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1 – Biografia
       2 – Opera di Ambrogio
       3 – Palazzo Comunale di Siena
       4 – La Sala dei Nove
       5 – Allegoria del Buon e Cattivo Governo
       6 – Bibliografia

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Ambrogio Lorenzetti nasce a Siena, probabilmente poco
prima del 1300. Con lui e con suo fratello Pietro si conclude
la grande stagione artistica senese del XIV secolo.
Sembra certo che egli fosse il minore dei due e che entrambi
appartenessero alla bottega di Duccio di Buoninsegna.
Sebbene influenzato dalla pittura senese, Ambrogio, però, si
accosta agli stilemi giotteschi. Oggi, l'identità artistica dei
due fratelli è molto chiara e la critica tratta con distinzione due
personalità che, dal punto di vista pittorico, hanno pochi tratti
in comune. Altrettanta chiarezza non si può riscontrare nelle
nozioni che i contemporanei e gli storici rinascimentali ebbero
sui due fratelli, se è vero che Vasari ignora la loro parentela e
sembra preferirgli il fratello Pietro, il Ghiberti loda le
capacità, l’umanità e saggezza di Ambrogio, definendolo e
ponendolo al di sopra di Simone Martini.
indietro                                                      avanti
•La prima opera accreditata
           di Ambrogio risale al 1319.
           Si tratta di una "Madonna
           con bambino" dipinta per la
           chiesa di Vico l'Abate,
           piccola località nei pressi di
           Firenze.




indietro                            avanti
Da questa data in poi si può supporre che Ambrogio, pur
provenendo da Siena, lavori in Firenze.
Nel 1327 viene immatricolato nell'Arte dei Medici e degli
Speziali, che da quella data include i pittori e della quale fa
parte lo stesso Giotto. Ambrogio, dunque, lavora assiduamente
a Firenze e nella sua città natale, spesso in collaborazione col
fratello.
La sua reputazione di pittore risulta essere ottima e la critica
accredita una forte influenza della pittura di entrambi i
Lorenzetti sia in patria che fuori. Nel 1347, l'anno prima della
morte avvenuta nella terribile peste del '48, Ambrogio viene
eletto membro del Consiglio dei Pacieri di Siena, carica che
probabilmente gli viene conferita per la sua fama di grande
pittore.
indietro                      indice                      avanti
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Madonna con Bambino chiesa di Vico dell’Abate


                        Madonna del latte Pinacoteca di Brera




                  Le Storie di San Nicola




           Particolare delle Storie di San Nicola
indietro                                               avanti
La Sala dei Nove e Allegoria del
              Buon e Cattivo Governo




           L’Annunciazione




                              Una città sul mare




indietro                                         avanti
Ambrogio Lorenzetti esprime sin dalla sua prima opera una
straordinaria capacità inventiva ed una forte originalità. La
sua linea pittorica è chiara e sintetica e subordina, seguendo i
dettami della scuola senese, i valori plastici a quelli
strutturali.
 La sua opera è caratterizzata da una spiccata vena narrativa,
che sembra voler indagare l'umanità dei personaggi più d'ogni
altro elemento.
Già nella "Madonna" del 1319, la stretta delle mani della
madre nei confronti del bimbo evidenzia l'aspetto umano.




indietro                                                   avanti
•La caratteristica risulta ancora più
           palese      nella     "Madonna"        della
           Pinacoteca di Brera e nella "Madonna
           del latte", risalenti al '27, periodo in cui
           l'artista si alterna tra Siena e Firenze.
           In quest'ultima tavola, Ambrogio
           rielabora un tipico soggetto bizantino del
           periodo trecentesco, accentuando il
           rapporto di familiarità tra i due soggetti.




indietro                                     avanti
Tra il '26 e il '31, Ambrogio attende, insieme a Pietro, alla
  decorazione del Chiostro e del Capitolo del Convento di San
  Francesco a Siena. Gran parte degli affreschi è perduta, ma
  in ciò che resta ("Martirio dei Francescani a Ceuta",
  "Tolosa che pronuncia i voti") è già evidente la maturità del
  pittore.




