Presentazione sul Federalismo municipale del 25/02/2011
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2. Art. 119 della Costituzione
I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di
spesa.
I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano
tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza
pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al
loro territorio.
La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore
capacità fiscale per abitante.
Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Città
metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite.
Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri
economici e sociali, per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi
diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi
speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni.
I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno un proprio patrimonio, attribuito secondo
i principi generali determinati dalla legge dello Stato.
Possono ricorrere all'indebitamento solo per finanziare spese di investimento. E' esclusa ogni garanzia dello
Stato sui prestiti dagli stessi contratti.
Il punto di partenza
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3. Legge 5 maggio 2009, n. 42
Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione
dell’art. 119 della Costituzione
La presente legge costituisce attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, assicurando autonomia di
entrata e di spesa di comuni, province, città metropolitane e regioni e garantendo i principi di solidarietà e
di coesione sociale, in maniera da sostituire gradualmente, per tutti i livelli di governo, il criterio della spesa
storica e da garantire la loro massima responsabilizzazione e l’effettività e la trasparenza del controllo
democratico nei confronti degli eletti …
[…] Alle regioni a statuto speciale ed alle province autonome di Trento e di Bolzano si applicano, in
conformità con gli statuti, esclusivamente le disposizioni di cui agli articoli 15, 22 e 27.
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4. Legge 5 maggio 2009, n. 42
Art. 15 – Finanziamento delle città metropolitane
Con specifico decreto legislativo, adottato in base all’articolo 2 e in coerenza con i principi di cui agli articoli
11, 12 e 13, è assicurato il finanziamento delle funzioni delle città metropolitane mediante l’attribuzione ad
esse dell’autonomia impositiva corrispondente alle funzioni esercitate dagli altri enti territoriali e il
contestuale definanziamento nei confronti degli enti locali le cui funzioni sono trasferite, anche attraverso
l’attribuzione di specifici tributi, in modo da garantire loro una più ampia autonomia di entrata e di spesa
in misura corrispondente alla complessità delle medesime funzioni.
Il medesimo decreto legislativo assegna alle città metropolitane tributi ed entrate propri, anche diversi da
quelli assegnati ai comuni, nonché disciplina la facoltà delle città metropolitane di applicare tributi in
relazione al finanziamento delle spese riconducibili all’esercizio delle loro funzioni fondamentali, fermo
restando quanto previsto dall’art. 12, comma 1, lettera d).
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5. Legge 5 maggio 2009, n. 42
Art. 22 – Perequazione infrastrutturale
I. In sede di prima applicazione, il Ministero dell’economia e delle finanze, d’intesa con il Ministro per le
riforme per il federalismo, il Ministro per la semplificazione normativa, il Ministro per i rapporti con le
regioni e gli altri Ministri competenti per materia, predispone una ricognizione degli interventi
infrastrutturali, sulla base delle norme vigenti, riguardanti le strutture sanitarie, assistenziali,
scolastiche nonché la rete stradale, autostradale e ferroviaria, la rete fognaria, la rete
idrica, elettrica e di trasporto e distribuzione del gas, le strutture portuali ed aeroportuali.
La ricognizione è effettuata tenendo conto, in particolare dei seguenti elementi:
a. Estensione delle superfici territoriali;
b. Valutazione della rete viaria con particolare riferimento a quella del Mezzogiorno;
c. Deficit infrastrutturale e deficit di sviluppo;
d. Densità della popolazione e densità delle unità produttive;
e. Particolari requisiti delle zone di montagna;
f. Carenze della dotazione infrastrutturale esistente in ciascun territorio;
g. Specificità insulare con definizione di parametri oggettivi relativi alla misurazione degli effetti
conseguenti al divario di sviluppo economico derivante dall’insularità, anche con riguardo all’entità
delle risorse per gli interventi speciali di cui all’articolo 119, quinto comma, della Costituzione.
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6. Legge 5 maggio 2009, n. 42
Art. 27 – Coordinamento della finanza delle regioni a statuto speciale
e delle province autonome
Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto degli statuti
speciali, concorrono al conseguimento degli obiettivi di perequazione e di solidarietà ed all’esercizio dei
diritti e doveri da essi derivanti, nonché al patto di stabilità interno e all’assolvimento degli obblighi posti
dall’ordinamento comunitario, secondo criteri e modalità stabiliti da norme di attuazione dei rispettivi
statuti, da definire, con le procedure previste dagli statuti medesimi, entro il termine di ventiquattro mesi
stabilito per l’emanazione dei decreti legislativi di cui all’articolo 2 e secondo il principio del graduale
superamento del criterio della spesa storica di cui all’articolo 2, comma 2, lettera m.
