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Instream Flow Incremental Methodology (IFIM)

Applicazione sperimentale nel Fiume Taro (Parma)
dell’Habitat Time Series Analysis


Studio condotto da:
Sara Chiussi1,2, Cristina Bondavalli1
Anni 2008-2010
Resp. Scientifico: Prof. Antonio Bodini1
1Dipartimento di Bioscienze (ex Scienze Ambientali) – Università di Parma
2Studio Associato E_Co – Ecologia e consulenza

                                                                            1
INQUADRAMENTO DEL LAVORO
                                COMMITTENTE
             ENTE PARCO REGIONALE FLUVIALE DEL TARO
          (situato all’interno del SIC e ZPS Medio Taro IT4020021)

                               OBIETTIVO
elaborare strumenti di supporto alla gestione dei prelievi idrici utili anche a
               fini di conservazione dell’ittiofauna protetta

Direttiva 1992/43 CE (o Direttiva “Habitat”): emanata con il fine di proteggere la
diversità biologica
e gli habitat nei paesi dell’Unione, individua habitat e specie sottoposti a tutela.
NEL PARCO: Barbo Barbus plebejus, Barbo canino Barbus meridionalis, Lasca
Chondrostoma genei, Vairone Leuciscus souffia, Cobite comune Cobitis taenia


                                                                                       2
SITUAZIONE DI PARTENZA
                            PTA Emilia Romagna (2005)
I.     DMV IDROLOGICO: per il F. Taro 1,6 m3/s
II.    31 dicembre 2008: adeguamento di tutte le derivazioni al DMV idrologico

   31 dicembre 2016: integrazione del DMV IDROLOGICO con fattori di correzione
III.
che tengano conto di caratteristiche specifiche del corso d’acqua: morfologia,
pregio naturalistico, fruizione, ecc.

                             fino al 31 dicembre 2008:
             Riduzione ad un valore pari a 1/3 della componente idrologica
                           FINALITA’ DELLO STUDIO:
       MIGLIORARE GLI STRUMENTI DI SUPPORTO ALLA GESTIONE DEI PRELIEVI
                      PARTENDO DALL’APPROCCIO ATTUALE,
                         BASATO SUL CONCETTO DI DMV

                                                                                 3
INSTREAM FLOW INCREMENTAL METHODOLOGY
                     O
         METODO DEI MICROHABITAT
                 (EVHA 2.0*)
     modello di simulazione che permette di valutare
     l’evoluzione dell’habitat fisico di un tratto di fiume in
     funzione della sua portata (modello idraulico);
     con riferimento a una specie ittica prescelta, collega
     un’informazione fisica che descrive l’habitat con una
     risposta biologica che permette di apprezzarne la
     qualità (modello biologico)
* Istituto Cemagref di Lione                                     4
Schematizzazione dell’alveo
Individuazione di porzioni elementari dette “celle”:

    Identificate dal modello con la loro superficie;
    Caratterizzate da valori omogenei di
             profondità        velocità di corrente      substrato
cioè dalle variabili che definiscono il “microhabitat” in ambiente fluviale




                                                                              5
Dati in input
  Dati IDRAULICI                         Dati BIOLOGICI
Derivati da misure su campo               Derivati da letteratura
                                            CURVE DI IDONEITA’ O
Parametri rilevati:                            PREFERENZA:


   quote topografiche, per
ricostruire la morfologia dell’alveo

  variabili idrauliche:                LASCA – adulti
1. altezza della lama d’acqua          LASCA – giovani
2. velocità di corrente                VAIRONE – adulti
3. granulometria del substrato         VAIRONE – giovani
                                       BARBO – adulti

                                                                    6
Dati biologici - idoneità
Velocità di corrente (Iv)
                             Associano alla variabile ambientale
                                  un GIUDIZIO DI QUALITA’
                               che descrive quanto l’habitat è
                            adeguato ad accogliere la specie ittica.
Profondità (Ip)
                                      INDICE DI IDONEITA’
                                        Compreso tra 0 ÷ 1

