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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’
LINEA GUIDA ALL’APPLICAZIONE
DELLA NORMA
UNI EN ISO 9001:2015
Qualità
Presentazione
Le slide che seguono contengono un corso introduttivo alla nuova
norma UNI EN ISO 9001:2015. Il corso, utilizzabile anche come
linea guida per lo sviluppo di un Sistema Qualità, è utile sia a
coloro che si avvicinano per la prima volta al tema della qualità,
sia a chi, addetto alla qualità in azienda, necessita di uno
strumento di supporto per gestire o aggiornare il proprio Sistema
Qualità Aziendale.
Di seguito, sono illustrate le novità introdotte dalla edizione 2015
della norma; sono citate alcune definizioni in materia di qualità;
sono riportati dei commenti esplicativi ai principali capitoli della
norma.
2
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Presentazione
La norma UNI EN ISO 9001:2015 specifica cosa fare per
sviluppare, implementare, gestire e migliorare un Sistema Qualità. Il
come fare, riguarda scelte organizzative e gestionali legate alla
professionalità, sensibilità e capacità operative dei responsabili
aziendali.
Questo lavoro vuole conseguire un risultato più che impegnativo:
contribuire a superare la qualità come moda, farla rivivere come
cultura organizzativa aziendale e come un costante impegno
quotidiano; fornire un’occasione di riflessione e di messa a punto
del sistema per far uscire, soprattutto quelle aziende che hanno fatto
l’esperienza della certificazione, da una gestione approssimativa, o
peggio, cartacea e burocratica della Qualità.
Buon Lavoro!
3
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Le novità
Prima di iniziare può essere utile un accenno ad alcune novità
significative introdotte dalla norma UNI EN ISO 9001:2015.
Le modifiche introdotte con la UNI EN ISO 9001:2015 sono state
unanimemente definite ad impatto significativo; sono stati, infatti,
modificati o inseriti nuovi requisiti rispetto alla precedente versione
della norma, molte sono le novità e tutte concorrono a chiarire il
significato di numerosi requisiti; è stata, inoltre, migliorata
l’applicabilità a tutti i tipi di organizzazione e compatibilità con
altri sistemi di gestione, tra cui il Sistema di Gestione Ambientale
UNI EN ISO 14001; 18001 sicurezza .
4
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma
Attenzione al mercato e all’ambiente
E’ un nuovo elemento da prendere in considerazione nella
progettazione e sviluppo del Sistema Qualità.
Considerare il contesto socio-economico o in generale
l’ambiente nel quale un’organizzazione opera dovrebbe
consentire, oltre che una maggiore attenzione al proprio
mercato, di individuare la presenza di risorse umane e
intellettuali (Università, centri di R&S, centri di Alta
Formazione, Laboratori, ecc.); infine, di tener conto dei
cambiamenti del contesto di appartenenza (territorio) e
dei possibili rischi ad esso associati.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma
Una maggiore attenzione al personale come
Capitale Umano
L’organizzazione deve, oltre a stabilire i requisiti di
competenza, attuare una politica attiva di formazione e
addestramento per assicurare che il livello di
qualificazione delle proprie risorse umane sia sempre
adeguato agli standard di qualità fissati. La nuova norma
introduce un chiara distinzione tra formazione e
addestramento. La formazione consente l’acquisizione di
nuova conoscenza; l’addestramento comprende attività
mirate a migliorare l’aggiornamento professionale e le
conoscenze specialistiche.
6
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma
Sempre maggiore attenzione all’ambiente di lavoro
L’ambiente di lavoro comprende fattori fisici e ambientali
come rumore, temperatura, umidità, illuminazione e
condizioni atmosferiche.
Tutte i fattori fisici e ambientali devono essere tenuti sotto
controllo poiché essi possono condizionare, in senso
positivo o negativo, la qualità della prestazione lavorativa.
7
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma
Attenzione al cliente
Oltre alla normale cura del cliente, nella nuova norma
viene dato risalto alle attività successive alla consegna,
fino allo smaltimento del prodotto che ha completato il
suo ciclo di vita; in tal modo viene chiarita anche
l’estensione del campo di applicazione del Sistema
Qualità, accrescendo la soddisfazione del cliente.
8
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Alcuni vantaggi sul piano normativo cogente
La norma “da evidenza e supporto documentale” ai
requisiti cogenti.
L’art. 30 della Legge 133/2008, solleva le organizzazioni
certificate da alcuni controlli amministrativi, soprattutto in
materia di sicurezza sul lavoro.
Il nuovo standard rappresenta una buona base di
riferimento per ottemperare alle prescrizioni del D.Lgs.
231/2001 quale “sistema di gestione per la prevenzione dei
reati” in attuazione del modello di organizzazione,
gestione e controllo di cui agli articoli 6 e 7 di detto
Decreto.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
I VANTAGGI DI UN
SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
Diffusione della conoscenza e
valorizzazione delle risorse umane
Una revisione analitica e critica
della struttura organizzativa
Passaggio dall’accentramento
alla delega dei compiti
e delle responsabilità
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
I VANTAGGI DI UN
SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
Un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) dà la
possibilità di disporre di un patrimonio di conoscenza
da utilizzare a fini operativi, con l’obiettivo di sviluppare
prodotti e/o servizi adeguati alle esigenze dei clienti.
L’obiettivo di un SGQ è, dunque, quello di far leva sul
patrimonio di conoscenze individuali, best practice,
esperienze, per tradurle in altrettante occasioni di
miglioramento.
Un sistema di gestione per la qualità (SGQ), deve
contribuire ad affermare uno stile di direzione aziendale
orientato al cambiamento e al miglioramento continuo.
DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE
11
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
I VANTAGGI DI UN
SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
La revisione analitica e critica dei principali elementi
della struttura organizzativa deve basarsi su una
diagnosi accurata e approfondita dei problemi e delle
barriere organizzative e manageriali all’introduzione
della qualità in azienda.
UNA REVISIONE ANALITICA E CRITICA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA
12
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
I VANTAGGI DI UN
SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
L’autonomia dei compiti e la delega delle responsabilità
concesse al personale sono le condizioni necessarie
per agevolare la diffusione della conoscenza in
un’organizzazione.
Dal punto di vista gestionale, maggiore autonomia e
responsabilità, motivano il personale, facilitano
l’interazione, l’integrazione e predispongono al lavoro di
gruppo.
PASSAGGIO DALL’ACCENTRAMENTO DEI COMPITI ALLA DELEGA
DELLE RESPONSABILITÀ
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Cosa sono le ISO 9000 ?
Le ISO 9000 sono una famiglia di norme emesse dall’ International
Organization for Standardization, per cui hanno un riconoscimento
ed una valenza internazionale. In Italia tali norme sono emesse
dall’UNI:
UNI EN ISO 9000:2005 Fondamenti e Terminologia
UNI EN ISO 9001: 2008 Requisiti
UNI EN ISO 9004: 2009 Linee guida per il miglioramento delle prestazioni
Esse rappresentano:
Un modello di riferimento per sviluppare un Sistema di
Gestione per la Qualità.
Uno strumento che offre la possibilità di acquisire
riconoscimenti istituzionali.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Su quali principi si basano le norme ISO 9000 ?
Gestire con successo un’organizzazione certificata ISO 9001,
richiede un impegno approfondito e sistematico e il riferimento
ad alcuni principi fondamentali, a cui le norme si ispirano.
Tali principi sono stati identificati e applicati, in occasione
dell’elaborazione della norma ISO 9001:2000 e confermati nella
versione 2008; essi hanno lo scopo di orientare tutti i soggetti di
un’organizzazione nel loro lavoro di gestione per la qualità e nelle
iniziative per il miglioramento continuo.
La norma UNI EN ISO 9001:2008 si basa su
otto principi di gestione per la qualità.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Gli otto principi per la Qualità
1. ORIENTAMENTO AL CLIENTE
Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e
dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e
future, soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le
loro stesse aspettative.
2. LEADERSHIP
I capi stabiliscono unità di intenti e di indirizzo
dell’organizzazione. Essi dovrebbero creare e
mantenere un ambiente interno che coinvolga
pienamente il personale nel perseguimento degli
obiettivi dell’organizzazione.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Gli otto principi per la Qualità
3. COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE
Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l’essenza
dell’organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento
permette di porre le loro capacità al servizio
dell’organizzazione.
4. APPROCCIO PER PROCESSI
Un risultato desiderabile si ottiene con maggiore
efficienza quando le relative attività e risorse sono
gestite come un processo.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Gli otto principi per la Qualità
5. APPROCCIO SISTEMICO ALLA GESTIONE
Identificare, capire e gestire (come fossero un sistema)
processi tra loro correlati contribuisce all’efficacia e
all’efficienza dell’organizzazione nel conseguire i propri
obiettivi.
6. MIGLIORAMENTO CONTINUO
Il miglioramento continuo delle prestazioni complessive
dovrebbe essere un obiettivo permanente
dell’organizzazione.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Gli otto principi per la Qualità
7. DECISIONI BASATI SU DATI DI FATTO
Le decisioni efficaci si basano sull’analisi di dati e di
informazioni.
8. RAPPORTI DI RECIPROCO BENEFICIO CON I
FORNITORI
Un’organizzazione e i suoi fornitori sono interdipendenti
ed un rapporto di reciproco beneficio migliora, per
entrambi, la capacità di creare valore.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
I passi principali di un Progetto Qualità
2 fase
Documentare il
Sistema Qualità Aziendale
3 fase
Applicare il
Sistema Qualità Aziendale
1 fase
Pianificare il
Sistema Qualità Aziendale
4 fase
Verificare, correggere
e migliorare il
Sistema Qualità Aziendale
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Pianificare il progetto qualità
STABILIRE LO SCOPO DEL PROGETTO
Confrontare le prassi aziendali esistenti, i processi
operativi con i requisiti della norma UNI EN ISO
9001:2008.
Sviluppare una strategia e un piano di realizzazione e
sviluppo, indicando le risorse e fissando obiettivi,
tempi e modalità di verifica.
21
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Documentare il sistema di gestione per la qualità
Bottom
Up
Il
Metodo
POLITICA
E
OBIETTIVI
Pianificazione per
la qualità:
Identificazione dei
processi e delle
risorse
MANUALE
DI GESTIONE PER LA
QUALITA’
Redigere le bozze,
diffonderle e verificarle
PROCEDURE E ISTRUZIONI DI LAVORO:
individuare i documenti necessari, il loro formato,
elaborare le bozze, diffonderle per sperimentarle e
migliorarle.
Top
Down
L’architettura
Documentale
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Applicare il Sistema Qualità significa:
Coinvolgere il personale
Attuare quanto descritto nei documenti
Verificare l’efficacia dei processi descritti nei documenti
Migliorare i processi e allineare i documenti ai processi
Eseguire gli Audit Interni (Verifiche Ispettive Interne)
Rilevare le Non Conformità
Attuare le Azioni Correttive e Preventive
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
APPROCCIO PER PROCESSI
L’approccio per processi costituisce l’elemento innovativo e
distintivo introdotto dalla norma UNI EN ISO 9001:2000 ripreso in
tutta la sua importanza dalla nuova norma UNI EN ISO 9001:2008.
Un’organizzazione per funzionare deve essere composta da un
insieme di processi interattivi, che danno origine ad un sistema di
gestione.
Cos’è un
Processo? Un’ attività che utilizza risorse per trasformare
elementi in entrata in elementi in uscita
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
APPROCCIO PER PROCESSI
In sintesi...
PROCESSO
Input Output per il cliente
Personale
Know - How
Da fornitori
Procedure e Istruzioni
Attrezzature
Risultati
Obiettivi
MONITORAGGI
MISURAZIONI
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
APPROCCIO PER PROCESSI
Tale approccio, nell'ambito di un sistema di Gestione per la
Qualità, consente di:
a) Individuare e soddisfare i requisiti sia in entrata che in
uscita;
b) Concentrarsi sui processi a valore aggiunto;
c) Conseguire risultati e gli obiettivi pianificati in termini
di efficienza * ed efficacia * dei processi;
d) Conseguire il miglioramento continuo dei processi
basandosi su misurazioni oggettive.
* Vedi il Cap.4 “Termini e Definizioni”
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
APPROCCIO PER PROCESSI
1- Plan (pianificare): individuare i processi per gestire l’organizzazione;
2- Do (mettere in atto): Applicare i processi;
3- Check (verificare): Monitorare, misurare i processi e valutarne i risultati;
4- Act (agire): Standardizzare per assicurare il miglioramento conseguito.
Un approccio efficace...
Il PDCA o ruota di Deming è una metodologia che, attraverso una
sequenza comprendente quattro fasi, consente di gestire e controllare
con efficacia tutti i processi attivi in un’organizzazione.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
APPROCCIO PER PROCESSI
Rappresentazione grafica della Ruota di Deming
Nel grafico sono riportati le fasi del processo che caratterizza l’approccio al
P.D.C.A.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
ACT PLAN
CHECK DO
APPROCCIO PER PROCESSI
Il modello di gestione della norma UNI EN ISO 9001:2008
MIGLIORAMENTO CONTINUO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
Clienti
Requisiti
Clienti
Soddisfazione
Cliente
Responsabilità
della
Direzione
Gestione
delle
Risorse
Misurazione
Analisi
Miglioramento
Realizzazione
del
Prodotto/Servizio
Prodotto
Servizio
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione della Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1
Da questo punto in poi, la presente linea guida, è
strutturata in capitoli che seguono la numerazione
dei requisiti (dal punto 1 al punto 8) della norma
UNI EN ISO 9001:2008.
Lo scopo è rendere possibile una lettura comparata
dei due documenti (Linea guida e Norma) e
consentire al lettore di passare dal cosa fare
prescritto dalla norma, a qualche utile suggerimento
sul come farlo riportato nella presente linea guida.
Si consiglia di non trascurare la lettura delle note riportate dalla norma.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
CAPITOLO 1
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione della Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1
1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
1.1.Generalità
La norma UNI EN ISO 9001:2008 riporta i requisiti di un Sistema di
Gestione per la Qualità (SGQ) che un'organizzazione deve
applicare per dimostrare:
La capacità di fornire con sistematicità e regolarità un prodotto e/o un
servizio che soddisfino le aspettative del cliente e le norme cogenti
applicabili;
L’impegno ad accrescere la soddisfazione del cliente tramite
l'applicazione del SGQ, per migliorare in continuo il sistema ed
assicurare la conformità ai requisiti del cliente ed a quelli cogenti
applicabili.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione della Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1
1.2 Applicazione
I requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2008
hanno il carattere della generalità e possono
essere applicati a tutte le organizzazioni
indipendentemente dal tipo, dimensione e dalle
caratteristiche dei prodotti e/o servizi forniti.
Nota su eventuali esclusioni
Qualora siano attuate esclusioni, le dichiarazioni di conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2008 non
sono accettabili a meno che queste esclusioni siano limitate ai requisiti di cui al punto 7, e non
abbiano influenza sulla capacità dell'organizzazione, o sulla sua responsabilità, di fornire un prodotto
che soddisfi i requisiti del cliente e quelli cogenti applicabili”.
33
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
CAPITOLO 2
RIFERIMENTI NORMATIVI
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
I documenti richiamati di seguito sono indispensabili per
l'applicazione della norma UNI EN ISO 9001:2008.
Per quanto riguarda i riferimenti datati, si applica esclusivamente
l'edizione citata.
Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizione del documento a
cui si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
ISO 9000:2005 Quality management systems
Fundamentals and vocabulary (Sistemi di gestione per la
qualità – Fondamenti e terminologia).
I riferimenti normativi sono inclusi in tutte le norme sui sistemi di gestione ISO per rendere
note le norme menzionate come riferimento. Il Cap. 2 interessa relativamente le piccole
imprese.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
Sistema di Gestione della Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 Cap. 2
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
CAPITOLO 3
TERMINI E DEFINIZIONI
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione della Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 Cap. 3
3 TERMINI E DEFINIZIONI
In questo capitolo sono definiti alcuni termini utilizzati
dalla norma UNI EN ISO 9001:2008.
Cfr. UNI EN ISO 9000:2005 Sistemi di gestione per la qualità
Fondamenti e terminologia
Avvertenza
In tutto il testo della norma UNI EN ISO 9001:2008, ogni volta che viene utilizzato il
termine "prodotto", esso può significare anche "servizio". Nella presente guida spesso al
termine prodotto è associato il termine servizio.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Obiettivi ed indirizzi generali di un’organizzazione
relativi alla qualità espressi in modo formale dal
vertice dell’organizzazione.
Politica per la Qualità
(Quality Policy)
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Altre definizioni che possono tornare utili...
Requisito del Sistema di Gestione per la Qualità
che mira a stabilire gli obiettivi per la qualità ed a
specificare i processi operativi e le relative risorse
necessarie per conseguire tali obiettivi.
Altre definizioni che possono tornare utili...
Pianificazione del Sistema di Gestione per la Qualità
(Quality Management System Planning)
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Insieme di processi correlati per gestire e
controllare un’organizzazione che applica la
qualità; tale sistema ha come obiettivi l’aumento
dell’efficacia* e dell’efficienza** dell’organizzazione
stessa.
* Efficacia: la capacità di un sistema (macchina, uomo, organizzazione) di raggiungere gli
obiettivi prefissati.
** Efficienza: conseguire l’uso ottimale delle proprie risorse, riducendo progressivamente
ogni spreco.
Altre definizioni che possono tornare utili...
Sistema di Gestione per la Qualità
(Quality Management System)
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Requisito del Sistema di Gestione per la Qualità,
che prevede l’utilizzo di quegli strumenti (Audit,
Analisi dei Dati, Gestione delle Non Conformità,
Azioni Correttive e Preventive, Riesame della
Direzione) che consentono un miglioramento
continuo del Sistema.
Altre definizioni che possono tornare utili...
Miglioramento Continuo
(Continual Improvement)
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
CAPITOLO 4
SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’
4.1 Requisiti generali
L’organizzazione deve stabilire, documentare, attuare, aggiornare e
migliorare il Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ), a tal scopo
deve:
Individuare i processi necessari;
determinarne la sequenza e l’interazione;
stabilire i criteri ed i metodi idonei ad assicurare che il
funzionamento dei processi sia efficace;
mettere a disposizione le risorse e le informazioni a supporto
del funzionamento e del monitoraggio dei processi;
intraprendere le azioni necessarie per conseguire i risultati e gli
obiettivi pianificati ed il miglioramento continuo dei processi.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
Partire dai processi, significa applicare un nuovo approccio alla
progettazione dell’organizzazione aziendale (commerciale,
progettazione del prodotto/servizio, acquisti, produzione e/o
erogazione del servizio, manutenzione, gestione magazzino).
L’insieme dei processi operativi che descrivono l’organizzazione
aziendale devono essere monitorati e misurati per stabilire la
capacità dei singoli processi di conseguire gli obiettivi pianificati.
Le risorse per la gestione dei processi, comprendono sia
personale idoneo, attentamente selezionato e inserito in un
percorso di formazione e addestramento professionale continuo,
sia un ambiente di lavoro adeguato e attrezzature adatte al
conseguimento della qualità dei prodotti/servizi.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.1 Requisiti generali
Tutti i processi individuati devono essere gestiti
dall'organizzazione in conformità ai requisiti della norma.
Tutti i processi affidati all’esterno che influenzino la conformità del
prodotto ai requisiti, devono essere tenuti sotto controllo.
Il tipo e l'estensione del controllo da applicare ai processi affidati
all’esterno, devono essere definiti nell'ambito del Sistema di Gestione
per la Qualità dell’organizzazione.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.2 Requisiti relativi alla documentazione
4.2.1 Generalità
La documentazione del sistema di gestione per la qualità deve
comprendere:
Una dichiarazione in forma documentata di una politica per la
qualità associata a specifici obiettivi;
Un Manuale della Qualità;
Procedure Operative richieste dalla norma internazionale;
Registrazioni ovvero la modulistica che dà evidenza oggettiva
dell’applicazione delle procedure;
Altri documenti (Istruzioni Tecniche di Lavoro) che
l'organizzazione ritiene necessari per assicurare l'efficace
pianificazione, funzionamento e tenuta sotto controllo dei
processi aziendali.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
Come documentare un Sistema di gestione per la Qualità?
Questo paragrafo definisce come dovrebbe essere documentato il SGQ
di un’organizzazione. La norma definisce due tipi di documenti:
1. Procedure;
2. Documenti di registrazione.
Una procedura, in generale descrive un processo operativo aziendale.
