2. Cos’è l’olfatto
L'olfatto è il senso deputato alla percezione degli
stimoli odorosi. In particolare, il senso dell’olfatto
insieme a quello del gusto, rientra nella categoria
dei sensi chimici, ossia risponde ad agenti chimici
sia naturali che artificiali.
Quello che noi percepiamo come odore è il
prodotto di tanti tipi di molecole raccolte dal nostro
organo ricettivo: l’epitelio olfattivo situato sulla
volta della cavità nasale.
3. Quello che noi avvertiamo come odore è l’effetto
finale sul nostro cervello provocato da una
combinazione di molecole odorose.
Ognuna di queste molecole viene raccolta da un
neurone specializzato che invia un segnale
elettrico al cervello in una zona denominata bulbo
olfattivo.
L’insieme di questi stimoli viene interpretato dal
cervello come uno specifico odore che possono
generare segnali che inducono a comportamenti
di fuga o di approccio.
4. Introduzione alle
caratteristiche olfattive
Oggi, a differenza di un tempo, la nostra
sensibilità olfattiva è oggettivamente indebolita
dalla massiccia presenza di sostanze chimiche
(cibo, ambiente, odori innaturali) sempre più
presenti nel nostro quotidiano.
Il grande sviluppo della chimica di sintesi ha
sostituito, con un’imitazione olfattiva, i veri profumi
antichi incrementando esponenzialmente la
realizzazione di materie aromatiche artificiali in
laboratorio.
5. Il profumo caratteristico del nostro tempo è “il
profumo della chimica”.
Ciò ha compromesso la nostra capacità di
apprezzare aromi complessi e sottili, perdendo
così la magia di “indossare” semplici e preziose
essenze che rimandano a luoghi mistici e
tradizioni antiche.
Molti clienti, quando vengono in laboratorio e
sentono la profumazione naturale di Gelsomino,
Iris o Rosa Bulgara, rimangono ammaliati.
6. Abbiamo dimenticato l’odore dei veri fiori perché
siamo bombardati da aromi monotoni e pervasivi.
Conosciamo la “fragranza alla lavanda” e non il
profumo di Lavanda (Olio Essenziale), distillata
dai fiori freschi e ricchissima di principi attivi.
La maggior parte dei profumieri, che crea
composizioni olfattive per le aziende committenti,
deve rispettare un budget di costo basato su pochi
centesimi e seguire rigorosamente le indicazioni
richieste (es. l’utilizzo d’ingredienti specifici, senza
allergeni, senza nickel, senza glutine ecc..).
7. Ciò nonostante i profumi presenti sul mercato
contengono spesso composti derivati del petrolio,
sostanze che non di rado causano allergie e
intolleranze. I profumi naturali possono contenere
allergeni, composti degli oli essenziali stessi, che
devono essere rigorosamente segnalati in
etichetta quando la quantità presente è superiore
allo 0,001%.
Non sono quindi gli allergeni a preoccuparci ma le
sostanze chimiche, spesso dannose, che possono
creare problemi sia alla salute sia all’ambiente in
modo serio.
8. Troverete qui di seguito due link di uno studio
ufficiale, realizzato da Greenpeace, su 36 profumi
di marchi rinomati legati a fragranze di muschio
sintetico. Potrete così fare alcune considerazioni
personali a riguardo.
Noterete che, alle richieste di Greenpeace di dare
spiegazione in merito agli ingredienti, si evince il
rifiuto da parte di quasi tutte le aziende produttrici
di fornire delucidazioni.
http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report
/2006/5/database-prodotti-chimica.pdf
http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report
/2005/12/rapporto-profumi-2005.pdf
9. Il profumo
Il profumo è l’inebriante ed esclusivo connubio
delle essenze di erbe e spezie colorate, piante
selvatiche e fiori preziosi, resine calde e cortecce
legnose.
Quando si annusa un profumo si intraprende un
viaggio sensoriale unico. Le essenze aromatiche
hanno sempre fornito un sentiero che conduce
direttamente all’anima e chiunque vi si immerga
non manca di trovarsi gradevolmente trasformato
dall’esperienza.
10. Ha l’immediata e invisibile capacità di diffondere
nella coscienza un piacere puro, che arriva ai
nostri sensi, spalancando mondi nascosti, suoni,
fantasie…i ricordi affiorano trasportati da grandi
emozioni del presente e del passato. L’aroma è
universale e senza tempo, è una forza motrice
dell’universo…il boccettino di profumo non è solo
un prodotto ma un modo di esistere nel mondo
che ha conservato per secoli un’aura di magia e
mistero.
L’antica arte nobile dell’alchimia è alla base della
storia e dell’evoluzione del profumo e si compone
di creatività, ispirazione, ricerca e segretezza.
11. Differenza tra profumo
naturale e chimico
Le peculiarità del profumo chimico sono: la
reperibilità, la stabilità nel tempo e il costo della
materia prima, che solitamente non supera il 5%
del costo complessivo.
Il restante 95% è impiegato a supportare i costi
legati alla ricerca, alla promozione e alla
commercializzazione del prodotto. Basti pensare
che il costo di un profumo chimico alla base, varia
dai 2 ai 5 € al pezzo e viene mediamente venduto
al consumatore finale a circa 50-100 €.
12. Per il profumo naturale, le cui proprietà e i benefici
sono irriproducibili attraverso la sintesi, i costi
delle materie prime sono decisamente superiori:
un’essenza naturale di fiore (Rosa, Frangipane,
Gelsomino) può costare dai 2.000 ai 10.000 euro
al litro contro i 50 – 200 euro per la stessa
quantità di un prodotto sintetico.