Tipo di substrato (Is)
                                           IV*IP*IS
                              è il giudizio di qualità complessivo
                                    associato al microhabitat

                                                                       7
ADP: Area Disponibile Ponderata
   ADP (m2/m) = ∑cellai(IV*IP*IS)* Ai bagnata totale
      HABITAT IDONEO
 ad accogliere la specie ittica
   Condizioni adeguate all’accoglienza:

Le condizioni sono specificate dai
parametri idrologici.
La adeguatezza è specificata dalla curva di
idoneità.

      Ad ogni portata corrisponde un certo valore di ADP
      E’ POSSIBILE COSTRUIRE UNA CURVA “ADP-PORTATA”

                                                           8
Curve ADP-PORTATA
             ADP OTT = ADP OTTimale
             punto di massimo della curva;
             portata che corrisponde alle
             migliori condizioni che l’habitat
             fisico può offrire

             SAR = Soglia
             d’Accrescimento del Rischio
             limite al di sotto del quale il
             valore di ADP crolla
             rapidamente




                                               9
Fiume Taro: campagna di raccolta dati

                      STAZIONE DI RILIEVO: Fornovo Di Taro
                      - Al limite di monte del Parco
                      - A monte delle principali derivazioni irrigue




STAZIONE DI RILIEVO   NUMERO RILIEVI EFFETTUATI:                               4
                          (1 nel 2008 a scopo “didattico”, 3 nel 2009 per analisi)



                                        3 SIMULAZIONI




                                                                                   10
Dati idraulici - Ricostruzione dell’alveo fluviale

                                                    Fig. 2: Profilo longitudinale




                                1.
Fig. 1: Vista dall’alto
                                                    2.




                      Fig. 3: Profilo trasversale                           3.

                                                                            11
Analisi delle curve ADP-Portata
Per ogni simulazione (3)
                                  Totale curve ADP-Portata analizzate: 15
 Per ogni componente ittica (5)                                   L’ADP misura la quantità di habitat necessaria per
                                                                  sostenere una certa specie ittica; in base al valore
                                                                  dell’ADP si possono pertanto stabilire le condizioni
                                                                  critiche di portata per i differenti stadi di sviluppo di
                                                                  quella specie ittica (CAPRA et al., 1995, CHIUSSI et
                                                                  al., 2009).
                                                                  L’abbondanza e la struttura di una popolazione
                                                                  ittica in un dato istante non dipendono soltanto
                                                                  dalla portata istantanea ma anche dalla sua
                                                                  variazione nel periodo precedente
                                                                  l’osservazione e, in particolare, da lunghezza
                                                                  ed entità dei periodi di stress idrico (CAPRA
                                                                  et al., 1995; GINOT et al., 1998).
          PORTATE SIGNIFICATIVE (m3/s)             II - 2009      E’ quindi fondamentale considerare non
     Soglia di Accrescimento del Rischio (SAR)     1.4 m3/s       solamente l’intensità di un impatto ma
            ADP OTTIMALE (ADP OTT)               2.2 - 2.6 m3/s
                                                                  anche durata e frequenza (PARASIEWICZ,
                                                                  2008).

                                                                                                                   12
Habitat Time Series Analysis
                        1. IN COSA CONSISTE
      Analisi dell’evoluzione dell’Area Disponibile Ponderata
      sulla base delle serie storiche di portata, tramite la
      costruzione
a)     delle Habitat Time Series
b)     delle Uniform Continuous Under Thresholds Curves
       (UCUT Curves).
                        METODOLOGIA SPERIMENTATA DA:
     PARASIEWICZ P., 2008. Habitat time series analysis to define flow augmentation
      strategy for the Quinebaug River, Connecticut and Massachusetts, USA. River
                         Research And Applications, 24: 439-452.

