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News 10/SA/2016
Lunedì, 7 Marzo 2016
Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticidi
Nella settimana n.10 del 2016 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta
europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 50 (12 quelle inviate dal Ministero
della salute italiano).
Tra i casi di allerta l'Italia segnala:
pezzi di metallo in salsiccia di pollo fresco proveniente da Italia; elevato numero di
Escherichia coli nei mitili refrigerati (Mytilus galloprovincialis) provenienti dalla
Spagna; aflatossine in latte a altri prodotti derivati dal latte provenienti dall'Italia;
mercurio in pesce spada congelato proveniente dalla Spagna.
Tra i lotti respinti alle frontiere l’Italia segnala: la migrazione di nichel e manganese e
l livello alto di migrazione globale in macchina per la produzione di pasta
proveniente dalla Cina; aflatossine n arachidi sgusciati provenienti dall'Egitto e
pistacchi sgusciati dalla Turchia; certificato sanitario improprio e stoccaggio
improprio di seppie fresche pulite e lombi di pesce spada refrigerati (Xiphias gladius)
da India ; mercurio in cibo per animali proveniente dalla Thailandia.
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un
intervento urgente troviamo: mercurio in pesce spada fresco (Xiphias gladius) dalla
Spagna.
Questa settimana non compaiono esportazioni italiane in altri Paesi che siano state
ritirate dal mercato ad eccezione di quanto sopra segnalato.
Fonte: rasff.eu
XYLELLA, si allarga l’elenco delle potenziali piante ospiti.
L’autorità europea per la sicurezza alimentare –Efsa- ha allargato l’elenco anuove
44 specie che possono divenire vettori della Sindrome del Diseccamento dell’Olivo
(CODIRO). Comprende 44 nuove specie, 2 nuovi ibridi, 15 nuovi generi e 5 famiglie
nuove. La maggior parte delle nuove specie (il 70%) è stata individuata nel sud Italia
(Puglia), in Corsica e nella Francia meridionale (regione Provenza-Alpi-Costa
Azzurra).
L'elenco complessivo è ora costituito da 359 specie vegetali, ospiti sia per via
naturale sia per inoculo sperimentale, da 204 generi e 75 famiglie botaniche.
La banca dati è stata ampliata grazie a un’approfondita ricerca bibliografica che
ha inteso cogliere tutti gli sviluppi scientifici emersi sull’argomento dopo la
pubblicazione dell’elenco originario nell’aprile 2015. Ulteriori aggiornamenti
verranno pubblicati i prossimi mesi sul sito web dell'EFSA.
Efsa sta finanziando un progetto del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) a Bari
che studia le piante ospiti del ceppo pugliese di Xylella. I mesi scorsi inolte l’Autorità
Europea ha valutato il potenziale di diffusione della Xylella alla vite che sarebbe
improbabile ma non impossibile. L’Autorità inoltre concludeva che il trattamento
con acqua calda è una misura di salvaguardia efficace contro tutti i ceppi di X.
fastidiosa nei materiali di propagazione viticola.
Fonte:sicurezzaalimentare.it
Malattie da vettore, nuova versione di vectornet
E’ stata varata da Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, una nuova
versione di VectorNet, lo strumento che consente agli esperti del settore di
trasmettere dati su insetti vettori - come zecche, zanzare, flebotomi e moscerini
pungenti - direttamente on-line.
VectorNet è uno strumento online per la raccolta e la condivisione di dati sulla
distribuzione geografica dei vettori. E’ stato sviluppato dall’EFSA e dal Centro
europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie nell’ambito di attività
congiunte sulle malattie trasmesse da vettori.
I dati vengono visualizzati tramite mappe di distribuzione che vengono aggiornate
su base trimestrale.
La nuova versione dello strumento è stata presentata in occasione dellariunione
annuale di VectorNet il 16-18 febbraio 2016 ad Anversa, in Belgio, dove settanta
esperti di entomologia, salute pubblica e salute degli animali si sono incontrati per
discutere di raccolta dati e progetti futuri.
Fenomeni come la Blue Tongue (febbre catarrale degli ovini), la Rift Valley fever, la
Epizootic Hemorrhagic Disease- e più recentemente, il West Nile disease, la zika –
sono tutte malattie da vettore.
