LE CALAMITA’ SONO UNA MISERICORDIA DA PARTE DI ALLĀH
1. LE CALAMITA’ SONO
UNA MISERICORDIA DA
PARTE DI ALLĀH
Traduzione e adattamento a cura di
Muhammad Nur al Haqq
2. 1
LA VIRTU’ DELLA PAZIENZA E
DELLA PREGHIERA (1)
مُكَّن َوُلْبَنَل َوء ْيَشِبَنِّمْوفَخْلاِوعُجْلا َوصْقَن َوَنِّمِال َوَمٌّالاِسُفنٌّالا َوِتَرَمَّثال َوِرِّشَب َو
َينِرِـبَّصال
2:155 Sicuramente vi metteremo alla prova con
terrore, fame e diminuzione dei beni, delle persone
e dei raccolti. Ebbene, dà la buona novella ai Sabirīn
(i pazienti),
َِينذَّلاآَذِإَأمُهْتَبـَصةَبي ِصُّمْاوُلاَقاَّنِإِ َّ ِلِلـآَّنِإ َوِهْيَلِإَعونِجَر
2:156 Coloro che quando li coglie una disgrazia
dicono: «In verità ad Allāh apparteniamo e in verità
a Lui ritorneremo».
َكِئـَلوُأْمِهْيَلَعت َوَلَصنِّمْمِهْبَّرةَمْحَر َوَكِئـَلوُأ َوُمُهَُوندَتْهُمْلا
2:157 Essi sono coloro sui quali ci sono le Salawāt
(cioè che saranno benedetti e saranno perdonati) dal loro
3. 2
Signore e riceveranno la Sua Misericordia e
saranno ben guidati.” [Sūrat Al-Baqarah]
Il Credente è Paziente con l’afflizione e
guadagna così una Ricompensa
Allāh dice:
ْمُكَّن َوُلْبَنَل َوء ْيَشِبَنِّمْوفَخْلاِوعُجْلا َو ...
“Sicuramente vi metteremo alla prova con terrore,
fame…”
Allāh ci informa che Egli mette alla prova e testa i Suoi servi,
proprio come ha detto in un’altra āyah:
ْمُكَّن َوُلْبَنَل َوىَّتَحَمَلْعَنَِيندِهـَجُمْلاْمُكِنمَينِرِـبَّصال َوَوُلْبَن َوْمُكَـرَبْخَأ
“Certamente vi metteremo alla prova per
riconoscere quelli di voi che combattono (per la causa
di Allāh) e i Sabirīn (i pazienti) e per verificare quello
che si dice sul vostro conto (cioè chi è bugiardo e chi è
sincero).” [Muĥammad, 31]
Perciò, a volte li mette alla prova con la generosità e a volte
con le afflizioni della paura e della fame. Allāh dice in altra
āyah:
4. 3
اَهَقاَذَأَفُ َّّللاَاسَبِلِوعُجْلاِف ْوَخْلا َو
“Così Allāh le fece provare la fame e la paura.”
[16:112]
Le persone impaurite e affamate mostrano gli effetti
dell’afflizione esteriormente, ed è per questo che Allāh ha
usato qui la parola ‘Libās’ (copertura o abito) di paura e
fame. Nelle āyāt sopra, Allāh ha usato le parole:
ء ْيَشِبَنِّمْوفَخْلاِوعُجْلا َو
{con terrore, fame}, significa, un po’ di ciascuno. Poi
Allāh ha detto,
... صْقَن َوَنِّمِال َوَمَاأل ...
{diminuzione dei beni}, significa, un po’ di ricchezza
sarà distrutta,
... ِسُفاألن َو ....
{delle persone}, significa, perdita di amici, parenti e
persone care a causa della morte,
5. 4
... ِتاَرَمَّثال َو ...
{e dei raccolti}, significa, i giardini e le fattorie non
produrranno le quantità consuete o previste. È per questo
che Allāh ha poi detto:
... ََِرِّشَبَينِرِابَّصال﴿٥١١﴾
{Ebbene, dà la buona novella ai Sabirīn (i pazienti)},
Egli ha poi spiegato cosa intende per i “pazienti” che ha
elogiato:
َِينذَّلااَذِإمُهْتَباَصَأةَبي ِصُّمْاوُلاَقاَّنِإِ ّ ِلِلـاَّنِإ َوِهْيَلِإَعونِجاَر﴿٥١١﴾
{Coloro che quando li coglie una disgrazia dicono:
«In verità ad Allāh apparteniamo e in verità a Lui
ritorneremo».} significa, coloro che recitano
quest’affermazione per consolarsi di fronte alla loro perdita,
sanno di appartenere ad Allāh e che Egli fa ciò che vuole con
i Suoi servi. Sanno anche che niente e nessun atto, anche se
del peso di un atomo, andrà perduto con Allāh nel Giorno
della Resurrezione. Così queste evidenze li costringono ad
ammettere che essi sono servi di Allāh e che il loro ritorno
sarà a Lui nell’Aldilà. È per questo che Allāh ha detto:
6. 5
َكِئـَلوُأْمِهْيَلَعات َوَلَصنِّمْمِهِّبَّرةَمْحَر َو ...
{Essi sono coloro sui quali ci sono le Salawāt (cioè
che saranno benedetti e saranno perdonati) dal loro
Signore e riceveranno la Sua Misericordia} significa,
la lode e la misericordia di Allāh sarà con loro. Sa’īd bin
Jubayr aggiunse, “Significa, salvezza dal tormento.”
