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Leonardo D’Imporzano 
LE CINQUE 
TERRE 
CON LE PINNE 
GUIDA ALLO SNORKELING PER TUTTI 
MAGENES
INDICE 
2 3 
Prefazione di Marco Buticchi 
Prefazione di Tessa Gelisio 
Prefazione di Dario Vergassola 
Introduzione 
Parte 1 – Apnea, attrezzatura, sicurezza 
Le attrezzature per lo snorkeling 
Apnea pratica 
Medicina pratica. Piccoli consigli per problemi diffusi 
Lesioni da animali marini 
La sicurezza nella pratica dello snorkeling 
Snorkeling notturno 
La fotosub 
Fotografare in apnea di Alberto Balbi 
Parte 2 – Biologia 
Biologia marina 
Ambienti marini 
Il mondo in verde: le alghe 
Le specie più diffuse 
Parte 3 – Sentieri di terra e di mare 
Il Santuario dei Cetacei 
Il Parco Nazionale delle Cinque Terre 
L’Area Marina Protetta 
Il Sentiero Azzurro 
Riomaggiore 
Gli itinerari subacquei 
Gli itinerari della “Via dell’Amore” 
Manarola 
Gli itinerari subacquei 
Corniglia 
Gli itinerari subacquei 
Vernazza 
Gli itinerari subacquei 
Monterosso 
Gli itinerari subacquei 
Bibliografia 
Siti web 
Ringraziamenti 
L’autore 
© 2012 testi e fotografie Leonardo D’Imporzano 
tranne dove diversamente indicato 
© 2012 Magenes Editoriale srl 
via Mauro Macchi 50 – Milano 
tel 02 6671 0816 – info@magenes.it 
progetto grafico della collana e impaginazione Compass Point 
stampa CDC arti grafiche – Città di Castello (PG) 
prima edizione: marzo 2012 
isbn 978-88-6649-008-1 
Riproduzione vietata – Nessuna parte del testo, fotografie o grafici può essere riprodotta 
in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo senza autorizzazione scritta dell’Editore. 
Questa guida tiene conto delle condizioni turistiche note al momento della sua redazione. 
Alcune informazioni possono perdere la loro attualità. Magenes Editoriale non è respon-sabile 
delle conseguenze dovute a eventuali cambiamenti. 
(FOTO DI G. NATALE)
4 5 
PREFAZIONE DI 
MARCO BUTICCHI 
Credo che la manualistica rappresenti un cespite importante per l’editoria: 
fateci caso, gli scaffali sono sempre più pieni di volumi per come sciogliere 
il cioccolato, per come friggere le mele e per come cucinare senza grassi la 
torta della nonna. Non sono in grado di giudicarne la validità, ma penso che 
spesso i manuali si divertano a rendere difficile ciò che è semplice per poi 
rispiegarlo in maniera incomprensibile. 
Paradossalmente, uno degli argomenti meno trattati è l’elemento più vicino, 
eppure sconosciuto, tanto rischioso quanto amico: il mare. È vero, esistono 
manuali di marineria, di vele e controfiocchi, ma in pochi si sono dilettati a 
descrivere una passeggiata… con le pinne e gli occhiali. E la passeggiata 
assume ancora più valore se si snoda nelle mie (nostre, dato che sono anno-verate 
tra i siti Patrimonio dell’Umanità) Cinque Terre: un angolo di mondo 
unico e strepitoso, per la gente “di sopra”. Dopo questa lettura, sono convin-to 
sarà altrettanto indimenticabile per quelli “di sotto”. Buona passeggiata! 
(FOTO DI C.A. CONTI
6 7 
PREFAZIONE DI 
TESSA GELISIO 
Per lavoro e passione mi sono immersa nei mari di tutto il mondo, ma ogni 
volta che indosso maschera e boccaglio per guardare sotto il pelo dell’ac-qua 
mi assale sempre una nuova e grandissima emozione. Non c’è sensa-zione 
più bella, infatti, che pinneggiare libera nelle tre dimensioni deciden-do 
con un guizzo di seguire un colorato pesce che si muove a zigzag o di 
fermarsi a osservare un variopinto anemone che nasconde un mondo anche 
al suo interno. 
Le Cinque Terre, conosciute più per la “Via dell’Amore”, i muretti a secco, 
lo sciacchetrà e i panorami mozzafiato, vengono finalmente presentate in 
questo libro, bello e vivace, in una dimensione sconosciuta ai più, accompa-gnando 
per mano, attraverso anche una pratica guida che insegna i rudi-menti 
dell’apnea in sicurezza, alla scoperta degli itinerari da percorrere in 
snorkeling con tutta la famiglia. 
Spero che possa essere per voi, come lo è stata per me, una piacevole let-tura! 
