In ambito medico, la semeiotica (dal greco σημεῖον, semèion, che significa "segno", e dal suffisso -iké, "relativo
a") sintomi segni
L'etimologia del termine è identica a quella di semiotica ma, per consuetudine, la parola "semeiotica" viene
utilizzata solo per definire quella medicina sintomi
malattia diagnosi
In senso lato,
(radiologia, elettrocardiografia, endoscopia, ecc).
σημεῖον, semèion
Orbital Cellulitis: Note the periorbital edema and erythema and
the chemosis (conjunctival swelling)
Picture from Section 6 of the Basic and Clinical Science Course published by the Foundation of the American Academy of Ophthalmology
Calazio
Iniziale arrossamento con gonfiore
diffuso seguito da un nodulo del
margine palpebrale
Orzaiolo – infezione stafilococcica
delle ghiandole di Zeis
Calazio – ostruzione delle ghiandole
di meibomio
The nodule on the patient’s right upper lid is a chalazion.
CALAZIO ORAZIOLO
SCHEDA
DI
TERAPIA
• POMATA ANTIBIOTICA
(ofloxacina – Tobramicina)
• Associazione steroidea
(betametasone+cloramfenicolo)
• DOXICICLINA BASSADO cpr,
1 compressa ogni 12 ore / 3 giorni
• GARZE CALDE !!
• VISITA OCULISTICA per esaminarne
l’evoluzione e l’indicazione chirurgica
congiuntiva
La congiuntiva è una membrana mucosa, che ricopre il bulbo oculare e
la parte interna delle palpebre; ha la funzione di proteggere il bulbo
oculare, soprattutto la cornea, nonché di facilitare il suo scorrimento e di
quello delle palpebre nelle fasi di ammiccamento.
Origina dalla rima palpebrale, proseguendo nella parte posteriore
delle palpebre, creando la congiuntiva palpebrale, per poi ripiegarsi
coprendo il bulbo (da cui il nome di congiuntiva bulbare) fino all'orlo
sclerocorneale, lasciando così libera la cornea quando la palpebra è
aperta. Essa è una membrana mucosa.
Innervata da diramazioni del nervo ciliare, riccamente vascolarizzata
dall' arteria palpebrale e dall' arteria ciliare, possiede delle ghiandole
nello strato sottocongiuntivale chiamate GHIANDOLE ACCESSORIE
( Krause e del Ciaccio)e le GHIANDOLE DI HENLE che producono
muco, consentendo lo scorrimento della piega e per far stratificare
l'acqua del film lacrimale.
Nella porzione superiore della piega stessa si riscontra la presenza
di canali, con funzione di sede del liquido lacrimale, necessario per
mantenere la bagnabilità della membrana e la relativa trasparenza
corneale.
congiuntiva
LA CONGIUNTIVA
Si estende da margini palpebrali sulla faccia interna delle palpebre
(congiuntiva tarsale), poi si piega e riveste i fornici (spazio tra palpebre e
bulbo oculare) fino a ricoprire il bulbo oculare (congiuntiva bulbare) tranne
che nella porzione corneale, dove non c’è congiuntiva.
La mucosa congiuntivale risulta essere ricca di tessuto
epiteliale e linfatico.
Si dimostra quindi reattiva a numerosi stimoli di diversa natura.
Istologicamente la congiuntiva è costituita di
epitelio (colonnare e squamoso) e stroma.
E’ poi presente un sistema ghiandolare della congiuntiva
prevalentemente formato da cellule caliciformi che contengono granuli
di mucina e altre ghiandole in minor percentuale.
Meccanismi di difesa a livello
immunitario mediati dal
tessuto congiuntivale.
Funzioni della congiuntiva
La principale funzione della
congiuntiva è quella di
proteggere esternamente
il bulbo oculare, grazie al
rivestimento che fornisce.
Infiammazione della mucosa congiuntivale
CONGIUNTIVITE
Dolor – bruciore e prurito
Tumor – edema palpebrale e congiuntivale
Rubor – iperemia congiuntivale
Calor
Accompagnati da ipersecrezione e lacrimazione
Ciliary flush – injection of deep conjunctival vessels and episcleral vessels
surrounding the cornea. Seen in iritis (inflammation in the anterior chamber)
or acute glaucoma. Not seen in simple conjunctivitis
Picture taken from Basic Ophthalmology for Medical Students and Primary Care Residents published by the American Academy of Ophthalmology
CONGESTIONE in Irite ed episclerite
cornea
La cornea è costituita
da cinque strati successivi dall'esterno verso l'interno:
1. EPITELIO CORNEALE
2. MEMBRANA DI BOWMAN
3. STROMA
4. MEMBRANA DI DESCEMET
5. ENDOTELIO
La porzione posteriore della tonaca fibrosa è,
invece, detta sclera ed è separata dalla cornea
dalla giunzione sclero-corneale (detta anche limbus).
