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Prof. Carlo Nardello
I broadcaster e la pubblicità
televisiva
Prof. Carlo Nardello
Che cos’e’
Il “sistema misto” pubblico e privato porta a una progressiva
riorganizzazione della struttura dei palinsesti editoriali, con le
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Prof. Carlo Nardello
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Prof. Carlo Nardello
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Il rapporto tra pubblicità e televisione
Il prezzo degli spazi pubblicitari è calcolato in base:
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Prof. Carlo Nardello
Il rapporto tra pubblicità e televisione
Trattato di Amsterdam (1999)
«il sistema di radiodiffusione pubblica negli stati membri
dell’Unione è direttamente collegato alle esigenze democratiche,
sociali e culturali di ogni società, nonché all’esigenza di
preservare il pluralismo dei mezzi di comunicazione»
 Strategie di creazione di brand-rete, alla ricerca della massima
sintonia con un pubblico quanto più possibile identificato.
 Palinsesto editoriale come espressione dell’identità di una rete:
costruito in base al target per rappresentarne al meglio i gusti e
le preferenze e per distinguere una specifica rete dalle altre,
creando un vantaggio di differenziazione.
Prof. Carlo Nardello
Il rapporto tra pubblicità e televisione
Vantaggi della pubblicità televisiva:
 diffusione del mezzo
 più ampia libertà creativa nella costruzione del messaggio dotato
di effetti sinestesici audiovisivi
 esposizioni ripetute e rivolte al medesimo pubblico
 misura tempestiva dei dati di ascolto
 competitività del costo rispetto ad altri media (specialmente degli
spazi inseriti in fasce orarie non di punta: un messaggio di 30
secondi nei segmenti meno pregiati del palinsesto si può
acquistare a cifre anche inferiori ai 2.000 euro)
 la modularità nelle tipologie di formati e di durata
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Il rapporto tra pubblicità e televisione
Barriere all’ingresso della pubblicità televisiva:
 Efficace per i prodotti (es. quelli di largo consumo) destinati a
target estesi, meno per i prodotti di nicchia
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Prof. Carlo Nardello
Il rapporto tra pubblicità e televisione
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Il rapporto tra pubblicità e televisione
Prof. Carlo Nardello
La regolamentazione della pubblicità
televisiva e il concetto di affollamento
pubblicitario
DL n. 177 del 31 luglio 2005 - Testo unico della
radiotelevisione
 criteri di riferimento in materia di interruzioni
pubblicitarie
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 affollamento delle interruzioni pubblicitarie per le
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Prof. Carlo Nardello
La regolamentazione della pubblicità
televisiva e il concetto di affollamento
pubblicitario
L’inserimento di break pubblicitari durante lo svolgimento di un
programma non deve pregiudicarne l’integrità e il valore, in
funzione delle sue caratteristiche e della sua durata.
 Eventi sportivi - spettacoli teatrali: l’interruzione deve cadere
soltanto negli intervalli
 Negli altri casi va fatta coincidere con la conclusione di un
segmento autonomo
 L’interruzione delle opere audiovisive (compresi i
lungometraggi cinematografici e i film prodotti per la tv) può
avvenire soltanto una volta ogni 45 minuti
Prof. Carlo Nardello
La regolamentazione della pubblicità
televisiva e il concetto di affollamento
pubblicitario
L’inserimento di break pubblicitari durante lo svolgimento di un
programma non deve pregiudicarne l’integrità e il valore, in
funzione delle sue caratteristiche e della sua durata.
 Serie, romanzi a puntate, programmi ricreativi e documentari:
sono possibili interruzioni più frequenti, ma non inferiori a 20
minuti di trasmissione regolare
 Funzioni religiose, notiziari e rubriche di attualità, i
documentari, i programmi religiosi e quelli per bambini (di
durata inferiore a 30 minuti): esclusa la possibilità di
interruzione “intra programma”
Prof. Carlo Nardello
La regolamentazione della pubblicità
televisiva e il concetto di affollamento
pubblicitario
Beni non pubblicizzabili:
 Medicinali e cure mediche disponibili unicamente con ricetta
 Sigarette e ogni altro prodotto a base di tabacco, anche se la
comunicazione è effettuata in forma indiretta
Suscettibili di specifiche limitazioni:
 Bevande alcoliche
Prof. Carlo Nardello
La regolamentazione della pubblicità
televisiva e il concetto di affollamento
pubblicitario
Affollamento pubblicitario: porzione dell’orario di
programmazione che può essere destinata alla trasmissione
di pubblicità
 Recuperare eventuali eccedenze (egualmente contenute nella misura del
2%) nell’ora antecedente o successiva
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I formati pubblicitari televisivi
3 febbraio 1957
Carosello
Anni ’70
Spazio F
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I formati pubblicitari televisivi
Nascita tv private:
 Costruzione dei palinsesti secondo una logica market driven
 Allungamento degli orari di trasmissione e aumento dei generi
