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News 04/SA/2015
Lunedì,02 febbraio 2015
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi
Nella settimana n°4 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta
europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 65 (15 quelle inviate dal Ministero
della salute italiano).
L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende quattro casi:
diossine e diossina-simili polychlorobiphenyls in prodotti caseari dalla Romania;
Salmonella Brandenburg in salsicce italiane (distribuite anche in Svizzera e nella
Repubblica di San Marino); solfiti non dichiarati in funghi freschi tipo (Pleurotus
eryngii) dai Paesi Bassi; mercurio in verdesca congelata (Prionace glauca) dal
Portogallo.
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un
intervento urgente troviamo: benzalconio cloruro (BAC) in inulina da agave
biologica dal Messico; Listeria monocytogenes in due lotti di salmone affumicato
refrigerato dalla Polonia; migrazione di colore e di cromo da coltelli in acciaio
provenienti dalla Cina, via Hong Kong; presenza di dna di ruminanti in mangimi
completi per trote dall’Italia (distribuiti anche Bosnia ed Erzegovina, Grecia).
Tra i lotti respinti alle frontiere l’Italia segnala: migrazione di nichel da battitore
elettrico dalla Cina; migrazione di cromo da pelapatate cinesi; Salmonella spp. in
semi di sesamo decorticati dall’India; cattivo stato igienico di semi di sesamo dalla
Nigeria infestati da larve di insetti; fungicida (imazalil) nel pompelmo dalla Turchia;
livello di migrazione globale troppo alto da articoli per il taglio delle verdure dalla
Cina.
Fonte: ilfattoalimentare.it
Etichettatura volontaria bovina, sì anche a singoli operatori, ma con un disciplinare
E’ stato pubblicato il DM 876 del 16/01/2015, relativo a “Nuove indicazioni e
modalità applicative del regolamento (CE) n. 1760/2000 relativo all’ etichettatura
delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine".
Il legislatore si preoccupa in particolare di garantire tracciabilità e nesso tra partite di
carne e info di dettaglio; nonché verificabilità delle informazioni volontarie, e più in
genere, una non ingannevolezza. Requisiti ritenuti indispensabili per il mantenimento
della fiducia dei consumatori nei confronti della carne bovina. E nel solco della
normativa in vigore, nel “post- Mucca Pazza”.
Novità
Il nuovo DM prescrive la necessità di mantenere un disciplinare produttivoper i
singoli od organizzazioni che intendano avere info volontarie sulla carne
bovina (sistema di allevamento, razza e tipo genetico, tipologia alimentazione,
trattamenti terapeutici e periodo di sospensione degli stessi, benessere animale,
periodo di frollatura…).
E di conseguenza, “blinda” la tutela delle info della carne bovina “volontarie” in
etichetta, sgombrando il campo dai sospetti di una deregulation selvaggia.
Tuttavia, la novità è che -rispetto alla normativa precedente-, i disciplinari così
intesi possono essere proposti anche da singoli, e non solo da organizzazioni dei
produttori, nel rispetto delle procedure e verifiche da seguire.
Info volontarie “fuori disciplinare”
Un’altra novità del Decreto è costituita dal fatto che le info volontarie diverse da
quelle su esposte (e relative ad animale, allevamento o macellazione) possono
essere escluse dal disciplinare, purché veritiere ai sensi della normativa orizzontale
europea (reg. 1169/2011 dell’Unione). Un approccio semplificato per gli aspetti
considerati più “orizzontali”, sui quali il produttore si assume le proprie responsabilità.
La Banca dati informatica
Per le informazioni volontarie desumibili direttamente dalla documentazione ufficiale
che gli operatori devono tenere, questi dovranno poi predisporre unaBanca Dati
informatica da tenere a disposizione per le autorità di controllo, almeno per le fasi di
propria competenza, inclusi:
-Elenco aziende allevamento e numero iscrizione anagrafe nazionale allevamenti
- Elenco animali e numero identificazione
- Elenco macelli e codice univoco identificazione
- Elenco laboratori di sezionamento e codice univoco identificazione
- Lotti commerciali
- Esercizi di vendita
- Scarico singoli animali e lotti.
Tale banca dati dovrà essere aggiornata almeno su base settimanale, e gli operatori
dovranno mantenere la documentazione pertinente almeno per un anno.
Organizzazione produttori
Nel caso di organizzazioni che intendano adottare un disciplinare di etichettatura
facoltativa, di queste non possono far parte coloro che sono stati sanzionati per
reati legati all’uso di sostanze vietate o per reati legati al mancato rispetto delle
norme sul benessere animale.
