valeria ha iniziato a
urlare, ha detto che non mangiava quelle schifezze, ha voluto
la pizza, ho dovuto telefonare e ordinarla.. Cosa potevo fare,
voi non avete idea di come diventa violenta!”
17. Sostenere
• La funzione della psicoterapia è
quella di sostenere la
risimbolizzazione della
rappresentazione di sè e
dell oggetto in relazione a tali
compiti per favorire l integrazione
dei nuovi ruoli affettivi in un Sè
maturo, autonomo e capace di
realizzare i propri desideri
(Maggiolini, Charmet, 2004)
18. Donazione di senso
• Francesca è buia in viso quando entra nello studio:
“Non è andata bene questa settimana, sono stata di pessimo
umore; me la prendo con tutti, non è giusto, ho chiesto di
mettermi in comunità, non posso più fare così.. Qualsiasi
cosa mi si dica non va bene, prendo e me ne vado”.
19. Donazione di senso
• E un animale, una tigre o un gatto, con
un espressione di difesa, sta soffiando,
ringhiando, quindi è spaventato arrabbiato,
forse più spaventato. Il naso tipico dei felini
con le due fessurine, la bocca spalancata,
per questo penso sia in una posizione
aggressiva, però dagli occhi sembra più
spaventato che arrabbiato come se
cercasse di difendersi…
20. Donazione di senso
• “E’ che in questi giorni sto risentendo la voglia di fermarmi
con i miei compagni, andare a mangiare con loro, ma ho paura:
cosa faccio davanti ad una cioccolata calda o da un Mac?”