2. FRANCESCO DAVERI
Economista italiano
È stato un docente universitario di
Politica Economica in diverse università
Italiane (Piacenza, Parma, Brescia) ed
estere (Monaco, Lugano)
Ha svolto attività di consulenza presso il
Ministero dell’Economia, La
Commissione Europea ed il Parlamento
Europeo
Scrive commenti sul Corriere della Sera e
fa parte del comitato di redazione del
lavoce.info
@fdaveri
facebook.com/fdaveri
Una manovra non elettorale per il 2018
3. NELLA LEGGE DI BILANCIO SI
PREVEDE LA RIDUZIONE DEL DEFICIT
ATTRAVERSO UN CALO DELLA SPESA,
SUPERIORE A QUELLO DELL’ENTRATE.
4. BREVE PREMESSA
▸ Dpb: Il “Documento programmatico di bilancio” è stato istituito dal Regolamento UE N°
473/2013 ed introduce un monitoraggio e una valutazione delle politiche di bilancio dei
paesi dell’area euro. Come da disposizione dell’art. 6 del regolamento, il 15 ottobre di
ogni anno, gli Stati membri trasmettono alla Commissione Europea e all’Eurogruppo un
progetto di Dpb che sviluppa un rapporto su tematiche tipo:
‣ Proiezioni delle principali voci di entrare e di spesa delle amministrazioni pubbliche
‣ Livello del debito pubblico e informazioni relative ai fattori che ne determinano l’evoluzione
‣ Informazioni pertinenti la spesa delle amministrazioni pubbliche
▸ Pil: Il “Prodotto Interno Lordo” come ricordiamo è uno strumento di misurazione, usato per
rappresentare la salute economica di un paese
▸ Def: Il “Documento di economia e finanza” viene presentato ogni anno entro il 10 Aprile,
ed è lo strumento principale della programmazione economica finanziaria di periodo
pluriennale. Viene usato sostanzialmente per far conoscere al Parlamento le linee di
politica economia e finanziaria del Governo.
▸ Politiche di Austerity: si definisce con il termine austerità la politica di bilancio economica
restrittiva, volta a ridurre il deficit pubblico attraverso il taglio di spese pubbliche
5. STRATEGIA DEL “CIACCIA E MEDICA”
▸ Scena tratta dal film di Nanni Loy dal nome “Pacco,
doppio pacco e contropaccotto”
▸ La scena racconta come un ambulante che
vendeva orologi e giacche invernali (nella stagione
sbagliata) riesce a avvicinarsi del suo
obbiettivocore business, cioè la vendendo di tutte
le giacche invernali più costose, con una piccola
perdita (il prezzo di vendita dell’orologio).
▸ Per riuscirci, convince a provare all’ipotetico
acquirente la giacca, facendogli credere di essersi
dimenticato nella tasca un orologio più costoso
del valore della giacca, invogliando con l’inganno
all’acquirente di turno di acquistare l’articolo con
l’idea di aver fatto un affarone
▸ Logicamente in realtà il prezzo dell’orologio è
molto inferiore rispetto al prezzo della giacca.
Clicca sull’immagine per vedere il video
6. METODO PADOAN
Dal Def di Aprile e la sua nota di aggiornamento di
Settembre, che indicano gli obbiettivi di deficit e
debito per il triennio successivo, si vede che
Il ministro dell’Economia Padoan, conduce sistematici ma moderati sforamenti degli
impegni presi in precedenza con il rispetto sostanziale degli obbiettivi di riduzione
del deficit e di attuazione della crescita che porta ad riduzione del rapporto debito-Pil.
Come si può vedere dalla tabella che si trova nel Dpb,
il rapporto deficit-Pil va gradualmente verso zero:
‣ Nel 2007 - 2,1 ‣ Nel 2019 -0,9‣ Nel 2018 - 1,6 ‣ Nel 2020 - 0,2
Cala anche il deficit strutturale cioè il deficit al netto di
componenti cicliche (fluttuazioni irregolari del Pil, ad esempio)
o misure temporanee
7. PICCOLA MANOVRA NON ELETTORALE
▸ Dal documento inviato a Bruxelles si può ricavare l’ammontare degli investimenti
per grandi voci
▸ I numeri più importanti in questa tabella sono le ultime due colonne
▸ Si può vedere che il governo riduce le entrare totali per 0,6 punti di Pil, mentre le
uscite rimangono invariate. Si ha una riduzione delle entrate con il calo delle
imposte indirette di 0,8 punti di Pil (15,7 miliardi) imputabile alle cancellazione
delle clausole di salvaguardia (aumenti automatici di accise e Iva) che sarebbero
entrate in vigore nel 2018, uno scampato pericolo e non un taglio delle tasse.
▸ La “riduzione” delle imposte indirette è parzialmente compensata dall’aumento di
entrate dirette (0,2 punti di Pil) derivanti da misure di lotta contro l’evasione, la
rottamazione delle cartelle esattoriali, l’estensione della fatturazione elettronica tra
privati etc.
▸ Dal lato delle uscite nel 2018 il rapporto tra spese totali e Pil dovrebbe calare
rispetto al 2017 con il proseguimento della spending review programmata in
precedenza e con il calo delle spese per interessi sul debito (colonna 4). La
manovra stanzia però anche risorse per incoraggiare l’occupazione e gli
investimenti (rispetto al quadro esistente). Si incentiva l’assunzione di lavoratori
sotto i 35 anni con contratti a tutele crescenti e si assumono 1.500 ricercatori nelle
università. Aumentano anche i fondi per gli investimenti pubblici (+300 milioni,
oltre ai 2 miliardi aggiuntivi già preventivati), la cui quota sul Pil rimarrà al 2,1 per
cento. E si rinnovano gli schemi di incentivazione per gli investimenti in macchinari
diversi dalle automobili, i cui acquisti non hanno bisogno di facilitazioni. A fini di
equità, la manovra aumenta poi di 300 milioni le risorse per il reddito di inclusione
(Rei) arrivando a 2 miliardi. Il +0,1 della spesa per i redditi della Pa rispecchia i
fondi volti a coprire il – sempre rinviato – rinnovo dei contratti pubblici.
In conclusione, la diminuzione del deficit 2018 sul 2017 arriverà da un calo di spesa (preventivato in precedenza) superiore alla riduzione delle
entrate. Il Governo Gentiloni cosi facendo, porterà al prossimo esecutivo una manovra di piccola entità, ma con il privilegio di essere poco
elettorale