I SETTE PECCATI CHE CONDANNANO UNA PERSONA ALL'INFERNO
LINEE GUIDA SHAR’I SULL’UTILIZZO DI FACEBOOK
1. LINEE GUIDA SHAR’I
SULL’UTILIZZO DI
FACEBOOK
Selezione di fatāwā dal sito Islam Q&A
Supervisione dello Shaykh Muhammad Salih al-Munajjid
(hafidhullāh)
Traduzione e adattamento a cura di Muhammad Nur al Haqq
2. 1
La sentenza sull’iscriversi e
partecipare a Facebook
Lode ad Allāh.
Primo:
Il sito web di Facebook è stato fondato da Mark
Zuckerberg, uno studente dell’Università di Harvard in
America, agli inizi del 2004. L’utilizzo del sito web era
inizialmente limitato agli studenti dell’Università, poi il
network è stato ampliato per includere altre università
a Boston ed poi il mondo intero alla fine del 2006.
Lo scopo dietro la fondazione di questo sito è stato
quello di consentire alle persone di conoscersi e di
costruire relazioni sociali. Questo sito è considerato la
più importante comunità virtuale su Internet. Il suo
numero di utenti ammonta a decine di milioni ed è in
costante aumento. Esso è largamente accettato nel
mondo Arabo e Musulmano ed è disponibile in più di
3. 2
quaranta lingue; i responsabili del sito hanno in
programma l’aggiunta di altri idiomi.
In secondo luogo:
Il mondo di Facebook è un mondo in cui si può
comunicare per iscritto o verbalmente (chat), nel quale
ci sono sia peccati maggiori che benefici per la gente,
ma questo sito si distingue dagli altri in molti modi,
inclusi i seguenti:
1. Disponibilità di dettagliate informazioni personali
sugli utenti, il che ha già portato a conseguenze
negative quali:
(a) Ha portato a far rivivere vecchie relazioni tra amanti
che hanno causato la ripresa di quei rapporti (illeciti),
conducendo al tradimento e al divorzio.
Un team del Centro Nazionale per la Ricerca sociale e
criminale in Egitto ha preparato uno studio su
Facebook che ha richiesto diverse settimane di lavoro,
nel quale sono state rilevate gravi conseguenze
(derivanti dall’utilizzo di questo sito). Tra le altre cose
lo studio ha osservato: “Molti visitatori del sito web
sono riusciti a ritrovare il loro primo amore e le
precedenti relazioni, e hanno ricostruito relazioni
4. 3
distruttive al di fuori della famiglia, che minacciano il
matrimonio e la vita familiare Musulmana.”
(b) Alcuni servizi di spionaggio stranieri hanno
reclutato diversi utenti di Facebook guardando nei loro
dettagli, nella loro situazione economica e nel loro
tenore di vita, e hanno sfruttato tutto questo per
reclutarli in modo che essi spiassero per loro conto.
Un giornale straniero ha scoperto una rete di
spionaggio ebraica che lavorava al reclutamento di
giovani Arabi e Musulmani affinché spiassero per loro
conto.
Sul sito web Muhīt - del 25 Jumāda al-Ūla 1431 H – è
stata citata da un giornale francese la storia dello
sfruttamento ebraico di Facebook allo scopo di
reclutare agenti;
Gerald Nero, un Professore della Facoltà di Psicologia
presso l’Università francese della Provenza e autore del
libro “I pericoli di Internet”, dice: “Questa rete è stata
scoperta nel Maggio 2001; era un insieme di network
gestiti da specialisti israeliani in psicologia che sono
stati reclutati per lavorare sui giovani del Terzo Mondo,
specialmente quelli che vivono nei paesi arabi e che
sono ostili ad Israele, così come in Sud America.”
5. 4
In realtà, questo reclutamento è iniziato prima della
fondazione del sito Facebook, il quale ha offerto
maggiori opportunità per questi network - e altri simili
- di trovare giovani che fossero adatti al reclutamento,
guardando nei loro dettagli e chattando con loro.
(c) Attività di hacking nei conti bancari e furto
d’identità ai danni di utenti di Facebook, guardando nei
loro dati personali.