... َكِئـَلوُأ َوُمُهَُوندَتْهُمْلا﴿٥١١﴾
{e saranno ben guidati.} ‘Umar bin Al-Khattāb
commentò: “Che cose virtuose, e che grandi altezze,
َكِئـَلوُأْمِهْيَلَعات َوَلَصنِّمْمِهِّبَّرةَمْحَر َو
{Essi sono coloro sui quali ci sono le Salawāt dal
loro Signore e (sono coloro che) riceveranno la Sua
Misericordia} sono le due cose virtuose,
َكِئـَلوُأْمِهْيَلَعات َوَلَصنِّمْمِهِّبَّرةَمْحَر َو
{e saranno ben guidati.} sono le altezze.”
Le altezze significa più ricompense, e a queste persone
saranno accordate le ricompense e altro ancora.
7. 6
La Virtù dell’affermare durante le afflizioni,
che Noi tutti apparteniamo ad Allāh
Ci sono diversi ahādīth che menzionano le ricompense
dell’ammettere che il ritorno è ad Allāh dicendo:
اَّنِإِ ّ ِلِلـاَّنِإ َوِهْيَلِإَعونِجاَر
{In verità ad Allāh apparteniamo e in verità a Lui
ritorneremo} quando le afflizioni colpiscono. Per
esempio, Imām Ahmad riportò che Umm Salamah narrò:
Una volta, Abu Salamah tornò dopo essere stato col
Messaggero di Allāh e disse: Ho sentito il Messaggero di
Allāh recitare una dichiarazione che mi ha fatto piacere. Egli
ha detto:
“Nessun Musulmano viene colpito da un’afflizione e quindi
pronuncia la Istirjā’ quando l’afflizione lo colpisce, e poi
dice: ‘Allāhummah! Ricompensami per la mia perdita e
dammi ciò che è meglio di essa’, senza che Allāh farà
proprio questo.”
Umm Salamah disse: “Allora memorizzai queste parole.
Quando Abu Salamah morì, recitai la Istirjā’ e dissi:
‘Allāhummah! Ricompensami per la mia perdita e dammi
qualcosa di migliore di ciò.’ Poi ci pensai e dissi: ‘Chi è
migliore di Abu Salamah?’ Quando la mia Iddah (il periodo
di attesa prima che la vedova o la donna divorziata possano
8. 7
risposarsi) terminò, il Messaggero di Allāh chiese il
permesso di vedermi mentre stavo tingendo una pelle che
possedevo. Mi lavai le mani, gli diedi il permesso di entrare e
gli porsi un cuscino, e lui vi si sedette sopra. Poi mi chiese in
matrimonio e quando finì il suo discorso, dissi, ‘O
Messaggero di Allāh! Non è perché non ti voglio, ma sono
molto gelosa e temo che tu possa subire qualche
comportamento sbagliato da parte mia per il quale Allāh
potrebbe punirmi. Sono vecchia e ho dei figli.’ Egli disse:
“Quanto alla gelosia di cui hai parlato, Allāh l’Altissimo la
rimuoverà da te. Quanto al tuo essere vecchia cui hai
accennato, io ho patito quello che tu hai patito. E per il tuo
avere figli, essi sono i miei figli.” Lei disse: ‘Mi sottometto al
Messaggero di Allāh.’
Il Messaggero di Allāh la sposò e Umm Salamah disse più
tardi, ‘Allāh mi ha compensato con chi è migliore di Abu
Salamah: il Messaggero di Allāh.’
Muslim riportò una versione più corta di questo hadīth.
Tafsīr al-Qur’ān al-Azīm di Ibn Khatīr (rahimahullāh)
Fonte: http://www.qtafsir.com/
9. 8
QUESTO MONDO È UN LUOGO DI
PROVE E TRIBOLAZIONI
Lode ad Allāh.
Questo mondo è il luogo dello sforzo e l’Aldilà è il luogo della
ricompensa o della punizione, dove i credenti saranno
ricompensati con il Paradiso e i miscredenti saranno puniti
con l’Inferno.
Il Paradiso è buono e nessuno tranne coloro che sono stati
buoni vi entrerà. Allāh è buono e accetta solo ciò che è
buono. Così la consuetudine di Allāh con i Suoi servi è
metterli alla prova con calamità e tribolazioni, in modo che il
credente possa essere distinto dal kāfir e in modo che il
sincero possa essere distinto dal bugiardo, come Allāh dice:
ََبِسَحَأ َاسَّنال َنَأ واكَرتي َنَأ واولقَي اَّنَمآ َمهَو ََل ََونَنتفي
َدَقَلَو اَّنَتَف ََينِذَّلا َنِم َمِهِلبَق ََّنَمَلعَيَلَف ََّّللا ََينِذَّلا واَقدَص ََّنَمَلعَيَلَو ََينِبِذاَكال
“Gli uomini credono che li si lascerà dire: «Noi
crediamo» senza metterli alla prova? Già
mettemmo alla prova coloro che li precedettero.