Gli aspetti più problematici riguardano ovviamente la diffusiona intra-specie ed
extra-specie, nonché il potenziale di trasmissione all’uomo, e di cambio di latitudine,
in ragione dei fenomeni del cambiamento climatico e della globalizzazione, con
diffusione dei vettori.
Fonte:sicurezzaalimentare.it
Via libera del Ministero all’acqua ossigenata per abbellire l’aspetto dei molluschi:
nessun problema per la salute dicono gli esperti.
La Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del
Ministero della salute ha deciso di autorizzare – previo parere da parte del Consiglio
Superiore di Sanità – l’uso di «una soluzione contenente perossido di idrogeno
(acqua ossigenata, ndr) nei prodotti della pesca destinati al consumo alimentare
umano». La nota ministeriale muta completamente le norme contenute nel
precedente documento del 2010, dove si diceva che l’acqua ossigenata non
poteva essere «in alcun modo utilizzata sul pesce fresco né essere posta a contatto
con esso mediante diluizione in soluzione acquosa». L’operazione è resa possibile
grazie all’utilizzo di una miscela denominata Aquactive 3S contenente acqua
ossigenata, acido citrico e citrato di sodio. Il prodotto è destinato solo al
trattamento dei molluschi cefalopodi, una specie che comprende: seppie, polpi,
calamari, totani e moscardini.
A richiedere l’ok al Ministero della salute per l’Aquactive 3S è stata Assoittica,
l’associazione di categoria che racchiude tutte le imprese operanti nel settore.
L’appello è stato accolto, purché il prodotto sia usato «come coadiuvante
tecnologico» soltanto per la «lavorazione dei molluschi cefalopodi eviscerati da
commercializzare decongelati o congelati», a patto che «il contenuto di acqua
ossigenata sia inferiore all’otto per cento e quello di acido citrico e citrato di sodio
non superiore al quindici per cento». Sull’etichetta dell’Aquactive 3S devono essere
indicati il «tempo di contatto» con gli alimenti e le «modalità di risciacquo con
acqua prima della commercializzazione al consumatore finale» per «garantirgli un
elevato livello di protezione». Ma quali strumenti ha il consumatore o il gestore di una
pescheria per riconoscere un calamaro trattato? «Non ci sono strumenti – precisa
Vittorio Maria Moretti, direttore della scuola di specializzazione in allevamento,
igiene, patologia delle specie acquatiche e controllo dei prodotti derivati
all’Università Statale di Milano – perché visivamente mancano segni per distinguere i
molluschi trattati con una miscela diluita di acido citrico e citrati dagli altri. Questa
aggiunta, però, non modifica i caratteri tipici relativi alla freschezza del pescato
come la rigidità cadaverica e l’odore».
L’impiego di Aquactive 3S non comporta rischi sanitario, così si esprime
un documento diffuso dalla Regione Piemonte quando scrive che «...non si ritiene
sia violata alcuna norma, né di tipo sanitario né di tipo commerciale, in quanto non
è compromesso l’obiettivo di sicurezza alimentare, quello di informazione per il
consumatore». L’Aquactive 3S potrà essere utilizzato soltanto nei molluschi
cefalopodi e secondo Alberto Mantovani, dirigente di ricerca presso il dipartimento
di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità,
«in queste specie non esiste il rischio di produzione di alte dosi di istamina». Quanto
all’acido citrico, «l’Efsa l’ha valutato come una sostanza di minima tossicità, che in
breve tempo viene metabolizzata in anidride carbonica e acqua». Quasi da
escludere è anche il rischio che alcuni consumatori sviluppino una forma di allergia
nei confronti dei tre componenti del prodotto. «Acido citrico e citrati sono additivi
ammessi e non sono riportati episodi allergici, resta comunque l’obbligo di dichiararli
in etichetta – afferma Cristian Bernardi, ricercatore in ispezione degli alimenti di
origine animale all’Università Statale di Milano -. Mentre il perossido di idrogeno
(acqua ossigenata) se usato come coadiuvante tecnologico, non lascia residui al
termine della lavorazione dei cefalopodi». Trattandosi di un acido, però, esiste una
possibile preoccupazione per l’azione irritante su occhi, pelle e mucose. «Potrebbe
essere opportuno un uso cauto e con protezioni anche per gli operatori che
“spruzzano” il prodotto sul pescato», prosegue Mantovani.