2. La diffusione di questo sito web lo ha reso un sito di
chat globale che raccoglie persone provenienti da ogni
parte del mondo; sono state fatte le cose peggiori,
mettendo a disposizione degli utenti del social network
un programma che rende facile il fatto che tali
conversazioni avvengano senza accedere al sito, come
ciò che è stato prodotto da Hotmail e Messenger. Il
chattare si traduce in conseguenze negative che sono
note a tutti coloro che hanno un qualche esperienza di
questo su Internet, specialmente se il programma
rende possibile alle persone di vedersi l’una con l’altra,
così come lo scriversi. Tra le conseguenze negative della
chat e delle relazioni peccaminose vi sono le seguenti:
6. 5
(a) Spreco di tempo prezioso in chiacchiere banali e nel
conoscere gente.
Il Musulmano saggio dovrebbe rendersi conto che la
durata della sua esistenza è limitata e che non vivrà
sulla terra per sempre; egli sta per incontrare il suo
Signore, che Egli Sia magnificato, il Quale gli chiederà
della sua giovinezza e di come l’ha spesa, e della sua vita
e di quello che ne ha fatto. Allora lasciamo al saggio uno
sguardo alle prime generazioni di questa Ummah e ai
suoi sapienti, e riflettere su come essi riflettevano sul
tempo e la durata della propria vita.
Ibn ‘Aqīl al-Hanbali (rahimahullāh) disse di se stesso:
“Non mi è lecito sprecare un’ora della mia vita. Quando
smetto di discutere questioni di conoscenza e di
dibatterle (con altri) e quando finisco di leggere un
libro, vorrei iniziare a riflettere e a pensare quando
sono a riposo e disteso, e prima che mi alzo, avrò già
un’idea di ciò che dovrei scrivere e sono molto ansioso
di accrescere la mia conoscenza e più appassionato ora
che sono nella mia ottantina rispetto a quando avevo
vent’anni.”
Citato da lui da Ibn al-Jawzi in al-Muntazam, 9/214.
7. 6
Ibn al-Qayyim (rahimahullāh) disse: “Il tempo di un
uomo è di fatto la sua vita, e la sua vita eterna, sia essa
eterna beatitudine o eterna sofferenza, è basata sul
come l’ha spesa. Il tempo passa in fretta; tutto il tempo
che egli spende per la causa di Allāh e con l’aiuto di
Allāh, questa è la sua vera vita; qualsiasi altro tempo
non viene contato come parte della sua vita, anche se lo
spende facendo quel che fanno gli animali. Così se egli
trascorre il suo tempo nella noncuranza, nel vano
intrattenimento e nei falsi desideri, e il meglio di ciò
che spende nel suo tempo è sonno e ozio, allora la sua
morte è meglio che il suo vivere.
Al-Jawāb al-Kāfi, pag. 109.
(b) Stabilire relazioni peccaminose tra uomini e donne,
il che può causare la distruzione di una famiglia stabile.
In uno studio condotto dal Centro Nazionale
menzionato sopra, si dice: Uno su cinque casi di
divorzio scaturisce quando un partner scopre che l’altro
sta avendo una relazione attraverso Internet, e
attraverso Facebook.
In terzo luogo:
Non si può negare che ci siano una serie di benefici in
questo sito, che vengono ottenuti dalle persone sagge
8. 7
che sono desiderose di guidare la gente alla bontà.
Queste persone hanno fatto bene a utilizzare i moderni
mezzi di comunicazione - come Internet, i telefoni
cellulari e i canali satellitari; essi sono entrati nel
mondo di queste persone per servire la loro religione e
chiamare la gente al loro Signore, in particolare con
attività che sono fatte collettivamente, perché ciò rende
meno probabile che chi fa questo tipo di lavoro
collettivamente cadrà nella tentazione di quel mondo.
Tra i benefici di questo sito vi sono i seguenti:
1. Pagine personali di alcuni Shuyukh e du’at, nelle
quali essi offrono consigli alla gente e rispondono a
domande, soprattutto quelli che hanno gruppi. Il leader
o il fondatore del gruppo ne beneficia quando un certo
numero di persone che fanno parte di quel gruppo si
riuniscono e inviano messaggi, aprono argomenti di
discussione, e postano un gran numero di clip video di
alta qualità.