Allāh conosce perfettamente (la falsità di) coloro che
dicono la verità e conosce perfettamente i bugiardi
(anche se Allāh conosce tutto ciò prima di metterli alla
prova).” [Al-`Ankabūt, 2-3]
10. 9
Vittoria e successo non possono essere ottenuti se non dopo
le prove che porteranno il bene al posto del male e
distingueranno il credente dal kāfir, come Allāh dice:
اَم ََانَك ََّّللا ََرَذَيِل ََينِنِمؤمال ىَلَع اَم َمتنَأ َِهيَلَع ىَّتَح ََيزِمَي ََيثِبَخال ََنِم َِبِّيَّطال اَمَو ََانَك ََّّللا
َمكَعِلطيِل ىَلَع َِبيَغال
“Non si addice ad Allāh lasciare i credenti nello
stato in cui vi trovate, se non fino a distinguere il
cattivo dal buono. Allāh non intende informarvi sul
Ghayb (Invisibile).” [‘Āli `Imrān, 179]
Tra le prove con le quali Allāh testa i Suoi servi al fine di
distinguere i credenti dai miscredenti vi è quella che Egli
menziona nella āyah:
مكَّنَولبَنَلَو َءَيشِب ََنِّم َِفوَخال َِوعجالَو َصقَنَو ََنِّم َِالَومَاْل َِسنفَاْلَو َِتاَرَمَّثالَو َۗ َِرِّشَبَو
ََينِرِباَّصال
ََينِذَّلا اَذِإ مهتَباَصَأ َةَبيِصُّم واالَق اَّنِإ َِ َّ ِلِل اَّنِإَو َِهيَلِإ ََونعِجاَر
ََكِئََٰلوأ َمِهيَلَع َاتَوَلَص نِّم َمِهِّبَّر َةَمحَرَو َۗ ََكِئََٰلوأَو َمه ََونَدتهمال
“Sicuramente vi metteremo alla prova con terrore,
fame e diminuzione dei beni, delle persone e dei
raccolti. Ebbene, dà la buona novella ai Sābirūn (i
pazienti), coloro che quando li coglie una disgrazia
dicono: «In verità ad Allāh apparteniamo e in verità
a Lui ritorniamo». Quelli sono coloro sui quali sono
11. 10
le Salawāt (cioè saranno benedetti) dal loro Signore e
(sono coloro che) riceveranno la Sua Misericordia e
saranno ben guidati.” [Al-Baqarah, 155-157]
Così Allāh mette alla prova i Suoi servi e ama coloro che
sono pazienti, e dà loro la buona novella del Paradiso.
Allāh mette alla prova i Suoi servi con lo sforzo per la Sua
causa, come Egli dice:
َمَأ َمتبِسَح نَأ والخَدت ََةَّنَجال اَّمَلَو َِمَلعَي ََّّللا ََينِذَّلا واَدهاَج َمنكِم ََمَلعَيَو ََينِرِباَّصال
“Pensate forse di entrare nel Paradiso senza che
Allāh riconosca coloro che si sforzano (per la Sua
Causa) e metta alla prova coloro che sono Sabirūn (i
pazienti)?” [‘Āli `Imrān, 142]
Ricchezza e figli sono una prova per mezzo della quale Allāh
testa i Suoi servi, per riconoscere chi ringrazierà per esse, e
chi ne sarà stato distratto:
وامَلاعَو اَمَّنَأ َمكالَومَأ َمكد َلوَأَو َةَنتِف ََّنَأَو ََ َّّللا ََهدنِع َرجَأ َيمِظَع
“Sappiate che i vostri beni e i vostri figli non son
altro che una tentazione. Presso Allāh è la
ricompensa immensa.” [Al-‘Anfāl, 28]
Allāh ci mette alla prova, a volte con le calamità e talora con
le benedizioni, per mostrare chi sarà grato e chi sarà ingrato,
12. 11
e chi obbedirà e chi disobbedirà, poi Egli ci ricompenserà o
ci punirà nel Giorno della Resurrezione:
َُّلك َسفَن َةَقِئاَذ َِتوَمال َۗ موكلبَنَو َِّرَّشالِب َِريَخالَو َةَنتِف َۗ اَنيَلِإَو ََونعَجرت
“Vi sottoporremo alla tentazione con il male e con il
bene e poi a Noi sarete ricondotti.” [Al-‘Anbiyā’, 35]
La messa alla prova avviene secondo la propria fede; i più
severamente messi alla prova tra gli uomini sono i Profeti,
poi il migliore, poi il migliore che segue. Il Profeta
(sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) disse: “Quando mi ammalo,
sono indebolito quanto possono esserlo due di voi.” (Narrato
da al-Bukhārī, 5648).
Allāh mette alla prova i Suoi servi con diversi tipi di prove.
A volte li mette alla prova con calamità e tribolazioni per
distinguere il credente dal miscredente, l’obbediente dal
disobbediente, il grato dall’ingrato.
A volte Allāh mette alla prova i Suoi servi con le calamità:
quando essi commettono peccato, Egli li punisce con la
calamità in modo che possano tornare a lui, come Egli dice:
اَمَو مكَباَصَأ نِّم َةَبيِصُّم اَمِبَف َتَبَسَك َِديَأَميك وفعَيَو َنع َيرِثَك
“Qualunque sventura vi colpisca, sarà conseguenza
di quello che avranno fatto le vostre mani, ma [Allāh]
molto perdona.” [Ash-Shūrá, 30]
13. 12
َدَقَلَو ماهَنذَخَأ َِباَذَعالِب اَمَف واانَكَتاس َمِهِّبَرِل اَمَو ََونعَّرَضَتَي
“Già li colpimmo col castigo, ma non si sono arresi
al loro Signore, non si sono umiliati.” [Al-Mu’uminūn,
76]
Allāh è misericordioso nei confronti dei Suoi servi: Egli invia
ripetute tribolazioni sulla Ummah in modo che gli uomini
possano pentirsi e tornare a Lui, e rinunciare a ciò che Allāh
ha proibito, e in modo che Egli possa perdonarli.