 Ideazione programmi (es. Pronto Raffaella con Raffaella Carrà, il
Gioco dei nove di Raimondo Vianello) pensati per essere
trasmessi con cadenza quotidiana nella stessa fascia oraria
 Acquisto all’esterno di programmi seriali a basso costo (le prime
soap opera)
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I principali formati di pubblicità
televisiva
Spot (pubblicità tabellare)
Rientra nei tetti di affollamento
pubblicitario
Trasmessi in gruppo (break between o within)
oppure isolati. Dura in media circa 20” e
assorbe circa il 90% del fatturato pubblicitario;
comprende l’autopubblicità
Telepromozione
Rientra nei tetti di affollamento
pubblicitario
Siparietto di durata media compresa fra 30” e
120”, oppure un gioco a premi con la
partecipazione del pubblico
Televendita
Rientra nei tetti di affollamento
pubblicitario – sole emittenti commerciali
Offerta diretta al pubblico per l’acquisto,
vendita o noleggio di prodotti/servizi, con
indicazione dei prezzi e del recapito. La durata
minima è di 180”, con i 30” finali dedicati a
un’offerta di vendita al pubblico
Promo
Rientra nei tetti di affollamento
pubblicitario solo se è sponsorizzato
Filmati utilizzati per promuovere dei programmi
televisivi
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I principali formati di pubblicità
televisiva
Inviti all’ascolto (billboard)
Rientra nei tetti di affollamento
pubblicitario
L’inserzionista invita all’ascolto di un
programma o ricorda di avere offerto quello
andato in onda. I billboard sono posizionati
immediatamente prima o dopo l’inizio/fine di un
programma
Citazioni (billboard CEE)
Non rientra nei tetti di affollamento
pubblicitario
Non presentano la confezione del prodotto, non
vengono accompagnate dalla sovrimpressione
“pubblicità” e l’inserzione non contiene audio
né filmato (compare solo il brand)
Diari, 7x7, farfalle
Rientra nei tetti di affollamento
pubblicitario
Spot di breve durata (5”-7”) Diari e 7 x 7:
riquadrati dal logo della rete che li trasmette e
posizionati rispettivamente in testa e in coda al
break. Diari: pianificati giornalmente e sono
monocliente. 7 x 7: pianificati settimanalmente,
con 7 uscite giornaliere, monocliente. Farfalle:
pacchetti settimanali multirete impaginati in
testa ai break e in prime time (Diari e 7 x 7: sole
reti commerciali – Farfalle: Rai
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I principali formati di pubblicità
televisiva
Sovrimpressioni (animated
sponsor icon)
Rientra nei tetti di affollamento
pubblicitario
Scritte con il nome e il logo dell’azienda
inserzionista che scorrono o appaiono sullo
schermo (accompagnate da un suono che
richiami l’attenzione dello spettatore,
facendogli capire che è in presenza di un
comunicato promozionale), specialmente nel
corso di avvenimenti sportivi.
Campagne sociali
Non rientrano nei tetti di affollamento
pubblicitario
Forme pubblicitarie di utilità in cui vengono
promosse campagne sociali per sensibilizzare
l’opinione pubblica su argomenti di interesse.
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I principali formati di pubblicità
televisiva
Prof. Carlo Nardello
I principali formati di pubblicità
interattiva
Banner Annuncio su una pagina web: link al sito
dell’inserzionista, messaggio ma senza
rimandi, suoni o animazioni. Il banner viene
mostrato quando si apre la pagina web che lo
contiene (impression) e può dirigere alla pagina
dell’inserzionista (click-through)
Overlayer Annuncio animato che si apre all’apertura della
pagina web, viene visualizzato in posizione
dominante e rimane aperto per alcuni secondi,
dopo di che sparisce automaticamente
Overlayer video Overlayer che contiene un filmato
Leaderboard Banner di grandi dimensioni (rettangolari) con
una posizione predominante nella pagina web,
di solito nella parte superiore della pagina
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I principali formati di pubblicità
interattiva
Pop up Finestra pubblicitaria (di solito di medie
dimensioni) che si apre all’apertura della
pagina web e viene posta in posizione
dominante
Pop under Pop up che si apre all’apertura della pagina
web ma rimane posteriormente a essa, in modo
da essere visibile quando la finestra viene
chiusa
Skyscraper Banner di grandi dimensioni collocato
verticalmente, a lato della pagina, in modo da
accompagnare lungo tutta la lettura dei
contenuti
Text link Annunci strutturati come parte di una pagina
web che possono essere usati come link ad
altre pagine
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I principali formati di pubblicità
interattiva
Advertorial Pagine web redazionali dedicate agli
inserzionisti, possono contenere link. Adatto a
campagne che richiedono un buon grado di
approfondimento dei prodotti o dell’azienda
Spot interattivo Filmato commerciale che offre allo spettatore la
possibilità di approfondirne i contenuti
cliccando sulle diverse aree di interazione
disponibili (com classica + direct marketing)
Advergame Gioco interattivo sponsorizzato da un
inserzionista. Il brand viene promosso
attraverso l’interattività ludica
Tv site Sorta di sito televisivo esclusivo dove