2. Campagne globali per avvisare gli utenti di quel sito
sugli eventi Islamici su scala mondiale che vengono
nascosti e ignorati dai media kuffār, o per sostenere i
popoli oppressi, o per far chiudere un determinato sito
web o una pagina personale.
9. 8
3. Diffusione di libri utili e benefici, articoli e siti web
tra i visitatori di quel sito.
4. Comunicazione tra amici e parenti, specialmente
coloro che vivono lontani gli uni dagli altri. La
comunicazione ha un buon impatto nel mantenimento
dei legami e nell’incoraggiarsi l’un l’altro a rimanere
saldi nell’Islām.
Quarto:
Per quanto riguarda la sentenza shar’i sull’iscrizione a
Facebook, essa dipende dalla volontà di chi vuole
iscriversi. Se egli è un uomo di conoscenza o un suo
ricercatore, o un membro di un gruppo di da’wah,
allora ciò è permesso e buono, per i benefici che si
possono offrire alla gente. Ma per uno che vi aderisce
per scopi malvagi o a causa dei quali non vi è alcuna
garanzia che gli sarà al sicuro dalla tentazione e sui
quali può facilmente scivolare, soprattutto i giovani
uomini e le donne, allora non gli è permesso iscriversi
ad esso.
Chi conosce la realtà del nostro tempo e la tentazione e
la confusione che stanno bussando alle porte di tutte le
nostre case non si opporrà a qualsiasi faqīh o mufti che
impedisca qualunque cosa in cui vi sia danno, sia essa
10. 9
completamente o prevalentemente dannosa. Il fatto
che ci sia qualche piccolo beneficio non incoraggia uno
a dire che ciò sia permesso, perché c’è ancora paura per
colui che si imbarca su di esso. Se ciò che è buono e
benefico è grande, e il male e il danno è scarso o
inesistente, allora, con la coscienza pulita, possiamo
dire che è permesso.
Da ciò, in un primo momento alcuni dei nostri sapienti
sono stati molto rigidi sui canali satellitari, a causa del
danno e del male in essi;
Ma quando è iniziato ad esserci un grande bene, e sono
stati fondati canali completamente Islamici, e i
ricevitori che accettano solo questi canali sono divenuti
disponibili, è diventata valida l’opinione che essi sono
permessi, anzi vediamo che molti sapienti hanno
collaborato con questi canali e vi tengono programmi
utili.
Colui che non può controllare se stesso su Facebook e
su siti simili, dovrebbe astenersi dal parteciparvi.
Partecipare ad essi è permesso solo per chi agisce in
conformità con le linee guida shar’i, controllandosi e
non seguendo i propri capricci e desideri, e aderendovi
in modo che possa beneficiare se stesso e gli altri.
11. 10
Chiediamo ad Allāh di mantenerci al sicuro dalle
tentazioni visibili e invisibili, poiché Egli è la Guida alla
Retta Via.
E Allāh ne sa di più.
Fatwā n. 137243
12. 11
E’ lecito aggiungere donne non-mahram alla
lista delle amicizie di Facebook a scopo di
da’wah e offerta di consiglio?
Lode ad Allāh.
Primo:
Facebook ha pro e contro. I vantaggi di Facebook e il
danno che esso può causare sono collegati ai motivi per
i quali uno si iscrive e come lo si utilizza.
Abbiamo discusso di questo sito nella risposta alla
domanda n. 137243, si prega di fare riferimento ad
essa.
In secondo luogo:
Non crediamo sia lecito per un uomo aggiungere tutte
le donne che non sono sue maharīm (parenti strette)
alla propria lista di amici, e soprattutto non crediamo
che sia lecito corrispondere con esse e chiacchierarci.
