2. Chi siamo e chi interverrà
Adriano De Arcangelis Benedetto Motisi
CEO DEA Marketing S.r.l. SEO DEA Marketing S.r.l.
@seogm @benedettomotisi
Emanuele Tolomei Markiyan Yurynets
Esperto SEO SEO per la Russia
@espertoseo @seolineit
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3. Pi-pi-pi-pi-penguin-penguin!
Penguin è il nome che Google ha dato a un importante filtro
lanciato esattamente un mese fa, il 24 Aprile, annunciato fra
l’altro tramite il blog ufficiale.
http://insidesearch.blogspot.it/2012/04/another-step-to-
reward-high-quality.html
Come al solito, le parole di Matt Cutts sono state un po’
travisate e ingigantite tanto che Penguin ha colpito circa il 3%
delle query.
(l’altro animale made in Google, Panda, ha interessato
interessato il 12%).
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4. Chi viene colpito dal Penguin?
Sono due i macro-obiettivi di questo filtro:
1. La link building innaturale;
2. La sovra-ottimizzazione.
Nel primo caso, le indicazioni del Webmaster tools sono un
segnale rilevante e da tenere conto, ma rivedere i propri
backlink (e gli anchor text) non è una cattiva pratica, pinguini o
meno.
Nel secondo caso, senza andare a scomodare vecchi miti come
la keyword density è buona norma rivedere i propri contenuti in
un ottica di utilità dell’utente e non di mera costruzione di testi
spammosi.
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5. Differenze fra Penguin e Panda
Forse a causa di un concomitante aggiornamento di Panda si è fatta una grossa
confusione fra i due zoologici amici di Google.
Panda Penguin
•Un aggiornamento semi-manuale •Un filtro correttivo
dell’algoritmo
•Ha colpito in multilingua da subito
•Ha colpito prima le SERP in lingua inglese
•E’ (probabilmente) un filtro una tantum
•E’ in costante miglioramento
•Mirato ad aggiustare il tiro sulla
•Mirato a colpire una determinata tipologia costruzione di link artificiale e la
di siti di scarsa qualità e duplicati (due sovraottimizzazione (due eccessi)
difetti)
•Penalizza le singole pagine
•Penalizza tutto il sito
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6. ? Hai domande?
Vieni sul forum!
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