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Le Ricerche 2016 dell’Osservatorio:
La gestione dei touchpoint per la
Customer Experience e la Loyalty
Marco Ieva e Cristina Ziliani
XVI Edizione del Convegno Osservatorio Fedeltà UniPR
21 ottobre 2016
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Consumatori e touchpoint
La Ricerca 2016 dell’Osservatorio
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
#1 Tracciare una mappa dei consumatori
italiani in base alle combinazioni di
touchpoint con cui entrano in contatto
#2 Esplorare la relazione tra experience con i
touchpoint e fedeltà del consumatore
Obiettivi
Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Questionario sul panel consumer Nielsen a
settembre 2016 con metodologia CAWI
Tre settori indagati: retail grocery, banche e
telefonia mobile
I consumatori hanno risposto con riferimento alla
loro insegna/banca/provider di telefonia principale
La ricerca
Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
«Pensando agli ultimi tre mesi, indichi con quale frequenza è entrato in
contatto con la sua insegna/banca/operatore di telefonia attraverso…»
# Lista esaustiva di oltre 20 touchpoint per settore
# Frequenza di contatto con ogni touchpoint
# Qualità dell’esperienza con ogni touchpoint
# Atteggiamenti del consumatore di interesse per l’impresa:
Relationship commitment: intenzione del consumatore di rimanere fedele
all’insegna/banca/provider
Word of Mouth: intenzione di fare passaparola sull’insegna/banca/provider
Willingness to share private information: disponibilità a condividere
informazioni personali con l’insegna/banca/provider
Cosa abbiamo indagato
Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Cluster analysis
Latent Class Cluster Analysis per individuare l’esistenza di segmenti
diversi di consumatori in base alla tipologia e alla frequenza di
touchpoint con cui sono entrati in contatto per ogni settore
Per tutti e tre i settori emergono 5 segmenti
Estensione dei risultati all’universo
24.8 mln di famiglie per il grocery
29.2 mln clienti di banche e operatori finanziari
46.9 mln clienti di servizi di telefonia mobile
Per il grocery i cluster sono stati ulteriormente analizzati aggiungendo
una profilazione socio-demografica e i dati di comportamento di
acquisto (frequenza di visita, spesa, reparti)
Il numero dei gruppi ottimaleè stata selezionato valutando comparativamente l’indice BIC (Bayesian Information Criterion) delle diverse clusterizzazioni possibili
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
TOUCHPOINT
ADDICTED
2.1 mln
PROMOTION
DRIVEN
6.9 mln
Dati espressi in milioni di famiglie.
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
Gli italiani e i touchpoint nel grocery
TOUCHPOINT
ADDICTED
2.4 mln
POCO
ESPOSTI
9.1 mln
Dati espressi in milioni di individui. Base: 29,2 mln di italiani correntisti
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
Gli italiani e i touchpoint nelle banche
TOUCHPOINT
ADDICTED
6.1 mln
POCO
ESPOSTI
16.9 mln
Dati espressi in milioni di individui. Base: 46.9 mln di individui 14+ anni possessori di device mobili (smartphone e cellulari)
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
Gli italiani e i touchpoint nella telefonia
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Entrano in contatto principalmente con i
touchpoint tradizionali:
Grocery: punto vendita (77%), volantino
(64%), private label (48%) e personale del
negozio (47%)
Banche: personale della filiale (95%) e filiale
(95%), sportello bancomat (91%),
comunicazioni cartacee (67%)
Telefonia: negozio di telefonia (89%) e
personale di vendita (86%), negozio di
elettronica di consumo e personale di vendita
(66%)
Poco disponibili a condividere le proprie
informazioni personali
Sono poco disposti a fare sforzi per rimanere
fedeli
Profilo grocery
 Famiglie un po’ più affluent
 Pre-family e established families
 Spesa e frequenza di acquisto medi
Grocery: 30% famiglie italiane
Banche: 36% dei correntisti
italiani
Telefonia: 19% dei possessori di
mobile phone
Per il grocery dati espansi all’universo delle famiglie italiane
Per le banche i dati sono stati espansi ai 29,2 mio di italiani correntisti
Per la telefonia i dati sono stati espansi ai 46 mln di individui possessori di un qualsiasi device mobile (telefono cellulare o smartphone)
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Sono più fedeli della media
Più disposti a rilasciare informazioni personali
Più intenzionati a fare passaparola positivo e a fare
sforzi per rimanere clienti
Profilo grocery
Famiglie meno affluent con frequenza di visita
inferiore alla media ma spesa elevata in quasi tutti i
reparti
Entrano in contatto con moltissimi touchpoint:
Grocery: punto vendita (99%), private label (99%), advertising (83%) ,
loyalty (95%) e price (99%) promotion
Banche: filiale (84%), sportello bancomat (92%), sito web (88%),
comunicazioni cartacee e digitali (80%) e advertising (65%)
Telefonia: Store (89%) e personale di vendita (86%), Servizio clienti
(87%), SMS (85%), sito web (82%)
Per il grocery dati espansi all’universo delle famiglie italiane
Per le banche i dati sono stati espansi ai 29,2 mio di italiani correntisti
Per la telefonia i dati sono stati espansi ai 46 mln di individui possessori di un qualsiasi device mobile (telefono cellulare o smartphone)
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
Grocery: 18% famiglie italiane