Ciò perché questo apre la porta alla fitnah per coloro
che vi si impegneranno, e le tragiche conseguenze che
derivano dal formare relazioni tra uomini e donne sono
così tante da elencare e così note da non aver bisogno
di essere menzionate. Il Musulmano non dovrebbe farsi
13. 12
ingannare da Shaytān rendendo attraenti queste
relazioni sostenendo che sono a scopo di da’wah,
esortazione, consigli e per aiutare gli altri. Se un uomo
è realmente intenzionato a chiamare la gente all’Islām,
ci sono milioni di compagni maschi che hanno bisogno
di questo, quindi egli dovrebbe affrettarsi ad
aggiungerli e aiutarli. Lo stesso può essere detto per le
sorelle che vogliono aiutare le altre donne: esse devono
avere a che fare con le loro compagne femmine e
lasciare che a chiamare e consigliare gli uomini siano
altri uomini.
Abbiamo discusso la sentenza sulla corrispondenza e
sulle chat tra i sessi in diverse fatāwā. Si vedano le
risposte alle domande n. 78375, 26890 e 82702. In
particolare, si veda la risposta alla domanda n. 98107,
in cui abbiamo accennato ai modi in cui Shaytān causa
ai du’at il cadere preda della fitnah delle donne su
Internet.
Ciò che auspichiamo è che il nostro fratello sia sincero
con se stesso ed eviti ogni dubbio e chiuda la porta della
fitnah;
Egli deve astenersi dall’aggiungere donne non-
maharīm alla sua lista di amici. Se lo ha fatto in
14. 13
precedenza, dovrebbe affrettarsi a rimuovere i loro
nomi dalla sua lista (cancellandole). E’ meglio per lui e
per loro. E chiediamo ad Allāh di proteggere i
Musulmani nel loro impegno religioso e di proteggerli
contro la tentazione delle donne.
E Allāh ne sa di più.
Fatwā n. 169654
15. 14
Sentenza su una donna che mette
la sua foto su Facebook
Qual è la sentenza su una donna che mette la sua foto
sulla propria pagina Facebook, particolarmente perché
alcune delle nostre sorelle che indossano l’hijāb
credono che pubblicare foto di se stesse in hijāb sia una
cosa che non è proibita nella Sharī’ah? Ci potete
spiegare in che modo possiamo consigliarle?
Lode ad Allāh.
E’ harām per una ragazza mettere una foto di se stessa
su Facebook o in chat o su altri siti web, per una serie
di motivi:
1.
Ciò è contrario alla copertura e all’occultamento che
viene imposto alle donne nel Qur’ān e nella Sunnah.
Allāh, Sia Egli glorificato ed magnificato, dice riguardo
le più nobili delle donne e le più lontane di loro dal
sospetto, vale a dire le mogli del Profeta :
16. 15
َُّنهوُمُتْلَأَس اَذِإ َوْمُكِوبُلُقِل ُرَهْطَأ ْمُكِلَذ ٍباَِجح ِاءَر َو ِْنم َُّنهوُلَأْاسَف اًاعَتَم
َّنِهِوبُلُق َو
“Quando chiedete ad esse (le sue mogli) un
qualche oggetto, chiedetelo da dietro una
cortina: ciò è più puro per i vostri cuori e per i
loro.” [Al-‘Aĥzāb, 53]
ِْنم َّنِهْيَلَع َِيننْدُي َِيننِم ْؤُمْلا ِاءَِسن َو َكِتاَنَب َو َكِجا َوْزَ ِِل ْلُق ُّيِبَّنال اَهُّيَأ اَي
اًمِيحَر اًورُفَغ ُ ََّّللا َانَك َو َنْيَذ ْؤُي ََلَف َنْفَرْعُي ْنَأ ىَنْدَأ َكِلَذ َّنِهِيبِب ََلَج
“O Profeta, dì alle tue spose, alle tue figlie e alle
donne dei credenti di coprire tutto dei loro
corpi (vale a dire, di coprirsi completamente tranne gli
occhi o un occhio per vedere la strada) con i loro
mantelli (veli), così da essere riconosciute (come
donne rispettabili) e non essere molestate. Allāh è
Perdonatore, Misericordioso.” [Al-‘Aĥzāb, 59]
Ed Egli ha proibito alle donne di parlare dolcemente,