Allāh dice:
ََلَوَأ ََنوَرَي َمهَّنَأ ََونَنتفي يِف َِّلك ََامع َةَّرَّم َوَأ َِنَيتَّرَم ََّمث ََل ََونوبتَي ََلَو َمه ََونرَّكَّذَي
“Non si accorgono che ogni anno sono tentati una o
due volte (con differenti tipi di calamità, malanni, carestie)
quindi non si pentono e non traggono lezione (da
ciò)!” [At-Tawbah, 126]
Fa parte della misericordia di Allāh che i disastri accadano ai
peccatori in questo mondo, così che le loro anime possano
essere purificate e che essi possano tornare ad Allāh prima
di morire:
14. 13
مهَّنَقيِذنَلَو ََنِّم َِباَذَعال ََٰىَندَاْل ََوند َِباَذَعال َِرَبكَاْل َمهَّلَعَل ََونعِجرَي
“E davvero, daremo loro un castigo immediato (nella
vita di questo mondo, cioè disastri, calamità) prima del
castigo più grande (nell’Aldilà), affinché (si pentano e)
ritornino (accettando l’Islam).” [As-Sajdah, 21]
A volte Allāh mette alla prova i Suoi servi con le calamità al
fine di innalzarli nello status ed espiare i loro peccati, come
il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) disse: “Non coglierà
il Musulmano sofferenza, o malattia, o afflizione, o dolore,
o danno, o tristezza, o financo una puntura di una spina
che abbia a subire, senza che per questo Allāh cancelli
qualcuno dei suoi peccati.” (Concordato. Narrato da al-
Bukhārī, 564)
Shaykh Muhammad ibn Ibrāhīm al-Tuwayjri
Usūl ad-Dīn al-Islami
Fatwā n. 13205
Islam Q&A
(testo in lingua araba: http://islamqa.info/ar/ref/13205)
15. 14
LA SAGGEZZA DIETRO LE CALAMITA’
Lode ad Allāh.
Sì, c’è grande saggezza dietro le calamità, incluso ciò che
segue:
1 - Raggiungere la vera sottomissione e servitù (‘ubūdiyyah)
ad Allāh, il Signore dei mondi.
Molte persone sono schiave dei loro capricci e desideri e non
sono veri servi di Allāh. Affermano di essere servi di Allāh,
ma quando sono messi alla prova, girano i loro tacchi e ci
rimettono in questo mondo e nell’Aldilà, e questa è una
perdita evidente.
Allāh dice:
ََنِمَو َِساَّنال َنَم َدبعَي ََ َّّللا ىَلَع َفرَح َنِإَف َهَباَصَأ َريَخ ََّنَأَماط َِهِب َنِإَو َهتَباَصَأ َةَنتِف ََبَلَقان
ىَلَع َِهِهجَو ََرِسَخ اَيُّندال ََةَرِخاآلَو ََكِلَذ ََوه َانَرسخال َينِبمال
“Fra gli uomini c’è chi adora Allāh tentennando (nel
dubbio). Se gli giunge il bene, si acquieta; se gli
giunge una prova fa voltafaccia (tornando alla
miscredenza dopo aver abbracciato l’Islam) e perde in
questa vita e nell'altra. Questa è una perdita
evidente.” [Al-Ĥajj, 11]
2 – Le prove preparano i credenti a prevalere sulla terra.
16. 15
Fu chiesto all’Imām Ash-Shāfa’i (rahimahullāh): “Che cosa è
meglio, la pazienza, le prove o prevalere?” Egli disse:
“Prevalere è il livello raggiunto dai Profeti, e non si può
prevalere se non dopo le prove. Se una persona è messa alla
prova diverrà paziente, e se rimane paziente prevarrà.”
3 - Espiazione dei peccati.
At-Tirmidhī (2399) narrò che Abu Hurayrah (rahimahullāh)
disse: Il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) disse: “Il
credente e la credente non cessano mai di essere messi alla
prova, in se stessi, nei loro figli, nei loro beni, finché
incontreranno Allāh l’Altissimo, non avendo un peccato a
loro carico.” Narrato da At-Tirmidhī (2399), classificato
come sahīh da Al-Albānī in as-Silsilah as-Sahīhah, 2280.
Fu narrato che Anas (radiAllāhu ‘anuhu) disse: Il
Messaggero di Allāh (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) disse:
“Quando Allāh vuole il bene del Suo servo, gli commina in
anticipo la punizione in questo mondo; e quando Allāh
vuole il male del Suo servo, si astiene dal punirlo per il suo
peccato finchè non arriva per lui il Giorno della
Resurrezione.” Narrato da At-Tirmidhī (2396), classificato
come sahīh da Al-Albānī in as-Silsilah as-Sahīhah (1220).
4 - Conseguimento della ricompensa e innalzamento dello
status.
Muslim (2572) narrò che ‘Ā’ishah (radiAllāhu ‘anha) disse: Il
Messaggero di Allāh (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) disse: “A
nessun credente capiterà il male di una puntura, o uno
17. 16
maggiore, senza che per questo Allāh lo innalzi nello status,
o che in tal modo gli cancelli un peccato.”
5 – Le calamità offrono un’opportunità di pensare alle colpe,
alle mancanze e agli errori del passato.
Perché se si tratta di una punizione, qual era il peccato che
l’ha causata?
6 – La calamita è una lezione di Tawhīd, fede e fiducia in
Allāh.
Essa ti mostra in un senso pratico ciò che sei realmente, così
ti renderai conto di essere un servo debole, e che non hai
nessuna forza e nessun potere se non con il tuo Signore,
allora riporrai la tua fiducia in Lui veramente, e ti volgerai a
Lui veramente, e metterai da parte la tua posizione,
l’orgoglio, l’arroganza, l’auto-ammirazione e la noncuranza,
e comprenderai che sei povero e nel bisogno del tuo Signore,
e che sei debole e hai bisogno di rivolgerti al Più Forte,
all’Onnipotente, che Sia glorificato.
Ibn al-Qayyim disse:
“Se non fosse che Allāh cura i Suoi servi con la medicina
delle prove e delle calamità, essi trasgredirebbero e
oltrepasserebbero il limite. Quando Allāh vuole il bene del
Suo servo, gli somministra la medicina delle calamità e delle
prove in base alla sua situazione, in modo da curarlo da tutte
le malattie mortali e dalle infermità, fino a purificarlo e
guarirlo, poi lo rende idoneo per la più onorabile posizione
18. 17
in questo mondo, che è quella di essere un vero servo di
Allāh (‘ubūdiyyah), e per la più grande ricompensa
nell’Aldilà, che è quella di vederLo e di esserGli vicino.” Fine
citazione.