indietro                                                   avanti
Negli stessi anni dipinge le quattro "Storie di San
  Nicola di Bari", forse parte di una pala d'altare poi
  perduta. La capacità narrativa del maestro è qui molto
  evidente: i personaggi ed i loro movimenti, inseriti in originali
  inquadramenti prospettici, si compenetrano armoniosamente
  con l'ambiente circostante. Nell’episodio con San Nicola
  che resuscita il bambino riesce ad evitare la convenzione
  secondo cui le scene d’interno sono rese visibili tramite
  l’abolizione delle pareti frontali, disponendo le sue figure in
  una sala aperta da un’arcata o entro una loggia al primo
  piano abolendo il fondo d’oro.


indietro                                                       avanti
Le storie di San Nicola




indietro                             avanti
L'opera più impegnativa e riuscita di Ambrogio appartiene
  agli anni '37-'39, come risulta dai pagamenti del Comune di
  Siena. Si tratta della decorazione di tre delle pareti della
  Sala dei Nove, nel Palazzo Pubblico di Siena. I dipinti
  hanno soggetto allegorico didascalico, con il titolo "Effetti
  del Buono e del Cattivo Governo". Ambrogio
  traspone i caratteri politici del tema nella sua poetica
  personale..




indietro                                                   avanti
Esistono testimonianze di pittura paesaggistica di
  Ambrogio, considerato precursore di tanta pittura
  paesaggistica successiva: "Una città vicino al mare", "Un
  castello in riva al lago". Fra le ultime opere del pittore
  figurano due tavole dalle singolari caratteristiche
  prospettiche: "Presentazione al tempio" e "Annunciazione".




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Quest'ultima, risalente
           al      1344,     propone
           un'originale scelta della
           scena rappresentata: non
           l'apparizione
           dell'Angelo a Maria,
           ma il momento di calma
           pacifica dell'accettazione
           della Vergine.




indietro                        avanti
Una città sul mare
indietro                        avanti
Il castello sul lago
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indietro   avanti
indietro   avanti
Nel 1284 si ha notizia di un primo nucleo di quello che sarà il Palazzo
  Comunale (detto anche Palazzo Pubblico).
  Alla salita al potere del Governo dei Nove, nel 1287, la costruzione
  del palazzo ha la spinta definitiva. Mentre il palazzo del Bolgano era
  rivolto verso l'attuale piazza del Mercato, il nuovo palazzo guarda
  verso piazza del Campo. Ma le due costruzioni coesistono
  Dopo quasi un ventennio di incertezze, nel 1310 tutto il palazzo doveva
  essere terminato perché il governo dei Nove si sarebbe trasferito in
  quell'anno.
  Sulla tempistica della costruzione vi sono alcune notizie interessanti:
  •non è sicuro se l'ultimo piano del corpo centrale del palazzo (quello con
  le bifore a tutto sesto) sia coevo alla sua prima costruzione o sia stato
  invece costruito nel 1326, come alcuni storici affermano;
  •il secondo piano delle due ali fu costruito solo nel 1680 ma mantiene lo
  stile originale e bilancia la mole dei palazzi circostanti; si pensi,
  comunque, che questa modifica in stile gotico senese sia stata realizzata
  in pieno periodo barocco.

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Mappa topografica del Palazzo Pubblico
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E’ forse la sala più nota tra quelle del Palazzo Pubblico. Ha
 avuto nel tempo molti nomi:
 • delle Balestre, perché destinata anche ad armeria,
 • del Buon Governo, perché ospitava l’Allegoria,
 • della Pace, da una delle figure rappresentate nell’allegoria.
 Ma la sala incarna appieno la mentalità dei Nove, la forma
 di governo che più a lungo e meglio resse a Siena, dal 1287 al
 1355.
 I Nove incaricarono nel 1337 Ambrogio Lorenzetti, di
 decorare l’ambiente.