Una procedura è anche un documento obbligatorio richiesto dalla
norma per gestire le seguenti attività proprie di un Sistema Qualità:
1. Controllo dei documenti
2. Tenuta sotto controllo delle registrazioni
3. Audit Interni (Verifiche Ispettive Interne)
4. Tenuta sotto controllo delle Non Conformità
5. Azioni Correttive
6. Azioni Preventive
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
Come documentare un Sistema di Gestione per la Qualità
Ciascuna procedura dovrebbe indicare: Chi fa, Cosa, Dove, Quando,
Come e Perché.
Una procedura dovrebbe descrivere, con il necessario approfondimento
e senza inutili dettagli, l’insieme delle attività comprese in un processo.
La corretta esecuzione di ogni singola attività deve essere affidata alle
competenze e alle abilità del personale.
Una procedura può avere qualsiasi supporto: cartaceo; elettronico;
video. La scelta più opportuna spetta all’organizzazione. Lo sviluppo di
una procedura deve essere il risultato di un lavoro collettivo, spesso
interdisciplinare; esso deve rappresentare una sintesi efficace degli
asset intangibili dell’azienda (Conoscenze del personale, Know-How
aziendale, attività di R&S, Brevetti).
I Documenti di registrazione (modulistica su qualsiasi supporto) danno
evidenza oggettiva dell’applicazione di una qualsiasi procedura operativa
o istruzione tecnica.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.2.2 Manuale della qualità
Il Manuale della Qualità deve riportare:
Lo scopo e il campo di applicazione del Sistema di Gestione per
la Qualità con dettagli e giustificazioni per eventuali esclusioni (le
esclusioni possono riguardare solo i requisiti della norma contenuti al Cap. 7);
Le procedure o il loro richiamo;
La descrizione delle attività/processi, e le connessioni tra i
diversi processi;
I processi che l’organizzazione affida all’esterno (OUTSOURCING).
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
CHE COS’È IL MANUALE DELLA QUALITÀ
Il Manuale della Qualità è un documento di sintesi che descrive il
SGQ di un’organizzazione.
Esso riporta:
 La Politica per la Qualità e i relativi obiettivi;
 Le dichiarazioni relative alle responsabilità e alle autorità;
 La Definizione dei termini, in particolare quelli che hanno un
significato univoco per un’organizzazione specifica e degli
acronimi utilizzati.
Nel Manuale della Qualità va riportato ciò che un’organizzazione effettivamente fa,
applicando la regola fondamentale per cui si scrive quello che si fa, e si fa ciò che è stato
scritto.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
COME REDIGERE IL MANUALE DELLA QUALITÀ
I Approccio
II Approccio
Le linee guida per redigere un Manuale della Qualità sono contenute nella norma ISO 10013
INTEGRATO
SINTETICO
Nel manuale vanno riportate in sintesi, seguendo i
diversi paragrafi della norma, tutti i requisiti relativi alle
attività svolte dall’organizzazione; una dichiarazione
della Politica per la Qualità; l’organigramma aziendale
e il mansionario; il quadro sinottico dei processi
aziendali individuati; le autorità e le responsabilità.
Il manuale integrato comprende, oltre ad una
descrizione dettagliata dei requisiti applicabili
all’organizzazione, le stesse procedure previste dalla
norma; una dichiarazione della Politica per la Qualità;
l’organigramma aziendale e il mansionario; il quadro
sinottico dei processi aziendali individuati; le autorità e le
responsabilità.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.2.3 Tenuta sotto controllo dei documenti
Deve essere predisposta una specifica procedura che definisca le
modalità di controllo necessarie per:
approvare i documenti;
riesaminare , aggiornare e riapprovare i documenti;
assicurare che le modifiche e lo stato di revisione dei
documenti siano identificati;
assicurare che le ultime versioni dei documenti siano
disponibili nei luoghi di utilizzazione;
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.2.3 Tenuta sotto controllo dei documenti
assicurare che i documenti rimangano leggibili e facilmente
identificabili;
assicurare che i documenti di origine esterna, che
l'organizzazione ritiene necessari per la pianificazione e per il
funzionamento del sistema di gestione per la qualità, siano
identificati e che la loro distribuzione sia controllata;
prevenire l'utilizzazione involontaria di documenti obsoleti, ed
adottare una loro adeguata identificazione, qualora siano
conservati per qualsiasi scopo.
Le modalità di gestione e controllo della documentazione
devono essere descritte in una procedura documentata.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
Per tenere sotto controllo dei documenti è necessario fornire al
personale le informazioni di cui ha bisogno
Questo paragrafo si riferisce al controllo della documentazione e
include documenti da fonti interne (procedure, istruzioni, altro..) e
da fonti esterne (come norme, leggi, regolamenti, codici e
specifiche, ecc).
Per tenuta sotto controllo dei documenti deve intendersi, la
verifica che il documento utilizzato sia quello giusto, ovvero, la
sua ultima versione, con le necessarie approvazioni.
Il modo più efficace di tenere sotto controllo i documenti potrebbe essere quello
di renderli disponibili in rete e gestirli con un software dedicato.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
Controllo dei documenti di origine esterna
(Leggi, norme, regolamenti, disegni, schede tecniche cliente, ecc.)
I documenti di origine esterna devono essere identificati e distribuiti agli
interessati in forma controllata.
Per tali documenti è necessario definire metodi idonei a
garantirne l’aggiornamento continuo.
55
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.2.4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni
Le registrazioni predisposte per fornire evidenza della
conformità ai requisiti e dell'efficace funzionamento del
sistema di gestione per la qualità devono essere tenute sotto
controllo.
L'organizzazione deve predisporre una procedura
documentata per definire le modalità di controllo necessarie
per l'identificazione, l'archiviazione, la protezione, il
reperimento, la conservazione e l'eliminazione delle
registrazioni. Le registrazioni devono rimanere leggibili,
facilmente identificabili e reperibili.
56
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
4.2.4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni
Le registrazioni devono essere predisposte e conservate per fornire evidenza della
conformità ai requisiti e dell’efficace funzionamento del Sistema di Gestione per la
Qualità.
OCCORRE DEFINIRE UN METODO PER
Identificare
Archiviare
Accedere
Proteggere
Conservare
Eliminare
I DOCUMENTI DELLA QUALITÀ
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4
Tenuta sotto controllo delle registrazioni
Tutte le organizzazioni utilizzano registrazioni (moduli, schede,
ecc.) per gestire la qualità e dare evidenza della corretta
applicazione dei requisiti della norma, nonché dello specifico
Sistema Qualità aziendale.
Tutte le registrazioni vanno archiviate (secondo un metodo
adeguato di archiviazione); occorre, inoltre, specificare i tempi di
conservazione, i criteri di rintracciabilità e di eliminazione dei
documenti.
Le registrazioni possono essere compilate su qualsiasi supporto.
58
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE
Per Direzione dobbiamo intendere la persona o il gruppo di
persone al livello più elevato di un’organizzazione, che esercitano
la gestione nelle sue diverse forme e scopi.
Questo capitolo chiede alla Direzione:
Di dimostrare il proprio impegno per la qualità, impegno che
deve essere evidente e noto a tutta l’organizzazione.
Di prestare la massima attenzione al cliente;
Di elaborare la Politica per la Qualità;
Di pianificare gli obiettivi e il Sistema di gestione per la Qualità;
Di definire le responsabilità e le autorità e attivare adeguati processi di
comunicazione;
Di effettuare almeno con cadenza annuale il Riesame della Direzione.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.1 Impegno della direzione
La Direzione deve fornire evidenza del suo impegno nello sviluppo e nella
messa a punto del SGQ:
Comunicando all’organizzazione l’importanza di ottemperare ai
requisiti del cliente e a quelli cogenti applicabili;
Stabilendo la Politica per la Qualità;
Assicurando che siano definiti gli Obiettivi per la Qualità;
Effettuando Riesami periodici;
Assicurando la disponibilità di risorse adeguate.
60
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.2 Orientamento al cliente
La Direzione deve assicurare che i requisiti
del cliente siano definiti e soddisfatti allo
scopo di accrescere la soddisfazione del
cliente stesso(1).
1-Vedi il nostro corso: Misurare la soddisfazione dei clienti
61
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.2 Orientamento al cliente
METTERE A FUOCO
LE ESIGENZE DEL CLIENTE
(espresse e implicite)
TRADURRE
LE ESIGENZE IN REQUISITI
VERIFICARE
LA COMPATIBILITÀ
DEI REQUISITI CON LE
NORMATIVE COGENTI
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
L’orientamento al cliente, significa conoscere le esigenze e, in
alcuni casi, intuire i desideri dei vostri clienti.
La Direzione, indipendentemente dai responsabili dei rapporti con i
clienti, deve conoscere o individuare le reali aspettative dei clienti e
operare perché queste aspettative siano soddisfatte. Questi aspetti
attengono all’elaborazione di una visione strategica e contengono
elementi significativi delle più generali strategie aziendali.
La Direzione in tale ottica dovrebbe promuovere iniziative di ampio
respiro strategico come:
Promuovere indagini di mercato;
Identificare nuove opportunità di mercato;
Conoscere a fondo il proprio settore di attività.
63
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.3 Politica per la qualità
Documento elaborato dalla Direzione che contiene la filosofia e la
strategia dell’organizzazione in materia di qualità; con tale
documento, la Direzione assicura che la politica per la qualità:
essere appropriata agli scopi dell’organizzazione;
essere appropriata alle esigenze del cliente;
dimostrare chiari riferimenti alla realtà aziendale.
(La Politica per la qualità deve essere sempre coerente con la Mission* e
Vision** aziendale).
*Mission: Cosa vogliamo fare per i nostri clienti?
**Vision: Quali traguardi vogliamo raggiungere?
64
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.3 Politica per la qualità
La politica per la qualità:
Includere l’impegno al soddisfacimento dei requisiti stabiliti e al
miglioramento continuo;
Prevedere un quadro strutturale, ovvero un metodo per
identificare gli obiettivi generali per la qualità; obiettivi da
riesaminare periodicamente per verificarne il conseguimento;
Essere comunicata e compresa all’interno dell’organizzazione;
Essere riesaminata per accertarne l’ idoneità.
65
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA
DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
La Politica per la Qualità definisce l’impegno della Direzione per la
qualità e stabilisce gli obiettivi connessi ad ogni specifico impegno.
Gli impegni per la qualità dovrebbero riflettere la visione generale e
strategica dell’azienda.
Per rendere concreto gli impegni per la qualità, la Direzione dovrebbe
fissare degli obiettivi misurabili da raggiungere in un arco temporale
definito.
Gli impegni per la qualità dovrebbero essere divulgati, per poter
essere conosciuti, commentati ed eventualmente condivisi da tutti i
dipendenti.
66
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.4 Pianificazione
La pianificazione della qualità comprende:
La pianificazione
del Sistema di Gestione per la Qualità
&
La definizione degli obiettivi per la qualità
67
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.4.1 Obiettivi per la qualità
Una volta definita la Politica per la Qualità, la Direzione deve
stabilire l’insieme degli obiettivi che l’organizzazione vuole
raggiungere.
La Direzione deve assicurare che, per i pertinenti livelli e
funzioni dell’organizzazione, siano stabiliti gli obiettivi per la
qualità, compresi quelli necessari per conformarsi ai requisiti
dei prodotti/servizi.
Gli obiettivi per la qualità devono essere misurabili,
raggiungibili e coerenti con la politica per la qualità.
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P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA
DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
Specificare i singoli obiettivi
Per applicare la Politica per la Qualità, i responsabili aziendali
dovrebbero determinare gli obiettivi che l’organizzazione intende
perseguire.
Stabiliti un insieme di obiettivi, sarà opportuno indicare le modalità
di misurazione e controllo del livello di raggiungimento degli obiettivi
stessi.
Gli obiettivi non vanno solo determinati per il SGQ nel suo
complesso, ma anche per i singoli prodotti/servizi (Vedi il punto 7.1.a
della norma).
Tali obiettivi dovranno essere realistici e commisurati a risultati
raggiungibili.
Gli obiettivi devono essere stabiliti in aree appropriate
dell’organizzazione: all’interfaccia con il cliente; nella progettazione,
nell’approvvigionamento, nella produzione.
69
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4
Devono essere
documentati
per essere riesaminati
Devono soddisfare i
requisiti dei clienti
Devono essere stabiliti per ogni
funzione o processo e
per singoli prodotti o servizi
Devono essere congruenti
con la Politica per la Qualità,
misurabili e idonei
al miglioramento continuo
GLI OBIETTIVI
70
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
ESEMPIO DI UN QUADRO STRUTTURATO DI OBIETTIVI PER LA QUALITÀ DI UN’AZIENDA DI TRASPORTO
(valori puramente indicativi)
OBIETTIVI GENERALI INDICATORI
METODO
DI CALCOLO
FREQUENZA
CONTROLLI
VALORE DI
ALLARME
TARGET
ANNO
PUNTUALITA’
Ritardo max 10
min
Corse con ritardo/ totale corse Mensile 75% 90% 2005
PULIZIA DEI MEZZI Reclami clienti
Reclami pervenuti/
Tot. viaggiatori x mese
Mensile 7% 5% 2005
COMFORT
Mezzi
climatizzati
Mezzi climatizzati/
Totale mezzi in esercizio
Semestrale 30% 50% 2005
INFORMAZIONE ALLA
CLIENTELA
Tempestività
Mezzi con monitor/
Totale mezzi
Trimestrale 30% 70% 2005
ATTENZIONE
ALL’AMBIENTE
Mezzi E2,
E3, E4
Mezzi con alimentazione alt./
totale mezzi
Trimestrale 20% 40% 2005
SERVIZI PER DISABILI
strutture per
disabili
Mezzi con strutture idonee/
Totale mezzi
Trimestrale 10% 30% 2005
71
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4
5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità
La Direzione deve assicurare che:
La Pianificazione del SGQ sia condotta in modo da ottemperare ai
requisiti riportati al § 4.1.
Pianificazione
INDIVIDUAZIONI
ATTIVITA’
ALLOCAZIONE
DELLE RISORSE
SCHEDULAZIONE
(Allocazione temporale delle attività)
Per raggiungere
gli obiettivi
della qualità
72
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4
5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità
La Pianificazione deve essere documentata; la registrazione delle
attività di pianificazione possono essere utili nei casi di:
 Riorganizzazione
 Modifiche
 Ampliamenti dell’organizzazione
La Direzione, anche in questi casi, deve assicurare l’integrità del
Sistema di Gestione per la Qualità.
La norma, in sostanza, richiede di esercitare un controllo su eventuali modifiche del SGQ e
che esso sia mantenuto efficace e conforme, sia durante che dopo tali modifiche.
73
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4
5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità
Per applicare correttamente questo requisito conviene ipotizzare
due livelli di pianificazione:
IL PRIMO LIVELLO
Comprende la pianificazione necessaria affinché il SGQ sia
conforme ai requisiti riportati nel § 4.1.
Alcune fasi della pianificazione del SGQ sono completate durante
lo sviluppo iniziale del SGQ; altre nel corso della sua applicazione.
E’ importante notare, a tale proposito, che nel riesame annuale del
SGQ da parte della Direzione, può emergere la necessità di attuare
modifiche al sistema stesso per apportare eventuali miglioramenti.
Per adottare i miglioramenti individuati, è necessaria una
ripianificazione del sistema, reiterando le attività di pianificazione
(vedi il metodo PDCA), salvaguardandone l’integrità come richiesto
dalla norma.
74
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4
5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità
IL SECONDO LIVELLO
La pianificazione di secondo livello dovrebbe consentire di
raggiungere gli obiettivi fissati dalla Politica per la Qualità, in
particolare, gli obiettivi relativi ai prodotti e/o servizi.
Per operazioni di routine, ovvero per produzioni/servizi ripetitivi, la
pianificazione può essere sviluppata parallelamente allo sviluppo
del SGQ; in questo caso, è necessario monitorare il sistema per
verificare se gli obiettivi di qualità dei prodotti e/o servizi sono
regolarmente raggiunti.
Per processi di una certa complessità, ovvero produzioni/servizi per
commessa, è consigliabile lo sviluppo di piani della qualità di
commessa, applicando specifici standard ISO (UNI EN ISO 10005:1996 sullo
sviluppo dei piani qualità).
75
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.5 Responsabilità, autorità e comunicazione
Responsabilità e autorità: la Direzione deve assicurare che le responsabilità
e le autorità siano definite e rese note nell’ambito dell’organizzazione.
Occorre definire:
In maniera tale che tutti conoscano ciò che dovrebbero fare (responsabilità)
e ciò che possono fare (autorità) e come esse sono correlate. Responsabilità
e Autorità possono essere descritte in un mansionario e sintetizzate in un
organigramma.
Ruoli
Responsabilità
e autorità
Correlazioni
Organigramma
76
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.5.1 Responsabilità ed autorità
L’Organigramma
Definisce la struttura organizzativa
di un’azienda con una
rappresentazione grafica
che ha come scopo...
Una razionale suddivisione
dei compiti e della responsabilità
L’impiego ottimale
delle risorse
L’identificazione di
chi fa che cosa L’eliminazione di carenze
o sovrapposizioni
La definizioni delle
interfacce interne
77
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.5
5.5.1 Responsabilità ed autorità
CARATTERISTICHE DELL’ORGANIGRAMMA
Deve essere corredato con documenti esplicativi
(manuali organizzativi, circolari, ordini di servizio)
Non è immutabile
(deve essere modificato per motivi importanti, in caso di nuovo assetto )
Non esiste uno schema unico
(Varia in base a dimensioni, tipo di azienda,ecc.)
La definizione dell’organigramma aziendale è condizione
preliminare per lo sviluppo di un SGQ
(da intendersi come guida per lo sviluppo del sistema)
78
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.5
ESEMPIO DI ORGANIGRAMMA DI UNA PICCOLA AZIENDA
DIREZIONE
RESPONSABILE QUALITA’
RESPONSABILE
COMMERCIALE
RESPONSABILE
PRODUZIONE
RESPONSABILE
MAGAZZINO
RESPONSABILE
ACQUISTI
SEGRETERIA
79
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 –Cap. 5
5.5.2 Rappresentante della direzione
Chi è responsabile per che cosa?
La Direzione, anche di una piccola azienda, dovrebbe stabilire ciò
che ciascuno deve fare (responsabilità) e fissare i limiti di ciò
che possono fare (autorità). Queste attribuzioni possono essere
compiutamente realizzate con lo sviluppo di un mansionario e
facendo riferimento ad un organigramma aziendale.
Chi si occupa del sistema di gestione per al qualità?
Il rappresentante della direzione può svolgere l’attività di
gestione del sistema qualità; deve assicurarsi che tutte le
persone in azienda siano informate su tutto ciò che concerne la
qualità e il perseguimento degli obiettivi stabiliti.
80
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 –Cap. 5
5.5.2 Rappresentante della direzione
Il Responsabile Qualità, designato dalla Direzione, è un membro della
struttura direzionale; deve avere la responsabilità e l’autorità per:
assicurare che i processi necessari per il Sistema di Gestione per la
Qualità, siano elaborati, applicati e aggiornati;
riferire alla Direzione sulle prestazioni generali del SGQ;
suggerire miglioramenti;
assicurare che tutti i requisiti del cliente siano noti a tutta
l’organizzazione.
81
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.5.3 Comunicazione interna
La Direzione deve assicurare che siano
attivati processi di comunicazione interna:
con riunioni periodiche; esposizioni di
documenti in apposite bacheche; con
l’utilizzo di mezzi audiovisivi e una rete
intranet.
82
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
Comunicazione Interna
Come tenere informato il personale
La comunicazione è uno strumento essenziale per garantire l’efficace
funzionamento del SGQ. I processi di comunicazione, promossi dalla
direzione, devono riguardare tutto il personale; le informazioni
trasmesse devono essere chiare e non oscure. La comunicazione
interna deve assicurare:
La diffusione delle informazioni in tempo reale;
La creazione di rapporti di reciproca fiducia;
L’identificazione di opportunità commerciali o di qualsiasi tipo.
83
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.6 Riesame della direzione
Il Riesame è una diagnosi approfondita del Sistema di Gestione per la Qualità
condotta dai vertici aziendali.
Il Sistema di Gestione per la Qualità funziona?
La Direzione dovrebbe riesaminare il SGQ, se non più volte, almeno
una volta all’anno.