Zād al-Ma’ād, 4/195
7 – Le Calamità scacciano l’auto-ammirazione dai nostri
cuori e avvicinano ad Allāh.
Ibn Hajr disse: “Yūnus ibn Bukayr narrò in Ziyādāt al-
Maghāzi che Ar-Rabī’ ibn Anas disse: “Un uomo disse nel
giorno di Hunayn: “Oggi non saremo mai sconfitti per
mancanza di soldati.” Ciò fece arrabbiare il Profeta
(sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) e poi essi furono sconfitti.”
Ibn al-Qayyim disse in Zād al-Ma’ād (3/477):
“Nella Sua saggezza, Allāh decretò che i Musulmani
avrebbero prima assaggiato il sapore amaro della sconfitta,
nonostante i loro grandi numeri e l’adeguato
equipaggiamento e la forza, in modo da umiliare alcune
persone che si sentivano orgogliose in seguito alla conquista
di Makkah e chi non era entrato nella Sua terra e nel Suo
santuario come il Messaggero di Allāh (sallAllāhu ‘aleyhi wa
sallam) era entrato, chinando la sua testa mentre cavalcava
il suo cavallo, nella misura in cui il suo mento quasi toccava
la sella, a causa dell’umiltà davanti al suo Signore.
Allāh dice:
19. 18
ََصِّحَميِلَو َّّللا ََينِذَّلا َوانَمآ ََقَحمَيَو ََينِرِفاَكال
“E Allāh purifichi i credenti (dai peccati) e annienti i
negatori.” [‘Āli `Imrān, 141]”
Al-Qāsimi (4/239) disse:
“Ovvero, per mondarli e purificarli dal peccato, dall’orgoglio
e dall’arroganza. Egli li monda anche dagli ipocriti, e li fa
risaltare distinti da essi... Poi Egli menziona un altro motivo,
che è “annientare i negatori”, poiché se essi prevalgono
trasgrediranno e oltrepasseranno il limite, il che sarà la
causa della loro caduta in rovina e distruzione. Le leggi di
Allāh impongono che quando Egli vuole distruggere i Suoi
nemici ed eliminarli, rende loro disponibili i mezzi che li
condurranno alla rovina e allo sradicamento, tra i più grandi
dei quali, dopo il loro kufr, vi è la loro trasgressione e la
tirannia nella persecuzione, l’opposizione e la lotta contro i
Suoi più intimi amici... Allāh distrusse coloro che mossero
guerra contro il Messaggero di Allāh (sallAllāhu ‘aleyhi wa
sallam) nel giorno di Uhud ed essi persisterono nel kufr.”
Fine citazione.
8 - Per dimostrare la vera natura delle persone, perché ci
sono persone la cui virtuosità è sconosciuta finché la
calamità non le colpisce.
Al-Fudayl ibn ‘Iyād disse: “Finché le persone stanno bene, la
loro vera natura è nascosta, ma quando la calamità colpisce,
le loro vere nature vengono rivelate, allora il credente fa
ricorso alla sua fede e l’ipocrita fa ricorso alla sua ipocrisia.”
20. 19
Al-Bayhaqi narrò in ad-Dalā’il che Abu Salamah disse:
“Molte persone erano confuse – vale a dire dopo al-Isrà - e
alcuni andarono da Abu Bakr e gliene parlarono. Egli disse:
“Testimonio che (il Profeta) sta dicendo la verità.” Dissero:
“Credi che lui sia andato in Siria in una sola notte per poi
tornare a Makkah?” Disse: “Sì, e credo a più di questo, credo
che quello che lui mi dice della Rivelazione gli arrivi dal
cielo.” E per questo motivo che egli fu chiamato As-Siddīq.
9 – Le calamità rafforzano la determinazione delle persone.
Allāh scelse per il Suo Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam)
una vita dura, riempiendola di tutti i tipi di difficoltà sin
dalla giovane età, al fine di prepararlo per la grande
missione che lo attendeva, che nessuno avrebbe portato se
non il più forte di quegli uomini che hanno attraversato
difficoltà e che vengono messi alla prova con le calamità e le
sopportano con pazienza.
Il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) nacque orfano, poi
non passò molto tempo prima che anche sua madre morì.
Allāh lo rammentò al Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam)
quando ha detto:
ألم يجدك َيتيما فآوى
“Non ti ha trovato orfano (O Muhammad) e ti ha dato
rifugio?” [Ađ-Đuĥá, 6]
21. 20
E’ come se Allāh avesse voluto preparare il Profeta
(sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) a sopportare la responsabilità
e a resistere alle difficoltà fin dalla tenera età.
10 - Un altro motivo dietro le calamità e le avversità è che
una persona diventa capace di distinguere tra i veri amici e
gli amici che hanno solo i propri interessi nel cuore.
11 – Le calamità ti ricordano i tuoi peccati in modo che tu
possa pentirtene.
Allāh dice:
اَمَو ََكَباَصَأ نِم ََةئيَس نِمَف ََكِسنف
“Ogni bene che ti giunge viene da Allāh e ogni male
viene da te stesso.” [An-Nisā’, 79]
اَمَو مكَبصاَأ من َةَبيِصم اَمِبَف تَبَسَك ميكِديَأ واعفَيَو َنع َيرِثَك
“Qualunque sventura vi colpisca, sarà conseguenza
di quello che avranno fatto le vostre mani, ma [Allāh]
molto perdona.” [Ash-Shūrá, 30]
Le calamità offrono un’opportunità per pentirsi prima che
arrivi la grande punizione nel Giorno della Resurrezione.