Le organizzazioni adottano inoltre misure disciplinari apposite –entro il disciplinare-
che sanzionino o espellano membri che non si conformano al disciplinare stesso,
pregiudicandone l’efficacia.
Fonte: sicurezzaalimentare.it
Piano nazionale integrato sicurezza e qualità alimenti e mangimi, pubblicato dal
Ministero della Salute
Un piano integrato dal 2015 al 2018 (PNI), comprensivo di alimenti, sanità e
benessere animale, mangimi, sanità delle piante: dopo l’intesa in conferenza Stato-
Regioni dello scorso 18 dicembre, ora il PNI è stato pubblicato come documento.
Un approccio completo alla sicurezza alimentare, in un documento unico, che
elimina sovrapposizioni e carenze. Tra le amministrazioni coinvolte, oltre al Ministero
della Salute, i carabinieri dei NAC e dei NAS, il Corpo Forestale dello Stato, il
Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, il Ministero dell’Ambiente,
l’Agenzia delle Dogane, oltre alle Regioni e provincie autonome.
Il piano, cui è espressamente dedicato un sito del Ministero della Salute, prevede
diverse sezioni: dagli obiettivi strategici, al sistema di audit, fino al riesame e
adattamento del piano.
Tra gli obiettivi strategici, in particolare:
Tutela del consumatore e della leale concorrenza mediante il mantenimento
di un elevato livello di protezione della salute umana, della salute degli
animali, della sanità delle piante e della sicurezza alimentare
Lotta alle frodi e alla contraffazione
Difesa delle produzioni agroalimentari anche mediante l'analisi del ciclo di
vita dei prodotti delle filiere produttive agroindustriali
Tali obiettivi, strettamente interconnessi tra loro, verranno perseguiti da tutte le
amministrazioni che partecipano al PNI, in riferimento ai seguenti Obiettivi strategici
di filiera:
•Contrasto alle frodi e agli illeciti a danno dei consumatori e degli operatori anche
attraverso la cooperazione e il coordinamento tra le diverse autorità competenti e
gli altri organi proposti al controllo
•Tutela della sicurezza e qualità delle produzioni da agricoltura biologica
•Tutela della sicurezza e qualità delle Indicazioni Geografiche registrate, anche
mediante la protezione “ex officio”.
Le filiere di maggiore interesse sono state individuate in:
•olio d'oliva
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Fonte: sicurezzaalimentare.it

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  • 1. News 04/SA/2015 Lunedì,02 febbraio 2015 Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Nella settimana n°4 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 65 (15 quelle inviate dal Ministero della salute italiano). L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia oggetto di allerta comprende quattro casi: diossine e diossina-simili polychlorobiphenyls in prodotti caseari dalla Romania; Salmonella Brandenburg in salsicce italiane (distribuite anche in Svizzera e nella Repubblica di San Marino); solfiti non dichiarati in funghi freschi tipo (Pleurotus eryngii) dai Paesi Bassi; mercurio in verdesca congelata (Prionace glauca) dal Portogallo. Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: benzalconio cloruro (BAC) in inulina da agave biologica dal Messico; Listeria monocytogenes in due lotti di salmone affumicato refrigerato dalla Polonia; migrazione di colore e di cromo da coltelli in acciaio provenienti dalla Cina, via Hong Kong; presenza di dna di ruminanti in mangimi completi per trote dall’Italia (distribuiti anche Bosnia ed Erzegovina, Grecia). Tra i lotti respinti alle frontiere l’Italia segnala: migrazione di nichel da battitore elettrico dalla Cina; migrazione di cromo da pelapatate cinesi; Salmonella spp. in semi di sesamo decorticati dall’India; cattivo stato igienico di semi di sesamo dalla Nigeria infestati da larve di insetti; fungicida (imazalil) nel pompelmo dalla Turchia; livello di migrazione globale troppo alto da articoli per il taglio delle verdure dalla Cina. Fonte: ilfattoalimentare.it
