2. LE STEREOTIPIE VOCALI
• Il Disturbo dello Spe9ro Au:s:co è cara9erizzato da
un deficit nelle abilità di comunicazione sociale e
eccessi nei pa9ern di comportamento ripe::vo e
ristre9o (DSM V). La combinazione di eccessi e deficit
comportamentali può manifestarsi come un pa9ern
ripe::vo e ristre9o di comportamen: vocali (Stribling et
al., 2007).
• La topografia delle stereo:pie vocali può variare e gli
studi pubblica: includono:
ECOLALIA (Ahearn, Clark, Debar & Floren:no, 2005)
RIPETIZIONE DI SUONI NON COMPRENSIBILI (Taylor et al.,
2005)
ALCUNE COMBINAZIONI
3. ECOLALIA IMMEDIATA E DIFFERITA
• L’ecolalia è :picamente definita come un
comportamento socialmente imbarazzante o come
ripe:zione inappropriata, parola per parola, di
parte di una espressione precedentemente de9a
(Karmali et al., 2005; Stribling et al., 2007; Valen:no et al., 2012).
• L’espressione che è poi ripetuta può provenire da
un’altra persona presente nel contesto o da una
registrazione (sorgente televisiva o audio) e può
essere immediata o differita.
4. • L’ecolalia immediata si verifica quando la latenza
tra l’espressione iniziale e la ripe:zione avviene
entro pochi secondi, mentre l’ecolalia differita si
verifica quando la latenza tra l’espressione iniziale
e la ripe:zione richiede durate più lunghe,
comprese le ripe:zioni di espressioni ascoltate
anche diversi giorni prima.
5. • Sebbene due differen: processi mnemonici siano
implica: nei due diversi :pi di ecolalia (memoria
ecoica a breve termine per l’ecolalia immediata e
memoria a lungo termine per l’ecolalia differita)
(Fay, 1983), entrambi i comportamen: sono sta:
considera: tradizionalmente come caren: di
comprensione dell’espressione ripetuta e privi di
intento comunica:vo (Sterponi e Shankey 2014).
7. I FATTORI DI MANTENIMENTO
• Diversi studi hanno u:lizzato metodi di analisi
funzionale per valutare vocalizzazioni ripe::ve negli
adul: con diverse disabilità e disturbi mentali.
• Un certo numero di ques: studi ha iden:ficato
l'a9enzione sociale come fa9ore di mantenimento
(ad esempio, Dixon et al., 2001; Mace & Lalli, 1991; O'Conner
e Baham, 2001).
• Diversi studi recen: hanno dimostrato che le
vocalizzazioni ripe::ve potevano essere mantenute
dalle conseguenze sensoriali di s:molazione udi:va
(Buchanan e Fisher , 2002; Falcomata et al, 2004; Ahearn et
al., 2005, Athens et al. 2008).
9. COSA CI DICE LA LETTERATURA SCIENTIFICA SUL
TRATTAMENTO?
Alcune ricerche suggeriscono che bloccando la
conseguenza di rinforzo della risposta u:lizzando
l’es#nzione sensoriale, si può produrre la riduzione
dei comportamen: mantenu: da rinforzo automa:co
(Aiken & Salzberg, 1984; Kennedy e Souza, 1995; Rincover,
1978).
Nel caso di vocalizzi stereo:pa:, Aiken e Salzberg
(1984) hanno usato l’es:nzione sensoriale a9raverso
il rumore bianco ascoltato a9raverso l’u:lizzo di cuffie
per ridurre i rumori stereo:pa: di due bambini con
au:smo. La procedura ha avuto successo nel ridurre le
vocalizzazioni ripe::ve.
10. Ahearn et al. (2007) hanno trovato che l’interruzione
della risposta target e il ridirezionamento verso
vocalizzazioni adeguate (RIRD- response interrup:on
and redirec:on) effenvamente riducono la stereo:pia
vocale di qua9ro bambini con au:smo.
I risulta: sull’efficacia del RIRD sono sta: conferma:
da Athens, Vollmer, Sloman e Pipkin (2008) e da
Cassella, Sidener e Progar (2011).
