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MANUALE DI UTILIZZO DEL FORNO
A PANNELLO COPENHAGEN
CON PETALI IN POLISTIRENE E MYLAR
Istruzioni per l'utilizzo del forno a pannello
Copenhagen Solar Cooker Light, ideato da Sharon Clausson
(http://solarcooking.wikia.com/wiki/Copenhagen)
INDICE
1 Introduzione
2 Componenti del forno a pannello Copenhagen
3 Il sistema di cottura
4 Montaggio del forno solare Copenhagen
5 Semplici piatti cucinati con il sole!
5.1 Cottura del riso
5.2 Patate lesse
5.3 Pasta con il sugo
5.4 Mousse vegana al cioccolato fondente e acqua
6 Informazioni aggiuntive sulla fisica della cucina solare
7 Considerazioni sui benefici ambientali e sanitari, osservazioni sul potenziale di mitigazione dei
gas serra
1. Introduzione
Il forno solare Copenhagen, ideato da Sharon Clausson
(http://solarcooking.wikia.com/wiki/Copenhagen), è un forno solare del tipo a pannello, facile da
costruire e abbastanza potente per cuocere il riso e i legumi, per lessare le verdure, per cuocere la pasta
(non è semplicissimo ma è fattibile) e i sughi. A seconda dei materiali riflettenti impiegati per il forno, è
possibile raggiungere temperature massime a vuoto comprese fra i 130° C e i 190° C. Questo significa
che non sempre è possibile realizzare cotture da forno, ma con la pratica potrete trovare delle soluzioni
che vi permettano anche questo tipo di cottura!
In questo manuale, dopo aver indicato i componenti
del forno e del sistema di cottura, vi daremo le
istruzioni per montare il forno solare, posizionando i
quattro “petali” (ovverosia le quattro facce
riflettenti) in modo da concentrare al meglio la
radiazione solare nel volume occupato dalla pentola
scura con cui andremo a cucinare.
Successivamente, vi daremo alcuni utili consigli per
cucinare e per finire descriveremo alcune ricette di
cucina. La foto a fianco mostra il modello che vi
insegneremo a utilizzare.
In questa foto inoltre, potete vedere l'insalatiera di
vetro a testa in giù con all'interno la pentola scura
chiusa da un coperchio di vetro trasparente e il termometro da forno.
Se volete condividere con noi le vostre sperimentazioni o ricette di cucina solare, potete mandarcele per
mail a grupposelene@gmail.com, oppure potete segnalarle nella nostra pagina facebook “Sentinelle
dell'energia – Selene”, oppure nella pagina facebook “CUOCHI SOLARI ITALIANI”, grazie mille!
2. Componenti del forno a pannello Copenhagen
(1) Nr 4 “petali” da 50 cm x 50 cm realizzati con doppio strato di
polistirene e mylar (nome commerciale del polietilene tereftalato a
specchio);
(2) 2 basi di da 30 cm x 30 cm, o anche di dimensioni leggermente
inferiori;
(3) 2 laccetti da scarpa di cotone per il fissaggio dei petali alla base e
per il trasporto in spalla del forno;
(4) 4 morsetti a molla per fissare i petali l'un l'altro.
3. Il sistema di cottura
Con sistema di cottura indichiamo tutto quello che serve per trasferire il calore dai raggi solari al cibo,
consentendo di cucinare i nostri piatti e anche il minimo occorrente per monitorare la temperatura del
forno. In particolare, il sistema di cottura è rappresentato da:
(1) 1 pentola scura, possibilmente con coperchio anch'esso scuro o, in alternativa, di vetro trasparente.
Per utilizzarle nel nostro forno solare dovremo togliere i manici delle pentole;
Casseruole in alluminio con rivestimento in teflon Casseruola in alluminio con rivestimento in teflon
(2) Una insalatiera di vetro trasparente o un contenitore di vetro per cotture al microonde;
(3) Un termometro da forno
I recipienti per la cottura. Per cucinare con il forno solare Copenhagen, potete utilizzare una pentola
scura dotata di coperchio (meglio se anch'esso è scuro, ma va bene anche un coperchio in vetro
trasparente), il tutto racchiuso all'interno di una cupola di vetro trasparente, che può essere ottenuta ad
esempio mettendo a testa in giù una insalatiera.
In particolare, la pentola scura serve per ottimizzare l'assorbimento della radiazione, al fine di trasferirla
al cibo. L'insalatiera trasparente serve per creare l'effetto serra, ovverosia per trattenere i raggi infrarossi
che vengono prodotti dalla pentola a causa del proprio aumento di temperatura.
Nota bene: la scelta del sistema pentola con coperchio e contenitore di vetro possono incidere
tantissimo sulle prestazioni del nostro forno solare.
In particolare, se avremo una pentola e un contenitore molto spessi, ci servirà più tempo per
raggiungere le temperature di cottura, per via del fatto che dovremo portare alla temperatura desiderata
una massa maggiore. Viceversa, raggiungeremo prima le temperature di cottura se useremo una pentola
e un contenitore poco spessi.