L’Aquactive 3S è la soluzione per andare oltre i limiti del Cafodos (un altro prodotto
non commercializzabile in Italia, ma facilmente reperibile online): il suo utilizzo era
stato proibito sei anni fa dopo averne scoperto l’impiego (in tonni, sardine, alici) «per
ottenere nel pesce fresco un effetto conservante e sbiancante e, nel pesce azzurro,
un effetto brillante». Il Cafodos rappresentava il mezzo per garantire lunga vita al
pescato visto che l’acqua ossigenata ha infatti il pregio di rendere più bianche le
carni (dall’esterno). In realtà il suo utilizzo non controllato può essere ingannevole,
«perché il fenomeno di degradazione interna prosegue», chiosa Mantovani. «Il suo
impiego ha inoltre rappresentato un rischio per la salute dei consumatori, perché il
deperimento del pesce è innescato da un’aumentata produzione di istamina da
parte delle masse muscolari e l’intossicazione da sgombroidi è provocata da un
eccessivo introito di istamina, che in persone anziane o cardiopatiche può risultare
molto grave». Da qui la stretta imposta nel 2010 dal Ministero della salute e soltanto
parzialmente rivista adesso, con l’ok all’utilizzo dell’Acquactive 3S, ma solo per i
cefalopodi dove non c’è il problema dell’istamina. (Articolo di Fabio di Todaro)
Fonte:ilfattoalimentare.it
Tutto Bio 2016: è uscito il nuovo annuario dedicato al biologico, alle aziende e ai
prodotti.
Il biologico sta diventando maturo e si sta consolidando: dopo la fase di crescita,
ora si pensa a proseguire nel percorso. Proprio con l’idea che il settore bio sia un
punto da cui partire per ottenere altre conquiste, è uscito l’annuario Tutto Bio 2016
(22esima edizione), a cura di Achille Mingozzi e Rosa Maria Bertino ed edito da Egaf
Edizioni. Quest’anno il volume si apre con il tema: “un valore tira l’altro” e racconta
14 percorsi: dalla biodinamica alla valorizzazione del territorio, passando per scelte
dall’alto valore etico come quella vegana e vegetariana. Si parla anche di
prodotti “pizzo free” e delle cooperative sociali che consegnano a domicilio.
Il volume è soprattutto un “censimento” dove trovano spazio 58 fiere e 131
associazioni. La vendita diretta con aziende, mercatini e gruppi di acquisto nonché
le imprese che offrono il servizio di spesa a domicilio (28). Anche punti vendita e
negozi sono aumentati rispetto allo scorso anno, mentre l’e-commerce scompare
dall’annuario (a fronte delle 241 voci del 2015). Sempre nell’elenco dei censiti
troviamo anche agriturismi e ristoranti e nel campo alimentare fanno capolino 64
fattorie sociali (oltre a 114 aziende equosolidali).
Il libro si trova online, nelle principali librerie e nei negozi di alimenti biologici. È
stampato su carta ecologica. In omaggio all’interno si trova la Bio Bank Card per
uno sconto del 10% in 659 attività convenzionate tra ristoranti, agriturismi, aziende
con vendita diretta, negozi e profumerie.
Fonte: ilfattoalimentare.it
prodotti “pizzo free” e delle cooperative sociali che consegnano a domicilio.
Il volume è soprattutto un “censimento” dove trovano spazio 58 fiere e 131
associazioni. La vendita diretta con aziende, mercatini e gruppi di acquisto nonché
le imprese che offrono il servizio di spesa a domicilio (28). Anche punti vendita e
negozi sono aumentati rispetto allo scorso anno, mentre l’e-commerce scompare
dall’annuario (a fronte delle 241 voci del 2015). Sempre nell’elenco dei censiti
troviamo anche agriturismi e ristoranti e nel campo alimentare fanno capolino 64
fattorie sociali (oltre a 114 aziende equosolidali).