  • 2. Etichettatura volontaria bovina, sì anche a singoli operatori, ma con un disciplinare E’ stato pubblicato il DM 876 del 16/01/2015, relativo a “Nuove indicazioni e modalità applicative del regolamento (CE) n. 1760/2000 relativo all’ etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine". Il legislatore si preoccupa in particolare di garantire tracciabilità e nesso tra partite di carne e info di dettaglio; nonché verificabilità delle informazioni volontarie, e più in genere, una non ingannevolezza. Requisiti ritenuti indispensabili per il mantenimento della fiducia dei consumatori nei confronti della carne bovina. E nel solco della normativa in vigore, nel “post- Mucca Pazza”. Novità Il nuovo DM prescrive la necessità di mantenere un disciplinare produttivoper i singoli od organizzazioni che intendano avere info volontarie sulla carne bovina (sistema di allevamento, razza e tipo genetico, tipologia alimentazione, trattamenti terapeutici e periodo di sospensione degli stessi, benessere animale, periodo di frollatura…). E di conseguenza, “blinda” la tutela delle info della carne bovina “volontarie” in etichetta, sgombrando il campo dai sospetti di una deregulation selvaggia. Tuttavia, la novità è che -rispetto alla normativa precedente-, i disciplinari così intesi possono essere proposti anche da singoli, e non solo da organizzazioni dei produttori, nel rispetto delle procedure e verifiche da seguire. Info volontarie “fuori disciplinare” Un’altra novità del Decreto è costituita dal fatto che le info volontarie diverse da quelle su esposte (e relative ad animale, allevamento o macellazione) possono essere escluse dal disciplinare, purché veritiere ai sensi della normativa orizzontale europea (reg. 1169/2011 dell’Unione). Un approccio semplificato per gli aspetti considerati più “orizzontali”, sui quali il produttore si assume le proprie responsabilità. La Banca dati informatica Per le informazioni volontarie desumibili direttamente dalla documentazione ufficiale che gli operatori devono tenere, questi dovranno poi predisporre unaBanca Dati informatica da tenere a disposizione per le autorità di controllo, almeno per le fasi di propria competenza, inclusi: -Elenco aziende allevamento e numero iscrizione anagrafe nazionale allevamenti - Elenco animali e numero identificazione - Elenco macelli e codice univoco identificazione - Elenco laboratori di sezionamento e codice univoco identificazione - Lotti commerciali - Esercizi di vendita - Scarico singoli animali e lotti. Tale banca dati dovrà essere aggiornata almeno su base settimanale, e gli operatori dovranno mantenere la documentazione pertinente almeno per un anno.
  • 3. Organizzazione produttori Nel caso di organizzazioni che intendano adottare un disciplinare di etichettatura facoltativa, di queste non possono far parte coloro che sono stati sanzionati per reati legati all’uso di sostanze vietate o per reati legati al mancato rispetto delle norme sul benessere animale. Le organizzazioni adottano inoltre misure disciplinari apposite –entro il disciplinare- che sanzionino o espellano membri che non si conformano al disciplinare stesso, pregiudicandone l’efficacia. Fonte: sicurezzaalimentare.it Piano nazionale integrato sicurezza e qualità alimenti e mangimi, pubblicato dal Ministero della Salute Un piano integrato dal 2015 al 2018 (PNI), comprensivo di alimenti, sanità e benessere animale, mangimi, sanità delle piante: dopo l’intesa in conferenza Stato- Regioni dello scorso 18 dicembre, ora il PNI è stato pubblicato come documento. Un approccio completo alla sicurezza alimentare, in un documento unico, che elimina sovrapposizioni e carenze. Tra le amministrazioni coinvolte, oltre al Ministero della Salute, i carabinieri dei NAC e dei NAS, il Corpo Forestale dello Stato, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, il Ministero dell’Ambiente, l’Agenzia delle Dogane, oltre alle Regioni e provincie autonome. Il piano, cui è espressamente dedicato un sito del Ministero della Salute, prevede diverse sezioni: dagli obiettivi strategici, al sistema di audit, fino al riesame e adattamento del piano. Tra gli obiettivi strategici, in particolare: Tutela del consumatore e della leale concorrenza mediante il mantenimento di un elevato livello di protezione della salute umana, della salute degli animali, della sanità delle piante e della sicurezza alimentare Lotta alle frodi e alla contraffazione Difesa delle produzioni agroalimentari anche mediante l'analisi del ciclo di vita dei prodotti delle filiere produttive agroindustriali Tali obiettivi, strettamente interconnessi tra loro, verranno perseguiti da tutte le amministrazioni che partecipano al PNI, in riferimento ai seguenti Obiettivi strategici di filiera: •Contrasto alle frodi e agli illeciti a danno dei consumatori e degli operatori anche attraverso la cooperazione e il coordinamento tra le diverse autorità competenti e gli altri organi proposti al controllo •Tutela della sicurezza e qualità delle produzioni da agricoltura biologica
  • 4. •Tutela della sicurezza e qualità delle Indicazioni Geografiche registrate, anche mediante la protezione “ex officio”. Le filiere di maggiore interesse sono state individuate in: •olio d'oliva •latte e derivati •molluschi bivalvi •miele ed altri prodotti dell’alveare Fonte: sicurezzaalimentare.it