Il documento riporta una visione strategica dello sviluppo futuro di Livorno, nella quale dovrà inserirsi il nuovo Polo; la visione è stata rielaborata a partire dalle idee e dalle proposte emerse durante il percorso di ascolto, tenendo conto della storia della città, delle sue peculiarità economiche e sociali e delle prospettive di sviluppo locali e internazionali
1.
Deliverable n. 17 (WP 2)
Documento di visioning
Livorno: verso una strategia condivisa per lo sviluppo della città
Parte I - Le visioni e le strategie emerse dal percorso di
ascolto
3. Modifiche e aggiornamenti
Version
e
Data Descrizione Autore
1.1 1-3-2018 Indice – Documento visioning Moreno Toigo - Simurg
1.2 7-3-2018 Prima bozza – paragrafo introduttivo Moreno Toigo - Simurg
1.3 8-3-2018 Passato, presente, futuro Claudia Casini - Simurg
1.4 9-3-2018 La roadmap Claudia Casini - Simurg
1.5 10-3-2018 Revisione generale Claudia Casini - Simurg
1.6 12-3-2018 Prima bozza: premessa, revisione,
integrazioni
Moreno Toigo - Simurg
1.7 15-3-2018 Seconda bozza: obiettivi e proposte Moreno Toigo - Simurg
1.8 17-3-2018 Revisione generale Annalisa Giachi
1.9 20-3-2018 Inserimento paragrafo proposte e
revisione finale
Moreno Toigo - Simurg
1
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 3
4. Sommario
Premessa 6
Una visione d’insieme 8
Verso le Livornine 4.0 8
6 obiettivi strategici 9
Il nuovo Polo 10
Il profilo della comunità 11
2.1 Il passato (Chi eravamo?) 11
2.2 Il presente (Chi siamo? Dove stiamo andando?) 12
La(e) vision del futuro (Dove vorremmo andare?) 15
3.1 La comunità e l’economia cittadina 15
3.2 Missione e caratteristiche del nuovo Polo tecnologico 17
3.2.1 Servizi 19
3.2.2 Gestione 20
3.2.3 Settori 21
3.2.4 Incentivi 22
3.2.5 Sede 22
3.2.6 Comunicazione 24
3.3 Le vision delle singole categorie 25
3.3.1 La visione del PT delle imprese 25
3.3.2 La visione del PT di scuola, università e ricerca 26
3.2.3 La visione del PT dei cittadini 27
4. Il piano di azione: la roadmap (Come ci arriviamo?) 28
4.1 Il Quadro Logico del progetto 28
4.1.1 I problemi da affrontare 28
4.1.2 Gli obiettivi da raggiungere 29
4.1.2 Le strategie 29
4.2 Strategie 30
D. Cambiamento culturale e motivazione della comunità 31
4.3 Ruoli e responsabilità 33
4.3.1 Imprese 33
4.3.2 Associazioni di categoria 33
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 4
5. 4.3.3 Istituzioni 34
4.3.4 Aziende pubbliche 34
4.3.5 Scuola, Università e Ricerca 34
4.3.6 Cittadini 35
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 5
6.
Executive summary
Questo documento delinea alcune ipotesi di vision e mission della città da porre alla
base del futuro Polo ed ha l’obiettivo di fornire gli orientamenti e i contenuti da
sottoporre, se scelti dall’Amministrazione Comunale, ad un più approfondito studio di
fattibilità.
Nella prima parte il documento rielabora quanto emerso dal percorso di ascolto
sintetizzandolo in possibile nuovo modello di sviluppo della città (le Livornine 4.0)
fondato su 5+1 obiettivi strategici: (1) accoglienza, (2) multiculturalismo, (3)
imprenditorialità, (4) competitività, (5) cooperazione, per avere più innovazione.
La seconda, la terza e la quarta parte descrivono la visione della città emersa dal
percorso di ascolto, presentando anche le visioni alternative.
Nella seconda parte, in particolare, si presenta il profilo della comunità, come emerge
dall’analisi del suo passato e del suo presente.
Nella terza parte, sono delineate le visioni del futuro della città e del nuovo Polo
declinandole secondo il punto di vista delle imprese, dei centri di ricerca e dei cittadini.
Nella quarta vengono presentate le strategie e un possibile piano di azione (roadmap),
fondandolo sul quadro logico (problemi e obiettivi) emersi dal percorso di ascolt e il
ruolo che le diverse componenti della comunità cittadina dovrebbero ricoprire per la sua
attuazione.
Infine, nella quinta parte, sono descritte alcune delle proposte presentate in seguito
all’avviso per manifestazioni di interesse. Vengono in particolare descritte e analizzate
le proposte più interessanti.
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 6
7. Premessa
Con il termine visioning si intende un processo mediante il quale una comunità prefigura
il futuro che desidera e pianifica il processo per raggiungerlo. Visioning quindi è la
costruzione dell’immagine futura della comunità, a partire dai desideri e dalle
aspirazioni della comunità stessa.
Il documento di visioning ha l’obiettivo di definire, sulla base delle aspettative e dei
bisogni della comunità emersi durante il percorso di ascolto, gli scenari di sviluppo di
breve, medio e lungo del territorio livornese, indicando le strategie generali da
perseguire, i settori con maggiori potenzialità su cui puntare e le caratteristiche che, in
questo contesto, dovrà avere il nuovo Polo Tecnologico.
Nell’ambito del percorso di ascolto che si è svolto nel mese di febbraio 2018 abbiamo
avviato nella comunità livornese un processo di costruzione di un’idea condivisa
(visioning) della Livorno del futuro. Gli stakeholders coinvolti sono stati chiamati ad
immaginare, partendo da una ricostruzione del passato e del presente, un futuro
desiderabile per la città, in termini di assetto spaziale, economico e sociale, a partire
dai valori culturali condivisi e dalle aspirazioni della comunità stessa, gli obiettivi da
perseguire e le strategie per raggiungerli.
Questo processo non può considerarsi concluso, in quanto manca il fondamentale
passaggio con l’Amministrazione Comunale, previsto nella seconda fase del progetto.
Questo documento pertanto NON è il documento di visioning finale, nel quale dovrà
essere inquadrato lo Studio di Fattibilità (SdF).
Il documento di visioning finale sarà prodotto una volta che l’Amministrazione Comunale
avrà esaminato e valutato i documenti elaborati alla fine del percorso di ascolto,
scegliendo, tra le diverse alternative proposte, quelle verso cui dovrà orientarsi il nuovo
Polo Tecnologico Livornese.
Questo documento sintetizza quindi quanto emerso dalla prima fase del percorso e
riporta in modo ragionato, organizzato secondo un modello standard di visioning , le 1
visioni, le idee e le strategie proposte da chi ha partecipato al percorso. Il documento
articola le idee emerse in quattro capitoli:
1) Il profilo della comunità, ovvero “A che punto siamo?”;
2) Le tendenze attuali, ovvero “Dove stiamo andando?” ;
3) La vision, ovvero il futuro come vorremmo che fosse (Dove vorremmo andare?);
4) Il piano d’azione, ovvero la vision roadmap (Come ci arriviamo?)
In alcuni casi, dove non si è formata una convergenza di idee tra i partecipanti, sono
state riportate visioni alternative, tra le quali l’Amministrazione Comunale dovrà
effettuare una scelta.
Visioni e strategie riguardano sia lo scenario più generale (il futuro socio-economico
della città), sia la questione del Polo tecnologico, le sue caratteristiche, le sue finalità, i
suoi servizi.
1
Il modello preso come esempio è il modello Oregon (Ames, 1993).
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 7
8. Nel quinto capitolo, infine, vengono descritte le principali proposte arrivate in risposta
all’avviso per la manifestazione di interesse.
Coerentemente con l’impostazione che abbiamo dato al nostro progetto “Diversis
Gentibus Una”, le cui premesse e la cui filosofia hanno trovato ampio consenso tra gli
stakeholders, il documento è stato inquadrato in una visione generale che propone di
costruire il futuro della città di Livorno investendo e rilanciando i fattori storici che
hanno determinato la nascita e il successo della città in epoca Medicea, declinandoli
però in forma moderna.
Ovvero, puntando ad un nuovo atto fondativo della città: le “Livornine 4.0”.
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 8
9. 1.Una visione d’insieme
Verso le Livornine 4.0
Livorno è nata come città accogliente, aperta, tollerante. Nella sua storia queste
caratteristiche l’hanno resa una città dinamica, innovativa, predisposta al cambiamento,
all’accoglienza e alla diversità, facendola diventare da semplice villaggio una delle città
più importanti del Mediterraneo, in poco più di 50 anni.
Dopo l’Unità d’Italia, tuttavia, queste direttrici storiche sono state gradualmente
smarrite. Soprattutto dopo la II Guerra Mondiale, e nonostante un periodo di forte
crescita del porto, la città è diventata sempre meno capace di rispondere efficacemente
alle sfide della globalizzazione. Di crisi in crisi siamo giunti alla situazione attuale: una
città in declino, depressa, sfiduciata, incapace di vedere un futuro.
Questo è successo perché Livorno ha perso la consapevolezza dei fattori profondi che
hanno costituito nella sua storia il motore primario del cambiamento e dell’innovazione:
● l’apertura verso il mondo e verso le altre culture;
● la tolleranza e l’accoglienza;
● la creatività e la passione per la cultura.
L’idea di fondo che ha ispirato questo progetto è che occorra ripartire dalle origini, dalle
Leggi Livornine e dal motto che è la sintesi perfetta della peculiarità che ha reso Livorno
una città di successo: “Diversis Gentibus Una”, l’unità nella diversità.
In questa prospettiva, quindi, è necessario mettere insieme tutte le migliori risorse, le
menti e le passioni che animano questa città. Individuarle, coinvolgerle e attivarle per
costruire insieme una “visione” condivisa, una nuova Costituzione fondativa per la
Livorno del futuro, le Livornine 4.0.