La diagnosi del SGQ da parte della Direzione dovrà valutare, in primo
luogo, l’adeguatezza della Politica per la Qualità; la capacità di
raggiungere gli obiettivi fissati; i reclami dei clienti; le iniziative di
miglioramento; esigenze di formazione e addestramento; le relazioni
con i fornitori; ecc.
Ogni RIESAME deve essere registrato e le decisioni intraprese,
prima di essere applicate, devono essere divulgate a tutta
l’organizzazione.
84
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.6.1 Generalità
La Direzione deve garantire che il sistema sia idoneo, adeguato ed
efficace. Il Riesame deve essere l’occasione per rivedere le strategie
aziendali e per introdurre cambiamenti significativi nel Sistema di
Gestione per la Qualità; in particolare, l’attenzione deve essere
focalizzata su: la Politica per la Qualità, gli Obiettivi, i Processi, le
Procedure, le Istruzioni di Lavoro, la Modulistica, ecc.
Lo scopo del riesame è verificare:
IDONEITÀ ADEGUATEZZA EFFICACIA
Il SGQ ha i requisiti
per garantire
Produzione/Servizi di qualità?
Il SGQ è In linea con
le esigenze
dell’organizzazione?
Il SGQ raggiunge sempre
gli obiettivi stabiliti?
85
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.6.2 Elementi in ingresso per il riesame
Il Riesame della Direzione deve essere impostato sulla base di dati
e informazioni in ingresso documentate nei minimi dettagli.
DATI E INFORMAZIONI IN INGRESSO
I risultati delle verifiche ispettive interne;
Le informazioni di ritorno da parte del cliente;
Le prestazioni dei processi e conformità dei prodotti/servizi;
Lo stato delle azioni correttive e preventive;
Le azioni da seguire da precedenti risami;
Le raccomandazioni per il miglioramento.
86
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.6
5.6.3 Elementi in uscita dal riesame
Le decisioni, conseguenti al riesame, risultati di un’attenta diagnosi
condotta dai vertici aziendali, devono comprendere azioni relative:
al miglioramento dell’efficacia del sistema di gestione per la
qualità;
al miglioramento dei prodotti in relazione ai requisiti dei clienti;
ai fabbisogni di formazione e addestramento del personale;
ai fabbisogni di risorse tecniche.
87
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5
5.6.3 Elementi in uscita dal riesame
I risultati del Riesame della Direzione
Nel Sistema
di
Gestione per la Qualità
Negli Obiettivi
della Qualità
Nell’organizzazione
Nella Politica per la Qualità
88
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6 GESTIONE DELLE RISORSE
Questo punto della norma, già ampliato nella
precedente versione, è stato ulteriormente
potenziato a sancire l’importanza delle risorse
umane e tecniche per una corretta gestione
della qualità.
89
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.1 Messa a disposizione delle risorse
L’organizzazione deve mettere a disposizione risorse sufficienti ad assicurare un
continuo miglioramento del sistema qualità e la piena soddisfazione del cliente.
Risorse umane (Abilità, Formazione e Addestramento): l’organizzazione deve
assicurare che tutto il personale abbia acquisito conoscenze ed esperienza nel proprio
ambito operativo, tali da conseguire sempre risultati eccellenti.
La qualità è ottenuta soprattutto da chi è impegnato
in prima persona in qualsiasi processo operativo aziendale
La persona è il primo e il più
importante fattore della qualità
La persona deve avere le
necessarie conoscenze e competenze; deve essere
formata, addestrata, aggiornata professionalmente, motivata
90
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza
Controllo delle competenze e dell’addestramento
L’organizzazione deve, oltre a stabilire i requisiti di conoscenza e competenza, attuare
una politica attiva di formazione e addestramento continuo per assicurare che il livello
di professionalità delle proprie risorse umane sia sempre adeguato agli standard di
qualità fissati.
La nuova norma su questo punto introduce un chiara distinzione tra formazione e
addestramento, volendo enfatizzare il fatto che:
Con la formazione si acquisisce nuova conoscenza;
Con l’ addestramento e l’aggiornamento professionale si migliora il
livello di specializzazione del personale.
La norma mette in risalto l’importanza di accrescere attività qualificate di formazione
puntando, quando applicabile, sull’alta formazione.
91
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza
L’organizzazione deve determinare la competenza necessaria per il
personale che svolge attività che influenzano la conformità ai requisiti
di qualità del prodotto, valutando:
Titolo di studio
Formazione e addestramento
Competenza
Esperienza
Quando necessario l’organizzazione deve fornire formazione-
addestramento o intraprendere altre azioni per acquisire la necessaria
competenza.
92
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza
SOMMINISTRARE
L’ADDESTRAMENTO
INDIVIDUARE I FABBISOGNI
FORMATIVI
VALUTARE L’EFFICACIA
DELLA FORMAZIONE
CONSERVARE LE
REGISTRAZIONI
93
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza
Motivazione
per
L’addestramento
Innovazione tecnologica
Orientamento al lavoro
Innovazione organizzativa
Consolidamento
professionale
94
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza
FORMAZIONE INTERNA
Pianificare
ARGOMENTI
DURATA
PARTECIPANTI
MATERIALE DIDATTICO
STRUMENTI DIDATTICI
FORMAZIONE ESTERNA
Pianificare
Analisi e selezione argomenti
Iscrizione dei partecipanti
Comunicazione al personale
interessato
95
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza
La verifica dell’efficacia della formazione deve essere eseguita in
ciascuna fase riportata sotto da personale competente:
Nelle normali
condizioni operative
In fase di Audit interno ed esterno
(Verifiche Ispettive)
Nell’autovalutazione
del Sistema Qualità
Durante il Riesame del Sistema Qualità
da parte della Direzione
96
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e
consapevolezza
Tutte le azioni formative e di addestramento devono essere registrate
Possibili documenti di registrazione:
Attestati;
Verbali degli incontri;
Scheda registrazione formazione;
Aggiornamento anagrafica personale;
Rapporti di valutazione.
Le registrazioni devono dare evidenza
dell’avvenuta formazione del personale
e della verifica della sua efficacia operativa
97
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
• 6.3 Infrastrutture
L’organizzazione deve individuare e mantenere infrastrutture idonee
per svolgere al meglio le proprie attività.
Le infrastrutture includono:
edifici, spazi di lavoro e servizi connessi;
attrezzature e apparecchiature di processo (hardware e software);
servizi di supporto (trasporti, comunicazioni).
98
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
6.3 Infrastrutture
L’organizzazione, in particolare, deve:
 predisporre le infrastrutture necessarie;
 stendere gli elenchi di attrezzature e identificare le diverse macchine,
apparecchiature con codici o i rispettivi numeri di matricola;
 stabilire adeguate modalità di manutenzione;
 pianificare le attività di manutenzione;
 registrare tutte le attività di manutenzione.
99
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
• 6.4 Ambiente di lavoro
L’espressione "ambiente di lavoro" si riferisce alle
condizioni nelle quali il lavoro viene eseguito; esse
comprendono fattori fisici, ambientali ed altri fattori
quali rumore, temperatura, umidità, illuminazione e
condizioni atmosferiche.
100
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
GESTIONE RISORSE
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6
• 6.4 Ambiente di lavoro
L’organizzazione deve dimostrare di aver predisposto condizioni
dell’ambiente di lavoro idonee ad ottenere un prodotto/servizio
conforme e al livello di qualità pianificato.
L’organizzazione, in particolare, deve assicurare:
 Condizioni adeguate dell’ambiente di lavoro, quando applicabili,
che salvaguardino la salute e la sicurezza degli operatori (rumore,
luminosità, igiene, umidità, inquinamento, ecc.)
 Postazioni di lavoro a regola d’arte (secondo requisiti ergonomici *);
 Adeguate attrezzature ad uso degli addetti;
 Buoni rapporti interpersonali;
 Etica nei rapporti di lavoro.
* L’ERGONOMIA studia le condizioni e l’ambiente di lavoro per adattarle alle esigenze psico-
fisiche del lavoratore.
101
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
Questo capitolo della norma riporta i requisiti per la pianificazione e il
controllo dei seguenti processi:
PIANIFICAZIONE DELLA REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO 7.1
COMMERCIALE 7.2
PROGETTAZIONE 7.3
ACQUISTI 7.4
PRODUZIONE DI BENI, EROGAZIONE DI SERVIZI 7.5
CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE DI MISURA E DI PROVA 7.6
102
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7
7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto
L’organizzazione deve pianificare e sviluppare i processi necessari
per la realizzazione del prodotto.
La pianificazione deve comprendere:
La definizione degli obiettivi per la qualità ed i requisiti relativi al
prodotto;
La definizione dei processi, delle attività e delle relative risorse per la
realizzazione del prodotto e/o servizio;
La definizione delle attività di verifica, validazione, monitoraggio,
misurazione, ispezione e prova specifiche per il prodotto ed i relativi
criteri di accettazione;
Le registrazioni per fornire evidenza che i processi e il prodotto
soddisfino i requisiti specificati.
Gli elementi in uscita dalla pianificazione devono essere in una forma adeguata al modo di
operare dell'organizzazione.
103
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7
7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto
Di seguito è illustrato un metodo per la pianificazione dei processi, basato sui principi del Project
Management , applicabile sia alle attività di routine, sia a quelle per progetto o per commessa.
INDIVIDUAZIONI
ATTIVITA’
Cosa fare
ASSEGNAZIONE
RESPONSABILITA’
Chi
ALLOCAZIONE RISORSE
STIMA DURATA
Come
SCHEDULAZIONE
Quando
Individuato il prodotto/servizio da realizzare; va
stabilito, con sufficiente livello di dettaglio, la
sequenza di attività e/o lavorazioni da svolgere.
Assegnare ad uno specifico ente aziendale la
responsabilità della concreta esecuzione delle
attività.
Assegnare a ciascuna attività le risorse necessarie
(personale, attrezzature, materiali, ecc.) e definire la
durata del suo utilizzo.
Definire quando ciascuna attività dovrà essere
espletata in termini di :
- SCADENZA
- RELAZIONE DI DIPENDENZA DA ALTRE ATTIVITA’
- CALENDARIO LAVORI
- DATE IMPOSTE
104
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7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto
La pianificazione deve essere documentata. Il documento di
pianificazione deve:
* i parametri che specificano i requisiti minimi di affidabilità e di qualità del prodotto e/o
servizio
Definire gli obiettivi
relativi al prodotto/servizio
Determinare i
criteri di accettazione *
Stabilire i processi, predisporre documenti
e risorse dedicate alla realizzazione del prodotto/servizio
Individuare tutte le attività
e la loro sequenza logica
105
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7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto
Nelle attività pianificate devono essere incluse, per quanto concerne il
prodotto/servizio, attività di:
VERIFICA
Conferma sostenuta da evidenze oggettive
(dati a supporto) del soddisfacimento
di requisiti ( esigenza o aspettativa)
specificati nella pianificazione.
VALIDAZIONE
Conferma sostenuta da evidenze oggettive
(dati a supporto) che i requisiti (esigenza o aspettativa)
relativi ad una specifica utilizzazione o applicazione
prevista sono stati soddisfatti.
MONITORAGGIO
Controllo continuo, attraverso misurazioni,
della produzione e del prodotto
ISPEZIONE E PROVA
Fasi in cui si effettuano verifiche
per accertare la conformità del
prodotto/servizio ai requisiti specificati
PRODOTTO
106
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto
La pianificazione deve essere coerente
con l’organizzazione aziendale
Gli elementi in uscita dalla pianificazione devono essere in una forma
adeguata al modo di operare dell'organizzazione.
Quando applicabile dovrebbero essere svolte attività di
Ricerca & Sviluppo
per l’ottimizzazione dei processi pianificati
107
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7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto
La completezza e correttezza dei dati forniti dal cliente inclusi i
termini di consegna, le modalità di spedizione, di assistenza, ecc.
La determinazione di eventuali requisiti non specificati dal
cliente;
I requisiti cogenti applicabili al prodotto;
Ogni ulteriore requisito ritenuto necessario dall'organizzazione
stessa.
Accertare di avere compreso e di essere in grado di soddisfare tutti
i requisiti specificati dal cliente; è necessario, quindi, individuare:
108
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto
Forniture di
prodotti e/o servizi
a catalogo o
da magazzino
Forniture di
prodotti e/o servizi
per commessa
Si possono
Verificare
due casi
109
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7
7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto
110
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La fattibilità e la capacità tecnica
di realizzare il prodotto e/o servizio
deve essere verificata a monte prima
del loro inserimento nel catalogo
Le prestazioni e i requisiti
del prodotto/servizio, devono
essere riportati nel catalogo
(documento da gestire in modo controllato)
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7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto
•Ricevimento ordine/proposta commissione
•Verifica ordine
(completezza codici,conformità codici,descrizione, rispetto tempi consegna, esecuzione, ecc.)
•Soluzione elementi incompleti - non corretti - non eseguibili
•Registrazione delle attività di verifica
111
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7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto
In questo caso rientrano prodotti e servizi
realizzati su specifiche esigenze del cliente
La personalizzazione di prodotti standard
Ricevimento della richiesta di offerta
Approfondita analisi della richiesta di offerta eseguita da personale
con specifica competenza tecnica e commerciale
Emissione offerta con dettagli tecnici oltre che economici
Esame dell’ordine per la verifica di congruenza con l’offerta inviata
Registrazione dell’iter di controllo
112
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7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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113
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Per gli ordini verbali o telefonici il fornitore deve garantire
l’accordo sui requisiti prima di accettarli.
Nel caso, ad esempio, di ordini telefonici è opportuno procedere
alla loro registrazione su un modulo prestampato; i dettagli
dell’ordine saranno poi notificati al cliente per l’accettazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.2.2 Riesame dei requisiti relativi al prodotto
Accertare di aver compreso e di essere in grado di
soddisfare i requisiti specificati dal cliente.
Oltre ai requisiti specificati nell’ordine, dal cliente, l’organizzazione
dovrebbe prendere in considerazione anche quelli cogenti (requisiti
di legge) applicabili, le modalità di consegna e di pagamento.
Il riesame di tutti gli elementi dell’ordine cliente è un passaggio
fondamentale per accertare ed assicurare che l’organizzazione sia
completamente in grado di rispettare gli impegni presi.
Il riesame, quando nell’ordine sono presenti elementi che richiedono
la presenza di uno o più specialisti (es. un progettista), dovrebbe
essere effettuato da un gruppo composto dagli specialisti coinvolti
nella fornitura.
Ogni modifica all’ordine deve essere tempestivamente comunicata a
tutte le parti interessate.
115
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7.2.3 Comunicazioni con il cliente
L’organizzazione deve disporre strumenti adeguati per comunicare con il
cliente, in particolare , per tutto ciò che riguarda:
informazioni relative al prodotto;
quesiti, gestione di contratti o di ordini, compresi i relativi aggiornamenti;
informazioni di ritorno del cliente, compresi eventuali reclami.
Chi e come può emettere preventivi/offerte,
accettare ordini, accettare modifiche
Chi deve analizzare i feedback
del cliente, compresi i reclami
Chi e come può dare informazioni
su prodotti e servizi
116
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7.3 Progettazione e sviluppo
La progettazione si basa su 5 elementi fondamentali:
DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI
PIANIFICAZIONE
ESECUZIONE DELLE ATTIVITÀ PROGETTUALI
RIESAME, VERIFICA E VALIDAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA PROGETTAZIONE
117
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.3 Progettazione e sviluppo
La progettazione deve tradurre le esigenze del cliente (riportate nel
piano di prodotto, nel contratto, ecc.) in specifiche tecniche che
riguardano i:
Materiali in input;
Prodotti finiti/Servizi;
Processi di produzione e/o erogazione dei servizi.
118
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7.3 Progettazione e sviluppo
La progettazione deve dar luogo ad un prodotto/servizio:
Fattibile e verificabile;
Che soddisfi il cliente ad un costo accettabile;
Che consenta di realizzare un ritorno economico;
Conforme alle prescrizioni di legge.
119
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7.3 Progettazione e sviluppo
Le attività di progettazione devono essere:
PIANIFICATE
DOCUMENTATE
RIESAMINATE
VERIFICATE
VALIDATE
§ 7.3.1
§ 7.3.5
§ 7.3.4
Dati in ingresso
Dati in uscita
§ 7.3.2
§ 7.3.3
§ 7.3.6
120
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La pianificazione della
progettazione consente di
monitorare il suo stato di
avanzamento
7.3.1 Pianificazione della progettazione e sviluppo
L’organizzazione deve pianificare e tenere sotto controllo la progettazione e
sviluppo del prodotto e/o servizio.
Durante la pianificazione della progettazione, l’organizzazione deve
stabilire:
1. Le attività da svolgere, la loro successione, le relative responsabilità
2. La tempistica di realizzazione di ciascuna attività
3. Eventuali documenti di supporto per l’esecuzione della singola attività
4. Eventuali documenti risultanti da ogni singola attività
Nota
Il riesame, la verifica e la validazione della progettazione e sviluppo hanno finalità distinte. Essi possono
essere effettuati e registrati separatamente o in qualsiasi combinazione, come appropriato per il prodotto e
per l'organizzazione.
121
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Definire le responsabilità e le
autorità per la progettazione:
Chi deve fare, che cosa?
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7.3.1 Pianificazione della progettazione e sviluppo
Il processo di progettazione e sviluppo deve essere pianificato e
tenuto sistematicamente sotto controllo. In particolare seguendo i
paragrafi della norma, devono essere stabiliti i seguenti controlli:
Definire le fasi della progettazione;
Pianificare i momenti di riesame, di verifica e di validazione della
progettazione;
(L’organizzazione è chiamata a riflettere sul significato di questi tre termini e dove occorre a
definire azioni specifiche per rispondere efficacemente ai relativi requisiti).
Persone interessate: Gruppo di progettazione o progettista interagiscono con un insieme di
soggetti che possono comprendere: il cliente, i fornitori, enti normativi ecc.
122
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7.3.2 Elementi in ingresso alla progettazione e sviluppo
Gli elementi in ingresso devono comprendere:
I requisiti funzionali e prestazionali;
I requisiti cogenti applicabili;
Le informazioni derivanti da precedenti progettazioni similari
Altri requisiti essenziali alla progettazione e sviluppo.
Gli elementi in ingresso devono essere documentati per essere
successivamente confrontati con i risultati della progettazione; quindi
riesaminati per verificarne l’adeguatezza; i requisiti devono essere completi e
non ambigui o in conflitto tra loro.
123
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7.3.2 Elementi in ingresso alla progettazione e sviluppo
Cosa occorre considerare?
Tra gli elementi che occorre considerare ci sono in primo luogo i
requisiti del cliente, sia espressi che impliciti (per i requisiti impliciti,
non espressi dal cliente, occorre una particolare sensibilità
dell’azienda, in termini di competenze e capacità di ascolto e di
risposta al cliente).
Gli altri elementi possono riguardare:
I requisiti cogenti e altri requisiti legali;
Indagini di mercato;
Prassi aziendali ed esperienze pregresse.
124
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7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo
Gli elementi in uscita dalla progettazione devono poter essere posti
a confronto con gli elementi in ingresso; essi devono:
soddisfare i requisiti in ingresso alla progettazione e sviluppo;
fornire adeguate informazioni per l’approvvigionamento, la
produzione, l’erogazione di servizi;
contenere o richiamare i criteri di accettazione per i prodotti;
precisare le caratteristiche dei prodotti che sono essenziali per
una loro sicura e adeguata utilizzazione.
125
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7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo
I risultati della progettazione, una volta verificati e validati, saranno
riportati in alcuni dei documenti seguenti:
Disegni tecnici
Specifiche/istruzioni
Schede tecniche di prodotto
Cicli di lavorazione
Manuali d’uso e manutenzione
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126
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7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo
Cosa è stato fatto?
I risultati, gli output, della progettazione possono esprimersi in
differenti documentazioni:
Una progettazione tecnica nel campo delle costruzioni,
dell’impiantistica, della meccanica e affini, consiste in disegni e
calcoli;
Una progettazione nel campo della grafica può comprendere
bozzetti o un particolare layout da utilizzare in una
pubblicazione;
Una progettazione nella pubblicità potrebbe concretizzarsi in una
campagna pubblicitaria.
127
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7.3.4 Riesame* della progettazione e sviluppo
In fasi opportune va effettuato un controllo formale della
progettazione, per valutare il conseguimento delle esigenze del
cliente, per identificare eventuali problemi ed intraprendere le
necessarie azioni correttive.
Le attività di riesame,
ed eventuali azioni
correttive, devono essere
registrate e conservate.