Allāh dice:
22. 21
منهَقيِذنَلَو ََمن َِباَذَعال ىَناْلد ََوند َِباَذَعال َِرَباْلك ملهَعَل ََونعِجرَي
“E per davvero, daremo loro un castigo immediato
(nella vita di questo mondo, cioè disastri, calamità) prima
del castigo più grande (nell’Aldilà), affinché (si pentano
e) ritornino (accettando l’Islam).” [As-Sajdah, 21]
Il “castigo immediato” è un’avversità in questo mondo e
le cose cattive che accadono a una persona.
Se la vita continua ad essere facile, una persona può
diventare presuntuosa e arrogante e pensare che non ha
bisogno di Allāh, così per Sua misericordia Egli mette alla
prova le persone in modo che possano ritornare a Lui.
12 – Le calamità ti mostreranno la vera natura di questo
mondo e la sua caducità, e che esso è comodità temporanea,
e ci mostrano che la vera vita è ciò che è al di là di questo
mondo, in una vita in cui non vi è alcuna malattia o
spossatezza.
نِإَو ََرالدا ََةَرِخاآل ََىِهَل َانَوَيَالح وَل واانَك ََونمَلعَي
“Veramente, la dimora dell’Aldilà è la [vera] vita, se
solo lo sapessero!” [Al-`Ankabūt, 64]
Ma questa vita è solo patimento e sfinimento.
23. 22
دَقَل اَنقَلَخ ََنسانِإلا في َدَبَك
“In verità abbiamo creato l’uomo perché combatta.”
[Al-Balad, 4]
13 – Le calamità ti ricordano le grandi benedizioni della
buona salute e del benessere.
Queste calamità ti mostrano nel modo più chiaro il
significato della salute e del benessere di cui hai goduto per
molti anni, di cui non hai gustato la dolcezza e che non hai
apprezzato pienamente.
Le calamità ti ricordano le benedizioni e Colui che le dona,
ragione per lodare e ringraziare Allāh per le Sue benedizioni.
14 – Desiderio ardente del Paradiso.
Mai desidererai ardentemente il Paradiso fino a quando non
assaggerai il sapore amaro di questo mondo. Come puoi
desiderare ardentemente il Paradiso quando sei soddisfatto
di questo mondo?
Questo è parte della saggezza dietro le calamità e gli interessi
che ne derivano, e la saggezza di Allāh è davvero grande.
E Allāh ne sa di più.
Fatwā n. 35914
Islam Q&A
(in lingua araba: http://islamqa.info/ar/ref/35914)
24. 23
L’ATTEGGIAMENTO DEL CREDENTE NEI
CONFRONTI DELLE CALAMITA’
Lode ad Allāh.
In primo luogo:
Calamità e disastri sono una prova, e sono un segno
dell’amore di Allāh per una persona, perché sono come una
medicina: anche se è amara, la dai a uno che ami - e ad Allāh
appartiene la più alta descrizione. Nel hadīth sahīh è detto:
“La ricompensa più elevata è proporzionata alla grandezza
della prova; e certo, quando Allāh l’Altissimo ama un
popolo, lo mette alla prova, e chi si accontenta, si spande su
di lui il favore divino; e chi nutre risentimento, si spande su
di lui lo sdegno divino.” Narrato da At-Tirmidhī (2396) e
Ibn Mājah (4031); classificato come hasan da Al-Albānī in
Sahīh at-Tirmidhī.
Le calamità sono un bene per il credente, nel senso che in tal
modo la ricompensa viene per lui accantonata nell’Aldilà:
come può essere altrimenti quando per questo egli viene
innalzato nello status, e le sue cattive azioni sono espiate? Il
Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) disse: “Quando Allāh
vuole il bene del Suo servo, gli commina in anticipo la
punizione in questo mondo; e quando Allāh vuole il male
del Suo servo, si astiene dal punirlo per il suo peccato finchè
non arriva per lui il Giorno della Resurrezione.” Narrato da
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At-Tirmidhī (2396); classificato come sahīh da Al-Albānī in
Sahīh At-Tirmidhī.
Al-Hasan Al-Basri (rahimahullāh) disse: “Non dolerti per le
calamità che arrivano e per i disastri che accadono, perché
forse in qualcosa che detesti ci sarà la tua salvezza, e forse in
qualcosa che preferisci ci sarà la tua rovina.”
Al-Fadl Ibn Sahl disse: “Nella calamità c’è una benedizione
che l’uomo saggio non dovrebbe ignorare, perché essa
cancella i peccati, dà l’opportunità di conseguire la
ricompensa per la pazienza, scaccia la negligenza, ricorda
una delle benedizioni nel tempo della salute, chiama al
pentimento e incoraggia a fare la carità. Attraverso la
calamità il credente cerca la ricompensa, e non c’è modo di
raggiungerla se non con la pazienza, e non c’è modo di
essere pazienti se non con fede risoluta e forte volontà.
Ricorda le parole del Messaggero (sallAllāhu ‘aleyhi wa
sallam): “Quello che è straordinario nel caso del credente, e
che per lui l’intera sua condizione è buona; e ciò non
avviene per altri che per il credente: se gli capita
prosperità, egli ringrazia, e ciò è un bene per lui; se gli
capita un’avversità, pazienta, e ciò è bene per lui.” (Narrato
da Muslim, 2999)
Così se la calamità coglie un musulmano, egli deve dire
‘Innā Lillahi Wa ‘Innā ‘Ilayhi Rāji`ūn (In verità ad
Allāh apparteniamo e in verità a Lui ritorneremo), e le
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daʿawāt che sono state narrate dal Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi
wa sallam).
Quanto sono meravigliosi quei momenti in cui una persona
si rivolge al suo Signore e sa che solo Egli è Colui che
concede sollievo dalla sofferenza. Quanto grande è il sollievo
che arriva dopo le avversità.