Banche: 15% dei correntisti italiani
Telefonia: 16% dei possessori di
mobile phone
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Sono entrati in contatto con frequenza elevata
con tutti i touchpoint (dall’88% a 100% di
esposizione)
Sono fortemente disposti a condividere i propri
dati personali e intenzionati a fare passaparola
positivo
Sono disposti a fare sforzi considerevoli per
rimanere clienti
Profilo grocery
Pre-families e new families con figli piccoli, più presenti al Sud
Low affluent con spesa e frequenza inferiori alla media
Sono distribuiti in piccole percentuali tra tutte le insegne grocery
Per il grocery dati espansi all’universo delle famiglie italiane
Per le banche i dati sono stati espansi ai 29,2 mio di italiani correntisti
Per la telefonia i dati sono stati espansi ai 46 mln di individui possessori di un qualsiasi device mobile (telefono cellulare o smartphone)
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
Grocery: 8% famiglie italiane
Banche: 8% dei correntisti
italiani
Telefonia: 13% dei possessori
di mobile phone
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Dati espansi all’universo delle famiglie italiane
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
NEL GROCERY
Entrano in contatto con i tradizionali
touchpoint grocery, ma sono anche
esposti più della media all’advertising:
Affissioni (65%) Pubblicità giornali e riviste
(54%),TV e Cinema (50%), online(40%)
Poco esposti ai touchpoint del loyalty
marketing
Sono fedeli all’insegna, disposti a
condividere informazioni personali, a fare
passaparola positivo e a fare sforzi per
rimanere clienti nella media
Profilo grocery
Sono famiglie low affluent, con alta frequenza di visita ma basso spending su
tutti i reparti
Più presenti al Centro-Sud. Sono presenti in tutte le insegne, ma in misura
maggiore nel discount
Grocery: 16% famiglie italiane
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
NEL GROCERY
Sono molto ingaggiati con i touchpoint tradizionali e con i touchpoint
della loyalty e della price promotion:
Programma fedeltà (88%), Buoni sconto (69%), concorsi e
operazioni a premio (58%)
Poco esposti invece all’advertising (ma al volantino sì)
Sono fedeli all’insegna, disposti a condividere informazioni personali, a
fare passaparola positivo e a fare sforzi per rimanere cliente nella media
Profilo grocery
Sono nuclei familiari più piccoli, più high affluent,
older singles, prevalentemente al Nord
Spesa e frequenza di visita superiore alla media
Dati espansi all’universo delle famiglie italiane
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
Grocery: 28% famiglie italiane
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
BANCHE ETELEFONIA
• Sono clienti poco esposti ai touchpoint
della propria banca e del proprio operatore
telefonico
• Banche: sportello bancomat (51%)
• Telefonia: SMS (33%)
• Sono i meno fedeli, meno disposti a
condividere le proprie informazioni
personali, a fare passaparola positivo, a
rimanere clienti della propria
banca/provider e hanno scaricato meno la
mobile app dell’azienda
• Clienti a rischio di abbandono
Per le banche i dati sono stati espansi ai 29,2 mio di italiani correntisti
Per la telefonia i dati sono stati espansi ai 46 mln di individui possessori di un qualsiasi device mobile (telefono cellulare o smartphone)
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
POCO
ESPOSTI
Banche: 31% dei correntisti
italiani
Telefonia: 36% dei possessori
di mobile phone
OSSERVATORIOFEDELTÀ
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BANCHE
• Sono un segmento esclusivo del settore bancario
• Interagiscono con touchpoint web e mobile ma
non con touchpoint fisici
• Web: SitoWeb (91%), Email e newsletter (71%)
• Mobile: SMS (55%) Mobile App (49%)
• Interagiscono nella media con lo sportello
bancomat, ma non con la filiale
• Sono più fedeli della media e maggiormente
intenzionati a fare passaparola positivo
• Hanno scaricato la mobile app più di tutti gli altri
segmenti
Per le banche i dati sono stati espansi ai 29,2 mio di italiani correntisti
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016(metodologia CAWI)
Banche: 9% dei correntisti
italiani
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
TELEFONIA
Interagiscono con tutti i touchpoint non
fisici:
Mobile: SMS (77%) Mobile App (44%)
Web: sito web (56%), pubblicità online
(54%), email (41%)
Advertising: pubblicità Tv e cinema (68%),
pubblicità giornali e riviste (52%)
Sono più fedeli della media
Maggiormente disposti a rilasciare
informazioni personali, più intenzionati a fare
passaparola positivo e a fare sforzi per
rimanere clienti
Per la telefonia i dati sono stati espansi ai 46 mln di individui possessori di un qualsiasi device mobile (telefono cellulare o smartphone
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
Telefonia: 16% dei possessori
di mobile phone
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
•In tutti i settori i consumatori sono esposti ad un
numero significativo di touchpoint diversi
•Nel grocery i touchpoint tradizionali raggiungono
praticamente tutti i segmenti
•Nelle banche e nella telefonia c’è un segmento per
raggiungere il quale è necessaria una
combinazione di touchpoint diversa e si tratta di
clienti fedeli
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
#2 La qualità dell’experience
con i touchpoint ha una
relazione con la loyalty?