Al riesame devono
partecipare i rappresentanti
delle funzioni coinvolte
nelle fasi di progettazione.
*RIESAME: attività effettuata per riscontrare l’idoneità, l’adeguatezza e
l’efficacia della progettazione a conseguire i risultati pianificati.
128
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7.3.4 Riesame della progettazione e sviluppo
Siamo sulla strada giusta?
Si tratta di un controllo formale della progettazione (il riesame è
un’attività effettuata per riscontrare l’idoneità, l’adeguatezza e
l’efficacia della progettazione a conseguire i risultati pianificati).
Il riesame può aver luogo in qualsiasi fase della progettazione;
Il riesame è un’attività che può coinvolgere più persone o
specialisti;
Ogni riesame dovrebbe essere accompagnato da una
registrazione, un report o note al margine dei progetti.
L’attività di riesame può spesso sovrapporsi alle altre attività di
tenuta sotto controllo della progettazione come le verifiche e le
validazioni di cui di seguito daremo una definizione.
129
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7.3.5 Verifica* della progettazione e sviluppo
Le verifiche devono essere effettuate in accordo con quanto
pianificato per assicurare che gli elementi in uscita dalla
progettazione siano coerenti con i requisiti di ingresso. Le
registrazioni dei risultati delle verifiche devono essere conservati.
*VERIFICA: conferma sostenuta da evidenze oggettive (dati a supporto) del
soddisfacimento di requisiti ( esigenza o aspettativa) specificati nella
pianificazione. Soddisfacimento di requisiti (esigenza o aspettativa)
specificati nella pianificazione.
130
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.3.5 Verifica della progettazione e sviluppo
Abbiamo fatto bene?
La verifica è un’attività che consente di confrontare i risultati della
progettazione con i dati e/o i requisiti in ingresso per attestarne la
coerenza.
Sono applicabili diversi metodi di verifica:
Esecuzione di calcoli alternativi;
Confronto tra progetti simili;
Prove , dimostrazioni;
In altri casi conviene applicare le procedure di verifica suggerite sia da
organismi specializzati sia dalla stato dell’arte del settore di
riferimento.
131
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.3.6 Validazione* della progettazione e sviluppo
Deve essere effettuata la validazione della progettazione in accordo con
quanto pianificato per assicurare che il prodotto risultante dalla
progettazione sia in grado di soddisfare i requisiti per l’applicazione
specificata o, dove conosciuta, per quella prevista.
Dove applicabile la validazione deve essere effettuata prima della consegna
o dell’utilizzazione del prodotto. Le registrazione dei risultati della
validazione e delle eventuali azioni necessarie devono essere conservate.
VALIDAZIONE
E’ l’esame
dell’adeguatezza all’uso,
compreso l’accordo
del cliente
*VALIDAZIONE: conferma sostenuta da evidenze oggettive (dati a supporto)
che i requisiti (esigenza o aspettativa) relativi ad una specifica utilizzazione o
applicazione prevista sono stati soddisfatti.
132
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.3.6 Validazione della progettazione e sviluppo
La progettazione, risponde ai requisiti del cliente,
Funziona?
La validazione è un processo per verificare se, nel caso specifico, il
progetto di un prodotto/servizio è in grado di soddisfare le esigenze
del cliente in termini di utilizzo e funzionalità.
Il processo di validazione può essere declinato in diversi modi: la
verifica che un prodotto o servizio risponde alle specifiche e alle
esigenze individuate nel corso di un’indagine di mercato.
Quando il prodotto è la progettazione stessa, il progettista dovrebbe
verificare che il progetto corrisponda ai requisiti concordati con il
cliente.
Una validazione può essere anche effettuata dal cliente o dall’utente
finale come nel caso di un software, stabilendo, ad esempio, un
canale di comunicazione continua, applicando un feed-back.
133
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.3.7 Tenuta sotto controllo delle modifiche della
progettazione e sviluppo
Le modifiche della progettazione devono essere identificate e le
relative registrazioni conservate.
Le modifiche devono essere riesaminate, verificate e validate, come
opportuno, ed approvate prima della loro attuazione.
Il riesame delle modifiche della progettazione deve comprendere la
valutazione degli effetti che tali modifiche hanno sulle parti
componenti o sui prodotti già consegnati.
Le registrazione dei risultati delle modifiche e delle eventuali azioni
necessarie devono essere conservate.
134
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.3.7 Tenuta sotto controllo delle modifiche della
progettazione e sviluppo
Tenuta sotto controllo delle modifiche
Le modifiche della progettazione possono trarre origine da diverse
cause:
Cambio delle specifiche;
Richieste da parte del mercato di un prodotto migliorato o
alternativo;
Dalle stesse attività di riesame, verifica e validazione.
135
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.4 Approvvigionamento
Nella moderna gestione d’azienda esiste la tendenza ad affidare a
fornitori specializzati la realizzazione di alcune particolari fasi di
lavorazione: fenomeno noto come OUTSOURCING.
I VANTAGGI
Struttura produttiva interna più snella
Minori controlli sul processo produttivo
Responsabilità della qualità dei semilavorati attribuita al fornitore
Il semilavorato non conforme viene restituito al fornitore
Riduzione dei costi di produzione
GLI SVANTAGGI
Possibile dipendenza dal fornitore altamente specializzato
136
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
Sistema di Gestione per la Qualità
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OUTSOURCING
(processo affidato all’esterno).
Differenze fondamentali tra processo di fornitura e processo di Outsourcing
PROCESSO DI FORNITURA
PROCESSO DI OUTSOURCING
Specifiche tecniche del
Prodotto/Servizio
sviluppate dall’azienda cliente
Produzione/Servizio
Affidati a più fornitori
Controllo Qualità
Passa - non passa
Progettazione e sviluppo del
Prodotto/Servizio in
collaborazione con il fornitore
Outsourcing
(esternalizzazione del
processo)
Monitoraggio e
controllo del processo
in outsourcing
137
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.4 Approvvigionamento
L’organizzazione deve tenere sotto controllo i processi di
approvvigionamento, in particolare deve:
Selezionare e Valutare i propri fornitori
Analizzare con attenzione il contenuto dei documenti d’ acquisto
Controllare il prodotto acquistato
138
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.4.1 Processo di approvvigionamento
L'organizzazione deve assicurare che il prodotto
approvvigionato sia conforme ai requisiti di
approvvigionamento specificati.
Il tipo e l'estensione del controllo applicato sul fornitore e
sul prodotto approvvigionato devono dipendere
dall’effetto del prodotto approvvigionato sulla successiva
realizzazione del prodotto o sul prodotto finale.
139
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
L’organizzazione deve VALUTARE e SELEZIONARE i fornitori in base
alla loro capacità di fornire prodotti conformi ai requisiti specificati
dall’organizzazione.
Devono essere stabiliti i CRITERI per la selezione, valutazione e
rivalutazione PERIODICA dei fornitori.
I risultati delle valutazioni e di tutte le azioni necessarie scaturite dalla
valutazione devono essere registrate e conservate.
7.4.1 Processo di approvvigionamento
140
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
Accertamento della capacità del fornitore
Informazioni commerciali e dal mercato
Accertamento sul posto
Valutazione di campioni del prodotto
Esperienze rese pubbliche da altri utilizzatori
7.4.1 Processo di approvvigionamento
141
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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Fattori che influenzano la scelta:
Economico/Commerciali
Organizzativi e di struttura
Tecnici
Relativi al SGQ
7.4.1 Processo di approvvigionamento
142
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.4.1 Processo di approvvigionamento
E’ necessario indicare dei requisiti di approvvigionamento, da chi li
otteniamo?
L’azienda deve individuare i prodotti e i servizi acquistati che
possono avere un’influenza sulla qualità dei prodotti/servizi offerti;
quindi selezionare quei fornitori che sono in grado di soddisfare i
requisiti specificati dall’azienda.
I fornitori una volta qualificati e inclusi in una lista di fornitori
qualificati, vanno monitorati per accertare se sono in grado di
mantenere costante il livello di qualità della fornitura.
L’estensione dei controlli deve essere direttamente proporzionale
all’importanza del prodotto servizio approvvigionato.
143
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.4.2 Informazioni relative all’approvvigionamento
Le informazioni per l’approvvigionamento devono descrivere i prodotti
da acquistare, ivi inclusi, ove opportuno:
I requisiti per l’approvazione del prodotto, delle procedure, dei
processi e delle apparecchiature;
I requisiti per la qualificazione del personale (caratteristiche del personale addetto
alle lavorazioni critiche per la qualità e l’affidabilità della fornitura);
Il riferimento a specifici requisiti del SGQ (Es. la richiesta di assicurare la
rintracciabilità del prodotto fornito).
144
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.4.2 Informazioni relative all’approvvigionamento
Cosa ci occorre?
Per ottenere ciò di cui un’azienda ha bisogno è necessario
determinare con precisione ciò di cui si ha bisogno prodotti o servizi
che siano.
Un ordine di acquisto dovrebbe essere sempre scritto
Evitare ordini telefonici o verbali
L’ordine deve essere sufficientemente dettagliato e riesaminato dal
responsabile acquisti prima dell’emissione
145
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
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7.4.3 Verifica del prodotto approvvigionato
Può essere opportuno stabilire
forme di controllo documentale
ed ispezioni sui prodotti/servizi ricevuti.
L’efficacia e l’efficienza delle forniture può essere valutata con
attività di monitoraggio e misurazione degli input.
Se l’azienda o un suo cliente intende effettuare verifiche presso il
fornitore, le modalità per la loro attuazione, dovrebbero essere
concordate e incluse nell’ordine di acquisto.
L’azienda deve
controllare ciò che
è stato acquistato
146
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.4.3 Verifica del prodotto approvvigionato
Si è ricevuto ciò che si è ordinato?
Ogni azienda deve controllare i prodotti in ingresso, anche
applicando il semplice controllo della bolla di consegna.
E’ necessario verificare se la merce corrisponde a quella ordinata.
In alcuni casi, potrebbe essere concesso il Free Pass (Metodo
basato sulla fiducia) quando il fornitore sia certificato o sia un
outsourscer ed esercita tutti i controlli a valle del suo processo,
prima della consegna del prodotto.
147
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5 Produzione ed erogazione del servizio
Le attività di produzione devono essere organizzate e programmate e tenute
sotto controllo
FINALITA’
Garantire la stabilità
e la ripetizione
dei processi
Mantenere costante
Il livello qualitativo
dei prodotti/servizi
Garantire la stabilità
e la ripetizione
dei processi
148
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.1 Tenuta sotto controllo della produzione e
dell’erogazione del servizio
Ogni organizzazione per gestire il processo di fabbricazione del
prodotto o l’erogazione del servizio, deve pianificare ed effettuare le
attività di produzione e di erogazione del servizio in condizioni
controllate.
La tenuta sotto controllo delle proprie azioni è assicurata, con una
corretta gestione del processo: con la pianificazione, il monitoraggio
e il controllo.
Nelle aziende che operano per commessa o per progetti sarebbe
opportuno operare un approccio basato sul Project Management o
sullo sviluppo e gestione di un piano qualità della commessa (vedi
norma UNI ISO 10005:1996 linea guida perla redazione di un Piano Qualità della
Commessa).
149
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.1 Tenuta sotto controllo della produzione e
dell’erogazione del servizio
Il requisito è applicato anche alle attività eseguite dopo la realizzazione del
prodotto o l’erogazione del servizio: rilascio/consegna.
Attività di installazione
Attività di manutenzione
Fornitura ricambi
ASSISTENZA POST-VENDITA
150
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.1 Tenuta sotto controllo della produzione e
dell’erogazione del servizio
La produzione deve essere:
Pianificata: (sviluppare un piano per gestire il processo di produzione
e/o l’erogazione del servizio)
Controllata: (con strumenti adeguati come Istruzioni Operative, Punti di
Controllo lungo il processo e Apparecchiature di misura)
Ottimizzata: (stabilire il giusto rapporto qualità/costo)
151
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.1 Tenuta sotto controllo della produzione e
dell’erogazione del servizio
Produzione e erogazione di servizi
Cosa fare per gestire i processi
Istruzioni operative, cicli di produzione
Documenti con le caratteristiche dei
Prodotti e/o Servizi
Metodi
DEFINIRE...
DISPORRE...
UTILIZZARE...
AVVALERSI DI...
Mezzi
Materiali
Manodopera
Attrezzature e Apparecchiature
di misura adeguati
Materie prime e Semilavorati
Conformi ai requisiti
di qualità specificati
Personale continuamente
formato, addestrato
e specializzato
152
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.2 Validazione dei processi di produzione e di
erogazione del servizio
La VALIDAZIONE dei processi si applica:
Quando il risultato finale del processo non può essere verificato da
successive attività di misurazione o monitoraggio;
Quando eventuali carenze possono evidenziarsi solo dopo che il
prodotto sia stato utilizzato o il servizio erogato.
In questo caso l’organizzazione deve:
Predisporre un elenco dei parametri critici del processo e definire per ogni
parametro le tolleranze ammissibili;
Predisporre le attrezzature idonee per ogni processo;
Predisporre l’addestramento necessario per gli operatori addetti al processo;
Effettuare prove o realizzare campioni, registrando tutti i parametri e le variabili
applicate
Approvare formalmente il processo collaudato.
153
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.2 Validazione dei processi di produzione e di
erogazione del servizio
La validazione va applicata quando non è possibile misurare
immediatamente il risultato del processo.
1. Esistono alcuni processi, prodotti e/o servizi ad essi associati per i
quali i risultati delle misurazioni non possono essere immediatamente
disponibili;
2. Esistono processi per i quali le misurazioni non possono essere
effettuate in quanto il prodotto/servizio sarà distrutto durante il
processo stesso .
Esempio 1 - per ottenere la resistenza progettata , nel caso di una gettata di calcestruzzo,
la quantità di cemento, acqua e inerte deve essere accuratamente predeterminata e la
lavorazione deve essere effettuata da personale esperto.
Esempio 2 - In una lavorazione di saldatura, Il saldatore deve essere qualificato e
patentato per potere operare correttamente: solo eseguendo una saldatura secondo una
proceduta codificata si ottiene la garanzia della necessaria resistenza.
154
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.3 Identificazione e rintracciabilità
L'organizzazione, ove appropriato, deve identificare il prodotto con
mezzi adeguati lungo tutto il suo processo di produzione.
L’identificazione dei prodotti, dei materiali e dei componenti deve
essere adeguatamente assicurata al ricevimento
in azienda e alla consegna al cliente
Deve essere identificato lo stato di avanzamento dei prodotti/servizi
in relazione ai monitoraggi, controlli e misurazioni eseguiti
Qualora sia richiesta, per uno specifico prodotto, la rintracciabilità (per legge,
per contratto, o per necessità interne) ogni esemplare deve essere univocamente
identificato per consentirne la correlazione con i documenti ad esso collegati
155
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.3 Identificazione e rintracciabilità
Identificazione:
Individuazione univoca di un prodotto/servizio , effettuata mediante
Apposizione di opportuni codici identificativi sul prodotto
o sui relativi contenitori/documenti
Deve essere garantita l’ impossibilità di confondere
un semilavorato con un prodotto o con un componente, ecc.
156
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.3 Identificazione e rintracciabilità
Stato di avanzamento
Occorre individuare un metodo che permetta di distinguere il
controllato dal non controllato, per identificare la
fase di lavorazione in cui si trova la materia prima,
il semilavorato, il prodotto finito o il servizio erogato.
157
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.3 Identificazione e rintracciabilità
Stato di avanzamento
I metodi utilizzati devono essere
Efficaci e di facile applicazione
ESEMPI:
Predisposizione di aree identificate con opportuna segnaletica
Apposizione di cartellini, bollini, targhe
Correlazione tra cicli di lavorazione/controllo col relativo prodotto
e/o servizio
158
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REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.3 Identificazione e rintracciabilità
RINTRACCIABILITA’
Tenere traccia di ciò che si sta producendo (prodotto) o erogando
(servizio)
Identificare il prodotto e/o il servizio significa, oltre ad individuare
l’identità del prodotto/servizi, descrivere lo stato del processo e
applicare un metodo di registrazione (attraverso numeri di
matricola, codici alfanumerici, codici a barre).
Rintracciabilità significa sapere da dove proviene un prodotto e/o
un servizio e lo stato di lavorazione del prodotto e/o del servizio
in oggetto.
159
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.4 Proprietà del cliente
L’organizzazione deve aver cura delle proprietà del cliente quando esse
sono sotto il suo controllo o vengono utilizzate dall’organizzazione
stessa.
L’organizzazione deve identificare, verificare, proteggere e
salvaguardare le proprietà del cliente, compresi gli asset intangibili
(know How, brevetti, ecc.) messe a disposizione per essere utilizzate e
incorporate nei prodotti.
Quando i materiali e i prodotti, forniti dal cliente, siano danneggiati o
inadeguati all’utilizzazione; è necessario comunicare tale stato di cose
al cliente e intraprendere le necessarie iniziative.
Nota La proprietà del cliente può comprendere proprietà intellettuale e dati personali.
160
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.5 Conservazione del prodotto
Cura del prodotto/servizio
Ogni azienda con la cura e protezione del prodotto deve garantire la
perfetta conservazione del prodotto fino alla consegna finale; in
generale le fasi che garantiscono la conservazione del prodotto
sono:
Movimentazione in questa fase è necessario prendere tutte le
precauzioni di movimentazione per evitare i possibili danni ai
materiali o ai prodotti (es manipolazione di metalli soggetti a
corrosione da impronte, manipolazione di cibo, ecc.).
Gli Imballaggi: dovrebbero essere sempre appropriati.
161
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.5.5 Conservazione del prodotto
CORRETTA CONSERVAZIONE
SISTEMI DI CARICO
CRITERI DI SICUREZZA
CONDIZIONI AMBIENTALI
METODI DI ROTAZIONE MAGAZZINO
MOVIMENTAZIONE
IMMAGAZZINAMENTO
PROTEZIONE
IMBALLAGGIO
TIPOLOGIA DI MEZZI
SISTEMI DI CARICO
CRITERI DI SICUREZZA
MANUTENZIONE
NATURA DEL PRODOTTO DA SPEDIRE
MEZZI DI TRASPORTO
ISTRUZIONI DI IMBALLAGGIO
PESI E INGOMBRI
IDENTIFICAZIONE E SEGNALAZIONI
162
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.6 Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di
monitoraggio e di misurazione
L’organizzazione deve individuare i monitoraggi e le
misurazioni da effettuare;
L’organizzazione deve individuare i dispositivi di monitoraggio
e di misurazione necessari a fornire evidenza della conformità
dei prodotti ai requisiti stabiliti.
Taratura
L’insieme delle operazioni che stabiliscono, sotto condizioni specificate, relazioni tra valori
indicati da uno strumento di misurazione o da un sistema di misurazione o valori
rappresentati da un campione materiale e i corrispondenti valori noti di un misurando (ISO
10012).
163
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.6 Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di
monitoraggio e di misurazione
Affidabilità delle apparecchiature di misurazione e controllo
Questo paragrafo si applica a tutte quelle aziende in cui sono
utilizzate apparecchiature per misura e prova. Determinate le attività
di monitoraggio, l’azienda deve scegliere le apparecchiature adatte
ad effettuare il suddetto monitoraggio per valutare la conformità dei
prodotti ai requisiti specificati.
Tutte le apparecchiature devono essere controllate e tarate. Il
requisito si applica solo alle apparecchiature che possono influire
sulla qualità. In caso di utilizzo di apparecchiature solo a scopo
indicativo, queste non devono essere tarate. Il software di prova
dovrebbe essere sottoposto a qualche forma di validazione per
accertare che possa eseguire le misurazioni richieste.
164
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.6 Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di
monitoraggio e di misurazione
Quando viene utilizzato un software per monitorare e misurare
requisiti specificati, deve essere confermata la sua capacità di
soddisfare l’applicazione prevista. Questa conferma deve
precedere l’utilizzazione iniziale e, per quanto necessario, deve
essere ripetuta.
Nota
La conferma della capacità del software di soddisfare l’applicazione prevista comprende
generalmente la sua verifica e la gestione della sua configurazione affinché ne sia
conservata l'adeguatezza all’utilizzazione.
