1. “Meravigliosa cosa
l’architettura … prodotto di
popoli felici e fattore di
felicità dei popoli. Le città
felici hanno un’architettura
… L’architettura è ovunque,
negli apparecchi telefonici e
nel Partenone”.
Le Corbusier
2. Jeanneret
Charles- Edouard
6 ottobre 1887
La Chaux-de-Fonds
Svizzera
Svizzera
uomo di lettere
Le Corbusier
3. Il MODULOR: una gamma di
misure armoniose per
soddisfare la dimensione
umana, applicabile
universalmente
all’architettura e alle cose
meccaniche”.
-Prima edizione nel 1948
-Seconda edizione nel 1955
4. …fino all’ INDUSTRIAL DESIGN..
La poltroncina “LC1”
progettata alla fine
degli anni Venti in
collaborazione con
Charlotte Perriand e
Pierre Jeanneret
5. La poltrona Grand
Confort “LC3” progettata
alla fine degli anni
Venti in collaborazione
con Charlotte Perriand e
Pierre Jeanneret
7. “L’INNOVAZIONE ARCHITETTONICA”…
I cinque punti della moderna architettura:
• i “pilotis” (pilastri di sostegno in calcestruzzo armato): isolare la
residenza dal terreno
• il tetto-giardino: deve essere impermeabile, pertanto è necessaria una
misura particolare di protezione, costituita da sabbia ricoperta di lastre
spesse di cemento a giunti sfalsati seminati di erba
• la pianta libera: lascia al progettista la possibilità di organizzare gli
spazi di ogni piano, senza ricalcare quelli sottostanti
• la finestra a nastro ( fenêtre en longuer): il suo sviluppo orizzontale
consente una maggior penetrazione luminosa
• la facciata libera: anch’essa discende dalla struttura dei solai e dei
pilastri in calcestruzzo armato. Infatti questi ultimi sono arretrati
rispetto alle facciate, permettendo così nuove configurazioni
8. Opere architettoniche:
• Edificio Bifamiliare, Stoccarda, Germania (1926- 1927)
• Villa Savoye, Poissy, Francia (1928- 1931)
• Centrosoyuz, Mosca, Russia (1928- 1936)
• Unità di Abitazione di Marsiglia, Marsiglia, Francia (1945- 1953)
•
Edifici governativi e amministrativi di Chandigarh, Chandigarh, India
•
Convento Sainte- Marie de La Tourette, Éveux-sur-Arbresle, Francia (19
• Carpenter Visual Art Center, Harvard, Stati Uniti (1961-1964)
• Heidi Weber Pavilion, Zurigo, Svizzera (1964- 1967)
• Cappella di Notre- Dame du Haut, Ronchamp, Francia (1950- 1955)
9. “Un quartiere da Esposizione”, il WEISSENHOF
Le tipologie degli immobili scelti
comprendevano case a schiera,
villette ed edifici plurifamiliari. In
soli cinque mesi il nuovo quartiere
Weissenhof fu realizzato e
l’esposizione inaugurata il 23
luglio riscosse un gran successo.
Poiché il budget a disposizione non
si rivelò così abbondante, Le
Corbusier decise di impiegare i
materiali più modesti e a buon
mercato: i mattoni. Costruì così un
Committenti: Deutscher Werkbund una residenza monofamiliare e un
ampio edificio bifamiliare.
10. CARATTERISTICHE STRUTTURALI:
-Pareti e soffitti vennero realizzati in mattoni, con coperture alla
catalana, in cotto
-Pavimenti e pareti degli interni vennero rivestiti con una finitura
piastrellata, eccetto il lungo muro longitudinale che venne lasciato in
mattoni a vista
-Muri perimetrali furono
coperti di intonaco
all’esterno per contrastare
l’umidità
-I tetti, piatti e con erba,
divennero quasi giardini
pensili
12. Villa Savoye è la concretizzazione perfetta dei “cinque punti”
dell’architettura moderna, presentandosi così come una “macchina per
abitare”.