                                                                                      13
HABITAT TIME SERIES
                                                 Si sostituisce ad ogni portata dell’idrogramma il
                                                 corrispondente valore di ADP, espresso in % della
                                                 situazione ottimale




Bioperiodo di riferimento:
periodo del ciclo biologico (es. riproduzione,               UNIFORM CONTINUOUS UNDER
stadi giovanili).                                                THRESHOLDS CURVES




  La curva rappresenta un determinato valore
  di ADP
                                                                                                14
Procedura ripetuta per un intero
                                                set di soglie di ADP ad
                                                incremento costante (habitat
                                                events).


                          Riconoscibile un pattern chiaro dove siano rilevabili
                          specifiche regioni in cui la presenza delle curve è più
                          o meno concentrata.


1.   INDIVIDUAZIONE DI SOGLIE D’HABITAT SIGNIFICATIVE
     Habitat Stressor Thresholds (HSTs)
2.    IDENTIFICAZIONE DELLE DURATE CRITICHE (duration events)
                                                                              15
PRIORITA’ GESTIONALE:
                                                                   mantenimento del fiume in condizioni
                                                                   lontane da quelle critiche e rare.



                                      HABITAT STRESSOR THRESHOLDS

Extreme HST : massimo stress, l’habitat minimo che si può verificare in condizioni naturali;
Rare HST : frequenze molto basse e solamente per un breve periodo di tempo;
Critical HST : più frequente dell’evento raro;    da intendersi come una sorta di anticipazione del rischio con
funzione di “allarme” rispetto ad ulteriori decrementi, che rapidamente raggiungono la Rare HST.

Common HST : non vi è stress per la fauna ittica.
                                                                                                                  16
DURATE CRITICHE
Punti di flesso: cambiamenti evidenti nella frequenza di accadimento.
1. Evento persistente; si ripresentano in genere a distanza di qualche anno e sono inusuali alla scala intra-annuale.
La loro frequenza è significativa e può influenzare i processi ecologici che regolano il ciclo vitale di individui di una
generazione (POFF e WARD, 1990).
2. Evento catastrofico; le secche eccezionali di lunga durata (anche più di un mese), cioè quegli eventi che in genere
avvengono con cadenza decennale.
Le conseguenze di questi eventi condizionano molteplici generazioni (POFF e WARD, 1990).
                                                                                                                     17
Applicazione dell’Habitat Time Series Analysis nel
Fiume Taro
      CONSIDERAZIONI SULLA SERIE STORICA UTILIZZATA
  Serie storica dati di portata 2000-2008, breve ma l’unica disponibile:
  o   Considerati solo duration events persistenti
  o   L’ADP Ottimale (curve relative ai rilievi 2009) non si realizza per cui:
         è stata individuata l’ADP MAX della serie storica;
         ci si è concentrati unicamente sulla SAR.


  Portata misurata a Fornovo Taro: al netto delle derivazioni superiori e
  a monte delle derivazioni irrigue interne al Parco. Riflette condizioni
  non naturali che necessitano di essere gestite al meglio.


                                                                                 18
19
Applicazione dell’Habitat Time Series Analysis nel
Fiume Taro
Per ogni componente ittica:
1)   Una Soglia di Criticità (SAR o SARCOR )

              Sfruttando le potenzialità dell’analisi è stato possibile
                     individuare una portata inferiore alla SAR,
              a cui si può spingere la gestione di “deflusso/prelievi”
                        ma solo per periodi di tempo limitati

2.   un Limite Inferiore alla SAR, identificato come segue:
       SAR > COMMON HST    LI = COMMON HST
       SARCOR (= COMMON HST)    LI = SAR

3.   la Durata Continua Massima Accettabile (DCMA, espressa in numero di giorni)
     per cui è accettabile scendere sotto la SAR facendo attenzione a rispettare
     comunque il Limite Inferiore alla SAR.