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 9
10. 1+5 obiettivi strategici
⇨ Innovazione
Creare un “ecosistema” urbano e sociale che favorisce,
coltiva e valorizza l’innovazione equa e sostenibile in tutti i
campi e i settori
➊ Accoglienza
Rendere la città accogliente e attrattiva per tutti i
creativi e gli inventori del mondo, in particolare per
coloro che sono perseguitati o sono in pericolo
➋ Multiculturalità
Valorizzare la presenza di comunità straniere, il
multiculturalismo e l’apertura al mondo come fattori
peculiari del modello di sviluppo livornese
➌ Imprenditorialità
Diffondere e radicare lo spirito imprenditoriale nelle
nuove generazione e creare le condizioni per il libero
dispiegarsi delle iniziative
➍ Competitività
Rendere la città più competitiva sullo scenario
regionale, nazionale e internazionale, più orgogliosa e
consapevole del suo valore
➎ Cooperazione
Promuovere la cooperazione tra le menti e le forze
più vive e attive della città, creare sinergie che
rendano più competitiva la città
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 10
11.
Il nuovo Polo
Il nuovo Polo Tecnologico sarà lo strumento operativo e il catalizzatore delle strategie e
delle iniziative che potranno concretizzare questa visione della Livorno del prossimo
futuro.
Esso dovrà:
● creare “un ecosistema di innovazione”, cioè diventare motore effettivo di
cambiamento culturale, contribuendo in modo diretto all’ammodernamento,
all’innovazione e alla competitività del territorio livornese.
● basarsi su un modello di governance pubblico-privata, con forte orientamento al
mercato e con un sistema gestionale autosostenibile.
● partire dalle esigenze della domanda di innovazione del territorio e della
comunità e costruire servizi di trasferimento coerenti con le caratteristiche del
mercato e del sistema delle imprese locali;
● delineare ipotesi d’intervento tecnicamente fattibili dal punto di vista dei tempi
di realizzazione, del dimensionamento e economicamente sostenibili, sia nella
fase di progetto che nella gestione.
Il Polo NON dovrà:
● essere una scatola vuota autorefenziale non collegata al tessuto economico della
città e non riconoscibile dalla comunità locale;
● attrarre imprese solo per il periodo dell’incentivazione pubblica, per poi vederle
scappare nel lungo periodo.
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 11
12. 2. Il profilo della comunità
Nei paragrafi seguenti vengono sintetizzati i risultati del percorso di ascolto, ovvero i
temi che sono stati trattati e sono emersi durante le interviste in profondità, dalle
schede individuali compilate dai partecipanti ai laboratori e dalle discussioni svolte
durante i laboratori stessi.
2.1 Il passato (Chi eravamo?)
Il passato della città e della comunità livornese è stato descritto dai partecipanti in
termini quasi sempre positivi, in riferimento sia al periodo della fondazione e della
dominazione medicea (viene evocato lo spirito delle leggi livornine che aveva creato un
porto di pirati e prostitute, prima che una città) che dei secoli successivi, fino alla
ricostruzione post bellica e alla diffusione della grande industria in città (c’era
proiezione al futuro e voglia di ricostruire). Solo il passato prossimo viene connotato
con una descrizione negativa, perché è stato segnato da immobilismo, decadenza
economica e socio-culturale della città e della sua comunità.
Per quanto riguarda le caratteristiche della comunità e gli aspetti culturali, Livorno
viene descritta nel passato come una città accogliente, solidale, moderna, innovativa,
libera, laica, viva, ottimista, creativa, aperta alle diverse identità culturali, proiettata
verso il mare e verso il futuro.
La caratterizzavano speranza, senso di comunità e cura del bello; era un luogo di
fervente produzione e identità culturale (teatri, artisti, scrittori), un luogo di
villeggiatura e set cinematografici, la città del benessere, del godimento, della
leggerezza, della libertà (e dell’anarchia).
Molto forte emerge l’identità di città di mare, porto di mare, porto franco in tutti i
sensi, un’isola, che la rendeva anche una città riconoscibile, una capitale non capitale,
città ri-conosciuta per la sua fama nel mondo.
Dal punto di vista economico invece Livorno nel passato viene descritta come una città
che ruota attorno al porto, il principale motore di sviluppo del territorio (logistica,
turismo, etc), efficace ed efficiente, e aggregatore per la creazione di un polo logistico
di riferimento, con un’industria forte e organizzata e alcune eccellenze scientifiche.
Fattori importanti del passato economico vengono considerati l’esportazione e
l’internazionalità, elementi che nel presente sembrano completamente assenti. Livorno
viene descritta come città ad alto indice manifatturiero, con un porto ai primi posti per
movimentazione di TEUs, con la massiccia presenza di mano pubblica nell’economia
cittadina. Lo sviluppo industriale descritto ha portato un certo tipo di occupazione che
oggi è completamente cambiata e non si è stati pronti a cogliere la sfida della
competizione.
Oltre all’economia portuale, sono stati citati altre settori economici importanti nel
passato della città: Livorno ha inventato il turismo della salute (bagni di mare),
bisognerebbe recuperare questo fattore per declinarlo in una nuova forma; la liuteria
era un settore trainante.
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 12
13. Sono emersi anche alcuni elementi negativi: Livorno è stata descritta anche come città
spendacciona che non ha guardato al futuro; qualcuno ha mostrato insofferenza verso
l’elogio incondizionato della Livorno medicea: è inutile guardare al passato remoto, i
Medici non ritorneranno, bisogna ricreare quelle condizioni del passato prossimo che
sono andate perdute anche dal punto di vista industriale.
Gli aspetti positivi elencati come caratterizzanti nel passato (sia remoto che prossimo)
rappresentano in modo esplicito anche un desiderio per il futuro; la comunità si sente
“orfana” di questi valori e li vuole ricercare e ricreare nel futuro; non si tratta di
stereotipi passati ma di tratti distintivi di questa città ancora oggi; Livorno aveva
un’anima che può diventare attuale anche adesso.
2.2 Il presente (Chi siamo? Dove stiamo andando?)
Il giudizio sulla condizione economica attuale della città è pessimo ed è determinato da:
crisi occupazionale profonda, porto in caduta, mancanza di indirizzi condivisi.
La città è una lista di occasioni perse, non riusciamo a capitalizzare merci e persone che
passano nella città, le idee ci sono ma non sono sfruttate da livornesi ma da imprese
esterne che non lasciano niente sul territorio.
Ci si rende conto che siamo in un momento storico in cui l’industria delocalizza, e
succede anche a Livorno. La chiusura delle grandi industrie ha però evidenziato che
Livorno è al bivio tra città industriale e… Bisogna capitalizzare la transizione.
Per quanto riguarda gli aspetti socio-culturali, questi emergono in chiaro-scuro: la
situazione appare negativa ma contiene in sé elementi di innesco del cambiamento verso
un futuro migliore.
L’atteggiamento diffuso in città viene descritto come connotato da autoreferenzialità,
sensazione di autosufficienza, chiusura come atteggiamento mentale, disorientamento
e provincialismo, precarietà, stanchezza, rassegnazione, soprattutto nei giovani. Questo
atteggiamento si riflette poi sulla realtà socio-economica, che vede il territorio tagliato
fuori dalla realtà nazionale, in stallo.
I livornesi sembrano incapaci di utilizzare le risorse (di tutti i tipi) e domina una
sensazione di frammentazione, una notevole mancanza di integrazione a tutti i livelli.
Per alcuni sembra mancare anche la proiezione verso il futuro che aveva caratterizzato
al comunità nel passato: i livornesi sono dipinti come senza esempi, senza idea comune
della città, orfani di un sogno (progetto) condiviso, dominati da un senso di vuoto, da
una perdita consistente di valori e riferimenti, da una mancanza di impegno a lungo
termine.
In parte si dà la colpa ad una mentalità chiusa, “siamo già bravi così, siamo ganzi al
contrario”, ovvero i valori negativi sono quelli che prevalgono.
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 13
14. In parte si dà la colpa alla gestione politica dal dopoguerra in poi, che ha indebolito le
caratteristiche vincenti della città.
In parte inoltre i cittadini sembrano poco consapevoli del proprio passato e delle proprie
origini, e quindi poco coinvolti nel preservare i propri beni storici.
Nello stesso tempo però si nota un certo fermento e risveglio di idee ed energie, molta
voglia di cambiare, molta creatività e possibilità da convogliare e rivalutare,
caratteristiche che possono rendere di nuovo competitivo il territorio, magari meno
ricco di infrastrutture e storia di altre aree della Toscana ma comunque vivo e
caratterizzato da una qualità della vita che chi viene da fuori apprezza e difficilmente
si trova nelle altre città di provincia.
L’identità passata sembra solo smarrita, va ritrovata, ma in realtà c’è ancora. Si nota
che, in analogia con il passato, le iniziative di successo sono quelle che mischiano le
diverse culture e capacità.
In sostanza in città adesso ci sono i pessimisti ma anche gli ottimisti con tante idee che
aspettano la scintilla, e il Polo Tecnologico potrebbe rappresentare questo.
Gli elementi delineati sono stati riassunti in una analisi SWOT, ovvero dalla descrizione
organizzata dei punti di forza e di debolezza del territorio e del contesto economico
livornese, e delle minacce e delle opportunità che è opportuno arginare o cogliere
rispetto al contesto esterno.
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 14
15.
Punti di forza Punti di debolezza
● Porto e aree produttive già urbanizzate
● Presenza di poli universitari
● Logistica (strade, ferrovia, aeroporto…)
● Posizione geografica
● Costo contenuto della manodopera
qualificata
● Porto e aree da bonificare
● Debolezza e frammentazione istituzionale,
burocrazia
● Difficoltà di comunicazione tra componenti sociali
ed economiche
● Tessuto imprenditoriale: vecchia generazione di
imprenditori a fine ciclo
● Alcuni aspetti delle prestazioni della Pubblica
Amministrazione
● Un certo modo di gestire l’economia locale da parte
della politica
● Mentalità: capacità di reagire,
determinazione, creatività
● Qualità della vita – importanza della
geografia personale
● Mentalità: provincialismo, immobilismo,
disfattismo, qualcosa che influenza negativamente
la massa, una cappa, che smonta le buone idee.