l’inserzionista può far conoscere e promuovere
interattivamente i propri prodotti. È possibile lo
scambio di e-mail fra utente e inserzionista e
l’acquisto diretto
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La filiera pubblicitaria
1. Inserzionisti: aziende, organizzazioni, istituzioni intenzionate a
comunicare propri marchi, prodotti, attività
2. Agenzie di pubblicità: assistono i clienti nell’impostazione della
strategia di comunicazione e nella realizzazione di una campagna
pubblicitaria
3. Centri media: si occupano della strategia e della pianificazione
media, nonché dell’acquisto degli spazi all’interno dei quali
verranno messi in onda gli spot
4. Istituti di ricerca: effettuano indagini per l’analisi dei consumatori e
per la rilevazione dei dati di ascolto
5. Concessionarie: gestiscono la vendita degli spazi pubblicitari
messi a disposizione degli inserzionisti dalle emittenti
6. Emittenti: trasmettono in onda lo spot
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La filiera pubblicitaria
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La filiera pubblicitaria
CENTRI MEDIA
Trovare lo spazio più conveniente per le esigenze di ogni
singolo cliente, garantendo al tempo stesso la
massimizzazione del ritorno dell’investimento in termini di
vendite del marchio o dei prodotti pubblicizzati
• strategia media (media strategy)
• ricerche sui dati relativi ai diversi mezzi (media research)
• scelta e acquisto degli spazi (media planning and buying)
• controllo dei risultati (media control)
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La filiera pubblicitaria
CENTRI MEDIA
Assetto proprietario
 Autonomi
 Dipendenti
 Controllati da una o più agenzie, ma con un portafoglio
costituito sia dai clienti delle agenzie, sia da clienti
acquisiti autonomamente
Media presidiati
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La filiera pubblicitaria
CONCESSIONARIE
Soggetti che vendono per conto delle emittenti televisive
spazi e tempi pubblicitari agli inserzionisti (in concorrenza
coi centri media)
 Controllate
 Autonome
Captive company dei broadcaster: Publitalia ’80 Mediaset –
SIPRA Rai
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La filiera pubblicitaria
 Società italiana pubblicità radiofonica e affini
 1926, inizialmente di proprietà dell’URI (Unione
radiofonica italiana) si occupa di raccogliere e gestire i
proventi pubblicitari radiofonici
 diventa una società del gruppo IRI e il suo grande
sviluppo coincide con l’avvento della tv (1954), in quanto
ha inizio quasi per automatismo l’attività di vendita degli
spazi pubblicitari sul mezzo
 fine anni ’50: ogni ciclo di spot costava circa un milione e
mezzo di lire e la produzione era affidata completamente
ai privati, ma con la supervisione della SIPRA stessa che
svolgeva vere e proprie funzioni di censura
Prof. Carlo Nardello
La filiera pubblicitaria
 La raccolta non avviene più in forma passiva, attendendo
che gli inserzionisti richiedano spazi nel palinsesto
pubblicitario, ma al contrario con la ricerca di clienti
potenziali attraverso una rete di consulenti
opportunamente formati
 politica di vendita che punta alla forte personalizzazione
dell’offerta, senza vincoli rigidi sui volumi d’acquisto, con
sconti dal listino e con la possibilità di legare i prezzi agli
obiettivi di vendita effettivamente raggiunti dai clienti
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La valutazione del costo della
pubblicità televisiva
Il fatturato pubblicitario è dato dal prodotto di due variabili:
 il numero di contatti netti, ossia di singoli telespettatori che
hanno assistito a un evento televisivo
 il costo unitario del contatto pagato dall’inserzionista
Il valore di uno spazio pubblicitario varia a seconda di diversi
fattori:
 collocazione in riferimento al segmento temporale (orario e
periodo dell’anno)
 collocazione in riferimento al tipo di programma in cui viene
inserito (quantità e qualità degli spettatori)
 durata e tipologia dello spazio (spot, televendita,
telepromozione)
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La valutazione del costo della
pubblicità televisiva
L’efficacia del mezzo televisivo nel veicolare i comunicati è
espressa dal cosiddetto GRP - gross rating point, dato dal
prodotto di due ulteriori indicatori:
 la copertura (reach): la quota percentuale di individui in target
esposti all’annuncio rispetto al totale della popolazione di
interesse (es. le donne tra i 25 e i 35 anni di età).
 la frequenza (frequency): esprime il numero di volte in cui i
consumatori in target vengono colpiti da un messaggio
pubblicitario in un arco temporale prefissato.
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La valutazione del costo della
pubblicità televisiva
Prof. Carlo Nardello
La pubblicità televisiva dal lato degli
acquirenti:le logiche di pianificazione
Individuare le logiche sottese
ad una strategia media,
che portano a fissare il
livello di pressione
pubblicitaria e le modalità
di scelta degli spazi.
MEDIA PLANNING
Selezione e programmazione
delle uscite di un
comunicato, scelte in
termini di allocazione delle
risorse in pubblicità.