come Egli dice:
َعَمْطَيَف ِل ْوَقْلاِب َنْعَض ْخَت ََلَف َّنُتْيّقَّتا ِنِإ ِاءَسِّنال َِنم ٍدَحَأَك َّنُتْسَل ِّيِبَّنال َاءَِسن اَي
ِهِبْلَق ِيف ِيذَّلااًفوُرْعَم ًًل ْوَق َنْلُق َو ٌضَرَم
17. 16
“O mogli del Profeta, non siete simili ad alcuna
delle altre donne. Se volete comportarvi
devotamente, non siate accondiscendenti nel
vostro eloquio, ché non vi desideri chi ha una
malattia nel cuore (dell’ipocrisia o un desiderio
malvagio per l’adulterio, eccetera). Parlate invece in
modo conveniente.” [Al-‘Aĥzāb, 32]
Così Allāh, sia Egli glorificato e magnificato, ha
ingiunto alle mogli del Profeta , e in generale alle
donne dei credenti, di osservare l’hijāb, in modo da
purificare i cuori delle credenti e proteggerle da tutto
ciò che può dar luogo a tentazione o sospetto, e in modo
da preservare la loro castità e quella dei Suoi servi
credenti. Una volta compreso questo, sarà chiaro che
per una donna pubblicare la sua foto in cui sarà vista da
retti e malvagi allo stesso modo su tali siti è qualcosa
che è contrario agli insegnamenti di Allāh.
2.
Ciò apre la porta alla fitnah (tentazione) e al male per
la donna e per chi la vede. Quante volte abbiamo sentito
e letto storie dolorose causate da queste cose.
Quante donne pure e caste sono cadute nella trappola
di coloro che non temono Allāh, malfattori che le hanno
18. 17
tentate con parole dolci e promesse fino a che, dopo
averle ingannate, gli hanno voltato le spalle
abbandonandole con nient’altro che rimpianto e
perdita, e forse disonorandole in questo mondo e
nell’Aldilà - Allāh non voglia. Quanti malfattori hanno
alterato queste immagini e le hanno riprodotte con
mezzi moderni, mettendo la testa di una donna
dignitosa sul corpo di una donna immorale, e allora ci
sarà grande rammarico per ciò che ella ha recato a se
stessa e alla sua famiglia quando rammaricarsi è
inutile.
3.
Per quanto riguarda ciò che hai detto su alcune donne
che indossano l’hijāb e credono che pubblicare la loro
foto in hijāb non sia proibito secondo l’Islām, se ciò che
si intende per hijāb è proprio l’hijāb shar’i che copre il
volto e non mostra il volto della donna, allora questo
genere di cose non è proibito nell’Islām, soprattutto
quando vi è una necessità. Ma questo non è ciò che si
voleva dire, perché non vi è alcun vantaggio nel fare
questo: qual è lo scopo del mettere una foto di una
sagoma nera in cui non appare nulla!
19. 18
Ma se quello che si intende è mettere una foto di una
donna con il volto scoperto, anche se ella ha coperto il
resto del suo corpo, allora abbiamo spiegato che questo
è ciò che porta a conseguenze negative che sono
sufficienti a ritenerlo proibito, anche se non diciamo
che è obbligatorio per la donna coprirsi il volto: allora
che dire se è obbligatorio? Il peccato in questo caso è
multiplo e il pericolo è maggiore. Così facendo ella ha
trasgredito su ciò che le donne credenti sono abituate a
fare da secoli.
Al-Ghazāli (rahimahullāh) disse in Ihya’ ‘Ulūm ad-Dīn
(2/53): “Gli uomini di tutti i tempi hanno sempre avuto
i loro volti scoperti e le donne sono sempre uscite con il
volto coperto.” Fine citazione. Si dice qualcosa di simile
in Fath al-Bāri, 9/337.
Al-Hāfiz Ibn Hajar (rahimahullāh) disse in Fath al-Bāri
(9/424): “Il costume delle donne nel passato e più
recentemente è stato quello di coprire il volto di fronte
agli uomini non-maharīm.” Fine citazione.