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Abbiamo chiesto ai rispondenti di valutare la positività
dell’esperienza con ogni singolo touchpoint
Analisi di regressione per individuare la relazione tra la
qualità dell’experience con i touchpoint e il numero totale di
touchpoint diversi con i quali il cliente è entrato in contatto
rispetto a tre atteggiamenti/intenzioni:
# Relationship committment
#Word of Mouth
#Willingness to share private information
Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
Regressione OLS con clustered standard errors per insegna grocery, provider di telefonia e famiglie nel settore bancario
I modelli controllano per variabili socio-demografiche, livello di fedeltà e per la dipendenza tra rispondenti che siano clienti della stessa insegna e dello stesso provider
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR
#1 Se il consumatore interagisce con un touchpoint
aggiuntivo…
#2 Se il consumatore molto fedele interagisce con
un touchpoint aggiuntivo…
#3 Se il consumatore ha un’esperienza
complessivamente positiva con i touchpoint
dell’azienda….
#4 Se il consumatore molto fedele ha un’esperienza
complessivamente positiva con i touchpoint
dell’azienda…
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
+1%
Intenzione di rimanere fedeli all’insegna/banca/provider
Se il cliente è meno fedele la percentuale aumenta leggermente e
viceversa.
Intenzione di fare passaparola positivo per banche e
telefonia. Se il cliente è meno fedele la percentuale aumenta leggermente
e viceversa.
Intenzione di condividere le proprie informazioni personali
con l’ insegna/banca/provider
#1 e #2 - Se si aggiunge un nuovo
touchpoint…
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
Regressione OLS con clustered standard errors per insegna grocery, provider di telefonia e famiglie nel settore bancario
I modelli controllano per variabili socio-demografiche, livello di fedeltà e per la dipendenza tra rispondenti che siano clienti della stessa insegna e dello stesso provider
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
WORDOF MOUTH
+11% Intenzione di fare passaparola positivo nel grocery
+16% Intenzione di fare passaparola positivo nelle banche
+17%Intenzione di fare passaparola positivo nella telefonia
Se il cliente è meno fedele, la percentuale aumenta tra il 5% e il 7%
WILLINGNESSTOSHARE PRIVATE INFORMATION
+14% Disponibilità a condividere i propri dati personali con l’insegna
grocery
+18% Disponibilità a condividere i propri dati personali con la banca
+20%Disponibilità a condividere i propri dati personali con il provider
di telefonia
Se il cliente è meno fedele, la percentuale aumenta tra il 4% e il 6%
#3 e #4 - Se il consumatore ha un’esperienza
positiva con i touchpoint dell’azienda…
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologiaCAWI)
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
RELATIONSHIP COMMITMENT
+12% Intenzione di rimanere fedeli
all’insegna grocery
+17% Intenzione di rimanere fedeli alla
banca
+14% Intenzione di rimanere fedeli al
provider di telefonia
Il livello di fedeltà del cliente non influenza questi aumenti
#c e #d - Se il consumatore ha un’esperienza
positiva con i touchpoint dell’azienda…
Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
Regressione OLS con clustered standard errors per insegna grocery, provider di telefonia e famiglie nel settore bancario
I modelli controllano per variabili socio-demografiche, livello di fedeltà e per la dipendenza tra rispondenti che siano clienti della stessa insegna e dello stesso provider
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
La qualità dell’esperienza con i touchpoint
Il punto di vista delle imprese
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
L’indagine
settembre 2016
160 aziende
75% B2C
Industria
45%
Retail
37%
Servizi
18%
Servizi comprende: banche e assicurazioni, telco, petrol, travel, utilities e altri
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
23%
21%
56%
0-100 addetti
101-350
oltre 350
L’indagine
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Cosa si intende perCustomer Experience?
“Lo snodarsi delle risposte
sensoriali, affettive, cognitive,
comportamentali e relazionali di
un individuo ad un brand o
azienda…che si produce
attraverso una serie di contatti
con i touchpoint del
brand/azienda nelle fasi pre,
durante e post acquisto, ed il
confronto continuo con le
contemporanee esperienze che
l’individuo realizza nel proprio
ambiente”
(Homburg et al. 2015)
30% delle aziende
adotta una definizione
molto affine
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
 «La definizione è condivisa, è l'adozione da parte dell'azienda che è
lontana»
 «Il livello di maturità sull'argomento in azienda è molto basso: direi
che non abbiamo una vera definizione»
 «Non abbiamo mai definito cosa si intende»
 «Non ragioniamo con questa categoria mentale»
 «La visione è più limitata e molto verticale, per singoli canali: non
abbiamo ancora una visione complessiva dell’esperienza»
però…
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Cosa si intende per
Customer Experience Management…
…è decisamente chiaro per
il 19% dei rispondenti
il 27,5% delle aziende che vendono online
il 6,8% degli altri
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Come valuta la vostra capacità di fare
Customer Experience Management?