(FOTO DI C.A. CONTI
8 9 
PREFAZIONE DI 
DARIO VERGASSOLA 
Quando non c’erano i turisti “foresti”, erano gli spezzini che prendevano il 
treno e andavano a fare il bagno alle Cinque Terre. Si partiva accalcati come 
su un convoglio indiano, si saliva sul vagone e, appena partito, il treno entra-va 
subito in galleria. A interrompere il buio, all’altezza di Canneto, c’erano i 
lampi di luce delle feritoie, attraverso le quali si poteva scorgere il mare e 
capire se fosse calmo o mosso. 
Una volta in stazione, una marea di gente si riversava a piedi nelle gallerie 
facendole rimbombare del rumore degli zoccoli di legno che si trascinavano 
fino al mare. Arrivati in spiaggia o scelto lo scoglio più comodo, si apriva 
l’asciugamano e si tiravano fuori maschera e pinne e, dopo aver mangiato 
un panino, ignorando le raccomandazioni delle nostre madri che con anate-mi 
annunciavano la morte in massa per congestione, ci si buttava in mare. 
Alcuni si esibivano in tuffi da Olimpiadi; altri con muta e pesi si davano alla 
pesca subacquea; altri si abbrustolivano al sole con creme fatte in casa pen-sando 
di aumentare il loro sex appeal; altri ancora, come me, andavano a 
vedere com’era il fondale. Ora si dice snorkeling, ma una volta si diceva: 
“andare a fare il bagno con la maschera”. In ogni caso era fantastico vola-re 
nell’acqua – perché la sensazione era proprio quella di volare – superan-do 
scogli a pelo d’acqua per poi vedere il fondale che si perdeva verso 
l’oscurità. Si vedevano polpi, pesci colorati, alghe e, se si era veramente for-tunati, 
una coppia di nudisti che limonava alla spiaggia del Guvano. 
(FOTO DI D. NATALE)
INTRODUZIONE 
Tutte le mattine, fin dai primi di giugno e fino alla fine di settembre, mia 
mamma partiva con me e mio fratello da Manarola per andare a Monterosso, 
via treno, dove avevamo l’ombrellone al bagno Cigolini, appena a destra del-l’enorme 
masso, un viavai che facevamo due volte al giorno, andando a 
pranzare a casa e tornando nel pomeriggio quando al mare ci raggiungeva 
papà che tornava dal lavoro. 
Allora le Cinque Terre erano già conosciute nel mondo, ma il turismo non 
era così massiccio come adesso, ed è proprio a Monterosso che ho mosso 
le prime bracciate, all’inizio con un paio di braccioli arancioni e dopo, essen-do 
cresciuto e avendo imparato i rudimenti del nuoto nella “piscina” costi-tuita 
dai massi artificiali dello stabilimento Stella Marina sotto l’occhio atten-to 
del mio primo maestro di nuoto, nuotando parallelamente alla costa e mai 
troppo al largo. 
Poi finalmente, affinata la tecnica del nuoto durante gli inverni in piscina, 
abbiamo smesso di andare a Monterosso al mare, per scendere di corsa, 
cosa che facciamo tutt’ora, la lunga e ripida scalinata che dalla nostra porta 
conduce in centoventitré scalini allo scalo della marina di Manarola. 
Negli anni, nel tratto di mare che va dallo scalo della marina al Palaedo, io 
e mio fratello abbiamo “navigato” con la nostra Calypso, un canotto di due 
metri e mezzo che abbiamo utilizzato per scandagliare i fondali con turni di 
tempi uguali ai remi e all’osservazione del fondale alla ricerca di mostri 
10 
marini, abbiamo imparato a tuffarci di testa e a praticare lo snorkeling e in 
seguito a scendere in profondità, prima in apnea e poi con le bombole. 
È sempre in questo tratto di mare, a cui sono affezionato, che ancora oggi 
continuo a immergermi ogni volta con un paio di pinne nuovo da provare, una 
maschera, un’autocostruzione, con i “rimbrotti” di mio fratello che si lamen-ta 
per i borsoni da portare e con cui ancora oggi mi confronto in vere e pro-prie 
gare di nuoto al tramonto. 
Negli anni Manarola, al pari delle altre località delle Cinque Terre, è diven-tata 
una tappa importante del turismo nazionale ed estero, segnata su ogni 
guida, citata in libri di narrativa e in qualche film, purtroppo però la sua Area 
Marina Protetta è tutta da scoprire e spero che questo libro, che fornisce 
anche i rudimenti dello snorkeling, il primo dedicato ai fondali di questo trat-to 
di costa che si estende da Punta Mesco al Capo di Montenero, sia veico-lo 
di visite, in quanto non c’è niente di meglio per scoprire le bellezze di un 
luogo di una visita il più possibile approfondita. La vita nel mare, al pari di 
quella sulla costa, può affascinarci se solo dedichiamo un po’ di tempo alla 
sua osservazione, con organismi singolari che mutano spesso aspetto in 
base alle condizioni ambientali, alla stagione e al momento del giorno. 