Prof. Carlo Nardello
La pubblicità televisiva dal lato degli
acquirenti:le logiche di pianificazione
Individuare le logiche sottese
ad una strategia media,
che portano a fissare il
livello di pressione
pubblicitaria e le modalità
di scelta degli spazi.
MEDIA RESEARCH
Analisi qualitative e
quantitative sul comparto
mercelogico, sui mezzi,
sui dati d’ascolto
Prof. Carlo Nardello
La pubblicità televisiva dal lato degli
acquirenti:le logiche di pianificazione
Individuare le logiche sottese
ad una strategia media,
che portano a fissare il
livello di pressione
pubblicitaria e le modalità
di scelta degli spazi.
MEDIA PLANNING
Scelta delle emittenti e degli
spazi dove collocare i
comunicati pubblicitari
(costo d’acquisto ed
efficacia). Comprende la
scelta della migliore
combinazione nella durata
degli spot (oggi, ca. 20
secondi)
Prof. Carlo Nardello
La pubblicità televisiva dal lato degli
acquirenti:le logiche di pianificazione
Individuare le logiche sottese
ad una strategia media,
che portano a fissare il
livello di pressione
pubblicitaria e le modalità
di scelta degli spazi.
CONTROLLO
Avviene grazie ai dati forniti
dal gruppo Marketing tv
Service, Publisoft e
Mediaservice
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La pubblicità televisiva dal lato degli
acquirenti:le logiche di pianificazione
A parità di impatto del messaggio, la pressione pubblicitaria può
essere distribuita nel medesimo arco temporale in tre modi
principali:
 flighting, cioè alternarsi di blocchi di spot (flight) a periodi di
assenza dell’attività comunicativa (hiatus)
 continuous, cioè omogeneità di pressione per tutto il periodo
della campagna
 pulsing, livello omogeneo di pressione nel tempo, cui si
associano picchi più elevati di breve durata
Al di sotto dei 200 grp a settimana la campagna rischia di non
creare visibilità sufficiente; per un nuovo prodotto, 5-9 passaggi
giornalieri per 2 settimane
Prof. Carlo Nardello
Il palinsesto pubblicitario
Caratteristiche del pubblico e logiche di
controprogrammazione costituiscono i due principali
fattori nella costruzione del palinsesto pubblicitario.
La programmazione editoriale tende spesso a ruotare
intorno a quella pubblicitaria e la struttura del
palinsesto pubblicitario precede temporalmente quello
editoriale; una volta venduti agli inserzionisti gli spazi
disponibili, si “montano” intorno a questi i diversi
programmi.
Prof. Carlo Nardello
Il palinsesto pubblicitario
Prof. Carlo Nardello
Il palinsesto pubblicitario
 Di solito la base temporale di articolazione del
palinsesto è mensile, con segmenti settimanali di
programmazione.
 All’interno di ogni settimana esistono rubriche ripetitive
(i tg o altri programmi trasmessi quotidianamente) a cui
si abbinano altrettanti break, che possono essere
acquistati sia in soluzione singola che sull’intera
settimana.
 Una volta completata la costruzione del palinsesto
pubblicitario e di quello editoriale vengono pubblicati il
listino e le stime di ascolto e inizia l’attività di vendita
vera e propria.
Prof. Carlo Nardello
Il palinsesto pubblicitario
È possibile acquistare diverse tipologie di spazi:
 a scelta libera
 abbinati in pacchetti (di diverso formato, in diverse
fasce orarie, su una singola rete o su più reti
contemporaneamente), con un bilanciamento sulla
media di ascolti
 associati a eventi specifici (es. sportivi)
 collocati in posizioni meno vantaggiose, cui vengono
applicati sconti più consistenti
Prof. Carlo Nardello
Il palinsesto pubblicitario
Sconti in funzione di:
 entità dell’investimento
 emittente richiesta
 tipo di formati
 distribuzione temporale
Mentre SIPRA conferma sistematicamente il venduto,
Publitalia si riserva la possibilità di modificare il proprio
palinsesto editoriale fino alla fine, ratificando la
prenotazione solo quando è stata raggiunta la maggiore
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I broadcaster e la pubblicità televisiva. New Media

  • 1. Prof. Carlo Nardello I broadcaster e la pubblicità televisiva
  • 2. Prof. Carlo Nardello Che cos’e’ Il “sistema misto” pubblico e privato porta a una progressiva riorganizzazione della struttura dei palinsesti editoriali, con le seguenti implicazioni:  Crescita progressiva dell’orario di programmazione  L’affiancarsi ai generi tradizionali di altri nuovi  La riduzione di importanza delle trasmissioni culturali  Il mutamento di mission da parte delle aziende televisive  Aumento dell’importanza della pubblicità, fonte significativa di introiti
