Dal cacao alla cioccolata - Camera di Commercio Italo Venezuelana
Intervista Panagiotis Vamvakaris
1. CAMERA DI COMMERCIO ITALIO ELLENICA DI ATENE
Proseguiamo anche in questo numero della Newsletter
le nostre chiacchierate con le Camere di Commercio
Italiane all’estero già attive nella progettazione Europea.
In questa occasione, ci spostiamo in Grecia, per
raccogliere l’esperienza della Camera di Commercio
Italo-Ellenica di Atene. Ecco la nostra conversazione con
il Segretario Generale Panos Vamvakaris.
Buongiorno Dott. Vamvakaris. Come di consueto, inizio chiedendole da dove è partita l’esperienza della Sua
camera con l’europrogettazione.
Abbiamo iniziato nel 2007 a pensare alla possibilità di attivare maggiori sinergie internazionali, in particolare
sul programma INTERREG. Presentammo all’epoca un progetto che riguardava gli investimenti in Asia che non
venne purtroppo finanziato. Nel 2008, con l’inizio della crisi economica che ha colpito profondamente la Grecia,
la Camera ha deciso di puntare con maggiore convinzione sui progetti europei, cambiando anche la propria
struttura e il proprio approccio a questo mondo. Il punto di svolta è stato l’avvio del primo progetto finanziato,
un Erasmus per Giovani Imprenditori vinto nel 2012. L’anno successivo abbiamo ottenuto il finanziamento di
un progetto ENPI mediterraneo, che coinvolgeva enti italiani, spagnoli, tunisini libanesi e palestinesi, sulla
tematica delle città storiche del mediterraneo e del sostegno all’artigianato, al design e all’arte. Si è trattato di
un progetto di grossa entità, concluso circa 6 mesi fa, in cui la camera ha avuto un ruolo importante nelle
strategie di comunicazione e nell’organizzazione di eventi. Inoltre, abbiamo partecipato ad alcuni progetti sul
programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Grecia, con tematiche principali i prodotti tipici e lo stile di
vita mediterraneo.
In questo momento, che progetti state portando avanti?
È da poco iniziata l’implementazione del progetto “ItsTime”, a valere sul programma Erasmus Plus Key Action 2.
Il progetto coinvolge 10 Camere di Commercio italiane all’estero, rappresentando dunque un ottimo esempio
di sinergia all’interno del mondo camerale. Il progetto ha lo scopo di favorire l’imprenditorialità attraverso la
creazione di una piattaforma virtuale che faciliti la formazione, aumenti le opportunità lavorative e favorisca la
mobilità di giovani imprenditori, soprattutto nell’ambito dell’innovazione sociale.
Oltre a questo progetto, abbiamo recentemente presentato una proposta a valere su un bando EASME
riguardante le rotte nel mediterraneo, di cui siamo in attesa di valutazione. Inoltre, stiamo lavorando con altre
CCIE ad un progetto sul bando Erasmus per Giovani Imprenditori.
Quali problematiche avete riscontrato nell’ambito dei progetti che state portando avanti? In particolare,
vorrei una sua opinione su Erasmus per Giovani imprenditori (EYE), al quale avete già partecipato in passato
e che sembra interessarvi particolarmente.
Per quanto riguarda EYE, direi che le problematiche principali sono 3: la necessità di anticipare una parte dei
costi (almeno il 10%), la necessità di pagare le collaborazioni esterne da subito e il fatto che il programma
richieda un impegno in termini di ore superiore a quelle rendicontabili. Nonostante queste problematiche,
ritengo che il programma possa essere un grosso valore aggiunto per la camera, anche considerando che uno
dei nostri soci si interessa in modo particolare della tematica “nuovi imprenditori” con un cluster dedicato.