La cornea è sprovvista di vasi sanguigni sulla sua superficie anteriore e riceve il suo nutrimento
dalle anse vascolari del limbus. Dalla parte interna l'endotelio corneale riceve nutrimento
dall'umor acqueo contenuto nella camera anteriore.
cornea
Fisiologia
La funzione della cornea è quella di
permettere il passaggio della luce verso le
strutture interne dell'occhio, facendo
convergere i raggi luminosi verso la fovea.
Il suo potere di lente è di circa 43 diottrie;
infatti la superficie anteriore, convessa ha un
potere diottrico di +48 diottrie, mentre la faccia
interna (concava) ha un potere diottrico di -5
diottrie; assieme al cristallino forma il diottro
oculare.
Umor acqueo
L‘ UMOR ACQUEO è un liquido salino che si
trova tra CORNEA e CRISTALLINO.
Contribuisce a dare volume al bulbo oculare.
Viene prodotto da una parte del corpo ciliare,
una struttura che si trova dietro l'iride.
L'umor acqueo circola sia attraverso la camera
posteriore (spazio compreso tra cristallino e
iride) e sia attraverso la camera anteriore
dell'occhio (spazio tra la cornea e l'iride),
passando attraverso la pupilla.
Viene riassorbito mediante il trabecolato, una
struttura oculare porosa posta tra sclera e
cornea, che consente di eliminare il liquido in
eccesso.
TUNICHE OCULARI
1. Esterna o Fibrosa
Congiuntiva
Sclera
Cornea
2. Media o Vascolare
Iride
Corpo ciliare
Coroide
3. Interna o nervosa
Epitelio pigmentato (porzione ottica)
Retina
L’angolo camerulare è quella parte dell’occhio compresa tra la cornea e l’iride. Nel punto
in cui la cornea si unisce all’iride, si viene a delimitare un angolo che si estende per
360° detto, appunto, angolo camerulare.
Nella parte interna dell’angolo camerulare sono contenute le vie di scarico
dell’umor acqueo (TRABECOLATO).
L’angolo camerulare
Il cristallino
•Il cristallino è la lente naturale trasparente e biconvessa dell’occhio
•Ha il compito specifico di variare la DISTANZA FOCALE del sistema
ottico, cambiando la propria forma, per adattarlo alla distanza dell'oggetto
da mettere a fuoco.
Il potere di rifrazione del cristallino nel suo ambiente naturale è
approssimativamente di 16 diottrie.
l cristallino è flessibile, la sua curvatura è controllata dai muscoli ciliari ed è
mantenuto in sospensione grazie all’ apparato zonulare.
Cambiando il suo grado di curvatura, oggetti a diversa distanza vengono messi a
fuoco (questo processo è detto ACCOMODAZIONE).
I muscoli dell’occhio
Fisiologia
Occhio sinistro
Occhio destro Retto superiore: verso l’alto
Retto inferiore: verso il basso
Retto interno: verso il naso
Retto esterno: verso l’esterno
Obliquo superiore: torsione verso il
basso
Obliquo inferiore: torsione verso l’alto
Ciascun muscolo sposta l’occhio in
una specifica direzione:
Le vie ottiche
Le vie ottiche sono le VIE NERVOSE che trasmettono la sensibilità
della vista dagli occhi fino all'area della corteccia cerebrale deputata
all'integrazione di dati visivi.
Sono perciò le vie nervose che ci permettono di "acquisire"
un'immagine, che verrà elaborata dall'encefalo, e con l'aiuto di altri
sistemi (muscolatura intrinseca ed estrinseca degli occhi, muscolo
sfintere della pupilla, muscolo ciliare e relativa innervazione) ci
permette di "vedere".
Il nervo ottico
Il nervo ottico è il II N.C. di 12 paia di nervi cranici
Le fibre sono ricoperte dalla mielina e il nervo ottico è avvolto nelle meningi
E’ lungo circa 5 centimetri
Lascia l'orbita attraverso il CANALE OTTICO, raggiungendo il
CHIASMA OTTICO, in cui si assiste ad una parziale
decussazione delle fibre nervose
Le fibre provenienti dalle emiretine nasali si incrociano e
proseguono nel TRATTO OTTICO controlaterale.
La maggior parte degli assoni del nervo ottico termina nel
CORPO GENICOLATO LATERALE, da dove le informazioni
visive vengono trasmesse alla CORTECCIA VISIVA.
La sclera
La sclera è il cosiddetto "bianco dell'occhio": si tratta di una membrana fibrosa
opaca che costituisce i 5/6 della tunica esterna del bulbo.
•La sclera ha una funzione strutturale e protettiva
•Consente l'inserzione dei muscoli cosiddetti estrinseci
•La sclera è formata da due strati: quello più esterno si chiama EPISCLERA ed è ricco
di tessuto connettivo e vasi sanguigni; lo strato più interno è la SCLERA propriamente
detta, formata da un tessuto connettivo lasso.
Il vitreo
Il corpo vitreo (o umore vitreo) è una massa gelatinosa,
trasparente ed incolore
Riempie i 4/5 posteriori del globo oculare, detto CAMERA VITREA
(spazio compreso tra la superficie posteriore del cristallino e la retina)
Anteriormente presenta la fossa ialoidea che accoglie la convessità
posteriore del cristallino.