  • 3. Prof. Carlo Nardello Dati sulla pubblicità televisiva in Italia
  • 4. Prof. Carlo Nardello Dati sulla pubblicità televisiva in Italia Pluralità d’offerta a beneficio degli inserzionisti Accanto al tradizionale modello generalista (mezzo di massa a forte copertura, ma con sostanziale trasversalità dell’audience) si consolida il nuovo modello di business, costituito dalla pay tv con i suoi canali tematici Arretramento dei mezzi più “classici” e la rapida affermazione dei cosiddetti new media (internet e telefonia) Mediaset (ca. 66%) – Rai (29%)
  • 5. Prof. Carlo Nardello Dati sulla pubblicità televisiva in Italia Settori che investono maggiormente in pubblicità: alimentare (1,1 miliardi) automobilistico (1,0 miliardi) telecomunicazioni (0,8 miliardi) abbigliamento (0,6 miliardi) Big Spender
  • 6. Prof. Carlo Nardello Il rapporto tra pubblicità e televisione Il prezzo degli spazi pubblicitari è calcolato in base:  al numero previsto di “contatti netti” raggiunti nella fascia oraria o all’interno del programma  alla qualità dell’audience, ossia alla sua coerenza con il target di mercato dell’impresa inserzionista Capacità di assecondare i gusti del pubblico, con uno sforzo di fidelizzazione giocato su meccanismi seduttivi e di spettacolarizzazione del palinsesto editoriale
  • 7. Prof. Carlo Nardello Il rapporto tra pubblicità e televisione Trattato di Amsterdam (1999) «il sistema di radiodiffusione pubblica negli stati membri dell’Unione è direttamente collegato alle esigenze democratiche, sociali e culturali di ogni società, nonché all’esigenza di preservare il pluralismo dei mezzi di comunicazione»  Strategie di creazione di brand-rete, alla ricerca della massima sintonia con un pubblico quanto più possibile identificato.  Palinsesto editoriale come espressione dell’identità di una rete: costruito in base al target per rappresentarne al meglio i gusti e le preferenze e per distinguere una specifica rete dalle altre, creando un vantaggio di differenziazione.
  • 8. Prof. Carlo Nardello Il rapporto tra pubblicità e televisione Vantaggi della pubblicità televisiva:  diffusione del mezzo  più ampia libertà creativa nella costruzione del messaggio dotato di effetti sinestesici audiovisivi  esposizioni ripetute e rivolte al medesimo pubblico  misura tempestiva dei dati di ascolto  competitività del costo rispetto ad altri media (specialmente degli spazi inseriti in fasce orarie non di punta: un messaggio di 30 secondi nei segmenti meno pregiati del palinsesto si può acquistare a cifre anche inferiori ai 2.000 euro)  la modularità nelle tipologie di formati e di durata
  • 9. Prof. Carlo Nardello Il rapporto tra pubblicità e televisione Barriere all’ingresso della pubblicità televisiva:  Efficace per i prodotti (es. quelli di largo consumo) destinati a target estesi, meno per i prodotti di nicchia  Costo elevato  le aziende interessate alla comunicazione locale non possono avvalersi delle televisioni nazionali, alle quali è vietato ospitare questa forma di pubblicità Forte relazione tra palinsesto pubblicitario e palinsesto editoriale
  • 10. Prof. Carlo Nardello Il rapporto tra pubblicità e televisione
  • 11. Prof. Carlo Nardello Il rapporto tra pubblicità e televisione
  • 12. Prof. Carlo Nardello La regolamentazione della pubblicità televisiva e il concetto di affollamento pubblicitario DL n. 177 del 31 luglio 2005 - Testo unico della radiotelevisione  criteri di riferimento in materia di interruzioni pubblicitarie  beni per i quali la pubblicità non è consentita  affollamento delle interruzioni pubblicitarie per le emittenti del servizio pubblico e per gli altri soggetti diversi da quelli pubblici  realizzazione di sponsorizzazioni e televendite
  • 13. Prof. Carlo Nardello La regolamentazione della pubblicità televisiva e il concetto di affollamento pubblicitario L’inserimento di break pubblicitari durante lo svolgimento di un programma non deve pregiudicarne l’integrità e il valore, in funzione delle sue caratteristiche e della sua durata.  Eventi sportivi - spettacoli teatrali: l’interruzione deve cadere soltanto negli intervalli  Negli altri casi va fatta coincidere con la conclusione di un segmento autonomo  L’interruzione delle opere audiovisive (compresi i lungometraggi cinematografici e i film prodotti per la tv) può avvenire soltanto una volta ogni 45 minuti