165
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7
7.6 Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di
monitoraggio e di misurazione
ISTITUTI
METROLOGICI PRIMARI
Accreditano i centri SIT
Tarano campioni e strumenti
Realizzano e conservano
campioni nazionali
Tarano gli strumenti
reperibili sul mercato
Eseguono misure
riferibili a campioni
CENTRI
DI TARATURA
STRUMENTI
REPERIBILI
SUL MERCATO
166
P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO
UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 8
8 MISURAZIONI ANALISI E MIGLIORAMENTO
Tale punto si articola in tre momenti che fissano una successione
obbligata di fasi:
Primo momento: misurazione degli elementi del SGQ e del
prodotto/servizio;
Secondo momento: elaborazione e analisi dei dati risultanti dalle
misurazioni;
Terzo momento: decisioni di miglioramento basate sull’analisi dei dati.
Per attuare le fasi suddette, è necessario che l’organizzazione stabilisca
mediante procedure o istruzioni:
Quali misure e controlli attuare sui diversi processi;
In quali fasi e con quale frequenza attuare tali misure e controlli;
Registrare i risultati;
Valutare se le misure e i controlli siano appropriati.
167
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GUIDA ALL'USO DELLA NORMA UNI EN ISO 9001 2015 in rev..pptx

  • 1. 1 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’ LINEA GUIDA ALL’APPLICAZIONE DELLA NORMA UNI EN ISO 9001:2015 Qualità
  • 2. Presentazione Le slide che seguono contengono un corso introduttivo alla nuova norma UNI EN ISO 9001:2015. Il corso, utilizzabile anche come linea guida per lo sviluppo di un Sistema Qualità, è utile sia a coloro che si avvicinano per la prima volta al tema della qualità, sia a chi, addetto alla qualità in azienda, necessita di uno strumento di supporto per gestire o aggiornare il proprio Sistema Qualità Aziendale. Di seguito, sono illustrate le novità introdotte dalla edizione 2015 della norma; sono citate alcune definizioni in materia di qualità; sono riportati dei commenti esplicativi ai principali capitoli della norma. 2 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 3. Presentazione La norma UNI EN ISO 9001:2015 specifica cosa fare per sviluppare, implementare, gestire e migliorare un Sistema Qualità. Il come fare, riguarda scelte organizzative e gestionali legate alla professionalità, sensibilità e capacità operative dei responsabili aziendali. Questo lavoro vuole conseguire un risultato più che impegnativo: contribuire a superare la qualità come moda, farla rivivere come cultura organizzativa aziendale e come un costante impegno quotidiano; fornire un’occasione di riflessione e di messa a punto del sistema per far uscire, soprattutto quelle aziende che hanno fatto l’esperienza della certificazione, da una gestione approssimativa, o peggio, cartacea e burocratica della Qualità. Buon Lavoro! 3 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 4. Le novità Prima di iniziare può essere utile un accenno ad alcune novità significative introdotte dalla norma UNI EN ISO 9001:2015. Le modifiche introdotte con la UNI EN ISO 9001:2015 sono state unanimemente definite ad impatto significativo; sono stati, infatti, modificati o inseriti nuovi requisiti rispetto alla precedente versione della norma, molte sono le novità e tutte concorrono a chiarire il significato di numerosi requisiti; è stata, inoltre, migliorata l’applicabilità a tutti i tipi di organizzazione e compatibilità con altri sistemi di gestione, tra cui il Sistema di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001; 18001 sicurezza . 4 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 5. Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma Attenzione al mercato e all’ambiente E’ un nuovo elemento da prendere in considerazione nella progettazione e sviluppo del Sistema Qualità. Considerare il contesto socio-economico o in generale l’ambiente nel quale un’organizzazione opera dovrebbe consentire, oltre che una maggiore attenzione al proprio mercato, di individuare la presenza di risorse umane e intellettuali (Università, centri di R&S, centri di Alta Formazione, Laboratori, ecc.); infine, di tener conto dei cambiamenti del contesto di appartenenza (territorio) e dei possibili rischi ad esso associati. 5 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 6. Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma Una maggiore attenzione al personale come Capitale Umano L’organizzazione deve, oltre a stabilire i requisiti di competenza, attuare una politica attiva di formazione e addestramento per assicurare che il livello di qualificazione delle proprie risorse umane sia sempre adeguato agli standard di qualità fissati. La nuova norma introduce un chiara distinzione tra formazione e addestramento. La formazione consente l’acquisizione di nuova conoscenza; l’addestramento comprende attività mirate a migliorare l’aggiornamento professionale e le conoscenze specialistiche. 6 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 7. Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma Sempre maggiore attenzione all’ambiente di lavoro L’ambiente di lavoro comprende fattori fisici e ambientali come rumore, temperatura, umidità, illuminazione e condizioni atmosferiche. Tutte i fattori fisici e ambientali devono essere tenuti sotto controllo poiché essi possono condizionare, in senso positivo o negativo, la qualità della prestazione lavorativa. 7 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 8. Le novità che riguardano alcuni requisiti della norma Attenzione al cliente Oltre alla normale cura del cliente, nella nuova norma viene dato risalto alle attività successive alla consegna, fino allo smaltimento del prodotto che ha completato il suo ciclo di vita; in tal modo viene chiarita anche l’estensione del campo di applicazione del Sistema Qualità, accrescendo la soddisfazione del cliente. 8 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 9. Alcuni vantaggi sul piano normativo cogente La norma “da evidenza e supporto documentale” ai requisiti cogenti. L’art. 30 della Legge 133/2008, solleva le organizzazioni certificate da alcuni controlli amministrativi, soprattutto in materia di sicurezza sul lavoro. Il nuovo standard rappresenta una buona base di riferimento per ottemperare alle prescrizioni del D.Lgs. 231/2001 quale “sistema di gestione per la prevenzione dei reati” in attuazione del modello di organizzazione, gestione e controllo di cui agli articoli 6 e 7 di detto Decreto. 9 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 10. I VANTAGGI DI UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ Diffusione della conoscenza e valorizzazione delle risorse umane Una revisione analitica e critica della struttura organizzativa Passaggio dall’accentramento alla delega dei compiti e delle responsabilità 10 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 11. I VANTAGGI DI UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ Un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) dà la possibilità di disporre di un patrimonio di conoscenza da utilizzare a fini operativi, con l’obiettivo di sviluppare prodotti e/o servizi adeguati alle esigenze dei clienti. L’obiettivo di un SGQ è, dunque, quello di far leva sul patrimonio di conoscenze individuali, best practice, esperienze, per tradurle in altrettante occasioni di miglioramento. Un sistema di gestione per la qualità (SGQ), deve contribuire ad affermare uno stile di direzione aziendale orientato al cambiamento e al miglioramento continuo. DIFFUSIONE DELLA CONOSCENZA E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE 11 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 12. I VANTAGGI DI UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ La revisione analitica e critica dei principali elementi della struttura organizzativa deve basarsi su una diagnosi accurata e approfondita dei problemi e delle barriere organizzative e manageriali all’introduzione della qualità in azienda. UNA REVISIONE ANALITICA E CRITICA DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA 12 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 13. I VANTAGGI DI UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ L’autonomia dei compiti e la delega delle responsabilità concesse al personale sono le condizioni necessarie per agevolare la diffusione della conoscenza in un’organizzazione. Dal punto di vista gestionale, maggiore autonomia e responsabilità, motivano il personale, facilitano l’interazione, l’integrazione e predispongono al lavoro di gruppo. PASSAGGIO DALL’ACCENTRAMENTO DEI COMPITI ALLA DELEGA DELLE RESPONSABILITÀ 13 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 14. Cosa sono le ISO 9000 ? Le ISO 9000 sono una famiglia di norme emesse dall’ International Organization for Standardization, per cui hanno un riconoscimento ed una valenza internazionale. In Italia tali norme sono emesse dall’UNI: UNI EN ISO 9000:2005 Fondamenti e Terminologia UNI EN ISO 9001: 2008 Requisiti UNI EN ISO 9004: 2009 Linee guida per il miglioramento delle prestazioni Esse rappresentano: Un modello di riferimento per sviluppare un Sistema di Gestione per la Qualità. Uno strumento che offre la possibilità di acquisire riconoscimenti istituzionali. 14 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 15. Su quali principi si basano le norme ISO 9000 ? Gestire con successo un’organizzazione certificata ISO 9001, richiede un impegno approfondito e sistematico e il riferimento ad alcuni principi fondamentali, a cui le norme si ispirano. Tali principi sono stati identificati e applicati, in occasione dell’elaborazione della norma ISO 9001:2000 e confermati nella versione 2008; essi hanno lo scopo di orientare tutti i soggetti di un’organizzazione nel loro lavoro di gestione per la qualità e nelle iniziative per il miglioramento continuo. La norma UNI EN ISO 9001:2008 si basa su otto principi di gestione per la qualità. 15 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 16. Gli otto principi per la Qualità 1. ORIENTAMENTO AL CLIENTE Le organizzazioni dipendono dai propri clienti e dovrebbero pertanto capire le loro esigenze presenti e future, soddisfare i loro requisiti e mirare a superare le loro stesse aspettative. 2. LEADERSHIP I capi stabiliscono unità di intenti e di indirizzo dell’organizzazione. Essi dovrebbero creare e mantenere un ambiente interno che coinvolga pienamente il personale nel perseguimento degli obiettivi dell’organizzazione. 16 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 17. Gli otto principi per la Qualità 3. COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE Le persone, a tutti i livelli, costituiscono l’essenza dell’organizzazione ed il loro pieno coinvolgimento permette di porre le loro capacità al servizio dell’organizzazione. 4. APPROCCIO PER PROCESSI Un risultato desiderabile si ottiene con maggiore efficienza quando le relative attività e risorse sono gestite come un processo. 17 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 18. Gli otto principi per la Qualità 5. APPROCCIO SISTEMICO ALLA GESTIONE Identificare, capire e gestire (come fossero un sistema) processi tra loro correlati contribuisce all’efficacia e all’efficienza dell’organizzazione nel conseguire i propri obiettivi. 6. MIGLIORAMENTO CONTINUO Il miglioramento continuo delle prestazioni complessive dovrebbe essere un obiettivo permanente dell’organizzazione. 18 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 19. Gli otto principi per la Qualità 7. DECISIONI BASATI SU DATI DI FATTO Le decisioni efficaci si basano sull’analisi di dati e di informazioni. 8. RAPPORTI DI RECIPROCO BENEFICIO CON I FORNITORI Un’organizzazione e i suoi fornitori sono interdipendenti ed un rapporto di reciproco beneficio migliora, per entrambi, la capacità di creare valore. 19 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 20. I passi principali di un Progetto Qualità 2 fase Documentare il Sistema Qualità Aziendale 3 fase Applicare il Sistema Qualità Aziendale 1 fase Pianificare il Sistema Qualità Aziendale 4 fase Verificare, correggere e migliorare il Sistema Qualità Aziendale 20 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 21. Pianificare il progetto qualità STABILIRE LO SCOPO DEL PROGETTO Confrontare le prassi aziendali esistenti, i processi operativi con i requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2008. Sviluppare una strategia e un piano di realizzazione e sviluppo, indicando le risorse e fissando obiettivi, tempi e modalità di verifica. 21 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 22. Documentare il sistema di gestione per la qualità Bottom Up Il Metodo POLITICA E OBIETTIVI Pianificazione per la qualità: Identificazione dei processi e delle risorse MANUALE DI GESTIONE PER LA QUALITA’ Redigere le bozze, diffonderle e verificarle PROCEDURE E ISTRUZIONI DI LAVORO: individuare i documenti necessari, il loro formato, elaborare le bozze, diffonderle per sperimentarle e migliorarle. Top Down L’architettura Documentale 22 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 23. Applicare il Sistema Qualità significa: Coinvolgere il personale Attuare quanto descritto nei documenti Verificare l’efficacia dei processi descritti nei documenti Migliorare i processi e allineare i documenti ai processi Eseguire gli Audit Interni (Verifiche Ispettive Interne) Rilevare le Non Conformità Attuare le Azioni Correttive e Preventive 23 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 24. APPROCCIO PER PROCESSI L’approccio per processi costituisce l’elemento innovativo e distintivo introdotto dalla norma UNI EN ISO 9001:2000 ripreso in tutta la sua importanza dalla nuova norma UNI EN ISO 9001:2008. Un’organizzazione per funzionare deve essere composta da un insieme di processi interattivi, che danno origine ad un sistema di gestione. Cos’è un Processo? Un’ attività che utilizza risorse per trasformare elementi in entrata in elementi in uscita 24 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 25. APPROCCIO PER PROCESSI In sintesi... PROCESSO Input Output per il cliente Personale Know - How Da fornitori Procedure e Istruzioni Attrezzature Risultati Obiettivi MONITORAGGI MISURAZIONI 25 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 26. APPROCCIO PER PROCESSI Tale approccio, nell'ambito di un sistema di Gestione per la Qualità, consente di: a) Individuare e soddisfare i requisiti sia in entrata che in uscita; b) Concentrarsi sui processi a valore aggiunto; c) Conseguire risultati e gli obiettivi pianificati in termini di efficienza * ed efficacia * dei processi; d) Conseguire il miglioramento continuo dei processi basandosi su misurazioni oggettive. * Vedi il Cap.4 “Termini e Definizioni” 26 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 27. APPROCCIO PER PROCESSI 1- Plan (pianificare): individuare i processi per gestire l’organizzazione; 2- Do (mettere in atto): Applicare i processi; 3- Check (verificare): Monitorare, misurare i processi e valutarne i risultati; 4- Act (agire): Standardizzare per assicurare il miglioramento conseguito. Un approccio efficace... Il PDCA o ruota di Deming è una metodologia che, attraverso una sequenza comprendente quattro fasi, consente di gestire e controllare con efficacia tutti i processi attivi in un’organizzazione. 27 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 28. APPROCCIO PER PROCESSI Rappresentazione grafica della Ruota di Deming Nel grafico sono riportati le fasi del processo che caratterizza l’approccio al P.D.C.A. 28 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione ACT PLAN CHECK DO
  • 29. APPROCCIO PER PROCESSI Il modello di gestione della norma UNI EN ISO 9001:2008 MIGLIORAMENTO CONTINUO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ Clienti Requisiti Clienti Soddisfazione Cliente Responsabilità della Direzione Gestione delle Risorse Misurazione Analisi Miglioramento Realizzazione del Prodotto/Servizio Prodotto Servizio 29 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 30. Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1 Da questo punto in poi, la presente linea guida, è strutturata in capitoli che seguono la numerazione dei requisiti (dal punto 1 al punto 8) della norma UNI EN ISO 9001:2008. Lo scopo è rendere possibile una lettura comparata dei due documenti (Linea guida e Norma) e consentire al lettore di passare dal cosa fare prescritto dalla norma, a qualche utile suggerimento sul come farlo riportato nella presente linea guida. Si consiglia di non trascurare la lettura delle note riportate dalla norma. 30 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 31. CAPITOLO 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 31 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 32. Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1 1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1.1.Generalità La norma UNI EN ISO 9001:2008 riporta i requisiti di un Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ) che un'organizzazione deve applicare per dimostrare: La capacità di fornire con sistematicità e regolarità un prodotto e/o un servizio che soddisfino le aspettative del cliente e le norme cogenti applicabili; L’impegno ad accrescere la soddisfazione del cliente tramite l'applicazione del SGQ, per migliorare in continuo il sistema ed assicurare la conformità ai requisiti del cliente ed a quelli cogenti applicabili. 32 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 33. Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2008 Cap.1 1.2 Applicazione I requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2008 hanno il carattere della generalità e possono essere applicati a tutte le organizzazioni indipendentemente dal tipo, dimensione e dalle caratteristiche dei prodotti e/o servizi forniti. Nota su eventuali esclusioni Qualora siano attuate esclusioni, le dichiarazioni di conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2008 non sono accettabili a meno che queste esclusioni siano limitate ai requisiti di cui al punto 7, e non abbiano influenza sulla capacità dell'organizzazione, o sulla sua responsabilità, di fornire un prodotto che soddisfi i requisiti del cliente e quelli cogenti applicabili”. 33 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 35. I documenti richiamati di seguito sono indispensabili per l'applicazione della norma UNI EN ISO 9001:2008. Per quanto riguarda i riferimenti datati, si applica esclusivamente l'edizione citata. Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizione del documento a cui si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti). ISO 9000:2005 Quality management systems Fundamentals and vocabulary (Sistemi di gestione per la qualità – Fondamenti e terminologia). I riferimenti normativi sono inclusi in tutte le norme sui sistemi di gestione ISO per rendere note le norme menzionate come riferimento. Il Cap. 2 interessa relativamente le piccole imprese. 2 RIFERIMENTI NORMATIVI Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2008 Cap. 2 35 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 36. CAPITOLO 3 TERMINI E DEFINIZIONI 36 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 37. Sistema di Gestione della Qualità UNI EN ISO 9001:2008 Cap. 3 3 TERMINI E DEFINIZIONI In questo capitolo sono definiti alcuni termini utilizzati dalla norma UNI EN ISO 9001:2008. Cfr. UNI EN ISO 9000:2005 Sistemi di gestione per la qualità Fondamenti e terminologia Avvertenza In tutto il testo della norma UNI EN ISO 9001:2008, ogni volta che viene utilizzato il termine "prodotto", esso può significare anche "servizio". Nella presente guida spesso al termine prodotto è associato il termine servizio. 37 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 38. Obiettivi ed indirizzi generali di un’organizzazione relativi alla qualità espressi in modo formale dal vertice dell’organizzazione. Politica per la Qualità (Quality Policy) 38 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione Altre definizioni che possono tornare utili...