il 13% delle imprese ritiene elevata
la propria capacità di gestire la Customer Experience
solo il 3% tra quelle che non vendono online
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Capacità di
gestione
strategica
basata sui
touchpoint
Capacità di
raccogliere
dati (di
qualità) dai
touchpoint
Condivisione
organizzativa
verticale e
orizziontale
dell’insight di
touchpoint
Capacità di
integrare le
informazioni
di cliente tra
touchpoint
I fondamentali del Customer Experience
Management
Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
INDUSTRIA RETAIL SERVIZI
programma fedeltà 50% 79% 59%
e-mail marketing 52% 58% 71%
customer service/call center 51% 53% 72%
sito web del brand/azienda 48% 56% 45%
social networks 53% 37% 56%
concorsi 50% 38% 48%
personale di punto vendita 33% 51% 39%
app 40% 41% 39%
coupon 34% 38% 31%
Capacità di raccogliere sistematicamente dati di cliente
dai diversi touchpoint
La % si riferisce alla somma delle frequenze dei voti 6 e 7 alla domanda
Basso lo sfruttamento di pubblicità online, SMS, chioschi e promoter
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Qualità dei
dati
provenienti
dai
touchpoint
Valutazione di accuratezza, coerenza,
tempestività e qualità complessiva*
Il 28% delle aziende considera alta la qualità
complessiva dei dati ottenuti dai diversi
touchpoint
20% l’Industria
26% il Retail
61% i Servizi
34% di chi vende online
20% di chi non vende online
*Scala di “data quality” di Zahai et al., 2004
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Capacità di integrazione dell’informazione di cliente
TOTALE INDUSTRIA RETAIL SERVIZI
Integriamo le informazioni di cliente
provenienti dalle diverse funzioni che
interagiscono con i clienti (es: marketing,
vendite e customer service)
17% 11% 18% 33%
Integriamo le informazioni interne di cliente con
informazioni di cliente da fonti esterne
10% 8% 10% 14%
Integriamo le informazioni di cliente che
provengono dai diversi touchpoint (es.: telefono,
posta, e-mail, web e contatto personale)
15% 11% 14% 23%
Per ciascun cliente integriamo informazioni di
fonti diverse
13% 8% 12% 29%
Capacità complessiva di integrare
le informazioni di cliente 14% 9% 14% 25%
Scala “information integration” a 4 item adattata da Jayachandran et al. 2005
La % si riferisce alla somma delle frequenze dei voti 6 e 7 a ciascuna domanda
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Condivisione dell’insight nell’organizzazione
TOTALE INDUSTRIA RETAIL SERVIZI
Gli insight sui clienti sono utilizzati in tutte
le principali funzioni aziendali 8% 3% 8% 24%
Gli insight sui clienti sono utilizzati dai livelli
operativi fino ai livelli gerarchici più alti
13% 8% 10% 23%
La % si riferisce alla somma delle frequenze dei voti 6 e 7 a ciascuna domanda
Tutti incontrano le stesse difficoltà, anche chi vende online
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Capacità di gestione strategica basata sui touchpoint
18% CAPACITA’ COMPLESSIVA
6% risponde immediatamente tramite iTP se un concorrente importante lancia
una campagna mirata sui propri clienti
14% usa iTP per fare ricerche di mercato
17%
diffonde regolarmente i dati di customer satisfaction raccolti tramite iTP a tutti
i livelli aziendali
23% usa iTP per scoprire i cambiamenti nelle preferenze di prodotto dei clienti
26%
ha la prassi che quando una funzione scopre qualcosa di importante sui
concorrenti tramite iTP avverte tempestivamente le altre funzioni (gestione
info «critiche»)
18% Hanno una capacità strategica complessiva elevata di gestione
tramite iTP
Scala di “strategic touchpoint management capability” a 13 item adattata da Kohli et al., 1993
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Perché paga!
La capacità di gestire strategicamente i touchpoint ha una
correlazione positiva significativa con la performance
aziendale
Fatturato
Marginalità
Performance complessiva
Perché fare Customer Experience Management?
Controllando per dimensione aziendale, settore e orientamento alla relazione con la clientela
OSSERVATORIOFEDELTÀ
UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA
Dopo la disruption: una nuova era
Marketing Mix e CRM non sono più separati: si stanno fondendo in un
nuovo unico approccio
Il Customer Experience Management
L’obiettivo finale è la fedeltà
La cultura su cui si fonda è guardare le cose dal punto di vista della reazione del
cliente (esperienza)
Si realizza attraverso processi di disegno non del prodotto ma delle esperienze del
cliente
Che si concretizza nel disegno di touchpoints che siano:
Connessi
Coerenti
Sensibili al contesto
Che raccontano il brand theme
Richiede innovazione organizzativa per la condivisione e lo sfruttamento dell’insight e
alleanze esterne
Grazie a tutti!
