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La comunicazione
Luca Calderan
2018
Gli assiomi della comunicazione
• Gli assiomi della comunicazione furono
elaborati dalla scuola di Palo Alto in California.
• Uno dei maggiori esponenti fu Paul Watzlawick,
insieme a Gregory Bateson, Donald deAvila
Jackson, John Weakland, Richard Fish e parte
della loro ricerca fu relativa agli elementi e alle
fasi della comunicazione.
Assioma 1
• 1° assioma - È impossibile non comunicare.
In qualsiasi tipo di interazione tra persone,
anche il semplice guardarsi negli occhi, si sta
comunicando sempre qualche cosa all'altro
soggetto.
Intenzionalità
La comunicazione potrà
perciò essere:
• Intenzionale/non
intenzionale
• Conscia/inconscia
Assioma 2
• 2° assioma - In ogni comunicazione si ha una
metacomunicazione che regolamenta i
rapporti tra chi sta comunicando.
• Occorre conoscere il codice dell’altra persona
ed il contesto oltre alla relazione che si ha con
lui/lei.
Contesto
Il modo di interpretare il
contenuto dipende
inoltre da:
• Contesto in cui si svolge
(es. uffici pubblici)
• Relazione tra gli individui
(personale o
professionale)
Assioma 3
• 3° assioma - Le variazioni dei flussi
comunicativi all'interno di una comunicazione
sono regolate dalla punteggiatura utilizzata
dai soggetti che comunicano.
• Tono, ritmo, velocità, enfasi ed emotività
condizionano il dialogo e la piacevolezza della
conversazione.
Stili comunicativi
Assioma 4
• 4° assioma - Le comunicazioni possono essere
di due tipi:
• analogiche : ad esempio le immagini, i segni
• digitali: le parole e gli elementi del linguaggio
Il potere delle immagini
Le parole che usiamo
Il vocabolario, il registro, il lessico e la quantità
di parole che scegliamo di usare definiscono
chi siamo e come ci poniamo rispetto al resto
del mondo.
Assioma 5
• 5° assioma - Le comunicazioni possono essere
di tipo:
• simmetrico, in cui i soggetti che comunicano
sono sullo stesso piano (ad esempio due
amici)
• complementare, in cui i soggetti che
comunicano non sono sullo stesso piano (ad
esempio la mamma con il figlio o i capi).
• Capire il livello della conversazione si svolge la
conversazione e se mettiamo gli altri sullo
stesso piano è fondamentale.
Processo di comunicazione
Roman Jakobson
• Jakobson introduce altri sei concetti strettamente
correlati ai sei elementi dello schema proposto:
• 1.una funzione emotiva (inerente al mittente);
• 2.una funzione poetica (riferita al messaggio);
• 3.una funzione conativa (legata al destinatario);
• 4.una funzione referenziale (riferita al contesto);
• 5.una funzione metalinguistica (inerente al codice);
• 6.una funzione fàtica (relativa al contatto).
• Funzione emotiva: esprime l'atteggiamento del mittente che proietta le
informazioni riguardanti se stesso.
• Funzione poetica: concerne l'aspetto fonico delle parole, la scelta dei
vocaboli e la costruzione delle frasi. Un messaggio ricco di figure retoriche
evidenza questa funzione.
• Funzione conativa: tendente ad avere una risposta dal destinatario o una
sua adesione. Si riconosce dalla presenza nel messaggio del modo
imperativo, verbi/pronomi/aggettivi possessivi o pronomi personali e punti
di domanda.
• Funzione referenziale: consiste nel riferimento, meglio se preciso e
puntuale, al contesto spazio-temporale in cui avviene la comunicazione o
comunque l'azione di cui si parla.
• Funzione metalinguistica: consiste nel parlare del codice, come nei libri di
grammatica. Si evidenzia quando i due interlocutori vogliono verificare se
stanno utilizzando lo stesso codice. In questa situazione si usano enunciati
come: "mi hai capito?", "Cosa vuoi dire?"