Su altre progettualità queste problematiche sono meno importanti se non assenti. Sugli Erasmus Plus vengono
dati dei consistenti anticipi a copertura delle spese di progetto e le attività sono solitamente concluse con un
impegno del personale congruo. Certamente, bisogna però scegliere i progetti in base ai propri punti di forza
per non trovarsi poi in difficoltà nell’implementazione.
2. Quali sono per voi queste tematiche di interesse?
Innanzitutto, consideriamo quali sono i nostri punti di expertise concreta: la creazione di contatti B2B fra
imprese, le missioni commerciali, l’organizzazione di eventi. A questa expertise incrociamo una serie di settori
particolarmente importanti per noi e per il tessuto economico greco: L’HORECA, in turismo, la gastronomia
italiana e i marchi di qualità, l’innovazione tecnologica e il trasferimento tecnologico verso i paesi terzi,
l’acquacoltura e molti altri. Nel concreto, possiamo utilizzare la nostra expertise in numerosi ambiti, anche se
quelli che ho citato sono quelli sui quali già abbiamo lavorato e che ci interessano maggiormente al momento.
Come vi approcciate ai progetti europei? Vi siete strutturati in maniera particolare?
La nostra Camera collabora con vari studi che hanno expertise specifica di progetti europei. Questi consulenti
esterni (nostri soci) monitorano e ci segnalano i bandi potenzialmente interessanti e ci coinvolgono in progetti.
Discutiamo con loro delle nostre idee e delle nostre esigenze e loro si occupano della stesura vera e propria
delle proposte. Questa è la modalità di lavoro che abbiamo deciso di seguire nell’ambito dei progetti europei.
L’alternativa, quella di assumere del personale ad hoc per questa attività, non è perseguibile per noi.
In termini più generali, possiamo parlare di tre livelli di partecipazione ai bandi europei: come capofila, come
partner di progetto oppure come ente associato. In molti casi, noi ci associamo a progetti per i quali non siamo
direttamente eleggibili (Interreg Mar Nero, ad esempio) oppure nei quali non siamo riusciti ad entrare nel
partenariato. Questo ci permette di essere comunque “nel giro” del progetto, partecipare ai suoi risultati e, in
molti casi, riuscire ad ottenere dei subappalti per seguire alcune attività specifiche.
Vista la vostra collocazione in un Paese “di confine”, avete mai pensato di partecipare a bandi EuropeAid?
Bandi EuropeAid ci sono stati proposti in passato, ma le possibilità di successo riteniamo siano scarse, al
momento. Questo perché, anche secondo i nostri consulenti, sarebbe utile (se non indispensabile) dotarsi di
una certificazione ISO 9001 per poter avare maggiori possibilità di successo. Questo richiederebbe, fra l’altro,
l’ottenimento della firma digitale e la necessità di effettuare un audit esterno. Insomma, ottenere questa
certificazione per partecipare agli EuropeAid richiede un po’ di organizzazione a monte!
Concludiamo come di consueto la nostra intervista chiedendoLe di dare tre consigli alle altre Camere che si
vogliono cimentare nell’europrogettazione.
Innanzitutto, bisogna ricordarsi che comunque vada sarà un successo! Bisogna provare ad inserirsi in questo
mondo ed aprirsi a collaborazioni esterne. Anche se magari non si vincono i progetti, si riuscirà comunque a
trarre dei vantaggi dalla sola partecipazione alle proposte. In secondo luogo, direi che è fondamentale essere
informati, restare al passo con i bandi che vengono pubblicati e con le opportunità che si presentano. Che lo si
faccia internamente oppure affidandosi ad enti terzi, non importa, l’importante è essere sempre aggiornati. In
terzo luogo, suggerisco di parlare con la propria rete, i propri soci e i propri contatti, presentandosi come
potenziale partner. Il know-how di progettazione europea non si ottiene sui libri, ma con l’esperienza, quindi è
indispensabile iniziare da qualche parte!
Web site Camera di Commercio Italo-Ellenica di Atene
www.italia.gr