CARATTERISTICHE STRUTTURALI:
-Pianta rigorosamente quadrata e l’intera costruzione si regge sui
pilotis, intonacati di bianco
-I pilotis creano un diverso grado di aggetto in quanto su due lati essi
sono a filo di parete, mentre sugli altri due sono lievemente rientranti,
lasciando le pareti completamente libere dalla funzione strutturale
-Portico coperto sotto al quale si può accedere direttamente in
automobile
-Al primo piano si accede tramite due rampe inclinate, aggirando un
corpo cilindrico centrale che contiene un alloggio di servizio
13. -al piano superiore si
aprono diversi ambienti: un
grande soggiorno
rettangolare e un grande
terrazzo interno a “L” sul
quale si affacciano la
pareti vetrate del salone
-percorrendo un’altra
rampa si accede al tetto
costituito da: solarium,
stenditoio e giardino
pensile
14. “ARCHITETTURA CUBISTA”
Insieme al cugino Pierre riuscì a vincere un concorso per la
realizzazione del quartier generale dell’Unione delle Cooperative
Sovietiche. Nel 1930 iniziarono i lavori, con la collaborazione
dell’architetto Nikolai Kolli.
Gli uffici vennero organizzati
in tre strutture a
parallelepipedo sostenute da
pilotis e poste intorno ad un
quarto edificio con la funzione
di sala riunioni e grande
auditorio. Un primo momento
di interruzione dei lavori si
ebbe tra il 1931 e il 1932 ma
nel 1936 il complesso fu
terminato, anche se Le
Committente: Unione delle Corbusier non approvò alcuni
Cooperative Sovietiche accorgimenti.
15. “IMPARARE AD ABITARE”
Dopo la Seconda guerra mondiale, il
Ministro francese per la Ricostruzione aveva
ricevuto il difficile incarico di sanare le
profonde cicatrici lasciate sul territorio. A
questo proposito le Corbusier rispose
all’incarico, realizzando così quel suo sogno
architettonico ed urbanistico al quale aveva
dato il nome di “città radiosa” e al quale
stava lavorando da circa un quarto di secolo.
L’Unità di Abitazione doveva vincere la
sfida della modernità grazie ad un’idea
totalmente rivoluzionaria di “condominio”,
sia dal punto strutturale che funzionale.
Inoltre dovevano essere impiegati i materiali e
le tecnologie più moderne applicando la Committente: Ministero per la
nuova scala del Modulor. Ricostruzione
16. CARATTERISTICHE STRUTTURALI:
-composto da 17piani abitabili, è percorso al suo interno da 7strade
coperte, che servono ben 337 appartamenti di 23 tipologie differenti per
un numero massimo di 1600 abitanti
-la maggior parte delle cellule abitative sono del tipo duplex, cioè
disposte su due diversi livelli accessibili mediante una scala
interna,avendo così una profondità di 24 metri
- l’intera struttura si poggia sui
pilotis, che isolano gli appartamenti
dall’umidità e dall’oscurità
- Gli ingressi degli appartamenti si
trovano su due piani, disposti lungo
un corridoio che percorre tutto
l’immobile
Solarium e piscina sul tetto
17. UNA CITTÁ DEL MONDO
Dopo la nascita dello stato del Pakistan, il territorio del Punjab si trovò
difatto diviso tra due nazioni. Si dovette cercare una nuova capitale
per la parte indiana dal momento che il tradizionale capoluogo,
Lahore, faceva ormai parte della nazione pakistana. Per questo venne
chiamato Le Corbusier. Il
desiderio era quello di
concretizzare con un
segno perenne sul
territorio quegli ideali di
pace e fratellanza che
erano stati portati avanti
da Gandhi. Si cercò
quindi di dar vita a
costruzioni imperniate su
una visione universale
Committente: Governo del Punjab dell’architettura.