Allo stesso tempo, una pentola e un coperchio più spessi tratterranno più a lungo la temperatura se il
sole verrà coperto per un momento dalle nuvole mentre cuciniamo, riducendo così il rischio di
compromettere la cottura medesima. Questo vantaggio può tuttavia risultare di poco interesse rispetto
alla velocità di cottura del forno.
In alternativa alla pentola nera con coperchio di vetro, sul sito del Solar
Cookers International Network vengono proposte soluzioni più
economiche home made, come il modello Jar-in-Jar di Bernhard Muller
(http://solarcooking.wikia.com/wiki/Solar_cooking_pots), ripreso in
Italia dall'Ing. Matteo Muccioli e riportato nella foto qui a destra. Si
tratta di due contenitori posti uno dentro l'altro, di cui quello interno, in
vetro o latta (non rivestita di teflon), colorato di nero sulla propria
superficie esterna.
Per finire, potreste utilizzare anche i barattoli in vetro della marmellata,
opportunamente colorati di nero all'esterno, usando ad esempio colla di farina e nerofumo. Noi li
abbiamo utilizzati in passato per cuocere il riso e per lessare le verdure e devo dire che hanno
funzionato bene!
Il termometro da forno. Il termometro da forno serve per controllare la temperatura del forno e
quindi per sapere se ci siano le temperature sufficienti per cucinare e se le temperature siano adatte ai
requisiti previsti dalle ricette che vogliamo preparare.
4. Montaggio del forno solare Copenhagen
Per le operazioni di montaggio, si consiglia di utilizzare degli occhiali da sole, per evitare di essere
abbagliati dalla luce solare riflessa sui petali. Il forno solare a pannello Copenhagen è fornito già
assemblato per il trasporto a zaino. Una volta aperta la confezione del prodotto, sciogliete i laccetti da
scarpa e separate fra loro i componenti. Poi ponete una delle due basi al centro e, vicino ad essa ponete
i 4 petali, con una delle loro punte rivolta verso uno dei lati della base. A questo punto, usate uno dei
due laccetti in dotazione e cominciate a passare dal basso su uno degli 8 fori posti sui lati della base.
Subito dopo, passate con il laccetto dal basso sul foro corrispondente del primo dei 4 petali da fissare.
Ora proseguite passando prima sul secondo foro del petalo e poi sul secondo foro della base posto
nello stesso lato e via via continuate fino a che non avete legato tutti i petali alla base passando per gli 8
fori. Non è indispensabile che utilizziate anche i fori centrali della base, ma se volete potete farlo
utilizzando il secondo dei laccetti da scarpa.
Ora che avete fissato i petali alla base, potete fissarli tra di loro utilizzando i morsetti a molla. In
particolare, dovrete in fare in modo che il petalo posteriore sia fissato ai due laterali in modo che risulti
quasi verticale, mentre il petalo anteriore, che guarda verso il sole, dovrà avere il vertice rivolto verso il
sole e dovrà essere più o meno inclinato verso il basso a seconda che il sole sia rispettivamente alto o
basso nel cielo. Per vedere dove si concentrano i raggi, potete mettere una mano nel volume di cottura,
stando attenti a non scottarvi.
Le fotografie seguenti chiariscono tutti gli step del montaggio appena descritti.
Un'ultima informazione. Come mostrato nelle foto seguenti, il forno può essere trasportato
agevolmente a mo' di zaino quando vi spostate a piedi o in bicicletta. Tutto ciò che vi occorre sono i
due laccetti in dotazione.
5. Semplici piatti cucinati con il sole
In questo capitolo, vi riportiamo alcune semplici ricette di cucina solare. Sul nostro sito internet, alla
pagina dedicata alle ricette, potete trovare i video di cucina che abbiamo preparato per voi! L'url è
http://www2.grupposelene.net/piatti-cucinati-con-il-sole/.
Se vi va, siete invitiati a scriverci le vostre sperimentazioni di cucina con una mail a
grupposelene@gmail.com, oppure con un messaggio alla nostra pagina facebook “Sentinelle
dell'energia – Selene”, oppure ancora con un post nella pagina facebook “CUOCHI SOLARI
ITALIANI”, grazie!
5.1. Cottura del riso
La nostra associazione ha sperimentato la cottura delle patate lesse nel modello di forno Copenhagen
realizzato con materiali economici (cartoncino e alluminio da cucina). Questo d'estate ci ha permesso di
cucinare in un'ora circa 300 g di riso in 500 ml di acqua. D'altra parte, il modello Copenhagen in
polistirene e mylar è molto potente e quindi d'estate probabilmente potrebbe cuocere dei quantitativi di
maggiori, ad esempio 500 g di riso in 1000 ml di acqua in 1 ora e 15 minuti.
Più in generale e indicativamente, è possibile cucinare in 1,5 volumi di acqua non più di 1 volume di
riso.