13. Il profumo e
l’Aromaterapia
Le essenze della natura (oli essenziali, assoluti,
ecc.) stimolano tutto ciò che appartiene alla parte
più irrazionale e sottile della mente.
Ci permettono di rivivere momenti e sensazioni
che appartengono a un lontano passato (memoria
olfattiva), esaltano i più intimi pensieri fornendo
stimoli che possono avere un ruolo importante sul
piano mentale e fisico (aromaterapia). Questo
avviene grazie alla complessità delle componenti
degli oli essenziali e delle altre materie naturali.
14. Per esempio, l’Olio Essenziale di Rosa
Damascena possiede una struttura chimica
MOLTO complessa, composta da oltre 500
sostanze aromatiche diverse.
La produzione chimica dello stesso fiore può
ricostruire solo alcune molecole, permettendone
un tenore olfattivo simile ma completamente privo
di “forza vitale” e lontano da un’essenza autentica.
Solo la natura può creare il profumo di Rosa
Damascena fresco di rugiada alle prime luci del
mattino. Questo olio essenziale agisce sul sistema
limbico rilasciando sostanze che favoriscono il
rilassamento, ha azione antidepressiva e
antinfiammatoria.
15. Classificazioni
Inizialmente La Societè Francaise des Parfumeurs
suddivise le varie essenze in sette macro famiglie:
floreali, agrumate, orientali, speziate, erbacee,
legnose e fruttate.
Successivamente, con lo sviluppo delle industrie
del settore, lo spazio operativo dei maestri
profumieri si è evoluto a tal punto da far nascere
nuovi gruppi e sottogruppi. In ogni caso un buon
prodotto non dipende dal gruppo ma dalla
capacità di creare accordi olfattivi con materie
prime naturali e di qualità.
16. • FLOREALI: inizialmente basati su Rosa, Ylang
Ylang e Gelsomino si sono evoluti con estratti
di Geranio, Tuberosa, Tiglio, Mimosa,
Garofano, Magnolia e altri ancora per arrivare,
a fine novecento, a denominazioni diverse quali
“Ambrate” e “Fresche.
• AGRUMATE: originariamente nate per le Acque
di Colonia le essenze Agrumate (o Esperidate)
sono generalmente leggere e fresche e si
basano appunto soprattutto sugli agrumi come
Limone, Arancio Dolce e Amaro, Bergamotto,
Mandarino ecc.
17. • ORIENTALI: le essenze orientali includono
antichi e intensi estratti come resine, fiori esotici
e caldi, vanigliati e speziati talvolta miscelati a
fiori e agrumi.
• LEGNOSE: sono fragranze calde e profonde.
Usate soprattutto come base, hanno la qualità
di avere persistenza rispetto alle fragranze più
volatili. Tra i più usati, Sandalo, Legno di Cedro,
Muschio di Quercia. Varianti di gruppi si sono
evolute attraverso Muschi Vegetali, Cuoio,
Caffè e Cacao che uniti a Lavanda, Fiori e
Agrumi hanno dato vita a denominazioni quali
“Fougere”, Muschiate”, “Chypre”.
18. • SPEZIATE: la base è generalmente costituita
da legni e spezie. Hanno una nota secca e forte
inizialmente utilizzata per i profumi maschili. Tra
i legni e le spezie più conosciuti ci sono
Cannella, Chiodi di Garofano e Pepe.
• ERBACEE: denominate anche “Verdi” sono
essenze più acute e intense di quelle floreali e
comprendono Pino, Abete, Salvia, Ginepro
miscelate con erbe aromatiche quali Basilico,
Salvia, Rosmarino. Le miscele erbacee
vengono usate per caratterizzare le note di
testa, miscelate con note balsamiche o
vanigliate oppure con note agrumate.
19. • FRUTTATE: sono fragranze leggere, fresche e
alquanto nuove. Si basano naturalmente su
estratti di frutta (normalmente i frutti non
contengono oli essenziali) come Fragola,
Lampone, Frutto della Passione, Albicocca,
Pesca ecc.. La percezione olfattiva legata al
prodotto fresco commestibile, unita alla
persistenza dell’essenza di legni, fiori e agrumi,
permette a queste fragranze di venire spesso
utilizzate per dare un tocco alternativo ai
profumi.
20. La Piramide Olfattiva
La piramide olfattiva si basa su una
classificazione teorica in riferimento alla loro
volatilità e quindi alla loro persistenza.
Per facilitarne la visualizzazione, vengono divise
in tre classi: note di TESTA, note di CUORE o
CORPO, note di BASE o FONDO.
21. • Le note di TESTA sono fresche e leggere.
Vengono percepite immediatamente a livello
olfattivo ma hanno una debole persistenza,
svaniscono in tempi piuttosto brevi. Gli agrumi,
alcune erbe e conifere sono tra le più comuni
tra le essenze volatili.
• Le note di CORPO sono più intense, più
consistenti delle note di testa e hanno una
volatilità media. Molti fiori, erbe, alcuni legni e
frutti sono tra i principali componenti delle note
“medie”.
22. • Le note di BASE, legni, muschi, vaniglia,
spezie, cacao e radici ecc, evaporano molto
lentamente e possono persistere per giorni.
Esprimono la “personalità” del profumo che ne
genera la fedeltà nell’uso.