In attesa che vediate con i vostri occhi quello che nasconde l’Area Marina 
Protetta, vi auguro buona lettura! 
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  • 1. Leonardo D’Imporzano LE CINQUE TERRE CON LE PINNE GUIDA ALLO SNORKELING PER TUTTI MAGENES
  • 2. INDICE 2 3 Prefazione di Marco Buticchi Prefazione di Tessa Gelisio Prefazione di Dario Vergassola Introduzione Parte 1 – Apnea, attrezzatura, sicurezza Le attrezzature per lo snorkeling Apnea pratica Medicina pratica. Piccoli consigli per problemi diffusi Lesioni da animali marini La sicurezza nella pratica dello snorkeling Snorkeling notturno La fotosub Fotografare in apnea di Alberto Balbi Parte 2 – Biologia Biologia marina Ambienti marini Il mondo in verde: le alghe Le specie più diffuse Parte 3 – Sentieri di terra e di mare Il Santuario dei Cetacei Il Parco Nazionale delle Cinque Terre L’Area Marina Protetta Il Sentiero Azzurro Riomaggiore Gli itinerari subacquei Gli itinerari della “Via dell’Amore” Manarola Gli itinerari subacquei Corniglia Gli itinerari subacquei Vernazza Gli itinerari subacquei Monterosso Gli itinerari subacquei Bibliografia Siti web Ringraziamenti L’autore © 2012 testi e fotografie Leonardo D’Imporzano tranne dove diversamente indicato © 2012 Magenes Editoriale srl via Mauro Macchi 50 – Milano tel 02 6671 0816 – info@magenes.it progetto grafico della collana e impaginazione Compass Point stampa CDC arti grafiche – Città di Castello (PG) prima edizione: marzo 2012 isbn 978-88-6649-008-1 Riproduzione vietata – Nessuna parte del testo, fotografie o grafici può essere riprodotta in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo senza autorizzazione scritta dell’Editore. Questa guida tiene conto delle condizioni turistiche note al momento della sua redazione. Alcune informazioni possono perdere la loro attualità. Magenes Editoriale non è respon-sabile delle conseguenze dovute a eventuali cambiamenti. (FOTO DI G. NATALE)
  • 3. 4 5 PREFAZIONE DI MARCO BUTICCHI Credo che la manualistica rappresenti un cespite importante per l’editoria: fateci caso, gli scaffali sono sempre più pieni di volumi per come sciogliere il cioccolato, per come friggere le mele e per come cucinare senza grassi la torta della nonna. Non sono in grado di giudicarne la validità, ma penso che spesso i manuali si divertano a rendere difficile ciò che è semplice per poi rispiegarlo in maniera incomprensibile. Paradossalmente, uno degli argomenti meno trattati è l’elemento più vicino, eppure sconosciuto, tanto rischioso quanto amico: il mare. È vero, esistono manuali di marineria, di vele e controfiocchi, ma in pochi si sono dilettati a descrivere una passeggiata… con le pinne e gli occhiali. E la passeggiata assume ancora più valore se si snoda nelle mie (nostre, dato che sono anno-verate tra i siti Patrimonio dell’Umanità) Cinque Terre: un angolo di mondo unico e strepitoso, per la gente “di sopra”. Dopo questa lettura, sono convin-to sarà altrettanto indimenticabile per quelli “di sotto”. Buona passeggiata! (FOTO DI C.A. CONTI
  • 4. 6 7 PREFAZIONE DI TESSA GELISIO Per lavoro e passione mi sono immersa nei mari di tutto il mondo, ma ogni volta che indosso maschera e boccaglio per guardare sotto il pelo dell’ac-qua mi assale sempre una nuova e grandissima emozione. Non c’è sensa-zione più bella, infatti, che pinneggiare libera nelle tre dimensioni deciden-do con un guizzo di seguire un colorato pesce che si muove a zigzag o di fermarsi a osservare un variopinto anemone che nasconde un mondo anche al suo interno. Le Cinque Terre, conosciute più per la “Via dell’Amore”, i muretti a secco, lo sciacchetrà e i panorami mozzafiato, vengono finalmente presentate in questo libro, bello e vivace, in una dimensione sconosciuta ai più, accompa-gnando per mano, attraverso anche una pratica guida che insegna i rudi-menti dell’apnea in sicurezza, alla scoperta degli itinerari da percorrere in snorkeling con tutta la famiglia. Spero che possa essere per voi, come lo è stata per me, una piacevole let-tura! (FOTO DI C.A. CONTI