Questa regola deve essere rispettata ad esempio anche se vogliamo cucinare con dei semplici barattoli di
vetro della marmellata colorati esternamente di nero.
Come avrete potuto notare, la quantità di acqua non è molta rispetto a quanto siamo abituati a fare con
la cucina a gas. Questo è dovuto all'esigenza di non abbassare troppo la temperatura del forno, dato che
la temperatura massima che possiamo raggiungere cala se aumentiamo la quantità di cibo e di acqua che
mettiamo in cottura. Al proposito, il riso può cuocere anche a temperature inferiori ai 100° C, ma non a
temperature inferiori agli 80° C.
Il volume di acqua relativamente ridotto anzitutto fa si che al termine della cottura il riso avrà assorbito
quasi tuta l'acqua e, in secondo luogo, che il riso tratterrà un maggior quantitativo di amido rispetto alla
cottura tradizionale. Per ovviare a questo secondo aspetto, prima di cuocere il riso, possiamo
risciacquarlo con acqua a temperatura ambiente, in modo da dilavare un po' dell'amido.
5.2. Patate lesse
La nostra associazione ha sperimentato la cottura delle patate lesse nel modello di forno Copenhagen
realizzato con materiali economici (cartoncino e alluminio da cucina). Questo d'estate ci ha permesso di
cucinare in un'ora circa 300 g di patate. D'altra parte, il modello Copenhagen in polistirene e mylar è
molto potente e quindi d'estate potrebbe cuocere dei quantitativi di maggiori, ad esempio 500 g di
patate o anche più.
Naturalmente il tempo di cottura diminuisce se tagliamo le patate in pezzettini piccoli, mentre è
maggiore se le manteniamo intere. Le patate tagliate, d'altra parte, hanno anche il vantaggio di poter
essere condite direttamente con olio, sale e volendo anche con rosmarino, il che ci permette di avere
anche un bel “sughetto” già pronto per le nostre patate.
5.3. Pasta con il sugo
Con il forno solare Copenhagen realizzato con mylar e polistirene, potete provare a preparare della
pasta con il sugo al pomodoro.
Infatti, potrete anzitutto preparare un soffritto di scalogno, aglio e olio extra vergine di oliva. Poi potete
aggiungere passata di pomodoro e sale e lasciare cuocere per almeno 30-40 minuti. Dopodiché,
riponete il sugo in un contenitore chiuso, preferibilmente non di plastica e mettelo all'interno di un
cesto ripieno di lana o altro materiale isolante, in modo che il sugo possa mantenere la temperatura. A
questo punto, mettete a bollire l'acqua e preparate la pasta, preferibilmente nella ragione di 500 ml di
acqua ogni 100 g di pasta. Ad esempio, con 500 ml di acqua e 100 g di pasta, il tempo di cottura
complessivo, tra bollitura dell'acqua e cottura della pasta è di circa un'ora. Se invece volessimo cuocere
200 g di pasta, dovremmo utilizzare 1 l di acqua, con un aumento complessivo del tempo di cottura.
Usate il termometro per capire quando la temperatura del forno raggiunge i 100°C. Quando avrete
ottenuto questa temperatura, mettete un po' di sale e poi la pasta, mescolandola solo una volta.
Attendete il tempo necessario per la cottura, che è quello indicato nella confezione, al più con l'aggiunta
di un minuto o due.
Nota bene: per cuocere la pasta si consiglia di mantenere una temperatura non inferiore agli 80° C,
necessari affinché i granuli di amido vengano separati, idratati e gonfiati, quindi è bene controllare il
termometro e guardare che la temperatura non scenda al di sotto di questo valore.
5.4. Mousse vegana al cioccolato fondente e acqua
La mousse vegana al cioccolato fondente e acqua è abbastanza semplice da preparare. Gli ingredienti
infatti sono solo una barretta di cioccolato fondente e 100 ml di acqua, con un aumento proporzionale
dell'acqua all'aumentare del numero di barrette al cioccolato fondente. Per il cioccolato fondente, si
consiglia di prendere una barretta al 70% di cioccolato fondente che contenga anche la lecitina di soia.
Per maggiori informazioni, si consiglia di vedere il video YouTube di Dario Bressanini al seguente link
https://www.youtube.com/watch?v=a0hM0hVfGAg, oppure il nostro video al seguente link
https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=utrf6GR8Pqo.
6. Indicazioni aggiuntive sulla fisica della cucina solare
Per poter cucinare i pasti, occorre sapere quale sia la temperatura di lavoro richiesta dalla ricetta di
nostro interesse.
Ad esempio, le cotture da forno, richiedono in genere temperature superiori ai 160° - 180° C, al fine di
permettere quell'effetto di croccantezza e di doratura degli alimenti dovuto alla reazione chimica (nota
come reazione di Maillard) fra zuccheri e proteine che a temperature più basse avrebbe dei tempi molto
più lunghi, con il rischio di non ottenere la croccantezza desiderata.