                                                                               20
1. Soglia di Criticità: SAR o SARCOR



                                                 Caso I

              Caso II


           CRITICAL HST                                   COMMON HST




RARE HST


    Caso I - SAR > Common HST              SAR
    Caso II - SAR < Common HST              SARCOR = Common HST
                                                                   21
21 LUGLIO 2009
                             SAR o SARCOR   (m3/s)
                                       Componente ittica             Maggio         Giugno   Luglio   Agosto
                             Lasca Giovani                                           1.6      1.6      1.6
                             Lasca Adulti                              1.6           1.6      1.6      1.6
                             Vairone Giovani                                                           2.3
                             Vairone Adulti                            2              2        2        2
                             Barbo Giovani                                                     1        1
                             Limite Inferiore (m3/s)
                                       Componente ittica             Maggio         Giugno   Luglio   Agosto

2. Limite Inferiore: LI      Lasca Giovani
                             Lasca Adulti                             1.4
                                                                                     1.5
                                                                                     1.4
                                                                                              1.5
                                                                                              1.4
                                                                                                       1.5
                                                                                                       1.4
                             Vairone Giovani                                                           1.8
                             Vairone Adulti                           1.8            1.8      1.8      1.8
                             Barbo Giovani                                                    0.5      0.5
                             Durata Continua Massima Accettabile (n° giorni)
                                       Componente ittica             Maggio         Giugno   Luglio   Agosto
3. Durata Continua Massima   Lasca Giovani                                           16       16       16
                             Lasca Adulti                              12            12       12       12
     Accettabile: DCMA       Vairone Giovani                                                           13
                             Vairone Adulti                            17            17       17       17
                             Barbo Giovani                                                     8        8




                                                                                                       22
Risultati: indicazioni gestionali complessive




I risultati emersi in questo studio indicano che il DMV idrologico stimato nel
PTA è un valore che definisce condizioni al limite della tollerabilità per la
fauna ittica. La portata di 1,6 m3/s (DMV idrologico) può essere tollerata dal
Fiume Taro solo per limitati periodi di tempo, poiché comporta per la fauna
ittica un grado di stress molto elevato.

                                                                           23
Pro…
Maggiore articolazione del concetto di DMV rispetto all’approccio comune che distingue unicamente tra due tipi di
condizioni: una caratterizzata da una portata soglia al di sotto della quale sono realistiche alcune disastrose
conseguenze e una caratterizzata da tutte le altre portate (HUDSON et al., 2003; USGS, 2001).
Possibilità di sviluppare tecniche predittive grazie alle informazioni su frequenza e durata di eventi. Alcuni studi
hanno provato la correlazione tra la consistenza di una popolazione ittica e la previsione di habitat potenziale
(STALNAKER, 1979; JOWETT, 1992) mentre altri non hanno rilevato alcuna relazione significativa (ORTH e MAUGHAN, 1982; SCOTT e
SHIRVELL, 1987).

L’analisi delle UCUT Curves riduce il rischio di una valutazione soggettiva delle relazioni ADP-Portata (GINOT et al.,
1998).

Difficoltà nello specificare la richiesta di una o più portate in grado di proteggere l’integrità ecologica dei fiumi
oggetto di analisi (ORTH, 1987; STANFORD, 1994; RICHTER et al., 1997). L’utilizzo delle serie idrologiche fornisce un’informazione
altamente specifica per il corso d’acqua esaminato.