● Asset turistico-culturale (potenzialità di
investimento)
● Mancanza della cultura dell’accoglienza diffusa tra
operatori e cittadini
● Crisi-emergenza come fonte di
resilienza
● Crisi-emergenza come progressivo impoverimento
dell’economia e della società
Opportunità Minacce
● Turismo, crociere
● Traffico container
● Piattaforma Europa
● Zona franca
● Impresa predatoria, rischio di svendere il territorio
● Grandi multinazionali del turismo (es. Starbucks,
AirBnB…)
● Ritardi negli investimenti
● Sviluppo, ricerca e università a Livorno
● Polo tecnologico di nuova concezione,
nuovo “modello”
● Sharing economy
● Industry 4.0 e DIH regionali
● Modelli di Polo tecnologico che non funzionano
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 15
16.
3. La(e) vision del futuro (Dove vorremmo andare?)
3.1 La comunità e l’economia cittadina
L’aspirazione che è emersa dal percorso di ascolto è quella di riportare Livorno ad uno
splendore socio-economico e culturale che non sia una semplice riproposizione del
passato, ma una reinterpretazione che sfrutti i punti di forza della città e del territorio
in chiave contemporanea e le opportunità attuali.
Uno dei concetti ricorrenti riguarda il cercare di fare squadra, interazione, scambio,
adottare una logica diversa, improntata al “fare sistema”, “fare rete” anche
rinunciando a livello personale a qualcosa per mettere a sistema le proprie esperienze,
le proprie capacità perché la collaborazione aiuta anche chi è concorrente. Tutti
facciamo parte dello stesso sistema. L’obiettivo quindi è uscire dalla frammentazione
attuale e collaborare, creare una vera e propria commistione di persone, idee e
competenze.
Livorno deve tornare ad essere la città della commistione di culture e conoscenze,
multietnica.
Un altro elemento interessante è il richiamo a tornare a pensare in grande: dobbiamo
essere un riferimento per regione, nazione, ecc. per l’ambizione di diventare una città
di cultura e storia con richiamo per turismo e viaggiatori. Molti sono stati i “più”….. più
belli, più concreti, più attrattivi, che devono tornare.
Molti hanno sottolineato che serve anche un cambio culturale, un atteggiamento
improntato a onestà intellettuale, apertura mentale, scambio tra cultura - scienza -
arte, meno provincialismo, più consapevolezza e orgoglio, produttività, innovatività,
determinazione ed efficacia. Bisogna quindi prima di tutto incentivare la crescita
culturale, il resto viene da sé.
Lo strumento cardine è la cultura dell’innovazione, è imprescindibile una qualificazione
formativa improntata all’innovazione vero i giovani. Occorre spostare la competizione
sul lato della qualità delle risorse umane e dei cervelli. E’ necessario quindi un ritorno
ad uno spirito dell’innovazione in uno scenario fortemente cambiato.
Le risorse da valorizzare sono sia interne (bisogna scommettere sulla parte migliore
della città, mettendoci la faccia e il cuore), sia esterne al territorio (molti livornesi
hanno fatto qualcosa da altre parti, andrebbe valorizzato questo aspetto).
Le opportunità da sfruttare devono derivare da un lato dai desideri della comunità (non
c’è niente di più concreto dei desideri, la cosa migliore è recuperare la pienezza dei
nostri desideri, il desiderio è la premessa di una buona concretezza) dall’altro dalla
realizzabilità di progetti che vengono anche proposti dall’esterno (attenzione a non
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 16
17. confondere desideri e realizzabilità. Un tempo avevamo tranquillità economica con il
posto fisso, adesso siamo una realtà senza base che ha difficoltà a ripartire. Bisogna
essere anche realisti).
Dal punto di vista strettamente economico, appare necessario:
● sviluppare una politica di accoglienza per le imprese e ai grandi player
internazionali, cambiando il modo di guardare al mercato (ai mercati), anche
uscendo all’auto-motive.
● ragionare sull’area vasta (Porti di Livorno e Piombino, interporto e aeroporto…)
● investire nella formazione e nell’orientamento verso l’impresa, aprendosi verso
l’Università
● pensare ai giovani, intercettare i talenti e creare opportunità di lavoro
● immaginare e realizzare un vero e proprio nuovo patto sociale tra generazioni
● valorizzare quello che c’è (competenze e conoscenze)
● non essere critici verso tutto e tutti, anzi andare a vedere cosa è stato fatto
fuori
● passare dallo sperpero all’investimento
● dare la possibilità a tutti di esprimere le proprie possibilità
● puntare sul mare, sul porto, sul turismo
Livorno dovrebbe diventare un traguardo per chi studia, uno start per chi lavora, un
must per chi investe.
Una visione ecologica è indispensabile: Livorno nel futuro viene descritta come una città
sana e bella, fruibile e accessibile. Sono stati citati sia il settore della mobilità
sostenibile che quello della gestione dei rifiuti.
Per quanto riguarda la valorizzazione del mare, Livorno è stata immaginata come la
capitale italiana della vela.
Il turismo invece è visto come un settore a grande potenziale sia per il territorio che per
il Polo tecnologico, ma dovrebbe crescere di pari passo con l’eco-sostenibilità, tutti i
livornese dovrebbero conoscere di più la storia della città; dobbiamo essere attrattivi
verso l’esterno ma la Livorno turistica deve far piacere anche ai livornesi, che devono
gestire bene il patrimonio della città. Le potenzialità sono straripanti come
investimento in turismo e cultura, ma tutto è chiuso, molti beni sono abbandonati.
Livorno non è inserita nei percorsi nazionali per incompetenza, non per mancanza di
potenzialità.
E’ stata anche sviluppata una riflessione interessante sul tema dell’EMERGENZA, perché
il modo in cui la città ha reagito alle calamità dell’alluvione del settembre 2017 ha
dimostrato che in città c’è una voglia di rimboccarsi le maniche e dare tutti una mano
quando c’è bisogno, anche nei giovani apparentemente così demotivati. Dobbiamo
diventare una “città di motosi” come i bimbi motosi. Tutti hanno partecipato ad una
emergenza del post-alluvione che ha vissuto sull’entusiasmo... Chi non partecipava era
escluso, chi non era motoso era escluso. Anche per il Polo deve essere così.
In realtà dal punto di vista economico ed occupazionale siamo già in emergenza ma
nessuno se ne rende conto, molti dei motosi saranno senza lavoro e in emergenza ma
magari non fanno niente per affrontare la situazione. Livorno riesce a reagire alle
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 17
18. emergenze, siamo sicuri della generosità e della messa in gioco dei livornesi. C’è
bisogno di concretezza. Nell’emergenza il livornese rende molto ma non ha continuità,
si appaga con il superare la cosa e si rimette in infradito e va a fare surf.
Si reagisce all’emergenza ma non alla mancanza di lavoro. Non si crea cultura di
impresa nell’emergenza, bisogna dare spazio alla formazione.
Il Polo tecnologico è il punto di partenza, che dia sia l’emergenza che la formazione.
Sul POLO TECNOLOGICO invece le considerazioni hanno riguardato tra l’altro la necessità
di guardarsi intorno: molti altri Poli hanno chiuso, non hanno raggiunto gli obiettivi,
non c’è stata valorizzazione delle energie, solo speculazione immobiliare. Nel futuro
bisogna puntare sull’organizzazione, sull’aiuto amministrativo ecc. Interessante è
sapere cosa stanno facendo gli altri Poli, quali sono gli aspetti negativi, perché sono
diventati delle operazioni immobiliari.
Bisogna essere ottimisti nelle difficoltà, partire da un’idea astratta e tirare fuori un
modello innovativo.
Il Polo non deve fallire, il problema è di trovare degli enzimi che ci possano aiutare a
innescare le reazioni.
3.2 Missione e caratteristiche del nuovo Polo tecnologico
Gli intervistati e i partecipanti ai laboratori hanno delineato alcune caratteristiche e
servizi del nuovo Polo Tecnologico che costituiscono un approfondimento della vision e
che di seguito si riportano in una versione sintetica. Per i dettagli si rimanda ai report
del percorso di ascolto.
Ingredienti fondamentali per far funzionare il polo e le imprese che aderiranno sono la
commistione di start up, aziende, professionisti e mentori di qualità; gli strumenti e i
servizi a disposizione in parte gratuiti e in parte a pagamento, sempre a pagamento per
chi viene da fuori; la credibilità delle competenze e dei progetti.
Creazione di una rete
Il PT dovrà fare rete e costituire sinergie
● all'interno del polo
○ Favorire uno scambio di conoscenze su cosa c’è già e condividerlo
○ Creare una rete di aziende che lavorano tra loro
○ Promuovere progetti comuni tra le aziende che aderiscono al PT
○ Fare dei co-investimenti con le grandi aziende su macchinari specifici
● verso l'esterno del polo (con il territorio, con i poli di Lucca, Pisa ecc)
○ Essere basato su una rilevazione dei fabbisogni sulle realtà economiche
locali, comprese le multinazionali ancora esistenti sulla componentistica
auto (Magna, Pierburg…)
○ Costituire una sorta di ufficio di collocamento avanzato, che fa matching
tra forza lavoro e esigenze delle imprese
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 18
19. ○ Supportare le imprese per comprendere i bisogni del contesto e modificare
di conseguenza il loro modello di business.
● nazionali e internazionali
○ Dialogare con i livornesi nel mondo, che potrebbero dare una mano al
mentoring del nuovo PT e anche a iniziative di promozione della cultura
dell’innovazione secondo la logica del give back
Rapporto con le istituzioni
Il PT dovrà fare da intermediario tra le imprese e le istituzioni.
Il PT dovrà dare supporto alla PA per capire quali bisogni hanno e come questi possono
essere soddisfatti dalle aziende del territorio, imparare a comunicare i propri contenuti
al pubblico (per es. nel settore culturale) e velocizzare quanto possibile le procedure di
assegnazione delle commesse, soprattutto sotto soglia rispetto al codice dei contratti
(es. adottare modelli di contratto, format anche esportabili).