[…]
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7. I decreti legislativi già approvati
FEDERALISMO DEMANIALE (d.lgs 85/2010) Sviluppa la valorizzazione del patrimonio pubblico,
attribuendo i beni ai territori dove si trovano. Un modo per recuperare risorse dalla valorizzazione di beni
prima improduttivi.
FABBISOGNI STANDARD ENTI LOCALI (d.lgs 216/2010) I “fabbisogni standard” sono il costo efficiente
di un servizio e sostituiscono la “spesa storica” (più spendevi e più eri premiato).
Saranno pubblicati sul sito web di ogni Ente locale, tra il 2011 e il 2013. I cittadini potranno controllarne il
rispetto.
ROMA CAPITALE (d.lgs 219/2010) Il decreto configura l'ordinamento provvisorio di Roma capitale, in
attesa dell'attuazione della disciplina delle città metropolitane. Nasce, dunque, in luogo del comune di
Roma, l'ente territoriale “Roma capitale” di cui sono disciplinati gli organi di governo: Assemblea
capitolina, Giunta capitolina e Sindaco.
Il Governo è delegato ad adottare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della presente
legge, uno o più decreti legislativi aventi ad oggetto l’attuazione dell’art. 119 della
Costituzione, al fine di assicurare, attraverso la definizione dei principi fondamentali del
coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario e la definizione della
perequazione, l’autonomia finanziaria di comuni, province, città metropolitane e regioni.
Fonte: Prof. Luca Antonini
Commissione Tecnica Paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale
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8. I decreti legislativi in itinere
FISCO MUNICIPALE (d.lgs in itinere). Si passa dalla finanza derivata a quella autonoma, sostituendo oltre
11 miliardi di trasferimenti statali annui con tributi propri e compartecipazioni. Le imposte locali diventano
“tracciabili”. Dal 2014, alcuni tributi statali sono assorbiti nelle imposte municipali propria e secondaria,
senza aggravio per il contribuente.
AUTONOMIA FISCALE DEGLI ALTRI ENTI TERRITORIALI (d.lgs in itinere) Vantaggi fiscali per i
contribuenti: l'Irap potrà essere azzerata. L'addizionale Irpef regionale potrà tener conto dei figli a carico.
La compartecipazione Iva sarà legata al riscosso sul territorio e non più, come oggi, ai consumi Istat. Costi
standard della sanità.
Fonte: Prof. Luca Antonini
Commissione Tecnica Paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale
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9. I decreti legislativi in itinere
PEREQUAZIONE INFRASTRUTTURE (d.lgs in itinere) Finanzia grandi progetti infrastrutturali. Si effettua
una ricognizione completa dei deficit infrastrutturali. Individua gli interventi necessari a evitare la
dispersione di risorse.
ARMONIZZAZIONE DEI BILANCI (d.lgs in itinere) Permetterà di disporre di bilanci pubblici omogenei,
elaborati con le stesse metodologie contabili. I bilanci saranno pubblicati in modo comprensibile a tutti su
Internet.
PREMI E SANZIONI (d.lgs in itinere) Introduce premi per i virtuosi e sanzioni per gli inefficienti. Tra
queste il 'fallimento politico' per chi dissesta un ente locale.
Fonte: Prof. Luca Antonini
Commissione Tecnica Paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale
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10. I decreti legislativi in itinere
FEDERALISMO MUNICIPALE, approvato in Senato il 23/02/2011
Cedolare secca sugli affitti: scatta dal 2011 la cedolare sugli affitti. Riguarda solo gli immobili affittati a uso
abitativo. Al posto della tassazione Irpef e dell’imposta di registro arriva un prelievo del 21% (19% per i
canoni agevolati).
Fitti bloccati: Arriva il blocco degli affitti che, per chi sceglie la cedolare, non potranno avere adeguamenti
Istat.
Addizionale Irpef. L’aumento non potrà superare lo 0,4%. Potrebbe essere retroattivo dal 2010 se la
decisione arriva dai comuni entro marzo.
Dal 2014 arriva l’Imu propria e secondaria (al posto dell’Ici).
La tassa sui turisti: potrebbero pagare 5 euro per notte per il soggiorno nelle città d’arte. La tassa di scopo
potrebbe essere introdotta per realizzare infrastrutture.