Parma, 21 ottobre 2016
XVI Edizione del Convegno Annuale
dell’Osservatorio Fedeltà

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Le Ricerche 2016 dell’Osservatorio: La gestione dei touchpoint per la Customer Experience e la Loyalty

  • 1. Le Ricerche 2016 dell’Osservatorio: La gestione dei touchpoint per la Customer Experience e la Loyalty Marco Ieva e Cristina Ziliani XVI Edizione del Convegno Osservatorio Fedeltà UniPR 21 ottobre 2016
  • 3. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA #1 Tracciare una mappa dei consumatori italiani in base alle combinazioni di touchpoint con cui entrano in contatto #2 Esplorare la relazione tra experience con i touchpoint e fedeltà del consumatore Obiettivi Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR
  • 4. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Questionario sul panel consumer Nielsen a settembre 2016 con metodologia CAWI Tre settori indagati: retail grocery, banche e telefonia mobile I consumatori hanno risposto con riferimento alla loro insegna/banca/provider di telefonia principale La ricerca Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR
  • 5. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA «Pensando agli ultimi tre mesi, indichi con quale frequenza è entrato in contatto con la sua insegna/banca/operatore di telefonia attraverso…» # Lista esaustiva di oltre 20 touchpoint per settore # Frequenza di contatto con ogni touchpoint # Qualità dell’esperienza con ogni touchpoint # Atteggiamenti del consumatore di interesse per l’impresa: Relationship commitment: intenzione del consumatore di rimanere fedele all’insegna/banca/provider Word of Mouth: intenzione di fare passaparola sull’insegna/banca/provider Willingness to share private information: disponibilità a condividere informazioni personali con l’insegna/banca/provider Cosa abbiamo indagato Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR
  • 6. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Cluster analysis Latent Class Cluster Analysis per individuare l’esistenza di segmenti diversi di consumatori in base alla tipologia e alla frequenza di touchpoint con cui sono entrati in contatto per ogni settore Per tutti e tre i settori emergono 5 segmenti Estensione dei risultati all’universo 24.8 mln di famiglie per il grocery 29.2 mln clienti di banche e operatori finanziari 46.9 mln clienti di servizi di telefonia mobile Per il grocery i cluster sono stati ulteriormente analizzati aggiungendo una profilazione socio-demografica e i dati di comportamento di acquisto (frequenza di visita, spesa, reparti) Il numero dei gruppi ottimaleè stata selezionato valutando comparativamente l’indice BIC (Bayesian Information Criterion) delle diverse clusterizzazioni possibili Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
  • 7. TOUCHPOINT ADDICTED 2.1 mln PROMOTION DRIVEN 6.9 mln Dati espressi in milioni di famiglie. Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) Gli italiani e i touchpoint nel grocery
  • 8. TOUCHPOINT ADDICTED 2.4 mln POCO ESPOSTI 9.1 mln Dati espressi in milioni di individui. Base: 29,2 mln di italiani correntisti Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) Gli italiani e i touchpoint nelle banche
  • 9. TOUCHPOINT ADDICTED 6.1 mln POCO ESPOSTI 16.9 mln Dati espressi in milioni di individui. Base: 46.9 mln di individui 14+ anni possessori di device mobili (smartphone e cellulari) Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) Gli italiani e i touchpoint nella telefonia
  • 10. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Entrano in contatto principalmente con i touchpoint tradizionali: Grocery: punto vendita (77%), volantino (64%), private label (48%) e personale del negozio (47%) Banche: personale della filiale (95%) e filiale (95%), sportello bancomat (91%), comunicazioni cartacee (67%) Telefonia: negozio di telefonia (89%) e personale di vendita (86%), negozio di elettronica di consumo e personale di vendita (66%) Poco disponibili a condividere le proprie informazioni personali Sono poco disposti a fare sforzi per rimanere fedeli Profilo grocery  Famiglie un po’ più affluent  Pre-family e established families  Spesa e frequenza di acquisto medi Grocery: 30% famiglie italiane Banche: 36% dei correntisti italiani Telefonia: 19% dei possessori di mobile phone Per il grocery dati espansi all’universo delle famiglie italiane Per le banche i dati sono stati espansi ai 29,2 mio di italiani correntisti Per la telefonia i dati sono stati espansi ai 46 mln di individui possessori di un qualsiasi device mobile (telefono cellulare o smartphone) Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI)
  • 11. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Sono più fedeli della media Più disposti a rilasciare informazioni personali Più intenzionati a fare passaparola positivo e a fare sforzi per rimanere clienti Profilo grocery Famiglie meno affluent con frequenza di visita inferiore alla media ma spesa elevata in quasi tutti i reparti Entrano in contatto con moltissimi touchpoint: Grocery: punto vendita (99%), private label (99%), advertising (83%) , loyalty (95%) e price (99%) promotion Banche: filiale (84%), sportello bancomat (92%), sito web (88%), comunicazioni cartacee e digitali (80%) e advertising (65%) Telefonia: Store (89%) e personale di vendita (86%), Servizio clienti (87%), SMS (85%), sito web (82%) Per il grocery dati espansi all’universo delle famiglie italiane Per le banche i dati sono stati espansi ai 29,2 mio di italiani correntisti Per la telefonia i dati sono stati espansi ai 46 mln di individui possessori di un qualsiasi device mobile (telefono cellulare o smartphone) Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) Grocery: 18% famiglie italiane Banche: 15% dei correntisti italiani Telefonia: 16% dei possessori di mobile phone