  • 39. Requisito del Sistema di Gestione per la Qualità che mira a stabilire gli obiettivi per la qualità ed a specificare i processi operativi e le relative risorse necessarie per conseguire tali obiettivi. Altre definizioni che possono tornare utili... Pianificazione del Sistema di Gestione per la Qualità (Quality Management System Planning) 39 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 40. Insieme di processi correlati per gestire e controllare un’organizzazione che applica la qualità; tale sistema ha come obiettivi l’aumento dell’efficacia* e dell’efficienza** dell’organizzazione stessa. * Efficacia: la capacità di un sistema (macchina, uomo, organizzazione) di raggiungere gli obiettivi prefissati. ** Efficienza: conseguire l’uso ottimale delle proprie risorse, riducendo progressivamente ogni spreco. Altre definizioni che possono tornare utili... Sistema di Gestione per la Qualità (Quality Management System) 40 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 41. Requisito del Sistema di Gestione per la Qualità, che prevede l’utilizzo di quegli strumenti (Audit, Analisi dei Dati, Gestione delle Non Conformità, Azioni Correttive e Preventive, Riesame della Direzione) che consentono un miglioramento continuo del Sistema. Altre definizioni che possono tornare utili... Miglioramento Continuo (Continual Improvement) 41 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 42. CAPITOLO 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’ 42 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 43. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA’ 4.1 Requisiti generali L’organizzazione deve stabilire, documentare, attuare, aggiornare e migliorare il Sistema di Gestione per la Qualità (SGQ), a tal scopo deve: Individuare i processi necessari; determinarne la sequenza e l’interazione; stabilire i criteri ed i metodi idonei ad assicurare che il funzionamento dei processi sia efficace; mettere a disposizione le risorse e le informazioni a supporto del funzionamento e del monitoraggio dei processi; intraprendere le azioni necessarie per conseguire i risultati e gli obiettivi pianificati ed il miglioramento continuo dei processi. 43 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 44. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Partire dai processi, significa applicare un nuovo approccio alla progettazione dell’organizzazione aziendale (commerciale, progettazione del prodotto/servizio, acquisti, produzione e/o erogazione del servizio, manutenzione, gestione magazzino). L’insieme dei processi operativi che descrivono l’organizzazione aziendale devono essere monitorati e misurati per stabilire la capacità dei singoli processi di conseguire gli obiettivi pianificati. Le risorse per la gestione dei processi, comprendono sia personale idoneo, attentamente selezionato e inserito in un percorso di formazione e addestramento professionale continuo, sia un ambiente di lavoro adeguato e attrezzature adatte al conseguimento della qualità dei prodotti/servizi. 44 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 45. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.1 Requisiti generali Tutti i processi individuati devono essere gestiti dall'organizzazione in conformità ai requisiti della norma. Tutti i processi affidati all’esterno che influenzino la conformità del prodotto ai requisiti, devono essere tenuti sotto controllo. Il tipo e l'estensione del controllo da applicare ai processi affidati all’esterno, devono essere definiti nell'ambito del Sistema di Gestione per la Qualità dell’organizzazione. 45 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 46. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2 Requisiti relativi alla documentazione 4.2.1 Generalità La documentazione del sistema di gestione per la qualità deve comprendere: Una dichiarazione in forma documentata di una politica per la qualità associata a specifici obiettivi; Un Manuale della Qualità; Procedure Operative richieste dalla norma internazionale; Registrazioni ovvero la modulistica che dà evidenza oggettiva dell’applicazione delle procedure; Altri documenti (Istruzioni Tecniche di Lavoro) che l'organizzazione ritiene necessari per assicurare l'efficace pianificazione, funzionamento e tenuta sotto controllo dei processi aziendali. 46 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 47. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Come documentare un Sistema di gestione per la Qualità? Questo paragrafo definisce come dovrebbe essere documentato il SGQ di un’organizzazione. La norma definisce due tipi di documenti: 1. Procedure; 2. Documenti di registrazione. Una procedura, in generale descrive un processo operativo aziendale. Una procedura è anche un documento obbligatorio richiesto dalla norma per gestire le seguenti attività proprie di un Sistema Qualità: 1. Controllo dei documenti 2. Tenuta sotto controllo delle registrazioni 3. Audit Interni (Verifiche Ispettive Interne) 4. Tenuta sotto controllo delle Non Conformità 5. Azioni Correttive 6. Azioni Preventive 47 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 48. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Come documentare un Sistema di Gestione per la Qualità Ciascuna procedura dovrebbe indicare: Chi fa, Cosa, Dove, Quando, Come e Perché. Una procedura dovrebbe descrivere, con il necessario approfondimento e senza inutili dettagli, l’insieme delle attività comprese in un processo. La corretta esecuzione di ogni singola attività deve essere affidata alle competenze e alle abilità del personale. Una procedura può avere qualsiasi supporto: cartaceo; elettronico; video. La scelta più opportuna spetta all’organizzazione. Lo sviluppo di una procedura deve essere il risultato di un lavoro collettivo, spesso interdisciplinare; esso deve rappresentare una sintesi efficace degli asset intangibili dell’azienda (Conoscenze del personale, Know-How aziendale, attività di R&S, Brevetti). I Documenti di registrazione (modulistica su qualsiasi supporto) danno evidenza oggettiva dell’applicazione di una qualsiasi procedura operativa o istruzione tecnica. 48 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 49. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2.2 Manuale della qualità Il Manuale della Qualità deve riportare: Lo scopo e il campo di applicazione del Sistema di Gestione per la Qualità con dettagli e giustificazioni per eventuali esclusioni (le esclusioni possono riguardare solo i requisiti della norma contenuti al Cap. 7); Le procedure o il loro richiamo; La descrizione delle attività/processi, e le connessioni tra i diversi processi; I processi che l’organizzazione affida all’esterno (OUTSOURCING). 49 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 50. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 CHE COS’È IL MANUALE DELLA QUALITÀ Il Manuale della Qualità è un documento di sintesi che descrive il SGQ di un’organizzazione. Esso riporta:  La Politica per la Qualità e i relativi obiettivi;  Le dichiarazioni relative alle responsabilità e alle autorità;  La Definizione dei termini, in particolare quelli che hanno un significato univoco per un’organizzazione specifica e degli acronimi utilizzati. Nel Manuale della Qualità va riportato ciò che un’organizzazione effettivamente fa, applicando la regola fondamentale per cui si scrive quello che si fa, e si fa ciò che è stato scritto. 50 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 51. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 COME REDIGERE IL MANUALE DELLA QUALITÀ I Approccio II Approccio Le linee guida per redigere un Manuale della Qualità sono contenute nella norma ISO 10013 INTEGRATO SINTETICO Nel manuale vanno riportate in sintesi, seguendo i diversi paragrafi della norma, tutti i requisiti relativi alle attività svolte dall’organizzazione; una dichiarazione della Politica per la Qualità; l’organigramma aziendale e il mansionario; il quadro sinottico dei processi aziendali individuati; le autorità e le responsabilità. Il manuale integrato comprende, oltre ad una descrizione dettagliata dei requisiti applicabili all’organizzazione, le stesse procedure previste dalla norma; una dichiarazione della Politica per la Qualità; l’organigramma aziendale e il mansionario; il quadro sinottico dei processi aziendali individuati; le autorità e le responsabilità. 51 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 52. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2.3 Tenuta sotto controllo dei documenti Deve essere predisposta una specifica procedura che definisca le modalità di controllo necessarie per: approvare i documenti; riesaminare , aggiornare e riapprovare i documenti; assicurare che le modifiche e lo stato di revisione dei documenti siano identificati; assicurare che le ultime versioni dei documenti siano disponibili nei luoghi di utilizzazione; 52 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 53. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2.3 Tenuta sotto controllo dei documenti assicurare che i documenti rimangano leggibili e facilmente identificabili; assicurare che i documenti di origine esterna, che l'organizzazione ritiene necessari per la pianificazione e per il funzionamento del sistema di gestione per la qualità, siano identificati e che la loro distribuzione sia controllata; prevenire l'utilizzazione involontaria di documenti obsoleti, ed adottare una loro adeguata identificazione, qualora siano conservati per qualsiasi scopo. Le modalità di gestione e controllo della documentazione devono essere descritte in una procedura documentata. 53 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 54. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Per tenere sotto controllo dei documenti è necessario fornire al personale le informazioni di cui ha bisogno Questo paragrafo si riferisce al controllo della documentazione e include documenti da fonti interne (procedure, istruzioni, altro..) e da fonti esterne (come norme, leggi, regolamenti, codici e specifiche, ecc). Per tenuta sotto controllo dei documenti deve intendersi, la verifica che il documento utilizzato sia quello giusto, ovvero, la sua ultima versione, con le necessarie approvazioni. Il modo più efficace di tenere sotto controllo i documenti potrebbe essere quello di renderli disponibili in rete e gestirli con un software dedicato. 54 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 55. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Controllo dei documenti di origine esterna (Leggi, norme, regolamenti, disegni, schede tecniche cliente, ecc.) I documenti di origine esterna devono essere identificati e distribuiti agli interessati in forma controllata. Per tali documenti è necessario definire metodi idonei a garantirne l’aggiornamento continuo. 55 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 56. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2.4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni Le registrazioni predisposte per fornire evidenza della conformità ai requisiti e dell'efficace funzionamento del sistema di gestione per la qualità devono essere tenute sotto controllo. L'organizzazione deve predisporre una procedura documentata per definire le modalità di controllo necessarie per l'identificazione, l'archiviazione, la protezione, il reperimento, la conservazione e l'eliminazione delle registrazioni. Le registrazioni devono rimanere leggibili, facilmente identificabili e reperibili. 56 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 57. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 4.2.4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni Le registrazioni devono essere predisposte e conservate per fornire evidenza della conformità ai requisiti e dell’efficace funzionamento del Sistema di Gestione per la Qualità. OCCORRE DEFINIRE UN METODO PER Identificare Archiviare Accedere Proteggere Conservare Eliminare I DOCUMENTI DELLA QUALITÀ 57 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 58. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 Tenuta sotto controllo delle registrazioni Tutte le organizzazioni utilizzano registrazioni (moduli, schede, ecc.) per gestire la qualità e dare evidenza della corretta applicazione dei requisiti della norma, nonché dello specifico Sistema Qualità aziendale. Tutte le registrazioni vanno archiviate (secondo un metodo adeguato di archiviazione); occorre, inoltre, specificare i tempi di conservazione, i criteri di rintracciabilità e di eliminazione dei documenti. Le registrazioni possono essere compilate su qualsiasi supporto. 58 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 59. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE Per Direzione dobbiamo intendere la persona o il gruppo di persone al livello più elevato di un’organizzazione, che esercitano la gestione nelle sue diverse forme e scopi. Questo capitolo chiede alla Direzione: Di dimostrare il proprio impegno per la qualità, impegno che deve essere evidente e noto a tutta l’organizzazione. Di prestare la massima attenzione al cliente; Di elaborare la Politica per la Qualità; Di pianificare gli obiettivi e il Sistema di gestione per la Qualità; Di definire le responsabilità e le autorità e attivare adeguati processi di comunicazione; Di effettuare almeno con cadenza annuale il Riesame della Direzione. 59 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 60. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.1 Impegno della direzione La Direzione deve fornire evidenza del suo impegno nello sviluppo e nella messa a punto del SGQ: Comunicando all’organizzazione l’importanza di ottemperare ai requisiti del cliente e a quelli cogenti applicabili; Stabilendo la Politica per la Qualità; Assicurando che siano definiti gli Obiettivi per la Qualità; Effettuando Riesami periodici; Assicurando la disponibilità di risorse adeguate. 60 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 61. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.2 Orientamento al cliente La Direzione deve assicurare che i requisiti del cliente siano definiti e soddisfatti allo scopo di accrescere la soddisfazione del cliente stesso(1). 1-Vedi il nostro corso: Misurare la soddisfazione dei clienti 61 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 62. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.2 Orientamento al cliente METTERE A FUOCO LE ESIGENZE DEL CLIENTE (espresse e implicite) TRADURRE LE ESIGENZE IN REQUISITI VERIFICARE LA COMPATIBILITÀ DEI REQUISITI CON LE NORMATIVE COGENTI 62 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 63. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 L’orientamento al cliente, significa conoscere le esigenze e, in alcuni casi, intuire i desideri dei vostri clienti. La Direzione, indipendentemente dai responsabili dei rapporti con i clienti, deve conoscere o individuare le reali aspettative dei clienti e operare perché queste aspettative siano soddisfatte. Questi aspetti attengono all’elaborazione di una visione strategica e contengono elementi significativi delle più generali strategie aziendali. La Direzione in tale ottica dovrebbe promuovere iniziative di ampio respiro strategico come: Promuovere indagini di mercato; Identificare nuove opportunità di mercato; Conoscere a fondo il proprio settore di attività. 63 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 64. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.3 Politica per la qualità Documento elaborato dalla Direzione che contiene la filosofia e la strategia dell’organizzazione in materia di qualità; con tale documento, la Direzione assicura che la politica per la qualità: essere appropriata agli scopi dell’organizzazione; essere appropriata alle esigenze del cliente; dimostrare chiari riferimenti alla realtà aziendale. (La Politica per la qualità deve essere sempre coerente con la Mission* e Vision** aziendale). *Mission: Cosa vogliamo fare per i nostri clienti? **Vision: Quali traguardi vogliamo raggiungere? 64 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 65. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.3 Politica per la qualità La politica per la qualità: Includere l’impegno al soddisfacimento dei requisiti stabiliti e al miglioramento continuo; Prevedere un quadro strutturale, ovvero un metodo per identificare gli obiettivi generali per la qualità; obiettivi da riesaminare periodicamente per verificarne il conseguimento; Essere comunicata e compresa all’interno dell’organizzazione; Essere riesaminata per accertarne l’ idoneità. 65 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 66. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 La Politica per la Qualità definisce l’impegno della Direzione per la qualità e stabilisce gli obiettivi connessi ad ogni specifico impegno. Gli impegni per la qualità dovrebbero riflettere la visione generale e strategica dell’azienda. Per rendere concreto gli impegni per la qualità, la Direzione dovrebbe fissare degli obiettivi misurabili da raggiungere in un arco temporale definito. Gli impegni per la qualità dovrebbero essere divulgati, per poter essere conosciuti, commentati ed eventualmente condivisi da tutti i dipendenti. 66 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 67. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.4 Pianificazione La pianificazione della qualità comprende: La pianificazione del Sistema di Gestione per la Qualità & La definizione degli obiettivi per la qualità 67 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 68. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.4.1 Obiettivi per la qualità Una volta definita la Politica per la Qualità, la Direzione deve stabilire l’insieme degli obiettivi che l’organizzazione vuole raggiungere. La Direzione deve assicurare che, per i pertinenti livelli e funzioni dell’organizzazione, siano stabiliti gli obiettivi per la qualità, compresi quelli necessari per conformarsi ai requisiti dei prodotti/servizi. Gli obiettivi per la qualità devono essere misurabili, raggiungibili e coerenti con la politica per la qualità. 68 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 69. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 Specificare i singoli obiettivi Per applicare la Politica per la Qualità, i responsabili aziendali dovrebbero determinare gli obiettivi che l’organizzazione intende perseguire. Stabiliti un insieme di obiettivi, sarà opportuno indicare le modalità di misurazione e controllo del livello di raggiungimento degli obiettivi stessi. Gli obiettivi non vanno solo determinati per il SGQ nel suo complesso, ma anche per i singoli prodotti/servizi (Vedi il punto 7.1.a della norma). Tali obiettivi dovranno essere realistici e commisurati a risultati raggiungibili. Gli obiettivi devono essere stabiliti in aree appropriate dell’organizzazione: all’interfaccia con il cliente; nella progettazione, nell’approvvigionamento, nella produzione. 69 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 70. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4 Devono essere documentati per essere riesaminati Devono soddisfare i requisiti dei clienti Devono essere stabiliti per ogni funzione o processo e per singoli prodotti o servizi Devono essere congruenti con la Politica per la Qualità, misurabili e idonei al miglioramento continuo GLI OBIETTIVI 70 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 71. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 ESEMPIO DI UN QUADRO STRUTTURATO DI OBIETTIVI PER LA QUALITÀ DI UN’AZIENDA DI TRASPORTO (valori puramente indicativi) OBIETTIVI GENERALI INDICATORI METODO DI CALCOLO FREQUENZA CONTROLLI VALORE DI ALLARME TARGET ANNO PUNTUALITA’ Ritardo max 10 min Corse con ritardo/ totale corse Mensile 75% 90% 2005 PULIZIA DEI MEZZI Reclami clienti Reclami pervenuti/ Tot. viaggiatori x mese Mensile 7% 5% 2005 COMFORT Mezzi climatizzati Mezzi climatizzati/ Totale mezzi in esercizio Semestrale 30% 50% 2005 INFORMAZIONE ALLA CLIENTELA Tempestività Mezzi con monitor/ Totale mezzi Trimestrale 30% 70% 2005 ATTENZIONE ALL’AMBIENTE Mezzi E2, E3, E4 Mezzi con alimentazione alt./ totale mezzi Trimestrale 20% 40% 2005 SERVIZI PER DISABILI strutture per disabili Mezzi con strutture idonee/ Totale mezzi Trimestrale 10% 30% 2005 71 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 72. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4 5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità La Direzione deve assicurare che: La Pianificazione del SGQ sia condotta in modo da ottemperare ai requisiti riportati al § 4.1. Pianificazione INDIVIDUAZIONI ATTIVITA’ ALLOCAZIONE DELLE RISORSE SCHEDULAZIONE (Allocazione temporale delle attività) Per raggiungere gli obiettivi della qualità 72 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 73. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4 5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità La Pianificazione deve essere documentata; la registrazione delle attività di pianificazione possono essere utili nei casi di:  Riorganizzazione  Modifiche  Ampliamenti dell’organizzazione La Direzione, anche in questi casi, deve assicurare l’integrità del Sistema di Gestione per la Qualità. La norma, in sostanza, richiede di esercitare un controllo su eventuali modifiche del SGQ e che esso sia mantenuto efficace e conforme, sia durante che dopo tali modifiche. 73 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 74. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4 5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità Per applicare correttamente questo requisito conviene ipotizzare due livelli di pianificazione: IL PRIMO LIVELLO Comprende la pianificazione necessaria affinché il SGQ sia conforme ai requisiti riportati nel § 4.1. Alcune fasi della pianificazione del SGQ sono completate durante lo sviluppo iniziale del SGQ; altre nel corso della sua applicazione. E’ importante notare, a tale proposito, che nel riesame annuale del SGQ da parte della Direzione, può emergere la necessità di attuare modifiche al sistema stesso per apportare eventuali miglioramenti. Per adottare i miglioramenti individuati, è necessaria una ripianificazione del sistema, reiterando le attività di pianificazione (vedi il metodo PDCA), salvaguardandone l’integrità come richiesto dalla norma. 74 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 75. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.4 5.4.2 Pianificazione del sistema di gestione per la qualità IL SECONDO LIVELLO La pianificazione di secondo livello dovrebbe consentire di raggiungere gli obiettivi fissati dalla Politica per la Qualità, in particolare, gli obiettivi relativi ai prodotti e/o servizi. Per operazioni di routine, ovvero per produzioni/servizi ripetitivi, la pianificazione può essere sviluppata parallelamente allo sviluppo del SGQ; in questo caso, è necessario monitorare il sistema per verificare se gli obiettivi di qualità dei prodotti e/o servizi sono regolarmente raggiunti. Per processi di una certa complessità, ovvero produzioni/servizi per commessa, è consigliabile lo sviluppo di piani della qualità di commessa, applicando specifici standard ISO (UNI EN ISO 10005:1996 sullo sviluppo dei piani qualità). 75 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 76. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.5 Responsabilità, autorità e comunicazione Responsabilità e autorità: la Direzione deve assicurare che le responsabilità e le autorità siano definite e rese note nell’ambito dell’organizzazione. Occorre definire: In maniera tale che tutti conoscano ciò che dovrebbero fare (responsabilità) e ciò che possono fare (autorità) e come esse sono correlate. Responsabilità e Autorità possono essere descritte in un mansionario e sintetizzate in un organigramma. Ruoli Responsabilità e autorità Correlazioni Organigramma 76 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 77. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.5.1 Responsabilità ed autorità L’Organigramma Definisce la struttura organizzativa di un’azienda con una rappresentazione grafica che ha come scopo... Una razionale suddivisione dei compiti e della responsabilità L’impiego ottimale delle risorse L’identificazione di chi fa che cosa L’eliminazione di carenze o sovrapposizioni La definizioni delle interfacce interne 77 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 78. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.5 5.5.1 Responsabilità ed autorità CARATTERISTICHE DELL’ORGANIGRAMMA Deve essere corredato con documenti esplicativi (manuali organizzativi, circolari, ordini di servizio) Non è immutabile (deve essere modificato per motivi importanti, in caso di nuovo assetto ) Non esiste uno schema unico (Varia in base a dimensioni, tipo di azienda,ecc.) La definizione dell’organigramma aziendale è condizione preliminare per lo sviluppo di un SGQ (da intendersi come guida per lo sviluppo del sistema) 78 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 79. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.5 ESEMPIO DI ORGANIGRAMMA DI UNA PICCOLA AZIENDA DIREZIONE RESPONSABILE QUALITA’ RESPONSABILE COMMERCIALE RESPONSABILE PRODUZIONE RESPONSABILE MAGAZZINO RESPONSABILE ACQUISTI SEGRETERIA 79 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 80. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 –Cap. 5 5.5.2 Rappresentante della direzione Chi è responsabile per che cosa? La Direzione, anche di una piccola azienda, dovrebbe stabilire ciò che ciascuno deve fare (responsabilità) e fissare i limiti di ciò che possono fare (autorità). Queste attribuzioni possono essere compiutamente realizzate con lo sviluppo di un mansionario e facendo riferimento ad un organigramma aziendale. Chi si occupa del sistema di gestione per al qualità? Il rappresentante della direzione può svolgere l’attività di gestione del sistema qualità; deve assicurarsi che tutte le persone in azienda siano informate su tutto ciò che concerne la qualità e il perseguimento degli obiettivi stabiliti. 