Oppure, per cucinare la pasta, è necessario che l'acqua raggiunga una temperatura di 80°-100° C.
Occorre sapere che per raggiungere queste temperature non
possiamo eccedere con la quantità di cibo messa in cottura, perché il
cibo sottrae calore al sistema di cottura del forno solare. Più cibo
abbiamo, minore sarà la temperatura raggiunta, a parità di irradiazione
solare e di efficienza del forno.
Nei forni di casa invece, basta che impostiamo la temperatura
desiderata e questi, dopo un transitorio, la raggiungono. Noi non ci
accorgiamo che per farlo i forni assorbono più o meno corrente elettrica a seconda di quanto cibo
andiamo a mettere.
Ma come facciamo a sapere qual è l'efficienza del nostro forno solare e quanto cibo possiamo cuocerci?
Per farlo, dobbiamo combinare un po' di conoscenze teoriche di fisica con delle misure sperimentali.
Nel nostro sito internet, abbiamo quindi preparato un foglio di calcolo all'interno del quale vengono
riportate le seguenti informazioni:
1. equazione per il calcolo del calore necessario per portare ad una data temperatura il sistema di
cottura del forno;
2. equazione per il calcolo del calore necessario per portare ad una certa temperatura un dato
volume di acqua;
3. tabella con i valori medi orari dell'irradiazione solare nei diversi mesi dell'anno dalle 10:00 alle
14:00;
4. equazione per il calcolo dell'efficienza del forno solare Copenhagen, noti l'irradiazione solare e
la superficie captante del forno;
5. tabella con i valori medi di potenza espressa dal forno solare nei diversi mesi dell'anno dalle
10:00 alle 14:00;
6. calcolo dell'abbassamento di temperatura provocato dall'aggiunta del riso alla cottura;
7. calcolo del calore e del tempo necessari per portare ad una data temperatura di cottura alcune
verdure, in funzione delle loro quantità.
Il foglio di calcolo può essere recuperato a questo link http://www2.grupposelene.net/piatti-cucinati-
con-il-sole/. Vi suggeriamo quindi di recuperarlo e, se non volete farlo, potete basarvi sulle
informazioni riportate al capitolo 5 per le varie ricette e fare un po' di prove di cucina per regolarvi con
i tempi e le quantità di cibo poste in cottura.
7. Considerazioni sui benefici ambientali e sanitari, osservazioni sul
potenziale di mitigazione dei gas serra
Sul Sito del Solar Cookers International Network
(http://solarcooking.wikia.com/wiki/United_Nations_Sustainable_Development_Goals), viene a buon
diritto evidenziato che i forni solari possono contribuire a raggiungere tutti gli Obiettivi dello Sviluppo
Sostenibile sottoscritti dall'Asemblea Generale dell'ONU il 25 settembre 2015.
Fra questi, si pensi al fatto che nel mondo ancora 3 miliardi di persone cucinano in casa con fornelli a
bassa efficienza alimentati a legna, cherosene, carbone o letame, che hanno un impatto pesantissimo
sulla salute delle persone, con una stima di 7 milioni di morti premature ogni anno. In questo senso, la
cucina solare può dare un contributo importante alla riduzione dei problemi sanitari associati alle
cotture tradizionali più impattanti testé citate.
Con riferimento alla cottura a legna, inoltre, è importante il contributo della cucina solare alla riduzione
del fenomeno del disboscamento nei Paesi “in via di sviluppo”.
D'altra parte, un aspetto delicato è quello di capire se effettivamente i forni solari possano contribuire a
ridurre le emissioni di gas serra.
Per capirlo, dobbiamo valutare il prodotto forno solare nell'arco del suo intero ciclo di vita e calcolare
quanta energia è stata spesa per produrre i materiali utilizzati per costuirlo e quanta ne possiamo
risparmiare cucinando con il sole al posto di ricorrere alla cucina tradizionale.
Quante volte riusciamo a cucinare prima di dover buttare via il forno? I materiali con cui è costruito
sono riciclabili e recuperabili?
In questo senso, il presente modello in polistirene e mylar pone dei dubbi sulla effettiva sostenibilità del
nostro forno solare, rispetto a soluzioni fatte con materiali economici e di recupero come il cartone di
scarto, lo scotch e l'alluminio da cucina. I nostri studi sono ancora in corso in merito, ma potrebbero
portarci a decidere di sostituire polistirene e mylar con materiali più sostenibili.
SEGUITE LE NOSTRE ATTIVITA' DI CUCINA SOLARE SU:
1. http://www2.grupposelene.net/cucina-solare/;
2. http://solarcooking.wikia.com/wiki/Sentinelle_dell'Energia;
3. Pagina facebook Sentinelle dell'energia – Selene
Sul nostro sito internet, trovate tutte le informazioni sulle nostre attività e sulle risorse economiche su
cui si basano. In particolare, potete vedere http://www.grupposelene.net/trasparenza-associazione/.
