Le forme allotropiche del C-Palestini e Pancia.docx
25 aprile
1.
2. IL 10 APRILE GLI ALUNNI DELLE CLASSI QUINTE
DI ZANANO HANNO INCONTRATO LA SIGNORA
ROSY ROMELLI, CHE HA RACCONTATO LA SUA
ESPERIENZA DA PARTIGIANA.
3. IL GIORNO DOPO, ATTRAVERSO UNA TECNICA COOPERATIVA
CHIAMATA «ROUND ROBIN», HANNO RIFLETTUTO
SULL’ESPERIENZA RISPONDENDO A QUESTE DOMANDE:
• COSA HAI PROVATO E PENSATO DURANTE IL RACCONTO?
• IN COSA SI DIFFERENZIAVA LA VITA DELLA RAGAZZA
ROSY DALLA TUA?
• A COSA PUÒ SERVIRE SAPERE OGGI CIÒ CHE È SUCCESSO
NEL 1945? PENSI CHE TI SIA UTILE CONOSCERE
L’ESPERIENZA DI ROSY?
ECCO LE PAROLE DEI BAMBINI
4. COSA HAI PROVATO E PENSATO DURANTE IL RACCONTO?
- Durante il racconto mi sono sentita molto triste per la loro vita e per come venivano trattati. Mi è
dispiaciuto molto per Rosy e per la sua famiglia;
- Ho pensato che più o meno alla nostra età nessuno dovrebbe vivere qualcosa del genere e nessuno
dovrebbe scappare da un’ingiustizia. Se fossi stata al suo posto probabilmente non ce l’avrei fatta;
- Emozione, mi sembrava di essere un partigiano che camminava per giorni e giorni in montagna. Siamo
arrivati a non dover più camminare, quel giorno era il 25 Aprile 1945;
- Durante quel racconto mi sono sentita come ansiosa perché volevo sapere come finiva. È stato bello
sentire che certe persone hanno sofferto tanto per noi, per la nostra libertà. Sentire quel racconto mi ha
fatto capire che non ci dobbiamo lamentare;
- Durante il racconto ho provato tristezza nei confronti della signora Rosy e ho pensato che la guerra era
molto più dura di quello che mi immaginavo;
- Ho provato un’emozione forte, tristezza, timore, ma ci sono stati anche momenti di risate;
- Ho pensato che fosse successa a me quella storia, invece non sono stata io a viverla è stata la nostra Rosy;
- Durante il racconto mi sono molto commossa e un po’ ho pianto quando ho saputo cos’era successo a lei
e alla sua famiglia;
- Mi dispiaceva che lei dovesse essere così forte a raccontarci la sua storia;
- Ho pensato che una ragazza di 14 anni è stata molto brava;
- Ho provato emozione e ho capito bene perché pensavo di essere nel racconto;
- Ho provato dolore per le torture che le hanno inflitto;
- Paura, timore, tristezza di essere impotente su cosa può succedere nel futuro;
- È stato bellissimo perché ha raccontato ogni dettaglio e mi sembrava di essere lì accanto a lei;
- Ho provato una sensazione molto brutta perché ho pensato a suo padre che poteva essere ucciso , alla
sua vita che è stata così dura e ai molti partigiani morti che cercavano di salvare noi.
5. IN COSA SI DIFFERENZIAVA LA VITA DELLA RAGAZZA ROSY DALLA TUA?
- La sua vita era più dura, estenuante e pericolosa, la mia invece è molto più tranquilla e semplice;
- Rosy doveva scappare sui monti, invece io sono libero e posso andare a scuola;
- Il coraggio, la povertà, la voglia di vivere, di non mollare;
- Noi adesso abbiamo tutto quello che vogliamo per vivere: coperte, cibo e tranquillità. A differenza sua
che aveva una coperta, poca acqua e poco cibo. Lei soffriva e noi no. Ma per fortuna anche lei può vivere
come noi, anche se è una delle poche;
- Noi quando ci stufiamo di un vestito lo compriamo nuovo, loro ne avevano uno e lo usavano anche per un
anno. Se vogliamo qualcosa noi lo otteniamo quasi sempre, loro no;
- Rosy: zoccoli, vestiti sempre uguali, al posto delle aziende c’erano le montagne, tutti poveri, si andava a
piedi.
- Io: scarpe di tela, vestiti sempre cambiati, tante aziende, inquinamento a mille, macchine, telefoni;
- Lei è nata in guerra, io in pace. Lei lavorava a soli 14 anni, io vado a scuola. Noi abbiamo tutto quello che
vogliamo, lei camminava per ore;
- La ragazza Rosy doveva fare attenzione a ciò che faceva per non essere uccisa, ma grazie a lei, alla sua
famiglia e a tutti i partigiani ora siamo liberi. Quindi ringrazio tutti i partigiani d’Italia;
- La mia vita si differenzia da quella della signora Rosy perché io posso andare a scuola a studiare, ho molti
diritti e non c’è un dittatore che comanda;
- La sua vita era molto differente perché a loro insegnavano ad odiare mentre a noi a volerci bene;
- Lei ha combattuto per la libertà in Italia e per tutti e io non ci sarei riuscito;
- La libertà la signorina Rosy se l’è dovuta guadagnare, invece noi no.
6. A COSA PUÒ SERVIRE SAPERE OGGI CIÒ CHE È SUCCESSO NEL 1945? PENSI CHE
TI SIA UTILE CONOSCERE L’ESPERIENZA DI ROSY?
