2. Fra giovani artisti attivi intorno al 1850, si avvertiva la
volontà di riforma in senso "europeo" dei generi pittorici
affermati;
In particolare, di quel romanticismo storico a cui ormai
quasi tutti i più evoluti tra loro avevano aderito.
Anno cruciale di questi eventi innovatori fu il 1856.
In tale anno, a Firenze, i giovani frequentatori del caffè
Michelangelo, avvertirono con maggiore nettezza la
necessità di confrontare il loro operato con ciò che
andava accadendo in ambito europeo.
3. Questi artisti giunsero alla definizione di MACCHIA:
Accentuazione del chiaroscuro per stabilire il valore
strutturale della luce e colore.
Questo interesse per l' effetto della luce-colore, per la
macchia costruttiva scuro su chiaro, si diffuse tra
molti artisti italiani.
4. Luogo di nascita:
Firenze
Luoghi d'ispirazione:
In Toscana: le campagne intorno a Firenze (Settignano);
Livorno, la sua costa (Castiglioncello) e il suo interno
(Gabbro); la campagna senese (Staggia) e la Maremma.
In Liguria: La Spezia e le Cinqueterre (Riomaggiore).
All'estero: Parigi e le campagne della Senna e della Marna;
Londra, Bath e Edimburgo.
5. Periodo:
1853-1858: anni di formazione; 1859-1861: fase di intensa
ricerca; 1862-1871: decennio di massima creatività;
1872-1900: sviluppi ulteriori.
Temi dominanti:
Motivi all'aperto (pascoli, vita nei campi e nei borghi,
costumi locali, marine, ambienti urbani), ritratti, interni, vita
domestica, edifici monumentali, rievocazioni letterarie.
7. L’interno del caffè
Michelangelo a Firenze
ca. 1861. Acquerello su
carta
L’opera rappresenta l’interno del famoso caffè
Michelangelo in via Larga, punto di ritrovo degli artisti
della vicina accademia fiorentina.
8. L’Arno dalla casaccia
ca.1863
L’opera rappresenta una
piccola barca che
scivola sulle acque
dell’Arno.
Il pittore si stabilì a Firenze verso la fine del 1860 e lì
iniziò a frequentare il caffè Michelangelo.
9. I renaioli nel mugnone
ca. 1880
Olio su tela
L’episodio rappresentato in
quest’opera è un’ episodio di
vita quotidiana.
Borrani andò a vivere a
Piagentina, dove dipinse le sue
opere più meditate e belle.
10. Ritratto di Adelaide Banti
1866, Acquerello su carta
Quest’opera riprende uno dei
temi più diffusi fra i macchiaioli: i
ritratti.
La fanciulla rappresentata
appartiene a una famiglia
aristocratica fiorentina.
11. Giovanni Fattori nasce a Livorno nel
1825 e muore a Firenze nel 1908.
Frequenta la Scuola libera del Nudo
alla Accademia di Firenze, ricevette
l'insegnamento del Bezzuoli e dal
1850 fu uno dei frequentatori più
assidui del Caffè Michelangelo.
12. Anche se nei primi tempi risultano
ancora evidenti nella sua pittura i
segni del '400 fiorentino, dal 1859
Fattori divenne il più importante
pittore macchiaiolo.
I soggetti tipici di Fattori sono:
soldati e cavalli, battaglie, scene
di vita militare, scorci di
paesaggio maremmano con
mandrie di buoi, figure di
Autoritratto
contadini.
1854 Olio su tela
13.
14. In quest’opera il
senso della
prospettiva è
dato dalla parete
sulla destra, che
interrompe la
linea
dell’orizzonte,
dove l’ocra della
pianura si
confonde col
cielo azzurro-
violaceo. ca. 1872 Olio su tela
15. Le figure del soldato e del cavaliere
in primo piano si stagliano contro il
muro bianco; gli altri due soldati in
lontananza equilibrano la scena.
La scena è giocata su forti contrasti
cromatici e l’atmosfera creata è quella
di una afosa giornata estiva.
16. 1861-1862
Olio su tela
Fattori in questo
quadro non
rappresenta un
momento di
battaglia, ma il
mesto e pur
dignitoso ritorno
dei feriti.
17. Alcuni soldati
procedono barcollando,
mentre i più gravi sono
adagiati su un carro e
accanto a loro si
prodigano due
monache infermiere.
L’opera non è ancora
macchiaiola anche se i
soggetti prefigurano la
pittura di Fattori
18. L'impostazione di questo
quadro è
melodrammatica: l'eroe
è disteso sul proscenio,
l'eroina, sorretta dalle
dame e confortata
dall'abate, si sofferma
smarrita.
Tuttavia la disposizione dei protagonisti crea la profondità
spaziale, che si accentua sul fondo, dove vi è ancora il
fragore del combattimento dei guerrieri, il polverone sollevato
dai cavalli.