  • 14. Prof. Carlo Nardello La regolamentazione della pubblicità televisiva e il concetto di affollamento pubblicitario L’inserimento di break pubblicitari durante lo svolgimento di un programma non deve pregiudicarne l’integrità e il valore, in funzione delle sue caratteristiche e della sua durata.  Serie, romanzi a puntate, programmi ricreativi e documentari: sono possibili interruzioni più frequenti, ma non inferiori a 20 minuti di trasmissione regolare  Funzioni religiose, notiziari e rubriche di attualità, i documentari, i programmi religiosi e quelli per bambini (di durata inferiore a 30 minuti): esclusa la possibilità di interruzione “intra programma”
  • 15. Prof. Carlo Nardello La regolamentazione della pubblicità televisiva e il concetto di affollamento pubblicitario Beni non pubblicizzabili:  Medicinali e cure mediche disponibili unicamente con ricetta  Sigarette e ogni altro prodotto a base di tabacco, anche se la comunicazione è effettuata in forma indiretta Suscettibili di specifiche limitazioni:  Bevande alcoliche
  • 16. Prof. Carlo Nardello La regolamentazione della pubblicità televisiva e il concetto di affollamento pubblicitario Affollamento pubblicitario: porzione dell’orario di programmazione che può essere destinata alla trasmissione di pubblicità  Recuperare eventuali eccedenze (egualmente contenute nella misura del 2%) nell’ora antecedente o successiva
  • 17. Prof. Carlo Nardello I formati pubblicitari televisivi 3 febbraio 1957 Carosello Anni ’70 Spazio F
  • 18. Prof. Carlo Nardello I formati pubblicitari televisivi Nascita tv private:  Costruzione dei palinsesti secondo una logica market driven  Allungamento degli orari di trasmissione e aumento dei generi  Ideazione programmi (es. Pronto Raffaella con Raffaella Carrà, il Gioco dei nove di Raimondo Vianello) pensati per essere trasmessi con cadenza quotidiana nella stessa fascia oraria  Acquisto all’esterno di programmi seriali a basso costo (le prime soap opera)
  • 19. Prof. Carlo Nardello I principali formati di pubblicità televisiva Spot (pubblicità tabellare) Rientra nei tetti di affollamento pubblicitario Trasmessi in gruppo (break between o within) oppure isolati. Dura in media circa 20” e assorbe circa il 90% del fatturato pubblicitario; comprende l’autopubblicità Telepromozione Rientra nei tetti di affollamento pubblicitario Siparietto di durata media compresa fra 30” e 120”, oppure un gioco a premi con la partecipazione del pubblico Televendita Rientra nei tetti di affollamento pubblicitario – sole emittenti commerciali Offerta diretta al pubblico per l’acquisto, vendita o noleggio di prodotti/servizi, con indicazione dei prezzi e del recapito. La durata minima è di 180”, con i 30” finali dedicati a un’offerta di vendita al pubblico Promo Rientra nei tetti di affollamento pubblicitario solo se è sponsorizzato Filmati utilizzati per promuovere dei programmi televisivi
  • 20. Prof. Carlo Nardello I principali formati di pubblicità televisiva Inviti all’ascolto (billboard) Rientra nei tetti di affollamento pubblicitario L’inserzionista invita all’ascolto di un programma o ricorda di avere offerto quello andato in onda. I billboard sono posizionati immediatamente prima o dopo l’inizio/fine di un programma Citazioni (billboard CEE) Non rientra nei tetti di affollamento pubblicitario Non presentano la confezione del prodotto, non vengono accompagnate dalla sovrimpressione “pubblicità” e l’inserzione non contiene audio né filmato (compare solo il brand) Diari, 7x7, farfalle Rientra nei tetti di affollamento pubblicitario Spot di breve durata (5”-7”) Diari e 7 x 7: riquadrati dal logo della rete che li trasmette e posizionati rispettivamente in testa e in coda al break. Diari: pianificati giornalmente e sono monocliente. 7 x 7: pianificati settimanalmente, con 7 uscite giornaliere, monocliente. Farfalle: pacchetti settimanali multirete impaginati in testa ai break e in prime time (Diari e 7 x 7: sole reti commerciali – Farfalle: Rai
  • 21. Prof. Carlo Nardello I principali formati di pubblicità televisiva Sovrimpressioni (animated sponsor icon) Rientra nei tetti di affollamento pubblicitario Scritte con il nome e il logo dell’azienda inserzionista che scorrono o appaiono sullo schermo (accompagnate da un suono che richiami l’attenzione dello spettatore, facendogli capire che è in presenza di un comunicato promozionale), specialmente nel corso di avvenimenti sportivi. Campagne sociali Non rientrano nei tetti di affollamento pubblicitario Forme pubblicitarie di utilità in cui vengono promosse campagne sociali per sensibilizzare l’opinione pubblica su argomenti di interesse.