• Funzione fàtica: consiste in quella parte della comunicazione atta a
controllare il canale attraverso cui si stabilisce la comunicazione. Lo scopo è
quello di stabilire, mantenere, verificare o interrompere la comunicazione.
Casi tipici sono frasi come: stammi a sentire, attenzione, prego, capito?
Le funzioni di Jakobson
I tre livelli della comunicazione
• Verbale: ciò che dici
• Non verbale: cosa fai mentre lo dici
• Paraverbale: come lo dici
Verbale
• Comunicazione verbale, che avviene
attraverso l'uso del linguaggio, sia scritto che
orale, e che dipende da precise regole
sintattiche e grammaticali;
• Sono le parole e le regole che usiamo
parlando o scrivendo
Non verbale
• Comunicazione non verbale, la quale invece
avviene senza l'uso delle parole, ma attraverso
canali diversificati, quali mimiche facciali,
sguardi, gesti, posture;
• Sono i gesti e le posture che assumiamo
durante una conversazione
Paraverbale
• Comunicazione para verbale, che riguarda
tono, volume e ritmo della voce di chi parla,
pause ed altre espressioni sonore (come lo
schiarirsi la voce) e non (come il giocherellare
con le mani con qualsiasi cosa capiti a tiro).
Capire e farsi capire
I due metodi principali che si
utilizzano nella comunicazione sono:
• Ascolto attivo
• Comportamento assertivo
Ascolto attivo
• L’ascolto attivo non si limita al mero ascolto
ma è un approccio in cui si studiano
costantemente l’interlocutore e le sue reazioni
per capire se e quando intervenire per
portarlo ad un punto a noi congeniale.
• Richiede uno studio attento del paraverbale e
della scelta dei termini da usare ma
soprattutto coerenza e di non esagerare.
Il potere del sì
• Il comportamento assertivo ha in sé un
potere che agisce a livello subliminale
sull’altra persona. Il fatto di dare conferme
positive ed attivarsi in funzione del sì attiva
tutta una serie di meccanismi neurali che
aprono potenzialmente in maniera positiva nei
nostri confronti e lasciano una chance di
dialogo e quindi di fiducia.
La comunicazione efficace
La comunicazione risulta efficace se la
persona ha ricevuto e compreso il messaggio
e se si dimostra disponibile ad approfondire il
discorso.
• Non deve svelare tutto ma deve lasciare nella
mente della persona la voglia di scoprire se c’è
ancora qualcosa di interessante che valga la
pena scoprire ed ascoltare.
• Inoltre il messaggio deve arrivare in modo
chiaro e senza distorsioni.
Comunicazione telefonica
La conversazione telefonica implica in genere
una doppia gestione rispetto a quella
tradizionale, in quanto ha dei fattori
caratteristici che dovremo tenere presenti.
• Non avendo la possibilità di vedere o farci
vedere dal cliente dovremo instaurare la
relazione con l’utilizzo della voce e di tecniche
che vedremo in seguito
Conoscere l’interlocutore
• La conoscenza dell’interlocutore è un processo
graduale ma lo studio dei fattori sociali,
demografici e comportamentali ci aiutano a
suddividerlo in macro categorie.
• Chi è il nostro interlocutore tipo?
Il target
• Il target è il consumatore tipo che si
sceglie di raggiungere con una
determinata campagna o con un
piano di comunicazione mirato.
• Oggi però potrebbe risultare meno
definito di un tempo e serve
elasticità mentale per individuare i
fattori di successo che ci aiuteranno
nel guidare la conversazione
Personas
• Personas è un termine di marketing per
racchiudere invece tutte le persone
potenzialmente interessate al nostro prodotto
o servizio.
• Servirà uno sforzo maggiore affinché la
comunicazione arrivi in maniera efficace
anche a loro, evitando situazioni conflittuali e
fraintendimenti.
Importanza del contesto
• Il contesto riveste un’importanza
fondamentale in quanto influenza tutte le
scelte ed i fattori che abbiamo visto finora.
• Sbagliare il registro, il tono o il momento
potrebbero causare un effetto negativo sul
nostro interlocutore, che non sempre risulta
recuperabile.