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Sala dei Nove

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L’«Allegoria del Buono e del Cattivo Governo»
  di Ambrogio Lorenzetti è un grandioso ciclo di
  affreschi che l’artista realizzò, tra il 1337 e il 1339,
  nella Sala dei Nove del Palazzo Pubblico di
  Siena. Il ciclo è una delle prime opere di carattere
  totalmente laico che troviamo nell’arte del tempo.




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indietro   avanti
Sala della Pace o del Buom Governo
indietro                                 avanti
In pratica il partito allora al potere volle che
    l’artista rappresentasse da un lato l’Allegoria del
    Cattivo Governo con gli effetti che esso produceva
    (carestia, assassini, saccheggi, violenza, povertà,
    ecc.) dall’altro l’Allegoria del Buon Governo con
    i suoi effetti (città prospere, campagne coltivate,
    benessere, ricchezza, gioia, e così via). L’intento è
    ben chiaro: solo se l’amministrazione della cosa
    pubblica avviene su principi di giustizia sociale, il
    popolo trae beneficio dal governo pubblico.


indietro                                             avanti
Il piano iconografico dell’opera si struttura quindi
    in quattro momenti fondamentali: nel primo
    troviamo l’Allegoria del Cattivo Governo è
    rappresentata come un uomo vestito di nero e con le
    corna in testa (personificazione quindi del diavolo),
    che si attornia di figure allegoriche quali la
    Crudeltà, la Discordia, la Guerra, la Perfidia, la
    Frode, l’Ira, la Tirannide, l’Avarizia e la
    Vanagloria.


indietro                                             avanti
Parete del Malgoverno




indietro                    avanti
Tirannide




indietro        avanti
Particolare della Tirannide




indietro                          avanti
Justitia afflicta




indietro                avanti
Il secondo momento è quello degli Effetti del
    Cattivo Governo in Città e in Campagna: in
    questo affresco viene rappresentata appunto una
    città e il contado circostante, dove dominano
    campi incolti, rovine e scene di violenza e rapina.




indietro                                             avanti
Malgoverno in città




indietro                     avanti
Malgoverno in campagna




indietro                   avanti
Il terzo momento del ciclo è quello dell’Allegoria del
Buon Governo: qui campeggia la figura di un vecchio
e saggio monarca che siede sul trono, circondato dalle
figure allegoriche della Giustizia, della Temperanza,
della Magnanimità, della Prudenza, della Fortezza e
della Pace. Sul suo capo vi sono inoltre le
personificazioni delle virtù teologali: Fede, Speranza
e Carità.



indietro                                          avanti
Effetti del Buon Governo




indietro                        avanti
Particolare dell’allegoria del Buon Governo




indietro                                         avanti
Particolare con la Pace e la Fortezza
indietro                                           avanti
La giustizia assisa in
           trono è ispirata dalla
           divina Sapientia, la figura
           alata che la sovrasta e che
           regge la bilancia, su cui
           sono le personificazioni
           della    nota     distinzione
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indietro                          avanti
Il quarto ed ultimo momento del ciclo, nonché il più
   bel affresco di tutta la composizione, è l’Effetto del
   Buon Governo in Città e in Campagna: in questo
   caso abbiamo una veduta in prospettiva della città
   di Siena e del contado immediatamente vicino, in cui
   aleggia un clima di serena fattività: ci sono persone
   intente a costruire a case, a svolgere mestieri e
   commerci, a coltivare i campi, e così via.