19. 1859
Olio su tavola
Il dipinto,
come
suggerisce il
titolo, risale al
1859, quando
le truppe di
Napoleone III
si stabilirono al Pratone delle Cascine di Firenze.
In quest’opera sono rappresentati un drappello 8 soldati e un
ufficiale in testa.
20. Il dipinto è organizzato
per semplici fasce di
colore sovrapposte:
la tonalità ocra costituita
dal terreno, quella
grigiastra rappresentata
dal muro e infine il colore
azzurro del cielo.
Ufficiale dell’esercito francese
21. 1866 Olio su tavola
In quest’opera sono rappresentate delle ricche signore, che
secondo la moda del tempo, fanno bagni di aria di mare
standosene sedute al fresco sotto il tendone di uno
stabilimento balneare di Livorno.
22. Anche in quest’opera c’è
una meticolosa ripartizione
in fasce di colori
sovrapposti:
L’ ocra della parte in
ombra della rotonda,
l’azzurro intenso del mare,
il bruno rossiccio delle
rocce, l’azzurro grigiastro
del cielo estivo e l’arancio
dorato della tenda.
Particolare che sottolinea i vari
colori usati dall’artista.
23. ca. 1867 Olio su tela
Il dipinto rappresenta un carro trainato da una coppia di buoi
sullo sfondo di un’assolata campagna maremmana.
24. All’interno di questa
natura vasta e
incontaminata il
massiccio gruppo dei
buoi con il contadino
assume un significato
quasi monumentale.
I colori utilizzati sono il
giallo brunastro delle
stoppie, il grigio-azzurro
del cielo, il verde delle
coline
25. L’opera rappresenta un vecchio
cavallo morto, il cui corpo è
scomposto; in terra il cesto con il
cibo, ormai inutile davanti al suo
muso. In piedi, con le redini e la
frusta in mano, è il contadino con
gli abiti sformati e la testa dalla
barba bianca incassata fra le spalle, incredulo guarda nel vuoto,
addolorato per la morte di un fedele amico e per l'angoscia di
aver perso un mezzo indispensabile al proprio lavoro: il cavallo.
26. In questo quadro è rappresentato un momento di vita
quotidiana in maremma. Il punto di fuga è posto fuori dal
quadro, così che lo spazio ne risulta ampio e ruotante.
27. Particolare: la
coppia di buoi
Il frontale del carro e e la coppia dei buoi, conferiscono a
tutto, l'immobilità delle pose e la fermezza tipica dei dipinti di
Fattori.
28. ca. 1880
Olio su tela
La tela rappresenta con crudo realismo una scena di gran
movimento. I colori utilizzati sono il marrone per il cavallo e il
suolo e il grigio per il cielo.
29. Nell’opera si
osserva un
cavallo che,
forse
spaventato da
uno sparo, si
lancia in un
galoppo
forsennato
trascinandosi
dietro il suo
povero cavaliere che, disarcionato e ferito, è rimasto con un
piede mortalmente impigliato alla staffa.
30. Nasce a Firenze nel 1835 e lì vi
muore nel 1901.
Dopo aver frequentato la Scuola
libera del Nudo all'Accademia
fiorentina, e dopo aver dipinto dal
vero con Borrani frequentò il caffè
Michelangelo.
Fu il primo a illustrare le novità
espressive della macchia e a
interessarsi della pittura europea,
che conobbe attraverso continui
viaggi di studio.
31. Nel 1858 si reca a La Spezia
alla ricerca di un ambiente
visivo che gli rendesse più facile
nel diretto rapporto con il "vero".
Nel 1862, ospite di Diego
Martelli a Castiglioncello, diede
vita alla Scuola di Piagentina.
Nel 1871-1872 fu a Roma e tra
il 1873 e il 1881 furono
numerosi i suoi soggiorni in
Francia, Svizzera e Inghilterra
34. Il dipinto si qualifica
soprattutto come
opera di complessi
fascini descrittivi,
ed è forse il più
complesso quadro
che Signorini abbia
lavorato.
Particolare del dipinto
35. Questo quadro suscitò
diverse polemiche per la
scelta del soggetto, che
rappresenta la sala riservata
alle ammalate più gravi del
manicomio di Firenze.
Signorini azzittì queste
polemiche affermando che il
valore del quadro non è
determinato dal tema ma da
come ne è resa la terribile
drammaticità.
36. L'opera è impostata con una
prospettiva obliqua e la
drammaticità è resa con
l'ampiezza e l'altezza dello
squallido stanzone.
Altro elemento che evidenzia la
drammaticità del quadro è il
biancore della luce riflessa dalle
pareti calcinate contro le quali
si stagliano anonime figure,
ammassate o isolate, delle
povere dementi destinate alla
reclusione perpetua.
38. L’opera rappresenta
un giorno di inizio
Primavera.
Il cielo è nuvoloso e
una giovane
ragazza sta
camminando su
una collina,
confondendosi con
il colore scuro
della terra.