Istruzioni passo passo per costruire un forno a pannello di tipo Copenhagen con cartone, colla vinilica o scotch, alluminio da cucina, spago e mollette!
Manuale di Costruzione del Forno a Pannello Copenhagen
1. ISTRUZIONI PER LA COSTRUZIONE
DEL FORNO A PANNELLO COPENHAGEN
CON MATERIALI ECONOMICI
Istruzioni passo passo per la costruzione del forno a pannello Copenhagen Solar Cooker Light,
ideato da Sharon Clausson (http://solarcooking.wikia.com/wiki/Copenhagen)
2. INTRODUZIONE
Il forno solare Copenhagen, ideato da Sharon Clausson
(http://solarcooking.wikia.com/wiki/Copenhagen), è un forno solare del tipo a pannello, facile da
costruire e abbastanza potente per cuocere il riso e i legumi, per lessare le verdure, per cuocere la
pasta (non è semplicissimo ma è fattibile) e i sughi. A seconda dei materiali riflettenti impiegati per
il forno, è possibile raggiungere temperature massime a vuoto comprese fra i 130° C e i 190° C.
Questo significa che non sempre è possibile realizzare cotture da forno, ma con la pratica potrete
trovare delle soluzioni che vi permettano anche questo tipo di cottura!
In questo manuale, vi daremo le istruzioni per costruire ed utilizzare un forno Copenhagen
realizzato con materiali poveri. Il vantaggio è sicuramente l'economicità del prodotto, lo svantaggio
è una potenza inferiore rispetto a soluzioni ottenute utilizzando dei
materiali più efficienti.
Infatti, abbinando questi materiali poveri con una pentola scura
dotata di coperchio, racchiusa all'interno di un coperchio di vetro
trasparente (ad esempio, una insalatiera a testa in giù), è possibile
raggiungere temperature massime a vuoto di 130° C. L'immagine a
fianco mostra il modello che vi insegneremo a costruire, con
all'interno la pentola scura con coperchio di vetro trasparente e con
una insalatiera a testa in giù.
Se volete condividere con noi le vostre sperimentazioni o ricette di cucina solare, potete mandarcele
per mail a grupposelene@gmail.com, oppure potete segnalarle nella nostra pagina facebook
“Sentinelle dell'energia – Selene”, oppure nella pagina facebook “CUOCHI SOLARI ITALIANI”,
grazie mille!
3. Costruzione e assemblaggio del forno a pannello Copenhagen con materiali poveri
Componenti del forno a pannello Copenhagen
(1) Nr 4 “petali” di materiale riflettente da 50 cm x 50 cm, o anche di dimensioni leggermente
inferiori, realizzabile con cartoncino sottile, colla vinilica e alluminio. In alternativa, è possibile
impiegare anche un foglio di materiale plastico riflettente a specchio (es. materiale doppio strato
con polistirolo e Mylar);
(2) Base di cartone da 30 cm x 30 cm, o anche di dimensioni leggermente inferiori;
(3) Nr 4 mollette per il cartone;
(4) Spago per collegare i petali alla base e per il trasporto in spalla del forno;
ISTRUZIONI PER LA COSTRUZIONE
1. Con l'aiuto di un righello o di una riga a T, disegnate quattro quadrati da 50 cm x 50 cm che
faranno da petali per il forno solare. Se il cartoncino o il foglio di materiale riflettente a disposizione
non vi consentono di arrivare a 50 cm, vanno bene anche dimensioni inferiori, ad esempio 45 cm x
45 cm. Come cartone ad esempio potete chiedere nei supermercati la possibilità di avere il cartone
che si usa per separare le file di bottiglie d'acqua vendute su bancali. Infatti questo cartone è in
genere sottile e flessibile, dunque adatto per il nostro forno.
2. Allo stesso modo, per realizzare la base, disegnate sul cartone un quadrato da 30 cm x 30 cm. La
base deve essere più resistente, quindi potreste impiegare recuperare il cartone dai degli scatoloni di
cartone ad onda singola rinforzata o ancora meglio a doppia onda.
3. Utilizzando delle forbici resistenti, ritagliate i cinque quadrati che avete disegnato prima. Per il
cartone a doppia onda, può essere preferibile usare un taglierino, passando più volte sulle linee
tracciate in modo da poter effettuare il taglio.
4. 3a. Questo passaggio è necessario solo se usate cartoncino, colla vinilica e alluminio da
cucina per i petali. Non serve invece se usate un foglio di materiale plastico riflettente.