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La comunicazione

  • 2. Gli assiomi della comunicazione • Gli assiomi della comunicazione furono elaborati dalla scuola di Palo Alto in California. • Uno dei maggiori esponenti fu Paul Watzlawick, insieme a Gregory Bateson, Donald deAvila Jackson, John Weakland, Richard Fish e parte della loro ricerca fu relativa agli elementi e alle fasi della comunicazione.
  • 3. Assioma 1 • 1° assioma - È impossibile non comunicare. In qualsiasi tipo di interazione tra persone, anche il semplice guardarsi negli occhi, si sta comunicando sempre qualche cosa all'altro soggetto.
  • 4. Intenzionalità La comunicazione potrà perciò essere: • Intenzionale/non intenzionale • Conscia/inconscia
  • 5. Assioma 2 • 2° assioma - In ogni comunicazione si ha una metacomunicazione che regolamenta i rapporti tra chi sta comunicando. • Occorre conoscere il codice dell’altra persona ed il contesto oltre alla relazione che si ha con lui/lei.
  • 6. Contesto Il modo di interpretare il contenuto dipende inoltre da: • Contesto in cui si svolge (es. uffici pubblici) • Relazione tra gli individui (personale o professionale)
  • 7. Assioma 3 • 3° assioma - Le variazioni dei flussi comunicativi all'interno di una comunicazione sono regolate dalla punteggiatura utilizzata dai soggetti che comunicano. • Tono, ritmo, velocità, enfasi ed emotività condizionano il dialogo e la piacevolezza della conversazione.
  • 9. Assioma 4 • 4° assioma - Le comunicazioni possono essere di due tipi: • analogiche : ad esempio le immagini, i segni • digitali: le parole e gli elementi del linguaggio
  • 10. Il potere delle immagini
  • 11. Le parole che usiamo Il vocabolario, il registro, il lessico e la quantità di parole che scegliamo di usare definiscono chi siamo e come ci poniamo rispetto al resto del mondo.
  • 12. Assioma 5 • 5° assioma - Le comunicazioni possono essere di tipo: • simmetrico, in cui i soggetti che comunicano sono sullo stesso piano (ad esempio due amici) • complementare, in cui i soggetti che comunicano non sono sullo stesso piano (ad esempio la mamma con il figlio o i capi).
  • 13. • Capire il livello della conversazione si svolge la conversazione e se mettiamo gli altri sullo stesso piano è fondamentale.
  • 15.
  • 16.
  • 17. Roman Jakobson • Jakobson introduce altri sei concetti strettamente correlati ai sei elementi dello schema proposto: • 1.una funzione emotiva (inerente al mittente); • 2.una funzione poetica (riferita al messaggio); • 3.una funzione conativa (legata al destinatario); • 4.una funzione referenziale (riferita al contesto); • 5.una funzione metalinguistica (inerente al codice); • 6.una funzione fàtica (relativa al contatto).
  • 18. • Funzione emotiva: esprime l'atteggiamento del mittente che proietta le informazioni riguardanti se stesso. • Funzione poetica: concerne l'aspetto fonico delle parole, la scelta dei vocaboli e la costruzione delle frasi. Un messaggio ricco di figure retoriche evidenza questa funzione. • Funzione conativa: tendente ad avere una risposta dal destinatario o una sua adesione. Si riconosce dalla presenza nel messaggio del modo imperativo, verbi/pronomi/aggettivi possessivi o pronomi personali e punti di domanda. • Funzione referenziale: consiste nel riferimento, meglio se preciso e puntuale, al contesto spazio-temporale in cui avviene la comunicazione o comunque l'azione di cui si parla. • Funzione metalinguistica: consiste nel parlare del codice, come nei libri di grammatica. Si evidenzia quando i due interlocutori vogliono verificare se stanno utilizzando lo stesso codice. In questa situazione si usano enunciati come: "mi hai capito?", "Cosa vuoi dire?" • Funzione fàtica: consiste in quella parte della comunicazione atta a controllare il canale attraverso cui si stabilisce la comunicazione. Lo scopo è quello di stabilire, mantenere, verificare o interrompere la comunicazione. Casi tipici sono frasi come: stammi a sentire, attenzione, prego, capito?
