1. ANCIEN RÉGIME (ANTICO REGIME)
L’espressione Ancìen regime (Antico
regime) indica le caratteristiche sociali,
politiche e culturali della società che si
consolida in Europa tra la metà del ‘500 e
quella del ‘600.
In questo contesto il sovrano era
considerato una figura sacra, in quanto si
pensava che il suo potere fosse
legittimato da Dio. Perciò si trattava di
un potere assoluto, cioè superiore a ogni
legge.
Il termine verrà coniato in Francia nel
1790 durante la Rivoluzione francese, in
un contesto di radicale rinnovamento e
di critica nei confronti del passato; esso
investe non solo la società francese, ma
quella europea nel suo complesso (con le
rilevanti eccezioni dell’Inghilterra e
dell’Olanda).
2. La fine dell’Ancién Regime
L’istituzione dell’Ancien Régime
L'istituzione politica dell'antico regime era la
monarchia assoluta, fondata sull'autorità illimitata
del re. Si trattava di divisione in ceti, ovvero in gruppi
più ristretti:
● Il clero e la nobiltà che godevano di grossi
privilegi;
● Il Terzo Stato, era il più numeroso e
comprendeva contadini, commercianti,
artigiani e operai. Non godeva di alcun
privilegio politico ed era costretto a pagare le
tasse. La sua ribellione portò allo scoppio della
Rivoluzione Francese.
Con la Rivoluzione Francese, iniziò la crisi
dell‘Ancien Régime facendo subentrare la
monarchia limitata per volontà della nazione.
La società iniziò ad essere fondata
sull'uguaglianza civile e politica degli
individui in quanto tali, sui diritti dell'uomo e
del cittadino. Queste trasformazioni
portarono a cambiamenti sociali, in tempi
diversi, anche fuori dalla Francia.
Mentre il
compito della
nobiltà era
quello di
difendere la
società
accedendo alle
più alte cariche
pubbliche o
militari, gli
ecclesiastici
facevano da
ponte tra Dio e
l'uomo e il terzo
stato si
occupava
dell’agricoltura.
4. Il dispotismo illuminato in Italia
Le riforme illuministiche in Europa
In Prussia Federico II:
▪ Rafforzò l’esercito, modello di innovazione e disciplina, e potenziò l’economia.
▪ Limitò la pena di morte e sostenne l’associazionismo massonico e la tolleranza
religiosa.
▪ Bonificò vasti territori per avere più campi da coltivare.
Il Portogallo dei Braganza fu lo Stato iberico più innovatore grazie al ministro di
Giuseppe I che diede stimolo all’economia, rafforzò l’esercito e attuò un disegno
di centralizzazione statale basato sulla lotta ai privilegi di clero e nobiltà.
Forte polemica contro alcuni ordini religiosi come quello dei gesuiti.
Maria Teresa d’Austria: ristrutturazione degli uffici pubblici, abolizione della vendita delle cariche, entrata in
vigore del catasto, nascita delle biblioteche, accademie e periodici.
Giuseppe II d’Austria: abolizione della tortura e sostengo dello sviluppo economico e commerciale.
Pietro Leopoldo : abolizione della pena di morte, delle dogane interne e delle corporazioni, riforma della
giustizia ed elaborazione di un progetto di ristrutturazione della gerarchia ecclesiastica toscana.
Carlo III di Borbone: diversi tentativi di messa in atto delle riforme illuministiche, tentativi che incontrarono però
forti resistenze.
L’attività dei sovrani e dei loro ministri non conseguì i risultati sperati. Una concezione astratta dei bisogni dei
sudditi e dei rimedi per ammodernare le strutture dello stato si scontrò con realtà economicamente arretrate o
con l'incapacità dei sovrani illuminati di costruire solide alleanze con i gruppi sociali che dalle riforme avrebbero
tratto vantaggi.
Il dispotismo è
quella tipologia di
governo monarchico
nella quale il
sovrano (monarca
illuminato) attua una
serie di riforme
ispirate alla cultura
illuminista: la sua
opera è quindi
indirizzata a far
trionfare i principi
della ragione.