  • 5. 8 9 PREFAZIONE DI DARIO VERGASSOLA Quando non c’erano i turisti “foresti”, erano gli spezzini che prendevano il treno e andavano a fare il bagno alle Cinque Terre. Si partiva accalcati come su un convoglio indiano, si saliva sul vagone e, appena partito, il treno entra-va subito in galleria. A interrompere il buio, all’altezza di Canneto, c’erano i lampi di luce delle feritoie, attraverso le quali si poteva scorgere il mare e capire se fosse calmo o mosso. Una volta in stazione, una marea di gente si riversava a piedi nelle gallerie facendole rimbombare del rumore degli zoccoli di legno che si trascinavano fino al mare. Arrivati in spiaggia o scelto lo scoglio più comodo, si apriva l’asciugamano e si tiravano fuori maschera e pinne e, dopo aver mangiato un panino, ignorando le raccomandazioni delle nostre madri che con anate-mi annunciavano la morte in massa per congestione, ci si buttava in mare. Alcuni si esibivano in tuffi da Olimpiadi; altri con muta e pesi si davano alla pesca subacquea; altri si abbrustolivano al sole con creme fatte in casa pen-sando di aumentare il loro sex appeal; altri ancora, come me, andavano a vedere com’era il fondale. Ora si dice snorkeling, ma una volta si diceva: “andare a fare il bagno con la maschera”. In ogni caso era fantastico vola-re nell’acqua – perché la sensazione era proprio quella di volare – superan-do scogli a pelo d’acqua per poi vedere il fondale che si perdeva verso l’oscurità. Si vedevano polpi, pesci colorati, alghe e, se si era veramente for-tunati, una coppia di nudisti che limonava alla spiaggia del Guvano. (FOTO DI D. NATALE)
  • 6. INTRODUZIONE Tutte le mattine, fin dai primi di giugno e fino alla fine di settembre, mia mamma partiva con me e mio fratello da Manarola per andare a Monterosso, via treno, dove avevamo l’ombrellone al bagno Cigolini, appena a destra del-l’enorme masso, un viavai che facevamo due volte al giorno, andando a pranzare a casa e tornando nel pomeriggio quando al mare ci raggiungeva papà che tornava dal lavoro. Allora le Cinque Terre erano già conosciute nel mondo, ma il turismo non era così massiccio come adesso, ed è proprio a Monterosso che ho mosso le prime bracciate, all’inizio con un paio di braccioli arancioni e dopo, essen-do cresciuto e avendo imparato i rudimenti del nuoto nella “piscina” costi-tuita dai massi artificiali dello stabilimento Stella Marina sotto l’occhio atten-to del mio primo maestro di nuoto, nuotando parallelamente alla costa e mai troppo al largo. Poi finalmente, affinata la tecnica del nuoto durante gli inverni in piscina, abbiamo smesso di andare a Monterosso al mare, per scendere di corsa, cosa che facciamo tutt’ora, la lunga e ripida scalinata che dalla nostra porta conduce in centoventitré scalini allo scalo della marina di Manarola. Negli anni, nel tratto di mare che va dallo scalo della marina al Palaedo, io e mio fratello abbiamo “navigato” con la nostra Calypso, un canotto di due metri e mezzo che abbiamo utilizzato per scandagliare i fondali con turni di tempi uguali ai remi e all’osservazione del fondale alla ricerca di mostri 10 marini, abbiamo imparato a tuffarci di testa e a praticare lo snorkeling e in seguito a scendere in profondità, prima in apnea e poi con le bombole. È sempre in questo tratto di mare, a cui sono affezionato, che ancora oggi continuo a immergermi ogni volta con un paio di pinne nuovo da provare, una maschera, un’autocostruzione, con i “rimbrotti” di mio fratello che si lamen-ta per i borsoni da portare e con cui ancora oggi mi confronto in vere e pro-prie gare di nuoto al tramonto. Negli anni Manarola, al pari delle altre località delle Cinque Terre, è diven-tata una tappa importante del turismo nazionale ed estero, segnata su ogni guida, citata in libri di narrativa e in qualche film, purtroppo però la sua Area Marina Protetta è tutta da scoprire e spero che questo libro, che fornisce anche i rudimenti dello snorkeling, il primo dedicato ai fondali di questo trat-to di costa che si estende da Punta Mesco al Capo di Montenero, sia veico-lo di visite, in quanto non c’è niente di meglio per scoprire le bellezze di un luogo di una visita il più possibile approfondita. La vita nel mare, al pari di quella sulla costa, può affascinarci se solo dedichiamo un po’ di tempo alla sua osservazione, con organismi singolari che mutano spesso aspetto in base alle condizioni ambientali, alla stagione e al momento del giorno. In attesa che vediate con i vostri occhi quello che nasconde l’Area Marina Protetta, vi auguro buona lettura! 11