indietro                                             avanti
Effetti del Buon Governo in città




indietro                                   avanti
Particolare delle fanciulle che danzano in città
indietro                                             avanti
indietro   avanti
Particolare dei muratori che lavorano in città
indietro                                               avanti
Effetti del Buon Governo in Campagna
indietro                 indice            avanti
Particolare del Buon Governo in campagna




indietro                                        avanti
Particolare della Securitas
indietro                                 avanti
www.christusrex.org
      www.bramarte.it
      www.italica.rai.it
      www. lorenzetti.it
      www.abcgallery.com
      www.jetset.it
      Etc.
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Lorenzetti

  • 2. 1 – Biografia 2 – Opera di Ambrogio 3 – Palazzo Comunale di Siena 4 – La Sala dei Nove 5 – Allegoria del Buon e Cattivo Governo 6 – Bibliografia indietro avanti
  • 3. Ambrogio Lorenzetti nasce a Siena, probabilmente poco prima del 1300. Con lui e con suo fratello Pietro si conclude la grande stagione artistica senese del XIV secolo. Sembra certo che egli fosse il minore dei due e che entrambi appartenessero alla bottega di Duccio di Buoninsegna. Sebbene influenzato dalla pittura senese, Ambrogio, però, si accosta agli stilemi giotteschi. Oggi, l'identità artistica dei due fratelli è molto chiara e la critica tratta con distinzione due personalità che, dal punto di vista pittorico, hanno pochi tratti in comune. Altrettanta chiarezza non si può riscontrare nelle nozioni che i contemporanei e gli storici rinascimentali ebbero sui due fratelli, se è vero che Vasari ignora la loro parentela e sembra preferirgli il fratello Pietro, il Ghiberti loda le capacità, l’umanità e saggezza di Ambrogio, definendolo e ponendolo al di sopra di Simone Martini. indietro avanti
  • 4. •La prima opera accreditata di Ambrogio risale al 1319. Si tratta di una "Madonna con bambino" dipinta per la chiesa di Vico l'Abate, piccola località nei pressi di Firenze. indietro avanti
  • 5. Da questa data in poi si può supporre che Ambrogio, pur provenendo da Siena, lavori in Firenze. Nel 1327 viene immatricolato nell'Arte dei Medici e degli Speziali, che da quella data include i pittori e della quale fa parte lo stesso Giotto. Ambrogio, dunque, lavora assiduamente a Firenze e nella sua città natale, spesso in collaborazione col fratello. La sua reputazione di pittore risulta essere ottima e la critica accredita una forte influenza della pittura di entrambi i Lorenzetti sia in patria che fuori. Nel 1347, l'anno prima della morte avvenuta nella terribile peste del '48, Ambrogio viene eletto membro del Consiglio dei Pacieri di Siena, carica che probabilmente gli viene conferita per la sua fama di grande pittore. indietro indice avanti
  • 6. indietro avanti
  • 7. Madonna con Bambino chiesa di Vico dell’Abate Madonna del latte Pinacoteca di Brera Le Storie di San Nicola Particolare delle Storie di San Nicola indietro avanti
  • 8. La Sala dei Nove e Allegoria del Buon e Cattivo Governo L’Annunciazione Una città sul mare indietro avanti
  • 9. Ambrogio Lorenzetti esprime sin dalla sua prima opera una straordinaria capacità inventiva ed una forte originalità. La sua linea pittorica è chiara e sintetica e subordina, seguendo i dettami della scuola senese, i valori plastici a quelli strutturali. La sua opera è caratterizzata da una spiccata vena narrativa, che sembra voler indagare l'umanità dei personaggi più d'ogni altro elemento. Già nella "Madonna" del 1319, la stretta delle mani della madre nei confronti del bimbo evidenzia l'aspetto umano. indietro avanti
