1. 27 Gennaio 2018
Giorno della Memoria
della nostra memoria,
perché ricordare ci aiuti a riflettere su ciò che è accaduto nel
passato e a non commettere gli stessi errori
e perché la nostra memoria diventi la memoria di tutti e sia di
stimolo agli altri per non dimenticare i bambini, le donne e
gli uomini vittime della ferocia di altri esseri umani…
Ma non possiamo non ricordare se non attraverso le parole di
chi ce la fece a sopravvivere…
2. Perché il giorno della memoria si celebra il 27 Gennaio di ogni anno?
.
3. Il 27 Gennaio del 1945 l’esercito
sovietico varcava i cancelli di
Auschwitz, il più grande dei
campi di concentramento costruiti
dai nazisti nel corso della
Seconda Guerra.
Per gli uomini che abbiamo visto
fu la salvezza e la fine di un
incubo.
Quell’incubo aveva portato alla
morte
- 6 milioni di ebrei
- almeno 300.000 zingari di etnia
Rom e Sinti
- 300.000 esseri umani affetti da
qualche tipo di disabilità mentale
o fisica
- 100.000 oppositori politici
- 25.000 omosessuali
- 5.000 testimoni di Geova Campo di sterminio di Auschwitz
4. Primo Levi
“Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.”
Tra i sopravvissuti di Auschwitz anche Primo Levi, chimico, partigiano antifascista e scrittore italiano
di origini ebree, che nelle sue opere, in particolare “Se questo è un uomo”, ha lasciato memoria
dell’orrore vissuto.
5. Tra i sopravvisuti di Auschwitz anche Tadeusz Borowski (prigioniero in altro periodo pure a
Birkenau) …
NOTTE SU BIRKENAU
“Un’altra notte. Torvo, il cielo si chiude ancora
sul silenzio mortale volteggiando come un avvoltoio.
Simile ad una bestia acquattata, la luna cala sul campo —
pallida come un cadavere.
I trasporti ringhiano nell’oscurità
e fiammeggiano gli occhi del crematorio.
È umido, soffocante. Il sonno è una tomba.
Il mio respiro è un rantolo in gola.
Questo piede di piombo che m’opprime il petto
è il silenzio di tre milioni di morti.
Notte, notte senza fine. Nessuna alba.
I miei occhi sono avvelenati dal sonno.
La nebbia cala su Birkenau,
come il giudizio divino sul cadavere della terra”Tadeusz Borowski
7. “Dovetti spogliarmi nuda davanti ai soldati armati e alle
sorveglianti: venni depilata, mi furono tagliati i capelli e
quando per pudore cercai di coprirmi il seno un nazista
mi colpì in faccia con un frustino e mi disse, ridendo con
disprezzo: "Le braccia sui fianchi sporca giudea".
Elisa Springer
Tra i sopravvissuti di Auschwitz anche Elisa Springer.
A ben guardare, il disprezzo e il gusto della
sopraffazione serpeggiano ancora intorno a noi…
“Ogni giorno c' era l'appello che aveva luogo all'aperto.
Ci obbligavano in fila per cinque a rimanere immobili con
lo sguardo fisso per lunghe ore e se qualcuna crollava, i
soldati la sottoponevano alle più svariate punizioni:
bruciature con il ferro rovente, strappo delle unghie, calci
o bastonate inferti con crudeltà”
“ Non ho mai smesso di vivere là... Non ho mai lasciato
quel luogo di sterminio, sono sempre con loro, con i
miei fratelli, morti senza colpa”
Ci sono dolori che non riusciamo a dimenticare.
8.
9. Campo di sterminio di Birkenau
Liliana Segre
“Birkenau era una città fantasma: una distesa
senza fine di baracche spaventose.
Imparai in fretta che lager significava fame, freddo,
botte, punizioni; significava schiavitù, umiliazioni,
torture, esperimenti
Io passai la selezione. Mi scelsero perché ero
grande e grossa e dimostravo più anni di quelli che
avevo. Fui scelta per un lavoro che per fortuna si
svolgeva al coperto. Dico sempre che sono viva per
quello”
Tra i sopravvissuti di Birkenau Liliana Segre
A volte la salvezza può arrivare dalla fortuna…
10. “Dormivamo in 5, 6 per giaciglio, utilizzando i
nostri zoccoli come cuscino. Ci servivamo dei
gabinetti in 20, 30 contemporaneamente e, senza
cucchiaio, dovevamo inghiottire a sorsate,
come animali, la zuppa orrenda che ci veniva
data una volta al giorno. La lotta per la
sopravvivenza era senza quartiere: le prigioniere
affamate e disperate avrebbero fatto qualunque
cosa per un pezzo di pane”
.