11. Un altro approccio è stato quello di iden:ficare la
specifica fonte di s:molazione che man:ene il
comportamento al fine di stabilire altre forme di
accesso a una s:molazione sensoriale simile che
potesse essere usata per ridurre il comportamento
indesiderato. Questa ipotesi ha s:molato una
produnva ricerca che ha scoperto che fornire
l’accesso alterna#vo alla s#molazione che
man#ene il comportamento a9raverso un
programma di DRO (Taylor et al., 2005) o di NCR
(Falcomata et al., 2004) può portare a livelli più bassi di
comportamento stereo:pato.
14. ESPERIENZA CLINICA 1
C. è un bambino di 7 anni che ha ricevuto la
diagnosi di Disturbo Pervasivo dello Sviluppo con
una disabilità intellenva di grado moderato. La sua
insegnante di sostegno ha richiesto un intervento
per ridurre le sue stereo:pie vocali che
interferivano con la sua partecipazione alle anvità
di classe (in par:colare con l’ascolto delle
istruzioni dell’insegnante) e disturbavano il lavoro
dei compagni e dell’insegnante curriculare.
15. … QUINDI …
Per implementare una procedura in ambito
scolas:co che successivamente all’intervento
potesse essere facilmente ges:ta dall’insegnante
di sostegno, abbiamo preferito u:lizzare una
procedura di DRO, inizialmente a intervallo fisso e
in seguito variabile, unitamente al COSTO DELLA
RISPOSTA.
16. TOKEN ECONOMY
• Come procedura di erogazione del rinforzo è stata
u:lizzata la token economy.
• La cara9eris:ca saliente della TE è l’u:lizzazione
di rinforzi simbolici (tokens), impiega: come
mezzo di scambio per colmare il ritardo tra la
comparsa del comportamento meta e la
presentazione del rinforzo materiale o dinamico. I
tokens sono conver:bili con una vasta gamma di
rinforzi materiali e dinamici che fungono da
rinforzi di sostegno dell’economia simbolica.
18. Competenze acquisite
C. è in grado di e:che9are oggen, azioni, colori, emozioni,
concen topologici, quan:tà e qualità dell’ogge9o, sia
spontaneamente che su richiesta. Risponde a semplici
domande sociali
Senng Contesto scolas:co (aula)
Definizione
operazionale del
comportamento
bersaglio
La stereo:pia vocale è stata definita come vocalizzazioni
non dire9e ad altre persone, non parole, approssimazioni
di parole, parole non appropriate al contesto, parole de9e
al di so9o del volume di conversazione.
Esempi: “io, io, io”, “pallina” (in assenza dell’ogge9o).
Non esempi: richieste di interazione sociale (carezza),
richiesta di cibi o bevande (voglio bere acqua), richieste di
anvità (voglio il puzzle), commen: e autoistruzioni.
19. ASSESSMENT, CONDIZIONI E RISULTATI
• È stata condo9a un’analisi funzionale delle
stereo:pie vocali usando la procedura di Iwata,
Dorsey, Slifer, Bauman, and Richman (1982/ 1994)
modificata per ada9arla al contesto scolas:co.
• Le condizioni osservate erano le seguen::
- Richiesta accademica
- Disapprovazione sociale
- Da solo
- Gioco libero
21. TRATTAMENTO
• Le stereo:pie vocali erano misurate durante le
condizioni di baseline e di tra9amento. I da: sulle
stereo:pie vocali erano raccol: usando una
registrazione a durata con:nua.
• Durante la baseline sono sta: anche misura: gli
intervalli tra le risposte stereo:pate (IRT) e la loro
media al fine di avere un valore di base per
stabilire la durata dell’intervallo iniziale da
rinforzare durante il DRO.
• La definizione di stereo:pia vocale era la stessa di
quella usata durante l’assessment.
MISURA DELLE RISPOSTE
23. • Senng: era uguale alla condizione di baseline.
• Prima di iniziare la sessione, il tecnico me9eva
davan: a C. un re9angolo di cartoncino in cui
erano disegna: dei cerchien che rappresentavano
il numero di token che il bambino doveva o9enere
per avere il rinforzo.
• Il rinforzo consisteva in un filmato della durata di 4
o 5 minu: di Pimpa, che era una delle sue anvità
ad alta preferenza. Il bambino poteva guardare il
filmato da un iphone e ascoltare l’audio tramite
cuffie9e.
24. il tecnico diceva a C. che doveva preparare il
materiale, poi gli spiegava che se rimaneva in silenzio
poteva guadagnare i token, però se parlava ne
avrebbe perso ogni volta uno e se guadagnava tu9e
le faccine gli avrebbe fa9o vedere il filmato della
Pimpa, dopodiché gli perme9eva di scegliere il
filmato che preferiva (C. poteva scegliere tra 5
filma:). A questo punto faceva par:re il :mer che
rimaneva sul banco e si girava per preparare il
materiale.