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11. Prime basi informative relative all’autonomia impositiva del Comuni
Voci di entrata Gettiti (2008) *
(valori in milioni di euro)
a) Imposta di registro ed imposta di bollo 3.342
b) Imposte ipotecaria e catastale 2.256
c) Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) in
relazione ai redditi fondiari
8.572
d) Imposta di registro ed imposta di bollo sui contratti di
locazione relativi ad immobili
1.120
e) Tributi speciali catastali 26
f) Tasse ipotecarie 118
TOTALE 15.435
* Gettiti tributi su immobili e relativi trasferimenti esclusi atti soggetti ad Iva per ipocatastali
Fonte: Dipartimento delle finanze
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12. Prime basi informative
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Dipartimento delle finanze
L'ammontare complessivo corrisponde ai dati di versamento risultanti dalla banca dati Magister
Media nazionale
137 euro
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13. Prime basi informative
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Dipartimento delle finanze
L'ammontare complessivo corrisponde ai dati di versamento risultanti dalla banca dati Magister
Media nazionale
608 euro
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17. Trasferimenti dello Stato alle Province – valori procapite
Fonte: Copaff
Valori in euro
Anno 2008
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18. I decreti legislativi in itinere
PEREQUAZIONE INFRASTRUTTURE
Sia la teoria della crescita con investimento in infrastrutture (Romer - 1987, 1990 e Aghion e Howitt –
1992) che l’evidenza empirica (Etro – 2007) suggeriscono una relazione positiva fra dotazione
infrastrutturale e sviluppo economico.
Per questo è importante valutare l’esistenza di un gap infrastrutturale.
Anni
Correlazione 2001 2007 2009
Infrastrutture Economiche – PIL procapite 0,29 0,29 0,29
Infrastrutture Economiche e sociali – PIL procapite 0,35 0,32 0,31
Infrastrutture Sociali – PIL procapite 0,46 0,37 0,33
Infrastrutture Culturali e ricreative – PIL procapite 0,61 0,57 0,49
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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19. La misura della dotazione di infrastrutture
In linea generale è possibile distinguere tra due tipi di infrastrutture:
•Infrastrutture economiche, che si riferiscono alla dotazione di vero e proprio capitale fisico con ruolo
di bene pubblico, come strade, ferrovie, porti, aeroporti, reti energetiche e di telecomunicazioni, strutture e
reti per la telefonia e la telematica, reti bancarie e di servizi vari. Queste strutture hanno la caratteristica di
essere utilizzate prevalentemente, anche se non esclusivamente, da parte delle imprese.
•Infrastrutture sociali, che sono invece relative ai settori dell’istruzione, della sanità e dei servizi vari,
che per lo più sono collegate allo sviluppo di capitale umano e sono di prevalente utilizzo delle famiglie.
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20. Infrastrutture economiche e sociali e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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21. Infrastrutture economiche e sociali e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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22. Infrastrutture economiche e sociali e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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23. Infrastrutture economiche e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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24. Infrastrutture economiche e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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25. Infrastrutture economiche e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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26. Infrastrutture sociali e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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28. Infrastrutture sociali e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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29. Indice di dotazione aeroportuale e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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30. Indice di dotazione aeroportuale e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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31. Indice di dotazione della rete ferroviaria e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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32. Indice di dotazione della rete ferroviaria e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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33. Indice di dotazione della rete stradale e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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34. Indice di dotazione della rete stradale e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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35. Indice di dotazione delle reti bancarie e servizi vari e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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36. Indice di dotazione delle reti bancarie e servizi vari e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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37. Infrastrutture culturali e ricreative e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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38. Infrastrutture culturali e ricreative e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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39. Infrastrutture per l’istruzione e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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40. Infrastrutture per l’istruzione e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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41. Infrastrutture sanitarie e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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42. Infrastrutture sanitarie e PIL procapite
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Istat e Istituto Tagliacarne
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43. Disavanzi delle Sanità regionali (anno 2009 – valori in milioni di euro)
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Copaff
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44. Finanziamento SSN procapite (popolazione pesata) - valori in euro
Fonte: Elaborazioni Centro Studi L’Unione Sarda su dati Copaff
2005 2006 2007 2008 2009
Sardegna 1478,2 1566,1 1619,5 1669,1 1743,6
Media regioni in equilibrio 1534,8 1567,8 1628,3 1682,2 1723,2
indicatore 96,31 99,89 99,46 99,22 101,18
Regioni in equilibrio
2005 Umbria
2006 Basilicata
2007 Lombardia, Toscana, Umbria, Marche
2008 Lombardia, Umbria, Marche
2009 Lombardia, Toscana, Umbria, Marche
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