Il libro si trova online, nelle principali librerie e nei negozi di alimenti biologici. È
stampato su carta ecologica. In omaggio all’interno si trova la Bio Bank Card per
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Fonte: ilfattoalimentare.it

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  • 1. News 10/SA/2016 Lunedì, 7 Marzo 2016 Sistema di Allerta Rapido europeo per Alimenti e Mangimi Pesticidi Nella settimana n.10 del 2016 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 50 (12 quelle inviate dal Ministero della salute italiano). Tra i casi di allerta l'Italia segnala: pezzi di metallo in salsiccia di pollo fresco proveniente da Italia; elevato numero di Escherichia coli nei mitili refrigerati (Mytilus galloprovincialis) provenienti dalla Spagna; aflatossine in latte a altri prodotti derivati dal latte provenienti dall'Italia; mercurio in pesce spada congelato proveniente dalla Spagna. Tra i lotti respinti alle frontiere l’Italia segnala: la migrazione di nichel e manganese e l livello alto di migrazione globale in macchina per la produzione di pasta proveniente dalla Cina; aflatossine n arachidi sgusciati provenienti dall'Egitto e pistacchi sgusciati dalla Turchia; certificato sanitario improprio e stoccaggio improprio di seppie fresche pulite e lombi di pesce spada refrigerati (Xiphias gladius) da India ; mercurio in cibo per animali proveniente dalla Thailandia. Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: mercurio in pesce spada fresco (Xiphias gladius) dalla Spagna. Questa settimana non compaiono esportazioni italiane in altri Paesi che siano state ritirate dal mercato ad eccezione di quanto sopra segnalato. Fonte: rasff.eu
  • 2. XYLELLA, si allarga l’elenco delle potenziali piante ospiti. L’autorità europea per la sicurezza alimentare –Efsa- ha allargato l’elenco anuove 44 specie che possono divenire vettori della Sindrome del Diseccamento dell’Olivo (CODIRO). Comprende 44 nuove specie, 2 nuovi ibridi, 15 nuovi generi e 5 famiglie nuove. La maggior parte delle nuove specie (il 70%) è stata individuata nel sud Italia (Puglia), in Corsica e nella Francia meridionale (regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra). L'elenco complessivo è ora costituito da 359 specie vegetali, ospiti sia per via naturale sia per inoculo sperimentale, da 204 generi e 75 famiglie botaniche. La banca dati è stata ampliata grazie a un’approfondita ricerca bibliografica che ha inteso cogliere tutti gli sviluppi scientifici emersi sull’argomento dopo la pubblicazione dell’elenco originario nell’aprile 2015. Ulteriori aggiornamenti verranno pubblicati i prossimi mesi sul sito web dell'EFSA. Efsa sta finanziando un progetto del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) a Bari che studia le piante ospiti del ceppo pugliese di Xylella. I mesi scorsi inolte l’Autorità Europea ha valutato il potenziale di diffusione della Xylella alla vite che sarebbe improbabile ma non impossibile. L’Autorità inoltre concludeva che il trattamento con acqua calda è una misura di salvaguardia efficace contro tutti i ceppi di X. fastidiosa nei materiali di propagazione viticola. Fonte:sicurezzaalimentare.it Malattie da vettore, nuova versione di vectornet E’ stata varata da Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, una nuova versione di VectorNet, lo strumento che consente agli esperti del settore di trasmettere dati su insetti vettori - come zecche, zanzare, flebotomi e moscerini pungenti - direttamente on-line. VectorNet è uno strumento online per la raccolta e la condivisione di dati sulla distribuzione geografica dei vettori. E’ stato sviluppato dall’EFSA e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie nell’ambito di attività congiunte sulle malattie trasmesse da vettori. I dati vengono visualizzati tramite mappe di distribuzione che vengono aggiornate su base trimestrale.