Rapporto con le associazioni di categoria
Confindustria si è dotata di un Digital Innovation Hub regionale, che deve cercare un
radicamento sui territori fornendo servizi di base e formazione (le competenze
abilitative) e traghettando le imprese verso i centri di competenza; il DIH dovrebbe
collaborare con il nuovo PT.
Formazione
Il PT dovrà offrire opportunità di crescita delle competenze, fare formazione concreta
sia sulle hard skills che sulle sulle soft skills, collaborare anche con le scuole superiori,
proponendo per esempio corsi di formazione per chi ha fatto il professionale, per es.
informatica, per fornire una specializzazione rivolta alla cultura. Significa dare una
opportunità ad un ragazzo per capire come inserirsi nel mondo del lavoro.
A seconda dei settori strategici, le possibilità e le esigenze formative si differenziano
notevolmente.
Rapporto con Università e Ricerca
Il PT dovrà fare da interfaccia tra le università e le aziende, collaborare con i centri
universitari e di ricerca già esistenti sul territorio, come Villa letizia, Dogana d’Acqua,
Scoglio della Regina. E’ possibile una collaborazione con Navigo per R&s nel settore
nautico, fornire servizi di I livello, più bassi rispetto a quelli ce possono essere forniti dai
centri di ricerca o dalle università.
Una missione specifica del Polo tecnologico potrebbe essere quella di far fare impresa
alle categorie deboli e ai giovani. Ci vuole una grande attenzione anche alle questioni di
genere nella creazione del nuovo PT.
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 19
20. Un'altra caratteristica che il PT potrà avere è quella di adottare il criterio della
sostenibilità come paradigma della diffusione delle conoscenze.
Dimensione territoriale di riferimento
Il Polo deve essere un accentratore di imprese livornesi, non toscane. Il Polo non deve
mettersi in concorrenza con realtà già esistenti altrove, non deve cercare clienti, deve
collaborare con le realtà già esistenti.
Se aggrega le imprese per filiera, devono essere almeno 30 perché il Polo sia
rappresentativo (ma solo nella nautica in provincia di Livorno ce ne sono circa 1000).
Poi ogni azienda ha contatti internazionali; devono essere coinvolte come esterne realtà
importanti come Siemens, Amazon….
L’ambizione deve essere quella di avere una rilevanza europea.
3.2.1 Servizi
Di seguito si elencano le tipologie di servizi ricercati nel Polo Tecnologico, sia i più
richiesti che quelli nominati anche solo una volta.
● ufficio di progettazione centralizzato cittadino, che promuova la partecipazione a
bandi in modo proattivo
● supporto per la partecipazione a bandi regionali ed europei
● incubazione fisica
● supporto alla gestione economico-finanziaria
● coworking
● networking
● fundraising
● mentoring
● living lab
● accelerazione
● audit tecnologici
● supporto alla gestione burocratica
● incubazione virtuale
● supporto al crowdfunding
● marketing e comunicazione
● formazione d’impresa per l’innovazione
● supporto all'innovazione
● marketing territoriale
● collegamento al mondo dell'impresa culturale
● supporto nel rapporto col sistema bancario
● ricerca e sviluppo
● supporto nella gestione delle risorse umane
● supporto per la gestione dei brevetti
● prove e testing
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 20
21. ● due diligence
● servizi di analisi e proposta rivolti agli enti territoriali
● applicazione, diffusione e supporto alla ricerca
● business angels
Secondo alcuni, non è possibile stabilire a priori quali servizi dovrà offrire il PT, perché
questi dipenderanno dall'analisi dei bisogni delle aziende che aderiranno.
3.2.2 Gestione
E’ importantissimo chi gestirà il nuovo Polo: le competenze devono essere di altissimo
livello, integrate tra loro e credibili verso l’esterno.
Per garantire una gestione auto-sostenibile nel giro di pochi anni, la dimensione del PT
deve essere competitiva rispetto a cosa c’è già a livello europeo.
La forma gestionale deve essere per la maggior parte delle persone molto snella, leggera
e flessibile, forte ed efficace. Altre indicazioni minoritarie indicano la gestione come
orizzontale e partecipativa, o come una agenzia autonoma, ad es. una fondazione.
Riguardo alla natura dell’organo gestionale, per la maggior parte delle persone deve
essere misto pubblico-privato, per alcuni solo privata, quasi nessuno la vuole
completamente pubblica.
L’organismo di gestione potrebbe essere supportato da un comitato scientifico e alcuni
hanno suggerito che le imprese e gli operatori che contribuiscono alla gestione
dovrebbero avere una rotazione veloce, ad es. l’adesione potrebbe essere triennale.
La gestione potrà coinvolgere direttamente i giovani.
Il PT dovrà essere anche commerciale-tecnologico, deve fare animazione economica.
Dentro al Polo ci devono essere tecnici ma anche esperti di mercato. Ci deve essere un
continuo rilievo dei bisogni delle aziende, servono audit tecnologici nelle imprese per
proporre l’innovazione.
La politica non dovrà entrare nella gestione diretta del PT ma dovrà avere lungimiranza,
sensibilità e competenza per trattare con le grandi aziende e le multinazionali che ci
sono già, per non farle andare via, e con quelle che eventualmente vorrebbero arrivare,
per non scoraggiarle. Nel passato questa competenza non c’è stata. Un ulteriore ruolo
per la politica dovrebbe essere il controllo della correttezza dell’uso delle risorse
finanziarie.
L’obiettivo del PT dovrà essere quello di costituire una regia effettiva tra imprese,
istituzioni e attori del territorio, senza criteri politici, al di là dei protocolli d’intesa.
Non ci deve essere competizione tra Comune, Autorità Portuale e Interporto, ci deve
essere reale collaborazione.
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 21
22. Un altro elemento gestionale significativo sta nella necessità del monitoraggio delle
attività del Polo stesso, delle quali sarà necessario misurare per esempio l’impatto
sociale a breve, medio e lungo periodo.
3.2.3 Settori
Le opinioni espresse non sono state concordi.
Per alcuni il PT dovrà essere generalista, specializzato nella de-specializzazione, nel
senso che non ci si può limitare ad un settore ma sviluppare tecnologie che trovano
applicazione in molti settori diversi. No servono tutte le competenze internamente, ma
servono le capacità di trovarle quando c’è bisogno.
Per altri invece la specializzazione è fondamentale, e fa riferimento sia alle categorie
già individuate nella fase preliminare (Economia dell’ambiente e del mare, Manifattura
e ICT, Logistica e nautica, Impresa culturale) sia al settore del turismo, collegato a
quello del benessere.
Ad esempio ISPRA sta promuovendo un polo per le biotecnologie marine e sta mettendo
insieme sia centri di ricerca che aziende che gravitano in vario modo intorno a questi
settori. I settori in cui c’è bisogno di innovazione per ISPRA sono: tecnologie per
depurazione fanghi e terreni contaminati; eco-tossicologia per gli organismi marini
(progetto di costituzione di un Osservatorio Nazionale); comunicazione ambientale.
Altro settore strategico che è stato suggerito è quella dell’innovazione nella logistica
(sia della nautica che delle merci che delle persone).
La presenza del porto è strategica ma il porto deve diventare un nodo sempre più
trasparente e le aziende che si occupano di logistica devono ragionare nell’ottica di
corridoio. Queste aziende, anche a Livorno, credono nell’innovazione come necessità
per rimanere sul mercato. In questo settore servono altre aziende che facciano R&S e
forniscano servizi su web of vehicle, logistica integrata, corridoio logistico nord-sud,
produzione e utilizzo di dati da applicare nella logistica.
Inoltre a Livorno è strategica anche la logistica delle persone, sia per il turismo che per
la manifattura; è fondamentale la connessione tra porto e aeroporto, tra porto e città;
serve intermodalità, infrastrutture interconnesse e funzionali con gestioni
complementari e non conflittuali.
Si sottolinea che alcuni soggetti hanno avanzato invece la proposta di lasciar perdere la
logistica, una specializzazione che è meglio localizzata al porto e a Collesalvetti.
Indicazioni interessanti sono arrivate riguardo all’inclusione dell’industria creativa nel
PT: da più parti infatti la cultura è stato individuato sia come un settore strategico (un
contenuto del Polo) che come uno strumento di interazione sperimentale tra e per le
aziende che aderiranno (un catalizzatore per le attività del Polo). Alcuni segnalano che
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 22
23. l’incontro tra industria creativa e ICT può generare sia servizi per la cultura e il
turismo, sia una grande rigenerazione urbana.
Per altri invece i settori strategici dovrebbero ruotare attorno alla componentistica
auto e alla nautica.
Turismo e servizi non sono mai inclusi nei poli tecnologici, ma per alcuni degli
intervistati è un errore, perché l’innovazione pervade anche questi settori. Le imprese
turistiche non fanno ricerca ma utilizzano tecnologie innovative, quindi hanno bisogno di
interfacciarsi con aziende di questo tipo. Ci sono dei bisogni che possono trovare risposta
in aziende innovative. Es. smart mobility
3.2.4 Incentivi
Tipi di incentivi possibili saranno:
● azzeramento o agevolazioni sulla TARI
● bandi specifici per Livorno sul modello di “giovani si”
● bandi specifici per Livorno sul modello dei protocolli di insediamento
● sgravi per assunzioni ulteriori rispetto a quelli già previsti a livello nazionale
● altre agevolazioni (non necessariamente economiche)
I fornitori non devono stare necessariamente essere localizzati vicini alla ditta madre,
siamo in un mondo globalizzato e la vicinanza non è un elemento importante, il mercato
non la giustifica. I protocolli di insediamento invece possono funzionare per convincere
un fornitore a trasferire una unità locale a Livorno.
Per alcuni parte o tutto l’investimento iniziale per la creazione del nuovo PT non
dovrebbe essere immobiliare: con 5 MLD di euro si finanziano 100 idee!