Inoltre, se tutti coloro che hanno buon senso si rendono
conto che il punto focale della bellezza e della fitnah
nelle donne è il volto, e questo è ciò che gli uomini
vogliono vedere, ed è da questo che si valuta se una
20. 19
donna è bella oppure no, allora pubblicare immagini
nella maniera menzionata apre le porte alle donne
nell’essere tentate di rappresentare una fonte di
tentazione, e per esse e le loro foto essere trattate senza
rispetto, in quanto saranno visibili a chiunque voglia
vederle.
E Allāh ne sa di più.
Fatwā n. 165186
21. 20
Mentire sul proprio stato su Messenger
o Facebook dicendo che si è fuori
quando invece si è in casa
Qual è la vostra opinione su coloro che tengono
aggiornato il loro stato su siti web come Facebook? Per
esempio, si dovrebbe aggiornare il proprio stato
giornalmente o addirittura un paio di volte al giorno e
dire a chiunque ciò che stanno facendo, come ad
esempio: sono al lavoro, sto andando a scuola, sto
facendo questo o quello? Qual è la vostra opinione su
questo.
Lode ad Allāh.
Quello che il Musulmano è tenuto a fare è essere onesto
in tutte le sue dichiarazioni, se sta parlando di se stesso
o di qualcun altro, verbalmente o per iscritto, perché
Allāh dice:
اَياَهُّيَأَِينذَّلاواُنَمآواُقَّتاَ ََّّللاواُنوُك َوَعَمَِينقِداَّصال
“O voi che credete, temete Allāh e state con i
sinceri (in parole e azioni).” [At-Tawbah, 119]
22. 21
Al-Bukhārī (6094) e Muslim (2607) narrarono che
‘Abd-Allāh ibn Mas’ūd (radiAllāhu ‘anhu) disse: Il
Messaggero di Allāh disse: “Vi ordino di essere
sinceri, perché la verità conduce alla giustizia e la
giustizia conduce al Paradiso. Un uomo non smette di
dire la verità e di sforzarsi di essere sincero fino a
quando non è annoverato presso Allāh come uno che
dice la verità. E guardatevi dal mentire, perché
mentire conduce alla malvagità e la malvagità
conduce all’Inferno. Un uomo non smette di
raccontare bugie e di sforzarsi nel dirle, fino a quando
non è annoverato presso Allāh come un bugiardo.”
Qualunque cosa uno scriva di se stesso o della sua
situazione, su Messenger o su qualsiasi altro sito web o
mezzo di comunicazione, deve essere veritiera. Non è
lecito per lui scrivere di se stesso che è uscito o che è a
scuola, per esempio, quando in realtà è in casa, perché
questo è mentire. Se egli dimentica di cambiare il suo
stato (digitando o scrivendo), dovrebbe cambiarlo ogni
volta che può.
E Allāh ne sa di più.
Fatwā n. 131101
23. 22
Sentenza sulla creazione di un’applicazione
umoristica per Facebook
Abbiamo una domanda a proposito del creare
un’applicazione su Facebook, dove le persone possono
raccontare barzellette in uno di due modi, poi gli altri
possono votare cliccando sulle parole “Mi piace.” Lo
scopo è quello di mettere il nome della nostra azienda
in fondo all’applicazione, così questa sarà una forma di
pubblicità indiretta per noi. Si prega di notare che ci
aspettiamo una grande partecipazione su Facebook, il
che significa che sarà difficile moderare i contributi.
Saremo ritenuti responsabili se in essa ci sarà qualcosa
che è contrario alla Sharī’ah?
Lode ad Allāh.
In primo luogo:
Per un Musulmano rendere suo fratello felice e
scherzare con lui sulla base di ciò che è vero, in linea di
principio è lecito. E’ stato narrato che Abū Hurayrah
(radiAllāhu ‘anhu) disse: Essi dissero: O Messaggero di
24. 23
Allāh, tu scherzi con noi. Egli disse: “Non dico niente se
non ciò che è vero.”
Narrato da At-Tirmidhī; classificato come sahīh da Al-
Albānī in Sahīh At-Tirmidhī.