80 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 81. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 –Cap. 5 5.5.2 Rappresentante della direzione Il Responsabile Qualità, designato dalla Direzione, è un membro della struttura direzionale; deve avere la responsabilità e l’autorità per: assicurare che i processi necessari per il Sistema di Gestione per la Qualità, siano elaborati, applicati e aggiornati; riferire alla Direzione sulle prestazioni generali del SGQ; suggerire miglioramenti; assicurare che tutti i requisiti del cliente siano noti a tutta l’organizzazione. 81 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 82. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.5.3 Comunicazione interna La Direzione deve assicurare che siano attivati processi di comunicazione interna: con riunioni periodiche; esposizioni di documenti in apposite bacheche; con l’utilizzo di mezzi audiovisivi e una rete intranet. 82 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 83. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 Comunicazione Interna Come tenere informato il personale La comunicazione è uno strumento essenziale per garantire l’efficace funzionamento del SGQ. I processi di comunicazione, promossi dalla direzione, devono riguardare tutto il personale; le informazioni trasmesse devono essere chiare e non oscure. La comunicazione interna deve assicurare: La diffusione delle informazioni in tempo reale; La creazione di rapporti di reciproca fiducia; L’identificazione di opportunità commerciali o di qualsiasi tipo. 83 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 84. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.6 Riesame della direzione Il Riesame è una diagnosi approfondita del Sistema di Gestione per la Qualità condotta dai vertici aziendali. Il Sistema di Gestione per la Qualità funziona? La Direzione dovrebbe riesaminare il SGQ, se non più volte, almeno una volta all’anno. La diagnosi del SGQ da parte della Direzione dovrà valutare, in primo luogo, l’adeguatezza della Politica per la Qualità; la capacità di raggiungere gli obiettivi fissati; i reclami dei clienti; le iniziative di miglioramento; esigenze di formazione e addestramento; le relazioni con i fornitori; ecc. Ogni RIESAME deve essere registrato e le decisioni intraprese, prima di essere applicate, devono essere divulgate a tutta l’organizzazione. 84 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 85. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.6.1 Generalità La Direzione deve garantire che il sistema sia idoneo, adeguato ed efficace. Il Riesame deve essere l’occasione per rivedere le strategie aziendali e per introdurre cambiamenti significativi nel Sistema di Gestione per la Qualità; in particolare, l’attenzione deve essere focalizzata su: la Politica per la Qualità, gli Obiettivi, i Processi, le Procedure, le Istruzioni di Lavoro, la Modulistica, ecc. Lo scopo del riesame è verificare: IDONEITÀ ADEGUATEZZA EFFICACIA Il SGQ ha i requisiti per garantire Produzione/Servizi di qualità? Il SGQ è In linea con le esigenze dell’organizzazione? Il SGQ raggiunge sempre gli obiettivi stabiliti? 85 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 86. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.6.2 Elementi in ingresso per il riesame Il Riesame della Direzione deve essere impostato sulla base di dati e informazioni in ingresso documentate nei minimi dettagli. DATI E INFORMAZIONI IN INGRESSO I risultati delle verifiche ispettive interne; Le informazioni di ritorno da parte del cliente; Le prestazioni dei processi e conformità dei prodotti/servizi; Lo stato delle azioni correttive e preventive; Le azioni da seguire da precedenti risami; Le raccomandazioni per il miglioramento. 86 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 87. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5.6 5.6.3 Elementi in uscita dal riesame Le decisioni, conseguenti al riesame, risultati di un’attenta diagnosi condotta dai vertici aziendali, devono comprendere azioni relative: al miglioramento dell’efficacia del sistema di gestione per la qualità; al miglioramento dei prodotti in relazione ai requisiti dei clienti; ai fabbisogni di formazione e addestramento del personale; ai fabbisogni di risorse tecniche. 87 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 88. RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 5 5.6.3 Elementi in uscita dal riesame I risultati del Riesame della Direzione Nel Sistema di Gestione per la Qualità Negli Obiettivi della Qualità Nell’organizzazione Nella Politica per la Qualità 88 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 89. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6 GESTIONE DELLE RISORSE Questo punto della norma, già ampliato nella precedente versione, è stato ulteriormente potenziato a sancire l’importanza delle risorse umane e tecniche per una corretta gestione della qualità. 89 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 90. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.1 Messa a disposizione delle risorse L’organizzazione deve mettere a disposizione risorse sufficienti ad assicurare un continuo miglioramento del sistema qualità e la piena soddisfazione del cliente. Risorse umane (Abilità, Formazione e Addestramento): l’organizzazione deve assicurare che tutto il personale abbia acquisito conoscenze ed esperienza nel proprio ambito operativo, tali da conseguire sempre risultati eccellenti. La qualità è ottenuta soprattutto da chi è impegnato in prima persona in qualsiasi processo operativo aziendale La persona è il primo e il più importante fattore della qualità La persona deve avere le necessarie conoscenze e competenze; deve essere formata, addestrata, aggiornata professionalmente, motivata 90 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 91. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza Controllo delle competenze e dell’addestramento L’organizzazione deve, oltre a stabilire i requisiti di conoscenza e competenza, attuare una politica attiva di formazione e addestramento continuo per assicurare che il livello di professionalità delle proprie risorse umane sia sempre adeguato agli standard di qualità fissati. La nuova norma su questo punto introduce un chiara distinzione tra formazione e addestramento, volendo enfatizzare il fatto che: Con la formazione si acquisisce nuova conoscenza; Con l’ addestramento e l’aggiornamento professionale si migliora il livello di specializzazione del personale. La norma mette in risalto l’importanza di accrescere attività qualificate di formazione puntando, quando applicabile, sull’alta formazione. 91 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 92. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza L’organizzazione deve determinare la competenza necessaria per il personale che svolge attività che influenzano la conformità ai requisiti di qualità del prodotto, valutando: Titolo di studio Formazione e addestramento Competenza Esperienza Quando necessario l’organizzazione deve fornire formazione- addestramento o intraprendere altre azioni per acquisire la necessaria competenza. 92 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 93. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza SOMMINISTRARE L’ADDESTRAMENTO INDIVIDUARE I FABBISOGNI FORMATIVI VALUTARE L’EFFICACIA DELLA FORMAZIONE CONSERVARE LE REGISTRAZIONI 93 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 94. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza Motivazione per L’addestramento Innovazione tecnologica Orientamento al lavoro Innovazione organizzativa Consolidamento professionale 94 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 95. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza FORMAZIONE INTERNA Pianificare ARGOMENTI DURATA PARTECIPANTI MATERIALE DIDATTICO STRUMENTI DIDATTICI FORMAZIONE ESTERNA Pianificare Analisi e selezione argomenti Iscrizione dei partecipanti Comunicazione al personale interessato 95 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 96. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza La verifica dell’efficacia della formazione deve essere eseguita in ciascuna fase riportata sotto da personale competente: Nelle normali condizioni operative In fase di Audit interno ed esterno (Verifiche Ispettive) Nell’autovalutazione del Sistema Qualità Durante il Riesame del Sistema Qualità da parte della Direzione 96 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 97. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.2.2 Competenza, formazione-addestramento e consapevolezza Tutte le azioni formative e di addestramento devono essere registrate Possibili documenti di registrazione: Attestati; Verbali degli incontri; Scheda registrazione formazione; Aggiornamento anagrafica personale; Rapporti di valutazione. Le registrazioni devono dare evidenza dell’avvenuta formazione del personale e della verifica della sua efficacia operativa 97 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 98. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 • 6.3 Infrastrutture L’organizzazione deve individuare e mantenere infrastrutture idonee per svolgere al meglio le proprie attività. Le infrastrutture includono: edifici, spazi di lavoro e servizi connessi; attrezzature e apparecchiature di processo (hardware e software); servizi di supporto (trasporti, comunicazioni). 98 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 99. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 6.3 Infrastrutture L’organizzazione, in particolare, deve:  predisporre le infrastrutture necessarie;  stendere gli elenchi di attrezzature e identificare le diverse macchine, apparecchiature con codici o i rispettivi numeri di matricola;  stabilire adeguate modalità di manutenzione;  pianificare le attività di manutenzione;  registrare tutte le attività di manutenzione. 99 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 100. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 • 6.4 Ambiente di lavoro L’espressione "ambiente di lavoro" si riferisce alle condizioni nelle quali il lavoro viene eseguito; esse comprendono fattori fisici, ambientali ed altri fattori quali rumore, temperatura, umidità, illuminazione e condizioni atmosferiche. 100 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 101. GESTIONE RISORSE UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 6 • 6.4 Ambiente di lavoro L’organizzazione deve dimostrare di aver predisposto condizioni dell’ambiente di lavoro idonee ad ottenere un prodotto/servizio conforme e al livello di qualità pianificato. L’organizzazione, in particolare, deve assicurare:  Condizioni adeguate dell’ambiente di lavoro, quando applicabili, che salvaguardino la salute e la sicurezza degli operatori (rumore, luminosità, igiene, umidità, inquinamento, ecc.)  Postazioni di lavoro a regola d’arte (secondo requisiti ergonomici *);  Adeguate attrezzature ad uso degli addetti;  Buoni rapporti interpersonali;  Etica nei rapporti di lavoro. * L’ERGONOMIA studia le condizioni e l’ambiente di lavoro per adattarle alle esigenze psico- fisiche del lavoratore. 101 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 102. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO Questo capitolo della norma riporta i requisiti per la pianificazione e il controllo dei seguenti processi: PIANIFICAZIONE DELLA REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO 7.1 COMMERCIALE 7.2 PROGETTAZIONE 7.3 ACQUISTI 7.4 PRODUZIONE DI BENI, EROGAZIONE DI SERVIZI 7.5 CONTROLLO DELLE APPARECCHIATURE DI MISURA E DI PROVA 7.6 102 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 103. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto L’organizzazione deve pianificare e sviluppare i processi necessari per la realizzazione del prodotto. La pianificazione deve comprendere: La definizione degli obiettivi per la qualità ed i requisiti relativi al prodotto; La definizione dei processi, delle attività e delle relative risorse per la realizzazione del prodotto e/o servizio; La definizione delle attività di verifica, validazione, monitoraggio, misurazione, ispezione e prova specifiche per il prodotto ed i relativi criteri di accettazione; Le registrazioni per fornire evidenza che i processi e il prodotto soddisfino i requisiti specificati. Gli elementi in uscita dalla pianificazione devono essere in una forma adeguata al modo di operare dell'organizzazione. 103 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 104. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto Di seguito è illustrato un metodo per la pianificazione dei processi, basato sui principi del Project Management , applicabile sia alle attività di routine, sia a quelle per progetto o per commessa. INDIVIDUAZIONI ATTIVITA’ Cosa fare ASSEGNAZIONE RESPONSABILITA’ Chi ALLOCAZIONE RISORSE STIMA DURATA Come SCHEDULAZIONE Quando Individuato il prodotto/servizio da realizzare; va stabilito, con sufficiente livello di dettaglio, la sequenza di attività e/o lavorazioni da svolgere. Assegnare ad uno specifico ente aziendale la responsabilità della concreta esecuzione delle attività. Assegnare a ciascuna attività le risorse necessarie (personale, attrezzature, materiali, ecc.) e definire la durata del suo utilizzo. Definire quando ciascuna attività dovrà essere espletata in termini di : - SCADENZA - RELAZIONE DI DIPENDENZA DA ALTRE ATTIVITA’ - CALENDARIO LAVORI - DATE IMPOSTE 104 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 105. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto La pianificazione deve essere documentata. Il documento di pianificazione deve: * i parametri che specificano i requisiti minimi di affidabilità e di qualità del prodotto e/o servizio Definire gli obiettivi relativi al prodotto/servizio Determinare i criteri di accettazione * Stabilire i processi, predisporre documenti e risorse dedicate alla realizzazione del prodotto/servizio Individuare tutte le attività e la loro sequenza logica 105 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 106. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto Nelle attività pianificate devono essere incluse, per quanto concerne il prodotto/servizio, attività di: VERIFICA Conferma sostenuta da evidenze oggettive (dati a supporto) del soddisfacimento di requisiti ( esigenza o aspettativa) specificati nella pianificazione. VALIDAZIONE Conferma sostenuta da evidenze oggettive (dati a supporto) che i requisiti (esigenza o aspettativa) relativi ad una specifica utilizzazione o applicazione prevista sono stati soddisfatti. MONITORAGGIO Controllo continuo, attraverso misurazioni, della produzione e del prodotto ISPEZIONE E PROVA Fasi in cui si effettuano verifiche per accertare la conformità del prodotto/servizio ai requisiti specificati PRODOTTO 106 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 107. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.1 Pianificazione della realizzazione del prodotto La pianificazione deve essere coerente con l’organizzazione aziendale Gli elementi in uscita dalla pianificazione devono essere in una forma adeguata al modo di operare dell'organizzazione. Quando applicabile dovrebbero essere svolte attività di Ricerca & Sviluppo per l’ottimizzazione dei processi pianificati 107 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 108. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto La completezza e correttezza dei dati forniti dal cliente inclusi i termini di consegna, le modalità di spedizione, di assistenza, ecc. La determinazione di eventuali requisiti non specificati dal cliente; I requisiti cogenti applicabili al prodotto; Ogni ulteriore requisito ritenuto necessario dall'organizzazione stessa. Accertare di avere compreso e di essere in grado di soddisfare tutti i requisiti specificati dal cliente; è necessario, quindi, individuare: 108 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 109. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto Forniture di prodotti e/o servizi a catalogo o da magazzino Forniture di prodotti e/o servizi per commessa Si possono Verificare due casi 109 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 110. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto 110 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione La fattibilità e la capacità tecnica di realizzare il prodotto e/o servizio deve essere verificata a monte prima del loro inserimento nel catalogo Le prestazioni e i requisiti del prodotto/servizio, devono essere riportati nel catalogo (documento da gestire in modo controllato)
  • 111. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto •Ricevimento ordine/proposta commissione •Verifica ordine (completezza codici,conformità codici,descrizione, rispetto tempi consegna, esecuzione, ecc.) •Soluzione elementi incompleti - non corretti - non eseguibili •Registrazione delle attività di verifica 111 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 112. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto In questo caso rientrano prodotti e servizi realizzati su specifiche esigenze del cliente La personalizzazione di prodotti standard Ricevimento della richiesta di offerta Approfondita analisi della richiesta di offerta eseguita da personale con specifica competenza tecnica e commerciale Emissione offerta con dettagli tecnici oltre che economici Esame dell’ordine per la verifica di congruenza con l’offerta inviata Registrazione dell’iter di controllo 112 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 113. 7.2.1 Determinazione dei requisiti relativi al prodotto REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 113 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione Per gli ordini verbali o telefonici il fornitore deve garantire l’accordo sui requisiti prima di accettarli. Nel caso, ad esempio, di ordini telefonici è opportuno procedere alla loro registrazione su un modulo prestampato; i dettagli dell’ordine saranno poi notificati al cliente per l’accettazione
  • 114. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.2 Riesame dei requisiti relativi al prodotto Accertare di aver compreso e di essere in grado di soddisfare i requisiti specificati dal cliente. Oltre ai requisiti specificati nell’ordine, dal cliente, l’organizzazione dovrebbe prendere in considerazione anche quelli cogenti (requisiti di legge) applicabili, le modalità di consegna e di pagamento. Il riesame di tutti gli elementi dell’ordine cliente è un passaggio fondamentale per accertare ed assicurare che l’organizzazione sia completamente in grado di rispettare gli impegni presi. Il riesame, quando nell’ordine sono presenti elementi che richiedono la presenza di uno o più specialisti (es. un progettista), dovrebbe essere effettuato da un gruppo composto dagli specialisti coinvolti nella fornitura. Ogni modifica all’ordine deve essere tempestivamente comunicata a tutte le parti interessate. 115 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 115. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.2.3 Comunicazioni con il cliente L’organizzazione deve disporre strumenti adeguati per comunicare con il cliente, in particolare , per tutto ciò che riguarda: informazioni relative al prodotto; quesiti, gestione di contratti o di ordini, compresi i relativi aggiornamenti; informazioni di ritorno del cliente, compresi eventuali reclami. Chi e come può emettere preventivi/offerte, accettare ordini, accettare modifiche Chi deve analizzare i feedback del cliente, compresi i reclami Chi e come può dare informazioni su prodotti e servizi 116 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 116. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3 Progettazione e sviluppo La progettazione si basa su 5 elementi fondamentali: DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI PIANIFICAZIONE ESECUZIONE DELLE ATTIVITÀ PROGETTUALI RIESAME, VERIFICA E VALIDAZIONE DOCUMENTAZIONE DEI RISULTATI DELLA PROGETTAZIONE 117 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 117. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3 Progettazione e sviluppo La progettazione deve tradurre le esigenze del cliente (riportate nel piano di prodotto, nel contratto, ecc.) in specifiche tecniche che riguardano i: Materiali in input; Prodotti finiti/Servizi; Processi di produzione e/o erogazione dei servizi. 118 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 118. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3 Progettazione e sviluppo La progettazione deve dar luogo ad un prodotto/servizio: Fattibile e verificabile; Che soddisfi il cliente ad un costo accettabile; Che consenta di realizzare un ritorno economico; Conforme alle prescrizioni di legge. 119 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 119. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3 Progettazione e sviluppo Le attività di progettazione devono essere: PIANIFICATE DOCUMENTATE RIESAMINATE VERIFICATE VALIDATE § 7.3.1 § 7.3.5 § 7.3.4 Dati in ingresso Dati in uscita § 7.3.2 § 7.3.3 § 7.3.6 120 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 120. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 La pianificazione della progettazione consente di monitorare il suo stato di avanzamento 7.3.1 Pianificazione della progettazione e sviluppo L’organizzazione deve pianificare e tenere sotto controllo la progettazione e sviluppo del prodotto e/o servizio. Durante la pianificazione della progettazione, l’organizzazione deve stabilire: 1. Le attività da svolgere, la loro successione, le relative responsabilità 2. La tempistica di realizzazione di ciascuna attività 3. Eventuali documenti di supporto per l’esecuzione della singola attività 4. Eventuali documenti risultanti da ogni singola attività Nota Il riesame, la verifica e la validazione della progettazione e sviluppo hanno finalità distinte. Essi possono essere effettuati e registrati separatamente o in qualsiasi combinazione, come appropriato per il prodotto e per l'organizzazione. 121 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 121. Definire le responsabilità e le autorità per la progettazione: Chi deve fare, che cosa? REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3.1 Pianificazione della progettazione e sviluppo Il processo di progettazione e sviluppo deve essere pianificato e tenuto sistematicamente sotto controllo. In particolare seguendo i paragrafi della norma, devono essere stabiliti i seguenti controlli: Definire le fasi della progettazione; Pianificare i momenti di riesame, di verifica e di validazione della progettazione; (L’organizzazione è chiamata a riflettere sul significato di questi tre termini e dove occorre a definire azioni specifiche per rispondere efficacemente ai relativi requisiti). Persone interessate: Gruppo di progettazione o progettista interagiscono con un insieme di soggetti che possono comprendere: il cliente, i fornitori, enti normativi ecc. 122 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 122. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3.2 Elementi in ingresso alla progettazione e sviluppo Gli elementi in ingresso devono comprendere: I requisiti funzionali e prestazionali; I requisiti cogenti applicabili; Le informazioni derivanti da precedenti progettazioni similari Altri requisiti essenziali alla progettazione e sviluppo. Gli elementi in ingresso devono essere documentati per essere successivamente confrontati con i risultati della progettazione; quindi riesaminati per verificarne l’adeguatezza; i requisiti devono essere completi e non ambigui o in conflitto tra loro. 123 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 123. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – cap. 7 7.3.2 Elementi in ingresso alla progettazione e sviluppo Cosa occorre considerare? Tra gli elementi che occorre considerare ci sono in primo luogo i requisiti del cliente, sia espressi che impliciti (per i requisiti impliciti, non espressi dal cliente, occorre una particolare sensibilità dell’azienda, in termini di competenze e capacità di ascolto e di risposta al cliente). Gli altri elementi possono riguardare: I requisiti cogenti e altri requisiti legali; Indagini di mercato; Prassi aziendali ed esperienze pregresse. 124 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 124. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo Gli elementi in uscita dalla progettazione devono poter essere posti a confronto con gli elementi in ingresso; essi devono: soddisfare i requisiti in ingresso alla progettazione e sviluppo; fornire adeguate informazioni per l’approvvigionamento, la produzione, l’erogazione di servizi; contenere o richiamare i criteri di accettazione per i prodotti; precisare le caratteristiche dei prodotti che sono essenziali per una loro sicura e adeguata utilizzazione. 125 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 125. 7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo I risultati della progettazione, una volta verificati e validati, saranno riportati in alcuni dei documenti seguenti: Disegni tecnici Specifiche/istruzioni Schede tecniche di prodotto Cicli di lavorazione Manuali d’uso e manutenzione REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 126 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 126. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.3 Elementi in uscita dalla progettazione e sviluppo Cosa è stato fatto? I risultati, gli output, della progettazione possono esprimersi in differenti documentazioni: Una progettazione tecnica nel campo delle costruzioni, dell’impiantistica, della meccanica e affini, consiste in disegni e calcoli; Una progettazione nel campo della grafica può comprendere bozzetti o un particolare layout da utilizzare in una pubblicazione; Una progettazione nella pubblicità potrebbe concretizzarsi in una campagna pubblicitaria. 