Inoltre, potete sostenerci con una donazione andando sulla home page del nostro sito internet e
premendo sul pulsante “Donazione” presente in fondo alla pagina. Grazie!

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Manuale di utilizzo_copenhagen_polistirene_e_mylar_ver1

  • 1. MANUALE DI UTILIZZO DEL FORNO A PANNELLO COPENHAGEN CON PETALI IN POLISTIRENE E MYLAR Istruzioni per l'utilizzo del forno a pannello Copenhagen Solar Cooker Light, ideato da Sharon Clausson (http://solarcooking.wikia.com/wiki/Copenhagen) INDICE 1 Introduzione 2 Componenti del forno a pannello Copenhagen 3 Il sistema di cottura 4 Montaggio del forno solare Copenhagen 5 Semplici piatti cucinati con il sole! 5.1 Cottura del riso 5.2 Patate lesse 5.3 Pasta con il sugo 5.4 Mousse vegana al cioccolato fondente e acqua 6 Informazioni aggiuntive sulla fisica della cucina solare 7 Considerazioni sui benefici ambientali e sanitari, osservazioni sul potenziale di mitigazione dei gas serra
  • 2. 1. Introduzione Il forno solare Copenhagen, ideato da Sharon Clausson (http://solarcooking.wikia.com/wiki/Copenhagen), è un forno solare del tipo a pannello, facile da costruire e abbastanza potente per cuocere il riso e i legumi, per lessare le verdure, per cuocere la pasta (non è semplicissimo ma è fattibile) e i sughi. A seconda dei materiali riflettenti impiegati per il forno, è possibile raggiungere temperature massime a vuoto comprese fra i 130° C e i 190° C. Questo significa che non sempre è possibile realizzare cotture da forno, ma con la pratica potrete trovare delle soluzioni che vi permettano anche questo tipo di cottura! In questo manuale, dopo aver indicato i componenti del forno e del sistema di cottura, vi daremo le istruzioni per montare il forno solare, posizionando i quattro “petali” (ovverosia le quattro facce riflettenti) in modo da concentrare al meglio la radiazione solare nel volume occupato dalla pentola scura con cui andremo a cucinare. Successivamente, vi daremo alcuni utili consigli per cucinare e per finire descriveremo alcune ricette di cucina. La foto a fianco mostra il modello che vi insegneremo a utilizzare. In questa foto inoltre, potete vedere l'insalatiera di vetro a testa in giù con all'interno la pentola scura chiusa da un coperchio di vetro trasparente e il termometro da forno. Se volete condividere con noi le vostre sperimentazioni o ricette di cucina solare, potete mandarcele per mail a grupposelene@gmail.com, oppure potete segnalarle nella nostra pagina facebook “Sentinelle dell'energia – Selene”, oppure nella pagina facebook “CUOCHI SOLARI ITALIANI”, grazie mille! 2. Componenti del forno a pannello Copenhagen (1) Nr 4 “petali” da 50 cm x 50 cm realizzati con doppio strato di polistirene e mylar (nome commerciale del polietilene tereftalato a specchio); (2) 2 basi di da 30 cm x 30 cm, o anche di dimensioni leggermente inferiori; (3) 2 laccetti da scarpa di cotone per il fissaggio dei petali alla base e per il trasporto in spalla del forno; (4) 4 morsetti a molla per fissare i petali l'un l'altro.
  • 3. 3. Il sistema di cottura Con sistema di cottura indichiamo tutto quello che serve per trasferire il calore dai raggi solari al cibo, consentendo di cucinare i nostri piatti e anche il minimo occorrente per monitorare la temperatura del forno. In particolare, il sistema di cottura è rappresentato da: (1) 1 pentola scura, possibilmente con coperchio anch'esso scuro o, in alternativa, di vetro trasparente. Per utilizzarle nel nostro forno solare dovremo togliere i manici delle pentole; Casseruole in alluminio con rivestimento in teflon Casseruola in alluminio con rivestimento in teflon (2) Una insalatiera di vetro trasparente o un contenitore di vetro per cotture al microonde; (3) Un termometro da forno
  • 4. I recipienti per la cottura. Per cucinare con il forno solare Copenhagen, potete utilizzare una pentola scura dotata di coperchio (meglio se anch'esso è scuro, ma va bene anche un coperchio in vetro trasparente), il tutto racchiuso all'interno di una cupola di vetro trasparente, che può essere ottenuta ad esempio mettendo a testa in giù una insalatiera. In particolare, la pentola scura serve per ottimizzare l'assorbimento della radiazione, al fine di trasferirla al cibo. L'insalatiera trasparente serve per creare l'effetto serra, ovverosia per trattenere i raggi infrarossi che vengono prodotti dalla pentola a causa del proprio aumento di temperatura. Nota bene: la scelta del sistema pentola con coperchio e contenitore di vetro possono incidere tantissimo sulle prestazioni del nostro forno solare. In particolare, se avremo una pentola e un contenitore molto spessi, ci servirà più tempo per raggiungere le temperature di cottura, per via del fatto che dovremo portare alla temperatura desiderata una massa maggiore. Viceversa, raggiungeremo prima le temperature di cottura se useremo una pentola e un contenitore poco spessi. Allo stesso tempo, una pentola e un coperchio più spessi tratterranno più a lungo la temperatura se il sole verrà coperto per un momento dalle nuvole mentre cuciniamo, riducendo così il rischio di compromettere la cottura medesima. Questo vantaggio può tuttavia risultare di poco interesse rispetto alla velocità di cottura del forno. In alternativa alla pentola