Allāh dice:
َِّرشَبَو ََينِرِباَّصال * ََينِذَّلا اَذِإ َمهتَباَصَأ َِصمَةَبي واالَق اَّنِإ َِ َّ ِلِل اَّنِإَو َِهيَلِإ ََونعِجاَر * ََكِئَلوأ
َمِهيَلَع َاتَوَلَص َنِم َمِهِّبَر َةَمحَرَو ََكِئَلوأَو َمه ََونَدتهمال
“Ebbene, dà la buona novella ai Sābirūn (i pazienti),
coloro che quando li coglie una disgrazia dicono:
«In verità ad Allāh apparteniamo e in verità a Lui
ritorneremo». Quelli sono coloro sui quali sono le
Salawāt (cioè saranno benedetti) dal loro Signore e
(sono coloro che) riceveranno la Sua Misericordia e
saranno ben guidati.” [Al-Baqarah, 155-157]
Muslim (918) narrò che Umm Salamah (radiAllāhu ‘anha)
disse: “Ho sentito il Messaggero di Allāh (sallAllāhu ‘aleyhi
wa sallam) dire: “Non c’è Musulmano che viene colpito da
una calamità e dice ciò che Allāh ha ordinato - ‘In verità
apparteniamo ad Allāh e a Lui ritorniamo. Allāhumma,
ricompensami per la mia afflizione e compensami con
qualcosa di meglio’ - senza che per questo Allāh lo
ricompensi con qualcosa di meglio.” Ella disse: “Quando
27. 26
Abu Salamah morì, dissi: Chi tra i Musulmani è migliore di
Abu Salamah, il primo a emigrare per unirsi al Messaggero
di Allāh (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam)? Allora lo dissi, e
Allāh mi compensò con il Messaggero di Allāh (sallAllāhu
‘aleyhi wa sallam).”
In secondo luogo:
Ci sono cose che, se colui che è colpito dalla calamità pensa a
esse, renderanno la calamità più facile per lui da sopportare.
Nel suo prezioso libro Zād al-Ma’ād (4/189-195), Ibn al-
Qayyim menzionò diverse cose, tra cui le seguenti:
1 - Se lui guarda a quello che gli è accaduto, scoprirà che ciò
che il Signore ha lasciato per lui è simile o migliore, e se è
paziente e lo accetta, Egli ha conservato per lui qualcosa che
è molte volte superiore a quello che ha perso attraverso
questa calamità, e se Egli avesse voluto avrebbe reso la
calamità ancora più grande.
2 - Il fuoco della calamità può essere estinto pensando a
coloro che sono stati colpiti ancora più duramente. Lascialo
guardare alla sua destra, non vede nulla di diverso dalla
calamità? Poi lascialo guardare alla sua sinistra, non vede
nulla di diverso dalla perdita? Se avesse guardato alla gente
intorno a lui, non avrebbe visto nient’altro che persone che
vengono messe alla prova, sia perdendo qualcosa che piace
loro, che per aver subito ciò che essi detestano. I dolori di
questo mondo sono come i sogni o come un’ombra che
passa. Se ridi un poco poi piangerai molto, e se sei felice per
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un giorno sarai afflitto per tutta la vita, e se per un po’ hai
quello che vuoi ne sarai privato per lungo tempo. Non c’è
giorno di felicità che non sia seguito da un giorno di dolore.
Ibn Mas’ūd (radiAllāhu ‘anuhu) disse: “Per ogni momento di
gioia c’è un momento di tristezza, e non c’è casa piena di
gioia senza che dopo non sarà piena di tristezza.” E Ibn Sirīn
disse: “Non c’è risata che non sia seguita dal pianto.”
3 – Va notato che andare nel panico non farà andar via la
calamità, piuttosto la rende peggiore.
4 – Va notato che perdere l’opportunità della ricompensa
per la pazienza arrendendosi, che è la misericordia e la guida
che Allāh ha concesso come ricompensa per la pazienza e per
il voltarsi a Lui (dicendo ‘Innā Lillahi Wa ‘Innā ‘Ilayhi
Rāji`ūn), è peggio della calamità stessa.
5 – Va notato che andare nel panico fa gioire il proprio
nemico e fa avvilire il proprio amico; fa adirare Allāh e rende
felice Shaytān; distrugge la ricompensa e indebolisce la
fermezza. Se lui è paziente, cerca la ricompensa, si sforza di
compiacere Allāh, rende felice il suo amico e fa intristire il
suo nemico, e cerca di sollevare i suoi fratelli dai loro fardelli
e di consolarli prima che essi lo consolino, e questa è
costanza e un segno di perfezione - non schiaffeggiando le
proprie guance, stracciando le proprie vesti, desiderando la
morte ed essendo scontento del decreto divino.
6 – Va notato che ciò che viene dopo l’essere pazienti e il
cercare la ricompensa è il piacere e la gioia che è molte volte
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più grande di quello che egli avrebbe potuto ottenere col
mantenere ciò che ha perso. Bastevole per lui è la “casa di
lode”, che gli sarà costruita in Paradiso come ricompensa per
il suo lodare il proprio Signore e il voltarsi a Lui (dicendo
‘Innā Lillahi Wa ‘Innā ‘Ilayhi Rāji`ūn).
Allora lascialo decidere quale delle due calamità è più
grande: una calamità in questo mondo, o la calamità del
perdere la “casa della lode” nel Paradiso eterno. In At-
Tirmidhī è narrato in un resoconto marfū’: “Nel Giorno
della Resurrezione, le persone desidereranno che la loro
pelle sia stata tagliata con le forbici in questo mondo,
quando vedranno la ricompensa di chi è stato colpito con la
calamità.” Uno dei Salaf disse: “Se non fosse per le calamità
di questo mondo, arriveremmo a mani vuote nel Giorno
della Resurrezione.”