Prendete l'alluminio da cucina e ritagliatene tanti pezzi quanti servono per coprire i quattro
petali di alluminio.
Applicate la colla vinilica sul cartoncino e spalmatela con l'aiuto di un pennnello, poi applicate
l'alluminio riflettente sul cartoncino. Al posto del pennello potete usare anche del cartone a mo' di
spatola.
Fate attenzione a disporre l'alluminio senza creare increspature, in modo da ottimizzare le
prestazioni del vostro futuro forno a pannello.
Al posto della colla vinilica, poi, potreste usare dello scotch. In questo caso, fissate i quattro lati del
foglio di alluminio al cartone utilizzando lo scotch.
4. Ora presentate la base quadrata sopra i quattro petali di alluminio in modo che questa si trovi
perfettamente al centro e che sia ruotata di quarantacinque gradi rispetto alle direzioni dei lati dei
petali, come potete vedere nella fotografia riportata qui sotto:
5. Poi sulla base quadrata, segnate con una penna i 12 punti in cui andrete a praticare i fori per
legare tra di loro con lo spago i petali alla base. In particolare, per essere più precisi, disegnate con
una penna le due diagonali della base quadrata, trovando così il centro della base. Disegnate poi
anche le mediane. Lungo le mediane, a 4 cm dal centro, potrete così segnare i primi quattro punti.
Per i restanti otto invece, dovrete andare ai vertici della base quadrata e, per ciascun vertice, segnare
due punti distanti 7 cm dal vertice e 4,5 cm a destra e a sinistra dalla diagonale. Potete capire
meglio il tutto guardando le immagini sottostanti.
5. I 12 punti segnati nella base quadrata
I 4 punti lungo le mediane a 4 cm dal
centro
2 degli 8 punti ai vertici, distanti 7 cm
dal vertice e 4,5 cm a destra e a
sinistra della diagonale
6. Con l'aiuto delle forbici, praticate i fori nei 12 punti della base quadrata appena segnati.
Presentate quindi nuovamente la base al centro dei quattro petali e, con una penna, segnate i 12
punti corrispondenti nei quattro petali.
7. Con l'aiuto delle forbici, praticate quindi i fori anche nei quattro petali
8. Al fine di rendere il forno facilmente trasportabile, praticate ora altri tre fori in ciascuno dei
quattro petali, per un totale di dodici fori. In particolare, in ciascun petalo, segnate tre fori distanti 4
cm dai vertici lungo le diagonali.
9. Ora dovete legare i petali alla base. Si tratta di un lavoro non semplice. Iniziate prendendo un
pezzo di spago lungo 70 cm e, se avete dello scotch, arrotolatene un po' alle estremità dello spago in
modo da facilitare l'inserimento dello spago stesso nei fori. In alternativa, potete fare i fori un po'
più grandi ripassandoci con una punta.
6. Usate lo spago lungo 70 cm per legare i quattro petali alla base in corrispondenza dei fori presenti
vicino al centro della base, che sono i fori numero 1, 2, 3 e 4 mostrati nella figura sottostante. Il
consiglio è di iniziare a inserire lo spago partendo da sopra, in modo che poi andrete a fare il laccio
dello spago da sotto:
In alternativa, anziché usare un unico spago lungo 70 cm, potete usarne due lunghi 30-35 cm, in
modo da assemblare le basi a due a due.
10. Ora prendete uno spago lungo 120 cm e cercate di legare i petali alla base in corrispondenza
degli otto punti esterni. Questo lavoro è un po' più complicato, possibilmente è meglio lavorarci
almeno in due, uno tiene lo spago e la base, l'altro tiene dritti i petali e li tiene aderenti alla base.
Potete anche passarvi lo spago l'un l'altro. Il consiglio comunque è sempre quello di iniziare a
inserire lo spago da sopra, in modo che, quando avrete passato tutti i fori con lo spago, potrete fare
la legatura da sotto. Prima di legare lo spago, state attenti a tenere ben tirato il tutto!
Anche in questo caso, in alternativa, potete legare i petali a due a due usando quattro pezzi di spago
lunghi 35 cm.
7. 11. Per completare il forno, non vi resta che curvare i petali per dare loro la forma giusta e fermarli
con le mollette. Quando curvate i petali, potete fare in modo che formino un triangolo in
corrispondenza alla superficie in cui aderiscono alla base.
Avrete così realizzato il vostro forno solare, bravi!