  • 19. Le funzioni di Jakobson
  • 20. I tre livelli della comunicazione • Verbale: ciò che dici • Non verbale: cosa fai mentre lo dici • Paraverbale: come lo dici
  • 21. Verbale • Comunicazione verbale, che avviene attraverso l'uso del linguaggio, sia scritto che orale, e che dipende da precise regole sintattiche e grammaticali; • Sono le parole e le regole che usiamo parlando o scrivendo
  • 22. Non verbale • Comunicazione non verbale, la quale invece avviene senza l'uso delle parole, ma attraverso canali diversificati, quali mimiche facciali, sguardi, gesti, posture; • Sono i gesti e le posture che assumiamo durante una conversazione
  • 23. Paraverbale • Comunicazione para verbale, che riguarda tono, volume e ritmo della voce di chi parla, pause ed altre espressioni sonore (come lo schiarirsi la voce) e non (come il giocherellare con le mani con qualsiasi cosa capiti a tiro).
  • 24. Capire e farsi capire I due metodi principali che si utilizzano nella comunicazione sono: • Ascolto attivo • Comportamento assertivo
  • 25. Ascolto attivo • L’ascolto attivo non si limita al mero ascolto ma è un approccio in cui si studiano costantemente l’interlocutore e le sue reazioni per capire se e quando intervenire per portarlo ad un punto a noi congeniale. • Richiede uno studio attento del paraverbale e della scelta dei termini da usare ma soprattutto coerenza e di non esagerare.
  • 26. Il potere del sì • Il comportamento assertivo ha in sé un potere che agisce a livello subliminale sull’altra persona. Il fatto di dare conferme positive ed attivarsi in funzione del sì attiva tutta una serie di meccanismi neurali che aprono potenzialmente in maniera positiva nei nostri confronti e lasciano una chance di dialogo e quindi di fiducia.
  • 27. La comunicazione efficace La comunicazione risulta efficace se la persona ha ricevuto e compreso il messaggio e se si dimostra disponibile ad approfondire il discorso. • Non deve svelare tutto ma deve lasciare nella mente della persona la voglia di scoprire se c’è ancora qualcosa di interessante che valga la pena scoprire ed ascoltare. • Inoltre il messaggio deve arrivare in modo chiaro e senza distorsioni.
  • 28. Comunicazione telefonica La conversazione telefonica implica in genere una doppia gestione rispetto a quella tradizionale, in quanto ha dei fattori caratteristici che dovremo tenere presenti. • Non avendo la possibilità di vedere o farci vedere dal cliente dovremo instaurare la relazione con l’utilizzo della voce e di tecniche che vedremo in seguito
  • 29. Conoscere l’interlocutore • La conoscenza dell’interlocutore è un processo graduale ma lo studio dei fattori sociali, demografici e comportamentali ci aiutano a suddividerlo in macro categorie. • Chi è il nostro interlocutore tipo?
  • 30. Il target • Il target è il consumatore tipo che si sceglie di raggiungere con una determinata campagna o con un piano di comunicazione mirato. • Oggi però potrebbe risultare meno definito di un tempo e serve elasticità mentale per individuare i fattori di successo che ci aiuteranno nel guidare la conversazione
  • 31. Personas • Personas è un termine di marketing per racchiudere invece tutte le persone potenzialmente interessate al nostro prodotto o servizio. • Servirà uno sforzo maggiore affinché la comunicazione arrivi in maniera efficace anche a loro, evitando situazioni conflittuali e fraintendimenti.
  • 32. Importanza del contesto • Il contesto riveste un’importanza fondamentale in quanto influenza tutte le scelte ed i fattori che abbiamo visto finora. • Sbagliare il registro, il tono o il momento potrebbero causare un effetto negativo sul nostro interlocutore, che non sempre risulta recuperabile.