  • 12. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Sono entrati in contatto con frequenza elevata con tutti i touchpoint (dall’88% a 100% di esposizione) Sono fortemente disposti a condividere i propri dati personali e intenzionati a fare passaparola positivo Sono disposti a fare sforzi considerevoli per rimanere clienti Profilo grocery Pre-families e new families con figli piccoli, più presenti al Sud Low affluent con spesa e frequenza inferiori alla media Sono distribuiti in piccole percentuali tra tutte le insegne grocery Per il grocery dati espansi all’universo delle famiglie italiane Per le banche i dati sono stati espansi ai 29,2 mio di italiani correntisti Per la telefonia i dati sono stati espansi ai 46 mln di individui possessori di un qualsiasi device mobile (telefono cellulare o smartphone) Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) Grocery: 8% famiglie italiane Banche: 8% dei correntisti italiani Telefonia: 13% dei possessori di mobile phone
  • 13. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Dati espansi all’universo delle famiglie italiane Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) NEL GROCERY Entrano in contatto con i tradizionali touchpoint grocery, ma sono anche esposti più della media all’advertising: Affissioni (65%) Pubblicità giornali e riviste (54%),TV e Cinema (50%), online(40%) Poco esposti ai touchpoint del loyalty marketing Sono fedeli all’insegna, disposti a condividere informazioni personali, a fare passaparola positivo e a fare sforzi per rimanere clienti nella media Profilo grocery Sono famiglie low affluent, con alta frequenza di visita ma basso spending su tutti i reparti Più presenti al Centro-Sud. Sono presenti in tutte le insegne, ma in misura maggiore nel discount Grocery: 16% famiglie italiane
  • 14. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA NEL GROCERY Sono molto ingaggiati con i touchpoint tradizionali e con i touchpoint della loyalty e della price promotion: Programma fedeltà (88%), Buoni sconto (69%), concorsi e operazioni a premio (58%) Poco esposti invece all’advertising (ma al volantino sì) Sono fedeli all’insegna, disposti a condividere informazioni personali, a fare passaparola positivo e a fare sforzi per rimanere cliente nella media Profilo grocery Sono nuclei familiari più piccoli, più high affluent, older singles, prevalentemente al Nord Spesa e frequenza di visita superiore alla media Dati espansi all’universo delle famiglie italiane Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) Grocery: 28% famiglie italiane
  • 15. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA BANCHE ETELEFONIA • Sono clienti poco esposti ai touchpoint della propria banca e del proprio operatore telefonico • Banche: sportello bancomat (51%) • Telefonia: SMS (33%) • Sono i meno fedeli, meno disposti a condividere le proprie informazioni personali, a fare passaparola positivo, a rimanere clienti della propria banca/provider e hanno scaricato meno la mobile app dell’azienda • Clienti a rischio di abbandono Per le banche i dati sono stati espansi ai 29,2 mio di italiani correntisti Per la telefonia i dati sono stati espansi ai 46 mln di individui possessori di un qualsiasi device mobile (telefono cellulare o smartphone) Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) POCO ESPOSTI Banche: 31% dei correntisti italiani Telefonia: 36% dei possessori di mobile phone
  • 16. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA BANCHE • Sono un segmento esclusivo del settore bancario • Interagiscono con touchpoint web e mobile ma non con touchpoint fisici • Web: SitoWeb (91%), Email e newsletter (71%) • Mobile: SMS (55%) Mobile App (49%) • Interagiscono nella media con lo sportello bancomat, ma non con la filiale • Sono più fedeli della media e maggiormente intenzionati a fare passaparola positivo • Hanno scaricato la mobile app più di tutti gli altri segmenti Per le banche i dati sono stati espansi ai 29,2 mio di italiani correntisti Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016(metodologia CAWI) Banche: 9% dei correntisti italiani
  • 17. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA TELEFONIA Interagiscono con tutti i touchpoint non fisici: Mobile: SMS (77%) Mobile App (44%) Web: sito web (56%), pubblicità online (54%), email (41%) Advertising: pubblicità Tv e cinema (68%), pubblicità giornali e riviste (52%) Sono più fedeli della media Maggiormente disposti a rilasciare informazioni personali, più intenzionati a fare passaparola positivo e a fare sforzi per rimanere clienti Per la telefonia i dati sono stati espansi ai 46 mln di individui possessori di un qualsiasi device mobile (telefono cellulare o smartphone Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) Telefonia: 16% dei possessori di mobile phone
  • 18. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA •In tutti i settori i consumatori sono esposti ad un numero significativo di touchpoint diversi •Nel grocery i touchpoint tradizionali raggiungono praticamente tutti i segmenti •Nelle banche e nella telefonia c’è un segmento per raggiungere il quale è necessaria una combinazione di touchpoint diversa e si tratta di clienti fedeli
  • 19. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA #2 La qualità dell’experience con i touchpoint ha una relazione con la loyalty?