Per altri invece il finanziamento delle idee iniziali una tantum è utile, è una leva
iniziale, ma non è sufficiente, perché alle aziende servono commesse con continuità nel
tempo, altrimenti, finito il finanziamento, l’azienda muore. Per stare sul mercato,
l’azienda deve avere intorno un sistema che funziona.
3.2.5 Sede
La visione relativa alla natura della sede del Polo tecnologico livornese non è univoca.
Sono stati descritti sostanzialmente tre modelli:
● Sede principale ben identificabile (POLO FISICO)
● Piccola sede e varie diramazioni localizzate (POLO DIFFUSO CON UNA TESTA -
definito anche POLPO tecnologico, con la testa ai Vecchi Macelli ed i tentacoli su
tutta la città)
● Senza sede principale (POLO DIFFUSO SENZA TESTA)
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 23
24. La sede in generale comunque dovrà costituire un punto fisico di raccordo che
interconnetta gruppi omogenei di imprese e soggetti, non necessariamente ospitati in
luoghi fisici tradizionali.
Le risposte su quali caratteristiche deve avere la sede risultano dipendenti in larga
misura anche dal settore strategico che si considera.
Per quanto riguarda NAUTICA E LOGISTICA, la sede non è importante, basta una sede di
rappresentanza e un laboratorio di pre-analisi; non sono le aziende che vanno al polo ma
il polo che va dentro le aziende.
Il PT dovrebbe essere dotato di un laboratorio per svolgere pre-analisi su una tecnologia
o su un materiale; a seguito delle pre-analisi, il PT dovrebbe essere collegato a
laboratori specializzati già esistenti (in Toscana ce ne sono circa 50), dovrebbe essere un
punto di ingresso di un network già esistente.
Per quanto riguarda l’ECONOMIA DELL’AMBIENTE E DEL MARE, ISPRA ha sottolineato che
ha già una sede ma eventuali start up potrebbe avere bisogno di spazio, es. per vasche
per studiare l’eco-tossicologia marina. Alcune aziende potrebbero essere interessate ad
investire in uno dei capannoni dei vecchi macelli, che rimangono del Comune ma
vengono dati in concessione per 30 anni (per esempio), anche in cambio di servizi per
turisti e scuole.
Per alcuni degli intervistati del settore MANIFATTURA E ICT, il PT deve ospitare anche
macchine condivise (es. tecnologie additive o altre cose che rispondono a bisogni
rilevati) e laboratori di testing (es. materiali o altre cose che rispondono a bisogni
rilevati). Tra gli edifici del Polo Diffuso, sarebbe opportuno utilizzare meglio di oggi la
vecchia sede del PST-BIC, che è già dotata di aula convegni, incubatore con officine e
uffici, uffici da soli; la maggior parte della superficie è vuota, ma ancora in ottime
condizioni.
Relativamente al settore IMPRESA CREATIVA, ci sono state due posizioni: per qualcuno la
sede è l’ultimo dei problemi, è importante ma non è una priorità, perché la vicinanza
tra aziende del settore creativo serve ma basta un network, degli incontri periodici; per
altri invece la sede è descritta come prioritaria, sede di laboratori di sperimentazione
artigianali e culturali, aperta anche alla città.
Alcuni intervistati hanno però sottolineato che, nel caso di inserimento nel Polo
tecnologico di un COWORKING, il luogo fisico è importante perché facilita la creazione di
relazioni e di un ambiente stimolante, fa superare l’isolamento anche alle piccole
realtà, i problemi si affrontano meglio e si risolvono più velocemente. Il coworking
potrebbe ospitare per una anno delle start up finanziate attraverso il microcredito.
Un capannone (o Villa Morrazzana) potrebbe essere destinato a FORESTERIA/OSTELLO
della gioventù, anche per ospitare scienziati/ricercatori/artisti in pericolo in zone del
mondo in guerra (Libano, Turchia, Siria) che hanno difficoltà a sviluppare le loro idee nel
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 24
25. loro paese, se le loro competenze e interessi trovano un matching con le attività svolte
in città o presso le università o le aziende dell’area, oppure residenze artistiche.
E’ stato fatto notare che a Livorno inoltre manca un centro congressi con sale grandi
(più di 150 persone).
3.2.6 Comunicazione
Le caratteristiche della comunicazione del Polo tecnologico che sono state indicate sono
le seguenti:
● orientata al web e ai social
● orientata ai giovani e alle scuole
● chiara, concisa, concreta, diretta
● fatta da professionisti
● essenziale
● accattivante
● bidirezionale rispetto alla città
● prevalentemente video
Ha avuto molto successo la proposta di promuovere un concorso di idee per il logo
dentro le scuole cittadine, non solo per l’individuazione del logo quanto per avere
l’occasione di far conoscere il progetto e le attività del PT ai giovani livornesi.
Le parole chiave che sono state indicate come fondamentali per la comunicazione del
Polo tecnologico sono
● innovazione
● integrazione
● tecnologia
● unione
● elementi naturali e culturali di Livorno (es. mare)
Una indicazione frequente è stata quella di non utilizzare l’espressione "polo
tecnologico", e molti hanno suggerito nomi alternativi, più o meno efficaci:
● Polo Diffuso Multirisorse
● Innovation centre
● I canali dell’innovazione
● Centro delle tecnologie abilitanti
● PoLIV
● Innovation/Creativity Workshop
● Livorno Euromediterranea
● i 4 mori
● Polimm
● Limew
● FuturLi
● MextLi
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 25
26. ● SmartLi
● Lismart
● Gentibus valley
● Diversis Gentibus Una - DGU
La comunicazione del Polo tecnologico dovrebbe essere integrata in una comunicazione
positiva dell’intero territorio livornese.
3.3 Le vision delle singole categorie
Appare utile descrivere anche le priorità che sono state indicate dai partecipanti al
percorso di ascolto per categoria.
3.3.1 La visione del PT delle imprese
SERVIZI ● Marketing e commercializzazione
● Ufficio di progettazione centralizzato cittadino, che
promuova la partecipazione a bandi in modo proattivo
● Matching azienda-azienda
● Matching azienda-università
GESTIONE ● Gestione imprenditoriale struttura societaria con un organo
decisionale forte
● Professionalità di altissimo livello coordinate tra loro per
cogliere la complessità dei bisogni dell’azienda
● Selettività e capacità di scommettere velocemente
SETTORI ● Cultura sia come settore (contenuto del Polo) che come
strumento di interazione sperimentale (catalizzatore per le
attività del Polo)
● Nessuna specializzazione, solo ascolto dei bisogni delle
imprese
● All’inizio partire con una specializzazione, e poi ci si allarga
col tempo
SEDE ● Sede solo per governance
● Sede per un anno a piccole strat up in micro-credito
● Sede per laboratorio di testing condiviso dalle aziende
● Ostello per artisti, ricercatori da zone di guerra, …
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 26
27. COMUNICAZIONE Proposte di nomi per il alternativi a Polo tecnologico:
● Gentibus valley
● Innovation lab/ innovation center
● Polo per lo sviluppo dell’innovazione nella tecnologia e nella
cultura
ALTRO ● Ambizione internazionale
● Non coabitazione ma commistione, contaminazione
professionale nel Polo
● Senso di appartenenza al Polo e al territorio
3.3.2 La visione del PT di scuola, università e ricerca
SERVIZI ● Formazione d’impresa e d’innovazione: cultura
dell’innovazione e collegamento tra innovazione e
creazione artistica
● Supporto alla gestione (management, personale,
finanziaria)
● Business angels
● Ricerca (applicazione, diffusione e supporto alla ricerca)
GESTIONE ● Gestione con adesione aperta: leggera, indiretta, flessibile
● Gestione mista pubblico-privata (es. fondazione)
SETTORI ● Industria creativa
● Ambiente ed economia circolare, economia blu
● Logistica e tecnologie per il mare (mobilità elettrica
sull’acqua, nautica…)
SEDE ● Punto fisico di raccordo che interconnette gruppi omogenei
di imprese e soggetti non necessariamente ospitati in
luoghi fisici tradizionali
COMUNICAZIONE ● Eliminare “polo tecnologico” e sostituire con, ad esempio,
“I canali dell’innovazione”
● Polo Diffuso Multirisorse
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 27
28. 3.2.3 La visione del PT dei cittadini
SERVIZI ● Ufficio promozione, comunicazione, grafica
● Ufficio per scremare la burocrazia amministrativa,
finanziamenti, internazionalizzazione
GESTIONE ● Gestione in sinergia con professionisti esterni
● Confronto con altri poli
● Gestione leggera, non burocratica, studio e analisi
istituzionale
● Coinvolgere i giovani
● Urban center, spazi dove incontrarsi, ufficio cittadini
SETTORI ● Impresa sociale, servizi ed idee (scuola per enti)
● Turismo
● Logistica, mare
SEDE ● Non una nuova sede ma recupero di aree
● Sede bella, visitabile, tipo campus
● Una parte pronta subito, poi a seguire altre aree a
disposizione
● Polo della Venezia (ex macelli) per storia e tecnologia, con
servizio di ristoro
● Villa Morazzana per sede di sviluppo di iniziative turistiche
ed enogastronomiche
COMUNICAZIONE ● Promuovere un concorso di idee per il logo dentro le scuole
cittadine
● Promuovere una comunicazione bidirezionale tra cittadini
e imprese: cittadino non come solo ultimo anello della
produzione ma come primo punto per proporre idee
● Comunicare continuamente all’esterno cosa fa il Polo
tecnologico
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 28
29.
4. Il piano di azione: la roadmap (Come ci arriviamo?)
4.1 Il Quadro Logico del progetto
Le idee e le riflessioni emerse dal percorso di ascolto possono essere organizzate
seguendo la struttura del Quadro Logico (QL):
● albero dei problemi;
● albero degli obiettivi;
● logica dell’intervento (strategie).
Questo quadro logico è la base del quadro logico rielaborato e inserito nel D20 - Linee
guida per lo studio di fattibilità.