  • 22. Prof. Carlo Nardello I principali formati di pubblicità televisiva
  • 23. Prof. Carlo Nardello I principali formati di pubblicità interattiva Banner Annuncio su una pagina web: link al sito dell’inserzionista, messaggio ma senza rimandi, suoni o animazioni. Il banner viene mostrato quando si apre la pagina web che lo contiene (impression) e può dirigere alla pagina dell’inserzionista (click-through) Overlayer Annuncio animato che si apre all’apertura della pagina web, viene visualizzato in posizione dominante e rimane aperto per alcuni secondi, dopo di che sparisce automaticamente Overlayer video Overlayer che contiene un filmato Leaderboard Banner di grandi dimensioni (rettangolari) con una posizione predominante nella pagina web, di solito nella parte superiore della pagina
  • 24. Prof. Carlo Nardello I principali formati di pubblicità interattiva Pop up Finestra pubblicitaria (di solito di medie dimensioni) che si apre all’apertura della pagina web e viene posta in posizione dominante Pop under Pop up che si apre all’apertura della pagina web ma rimane posteriormente a essa, in modo da essere visibile quando la finestra viene chiusa Skyscraper Banner di grandi dimensioni collocato verticalmente, a lato della pagina, in modo da accompagnare lungo tutta la lettura dei contenuti Text link Annunci strutturati come parte di una pagina web che possono essere usati come link ad altre pagine
  • 25. Prof. Carlo Nardello I principali formati di pubblicità interattiva Advertorial Pagine web redazionali dedicate agli inserzionisti, possono contenere link. Adatto a campagne che richiedono un buon grado di approfondimento dei prodotti o dell’azienda Spot interattivo Filmato commerciale che offre allo spettatore la possibilità di approfondirne i contenuti cliccando sulle diverse aree di interazione disponibili (com classica + direct marketing) Advergame Gioco interattivo sponsorizzato da un inserzionista. Il brand viene promosso attraverso l’interattività ludica Tv site Sorta di sito televisivo esclusivo dove l’inserzionista può far conoscere e promuovere interattivamente i propri prodotti. È possibile lo scambio di e-mail fra utente e inserzionista e l’acquisto diretto
  • 26. Prof. Carlo Nardello La filiera pubblicitaria 1. Inserzionisti: aziende, organizzazioni, istituzioni intenzionate a comunicare propri marchi, prodotti, attività 2. Agenzie di pubblicità: assistono i clienti nell’impostazione della strategia di comunicazione e nella realizzazione di una campagna pubblicitaria 3. Centri media: si occupano della strategia e della pianificazione media, nonché dell’acquisto degli spazi all’interno dei quali verranno messi in onda gli spot 4. Istituti di ricerca: effettuano indagini per l’analisi dei consumatori e per la rilevazione dei dati di ascolto 5. Concessionarie: gestiscono la vendita degli spazi pubblicitari messi a disposizione degli inserzionisti dalle emittenti 6. Emittenti: trasmettono in onda lo spot
  • 27. Prof. Carlo Nardello La filiera pubblicitaria
  • 28. Prof. Carlo Nardello La filiera pubblicitaria CENTRI MEDIA Trovare lo spazio più conveniente per le esigenze di ogni singolo cliente, garantendo al tempo stesso la massimizzazione del ritorno dell’investimento in termini di vendite del marchio o dei prodotti pubblicizzati • strategia media (media strategy) • ricerche sui dati relativi ai diversi mezzi (media research) • scelta e acquisto degli spazi (media planning and buying) • controllo dei risultati (media control)
  • 29. Prof. Carlo Nardello La filiera pubblicitaria CENTRI MEDIA Assetto proprietario  Autonomi  Dipendenti  Controllati da una o più agenzie, ma con un portafoglio costituito sia dai clienti delle agenzie, sia da clienti acquisiti autonomamente Media presidiati
  • 30. Prof. Carlo Nardello La filiera pubblicitaria CONCESSIONARIE Soggetti che vendono per conto delle emittenti televisive spazi e tempi pubblicitari agli inserzionisti (in concorrenza coi centri media)  Controllate  Autonome Captive company dei broadcaster: Publitalia ’80 Mediaset – SIPRA Rai
  • 31. Prof. Carlo Nardello La filiera pubblicitaria  Società italiana pubblicità radiofonica e affini  1926, inizialmente di proprietà dell’URI (Unione radiofonica italiana) si occupa di raccogliere e gestire i proventi pubblicitari radiofonici  diventa una società del gruppo IRI e il suo grande sviluppo coincide con l’avvento della tv (1954), in quanto ha inizio quasi per automatismo l’attività di vendita degli spazi pubblicitari sul mezzo  fine anni ’50: ogni ciclo di spot costava circa un milione e mezzo di lire e la produzione era affidata completamente ai privati, ma con la supervisione della SIPRA stessa che svolgeva vere e proprie funzioni di censura
  • 32. Prof. Carlo Nardello La filiera pubblicitaria  La raccolta non avviene più in forma passiva, attendendo che gli inserzionisti richiedano spazi nel palinsesto pubblicitario, ma al contrario con la ricerca di clienti potenziali attraverso una rete di consulenti opportunamente formati  politica di vendita che punta alla forte personalizzazione dell’offerta, senza vincoli rigidi sui volumi d’acquisto, con sconti dal listino e con la possibilità di legare i prezzi agli obiettivi di vendita effettivamente raggiunti dai clienti
  • 33. Prof. Carlo Nardello La valutazione del costo della pubblicità televisiva Il fatturato pubblicitario è dato dal prodotto di due variabili:  il numero di contatti netti, ossia di singoli telespettatori che hanno assistito a un evento televisivo  il costo unitario del contatto pagato dall’inserzionista Il valore di uno spazio pubblicitario varia a seconda di diversi fattori:  collocazione in riferimento al segmento temporale (orario e periodo dell’anno)  collocazione in riferimento al tipo di programma in cui viene inserito (quantità e qualità degli spettatori)  durata e tipologia dello spazio (spot, televendita, telepromozione)
  • 34. Prof. Carlo Nardello La valutazione del costo della pubblicità televisiva L’efficacia del mezzo televisivo nel veicolare i comunicati è espressa dal cosiddetto GRP - gross rating point, dato dal prodotto di due ulteriori indicatori:  la copertura (reach): la quota percentuale di individui in target esposti all’annuncio rispetto al totale della popolazione di interesse (es. le donne tra i 25 e i 35 anni di età).  la frequenza (frequency): esprime il numero di volte in cui i consumatori in target vengono colpiti da un messaggio pubblicitario in un arco temporale prefissato.
