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Progetto educativo di gruppo 2010 2012 sesto calende 1
1. Progetto Educativo del Gruppo Scout Agesci Sesto Calende 1 – 2010/2012
IN CAMMINO VERSO LA PARTENZAIN CAMMINO VERSO LA PARTENZAIN CAMMINO VERSO LA PARTENZAIN CAMMINO VERSO LA PARTENZA
Capacitá di analisi, elaborazione e verifica, attenzione all'ambiente ed al territorio
PREMESSA (PREMESSA (PREMESSA (PREMESSA (OSSERVAZIONEOSSERVAZIONEOSSERVAZIONEOSSERVAZIONE)))) Con il presente Progetto Educativo la Comunitá Capi del gruppo scout AGESCI
Sesto Calende 1 esprime le prioritá derivanti dall'analisi delle problematiche interne ed esterne al gruppo
scout.
L’attenta analisi é stata necessaria, per poter scegliere in maniera chiara gli strumenti di intervento
educativo maggiormente efficaci sui ragazzi a noi affidati.
Ci proponiamo, come capi scout, di realizzare il nostro mandato educativo lasciando il mondo “un po’
migliore di come lo abbiamo trovato”; per realizzare questo obiettivo puntiamo ad una azione educativa
efficace che sappia sostenere la proposta dell’Uomo e Donna della Partenza come modello per i nostri
ragazzi, una persona controcorrente, portatore di valori reali, definitivi, capace di progettarsi per la vita.
Premessa fondamentale a questo progetto é che ogni singolo capo educatore, presone atto e avendo
contribuito in prima persona alla sua elaborazione, lo condivida in ogni singolo aspetto e decida di
considerarlo il punto di riferimento primario nella programmazione delle attivitá. La Comunitá Capi
individua poi nelle sue riunioni il luogo ed il momento in cui vengono tirate le fila di un discorso educativo
condiviso fra ogni unitá e fra ogni singolo capo, grazie a momenti di programmazione e di verifica durante
l’anno scout.
Per fare tutto ciò la Comunitá Capi sottolinea l’importanza del modello dello Scouting, che si basa sulla
progressione delle capacitá di Osservare, Dedurre ed Agire (e Verificare) in ogni contesto della vita
quotidiana, applicandolo in maniera costante ed educando i ragazzi/e a fare altrettanto.
Abbiamo evidenziato due aree di obiettivi, uno di immediato riscontro e che viviamo nella nostra
quotidianitá, e un altro di consapevolezza e di maturazione del percorso che viene proposto ai ragazzi/e,
che avrá una ricaduta di lungo periodo.
L’obiettivo di ognuno dei due anni verrá raggiunto attraverso tre passaggi corrispondenti a momenti di
analisi (osservazione e deduzione), azione (trasformazione in attivitá concrete) e verifica (sintesi critica).
Gli obiettivi ed i diversi passaggi saranno comuni alle diverse branche e naturalmente alla Comunitá Capi,
in modo commisurato all’etá; quando possibile si cercherá di stabilire un legame tra le attivitá dei più
piccoli e dei più grandi in modo da farli sentire parte di un’unica comunitá e di fare percepire il senso della
progressione verso la Partenza.
Una particolare cura verrá dedicata in ogni passaggio allo sviluppo della spiritualitá e alla gratitudine per
Dio Creatore attraverso l’osservazione della bellezza della natura.