  • 10. •La caratteristica risulta ancora più palese nella "Madonna" della Pinacoteca di Brera e nella "Madonna del latte", risalenti al '27, periodo in cui l'artista si alterna tra Siena e Firenze. In quest'ultima tavola, Ambrogio rielabora un tipico soggetto bizantino del periodo trecentesco, accentuando il rapporto di familiarità tra i due soggetti. indietro avanti
  • 11. Tra il '26 e il '31, Ambrogio attende, insieme a Pietro, alla decorazione del Chiostro e del Capitolo del Convento di San Francesco a Siena. Gran parte degli affreschi è perduta, ma in ciò che resta ("Martirio dei Francescani a Ceuta", "Tolosa che pronuncia i voti") è già evidente la maturità del pittore. indietro avanti
  • 12. Negli stessi anni dipinge le quattro "Storie di San Nicola di Bari", forse parte di una pala d'altare poi perduta. La capacità narrativa del maestro è qui molto evidente: i personaggi ed i loro movimenti, inseriti in originali inquadramenti prospettici, si compenetrano armoniosamente con l'ambiente circostante. Nell’episodio con San Nicola che resuscita il bambino riesce ad evitare la convenzione secondo cui le scene d’interno sono rese visibili tramite l’abolizione delle pareti frontali, disponendo le sue figure in una sala aperta da un’arcata o entro una loggia al primo piano abolendo il fondo d’oro. indietro avanti
  • 13. Le storie di San Nicola indietro avanti
  • 14. L'opera più impegnativa e riuscita di Ambrogio appartiene agli anni '37-'39, come risulta dai pagamenti del Comune di Siena. Si tratta della decorazione di tre delle pareti della Sala dei Nove, nel Palazzo Pubblico di Siena. I dipinti hanno soggetto allegorico didascalico, con il titolo "Effetti del Buono e del Cattivo Governo". Ambrogio traspone i caratteri politici del tema nella sua poetica personale.. indietro avanti
  • 15. Esistono testimonianze di pittura paesaggistica di Ambrogio, considerato precursore di tanta pittura paesaggistica successiva: "Una città vicino al mare", "Un castello in riva al lago". Fra le ultime opere del pittore figurano due tavole dalle singolari caratteristiche prospettiche: "Presentazione al tempio" e "Annunciazione". indietro avanti
  • 16. Quest'ultima, risalente al 1344, propone un'originale scelta della scena rappresentata: non l'apparizione dell'Angelo a Maria, ma il momento di calma pacifica dell'accettazione della Vergine. indietro avanti
  • 17. Una città sul mare indietro avanti
  • 18. Il castello sul lago indietro indice avanti
  • 19. indietro avanti
  • 20. indietro avanti
  • 21. Nel 1284 si ha notizia di un primo nucleo di quello che sarà il Palazzo Comunale (detto anche Palazzo Pubblico). Alla salita al potere del Governo dei Nove, nel 1287, la costruzione del palazzo ha la spinta definitiva. Mentre il palazzo del Bolgano era rivolto verso l'attuale piazza del Mercato, il nuovo palazzo guarda verso piazza del Campo. Ma le due costruzioni coesistono Dopo quasi un ventennio di incertezze, nel 1310 tutto il palazzo doveva essere terminato perché il governo dei Nove si sarebbe trasferito in quell'anno. Sulla tempistica della costruzione vi sono alcune notizie interessanti: •non è sicuro se l'ultimo piano del corpo centrale del palazzo (quello con le bifore a tutto sesto) sia coevo alla sua prima costruzione o sia stato invece costruito nel 1326, come alcuni storici affermano; •il secondo piano delle due ali fu costruito solo nel 1680 ma mantiene lo stile originale e bilancia la mole dei palazzi circostanti; si pensi, comunque, che questa modifica in stile gotico senese sia stata realizzata in pieno periodo barocco. indietro avanti
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  • 23. Mappa topografica del Palazzo Pubblico indietro indice avanti