18. CARATTERISTICHE STRUTTURALI:
-mantenimento del legame con la cultura locale attraverso riferimenti
simbolici tradotti in elementi strutturali o ornamentali, come per
esempio la forma delle corna lunate che evoca il culto delle vacche sacre
-pianta ortogonale che comprendeva 7 strade che davano origine a loro
volta a isolati a coprire circa un chilometro quadrato di terreno
-Gli edifici progettati furono moltissimi, ma quelli effettivamente
realizzati furono: il Campidoglio, il Palazzo di Giustizia, il
Segretariato e il Parlamento
-La città si doveva presentare suddivisa in settori autosufficienti
(contenente da 5000 a 20000 abitanti) , con spazi residenziali,
commerciali e di servizi; ogni settore era connesso ad un altro tramite
una delle 7 strade
-I 47 settori furono circondati da una cintura verde che impedisse
un’eccessiva cementificazione della zona
19. “IL CEMENTO ARMATO È UN’OPERA D’ AMORE”
Il progetto iniziale era quello di creare un nuovo centro conventuale che
riunisse le funzioni del convento tradizionale e quelle dello
“studium”, ovvero il centro di formazione per i giovani che
desideravano entrare nell’antico ordine dei Domenicani. Si avvalse
dell’aiuto dell’ingegnere,
architetto e musicista
Xenakis, riuscendo così a
realizzare una vera e
propria sinfonia di forme e
colori. L’edificio sorge in
posizione isolata e si
configura come una solida
struttura di cemento
armato organizzata come
un corpo a ferro di cavallo
chiuso sul lato nord. Committente: Capitolo Domenicano di Lione
20. CARATTERISTICHE STRUTTURALI:
-La brutalità delle ruvide superfici esterne è stata concepita per essere
in linea con l’austerità proposta della regola domenicana
-L’accesso alla chiesa è costituito da una porta molto piccola
-L’interno è illuminato grazie a tagli nel cemento che introducono la
luce
-Particolari aperture a
lanterna (nella parte
settentrionale), i cosiddetti
“cannoni di luce”, rischiarano
la cripta e il livello
sovrastante, propagando la
luce su parte delle superfici
interne intensamente colorate
21. -Verso oriente l’edificio si sviluppa in tre piani, mentre sul lato opposto
i piani diventano quattro, scendendo al di sotto del livello stradale e
poggiando sui pilotis
-Le celle dei monaci occupano i due piani più alti
-Sul piano mediano si aprono gli spazi comunitari
- Il livello più basso è occupato dal refettorio, collegato con la chiesa da
un lungo corridoio vetrato a forma di “T”, dove ci sono una serie di
elementi verticali che fungono da frangisole,creando un armonioso
gioco di luci
22. “LIBERTÁ E CREATIVITÁ, SENZA VINCOLI”
È stato uno degli ultimi progetti ad esser realizzato, anche se Le
Corbusier non lo vide mai. Il centro venne progettato interamente a
Parigi. Il progetto fu finanziato grazie ad una donazione di
Carpenter. È una costruzione mossa ed elegante, le pareti esterne sono
lisce e levigate e colonne alte e sottili scandiscono gli interni.
Nei 5piani dell’edificio
trovano spazio l’archivio
cinematografico e gli atelier
dedicati alle varie discipline.
Inoltre il centro ospita ancora
oggigiorno il Dipartimento di
Studi Visivi ed Ambientali
dell’Università.
Committente:Università di Harvard
23. UN PADIGLIONE PER UN “MOSTRO”
Il Padiglione Heidi Weber, oggi più noto come Centro Le Corbusier,
venne ufficialmente inaugurato nel 1967. Quest’edificio è stato voluto
da una designer svizzera, dalla quale prende il nome. Heidi Weber
conobbe Le Corbusier nel 1958 a Cap Martin e impegnò tutta l sua vita
a diffondere la conoscenza e lo studio dell’opera del “genio”. In
particolare questo padiglione era destinato a diventare un particolare
polo espositivo, ma
concepito anche come
abitazione-studio.
L’essenzialità del
Modulor viene
ancora una volta
confermata.
Committente: Heidi Weber
24. CARATTERISTICHE STRUTTURALI:
-Vengono impiegati dei pannelli di acciaio smaltato e vetro al posto del
cemento armato
-Il corpo dell’edificio è formato da due strutture cubiche sormontate da
una sorta di vela in acciaio, che le protegge dal sole e dalla pioggia
25. IL SACRO SECONDO LE CORBUSIER
Committente: Associazione L’oeuvre Notre-Dame du Haut
26. Rappresenta il primo edificio sacro rivisitato in chiave moderna, con
l’impiego di un materiale nuovo: il calcestruzzo armato.
CARATTERISTICHE STRUTTURALI:
-L’edificio si compone di un’unica navata di forma assai irregolare
- Tre piccole cappelle indipendenti sono ricavate nelle piegature dei tre
robusti setti murari che delimitano la navata stessa
-La copertura è realizzata con
un’unica gettata di calcestruzzo,
modellata come se fosse una vela
rovesciata
-L’intera copertura poggia su
corti pilastrini per aumentare il
senso di leggerezza
-La luce entra all’interno grazie a
decine di aperture pluriforme
27. -La chiesa non ha una facciata privilegiata e dunque è un qualcosa
da scoprire girandole attorno e vivendola nei suoi spazi
…“ LAMERAVIGLIOSA MACCHINA PER ABITARE DEL GRANDE
ARCHITETTO, IN CONCLUSIONE, NON CESSA DI FUNZIONARE
ANCHE SE ALL’ANGOLO RETTO SI SOSTITUISCE LA CURVA”…