2. OBIETTIVI (OBIETTIVI (OBIETTIVI (OBIETTIVI (DEDUZIONEDEDUZIONEDEDUZIONEDEDUZIONE)))) I quattro punti di Baden-Powell (formazione del carattere, salute e forza fisica,
abilitá manuale, servizio del prossimo), sono le fondamenta del metodo educativo scout e saranno il
criterio di verifica (generale e personale) di questo progetto che ha i seguenti ambiti:
Ambiente e TerritorioAmbiente e TerritorioAmbiente e TerritorioAmbiente e Territorio
L'obiettivo di riscontro più immediato é l’educazione ambientale, che non si esaurisce in una marcata
attenzione verso l’ecologia, ma che é riassumibile in tre punti:
• Educare all’osservazione di quanto ci circonda con innocenza e meraviglia
• Educare a pensare, agire e verificare nei confronti delle problematiche ambientali - educazione
all’ecologia
• Educare a valorizzare la spiritualitá e scoprire Dio attraverso l’osservazione della bellezza e
dell’armonia della natura
Si affrontano così alcuni dei punti focali del metodo scout:
a) Durante il primo anno ci impegneremo a scoprire e a far scoprire la meraviglia della natura che ci
circonda, imparando a viverla nella vita quotidiana, partendo dal piccolo e dalla domanda "cosa posso fare
io per l'ambiente". In questa fase ci sembra particolarmente importante il coinvolgimento dei genitori per
aiutare i ragazzi/e a proseguire nello sforzo di modificare le proprie abitudini anche a casa.
b) Nel secondo anno allargheremo lo sguardo verso il territorio che ci circonda.
In entrambi gli anni si fará attenzione a sviluppare la consapevolezza dell'appartenenza ad un sistema
globale e complesso.
Passaggi intermedi:
• Anno 2010-2011
1. Scoperta della natura e analisi del significato del consumo critico (analisi)
2. Dopo una valutazione, messa in atto di piccole modifiche del vivere quotidiano, auto-produzione e
consumo di prodotti naturali (azione)
3. Valutazione dei rapporti costo/beneficio (verifica)
Naturalmente queste azioni per essere significative dovranno essere proseguite a casa e presso la
Comunitá Scout con continuitá anche negli anni successivi.
• Anno 2011-2012
1. Analisi della situazione del territorio che ci circonda (analisi)
2. Azioni migliorative (azione)
3. Consuntivazione mediante iniziative anche aperte all'esterno e pubblicazioni (verifica).
In cammino verso la PartenzaIn cammino verso la PartenzaIn cammino verso la PartenzaIn cammino verso la Partenza
Il sistema educativo Scout prevede di vedere nei bambini/e e nei ragazzi/e gli uomini e le donne della
Partenza, cercando di valorizzarne la vocazione e di farne adulti consapevoli e responsabili. La Partenza é
il momento delle scelte, una meta e la sintesi di un percorso scout che inizia con l'entrata da lupetto e che
porta al momento della Partenza. Pur essendo giá una peculiaritá della proposta riteniamo che sia
opportuno dare prioritá e valorizzare le scelte della Partenza nel nostro Gruppo, affinché diventino
capisaldi della pista/sentiero/strada (Progressione Personale Unitaria).
Le scelte della Partenza sono:
• scegliere di giocare la propria vita secondo i valori proposti dalla scautismo (Legge e Promessa
scout);
• voler essere uomini e donne che indirizzano la loro volontá e tutte le loro capacitá verso quello che
hanno compreso essere la veritá, il bene e il bello;
• annunciare e testimoniare il Vangelo;
• voler essere membri vivi della Chiesa;
• voler attuare un proprio impegno di servizio (buona azione).
Riteniamo inoltre importante interrogarci su come educhiamo alla scoperta della Vocazione personale (di
stato, di fede, lavorativa, di servizio).
Anche il tema dell’ambiente deve essere visto come un tramite per percorrere nel migliore dei modi il
cammino verso la partenza.
• Il primo anno faremo chiarezza all'interno della Comunitá Capi e con i genitori sul significato delle
scelte della Partenza e del Patto Associativo
• Il secondo anno cercheremo di tramutare le riflessioni del primo anno in spunti concreti nella
Progressione Personale Unitaria proposta ai ragazzi/e, valorizzando le etá dei passaggi.
3. ASSETTO PROGETTUALE DI GRUPPO (Decisioni standard)ASSETTO PROGETTUALE DI GRUPPO (Decisioni standard)ASSETTO PROGETTUALE DI GRUPPO (Decisioni standard)ASSETTO PROGETTUALE DI GRUPPO (Decisioni standard)
II - Decisioni standard del gruppoII - Decisioni standard del gruppoII - Decisioni standard del gruppoII - Decisioni standard del gruppo
Il presente Progetto Educativo di Gruppo ha durata biennale (2010/2012).