Utile per rispettare quanto richiesto dal PTA Emilia Romagna entro il 31
dicembre 2016: assegnare valori adeguati ai fattori di correzione della
componente idrologica, in particolare:
         M parametro morfologico
         N parametro naturalistico
         T parametro relativo alla modulazione nel tempo di DMV

                                                                                                                         24
…e contro

Raccolta dati onerosa in termini di tempo e risorse umane
Disponibilità di serie storiche di lunga durata
Disponibilità in letteratura di curve di idoneità o di competenze adeguate per costruire
curve ad hoc
Dipendenza dalla morfologia dell’alveo che, in fiumi come il Taro, si modifica ogni anno.
Necessità di ripetere le simulazioni su più anni effettuando studi di lunga durata.
Per definire in che misura le azioni di conservazione e ripristino possano contrastare gli
effetti delle alterazioni umane è necessario capire in primo luogo il funzionamento di
ciascun sistema in condizioni inalterate e, successivamente, come le diverse attività
umane hanno impattato sulle sue dinamiche (NAIMAN et al., 1995; BERNHARDT et al.,
2005). In molti corsi d’acqua il regime dei prelievi e le variazioni del regime idrologico
causate dal cambiamento climatico hanno completamente alterato l’assetto
dell’ecosistema fluviale eliminando le tracce residue di naturalità.