25. • Se finito l’intervallo C. non eme9eva la stereo:pia
vocale, il tecnico gli dava un rinforzo sociale
(“Bravo che sei rimasto in silenzio!”) e gli
consegnava il token che lui a9accava sul
cartoncino.
• Se C. eme9eva il comportamento stereo:pato, il
tecnico fermava il :mer e staccava il token dal
cartoncino dicendo “Mm, devi rimanere in
silenzio”. Dopodiché rese9ava il :mer e lo
riavviava per iniziare un nuovo intervallo.
26. • Di ogni sessione veniva calcolata la durata totale e
il tempo dedicato alle stereo:pie vocali.
• La durata degli intervalli aumentava
progressivamente partendo da intervalli di 10
secondi fino ad arrivare ad intervalli di 60 secondi,
aumentando ogni volta di 10 secondi.
• Il criterio per l’aumento dell’intervallo era
l’assenza di stereo:pia verbale durante tu9a la
sessione per due sessioni consecu:ve.
• Il numero di token era inizialmente 6. Nell’ul:ma
condizione (60 secondi) il numero di token
diminuiva a 5 (per arrivare a un tempo totale di
300 secondi).
27. • Nella seconda fase di intervento, dopo avere
reintrodo9o due sessioni di DRO con intervallo
fisso a 60 secondi, sono state condo9e tre sessioni
ad intervallo variabile perché più facilmente
ges:bili in ambito scolas:co. In questa condizione
il numero di token previsto era 5.
• La durata delle sessioni era variabile, in quanto era
subordinata all’o9enimento di tun i token.
• Se C. perdeva tun i token guadagna:, la sessione
terminava.
29. VANTAGGI
ü La procedura è semplice da implementare e può essere
u:lizzata dall’insegnante di sostegno all’interno della
rou:ne scolas:ca del bambino.
ü Durante l’a9uazione dell’intervento, l’insegnante può
svolgere altre anvità senza dover prestare con:nua
a9enzione al comportamento di C..
ü L’a9uazione della procedura non disturba il contesto.
ü Il bambino durante i tempi di a9esa, può prestare
a9enzione al contesto, quindi questo intervento potrà
essere u:lizzato anche durante le anvità di ascolto delle
spiegazioni dell’insegnante di classe, situazioni nelle quali
a9ualmente C. manifesta il comportamento
autos:molatorio.
DISCUSSIONE
30. LIMITI
1) Unitamente al DRO ho u:lizzato il costo della
risposta per intervenire sul comportamento
bersaglio. Questo cos:tuisce sicuramente uno dei
limi: dell’intervento, perché produce
frustrazione nel bambino.
2) Le procedure di DRO e RC sono state u:lizzate
contemporaneamente, quindi non è possibile
stabilire se gli effen dell’intervento siano dovu:
all’una o all’altra.
31. ESPERIENZA CLINICA 2
N. è un bambino di 6 anni che e presenta una
diagnosi di Disturbo Pervasivo dello Sviluppo. Nel
suo caso le stereo:pie vocali interferiscono
prevalentemente con l’esecuzione di anvità che
svolge in autonomia.
Vis: i limi: già descrin di altre procedure e i
risulta: o9enu: nella prima esperienza, si è deciso
di replicare l’intervento anche con N..
34. FASI DELL’INTERVENTO
• Fase 1: l’intervallo dura 5 secondi. 10 token in tu9o
• Fase 2: l’intervallo dura 10 secondi. 5 token in tu9o
• Fase 3: l’intervallo dura 15 secondi. 5 token in tu9o
• Fase 4: l’intervallo dura 20 secondi. 5 token in tu9o
• Fase 5: l’intervallo dura 25 secondi. 5 token in tu9o
• Fase 6: l’intervallo dura 30 secondi. 5 token in tu9o
• Fase 7: l’intervallo dura 40 secondi. 5 token in tu9o
• Fase 8: l’intervallo dura 50 secondi. 5 token in tu9o
• Fase 9: l’intervallo dura 60 secondi. 5 token in tu9o
• Fase 10: 5 token in tu9o. l’intervallo ha una durata variabile
(la media degli intervalli deve essere di 60 secondi)