  • 20. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Abbiamo chiesto ai rispondenti di valutare la positività dell’esperienza con ogni singolo touchpoint Analisi di regressione per individuare la relazione tra la qualità dell’experience con i touchpoint e il numero totale di touchpoint diversi con i quali il cliente è entrato in contatto rispetto a tre atteggiamenti/intenzioni: # Relationship committment #Word of Mouth #Willingness to share private information Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) Regressione OLS con clustered standard errors per insegna grocery, provider di telefonia e famiglie nel settore bancario I modelli controllano per variabili socio-demografiche, livello di fedeltà e per la dipendenza tra rispondenti che siano clienti della stessa insegna e dello stesso provider
  • 21. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR #1 Se il consumatore interagisce con un touchpoint aggiuntivo… #2 Se il consumatore molto fedele interagisce con un touchpoint aggiuntivo… #3 Se il consumatore ha un’esperienza complessivamente positiva con i touchpoint dell’azienda…. #4 Se il consumatore molto fedele ha un’esperienza complessivamente positiva con i touchpoint dell’azienda…
  • 22. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA +1% Intenzione di rimanere fedeli all’insegna/banca/provider Se il cliente è meno fedele la percentuale aumenta leggermente e viceversa. Intenzione di fare passaparola positivo per banche e telefonia. Se il cliente è meno fedele la percentuale aumenta leggermente e viceversa. Intenzione di condividere le proprie informazioni personali con l’ insegna/banca/provider #1 e #2 - Se si aggiunge un nuovo touchpoint… Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) Regressione OLS con clustered standard errors per insegna grocery, provider di telefonia e famiglie nel settore bancario I modelli controllano per variabili socio-demografiche, livello di fedeltà e per la dipendenza tra rispondenti che siano clienti della stessa insegna e dello stesso provider
  • 23. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA WORDOF MOUTH +11% Intenzione di fare passaparola positivo nel grocery +16% Intenzione di fare passaparola positivo nelle banche +17%Intenzione di fare passaparola positivo nella telefonia Se il cliente è meno fedele, la percentuale aumenta tra il 5% e il 7% WILLINGNESSTOSHARE PRIVATE INFORMATION +14% Disponibilità a condividere i propri dati personali con l’insegna grocery +18% Disponibilità a condividere i propri dati personali con la banca +20%Disponibilità a condividere i propri dati personali con il provider di telefonia Se il cliente è meno fedele, la percentuale aumenta tra il 4% e il 6% #3 e #4 - Se il consumatore ha un’esperienza positiva con i touchpoint dell’azienda… Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologiaCAWI)
  • 24. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA RELATIONSHIP COMMITMENT +12% Intenzione di rimanere fedeli all’insegna grocery +17% Intenzione di rimanere fedeli alla banca +14% Intenzione di rimanere fedeli al provider di telefonia Il livello di fedeltà del cliente non influenza questi aumenti #c e #d - Se il consumatore ha un’esperienza positiva con i touchpoint dell’azienda… Fonte: elaborazioni Osservatorio Fedeltà su Nielsen Consumer Panel 2016 (metodologia CAWI) Regressione OLS con clustered standard errors per insegna grocery, provider di telefonia e famiglie nel settore bancario I modelli controllano per variabili socio-demografiche, livello di fedeltà e per la dipendenza tra rispondenti che siano clienti della stessa insegna e dello stesso provider
  • 26. Il punto di vista delle imprese
  • 27. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA L’indagine settembre 2016 160 aziende 75% B2C Industria 45% Retail 37% Servizi 18% Servizi comprende: banche e assicurazioni, telco, petrol, travel, utilities e altri
  • 29. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Cosa si intende perCustomer Experience? “Lo snodarsi delle risposte sensoriali, affettive, cognitive, comportamentali e relazionali di un individuo ad un brand o azienda…che si produce attraverso una serie di contatti con i touchpoint del brand/azienda nelle fasi pre, durante e post acquisto, ed il confronto continuo con le contemporanee esperienze che l’individuo realizza nel proprio ambiente” (Homburg et al. 2015) 30% delle aziende adotta una definizione molto affine
  • 30. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA  «La definizione è condivisa, è l'adozione da parte dell'azienda che è lontana»  «Il livello di maturità sull'argomento in azienda è molto basso: direi che non abbiamo una vera definizione»  «Non abbiamo mai definito cosa si intende»  «Non ragioniamo con questa categoria mentale»  «La visione è più limitata e molto verticale, per singoli canali: non abbiamo ancora una visione complessiva dell’esperienza» però…
  • 31. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Cosa si intende per Customer Experience Management… …è decisamente chiaro per il 19% dei rispondenti il 27,5% delle aziende che vendono online il 6,8% degli altri