nera con coperchio di vetro, sul sito del Solar Cookers International Network vengono proposte soluzioni più economiche home made, come il modello Jar-in-Jar di Bernhard Muller (http://solarcooking.wikia.com/wiki/Solar_cooking_pots), ripreso in Italia dall'Ing. Matteo Muccioli e riportato nella foto qui a destra. Si tratta di due contenitori posti uno dentro l'altro, di cui quello interno, in vetro o latta (non rivestita di teflon), colorato di nero sulla propria superficie esterna. Per finire, potreste utilizzare anche i barattoli in vetro della marmellata, opportunamente colorati di nero all'esterno, usando ad esempio colla di farina e nerofumo. Noi li abbiamo utilizzati in passato per cuocere il riso e per lessare le verdure e devo dire che hanno funzionato bene! Il termometro da forno. Il termometro da forno serve per controllare la temperatura del forno e quindi per sapere se ci siano le temperature sufficienti per cucinare e se le temperature siano adatte ai requisiti previsti dalle ricette che vogliamo preparare.
  • 5. 4. Montaggio del forno solare Copenhagen Per le operazioni di montaggio, si consiglia di utilizzare degli occhiali da sole, per evitare di essere abbagliati dalla luce solare riflessa sui petali. Il forno solare a pannello Copenhagen è fornito già assemblato per il trasporto a zaino. Una volta aperta la confezione del prodotto, sciogliete i laccetti da scarpa e separate fra loro i componenti. Poi ponete una delle due basi al centro e, vicino ad essa ponete i 4 petali, con una delle loro punte rivolta verso uno dei lati della base. A questo punto, usate uno dei due laccetti in dotazione e cominciate a passare dal basso su uno degli 8 fori posti sui lati della base. Subito dopo, passate con il laccetto dal basso sul foro corrispondente del primo dei 4 petali da fissare. Ora proseguite passando prima sul secondo foro del petalo e poi sul secondo foro della base posto nello stesso lato e via via continuate fino a che non avete legato tutti i petali alla base passando per gli 8 fori. Non è indispensabile che utilizziate anche i fori centrali della base, ma se volete potete farlo utilizzando il secondo dei laccetti da scarpa. Ora che avete fissato i petali alla base, potete fissarli tra di loro utilizzando i morsetti a molla. In particolare, dovrete in fare in modo che il petalo posteriore sia fissato ai due laterali in modo che risulti quasi verticale, mentre il petalo anteriore, che guarda verso il sole, dovrà avere il vertice rivolto verso il sole e dovrà essere più o meno inclinato verso il basso a seconda che il sole sia rispettivamente alto o basso nel cielo. Per vedere dove si concentrano i raggi, potete mettere una mano nel volume di cottura, stando attenti a non scottarvi. Le fotografie seguenti chiariscono tutti gli step del montaggio appena descritti.
  • 6. Un'ultima informazione. Come mostrato nelle foto seguenti, il forno può essere trasportato agevolmente a mo' di zaino quando vi spostate a piedi o in bicicletta. Tutto ciò che vi occorre sono i due laccetti in dotazione.
  • 7. 5. Semplici piatti cucinati con il sole In questo capitolo, vi riportiamo alcune semplici ricette di cucina solare. Sul nostro sito internet, alla pagina dedicata alle ricette, potete trovare i video di cucina che abbiamo preparato per voi! L'url è http://www2.grupposelene.net/piatti-cucinati-con-il-sole/. Se vi va, siete invitiati a scriverci le vostre sperimentazioni di cucina con una mail a grupposelene@gmail.com, oppure con un messaggio alla nostra pagina facebook “Sentinelle dell'energia – Selene”, oppure ancora con un post nella pagina facebook “CUOCHI SOLARI ITALIANI”, grazie! 5.1. Cottura del riso La nostra associazione ha sperimentato la cottura delle patate lesse nel modello di forno Copenhagen realizzato con materiali economici (cartoncino e alluminio da cucina). Questo d'estate ci ha permesso di cucinare in un'ora circa 300 g di riso in 500 ml di acqua. D'altra parte, il modello Copenhagen in polistirene e mylar è molto potente e quindi d'estate probabilmente potrebbe cuocere dei quantitativi di maggiori, ad esempio 500 g di riso in 1000 ml di acqua in 1 ora e 15 minuti. Più in generale e indicativamente, è possibile cucinare in 1,5 volumi di acqua non più di 1 volume di riso. Questa regola deve essere rispettata ad esempio anche se vogliamo cucinare con dei semplici barattoli di vetro della marmellata colorati esternamente di nero. Come avrete potuto notare, la quantità di acqua non è molta rispetto a quanto siamo abituati a fare con la cucina a gas. Questo è dovuto all'esigenza di non abbassare troppo la temperatura del forno, dato che la temperatura massima che possiamo raggiungere cala se aumentiamo la quantità di cibo e di acqua che mettiamo in cottura. Al proposito, il riso può cuocere anche a temperature inferiori ai 100° C, ma non a temperature inferiori agli 80° C. Il volume di acqua relativamente ridotto anzitutto fa si che al termine della cottura il riso avrà assorbito quasi tuta l'acqua e, in secondo luogo, che il riso tratterrà un maggior quantitativo di amido rispetto alla cottura tradizionale. Per ovviare a questo secondo aspetto, prima di cuocere il riso, possiamo risciacquarlo con acqua a temperatura ambiente, in modo da dilavare un po' dell'amido.
