L’Italia possiede un sistema sanitario pubblico universalistico. Cosa comporta per il nostro paese? Quanto ci costa? Vedremo come, nonostante tutte le inefficienze, il nostro sistema ha ancora ottimi livelli di qualità.
Quanto si spende in Italia nel settore della sanità?
1. Quanto si spende in Italia nel settore della
Sanità?
Di Fabio Cassanelli e Federico Tremoloso
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2. I principi della Sanità pubblica in Italia
La prima parte dell’articolo 32 della Costituzione recita “La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite
agli indigenti”. Secondo questi principi nel 1978 fu creato il Servizio Sanitario Nazionale. Il
Ministero della Salute definisce il SSN, come un sistema che «garantisce l’assistenza sanitaria a
tutti i cittadini senza distinzioni di genere, residenza, età, reddito e lavoro».
Questo principio è detto «universalistico» e vige anche in Stati come l’Inghilterra. Gli Stati Uniti
nonostante recenti tentativi di riforma possiedono un sistema sanitario NON universalistico.
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3. I Livelli Essenziali di Assistenza
Un altro principio fondamentale del Sistema Sanitario
Nazionale sono i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza),
entrato in vigore in Italia nell’anno 2002.
Il Ministero della Salute li definisce così:
«I Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono costituiti
dall’insieme delle attività, dei servizi e delle
prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (Ssn)
eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il
pagamento di un ticket, indipendentemente dal
reddito e dal luogo di residenza.»
Clicca QUI per scoprire le prestazioni incluse.
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4. Quanto spende l’Italia?
Se rapportiamo la spesa sanitaria al PIL vediamo che i paesi sviluppati spendono molto più di
quelli emergenti e che l’Italia spende meno della maggior parte dei paesi occidentali.
9,27%
9,00%
8,40%
8,24%
8,05%
7,82%
7,32%
7,07%
3,84%
3,84%
1,27%
Francia
Germania
Usa
Regno
Unito
Canada
Giappone
Italia
Fonte: World Health Statistics 2012
Spagna
Cina
Brasile
India
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5. I costi complessivi della sanità
Se consideriamo anche la spesa sanitaria privata, vediamo che in un sistema non universalistico
come quello USA si spende molto di più che negli altri paesi.
20,00%
18,00%
16,00%
14,00%
12,00%
10,00%
8,00%
6,00%
4,00%
2,00%
0,00%
Spesa sanitaria privata (% sul Pil)
Spesa sanitaria pubblica (% sul Pil)
Fonte: World Health Statistics 2012
Sulla spesa privata pesano molto i premi delle polizze assicurative pagate ogni anno dai
cittadini. Il valore del premio aumenta proporzionalmente al rischio del cittadino di ammalarsi.
6. L’indice di qualità nella sanità
Per analizzare in modo più completo gli aspetti della spesa sanitaria, necessariamente dovremo
capire anche se tale spesa si traduce in qualità dei servizi.
La World Health Organization ha stilato un’indice per calcolare la performance della sanità degli
Stati del mondo. Ecco i primi 10:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
9)
10)
Francia
Italia
San Marino
Andorra
Malta
Singapore
Spagna
Oman
Austria
Giappone
Come vediamo l’Italia è tra i primi posti nel mondo. Un caso di eccellenza con costi in proporzione
inferiori rispetto alle altre nazioni come visto nel grafico precedente.
7. Ma come spende lo Stato per garantire la sanità
universale?
Ma torniamo all’Italia e
scopriamo come lo Stato
spende nella sanità.
Quasi i 2/3 della spesa coprono
gli stipendi del personale e
l’acquisto di beni e servizi
(siringhe, disinfettanti ecc..).
Come osserviamo però che
circa 1/3 della spesa sanitaria
ruota intorno alla medicina
convenzionata ed accreditata.
Cosa vogliono dire questi due
termini?
Personale
29,80%
36,10%
34,10%
Spesa in miliardi
Fonte: Ministero della salute
Beni e Servizi
Medicina
Convenzionata ed
Accreditata
8. Un po’ di chiarezza sui termini… (1)
La medicina convenzionata con il Sistema Sanitario
Nazionale comprende tutti gli operatori sanitari privati
che operano sotto «convenzione» ma non sono
dipendenti dello Stato.
Per esempio il medico di famiglia convenzionato,
riceve una quantità di fondi in base al numero di
pazienti registrati presso il suo studio ma non è un
dipendente pubblico.
9. Un po’ di chiarezza sui termini… (2)
La medicina accreditata riguarda invece quelle
strutture (ospedali, cliniche) private di cui la
Regione verifica il possesso di standard qualitativi,
organizzativi e strutturali equiparandole poi di
fatto a quelle pubbliche.
Una volta ottenuto l'accreditamento la struttura
privata stipula accordi con la Regione, stabilendo il
numero di prestazioni che il SSN "acquista" da
quella struttura o da quel professionista privato
accreditato. In questo modo le strutture
accreditate possono effettuare visite o interventi
chirurgici il cui costo è rimborsato dallo Stato allo
stesso modo di quelli erogati in un'azienda
ospedaliera pubblica.
10. La riduzione dei Deficit Sanitario.
Come si osserva nel seguente grafico ogni anno in Italia il SSN spende più di quanto riesca a
finanziarsi. La differenza tra entrate e uscite si chiama Deficit Sanitario ed è calcolato in % sul
Pil.
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
1993
0,00%
1992
Questo indicatore ha avuto trend crescenti e decrescenti, ed è stato portato ai minimi degli ultimi 15
anni nel 2011, avvicinandosi al pareggio.
-0,10%
-0,20%
-0,30%
-0,40%
-0,50%
-0,60%
Fonte: Ministero della salute
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11. Come stiamo riducendo il deficit sanitario?
Dal 2001 in Italia sanità e trasporto pubblico sono di
competenza delle Regioni.
Di conseguenza il deficit sanitario nazionale non è altro che
la somma di tutti i deficit o surplus regionali.
Per contrastare questo deficit sono stati avviati i cosiddetti
Piani di rientro che hanno contribuito fortemente al
contenimento del deficit.
Ma quali sono tutte le Regioni sottoposte a piano di
rientro?
Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Molise,
Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Sardegna e Liguria sono uscite dalla procedura nel
2009.
12. Conclusioni
Dopo aver compiuto questa vision d’insieme sui costi della Sanità pubblica in Italia, occorrerà
analizzare il profondo rapporto tra la sanità e le Regioni.
Come abbiamo accennato nella slide precedente, dal 2001 tocca a loro farsi carico della
qualità dei sistemi sanitari regionali e della progressiva riduzione del deficit sanitario.
Nella seconda puntata parleremo di questo e non solo, prendendo ad esempio tre casi
emblematici: L’Emilia Romagna, il Piemonte e la Campania.
13. Sitografia
Costituzione della Repubblica Italiana
Ministero della Salute – I LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), i dati sul deficit
sanitario e sulla spesa sanitaria.
Organizzazione Mondiale della Sanità – World Health Statistics 2012
Organizzazione Mondiale della Sanità - Measuring overall health system
performance for 191 countries.