Riportiamo di seguito l’albero dei problemi emersi durante il percorso di ascolto a cui
l’intervento sul Polo Tecnologico dovrà cercare di dare risposta. Di seguito il
corrispondente albero degli obiettivi e le strategie.
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 29
30. 4.1.1 I problemi da affrontare
4.1.2 Gli obiettivi da raggiungere
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 30
31.
4.2 Strategie
Le strategie che si suggeriscono sono descritte in modo integrato ai risultati del percorso
di ascolto e vengono riprese, con alcune rielaborazioni, nelle “Linee guida per lo studio
di fattibilità” (D20).
A. Strategia “Incentivi e agevolazioni”: incentivo alla creazione e
all’insediamento di nuove imprese e mantenimento delle attuali
INVESTIMENTO INIZIALE IN INCENTIVI
● L’investimento iniziale dovrà essere in parte dedicato alla messa a disposizione di
incentivi rivolti sia alle imprese esistenti che vogliono aderire al PT che alla
creazione di nuove imprese.
B. Strategia “Rete e cooperazione”: messa in rete delle imprese, delle
istituzioni e dei centri di ricerca
UNITÀ NELLA DIVERSITÀ
● Il Polo Tecnologico dovrà reinterpretare in chiave moderna lo spirito della
fondazione della città, la commistione di diverse competenze e culture come
motore di innovazione e cambiamento. Dovrà promuovere l’integrazione a tutti i
livelli, arginare la frammentazione istituzionale costituendo una regia effettiva
dei progetti di cambiamento territoriale, creare le condizioni per fare rete sia
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 31
32. all’interno del Polo Tecnologico (divenendo un social network delle imprese e dei
centri di ricerca), che verso l’esterno: il territorio livornese, gli altri Poli
Tecnologici, la dimensione nazionale e internazionale.
INVESTIMENTO INIZIALE NELLA CREAZIONE DELL’ORGANO GESTIONALE
● Una parte dell’investimento iniziale potrà essere dedicata alla creazione di una
governance pubblico-privata che però dovrà poi diventare economica ed
auto-sostenibile.
UN TAVOLO PERMANENTE
● Si propone l’apertura di un tavolo permanente per il Polo Tecnologico, che riesca
a individuare i bisogni a cui le imprese innovative possono trovare risposta
partendo sia dai desideri e dalla motivazione della comunità che dalle certezze e
dai trend sicuri per il futuro, e possa organizzare la ricaduta su scala più vasta
valorizzando le competenze e il territorio.
C. Strategia “Servizi per l’innovazione”: Creazione di strutture e
servizi per l’innovazione
INVESTIMENTO INIZIALE IN SERVIZI
● L’investimento iniziale dovrà essere in parte dedicato alla creazione di un centro
servizi alle imprese che non offra semplicemente i servizi di base ma si avvalga di
professionalità credibili e integrate tra loro, ce possano comprendere la
complessità delle dinamiche di un’azienda. Le aziende che aderiranno al PT
potranno scambiarsi servizi tra loro.
● I servizi più innovativi da fornire potrebbero essere: incubazione fisica e virtuale,
coworking, networking, fundraising, mentoring, audit tecnologici, supporto al
crowdfunding, supporto all'innovazione, supporto per la gestione dei brevetti,
prove e testing, servizi di analisi e proposta rivolti agli enti territoriali, ufficio di
progettazione centralizzato cittadino, che promuova la partecipazione a bandi in
modo proattivo.
D. Strategia “Cultura e identità”: cambiamento culturale e motivazione
della comunità
FORTE IDENTITÀ E APERTURA AL MONDO
● Il Polo Tecnologico dovrà avere una forte identità, promuovere il senso di
appartenenza dei soggetti aderenti al Polo e al territorio, e dovrà comunicare
questa identità sia a livello locale (per esempio verso le giovani generazioni) che
a livello più vasto (Polo come strumento di marketing territoriale)· Il Polo
Tecnologico dovrà essere virtuoso sia al suo interno che verso il territorio che lo
ospita. E’ necessario recuperare l’apertura al mondo che ha caratterizzato la
nascita stessa della città di Livorno, intessendo rapporti economici con grandi
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 32
33. realtà non locali, coinvolgendo i livornesi nel mondo, curando la reputazione del
Polo a livello globale.
COLTIVARE IL CAMBIAMENTO CULTURALE PER RACCOGLIERE L’INNOVAZIONE
● La chiave di successo del nuovo PT quindi sta nel:
○ Coltivare la speranza nel futuro
○ Coltivare la bellezza
○ Coltivare l’ambizione e combattere la sciattezza
○ Coltivare le idee (sono quelle che attirano i soldi) a partire dall’analisi dei
bisogni
○ Coltivare la capacità di reagire alla crisi e di dare il meglio nell’emergenza
POLO COME SCINTILLA, INNESCO DELLA VOGLIA DI CAMBIARE
● Il Polo Tecnologico dovrà essere l’innesco della voglia di cambiare che sembra
esserci in molti settori della comunità livornese, la scintilla che dà fuoco alle
passioni e all’impegno, l’enzima che mette in moto le reazioni a catena positive
verso il rilancio economico del territorio.
E. Strategia “Riqualificazione urbana”: recupero di aree ed edifici
urbani degradati
INVESTIMENTO INIZIALE NELLA SEDE
● L’investimento iniziale dovrà essere in parte dedicato alla creazione di una sede
che costituisca il luogo di riferimento delle altre realtà già esistenti o da insediare
sul territorio, nella logica del POLO DIFFUSO o POLPO TECNOLOGICO.
F. Strategia “Comunicazione”: promozione e comunicazione per la
riconoscibilità del Polo Tecnologico e del territorio livornese
● La comunicazione del Polo tecnologico dovrà essere integrata in una
comunicazione positiva dell’intero territorio livornese e dovrà essere
professionale, chiara, concisa, concreta, diretta e accattivante, orientata al web
e ai social, rivolta soprattutto ai giovani e alle scuole, bidirezionale rispetto alla
città. Una indicazione frequente è stata quella di non utilizzare l’espressione
"polo tecnologico", e molti hanno suggerito nomi alternativi, più o meno efficaci.
STRATEGIA INCREMENTALE
Dato che la ristrutturazione dei Vecchi Macelli potrebbe durare diversi anni, è necessario
adottare una strategia incrementale, una strategia a due orizzonti temporali diversi:
● breve termine: creazione di un ecosistema innovativo attraverso la stipula di un
protocollo d’intesa tra Comune e imprenditori innovativi già presenti sul
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 33
34. territorio; chi aderisce ha sgravi fiscali (es. Tari=0) ma si impegna a sostenere,
fare da mentore alle aziende del nuovo PT. Il nuovo PT all’inizio dà solo servizi
ma non offre luoghi fisici di insediamento. Si deve creare una specie di core group
che fa da driver all’innovazione sociale.
● lungo termine: ai Vecchi Macelli si crea anche un luogo fisico dove le aziende
interessate possono insediarsi, in modo da creare anche un luogo fisico di
riferimento per il PT.
4.3 Ruoli e responsabilità
Per la realizzazione positiva di queste strategie è necessario che sia le imprese e le
associazioni di categoria, che le Istituzioni Pubbliche e le aziende partecipate,
l’Università e i Centri di ricerca, che i cittadini più attivi diano un contributo specifico,
che viene analizzato di seguito in termini di ruoli e responsabilità, come è stato discusso
durante il percorso di ascolto.
4.3.1 Imprese
● RUOLO STRATEGICO
○ Promozione del PT
○ Drivers primari
○ Esprimere bisogni e dare informazioni
○ Responsabilità sociale: apporto di conoscenza e responsabilità delle grandi
aziende verso le piccole
● RUOLO OPERATIVO
○ Collaborazione e cooperazione con le altre aziende nel PT
○ Sviluppo e condivisione di nuove idee
○ Fruizione di servizi
○ Erogazione di servizi
○ Progettazione condivisa per la ricerca di finanziamenti
○ Sostegno alle start up
● RUOLO GESTIONALE
○ Collaborazione alla gestione
○ Sostegno finanziario
4.3.2 Associazioni di categoria
● INTERVENTO DIRETTO
○ Agevolare fiscalmente l'insediamento di nuove imprese
● INTERVENTI INDIRETTI
○ Favorire la divulgazione delle informazioni tra le imprese
○ Coordinare le attività
○ Favorire le relazioni tra le imprese e con il PT, fare da ponte, da
facilitatore
○ Diffusione di casi di successo e dei modelli replicabili.