  • 35. Prof. Carlo Nardello La valutazione del costo della pubblicità televisiva
  • 36. Prof. Carlo Nardello La pubblicità televisiva dal lato degli acquirenti:le logiche di pianificazione Individuare le logiche sottese ad una strategia media, che portano a fissare il livello di pressione pubblicitaria e le modalità di scelta degli spazi. MEDIA PLANNING Selezione e programmazione delle uscite di un comunicato, scelte in termini di allocazione delle risorse in pubblicità.
  • 37. Prof. Carlo Nardello La pubblicità televisiva dal lato degli acquirenti:le logiche di pianificazione Individuare le logiche sottese ad una strategia media, che portano a fissare il livello di pressione pubblicitaria e le modalità di scelta degli spazi. MEDIA RESEARCH Analisi qualitative e quantitative sul comparto mercelogico, sui mezzi, sui dati d’ascolto
  • 38. Prof. Carlo Nardello La pubblicità televisiva dal lato degli acquirenti:le logiche di pianificazione Individuare le logiche sottese ad una strategia media, che portano a fissare il livello di pressione pubblicitaria e le modalità di scelta degli spazi. MEDIA PLANNING Scelta delle emittenti e degli spazi dove collocare i comunicati pubblicitari (costo d’acquisto ed efficacia). Comprende la scelta della migliore combinazione nella durata degli spot (oggi, ca. 20 secondi)
  • 39. Prof. Carlo Nardello La pubblicità televisiva dal lato degli acquirenti:le logiche di pianificazione Individuare le logiche sottese ad una strategia media, che portano a fissare il livello di pressione pubblicitaria e le modalità di scelta degli spazi. CONTROLLO Avviene grazie ai dati forniti dal gruppo Marketing tv Service, Publisoft e Mediaservice
  • 40. Prof. Carlo Nardello La pubblicità televisiva dal lato degli acquirenti:le logiche di pianificazione A parità di impatto del messaggio, la pressione pubblicitaria può essere distribuita nel medesimo arco temporale in tre modi principali:  flighting, cioè alternarsi di blocchi di spot (flight) a periodi di assenza dell’attività comunicativa (hiatus)  continuous, cioè omogeneità di pressione per tutto il periodo della campagna  pulsing, livello omogeneo di pressione nel tempo, cui si associano picchi più elevati di breve durata Al di sotto dei 200 grp a settimana la campagna rischia di non creare visibilità sufficiente; per un nuovo prodotto, 5-9 passaggi giornalieri per 2 settimane
  • 41. Prof. Carlo Nardello Il palinsesto pubblicitario Caratteristiche del pubblico e logiche di controprogrammazione costituiscono i due principali fattori nella costruzione del palinsesto pubblicitario. La programmazione editoriale tende spesso a ruotare intorno a quella pubblicitaria e la struttura del palinsesto pubblicitario precede temporalmente quello editoriale; una volta venduti agli inserzionisti gli spazi disponibili, si “montano” intorno a questi i diversi programmi.
  • 42. Prof. Carlo Nardello Il palinsesto pubblicitario
  • 43. Prof. Carlo Nardello Il palinsesto pubblicitario  Di solito la base temporale di articolazione del palinsesto è mensile, con segmenti settimanali di programmazione.  All’interno di ogni settimana esistono rubriche ripetitive (i tg o altri programmi trasmessi quotidianamente) a cui si abbinano altrettanti break, che possono essere acquistati sia in soluzione singola che sull’intera settimana.  Una volta completata la costruzione del palinsesto pubblicitario e di quello editoriale vengono pubblicati il listino e le stime di ascolto e inizia l’attività di vendita vera e propria.
  • 44. Prof. Carlo Nardello Il palinsesto pubblicitario È possibile acquistare diverse tipologie di spazi:  a scelta libera  abbinati in pacchetti (di diverso formato, in diverse fasce orarie, su una singola rete o su più reti contemporaneamente), con un bilanciamento sulla media di ascolti  associati a eventi specifici (es. sportivi)  collocati in posizioni meno vantaggiose, cui vengono applicati sconti più consistenti
  • 45. Prof. Carlo Nardello Il palinsesto pubblicitario Sconti in funzione di:  entità dell’investimento  emittente richiesta  tipo di formati  distribuzione temporale Mentre SIPRA conferma sistematicamente il venduto, Publitalia si riserva la possibilità di modificare il proprio palinsesto editoriale fino alla fine, ratificando la prenotazione solo quando è stata raggiunta la maggiore coerenza fra questo e il palinsesto pubblicitario.