  • 24. E’ forse la sala più nota tra quelle del Palazzo Pubblico. Ha avuto nel tempo molti nomi: • delle Balestre, perché destinata anche ad armeria, • del Buon Governo, perché ospitava l’Allegoria, • della Pace, da una delle figure rappresentate nell’allegoria. Ma la sala incarna appieno la mentalità dei Nove, la forma di governo che più a lungo e meglio resse a Siena, dal 1287 al 1355. I Nove incaricarono nel 1337 Ambrogio Lorenzetti, di decorare l’ambiente. indietro avanti
  • 25. Sala dei Nove indietro indice avanti
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  • 27. L’«Allegoria del Buono e del Cattivo Governo» di Ambrogio Lorenzetti è un grandioso ciclo di affreschi che l’artista realizzò, tra il 1337 e il 1339, nella Sala dei Nove del Palazzo Pubblico di Siena. Il ciclo è una delle prime opere di carattere totalmente laico che troviamo nell’arte del tempo. indietro avanti
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  • 29. Sala della Pace o del Buom Governo indietro avanti
  • 30. In pratica il partito allora al potere volle che l’artista rappresentasse da un lato l’Allegoria del Cattivo Governo con gli effetti che esso produceva (carestia, assassini, saccheggi, violenza, povertà, ecc.) dall’altro l’Allegoria del Buon Governo con i suoi effetti (città prospere, campagne coltivate, benessere, ricchezza, gioia, e così via). L’intento è ben chiaro: solo se l’amministrazione della cosa pubblica avviene su principi di giustizia sociale, il popolo trae beneficio dal governo pubblico. indietro avanti
  • 31. Il piano iconografico dell’opera si struttura quindi in quattro momenti fondamentali: nel primo troviamo l’Allegoria del Cattivo Governo è rappresentata come un uomo vestito di nero e con le corna in testa (personificazione quindi del diavolo), che si attornia di figure allegoriche quali la Crudeltà, la Discordia, la Guerra, la Perfidia, la Frode, l’Ira, la Tirannide, l’Avarizia e la Vanagloria. indietro avanti
  • 36. Il secondo momento è quello degli Effetti del Cattivo Governo in Città e in Campagna: in questo affresco viene rappresentata appunto una città e il contado circostante, dove dominano campi incolti, rovine e scene di violenza e rapina. indietro avanti
  • 39. Il terzo momento del ciclo è quello dell’Allegoria del Buon Governo: qui campeggia la figura di un vecchio e saggio monarca che siede sul trono, circondato dalle figure allegoriche della Giustizia, della Temperanza, della Magnanimità, della Prudenza, della Fortezza e della Pace. Sul suo capo vi sono inoltre le personificazioni delle virtù teologali: Fede, Speranza e Carità. indietro avanti
  • 40. Effetti del Buon Governo indietro avanti
  • 41. Particolare dell’allegoria del Buon Governo indietro avanti
  • 42. Particolare con la Pace e la Fortezza indietro avanti
  • 43. La giustizia assisa in trono è ispirata dalla divina Sapientia, la figura alata che la sovrasta e che regge la bilancia, su cui sono le personificazioni della nota distinzione aristotelica tra: • iustitia distributiva • iustitia commutativa. indietro avanti
  • 44. Il quarto ed ultimo momento del ciclo, nonché il più bel affresco di tutta la composizione, è l’Effetto del Buon Governo in Città e in Campagna: in questo caso abbiamo una veduta in prospettiva della città di Siena e del contado immediatamente vicino, in cui aleggia un clima di serena fattività: ci sono persone intente a costruire a case, a svolgere mestieri e commerci, a coltivare i campi, e così via. indietro avanti
  • 45. Effetti del Buon Governo in città indietro avanti
  • 46. Particolare delle fanciulle che danzano in città indietro avanti
  • 47. indietro avanti
  • 48. Particolare dei muratori che lavorano in città indietro avanti
  • 49. Effetti del Buon Governo in Campagna indietro indice avanti
  • 50. Particolare del Buon Governo in campagna indietro avanti
  • 52. www.christusrex.org www.bramarte.it www.italica.rai.it www. lorenzetti.it www.abcgallery.com www.jetset.it Etc. indietro indice avanti