  • 3. La nuova versione dello strumento è stata presentata in occasione dellariunione annuale di VectorNet il 16-18 febbraio 2016 ad Anversa, in Belgio, dove settanta esperti di entomologia, salute pubblica e salute degli animali si sono incontrati per discutere di raccolta dati e progetti futuri. Fenomeni come la Blue Tongue (febbre catarrale degli ovini), la Rift Valley fever, la Epizootic Hemorrhagic Disease- e più recentemente, il West Nile disease, la zika – sono tutte malattie da vettore. Gli aspetti più problematici riguardano ovviamente la diffusiona intra-specie ed extra-specie, nonché il potenziale di trasmissione all’uomo, e di cambio di latitudine, in ragione dei fenomeni del cambiamento climatico e della globalizzazione, con diffusione dei vettori. Fonte:sicurezzaalimentare.it Via libera del Ministero all’acqua ossigenata per abbellire l’aspetto dei molluschi: nessun problema per la salute dicono gli esperti. La Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della salute ha deciso di autorizzare – previo parere da parte del Consiglio Superiore di Sanità – l’uso di «una soluzione contenente perossido di idrogeno
  • 4. (acqua ossigenata, ndr) nei prodotti della pesca destinati al consumo alimentare umano». La nota ministeriale muta completamente le norme contenute nel precedente documento del 2010, dove si diceva che l’acqua ossigenata non poteva essere «in alcun modo utilizzata sul pesce fresco né essere posta a contatto con esso mediante diluizione in soluzione acquosa». L’operazione è resa possibile grazie all’utilizzo di una miscela denominata Aquactive 3S contenente acqua ossigenata, acido citrico e citrato di sodio. Il prodotto è destinato solo al trattamento dei molluschi cefalopodi, una specie che comprende: seppie, polpi, calamari, totani e moscardini. A richiedere l’ok al Ministero della salute per l’Aquactive 3S è stata Assoittica, l’associazione di categoria che racchiude tutte le imprese operanti nel settore. L’appello è stato accolto, purché il prodotto sia usato «come coadiuvante tecnologico» soltanto per la «lavorazione dei molluschi cefalopodi eviscerati da commercializzare decongelati o congelati», a patto che «il contenuto di acqua ossigenata sia inferiore all’otto per cento e quello di acido citrico e citrato di sodio non superiore al quindici per cento». Sull’etichetta dell’Aquactive 3S devono essere indicati il «tempo di contatto» con gli alimenti e le «modalità di risciacquo con acqua prima della commercializzazione al consumatore finale» per «garantirgli un elevato livello di protezione». Ma quali strumenti ha il consumatore o il gestore di una pescheria per riconoscere un calamaro trattato? «Non ci sono strumenti – precisa Vittorio Maria Moretti, direttore della scuola di specializzazione in allevamento, igiene, patologia delle specie acquatiche e controllo dei prodotti derivati all’Università Statale di Milano – perché visivamente mancano segni per distinguere i molluschi trattati con una miscela diluita di acido citrico e citrati dagli altri. Questa aggiunta, però, non modifica i caratteri tipici relativi alla freschezza del pescato come la rigidità cadaverica e l’odore». L’impiego di Aquactive 3S non comporta rischi sanitario, così si esprime un documento diffuso dalla Regione Piemonte quando scrive che «...non si ritiene sia violata alcuna norma, né di tipo sanitario né di tipo commerciale, in quanto non è compromesso l’obiettivo di sicurezza alimentare, quello di informazione per il consumatore». L’Aquactive 3S potrà essere utilizzato soltanto nei molluschi cefalopodi e secondo Alberto Mantovani, dirigente di ricerca presso il dipartimento di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’Istituto Superiore di Sanità, «in queste specie non esiste il rischio di produzione di alte dosi di istamina». Quanto all’acido citrico, «l’Efsa l’ha valutato come una sostanza di minima tossicità, che in breve tempo viene metabolizzata in anidride carbonica e acqua». Quasi da escludere è anche il rischio che alcuni consumatori sviluppino una forma di allergia