È saldamente attaccato alla retina e, posteriormente, al nervo ottico
Le sue funzioni sono principalmente:
- SOSTEGNO
- PROTEZIONE
- OTTICA
Corpo Vitreo
Transmette la luce verso il segmento posteriore.
Sostiene posteriormente il cristallino.
Contribuisce a mantenere in sede la retina.
Influisce sulla pressione intraoculare (PIO).
Corpo Vitreo
VOLUME è di 4 ml (70-80% delvolume del globo).
99% ACQUA - H20
ACIDO IALURONICO: polisaccaride, fa da
ponte
FIBRE COLLAGENE : tipo II (IX) di
supporto disposte a banda perodica. Maggior densità
fibre a livello cortex posteriore cortex anteriore e base
vitreale.
Minor densità a livello vitreo centrale.
1. CORTEX- Corteccia vitreale
Struttura più densa e fibrillare
Adiacente a retina cristallino e nervo ottico
Include la base vitreale
Condensata in una doppia membrana ialoidea
Ialoide posteriore aderisce in fibrille alla limitante
interna retinica (c.IV). Spazio clivabile (es.DPV)
Più gelatinoso, meno fibrillare
Contiene canale Cloquet fossa patellare
Forma legamento ialoideo-capsulare che
lateralmente si collega all’inserzione fibre zonulari.
Ialoide anterioree regiona dell’ora con FORTE
ADESIONE a livello PARS CILISRIS base vitreale.
La retina
La rètina è la membrana più interna dell’occhio.
Con le sue cellule sensibili alle radiazioni luminose (FOTORECETTORI), invia al
cervello, attraverso il nervo ottico, le informazioni da interpretare.
Tra le cellule che compongono la retina si devono ricordare: i CONI, responsabili della
visione a colori ma sensibili solo a luci piuttosto intense; e i BASTONCELLI, che sono
particolarmente sensibili a basse intensità di luce ma non ai colori. I coni si
suddividono in tre differenti tipologie responsabili della visione dei tre colori primari
rosso, verde e blu (ovvero Red Green Blue). Pertanto i coni operano soprattutto in
condizione di luce piena, mentre i bastoncelli permettono la visione anche quando la
luce è scarsa.
Fotopsie: lampi, scintille
La comparsa di ‘lampi’,
‘scintille’ ed altre sensazioni
LUMINOSE anomale può
essere legato ad una bassa
pressione arteriosa, ma
potrebbe anche indicare un
problema retinico grave.
Obbligatoria quindi la visita
oculistica con esame del
fundus oculi
Le ‘Tende’
Questa immagine simula
un distacco di retina.
E’ un’evenienza
abbastanza rara ma molto
grave, che deve fare
ricorrere immediatamente
allo specialista
IL TEMPO E’ PREZIOSO!!
Distacco Retinico
Permanente
Distacco di retina “Acuto” regmatogeno*
Occlusione arteriolare Retinica di branca*
Neuropatia Ottica Ischemica Anteriore (AION)
Calo Visivo
acuto “monolaterale”
Fluttuante
Amaurosis fugax
Opacità dei mezzidiottrici
floater “benigni”
emorragie vitreali
Distacco posteriore del vitreo
Emicrania
Retinal detachment
Floaters, photopsias, the shadow or curtain across the sight.
Optic neuritis
More women, pain on moving the eye, central scotoma
Posterior vitreous detachment
Aged 50+, flashing lights, floaters
Vitreous haemorrhage
Floaters, red haze may be present. Red reflex absent.0
Disciform macular degeneration
•Sudden disturbance of central vision.
Vascular occlusions
•Field loss. Diabetes, hypertension
Migraine
•Youth, headache, zigzag lines, multicoloured lights.
Cerebrovascular disease
•Elderly, bilateral loss.
When
analyzed for
the age
dependency,
the incidence
of RD was
found to be
highest among
the subjects in
the fifth
decade ( 2.1 %
) and to
decrease in
the older age
groups.
Incidenza DISTACCO di Retina (RD) ed ETA’
• Test di Van Herick
• 5 classi (gradi da 4 a 0)
• Screening per occhi a rischio di chiusura
• Non sostituisce la gonioscopia
• Angoli non pericolosi: grado 4 e grado 3
• Attenzione al grado 2
• Angoli pericolosi: grado 1 e grado 0
N.B. Grado 2: gonioscopia dinamica!
0
Rate per 1,000 persons
2010
Target
20
10
White
30 40 50
Obj. 28-6
Visual Impairment due to Glaucoma by Race and
Education: Ages 45 and Over, 2002
Note: Data are age adjusted to the 2000 standard population. Black and white exclude persons of
Hispanic origin. I is 95% confidence interval. *Data are statistically unreliable.
Source: National Health Interview Survey, CDC, NCHS.
Black
60
Less than high school
High school
At least some college
Hyphema – note the layered blood in the anterior
chamber
Picture taken from Basic Ophthalmology for Medical Students and Primary Care Residents published by the American Academy of
Ophthalmology