  • 8. 5.2. Patate lesse La nostra associazione ha sperimentato la cottura delle patate lesse nel modello di forno Copenhagen realizzato con materiali economici (cartoncino e alluminio da cucina). Questo d'estate ci ha permesso di cucinare in un'ora circa 300 g di patate. D'altra parte, il modello Copenhagen in polistirene e mylar è molto potente e quindi d'estate potrebbe cuocere dei quantitativi di maggiori, ad esempio 500 g di patate o anche più. Naturalmente il tempo di cottura diminuisce se tagliamo le patate in pezzettini piccoli, mentre è maggiore se le manteniamo intere. Le patate tagliate, d'altra parte, hanno anche il vantaggio di poter essere condite direttamente con olio, sale e volendo anche con rosmarino, il che ci permette di avere anche un bel “sughetto” già pronto per le nostre patate. 5.3. Pasta con il sugo Con il forno solare Copenhagen realizzato con mylar e polistirene, potete provare a preparare della pasta con il sugo al pomodoro. Infatti, potrete anzitutto preparare un soffritto di scalogno, aglio e olio extra vergine di oliva. Poi potete aggiungere passata di pomodoro e sale e lasciare cuocere per almeno 30-40 minuti. Dopodiché, riponete il sugo in un contenitore chiuso, preferibilmente non di plastica e mettelo all'interno di un cesto ripieno di lana o altro materiale isolante, in modo che il sugo possa mantenere la temperatura. A questo punto, mettete a bollire l'acqua e preparate la pasta, preferibilmente nella ragione di 500 ml di acqua ogni 100 g di pasta. Ad esempio, con 500 ml di acqua e 100 g di pasta, il tempo di cottura complessivo, tra bollitura dell'acqua e cottura della pasta è di circa un'ora. Se invece volessimo cuocere 200 g di pasta, dovremmo utilizzare 1 l di acqua, con un aumento complessivo del tempo di cottura. Usate il termometro per capire quando la temperatura del forno raggiunge i 100°C. Quando avrete ottenuto questa temperatura, mettete un po' di sale e poi la pasta, mescolandola solo una volta. Attendete il tempo necessario per la cottura, che è quello indicato nella confezione, al più con l'aggiunta di un minuto o due. Nota bene: per cuocere la pasta si consiglia di mantenere una temperatura non inferiore agli 80° C, necessari affinché i granuli di amido vengano separati, idratati e gonfiati, quindi è bene controllare il termometro e guardare che la temperatura non scenda al di sotto di questo valore.
  • 9. 5.4. Mousse vegana al cioccolato fondente e acqua La mousse vegana al cioccolato fondente e acqua è abbastanza semplice da preparare. Gli ingredienti infatti sono solo una barretta di cioccolato fondente e 100 ml di acqua, con un aumento proporzionale dell'acqua all'aumentare del numero di barrette al cioccolato fondente. Per il cioccolato fondente, si consiglia di prendere una barretta al 70% di cioccolato fondente che contenga anche la lecitina di soia. Per maggiori informazioni, si consiglia di vedere il video YouTube di Dario Bressanini al seguente link https://www.youtube.com/watch?v=a0hM0hVfGAg, oppure il nostro video al seguente link https://www.youtube.com/watch?time_continue=1&v=utrf6GR8Pqo.