  • 5. nei confronti dei tre componenti del prodotto. «Acido citrico e citrati sono additivi ammessi e non sono riportati episodi allergici, resta comunque l’obbligo di dichiararli in etichetta – afferma Cristian Bernardi, ricercatore in ispezione degli alimenti di origine animale all’Università Statale di Milano -. Mentre il perossido di idrogeno (acqua ossigenata) se usato come coadiuvante tecnologico, non lascia residui al termine della lavorazione dei cefalopodi». Trattandosi di un acido, però, esiste una possibile preoccupazione per l’azione irritante su occhi, pelle e mucose. «Potrebbe essere opportuno un uso cauto e con protezioni anche per gli operatori che “spruzzano” il prodotto sul pescato», prosegue Mantovani. L’Aquactive 3S è la soluzione per andare oltre i limiti del Cafodos (un altro prodotto non commercializzabile in Italia, ma facilmente reperibile online): il suo utilizzo era stato proibito sei anni fa dopo averne scoperto l’impiego (in tonni, sardine, alici) «per ottenere nel pesce fresco un effetto conservante e sbiancante e, nel pesce azzurro, un effetto brillante». Il Cafodos rappresentava il mezzo per garantire lunga vita al pescato visto che l’acqua ossigenata ha infatti il pregio di rendere più bianche le carni (dall’esterno). In realtà il suo utilizzo non controllato può essere ingannevole, «perché il fenomeno di degradazione interna prosegue», chiosa Mantovani. «Il suo impiego ha inoltre rappresentato un rischio per la salute dei consumatori, perché il deperimento del pesce è innescato da un’aumentata produzione di istamina da parte delle masse muscolari e l’intossicazione da sgombroidi è provocata da un eccessivo introito di istamina, che in persone anziane o cardiopatiche può risultare molto grave». Da qui la stretta imposta nel 2010 dal Ministero della salute e soltanto parzialmente rivista adesso, con l’ok all’utilizzo dell’Acquactive 3S, ma solo per i cefalopodi dove non c’è il problema dell’istamina. (Articolo di Fabio di Todaro) Fonte:ilfattoalimentare.it Tutto Bio 2016: è uscito il nuovo annuario dedicato al biologico, alle aziende e ai prodotti. Il biologico sta diventando maturo e si sta consolidando: dopo la fase di crescita, ora si pensa a proseguire nel percorso. Proprio con l’idea che il settore bio sia un punto da cui partire per ottenere altre conquiste, è uscito l’annuario Tutto Bio 2016 (22esima edizione), a cura di Achille Mingozzi e Rosa Maria Bertino ed edito da Egaf Edizioni. Quest’anno il volume si apre con il tema: “un valore tira l’altro” e racconta 14 percorsi: dalla biodinamica alla valorizzazione del territorio, passando per scelte dall’alto valore etico come quella vegana e vegetariana. Si parla anche di
  • 6. prodotti “pizzo free” e delle cooperative sociali che consegnano a domicilio. Il volume è soprattutto un “censimento” dove trovano spazio 58 fiere e 131 associazioni. La vendita diretta con aziende, mercatini e gruppi di acquisto nonché le imprese che offrono il servizio di spesa a domicilio (28). Anche punti vendita e negozi sono aumentati rispetto allo scorso anno, mentre l’e-commerce scompare dall’annuario (a fronte delle 241 voci del 2015). Sempre nell’elenco dei censiti troviamo anche agriturismi e ristoranti e nel campo alimentare fanno capolino 64 fattorie sociali (oltre a 114 aziende equosolidali). Il libro si trova online, nelle principali librerie e nei negozi di alimenti biologici. È stampato su carta ecologica. In omaggio all’interno si trova la Bio Bank Card per uno sconto del 10% in 659 attività convenzionate tra ristoranti, agriturismi, aziende con vendita diretta, negozi e profumerie. Fonte: ilfattoalimentare.it
  • 7. prodotti “pizzo free” e delle cooperative sociali che consegnano a domicilio. Il volume è soprattutto un “censimento” dove trovano spazio 58 fiere e 131 associazioni. La vendita diretta con aziende, mercatini e gruppi di acquisto nonché le imprese che offrono il servizio di spesa a domicilio (28). Anche punti vendita e negozi sono aumentati rispetto allo scorso anno, mentre l’e-commerce scompare dall’annuario (a fronte delle 241 voci del 2015). Sempre nell’elenco dei censiti troviamo anche agriturismi e ristoranti e nel campo alimentare fanno capolino 64 fattorie sociali (oltre a 114 aziende equosolidali). Il libro si trova online, nelle principali librerie e nei negozi di alimenti biologici. È stampato su carta ecologica. In omaggio all’interno si trova la Bio Bank Card per uno sconto del 10% in 659 attività convenzionate tra ristoranti, agriturismi, aziende con vendita diretta, negozi e profumerie. Fonte: ilfattoalimentare.it