                                                                                       25

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  • 1. Instream Flow Incremental Methodology (IFIM) Applicazione sperimentale nel Fiume Taro (Parma) dell’Habitat Time Series Analysis Studio condotto da: Sara Chiussi1,2, Cristina Bondavalli1 Anni 2008-2010 Resp. Scientifico: Prof. Antonio Bodini1 1Dipartimento di Bioscienze (ex Scienze Ambientali) – Università di Parma 2Studio Associato E_Co – Ecologia e consulenza 1
  • 2. INQUADRAMENTO DEL LAVORO COMMITTENTE ENTE PARCO REGIONALE FLUVIALE DEL TARO (situato all’interno del SIC e ZPS Medio Taro IT4020021) OBIETTIVO elaborare strumenti di supporto alla gestione dei prelievi idrici utili anche a fini di conservazione dell’ittiofauna protetta Direttiva 1992/43 CE (o Direttiva “Habitat”): emanata con il fine di proteggere la diversità biologica e gli habitat nei paesi dell’Unione, individua habitat e specie sottoposti a tutela. NEL PARCO: Barbo Barbus plebejus, Barbo canino Barbus meridionalis, Lasca Chondrostoma genei, Vairone Leuciscus souffia, Cobite comune Cobitis taenia 2
  • 3. SITUAZIONE DI PARTENZA PTA Emilia Romagna (2005) I. DMV IDROLOGICO: per il F. Taro 1,6 m3/s II. 31 dicembre 2008: adeguamento di tutte le derivazioni al DMV idrologico 31 dicembre 2016: integrazione del DMV IDROLOGICO con fattori di correzione III. che tengano conto di caratteristiche specifiche del corso d’acqua: morfologia, pregio naturalistico, fruizione, ecc. fino al 31 dicembre 2008: Riduzione ad un valore pari a 1/3 della componente idrologica FINALITA’ DELLO STUDIO: MIGLIORARE GLI STRUMENTI DI SUPPORTO ALLA GESTIONE DEI PRELIEVI PARTENDO DALL’APPROCCIO ATTUALE, BASATO SUL CONCETTO DI DMV 3
  • 4. INSTREAM FLOW INCREMENTAL METHODOLOGY O METODO DEI MICROHABITAT (EVHA 2.0*) modello di simulazione che permette di valutare l’evoluzione dell’habitat fisico di un tratto di fiume in funzione della sua portata (modello idraulico); con riferimento a una specie ittica prescelta, collega un’informazione fisica che descrive l’habitat con una risposta biologica che permette di apprezzarne la qualità (modello biologico) * Istituto Cemagref di Lione 4
  • 5. Schematizzazione dell’alveo Individuazione di porzioni elementari dette “celle”: Identificate dal modello con la loro superficie; Caratterizzate da valori omogenei di profondità velocità di corrente substrato cioè dalle variabili che definiscono il “microhabitat” in ambiente fluviale 5
  • 6. Dati in input Dati IDRAULICI Dati BIOLOGICI Derivati da misure su campo Derivati da letteratura CURVE DI IDONEITA’ O Parametri rilevati: PREFERENZA: quote topografiche, per ricostruire la morfologia dell’alveo variabili idrauliche: LASCA – adulti 1. altezza della lama d’acqua LASCA – giovani 2. velocità di corrente VAIRONE – adulti 3. granulometria del substrato VAIRONE – giovani BARBO – adulti 6
  • 7. Dati biologici - idoneità Velocità di corrente (Iv) Associano alla variabile ambientale un GIUDIZIO DI QUALITA’ che descrive quanto l’habitat è adeguato ad accogliere la specie ittica. Profondità (Ip) INDICE DI IDONEITA’ Compreso tra 0 ÷ 1 Tipo di substrato (Is) IV*IP*IS è il giudizio di qualità complessivo associato al microhabitat 7
  • 8. ADP: Area Disponibile Ponderata ADP (m2/m) = ∑cellai(IV*IP*IS)* Ai bagnata totale HABITAT IDONEO ad accogliere la specie ittica Condizioni adeguate all’accoglienza: Le condizioni sono specificate dai parametri idrologici. La adeguatezza è specificata dalla curva di idoneità. Ad ogni portata corrisponde un certo valore di ADP E’ POSSIBILE COSTRUIRE UNA CURVA “ADP-PORTATA” 8
  • 9. Curve ADP-PORTATA ADP OTT = ADP OTTimale punto di massimo della curva; portata che corrisponde alle migliori condizioni che l’habitat fisico può offrire SAR = Soglia d’Accrescimento del Rischio limite al di sotto del quale il valore di ADP crolla rapidamente 9
  • 10. Fiume Taro: campagna di raccolta dati STAZIONE DI RILIEVO: Fornovo Di Taro - Al limite di monte del Parco - A monte delle principali derivazioni irrigue STAZIONE DI RILIEVO NUMERO RILIEVI EFFETTUATI: 4 (1 nel 2008 a scopo “didattico”, 3 nel 2009 per analisi) 3 SIMULAZIONI 10