○ Stimolare gli associati più sensibili e pronti alla cooperazione
● RUOLO MARGINALE
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 34
35. ○ Supervisione
○ Supporto solo istituzionale
4.3.3 Istituzioni
● RUOLO STRATEGICO
○ Indirizzo per le politiche di sviluppo
○ Ascolto dei bisogni del territorio
○ Promozione del PT e del territorio che lo ospita
● RUOLO OPERATIVO
○ Facilitazioni burocratiche
○ Comunicazione e divulgazione
○ Investire in innovazione
○ Sostegno alle imprese
○ Facilitatori per l'accesso a finanziamenti
○ Aziende pubbliche sperimentatrici di servizi innovativi
○ Sgravi fiscali
● RUOLO GESTIONALE
○ Linee guida e regolazione
○ Monitoraggio e verifica dei risultati
○ Coordinamento tra imprese e con i centri di ricerca
○ Partecipazione alla gestione, sperimentando nuove forme di partenariato
○ Apertura al pubblico
○ Non intralciare le attività del polo tecnologico
4.3.4 Aziende pubbliche
● RUOLO STRATEGICO
○ Individuare i bisogni del territorio
○ Vettori di cambiamento culturale e innovazione
● RUOLO OPERATIVO
○ Prototipazione e testing di idee innovative di piccole imprese
4.3.5 Scuola, Università e Ricerca
● RUOLO STRATEGICO
○ Dialogo costruttivo e contaminazione
○ Collaborazione e dialogo con istituzioni e PT
○ Partecipazione e supporto scientifico alla progettazione
○ Fornire esempi positivi, motivazioni ed ispirazione ai più giovani
○ Convenzioni, partnership, scambi
○ Stimolo alla classe imprenditoriale
○ Stimolo verso i giovani studenti livornesi
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 35
36. ○ Promuovere iniziative multidisciplinari
○ Promotori della sostenibilità
○ Creare un campo delle eccellenze
● RUOLO OPERATIVO
○ Fare ricerca di supporto alle aziende per il trasferimento tecnologico
○ Supporto all'innovazione
○ Sviluppo attività di laboratorio, testing, sviluppo tecnologico
○ Fare ricerca di supporto alle aziende per il trasferimento tecnologico
○ Supporto all'innovazione
○ Sviluppo brevetti
○ Valutazione e certificazione, dove opportuno
○ Supporto all'internazionalizzazione
○ Coworking
○ Comunicazione
○ Orientamento al lavoro / professionale, anche sfruttando lo strumento
dell’alternanza scuola lavoro
● FORMAZIONE
○ Fare formazione di supporto alle aziende
○ Fare formazione/divulgazione verso la città
○ Proporre corsi di alta formazione e specializzazione a basso costo
4.3.6 Cittadini
● RUOLO STRATEGICO
○ Coinvolgimento nel cambiamento culturale per lo sviluppo della città
○ Proposta di progetti con ricaduta sul territorio
○ Stimolatori e generatori di idee su nuovi prodotti e servizi
● RUOLO OPERATIVO
○ Collaborazione, confronto, partecipazione attiva
○ Fruitori di servizi (formativi, urbani…)
○ Destinatari di comunicazione continua
○ Verifica e controllo
○ Catalizzatori di eventi innovativi e attività collaterali (turismo e servizi)
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 36
37. 5. Le proposte dal territorio
5.1 I numeri
Durante il periodo di apertura del bando per manifestazioni di interesse e proposte per
investimenti e idee per il nuovo Polo sono emersi molti spunti interessanti.
Compessivamente sono state inviate, entro la scadenza del 28-2-2018 103
manifestazioni di interesse e 30 proposte più dettagliate.
E’ importante sottolineare che molte manifestazioni di interesse contengono anche idee
e proposte di investimento o per la caratterizzazione del nuovo Polo o per le strategie
più generali di sviluppo della città.
Le figure seguenti sintetizzano graficamente le caratteristiche delle manifestazioni di
interesse e delle proposte pervenute.
Manifestazioni di interesse per tipologia di soggetto
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 37
38. Manifestazioni di interesse per settore
Tipologia di proposte pervenute
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 38
39. Settori di interesse prioritario delle proposte pervenute
5.2 Proposte emerse
Le proposte pervenute sono molto eterogenee sia per quanto riguarda il dettaglio della
progettazione e le previsioni di budget. Alcune sono poco più che idee generali, altre
invece sono state accompagnate da corposi allegati e, in un caso, con una bozza di
business plan. Di seguito l’elenco sintetico delle proposte, suddivise per tipologia (in
grassetto le proposte più interessanti e articolate).
A) Proposte per il Polo (gestione, organizzazione, caratterizzazione)
● Livorno 2.0: Cultura e Tecnologia come propulsore economico e sociale per la
città di Livorno (cod. 1143 - Fondazione Goldoni e Scuola Sant'Anna)
● Servizio di soft-landing per aziende straniere (cod. 1084 - Invest in Tuscany -
Regione Toscana)
● Un modello di struttura innovativa per l’evoluzione del concetto di polo
tecnologico a Livorno (cod. 838 - Luigi Agostini)
● Livorno per un nuovo Mediterraneo (cod. ND - Ruggero Morelli)
B) Proposte di ricerca e sviluppo
● POLO TECNOLOGICO LIVORNESE PER LA GESTIONE INTEGRATA DELL’AREA
MARINO/COSTIERA
○ Proposta complessiva ISPRA (cod. 488 - Istituto Superiore per la Protezione
e Ricerca Ambientale)
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 39
40. ○ Modulo Ecotox Lds Srl (cod. 535 - Ecotox Lds S.r.l.)
○ Modulo Elements Works Srl (cod. 525 - Elements Works SRL)
○ Modulo Robotech Srl (cod. 528 - ROBOTECH srl)
○ Modulo Team Service Sas (cod. 492 - Team Service sas)
Modulo Monitoraggio BEWS, Mappature 3D, Realtà Virtuale e Museo Diffuso
(cod. 830 - Simone Modugno)
● Polo Tecnologico della Bicicletta e della Mobilità sostenibile. La casa della
Bicicletta “IL POLPO” (cod. 432 - Associazione Progetto Bici)
● Integrated system for worker health, safety and well-being (cod. 821 - Angelo
carnemolla)
● stART - Centro studi (cod. 1402 - START)
C) Proposte di investimento produttivo
● Tourilink: avvio startup innovativa nel settore del turismo/ICT (cod. 868 - Sistemi
Territoriali srl)
● Game of Life® (cod. 815 - IOSenTO)
● DigitaLeghorn (cod. 644 - Flyby Srl e i-EM Srl)
● Scuola dei mestieri del mare (cod. 1415 - Scuola italiana Turismo srl)
● SaveMyBike (cod. 719 - Università di Pisa - Polo Logistico Universitario di Livorno)
● Sistema TWO (Thermal Waste Oxidation) per il rifiuto energetico - solidi e liquidi -
e biomassa (cod. 888 - AETO AG)
● Produzione di prodotti energetici da plastica non altrimenti recuperabile (cod.
1283 - Pyrenergy S.r.l.)
● Proposte di insediamento di aziende innovative (cod. 946 - Celestino Baldanzi)
D) Proposte di altra natura
● Centro di “formazione all’imprenditoria innovativa” (CFII) (cod. 505 -
Università di Pisa)
● Il mare accessibile alle persone disabili (cod. 1069 - Sport Insieme Livorno)
● Realizzazione di imbarcazione accessibile alle persone disabili (cod. 1069 - Sport
Insieme Livorno)
● Lo sviluppo aziendale attraverso politiche e strumenti di Welfare aziendale (cod.
988 - Family partner)
● Laboratorio di costume teatrale (cod. 1297 - Gabriella Panza)
● Organizzazione manifestazione Street ball 2018 - 2° edizione e sviluppo attività
(cod. 785 - A.S.D. Giglio Pallacanestro Livorno e cod. 100 - Claudio Coca)
● Ristrutturazione della Chiesa degli Olandesi (cod. 1525 - Congregazione
Olandese-Alemanna)
● XV RASSEGNA DI POLIFONIA VOCALE CITTA' DI LIVORNO (cod. 1320 - Coro
polifonico Rodolfo del Corona)
● Fiera dell'artigianale e dell'arte locale (cod. 1065 - Sonia Vellere)
E) Idee e proposte inserite solo nella manifestazione di interesse
● Realizzazione di una piccola sartoria di abiti cuciti a mano da distribuire in tutto
il mondo tramite l'e-commerce (cod. 648 - Cristiana Rossini - cecibirbona)
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 40
41. ● Sviluppo tecnologia per la generazione di acqua potabile dalla condensa
atmosferica (cod. 665 - IVANO Di Benedetti)
● Sviluppo polo di eccellenza sulle tecnologie digitali (cod. 683 - Armando Serra)
● Sviluppo e commercializzazione di un prodotto ICT (già in stadio avanzato) (cod.
700 - AREA3D Srl)
● Ripristinare il mestiere dei maestri d'ascia svolto al recupero dei mezzi navali
(cod. 758 - Comitato Organizzatore Palio Marinaro)
● Idee e proposte collegate a proposta ISPRA
○ Trattamento sedimenti marini (cod. 657 - Università di Pisa DESTEC)
○ Riciclo ambientale all'interno di porti commerciali e turistici (cod. 631 -
Michele Magri)
○ Ripristino sedimenti marini contaminati attraverso la mycoremediation
(cod. 799 - Università di Pisa, Dipartimento di Biologia)
○ Ricerca e sviluppo tecnologie per la bioremediation dei sedimenti marini
contaminati (collegata a proposta ISPRA) (cod. 800 - CNR-ISE)
● Fonti rinnovabili e trattamento rifiuti (cod. 882 - Lorenzo Lopez)
● Recupero di antichi mestieri maestro d'ascia (cod. 1004 - Alica Costruzioni)
Progetti sulla mobilità sostenibile (cod. 1062 - Sharengo)
● Creare un Villaggio della Salute e del Benessere (cod. 1327 - RETE OLISTICA
LIVORNO - R.O.L. - CAMMINO PER IL BENESSERE)
● Sviluppo servizio di segretaria su misura (cod. 533 - Segretaria su misura)
● Self-service in condominio Via Trieste (cod. 369 - Rita Santochi)
5.3 Approfondimenti: le due proposte più interessanti
Due proposte meritano di essere segnalate per approfondimenti all’Amministrazione
Comunale:
A. la proposta presentata dalla Fondazione Goldoni della Scuola Superiore Sant’Anna
(in partenariato con diverse aziende e enti)
B. la proposta presentata da ISPRA in partenariato con diversi enti di ricerca,
aziende e università.
Le due proposte sono particolarmente interessanti per i seguenti motivi:
● coinvolgono un’ampia e varia rete di soggetti pubblici e privati (imprese, centri di
ricerca, istituzioni, associazioni);
● sono articolate e dettagliate nei contenuti;
● sono coerenti con gli indirizzi dell’Amministrazione Comunale;
● riguardano settori e tecnologie con grandi prospettive di sviluppo;
● sono aperte e tra loro complementari e compatibili;
● orientate alla sostenibilità economica-finanziaria e a sviluppare effetti
moltiplicatori;
● riguardano attività e collaborazioni già in atto che
● sono radicate nel contesto livornese.