127 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 127. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.4 Riesame* della progettazione e sviluppo In fasi opportune va effettuato un controllo formale della progettazione, per valutare il conseguimento delle esigenze del cliente, per identificare eventuali problemi ed intraprendere le necessarie azioni correttive. Le attività di riesame, ed eventuali azioni correttive, devono essere registrate e conservate. Al riesame devono partecipare i rappresentanti delle funzioni coinvolte nelle fasi di progettazione. *RIESAME: attività effettuata per riscontrare l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia della progettazione a conseguire i risultati pianificati. 128 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 128. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.4 Riesame della progettazione e sviluppo Siamo sulla strada giusta? Si tratta di un controllo formale della progettazione (il riesame è un’attività effettuata per riscontrare l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia della progettazione a conseguire i risultati pianificati). Il riesame può aver luogo in qualsiasi fase della progettazione; Il riesame è un’attività che può coinvolgere più persone o specialisti; Ogni riesame dovrebbe essere accompagnato da una registrazione, un report o note al margine dei progetti. L’attività di riesame può spesso sovrapporsi alle altre attività di tenuta sotto controllo della progettazione come le verifiche e le validazioni di cui di seguito daremo una definizione. 129 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 129. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.5 Verifica* della progettazione e sviluppo Le verifiche devono essere effettuate in accordo con quanto pianificato per assicurare che gli elementi in uscita dalla progettazione siano coerenti con i requisiti di ingresso. Le registrazioni dei risultati delle verifiche devono essere conservati. *VERIFICA: conferma sostenuta da evidenze oggettive (dati a supporto) del soddisfacimento di requisiti ( esigenza o aspettativa) specificati nella pianificazione. Soddisfacimento di requisiti (esigenza o aspettativa) specificati nella pianificazione. 130 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 130. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.5 Verifica della progettazione e sviluppo Abbiamo fatto bene? La verifica è un’attività che consente di confrontare i risultati della progettazione con i dati e/o i requisiti in ingresso per attestarne la coerenza. Sono applicabili diversi metodi di verifica: Esecuzione di calcoli alternativi; Confronto tra progetti simili; Prove , dimostrazioni; In altri casi conviene applicare le procedure di verifica suggerite sia da organismi specializzati sia dalla stato dell’arte del settore di riferimento. 131 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 131. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.6 Validazione* della progettazione e sviluppo Deve essere effettuata la validazione della progettazione in accordo con quanto pianificato per assicurare che il prodotto risultante dalla progettazione sia in grado di soddisfare i requisiti per l’applicazione specificata o, dove conosciuta, per quella prevista. Dove applicabile la validazione deve essere effettuata prima della consegna o dell’utilizzazione del prodotto. Le registrazione dei risultati della validazione e delle eventuali azioni necessarie devono essere conservate. VALIDAZIONE E’ l’esame dell’adeguatezza all’uso, compreso l’accordo del cliente *VALIDAZIONE: conferma sostenuta da evidenze oggettive (dati a supporto) che i requisiti (esigenza o aspettativa) relativi ad una specifica utilizzazione o applicazione prevista sono stati soddisfatti. 132 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 132. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.6 Validazione della progettazione e sviluppo La progettazione, risponde ai requisiti del cliente, Funziona? La validazione è un processo per verificare se, nel caso specifico, il progetto di un prodotto/servizio è in grado di soddisfare le esigenze del cliente in termini di utilizzo e funzionalità. Il processo di validazione può essere declinato in diversi modi: la verifica che un prodotto o servizio risponde alle specifiche e alle esigenze individuate nel corso di un’indagine di mercato. Quando il prodotto è la progettazione stessa, il progettista dovrebbe verificare che il progetto corrisponda ai requisiti concordati con il cliente. Una validazione può essere anche effettuata dal cliente o dall’utente finale come nel caso di un software, stabilendo, ad esempio, un canale di comunicazione continua, applicando un feed-back. 133 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 133. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.7 Tenuta sotto controllo delle modifiche della progettazione e sviluppo Le modifiche della progettazione devono essere identificate e le relative registrazioni conservate. Le modifiche devono essere riesaminate, verificate e validate, come opportuno, ed approvate prima della loro attuazione. Il riesame delle modifiche della progettazione deve comprendere la valutazione degli effetti che tali modifiche hanno sulle parti componenti o sui prodotti già consegnati. Le registrazione dei risultati delle modifiche e delle eventuali azioni necessarie devono essere conservate. 134 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 134. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.3.7 Tenuta sotto controllo delle modifiche della progettazione e sviluppo Tenuta sotto controllo delle modifiche Le modifiche della progettazione possono trarre origine da diverse cause: Cambio delle specifiche; Richieste da parte del mercato di un prodotto migliorato o alternativo; Dalle stesse attività di riesame, verifica e validazione. 135 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 135. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.4 Approvvigionamento Nella moderna gestione d’azienda esiste la tendenza ad affidare a fornitori specializzati la realizzazione di alcune particolari fasi di lavorazione: fenomeno noto come OUTSOURCING. I VANTAGGI Struttura produttiva interna più snella Minori controlli sul processo produttivo Responsabilità della qualità dei semilavorati attribuita al fornitore Il semilavorato non conforme viene restituito al fornitore Riduzione dei costi di produzione GLI SVANTAGGI Possibile dipendenza dal fornitore altamente specializzato 136 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 136. Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 4 OUTSOURCING (processo affidato all’esterno). Differenze fondamentali tra processo di fornitura e processo di Outsourcing PROCESSO DI FORNITURA PROCESSO DI OUTSOURCING Specifiche tecniche del Prodotto/Servizio sviluppate dall’azienda cliente Produzione/Servizio Affidati a più fornitori Controllo Qualità Passa - non passa Progettazione e sviluppo del Prodotto/Servizio in collaborazione con il fornitore Outsourcing (esternalizzazione del processo) Monitoraggio e controllo del processo in outsourcing 137 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 137. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.4 Approvvigionamento L’organizzazione deve tenere sotto controllo i processi di approvvigionamento, in particolare deve: Selezionare e Valutare i propri fornitori Analizzare con attenzione il contenuto dei documenti d’ acquisto Controllare il prodotto acquistato 138 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 138. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.4.1 Processo di approvvigionamento L'organizzazione deve assicurare che il prodotto approvvigionato sia conforme ai requisiti di approvvigionamento specificati. Il tipo e l'estensione del controllo applicato sul fornitore e sul prodotto approvvigionato devono dipendere dall’effetto del prodotto approvvigionato sulla successiva realizzazione del prodotto o sul prodotto finale. 139 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 139. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 L’organizzazione deve VALUTARE e SELEZIONARE i fornitori in base alla loro capacità di fornire prodotti conformi ai requisiti specificati dall’organizzazione. Devono essere stabiliti i CRITERI per la selezione, valutazione e rivalutazione PERIODICA dei fornitori. I risultati delle valutazioni e di tutte le azioni necessarie scaturite dalla valutazione devono essere registrate e conservate. 7.4.1 Processo di approvvigionamento 140 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 140. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 Accertamento della capacità del fornitore Informazioni commerciali e dal mercato Accertamento sul posto Valutazione di campioni del prodotto Esperienze rese pubbliche da altri utilizzatori 7.4.1 Processo di approvvigionamento 141 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 141. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 Fattori che influenzano la scelta: Economico/Commerciali Organizzativi e di struttura Tecnici Relativi al SGQ 7.4.1 Processo di approvvigionamento 142 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 142. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.4.1 Processo di approvvigionamento E’ necessario indicare dei requisiti di approvvigionamento, da chi li otteniamo? L’azienda deve individuare i prodotti e i servizi acquistati che possono avere un’influenza sulla qualità dei prodotti/servizi offerti; quindi selezionare quei fornitori che sono in grado di soddisfare i requisiti specificati dall’azienda. I fornitori una volta qualificati e inclusi in una lista di fornitori qualificati, vanno monitorati per accertare se sono in grado di mantenere costante il livello di qualità della fornitura. L’estensione dei controlli deve essere direttamente proporzionale all’importanza del prodotto servizio approvvigionato. 143 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 143. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.4.2 Informazioni relative all’approvvigionamento Le informazioni per l’approvvigionamento devono descrivere i prodotti da acquistare, ivi inclusi, ove opportuno: I requisiti per l’approvazione del prodotto, delle procedure, dei processi e delle apparecchiature; I requisiti per la qualificazione del personale (caratteristiche del personale addetto alle lavorazioni critiche per la qualità e l’affidabilità della fornitura); Il riferimento a specifici requisiti del SGQ (Es. la richiesta di assicurare la rintracciabilità del prodotto fornito). 144 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 144. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.4.2 Informazioni relative all’approvvigionamento Cosa ci occorre? Per ottenere ciò di cui un’azienda ha bisogno è necessario determinare con precisione ciò di cui si ha bisogno prodotti o servizi che siano. Un ordine di acquisto dovrebbe essere sempre scritto Evitare ordini telefonici o verbali L’ordine deve essere sufficientemente dettagliato e riesaminato dal responsabile acquisti prima dell’emissione 145 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 145. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.4.3 Verifica del prodotto approvvigionato Può essere opportuno stabilire forme di controllo documentale ed ispezioni sui prodotti/servizi ricevuti. L’efficacia e l’efficienza delle forniture può essere valutata con attività di monitoraggio e misurazione degli input. Se l’azienda o un suo cliente intende effettuare verifiche presso il fornitore, le modalità per la loro attuazione, dovrebbero essere concordate e incluse nell’ordine di acquisto. L’azienda deve controllare ciò che è stato acquistato 146 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 146. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.4.3 Verifica del prodotto approvvigionato Si è ricevuto ciò che si è ordinato? Ogni azienda deve controllare i prodotti in ingresso, anche applicando il semplice controllo della bolla di consegna. E’ necessario verificare se la merce corrisponde a quella ordinata. In alcuni casi, potrebbe essere concesso il Free Pass (Metodo basato sulla fiducia) quando il fornitore sia certificato o sia un outsourscer ed esercita tutti i controlli a valle del suo processo, prima della consegna del prodotto. 147 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 147. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5 Produzione ed erogazione del servizio Le attività di produzione devono essere organizzate e programmate e tenute sotto controllo FINALITA’ Garantire la stabilità e la ripetizione dei processi Mantenere costante Il livello qualitativo dei prodotti/servizi Garantire la stabilità e la ripetizione dei processi 148 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 148. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.1 Tenuta sotto controllo della produzione e dell’erogazione del servizio Ogni organizzazione per gestire il processo di fabbricazione del prodotto o l’erogazione del servizio, deve pianificare ed effettuare le attività di produzione e di erogazione del servizio in condizioni controllate. La tenuta sotto controllo delle proprie azioni è assicurata, con una corretta gestione del processo: con la pianificazione, il monitoraggio e il controllo. Nelle aziende che operano per commessa o per progetti sarebbe opportuno operare un approccio basato sul Project Management o sullo sviluppo e gestione di un piano qualità della commessa (vedi norma UNI ISO 10005:1996 linea guida perla redazione di un Piano Qualità della Commessa). 149 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 149. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.1 Tenuta sotto controllo della produzione e dell’erogazione del servizio Il requisito è applicato anche alle attività eseguite dopo la realizzazione del prodotto o l’erogazione del servizio: rilascio/consegna. Attività di installazione Attività di manutenzione Fornitura ricambi ASSISTENZA POST-VENDITA 150 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 150. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.1 Tenuta sotto controllo della produzione e dell’erogazione del servizio La produzione deve essere: Pianificata: (sviluppare un piano per gestire il processo di produzione e/o l’erogazione del servizio) Controllata: (con strumenti adeguati come Istruzioni Operative, Punti di Controllo lungo il processo e Apparecchiature di misura) Ottimizzata: (stabilire il giusto rapporto qualità/costo) 151 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 151. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.1 Tenuta sotto controllo della produzione e dell’erogazione del servizio Produzione e erogazione di servizi Cosa fare per gestire i processi Istruzioni operative, cicli di produzione Documenti con le caratteristiche dei Prodotti e/o Servizi Metodi DEFINIRE... DISPORRE... UTILIZZARE... AVVALERSI DI... Mezzi Materiali Manodopera Attrezzature e Apparecchiature di misura adeguati Materie prime e Semilavorati Conformi ai requisiti di qualità specificati Personale continuamente formato, addestrato e specializzato 152 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 152. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.2 Validazione dei processi di produzione e di erogazione del servizio La VALIDAZIONE dei processi si applica: Quando il risultato finale del processo non può essere verificato da successive attività di misurazione o monitoraggio; Quando eventuali carenze possono evidenziarsi solo dopo che il prodotto sia stato utilizzato o il servizio erogato. In questo caso l’organizzazione deve: Predisporre un elenco dei parametri critici del processo e definire per ogni parametro le tolleranze ammissibili; Predisporre le attrezzature idonee per ogni processo; Predisporre l’addestramento necessario per gli operatori addetti al processo; Effettuare prove o realizzare campioni, registrando tutti i parametri e le variabili applicate Approvare formalmente il processo collaudato. 153 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 153. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.2 Validazione dei processi di produzione e di erogazione del servizio La validazione va applicata quando non è possibile misurare immediatamente il risultato del processo. 1. Esistono alcuni processi, prodotti e/o servizi ad essi associati per i quali i risultati delle misurazioni non possono essere immediatamente disponibili; 2. Esistono processi per i quali le misurazioni non possono essere effettuate in quanto il prodotto/servizio sarà distrutto durante il processo stesso . Esempio 1 - per ottenere la resistenza progettata , nel caso di una gettata di calcestruzzo, la quantità di cemento, acqua e inerte deve essere accuratamente predeterminata e la lavorazione deve essere effettuata da personale esperto. Esempio 2 - In una lavorazione di saldatura, Il saldatore deve essere qualificato e patentato per potere operare correttamente: solo eseguendo una saldatura secondo una proceduta codificata si ottiene la garanzia della necessaria resistenza. 154 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 154. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.3 Identificazione e rintracciabilità L'organizzazione, ove appropriato, deve identificare il prodotto con mezzi adeguati lungo tutto il suo processo di produzione. L’identificazione dei prodotti, dei materiali e dei componenti deve essere adeguatamente assicurata al ricevimento in azienda e alla consegna al cliente Deve essere identificato lo stato di avanzamento dei prodotti/servizi in relazione ai monitoraggi, controlli e misurazioni eseguiti Qualora sia richiesta, per uno specifico prodotto, la rintracciabilità (per legge, per contratto, o per necessità interne) ogni esemplare deve essere univocamente identificato per consentirne la correlazione con i documenti ad esso collegati 155 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 155. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.3 Identificazione e rintracciabilità Identificazione: Individuazione univoca di un prodotto/servizio , effettuata mediante Apposizione di opportuni codici identificativi sul prodotto o sui relativi contenitori/documenti Deve essere garantita l’ impossibilità di confondere un semilavorato con un prodotto o con un componente, ecc. 156 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 156. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.3 Identificazione e rintracciabilità Stato di avanzamento Occorre individuare un metodo che permetta di distinguere il controllato dal non controllato, per identificare la fase di lavorazione in cui si trova la materia prima, il semilavorato, il prodotto finito o il servizio erogato. 157 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 157. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.3 Identificazione e rintracciabilità Stato di avanzamento I metodi utilizzati devono essere Efficaci e di facile applicazione ESEMPI: Predisposizione di aree identificate con opportuna segnaletica Apposizione di cartellini, bollini, targhe Correlazione tra cicli di lavorazione/controllo col relativo prodotto e/o servizio 158 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 158. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.3 Identificazione e rintracciabilità RINTRACCIABILITA’ Tenere traccia di ciò che si sta producendo (prodotto) o erogando (servizio) Identificare il prodotto e/o il servizio significa, oltre ad individuare l’identità del prodotto/servizi, descrivere lo stato del processo e applicare un metodo di registrazione (attraverso numeri di matricola, codici alfanumerici, codici a barre). Rintracciabilità significa sapere da dove proviene un prodotto e/o un servizio e lo stato di lavorazione del prodotto e/o del servizio in oggetto. 159 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 159. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.4 Proprietà del cliente L’organizzazione deve aver cura delle proprietà del cliente quando esse sono sotto il suo controllo o vengono utilizzate dall’organizzazione stessa. L’organizzazione deve identificare, verificare, proteggere e salvaguardare le proprietà del cliente, compresi gli asset intangibili (know How, brevetti, ecc.) messe a disposizione per essere utilizzate e incorporate nei prodotti. Quando i materiali e i prodotti, forniti dal cliente, siano danneggiati o inadeguati all’utilizzazione; è necessario comunicare tale stato di cose al cliente e intraprendere le necessarie iniziative. Nota La proprietà del cliente può comprendere proprietà intellettuale e dati personali. 160 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 160. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.5 Conservazione del prodotto Cura del prodotto/servizio Ogni azienda con la cura e protezione del prodotto deve garantire la perfetta conservazione del prodotto fino alla consegna finale; in generale le fasi che garantiscono la conservazione del prodotto sono: Movimentazione in questa fase è necessario prendere tutte le precauzioni di movimentazione per evitare i possibili danni ai materiali o ai prodotti (es manipolazione di metalli soggetti a corrosione da impronte, manipolazione di cibo, ecc.). Gli Imballaggi: dovrebbero essere sempre appropriati. 161 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 161. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.5.5 Conservazione del prodotto CORRETTA CONSERVAZIONE SISTEMI DI CARICO CRITERI DI SICUREZZA CONDIZIONI AMBIENTALI METODI DI ROTAZIONE MAGAZZINO MOVIMENTAZIONE IMMAGAZZINAMENTO PROTEZIONE IMBALLAGGIO TIPOLOGIA DI MEZZI SISTEMI DI CARICO CRITERI DI SICUREZZA MANUTENZIONE NATURA DEL PRODOTTO DA SPEDIRE MEZZI DI TRASPORTO ISTRUZIONI DI IMBALLAGGIO PESI E INGOMBRI IDENTIFICAZIONE E SEGNALAZIONI 162 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 162. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.6 Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di monitoraggio e di misurazione L’organizzazione deve individuare i monitoraggi e le misurazioni da effettuare; L’organizzazione deve individuare i dispositivi di monitoraggio e di misurazione necessari a fornire evidenza della conformità dei prodotti ai requisiti stabiliti. Taratura L’insieme delle operazioni che stabiliscono, sotto condizioni specificate, relazioni tra valori indicati da uno strumento di misurazione o da un sistema di misurazione o valori rappresentati da un campione materiale e i corrispondenti valori noti di un misurando (ISO 10012). 163 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 163. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.6 Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di monitoraggio e di misurazione Affidabilità delle apparecchiature di misurazione e controllo Questo paragrafo si applica a tutte quelle aziende in cui sono utilizzate apparecchiature per misura e prova. Determinate le attività di monitoraggio, l’azienda deve scegliere le apparecchiature adatte ad effettuare il suddetto monitoraggio per valutare la conformità dei prodotti ai requisiti specificati. Tutte le apparecchiature devono essere controllate e tarate. Il requisito si applica solo alle apparecchiature che possono influire sulla qualità. In caso di utilizzo di apparecchiature solo a scopo indicativo, queste non devono essere tarate. Il software di prova dovrebbe essere sottoposto a qualche forma di validazione per accertare che possa eseguire le misurazioni richieste. 164 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 164. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.6 Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di monitoraggio e di misurazione Quando viene utilizzato un software per monitorare e misurare requisiti specificati, deve essere confermata la sua capacità di soddisfare l’applicazione prevista. Questa conferma deve precedere l’utilizzazione iniziale e, per quanto necessario, deve essere ripetuta. Nota La conferma della capacità del software di soddisfare l’applicazione prevista comprende generalmente la sua verifica e la gestione della sua configurazione affinché ne sia conservata l'adeguatezza all’utilizzazione. 165 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 165. REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 7 7.6 Tenuta sotto controllo delle apparecchiature di monitoraggio e di misurazione ISTITUTI METROLOGICI PRIMARI Accreditano i centri SIT Tarano campioni e strumenti Realizzano e conservano campioni nazionali Tarano gli strumenti reperibili sul mercato Eseguono misure riferibili a campioni CENTRI DI TARATURA STRUMENTI REPERIBILI SUL MERCATO 166 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione
  • 166. MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO UNI EN ISO 9001:2008 – Cap. 8 8 MISURAZIONI ANALISI E MIGLIORAMENTO Tale punto si articola in tre momenti che fissano una successione obbligata di fasi: Primo momento: misurazione degli elementi del SGQ e del prodotto/servizio; Secondo momento: elaborazione e analisi dei dati risultanti dalle misurazioni; Terzo momento: decisioni di miglioramento basate sull’analisi dei dati. Per attuare le fasi suddette, è necessario che l’organizzazione stabilisca mediante procedure o istruzioni: Quali misure e controlli attuare sui diversi processi; In quali fasi e con quale frequenza attuare tali misure e controlli; Registrare i risultati; Valutare se le misure e i controlli siano appropriati. 167 P.Buongiovanni: Consulenza & Formazione