  • 32. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Come valuta la vostra capacità di fare Customer Experience Management? il 13% delle imprese ritiene elevata la propria capacità di gestire la Customer Experience solo il 3% tra quelle che non vendono online
  • 33. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Capacità di gestione strategica basata sui touchpoint Capacità di raccogliere dati (di qualità) dai touchpoint Condivisione organizzativa verticale e orizziontale dell’insight di touchpoint Capacità di integrare le informazioni di cliente tra touchpoint I fondamentali del Customer Experience Management Fonte: Osservatorio Fedeltà UniPR
  • 34. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA INDUSTRIA RETAIL SERVIZI programma fedeltà 50% 79% 59% e-mail marketing 52% 58% 71% customer service/call center 51% 53% 72% sito web del brand/azienda 48% 56% 45% social networks 53% 37% 56% concorsi 50% 38% 48% personale di punto vendita 33% 51% 39% app 40% 41% 39% coupon 34% 38% 31% Capacità di raccogliere sistematicamente dati di cliente dai diversi touchpoint La % si riferisce alla somma delle frequenze dei voti 6 e 7 alla domanda Basso lo sfruttamento di pubblicità online, SMS, chioschi e promoter
  • 35. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Qualità dei dati provenienti dai touchpoint Valutazione di accuratezza, coerenza, tempestività e qualità complessiva* Il 28% delle aziende considera alta la qualità complessiva dei dati ottenuti dai diversi touchpoint 20% l’Industria 26% il Retail 61% i Servizi 34% di chi vende online 20% di chi non vende online *Scala di “data quality” di Zahai et al., 2004
  • 36. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Capacità di integrazione dell’informazione di cliente TOTALE INDUSTRIA RETAIL SERVIZI Integriamo le informazioni di cliente provenienti dalle diverse funzioni che interagiscono con i clienti (es: marketing, vendite e customer service) 17% 11% 18% 33% Integriamo le informazioni interne di cliente con informazioni di cliente da fonti esterne 10% 8% 10% 14% Integriamo le informazioni di cliente che provengono dai diversi touchpoint (es.: telefono, posta, e-mail, web e contatto personale) 15% 11% 14% 23% Per ciascun cliente integriamo informazioni di fonti diverse 13% 8% 12% 29% Capacità complessiva di integrare le informazioni di cliente 14% 9% 14% 25% Scala “information integration” a 4 item adattata da Jayachandran et al. 2005 La % si riferisce alla somma delle frequenze dei voti 6 e 7 a ciascuna domanda
  • 37. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Condivisione dell’insight nell’organizzazione TOTALE INDUSTRIA RETAIL SERVIZI Gli insight sui clienti sono utilizzati in tutte le principali funzioni aziendali 8% 3% 8% 24% Gli insight sui clienti sono utilizzati dai livelli operativi fino ai livelli gerarchici più alti 13% 8% 10% 23% La % si riferisce alla somma delle frequenze dei voti 6 e 7 a ciascuna domanda Tutti incontrano le stesse difficoltà, anche chi vende online
  • 38. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Capacità di gestione strategica basata sui touchpoint 18% CAPACITA’ COMPLESSIVA 6% risponde immediatamente tramite iTP se un concorrente importante lancia una campagna mirata sui propri clienti 14% usa iTP per fare ricerche di mercato 17% diffonde regolarmente i dati di customer satisfaction raccolti tramite iTP a tutti i livelli aziendali 23% usa iTP per scoprire i cambiamenti nelle preferenze di prodotto dei clienti 26% ha la prassi che quando una funzione scopre qualcosa di importante sui concorrenti tramite iTP avverte tempestivamente le altre funzioni (gestione info «critiche») 18% Hanno una capacità strategica complessiva elevata di gestione tramite iTP Scala di “strategic touchpoint management capability” a 13 item adattata da Kohli et al., 1993
  • 39. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Perché paga! La capacità di gestire strategicamente i touchpoint ha una correlazione positiva significativa con la performance aziendale Fatturato Marginalità Performance complessiva Perché fare Customer Experience Management? Controllando per dimensione aziendale, settore e orientamento alla relazione con la clientela
  • 40. OSSERVATORIOFEDELTÀ UNIVERSITÀDEGLISTUDIDIPARMA Dopo la disruption: una nuova era Marketing Mix e CRM non sono più separati: si stanno fondendo in un nuovo unico approccio Il Customer Experience Management L’obiettivo finale è la fedeltà La cultura su cui si fonda è guardare le cose dal punto di vista della reazione del cliente (esperienza) Si realizza attraverso processi di disegno non del prodotto ma delle esperienze del cliente Che si concretizza nel disegno di touchpoints che siano: Connessi Coerenti Sensibili al contesto Che raccontano il brand theme Richiede innovazione organizzativa per la condivisione e lo sfruttamento dell’insight e alleanze esterne
  • 41. Grazie a tutti! Parma, 21 ottobre 2016 XVI Edizione del Convegno Annuale dell’Osservatorio Fedeltà