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 41
42. A) Livorno 2.0: Cultura e Tecnologia come propulsore economico e sociale per la
città di Livorno (cod. 1143 - Fondazione Goldoni e Scuola Sant'Anna)
● Tipologia: Proposta organizzativa e gestionale per il Polo
● Proponenti: Fondazione Goldoni e Scuola Superiore Sant’Anna
● Rete di partner attivata:
○ 3DNextech Srl
○ IOSento Srl
○ Mediate Srl
○ Relativity Labs Srl
○ TechnoDeal Srl
● Progetto di dettaglio: sì
● Proposte collegate: sì
● Budget: sì
● Fabbisogno di finanziamento pubblico:
○ 2 mln per la ristrutturazione/riqualificazione della sede;
○ 600 m. per l’allestimento della sede e la gestione;
○ 3,4 mln per sostegni e incentivi alle imprese.
● Ricavi: sì (punto di pareggio dopo 2,5 anni di gestione.
La proposta si fonda sull’idea che la cultura debba essere il fattore fondamentale dello
sviluppo socio-economico attuale e futuro della città di Livorno e punta alla creazione di
un “Distretto culturale evoluto”, ovvero un ecosistema urbano ad alto contenuto
tecnologico e culturale, che favorisca l’innovazione e la creatività e sia capace di
erogare servizi di qualità elevata alle imprese del territorio.
La proposta prende in considerazione tutti gli aspetti organizzativi e gestionali del Polo,
delinea le strategie necessarie e contiene anche un sommario piano economico e
finanziario. In particolare vengono analizzati i servizi offerti, il mercato di riferimento e
il relativo posizionamento, oltre alle strategie previste (marketing e comunicazione).
Il Polo è concepito come un’entità dinamica in grado di porsi come punto di riferimento
per le piccole e medie imprese ad alto contenuto tecnologico l’erogazione di servizi
avanzati e qualificati.
Il Polo dovrebbe avere due canali di creazione del valore:
● un canale diretto: lo sviluppo del metasettore delle industrie innovative e
creative, siano esse culturali e tecnologiche;
● un canale indiretto: promuovendo gli effetti sistemici di un orientamento
collettivo allo sviluppo locale su base culturale e tecnologica (distretto culturale
evoluto).
E’ importante sottolineare che, nelle previsioni dei proponenti, il Polo ha bisogno del
sostegno pubblico per circa 2 anni e mezzo, dopodiché sarà capace di autosostenersi
e di generare risorse importanti a beneficio della città e delle imprese.
La peculiarità del Polo proposto è la trasversalità e la contaminazione tra cultura e
tecnologia. In questa prospettiva, nella proposta è molto importante l’investimento
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 42
43. nella costruzione di una struttura articolata in due volumi (superficie complessiva di
1.200 metri quadri) distinti ma collegati:
● Il primo volume sarà il luogo sarà un vero e proprio HUB che potrà accogliere almeno
10 start up rappresentative del mondo della cultura e dell’innovazione tecnologica.
○ Per il settore culturale, la Fondazione Teatro Goldoni può già disporre di vari
comparti d’azione: G.A.I.A. (Goldoni Area di Innovazione Artistica), innovazione
audio video, scenotecnica, design, costumistica, settore produzione spettacoli,
promozione e comunicazione.
○ Per il settore innovazione e nuove tecnologie, la Scuola Superiore Sant’Anna,
prevede di coinvolgere nel Polo le proprie migliori Spin-off sui temi della
Meccatronica, della Robotica e Biorobotica, della realtà aumentata, del Digital
Manufacturing e Stampa 3D, della Circular Economy e della Robotica Educativa.
● Il secondo volume è concepito come una vivace OPEN HOUSE, uno spazio capace di
trasformarsi durante il corso di ogni giornata:
○ il giorno sarà lo spazio della sperimentazione applicata, del teatro della ricerca,
luogo della produzione spettacolare abbinata all’innovazione tecnologica. Il
manufatto, l’oggetto qui prodotto è lo spettacolo: una forma di spettacolo
nuova, resa nuova dall’innovazione tecnologica applicata. Gli spettacoli
diventano momento di testing, vetrina, narrazione e presentazione di prodotti
innovativi.
○ La notte, l’Open House si apre alla fruizione della città: teatro, concerti, eventi
per le aziende, somministrazione e convivialità in senso lato, con l’obiettivo di
creare un punto di socialità ed aggregazione, creando occasione di incontro che,
uniti a punti di somministrazione (bar, ristorante, pizzeria, ecc.), potranno
essere anche una fonte di reddito, che faciliterà la sostenibilità economica del
Polo.
Punti di forza della proposta
● E’ una proposta organica e innovativa
● Punta sulla cultura e sulla creazione di un distretto culturale evoluto
● Coinvolge un’ampia rete di soggetti
● E’ autosostenibile e capace di generare ricavi entro 2,5 anni
● E’ trasversale e aperto, capace di integrare anche proposte di altra natura
● Riguarda aziende, tecnologie e iniziate già avviate
● Investe su tecnologie con grandi potenzialità di sviluppo
● Promuove la contaminazione e il radicamento nella comunità
● Punta sull’innovazione sociale
Punti di debolezza
● Importanza cruciale della sede
● Peso dell’investimento immobiliare
● Costi di gestione elevati
● Creazione di una struttura gestionale stabile
● Rilevanza della presenza pubblica
● Previsioni di ricavi incerte e da verificare
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 43
44. B) Polo per la gestione integrata dell’area marino-costiera (cod. 488 - Istituto
Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale)
● Tipologia: Proposta di iniziative integrate di ricerca e sviluppo
● Proponenti: ISPRA
● Rete di partner attivata:
○ Imprese
■ Team Service sas
■ Elements Works SRL
■ ROBOTECH srl
■ Ecotox Lds S.r.l.
■ Simone Modugno (Libero professionista)
○ Centri di ricerca
■ Università di Pisa DESTEC
■ Università di Pisa, Dipartimento di Biologia
■ CNR-ISE
■ Istituto di BioRobotica, Scuola Superiore Sant'Anna
■ Biomass Research Center of Biogas Institute of Ministry of Agriculture
- Repubblica di Cina
● Progetto di dettaglio: sì
● Proposte collegate: sì
● Budget: no
● Fabbisogno di finanziamento pubblico: non specificato
● Ricavi: non previsto
La proposta ha l’obiettivo di riunire, integrare, consolidare e sviluppare le competenze
tecnico-scientifiche di diverse realtà già operanti sul territorio livornese nel campo della
ricerca, monitoraggio, gestione delle aree marino-costiere e riduzione degli impatti
antropici, valorizzando i risultati delle attività di ricerca e le tecnologie già esistenti a
livello prototipale, per la nascita e la crescita di nuove attività legate alla Blue e alla
Green Economy.
ISPRA, l’istituto di ricerca del Ministero dell’Ambiente presente a Livorno dal 1993, ha
promosso questa proposta in collaborazione con diversi enti ed istituzioni sia pubblici
che privati (la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Elements works, Robotech, Ecotox,
Team Service, BIOMA e Futong (queste ultime entrambe imprese della Repubblica
Popolare Cinese).
Il Polo dovrebbe riunire (non necessariamente nella stessa sede) perseguendo strategie
condivise diversi moduli di ricerca tematici tra loro collegati:
1. Modulo energia marina
2. Modulo organismi marini
3. Modulo monitoraggio marino/costiero
4. Modulo robotica marina.
All’interno dei moduli, potranno essere sviluppate diverse attività con ottime
prospettive di mercato:
a) Monitoraggio della qualità degli ambienti marino-costieri;
D17 – Documento di visioning Marzo 2018 44
45. b) Gestione e riutilizzo delle acque e dei sedimenti marini e fluviali
c) Produzione organismi marini: utilizzo di biotecnologie ed acquacoltura
ecosostenibile.
d) Produzione di energia dal mare
e) Ricerca e sviluppo di nuovi materiali per l’ambiente
f) Ricerca e sviluppo di robotica marina
g) Climatologia marina e oceanografia
ISPRA (in particolare il Laboratorio di ecotossicologia acquatica e biologia del plancton)
prevede di sviluppare un sistema integrato di allevamento e mantenimento di organismi
marini modello per studi ed applicazioni in ambiti che spaziano dalla ecotossicologia,
all’acquacoltura, alla produzione di molecole bioattive (farmaceutici e nutraceutici).
Si tratta di attività di ricerca e sviluppo già in atto sul territorio livornese che si trovano
a diversi livelli di maturità tecnologica (tra TLR5 e TLR7) e che necessitano di
finanziamenti e servizi di supporto per il passaggio alla fase industriale e alla
commercializzazione.
Il Polo è visto quindi come un’opportunità per sviluppare tecnologie che, in prospettiva,
possono avere un enorme impatto sul mercato, in quanto riguardano settori per i quali si
prevede una crescita esponenziale nei prossimi anni, come ad esempio:
● la remediation ambientale;
● la produzione di energia dal mare;
● le nanotecnologie;
● l’acquacoltura sostenibile.
La caratterizzazione del Polo sulle tecnologie legate al mare, inoltre, si presta
all’integrazione con lo sviluppo di iniziative di tutela e valorizzazione dell’ambiente
costiero, anche in chiave turistica.
Infine, la proposta è perfettamente coerente con la strategia europea “Integrated
Coastal Zone Management (ICZM)” e prevede la possibilità di attivare con il Contratto di
Costa, due fattori che possono favorire l’acquisizione di ulteriori e importanti
finanziamenti.
Punti di forza della proposta
● Coinvolge un’ampia rete di soggetti a livello locale, nazionale e internazionale
● Riguarda settori e tecnologie ad elevato potenziale di sviluppo
● Riguarda aziende, tecnologie, prototipi e iniziate già avviate
● Si integra con altri settori (turismo, cultura)
● E’ coerente con la strategia europea ICZM
● Non si fonda sull’investimento immobiliare
Punti di debolezza
● Non è ancora sufficientemente sviluppata
● Manca un budget e una previsione di sostenibilità finanziaria
● Rilevanza della presenza pubblica
● Non prevede ricavi
● E’ concentrata su un settore
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