12. Se volete trasportare il forno in modo agevole, usate i fori che avete praticato seguendo le
istruzioni del punto 8. In particolare, smontate il forno slegando e togliendo tutti i pezzi di spago,
mettendoli da parte per un momento. Poi posizionate i quattro petali uno sopra l'altro e, da ultimo,
posizionate la base in modo da far si che due dei suoi 12 fori combacino con due dei fori dei quattro
petali.
Unite i quattro petali e la base aiutandovi con gli spaghi messi prima da parte. In particolare, se in
base a quanto indicato ai punti 9 e 10, avete usato solo uno spago da 70 cm e uno da 120 cm per
unire fra loro i petali alla base, ora potrete usare gli stessi per questo assemblaggio del forno in
configurazione smontata. Altrimenti, se avete usato sei pezzi di spago lunghi 30-35 cm, i quattro
restanti potrete legarli alla base senza problemi.
L'ultima cosa che vi rimane da fare è far passare tagliare altri due pezzi di spago lunghi almeno 160
cm, ciascuno dei quali verrà fatto passare in due dei quattro fori praticati vicino ai vertici dei quattro
petali, in modo da creare delle bretelle per il nostro zaino temporaneo. In alternativa, potremo
portare il forno anche a tracolla.
Il tutto è sintetizzato nelle fotografie sottostanti.
Avete completato il vostro forno bravi! Ora non ci resta che assemblarlo per predisporlo per la
cottura!
8. 13. Per assemblare il forno, dobbiamo utilizzare le quattro mollette di cui avevamo parlato all'inizio
delle istruzioni.
In particolare, colleghiamo due a due i petali in modo che il forno assuma una forma simile a un
paraboloide. Nel colleghare i petali, il consiglio è di fare in modo di tenere il petalo posteriore più
dritto, mentre il petalo anteriore, che “guarda il sole” può essere inclinato un po' più in basso.
Questo ci permette di ottimizzare la quantità di radiazione solare che viene captata dal forno.
In generale, l'apertura dei petali deve comunque essere regolata in funzione dell'altezza del sole
all'orizzonte, che dipende dal periodo dell'anno e dall'ora del giorno. Con un po' di pratica ed
esperienza capiremo quale sia la posizione migliore per i petali!
I recipienti per la cottura
Per cucinare con il forno solare Copenhagen, potete utilizzare una pentola scura dotata di coperchio
(meglio se anch'esso è scuro, ma va bene anche un coperchio in vetro trasparente), il tutto racchiuso
all'interno di una cupola di vetro trasparente, che può essere ottenuta ad esempio mettendo a testa in
giù una insalatiera.
In alternativa, potete utilizzare anche i classici barattoli in vetro della marmellata. Noi li abbiamo
utilizzati per cuocere il riso e per lessare le verdure e devo dire che hanno funzionato bene!
Indicazioni di cucina con un po' di matematica e fisica
Per poter cucinare i pasti, occorre sapere quale sia la temperatura di lavoro richiesta dalla ricetta di
nostro interesse.
Ad esempio, le cotture da forno, richiedono in genere temperature superiori ai 160° - 180° C, al fine
di permettere quell'effetto di croccantezza e di doratura degli alimenti dovuto alla reazione chimica
(nota come reazione di Maillard) fra zuccheri e proteine che a temperature più basse avrebbe dei
tempi molto più lunghi, con il rischio di non ottenere la croccantezza desiderata.
Oppure, per cucinare la pasta, è necessario che l'acqua raggiunga una temperatura di 100° C.
Bisogna tenere presente allora che la temperatura massima che può raggiungere il nostro forno
solare è tanto minore quanto maggiore è la quantità di cibo che mettiamo a cuocere. In altre parole,
il cibo sottrare potenza al forno e se ne mettiamo troppo, rischiamo di non raggiungere le
temperature che ci servono per cucinare!
9. Con il modello di forno solare Copenhagen realizzato con materiali poveri, abbiamo verificato che è
possibile ad esempio cuocere 300 g di riso in una pentola scura (con coperchio e cupola trasparente)
contenente 500 ml di acqua, oppure 150 g di pasta corta sempre in 500 ml di acqua, oppure 300 g di
verdure (patate, melanzane, zucchine, peperoni, …).
I tempi di cottura sono di circa 1h – 1h 30', a seconda del periodo dell'anno e dell'ora del giorno.
Per l'ora del giorno, si consiglia di cucinare tra le 11:00 e le 15:00.