7 – Va notato che Colui che lo sta mettendo alla prova è il
Saggio e il Misericordioso, e che Egli - che Sia glorificato -
non ha inviato questa calamità al fine di distruggerlo o
causargli dolore o finirlo, piuttosto Egli lo sta testando, sta
mettendo alla prova la sua pazienza, l’accettazione e la fede:
è così che Egli può ascoltare la sua du’ā’ e la supplica, tanto
da vederlo in piedi davanti a Lui, in cerca di protezione,
pieno di umiltà e che si lamenta a Lui.
8 – Va notato che se non fosse per le prove e le tribolazioni
di questo mondo, una persona potrebbe sviluppare
arroganza, auto-ammirazione, atteggiamento faraonico e
30. 29
durezza del cuore che condurrebbero alla sua distruzione, in
questo mondo e nell’Aldilà. E’ un segno della misericordia
del Misericordioso che Egli lo testa di volta in volta con la
medicina della calamità in modo da proteggerlo da queste
malattie, per mantenere la sua sottomissione e la sana
servitù, ed eliminare tutti i cattivi elementi che possono
portarlo alla sua rovina. Gloria a Colui che mostra
misericordia per mezzo della messa alla prova, e che mette
alla prova per mezzo della benedizione, come è detto: Allāh
può benedirci con le calamità anche se ciò è duro, e Allāh
può mettere alla prova alcune persone con le benedizioni.
9 – Va notato che l’amarezza di questo mondo è l’essenza
della dolcezza nell’Aldilà, dato che Allāh tramuterà la prima
nella seconda. Allo stesso modo la dolcezza di questo mondo
è l’essenza dell’amarezza nell’Aldilà. E’ meglio passare dalla
temporanea amarezza alla dolcezza eterna piuttosto che il
contrario. Se questo non è ti ancora chiaro, allora pensa a
quello che il Profeta (sallAllāhu ‘aleyhi wa sallam) disse: “Il
Paradiso è contornato da difficoltà, e l’Inferno è contornato
da desideri.” Fine citazione.
In secondo luogo:
In molti casi, se una persona risponde bene alla calamità,
comprende che si tratta di una benedizione e di un dono,
non di una prova.
31. 30
Shaykh al-Islam [Ibn Taymiyah] (rahimahullāh) disse: “Una
calamità che ti fa voltare ad Allāh è meglio per te che una
benedizione che ti fa dimenticare il ricordo di Allāh.”
Sufyān disse: “Ciò che una persona detesta può essere
meglio per lui di quello che gli piace, perché ciò che non gli
piace lo induce a invocare Allāh, mentre ciò che gli piace può
renderlo incurante.”
Ibn Taymiyah (rahimahullāh) considerava la sua prigionia
come una benedizione che era stata causata dai suoi nemici.
Ibn al-Qayyim disse: “Un giorno egli - intendendo Ibn
Taymiyah – mi disse: “Cosa possono farmi i miei nemici? Il
mio giardino è nel mio cuore: ovunque io vada è con me e
non mi abbandona mai. La mia detenzione è isolamento
(un’opportunità per l’adorazione), il mio essere ucciso è
martirio, e l’essere espulso dalla mia città è un viaggio.” Era
solito dire della sua detenzione nella cittadella: “Se dovessi
spendere l’equivalente di questa cittadella in oro, ciò non
sarebbe sufficiente per esprimere la mia gratitudine per
questa benedizione.” Oppure diceva: “Ciò non sarebbe
sufficiente a ripagarli per quello che mi hanno arrecato di
buono.” Quando era imprigionato, era solito dire durante la
prosternazione: “Allāhumma, aiutami a ricordarTi, a
renderTi grazie e ad adorarTi come Tu meriti. Ma sha Allāh.”
Egli un giorno mi disse: “Colui che è veramente recluso è
uno che tiene il suo cuore lontano dal suo Signore e il vero
prigioniero è colui che è prigioniero dei propri capricci e
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desideri.” Quando entrò nella cittadella e fu tra le sue mura,
le guardò e disse:
ََبِرضَف مهَنيَب َورسِب َهَّل َابَب َهنِطاَب َِهيِف َةَمحَّرال َهرِهاَظَو نِم َِهِلَبِق َابَذَعال
“Fra di loro, sarà poi eretta una muraglia dotata di
una porta: al suo interno la misericordia,
all'esterno, di fronte, il castigo.” [ Al-Ĥadīd, 13]. Allāh
sa che non ho mai visto nessuno che fosse più soddisfatto
della propria vita quanto lui, nonostante tutte le difficoltà
che aveva vissuto, e l’assenza di lusso e di comodità,
piuttosto l’opposto di questo, nonostante la prigionia, le
minacce e la stanchezza che si trovò ad affrontare: malgrado
tutto questo, egli era tra le persone il più felice della propria
vita, il più contento, il più coraggioso, il più soddisfatto.
Avreste visto i segni della gioia e della felicità nel suo volto.
Quando ci sentivamo impauriti e ci aspettavamo delle
calamità, e non avevamo nessuno a cui rivolgerci, saremmo
andati da lui e non appena lo vedevamo e sentivamo la sua
voce, tutte quelle paure scomparivano e venivano sostituite
da appagamento, coraggio, sicurezza e tranquillità. Gloria a
Colui che ha mostrato ad alcuni dei Suoi servi il Suo
Paradiso prima di incontrarLo, e che ha aperto loro le sue
porte quando essi erano ancora in questo mondo di atti e di
azioni, così alcune delle sue brezze e fragranze sono venute a
loro, che hanno dedicato le proprie energie nel ricercarlo e
gareggiato nel raggiungerlo.” Fine citazione.
33. 32
Al-Wābil as-Sayyib (pag. 110).
Fatwā n. 71236
Islam Q&A
(testo in lingua araba: http://islamqa.info/ar/ref/71236)