Da Ottobre 2010 il gruppo inizia ufficialmente il suo percorso nella Zona Varese - Regione Lombardia. Il
cambio di zona e di regione consentirá una maggiore interazione territoriale soprattutto nell'ambito della
chiesa locale.
Unitá del gruppo
Unitá del Gruppo Tipologia Anni
Branco di Seeonee
Unitá mista. Ambiente fantastico
Giungla.
3 anni (3a-5a elementare) con la
possibilitá di accogliere anche bambini di 2a
purché nati entro il 30 settembre.
Reparto Unitá mista. 5 anni (1a media - 2a superiore)
Comunitá R/S "Attila"
Unitá mista. L'anno di noviziato
viene vissuto con il Clan/Fuoco
salvo momenti appositi.
4/5 anni (dalla 3a superiore in poi)
Nonostante la scelta di unitá miste si ritiene fondamentale per Reparto e Comunitá R/S la realizzazione di
attivitá specifiche monosessuate (anche per rispondere al diverso modo di educare al maschile ed al
femminile).
Inoltre si ritiene di dover attribuire un'attenzione particolare e momenti rafforzati per le etá dei passaggi
come il Consiglio degli Anziani, l'Alta Squadriglia e il Noviziato (anche per rispondere ad una maggiore
attenzione alla continuitá e alla Partenza).
L'inserimento nel gruppo scout avviene mediante iscrizione nella lista di preiscrizione on-line. Si cercherá
di inserire tutti, cercando però in caso di soprannumero di bilanciare le annate e il sesso, evitando di
superare le 30 persone per unitá.
Altre attenzioni progettualiAltre attenzioni progettualiAltre attenzioni progettualiAltre attenzioni progettuali
III - Altri punti di cui tener contoIII - Altri punti di cui tener contoIII - Altri punti di cui tener contoIII - Altri punti di cui tener conto
• LA SEDE SCOUT. La sede ha urgente bisogno di interventi, sia ordinari che straordinari, che
permettano di avere spazi sicuri, salutari e accoglienti. Nel corso di questo progetto si troverá un
piano di intervento e si realizzeranno azioni concrete. Coinvolgimento anche dei ragazzi/e e dei
genitori.
• TERRITORIO. Oltre a quanto giá inserito, c'é da rilevare la necessitá di una maggior presenza sul
territorio. Sia a livello di amministrazioni (Sesto Calende, ma eventualmente anche altri comuni), di
volontariato (attraverso anche il servizio extrassociativo dei rover e delle scolte e ad una vicinanza
alle situazioni di marginalitá), con le scuole (con iniziative comuni) e con la chiesa locale (con la
quale si intensificheranno i rapporti nell'ambito della pastorale giovanile decanale). Creazione di
una mappa delle relazioni sul territorio.
• COMUNICAZIONE. Si dovrá avere attenzione ad una comunicazione puntuale sia all'interno del
gruppo (date, manifestazioni, cosa si sta facendo, etc), ma anche all'esterno (in particolare per la
fascia d'etá del Clan/Fuoco).
• ORGANIZZAZIONE. Significativamente da migliorare (anche nell'ottica di essere più concreti), sia
nella definizione delle riunioni e uscite, sia per attivitá secondarie che però richiedono tempo (es
segreteria, archivio, sito, etc). Possibilitá di delegare alcuni ruoli fuori dalla Comunitá Capi. Stesura
di checklist e sistemi sintetici di verifica.
• FORMAZIONE. Attenzione alla formazione tecnica, sia dei capi che dei ragazzi/e (primo soccorso,
sicurezza in montagna, etc). Introdurre momenti formativi per genitori sul metodo scout.
Valorizzazione della partecipazione ad eventi scout esterni al gruppo.
• SPIRITO DI GRUPPO. Sono da custodire senz'altro il clima cortese e l'entusiasmo. Sono da
consolidare il senso di identitá (come gruppo, persone, educatori, branche). Si tenderá ad essere
esigenti sull'impegno da parte dei ragazzi/e, come pure a valorizzare strumenti "tosti", il quaderno
di caccia e la Buona Azione.