Tornando alla quantità di cibo quindi, più in generale possiamo conoscere quanto cibo poter mettere
a cuocere attraverso delle misure sperimentali e un semplice calcolo.
Per quanto riguarda le misure sperimentali, mettiamo la nostra
pentola, con coperchio e cupola in vetro trasparente, all'interno del
forno solare, con dentro un termometro da forno per misurare la
temperatura. Un esempio è il termometro riportato qui a fianco.
Guardando bene, possiamo notare come il termometro abbia
raggiunto una temperatura di 150° C. Si tratta infatti del forno
Copenhagen realizzato utilizzando materiali più costosi, come il
polistirolo e il Mylar.
Aspettiamo 45 min – 1 h per verificare quale sia la temperatura massima raggiunta dal forno e
annotiamo sia il dato relativo alla temperatura massima, sia il tempo che abbiamo atteso per
raggiungerla.
A questo punto, possiamo calcolare la temperatura massima che otterremo aggiungendo del cibo
attraverso queste due semplici equazioni e delle ulteriori misure sperimentali:
(1) Q = m * cp * (Tmassima – Tambiente);
dove
m, rappresenta la massa di cibo, espressa in kg;
cp, è il calore specifico del cibo, espresso in J/(kg K) che è possibile recuperare attraverso una
ricerca su internet
Tmassima e Tambiente rappresentano rispettivamente la temperatura massima raggiunta dal forno e
la temperatura dell'ambiente in cui ci troviamo ad operare.
A questo punto quindi possiamo ricavare la temperatura massima ottenibile mettendo del cibo in
cottura attraverso la seguente equazione
(2) Q = Iirr * A * eff * t;
dove
Q, espresso in W, è il calore fornito dal nostro forno nel tempo t
Iirr è l'irradiazione solare, espressa in W/m2, che possiamo ricavare dal sito del pvgis della
Commissione Europea (http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/), oppure possiamo ipotizzare un valore
compreso fra 700 W/m2 e 800 W/m2 nell'arco centrale della giornata;
10. A, espressa in m2, è l'area di apertura del nostro forno, che possiamo assumere pari a 0,25-0,30;
eff, dato adimensionale, è l'efficienza complessiva del nostro forno, tipicamente compresa fra il
10% e il 15%;
t, espresso in secondi, rappresenta il tempo impiegato fornire il calore Q.
Per sapere quindi di quanti gradi centigradi si abbassi la temperatura aggiungendo del cibo,
possiamo procedere nel modo seguente.
Riempiamo la nostra pentola con una certa quantità di acqua, ad esempio 100 ml e, con l'aituo
dell'equazione (1), calcoliamo teoricamente il valore di Q, necessario per portare l'acqua dalla
temperatura ambiente a 100° C.
Allo stesso tempo, misuriamo il tempo che impiega l'acqua per raggiungere la temperatura di 100 °
C. Abbiamo così ricavato sia Q che t, che possiamo utilizzare nell'equazione 2 per calcolare eff,
dando per noti Iirr e A.
A questo punto, possiamo riutilizzare le due equazioni per calcolare, con qualsiasi quantità di cibo,
il tempo t richiesto per raggiungere la temperatura massima oppure quale temperatura massima si
possa raggiungere dopo un tempo t.
Per fare questo, potremo ancora modificare l'equazione (1) per tenere conto della possibile presenza
di più alimenti aventi massa e calori specifici diversi l'uno dall'altro:
Q = m1 * cp1 * DT1 + m2 * cp2 * DT2 + … mn * cpn * DTn.
Se non volete fare tutti questi calcoli, con un po' di pratica troverete sicuramente le quantità più
adatte per preparare i vostri piatti!
Ricette
Per ora non abbiamo tantissime ricette, però alcune si!
Potete trovarle ai seguenti due link:
– http://www.grupposelene.net/ricette-con-i-forni-solari/;
– http://www2.grupposelene.net/piatti-cucinati-con-il-sole/;
Tenetevi aggiornati perchè stiamo risistemando il nostro sito e gli indirizzi potrebbero cambiare!
Buona lettura e buona visione dei video!
11. SEGUITE LE NOSTRE ATTIVITA' DI CUCINA SOLARE SU:
1. http://www.grupposelene.net/i-forni-solari/;
2. http://solarcooking.wikia.com/wiki/Sentinelle_dell'Energia;
3. Pagina facebook Sentinelle dell'energia – Selene
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su cui si basano. In particolare, potete vedere http://www.grupposelene.net/trasparenza-
associazione/.
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