  • 11. Dati idraulici - Ricostruzione dell’alveo fluviale Fig. 2: Profilo longitudinale 1. Fig. 1: Vista dall’alto 2. Fig. 3: Profilo trasversale 3. 11
  • 12. Analisi delle curve ADP-Portata Per ogni simulazione (3) Totale curve ADP-Portata analizzate: 15 Per ogni componente ittica (5) L’ADP misura la quantità di habitat necessaria per sostenere una certa specie ittica; in base al valore dell’ADP si possono pertanto stabilire le condizioni critiche di portata per i differenti stadi di sviluppo di quella specie ittica (CAPRA et al., 1995, CHIUSSI et al., 2009). L’abbondanza e la struttura di una popolazione ittica in un dato istante non dipendono soltanto dalla portata istantanea ma anche dalla sua variazione nel periodo precedente l’osservazione e, in particolare, da lunghezza ed entità dei periodi di stress idrico (CAPRA et al., 1995; GINOT et al., 1998). PORTATE SIGNIFICATIVE (m3/s) II - 2009 E’ quindi fondamentale considerare non Soglia di Accrescimento del Rischio (SAR) 1.4 m3/s solamente l’intensità di un impatto ma ADP OTTIMALE (ADP OTT) 2.2 - 2.6 m3/s anche durata e frequenza (PARASIEWICZ, 2008). 12
  • 13. Habitat Time Series Analysis 1. IN COSA CONSISTE Analisi dell’evoluzione dell’Area Disponibile Ponderata sulla base delle serie storiche di portata, tramite la costruzione a) delle Habitat Time Series b) delle Uniform Continuous Under Thresholds Curves (UCUT Curves). METODOLOGIA SPERIMENTATA DA: PARASIEWICZ P., 2008. Habitat time series analysis to define flow augmentation strategy for the Quinebaug River, Connecticut and Massachusetts, USA. River Research And Applications, 24: 439-452. 13
  • 14. HABITAT TIME SERIES Si sostituisce ad ogni portata dell’idrogramma il corrispondente valore di ADP, espresso in % della situazione ottimale Bioperiodo di riferimento: periodo del ciclo biologico (es. riproduzione, UNIFORM CONTINUOUS UNDER stadi giovanili). THRESHOLDS CURVES La curva rappresenta un determinato valore di ADP 14
  • 15. Procedura ripetuta per un intero set di soglie di ADP ad incremento costante (habitat events). Riconoscibile un pattern chiaro dove siano rilevabili specifiche regioni in cui la presenza delle curve è più o meno concentrata. 1. INDIVIDUAZIONE DI SOGLIE D’HABITAT SIGNIFICATIVE Habitat Stressor Thresholds (HSTs) 2. IDENTIFICAZIONE DELLE DURATE CRITICHE (duration events) 15
  • 16. PRIORITA’ GESTIONALE: mantenimento del fiume in condizioni lontane da quelle critiche e rare. HABITAT STRESSOR THRESHOLDS Extreme HST : massimo stress, l’habitat minimo che si può verificare in condizioni naturali; Rare HST : frequenze molto basse e solamente per un breve periodo di tempo; Critical HST : più frequente dell’evento raro; da intendersi come una sorta di anticipazione del rischio con funzione di “allarme” rispetto ad ulteriori decrementi, che rapidamente raggiungono la Rare HST. Common HST : non vi è stress per la fauna ittica. 16
  • 17. DURATE CRITICHE Punti di flesso: cambiamenti evidenti nella frequenza di accadimento. 1. Evento persistente; si ripresentano in genere a distanza di qualche anno e sono inusuali alla scala intra-annuale. La loro frequenza è significativa e può influenzare i processi ecologici che regolano il ciclo vitale di individui di una generazione (POFF e WARD, 1990). 2. Evento catastrofico; le secche eccezionali di lunga durata (anche più di un mese), cioè quegli eventi che in genere avvengono con cadenza decennale. Le conseguenze di questi eventi condizionano molteplici generazioni (POFF e WARD, 1990). 17
  • 18. Applicazione dell’Habitat Time Series Analysis nel Fiume Taro CONSIDERAZIONI SULLA SERIE STORICA UTILIZZATA Serie storica dati di portata 2000-2008, breve ma l’unica disponibile: o Considerati solo duration events persistenti o L’ADP Ottimale (curve relative ai rilievi 2009) non si realizza per cui: è stata individuata l’ADP MAX della serie storica; ci si è concentrati unicamente sulla SAR. Portata misurata a Fornovo Taro: al netto delle derivazioni superiori e a monte delle derivazioni irrigue interne al Parco. Riflette condizioni non naturali che necessitano di essere gestite al meglio. 18
  • 19. 19