  • 10. 6. Indicazioni aggiuntive sulla fisica della cucina solare Per poter cucinare i pasti, occorre sapere quale sia la temperatura di lavoro richiesta dalla ricetta di nostro interesse. Ad esempio, le cotture da forno, richiedono in genere temperature superiori ai 160° - 180° C, al fine di permettere quell'effetto di croccantezza e di doratura degli alimenti dovuto alla reazione chimica (nota come reazione di Maillard) fra zuccheri e proteine che a temperature più basse avrebbe dei tempi molto più lunghi, con il rischio di non ottenere la croccantezza desiderata. Oppure, per cucinare la pasta, è necessario che l'acqua raggiunga una temperatura di 80°-100° C. Occorre sapere che per raggiungere queste temperature non possiamo eccedere con la quantità di cibo messa in cottura, perché il cibo sottrae calore al sistema di cottura del forno solare. Più cibo abbiamo, minore sarà la temperatura raggiunta, a parità di irradiazione solare e di efficienza del forno. Nei forni di casa invece, basta che impostiamo la temperatura desiderata e questi, dopo un transitorio, la raggiungono. Noi non ci accorgiamo che per farlo i forni assorbono più o meno corrente elettrica a seconda di quanto cibo andiamo a mettere. Ma come facciamo a sapere qual è l'efficienza del nostro forno solare e quanto cibo possiamo cuocerci? Per farlo, dobbiamo combinare un po' di conoscenze teoriche di fisica con delle misure sperimentali. Nel nostro sito internet, abbiamo quindi preparato un foglio di calcolo all'interno del quale vengono riportate le seguenti informazioni: 1. equazione per il calcolo del calore necessario per portare ad una data temperatura il sistema di cottura del forno; 2. equazione per il calcolo del calore necessario per portare ad una certa temperatura un dato volume di acqua; 3. tabella con i valori medi orari dell'irradiazione solare nei diversi mesi dell'anno dalle 10:00 alle 14:00; 4. equazione per il calcolo dell'efficienza del forno solare Copenhagen, noti l'irradiazione solare e la superficie captante del forno; 5. tabella con i valori medi di potenza espressa dal forno solare nei diversi mesi dell'anno dalle 10:00 alle 14:00; 6. calcolo dell'abbassamento di temperatura provocato dall'aggiunta del riso alla cottura; 7. calcolo del calore e del tempo necessari per portare ad una data temperatura di cottura alcune verdure, in funzione delle loro quantità. Il foglio di calcolo può essere recuperato a questo link http://www2.grupposelene.net/piatti-cucinati- con-il-sole/. Vi suggeriamo quindi di recuperarlo e, se non volete farlo, potete basarvi sulle informazioni riportate al capitolo 5 per le varie ricette e fare un po' di prove di cucina per regolarvi con i tempi e le quantità di cibo poste in cottura.
  • 11. 7. Considerazioni sui benefici ambientali e sanitari, osservazioni sul potenziale di mitigazione dei gas serra Sul Sito del Solar Cookers International Network (http://solarcooking.wikia.com/wiki/United_Nations_Sustainable_Development_Goals), viene a buon diritto evidenziato che i forni solari possono contribuire a raggiungere tutti gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile sottoscritti dall'Asemblea Generale dell'ONU il 25 settembre 2015. Fra questi, si pensi al fatto che nel mondo ancora 3 miliardi di persone cucinano in casa con fornelli a bassa efficienza alimentati a legna, cherosene, carbone o letame, che hanno un impatto pesantissimo sulla salute delle persone, con una stima di 7 milioni di morti premature ogni anno. In questo senso, la cucina solare può dare un contributo importante alla riduzione dei problemi sanitari associati alle cotture tradizionali più impattanti testé citate. Con riferimento alla cottura a legna, inoltre, è importante il contributo della cucina solare alla riduzione del fenomeno del disboscamento nei Paesi “in via di sviluppo”. D'altra parte, un aspetto delicato è quello di capire se effettivamente i forni solari possano contribuire a ridurre le emissioni di gas serra. Per capirlo, dobbiamo valutare il prodotto forno solare nell'arco del suo intero ciclo di vita e calcolare quanta energia è stata spesa per produrre i materiali utilizzati per costuirlo e quanta ne possiamo risparmiare cucinando con il sole al posto di ricorrere alla cucina tradizionale. Quante volte riusciamo a cucinare prima di dover buttare via il forno? I materiali con cui è costruito sono riciclabili e recuperabili? In questo senso, il presente modello in polistirene e mylar pone dei dubbi sulla effettiva sostenibilità del nostro forno solare, rispetto a soluzioni fatte con materiali economici e di recupero come il cartone di scarto, lo scotch e l'alluminio da cucina. I nostri studi sono ancora in corso in merito, ma potrebbero portarci a decidere di sostituire polistirene e mylar con materiali più sostenibili.
  • 12. SEGUITE LE NOSTRE ATTIVITA' DI CUCINA SOLARE SU: 1. http://www2.grupposelene.net/cucina-solare/; 2. http://solarcooking.wikia.com/wiki/Sentinelle_dell'Energia; 3. Pagina facebook Sentinelle dell'energia – Selene Sul nostro sito internet, trovate tutte le informazioni sulle nostre attività e sulle risorse economiche su cui si basano. In particolare, potete vedere http://www.grupposelene.net/trasparenza-associazione/. Inoltre, potete sostenerci con una donazione andando sulla home page del nostro sito internet e premendo sul pulsante “Donazione” presente in fondo alla pagina. Grazie!