11. “Io mi sdoppiavo. Io non ero là.
Mi sforzavo di non vedere e di non sentire. Di non
vedere i cadaveri nudi e scheletriti, ammucchiati in
attesa di essere bruciati; di non vedere le punizioni,
la fiamma del camino, la neve sporca, i fili spinati
percorsi da corrente elettrica. Di non sentire di notte
le grida, i fischi, i comandi urlati; i racconti delle
altre prigioniere sulle atrocità viste o subite”
Liliana Segre
Quando la situazione intorno è insopportabile può
essere funzionale distaccarsi dalla realtà.
12. “A Chelmno bruciavano la gente.
Nessuno ripartiva. I camion a gas
arrivavano là … Erano tre… C’erano
due immensi forni … E le fiamme
salivano fino al cielo…
Mettevamo la cenere in sacchi… C’era
un ponte di legno...sopra un fiume.
Quella gente... i miei fratelli, se ne
andavano verso il mare…”
Simon Srebnik
Tra i sopravvissuti di Chelmno
Simon Srebnik
L'uomo può pianificare a freddo e
senza pietà lo sterminio di un popolo
intero…
13.
14. Tra i sopravvissuti di Auschwit, Bergen Belsen, Dessau Natalia Tedeschi.
Quando stavo
leggermente meglio,
cercavo di fare qualche
passo: un passo il
primo giorno, due passi
il secondo, tre il
terzo, poi
quattro...volevo farcela!
Dopo la Liberazione, a
Praga ci hanno dato
qualche soldo e noi
magre, brutte, smunte,
senza capelli, cosa siamo
andate subito a
comprare? Un rossetto!
Natalia Tedeschi
Dobbiamo cercare di farcela, sempre!
Chi è sopravvissuto, ci insegna a lottare,
per andare avanti.
16. E dal campo di concentramento di Pustkow la lettera di un ragazzo di 14 anni…
“Miei cari genitori,
…
Ogni notte soldati ubriachi vengono a picchiarci...
Alle volte ci gettano qualche carota cruda, una
barbabietola, ed è una vergogna: ci si batte per averne
un pezzetto e persino per qualche foglia…”
La fame spezza ogni legame e genera la lotta contro
tutti.
19. Razze superiori
"Esistono razze elette e superiori, destinate a comandare, e razze spregevoli e inferiori,
destinate a servire. Non si può parlare né di uguaglianza né di fraternità tra gli
uomini”
La gioventù hitleriana
“Io voglio una gioventù che compia grandi gesta, dominatrice, ardita, terribile”
Il "valore" del terrore
"Chiudete il cuore alla pietà! Agite brutalmente! Il più forte ha ragione. Siate duri
senza scrupoli! Siate sordi ad ogni moto di compassione! Chiunque abbia riflettuto
sulle leggi di questo mondo sa che esse significano il successo dei migliori raggiunto
attraverso la forza"
ECCO LE IDEE DI HITLER
(contenute nel libro programmatico “MEIN KAMPF”
“La mia battaglia”, del 1925)!!
20. SBAGLIAVA!
Non esistono razze diverse! Non esistono uomini superiori e uomini inferiori.
Esistono gli uomini. Esiste la razza umana. Un insieme di esseri diversi. C’è spazio
per tutti. C’è una strada per tutti. Possiamo essere forti e vincenti anche senza
annientare gli altri.
Che la sofferenza di milioni di uomini ridotti in cenere faccia percorrere a noi e ai
nostri capi un cammino diverso.
E se l’onda feroce di un branco di belve assetate di dominio e distruzione tornasse di
nuovo, ragazzi, riconosciamola sul nascere e blocchiamo il suo sviluppo.
Non possiamo dimenticare! Quello che è stato non dovrà ripetersi.
21. THE END
Autori: classe V della Scuola Primaria “Leonardo Bruni”
e le insegnanti Caterina Paionni e Melania Reggio