In secondo luogo:
Se le barzellette e l’umorismo che le persone si passano
tra di loro si basano su ciò che è vero, e non contengono
materiale anti-islamico, come sbeffeggiare la religione
e coloro che la seguono, o prendere in giro delle
persone specifiche e deriderle, o promuovere
immoralità e indecenza, allora non c’è nulla per dire
che non siano consentite, a condizione che ciò non
venga fatto così tanto da distrarre il Musulmano da ciò
che è più benefico per lui.
Ma se il contenuto include qualcuna delle cose
menzionate sopra, non è lecito avere che fare con esso
e trasmetterlo. Secondo l’hadīth, il Profeta disse:
“Guai a colui che parla e dice bugie al fine di far ridere
la gente; guai a lui, guai a lui.”
Narrato da At-Tirmidhī, 2315; Abū Dāwūd, 4990.
Classificato come hasan da Al-Albānī in Sahīh At-
Tirmidhī.
25. 24
Allāh, sia Egli glorificato e magnificato, ha detto:
ياأيهاالذينآمنواًليسخرقوممنقومعسىأنيكونواًاخيرمنهموًلنساء
مننساءعسىأنيكنًاخيرمنهنوًلتلمزواأنفسكموًلتنابزواباِللقاب
بئساًلسمالفسوقبعداإليمانومنلميتبفأولئكهمالظالمون
“O credenti, non scherniscano alcuni di voi gli
altri, ché forse questi sono migliori di loro. E le
donne non scherniscano altre donne, ché forse
queste sono migliori di loro. Non diffamatevi a
vicenda e non datevi nomignoli. Com’è infame
l’accusa di iniquità rivolta a chi è credente (vale
a dire, apostrofare il tuo fratello Musulmano, ‘O
peccatore’, oppure, ‘O malvagio’ eccetera)! Coloro
che non si pentono sono i Žālimūn (malfattori,
eccetera).” [Al-Ĥujurāt, 11]
Allo Shaykh Ibn Bāz (rahimahullāh) fu posta la
seguente domanda:
Qual è la sentenza sulle barzellette secondo la nostra
religione Islamica? Non si trovano sotto il titolo di
discorso ozioso? Si prega di notare che con esse non si
sta prendendo in giro la religione. Si prega di
consigliarci, che Allāh la ricompensi.
26. 25
Egli rispose:
Sia lodato Allāh.
Non c’è niente di male nel discorso umoristico e nel
raccontare barzellette, se si parla di cose che sono vere,
soprattutto se uno non lo fa troppo. Il Profeta era
solito scherzare, ma egli non disse mai niente che non
fosse vero. Ma se la battuta comporta il mentire, allora
non è permessa perché il Profeta disse: “Guai a colui
che parla e dice bugie al fine di far ridere la gente;
guai a lui, guai a lui.”
Narrato da Abū Dāwūd, At-Tirmidhī e An-Nasā’i con
una isnād jayyid. E Allāh è la fonte della forza.
Majmū’ Fatāwā wa Maqālāt li’sh-Shaykh Ibn Bāz,
6/391.
In terzo luogo:
Sulla base di quanto menzionato sopra, se le battute
che appariranno su questa applicazione sono conformi
a queste linee guida, non c’è niente di sbagliato nel
creare questa applicazione.
Ma se vi è qualcosa che è in contrasto con queste linee
guida o non si ha la possibilità di controllare o
moderare le battute che appaiono sull’applicazione, o
27. 26
di pubblicare ciò che è lecito prevenendo ciò che non è
lecito, allora in questo caso pensiamo che non dovreste
farlo, affinché ciò non comporti il sostenere la gente nel
peccato, o apra la porta alla corruzione e alla parola
ripugnante.
Se è possibile creare un’alternativa a questa
applicazione umoristica, come un’applicazione
educativa che includa informazioni utili e attiri
l’attenzione, e che potrebbe includere alcune ironie dei
libri classici, senza che ci sia solo quel tipo di materiale,
allora forse questo sarebbe meglio e più lontano da
qualsiasi cosa discutibile.
E Allāh ne sa di più.
Fatwā n. 161701