5. Milano sotto il governo di Maria Teresa d’Austria e Giuseppe II d’Austria
•figlia di Carlo VI d’Asburgo e Elisabetta Cristina di Brunswick-Wolfenbuttel;
•nasce a Vienna nel 1717;
•sale al trono nel 1740;
•sposa di Francesco I di Lorena (Granduca di Toscana);
•governa territori formati da paesi ereditari (province di Austria, Boemia, Moravia, Slesia) che di paesi acquisiti alla fine del 600 (Ducato di Milano, Paesi Bassi, Ungheria,
Transilvania, Belgrado e vicine aree del Danubio);
•figlio di Francesco I di Lorena e Maria Teresa d’Austria;
•nasce a Vienna nel 1741;
•sale al trono nel 1765 (in aiuto alla madre) e nel 1780 (autonomamente);
•sposa Maria Isabella di Parma e poi Maria Giuseppa di Baviera;
•si trova a governare gli stessi possedimenti della madre;
Milano tra il 1600-1700:
•devastazione a causa della peste;
•carestia a causa della guerra dei 30 anni;
•riesce a restaurare la sua economia grazie al ceto dirigente;
•maggiore centro di penetrazione illuministica;
•ufficialmente riconosciuta come territorio austriaco;
- Figlio di Francesco I di Lorena e Maria Teresa d’Austria;
- Nasce a Vienna nel 1741;
- Sale al trono nel 1765 (in aiuto alla madre) e nel 1780
(autonomamente);
- Sposa Maria Isabella di Parma e poi Maria Giuseppa di
Baviera;
- Si trova a governare gli stessi possedimenti della madre;
Milano tra il 1600-1700:
- Devastazione a causa della peste;
- Carestia a causa della guerra dei 30 anni;
- Riesce a restaurare la sua economia grazie al ceto
Dirigente;
- Maggiore centro di penetrazione illuministica;
- Ufficialmente riconosciuta come territorio
austriaco;
- Figlia di Carlo VI d’Asburgo e Elisabetta Cristina di
Brunswick-Wolfenbuttel;
- Nasce a Vienna nel 1717;
- Sale al trono nel 1740;
- Sposa di Francesco I di Lorena (Granduca di Toscana);
- Governa territori formati da paesi ereditari (province di Austria,
Boemia, Moravia, Slesia) che di paesi acquisiti alla fine del 600
(Ducato di Milano, Paesi Bassi, Ungheria, Transilvania, Belgrado e
vicine aree del Danubio);
6. Le riforme elaborate da Maria Teresa:
- Riorganizzazione del commissario generale di guerra (1746);
- Riforma amministrativa che concentrava le direzioni politiche e
finanziarie (1749);
- Formazione del collegio Theresianum (1749);
- Formazione dell’accademia militare di Wiener Neustadt (1752);
- Riforme religiose ecclesiastiche (pagamento delle tasse per il
clero);
- Decreto di espulsione degli ebrei(1744);
- Programma di alfabetizzazione e riformazione dei collegi;
- Restaurazione del palazzo ducale che poi venne rinominato
“imperiale e regio architetto”;
- Espansione edilizia di Milano e del suo decoro urbano;
Le riforme elaborate da Giuseppe II:
- Abolizione della censura ecclesiastica, dei piccoli
conventi della servitù della gleba;
- Ristrutturazione dei seminari e delle parrocchie;
- Aperture dei pubblici uffici a tutte le confessioni cristiane
ed estensione dei diritti civili ai sudditi di religione
ebraica;
- Sostenitore dello sviluppo economico e commerciale
(mercantilismo, fisiocrazia, liberismo);
7. Conosciuta come
Caterina la Grande, fu
imperatrice dal 1762 alla
morte.
Vuole riformare il suo
stato perciò cerca di
avvicinare i potenti
dell’Impero per avere il
loro consenso.
È consapevole
dell’arretratezza del
suo popolo.
• Fece bonificare i terreni
paludosi, ampliò e potenziò
molti porti commerciali.
• Fece costruire scuole,
orfanotrofi, ospedali.
Caterina II di Russia
Si ebbe una rivolta
conclusasi con un nuovo
corso di riforme.
I contadini venivano
sfruttati.
Tuttavia i soldi non erano
abbastanza in quanto gran
parte della popolazione non
pagava le tasse ES: La classe
nobiliare e la Chiesa
ortodossa.
• Confiscò i beni della
Chiesa.
• Comincia con il
riformare le scuole
superiori per i Cadetti
della Frontiera.
8. La cronologia dell’ordine della Compagnia di Gesù
■ 1540, Paolo III istituisce la Compagnia di Gesù
■ 1759, i gesuiti vengono espulsi dal Portogallo
■ 1764, i gesuiti vengono espulsi dalla Francia
■ 1767, i gesuiti vengono espulsi dalla Spagna, Regno di Napoli e Sicilia
■ 1768, i gesuiti vengono espulsi dal Ducato di Parma e di Piacenza
■ 1773, Papa Clemente XIV sopprime l’ordine della Compagnia di Gesù
■ 1814, Papa Pio VII ricostituisce l’ordine.
I sovrani e la chiesa
Con il Giurisdizionalismo i sovrani cercarono di:
● Sottrarre alla Chiesa le sue proprietà ed eliminare i vecchi privilegi;
● Acquisire il controllo dell’istruzione e della cultura nei collegi e nelle università.
Gli scontri con la Chiesa iniziarono in Portogallo, paese cattolico, dove la Corona era
costretta a spendere buona parte delle sue entrate per il mantenimento dei sacerdoti.
■ Il Marchese di Pombal accusò i gesuiti di sete di potere e denaro.
■ Nel 1759 fece imprigionare tutti i gesuiti residenti nel Paese e nelle colonie
procedendo al sequestro dei collegi e dei beni della Compagnia.
■ L’ esempio portoghese fu seguito negli anni successivi dalla Francia, Spagna e dai
Borbone di Napoli e di Parma.
■ Nel 1773 papa Clemente XIV decretò la soppressione dell’Ordine dei Gesuiti, che
continuò a vivere clandestinamente fin quando fu restaurato, nel 1814.