- Perché bisogna conoscere il passato per impegnarsi a non farlo riaccadere;
- Serve a capire che noi abbiamo avuto fortuna ad avere questa libertà;
- Mi ha fatto imparare di non fermarsi mai, volersi bene, mai mettersi a piangere che alla fine tutto si
sistema;
- Serve a sapere che qualcuno ha lottato per farci andare a scuola vestiti come vogliamo;
- Non dobbiamo lamentarci solo perché non vogliamo qualcosa , ma dobbiamo combattere;
- Serve per sapere ciò che è successo, per conoscere la storia. Per festeggiare il 25 Aprile;
- Serve a farci capire che la guerra è orribile e brutta;
- A quei tempi si lottava rispetto ad oggi che sei libero. Serve saperlo così posso aiutare anch’io da grande e
anche adesso;
- Può servire a capire che quando siamo in difficoltà, come Santo, gli amici possono aiutarci;
- Può servire a farci capire che siamo fortunati ad essere nati in questa epoca;
- Può servire a farti capire che i bambini e i ragazzi hanno sofferto a morte per la libertà d’Italia. Noi
possiamo dire che siamo fortunati grazie ai partigiani;
- Può tornare utile perché se dovesse arrivare la guerra sicuramente seguirei il suo esempio e andrei contro
le ingiustizie;
- Sì, perché noi siamo ancora ragazzi ma da grandi potremo cambiare il mondo;
- Sì, la sua esperienza è stata pericolosa, ma soprattutto coraggiosa e dovremmo fare come lei;
- Penso che mi possa servire per la vita perché è stata molto istruttiva.
7. Per ogni domanda è stata fatta una
sintesi collettiva che raccogliesse le
riflessioni e i ricordi di tutti
8. COSA TI RICORDI DI CIÒ CHE TI È STATO RACCONTATO?
Ci ricordiamo molte cose perché il racconto è stato avvincente. Però c’è rimasto impresso che
Rosy, a soli 14 anni, ha affrontato tante difficoltà ed ha camminato a lungo per raggiungere la
salvezza. Rosy ha rischiato la vita perché si spostava sulle montagne di notte e non vedeva
niente quindi poteva cadere dentro il lago o nello strapiombo della diga. Inoltre ci ricordiamo
che un giovane partigiano aveva nascosto una bomba a mano nello zaino e, quando i fascisti
lo hanno fermato, è stato picchiato fino a rompergli le braccia e fargli uscire un occhio
dall’orbita. Ci siamo commossi quando Rosy ha detto che non riconosceva suo padre perché
aveva il viso pieno di lividi, soprattutto perché anche a lei veniva da piangere. Il padre di Rosy
era il capo dei Partigiani ed era astuto, quando i fascisti lo avevano quasi trovato, lui era
riuscito a scappare correndo sopra i tetti. I fascisti però si erano accorti della sua presenza
perché il letto era caldo su tutti e due i lati, allora i fascisti dissero che avrebbero dato la
caccia alla figlia. Siamo rimasti colpiti dalla crudeltà delle torture: utilizzavano un casco con
tanti chiodi, che veniva messo in testa poi, tirando una corda, i chiodi si conficcavano nel
cranio. Alcune parti del racconto erano divertenti: c’è piaciuto ascoltare che c’era un
partigiano che si chiamava Santo che, durante la fuga sui monti, non riusciva più a camminare,
gli altri non l’hanno abbandonato ma gli diedero la grappa e lui riprese le forze. La parte più
bella del racconto è stata quando hanno suonato la campana in piazza Duomo per
annunciare la fine della guerra .
9. COSA HAI PROVATO E PENSATO DURANTE IL RACCONTO?
Mentre Rosy raccontava ci siamo emozionati molto, ci sembrava di essere parte del racconto.
L’emozione più forte è stata la tristezza, unita al dispiacere, per ciò che la piccola Rosy ha
dovuto passare: vedere suo padre soffrire, patire la fame, essere maltrattata e picchiata.
Qualcuno di noi ha provato rabbia per i fascisti e disgusto per ciò che hanno fatto i nazisti
tedeschi. Nello stesso momento eravamo curiosi ed ansiosi di conoscere la conclusione del
racconto.
10. IN COSA SI DIFFERENZIAVA LA VITA DELLA RAGAZZA ROSY DALLA TUA?
Durante la guerra i bambini come Rosy avevano pochi vestiti e poco cibo,
mangiavano sempre lo stesso pasto non avevano la nostra varietà di scelta.
Andavano a scuola indossando l’uniforme nera e zoccoli di legno. A scuola
insegnavano ad odiare, ad usare il fucile mentre a noi insegnano a volerci bene.
Noi possiamo disporre di molte risorse, abbiamo diritti che loro non avevano.
Soprattutto siamo liberi, mentre loro dovevano eseguire gli ordini e pensare
quello che i soldati comandavano. Loro si son dovuti guadagnare la libertà.
Non ritroviamo in noi quel coraggio e quella voglia di vivere che Rosy aveva.
11. A COSA PUÒ SERVIRE SAPERE OGGI CIÒ CHE È SUCCESSO NEL 1945? PENSI CHE
TI SIA UTILE CONOSCERE L’ESPERIENZA DI ROSY?
Conoscere la storia è importante per impegnarsi a non far riaccadere i fatti del
passato. Ci ha insegnato a non fermarci davanti agli ostacoli perché loro, anche
se avevano paura, non si sono arresi ma hanno continuato a lottare fino ad
avere la libertà. Abbiamo capito come è cambiato il mondo: noi viviamo
rilassati. Qualcuno di noi non sa cosa è la fatica, ma tende a lasciare agli altri i
propri compiti. È stato un grande insegnamento sapere che una ragazza come
Rosy ha superato le proprie paure e ascoltato le parole dei propri genitori… tanti
ragazzi di oggi non obbediscono alle regole dei genitori. Inoltre abbiamo capito
che non dobbiamo lamentarci quando non otteniamo ciò che vogliamo perché i
partigiani hanno lottato per la nostra LIBERTÀ.