  • 20. Applicazione dell’Habitat Time Series Analysis nel Fiume Taro Per ogni componente ittica: 1) Una Soglia di Criticità (SAR o SARCOR ) Sfruttando le potenzialità dell’analisi è stato possibile individuare una portata inferiore alla SAR, a cui si può spingere la gestione di “deflusso/prelievi” ma solo per periodi di tempo limitati 2. un Limite Inferiore alla SAR, identificato come segue: SAR > COMMON HST LI = COMMON HST SARCOR (= COMMON HST) LI = SAR 3. la Durata Continua Massima Accettabile (DCMA, espressa in numero di giorni) per cui è accettabile scendere sotto la SAR facendo attenzione a rispettare comunque il Limite Inferiore alla SAR. 20
  • 21. 1. Soglia di Criticità: SAR o SARCOR Caso I Caso II CRITICAL HST COMMON HST RARE HST Caso I - SAR > Common HST SAR Caso II - SAR < Common HST SARCOR = Common HST 21
  • 22. 21 LUGLIO 2009 SAR o SARCOR (m3/s) Componente ittica Maggio Giugno Luglio Agosto Lasca Giovani 1.6 1.6 1.6 Lasca Adulti 1.6 1.6 1.6 1.6 Vairone Giovani 2.3 Vairone Adulti 2 2 2 2 Barbo Giovani 1 1 Limite Inferiore (m3/s) Componente ittica Maggio Giugno Luglio Agosto 2. Limite Inferiore: LI Lasca Giovani Lasca Adulti 1.4 1.5 1.4 1.5 1.4 1.5 1.4 Vairone Giovani 1.8 Vairone Adulti 1.8 1.8 1.8 1.8 Barbo Giovani 0.5 0.5 Durata Continua Massima Accettabile (n° giorni) Componente ittica Maggio Giugno Luglio Agosto 3. Durata Continua Massima Lasca Giovani 16 16 16 Lasca Adulti 12 12 12 12 Accettabile: DCMA Vairone Giovani 13 Vairone Adulti 17 17 17 17 Barbo Giovani 8 8 22
  • 23. Risultati: indicazioni gestionali complessive I risultati emersi in questo studio indicano che il DMV idrologico stimato nel PTA è un valore che definisce condizioni al limite della tollerabilità per la fauna ittica. La portata di 1,6 m3/s (DMV idrologico) può essere tollerata dal Fiume Taro solo per limitati periodi di tempo, poiché comporta per la fauna ittica un grado di stress molto elevato. 23
  • 24. Pro… Maggiore articolazione del concetto di DMV rispetto all’approccio comune che distingue unicamente tra due tipi di condizioni: una caratterizzata da una portata soglia al di sotto della quale sono realistiche alcune disastrose conseguenze e una caratterizzata da tutte le altre portate (HUDSON et al., 2003; USGS, 2001). Possibilità di sviluppare tecniche predittive grazie alle informazioni su frequenza e durata di eventi. Alcuni studi hanno provato la correlazione tra la consistenza di una popolazione ittica e la previsione di habitat potenziale (STALNAKER, 1979; JOWETT, 1992) mentre altri non hanno rilevato alcuna relazione significativa (ORTH e MAUGHAN, 1982; SCOTT e SHIRVELL, 1987). L’analisi delle UCUT Curves riduce il rischio di una valutazione soggettiva delle relazioni ADP-Portata (GINOT et al., 1998). Difficoltà nello specificare la richiesta di una o più portate in grado di proteggere l’integrità ecologica dei fiumi oggetto di analisi (ORTH, 1987; STANFORD, 1994; RICHTER et al., 1997). L’utilizzo delle serie idrologiche fornisce un’informazione altamente specifica per il corso d’acqua esaminato. Utile per rispettare quanto richiesto dal PTA Emilia Romagna entro il 31 dicembre 2016: assegnare valori adeguati ai fattori di correzione della componente idrologica, in particolare: M parametro morfologico N parametro naturalistico T parametro relativo alla modulazione nel tempo di DMV 24
  • 25. …e contro Raccolta dati onerosa in termini di tempo e risorse umane Disponibilità di serie storiche di lunga durata Disponibilità in letteratura di curve di idoneità o di competenze adeguate per costruire curve ad hoc Dipendenza dalla morfologia dell’alveo che, in fiumi come il Taro, si modifica ogni anno. Necessità di ripetere le simulazioni su più anni effettuando studi di lunga durata. Per definire in che misura le azioni di conservazione e ripristino possano contrastare gli effetti delle alterazioni umane è necessario capire in primo luogo il funzionamento di ciascun sistema in condizioni inalterate e, successivamente, come le diverse attività umane hanno impattato sulle sue dinamiche (NAIMAN et al., 1995; BERNHARDT et al., 2005). In molti corsi d’acqua il regime dei prelievi e le variazioni del regime idrologico causate dal cambiamento climatico hanno completamente alterato l’assetto dell’ecosistema fluviale eliminando le tracce residue di naturalità. 25