SMAU MILANO 2023 | SMAU MILANO 2023 | Intelligenza Artificiale e chatbots
Smau Bologna 2015 - Eurocloud
1. P M I :
Puoi Monetizzare Internet
con il Cloud
Wladimiro Bedin – VP EuroCloud Italia
Ivan Stammelluti – AD Geyser srl
2.
3.
4. Quali sono le area ICT in cui la tua azienda investirà nel 2015?
Dicembre 2014
5.
6. Investire in cloud significa investire in SaaS
Miliardi (mercato globale)
Fonte: Gartner
7. In un mercato complessivamente statico è atteso un raddoppio nel SaaS entro il 2018
80
100
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2014 2015 2016 2017 2018
PIL Italia
Mecato ICT
On-premise
software
Saas
software
Vendite (2014=100)
Fonte: elaborazione Geyser + Eurocloud
8. Le quote tra Saas Vs On-premise software si avvicinano…
Fonte:
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2013 2014 2015 2016 2017 2018
%
On-premise
SaaS
9. Saas Vs On-premise in CRM
Fonte:
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2013 2014 2015 2016 2017 2018
%
On-premise
SaaS
... e in qualche caso si ribaltano
10. Internet of Things + BigData = Cloud
Competere grazie a strumenti come Big Data e Advanced Data Analytics
Unirsi alla matrice tecnologica sociale
Automatizzare il Knowledge Work
Coinvolgere le prossime generazioni di cittadini digitali
Registrare le esperienze laddove il fisico si integra con il digitale
Personalizzare e semplificare il Business Model con Internet
Commerciare beni e servizi con le nuove opportunità offerte dall’ E-commerce
Sviluppo e diffusione dell’Internet of All Things
Offrire tutti i servizi ICT Anything as a Service
Trasformare e semplificare il settore pubblico (Enti pubblici, Sanità e Scuola)
I
II
III
IV
V
VI
IX
X
VIII
VII
Fonte:
11. • Horizon 2020
• Agenda Digitale Italia
• Fondi regionali per PMI e PA
Risorse pubbliche che alimentano il mercato
12. Penetrazione del Cloud nelle aziende Europee
Fonte Eurostat: % aziende che utilizzano servizi cloud per paese (2014)
13. Il tessuto di PMI porta in alto l’Italia nella classifica
14. I principali 6 benefici per le PMI
1. Costi da fissi a variabili
2. Uscita di cassa da anticipati a dilazionati
3. Aumento della sicurezza senza costi di staff interno
4.Lavoratori più liberi di lavorare in mobilità e da casa
5. Delega di adempiere ad alcuni paletti normativi
6. Adozione graduale della tecnologia
15. PMI e Cloud: un’occasione storica
Le nuove dimensioni della competizione
Internazionalizzazione
Specializzazione e cooperazione
Agilità
16. SaaS vs. Hosting
Le PMI devono focalizzarsi sul Core Business
SaaS pronti per l’uso
Tutta la complessità gestita dal produttore
17. Cloud-native SaaS vs. SaaS
SaaS progettato per il Cloud
Sicurezza
Scalabilità
Apertura all’integrazione con API standard e aperte
Efficienza
22. Digital Single Market
Better access for…business to online…services
Creating the right conditions for
digital…services to flourish
Maximise the growth potential for our European
Digital Economy
24. Vision
EuroCloud vede il Cloud Computing come uno dei principali strumenti
della società della conoscenza, dove le risorse fisiche sono ottimizzate e
la condivisione è diffusa.
EuroCloud crede che, in un mondo nel quale le “cose” diventano
intelligenti, i servizi diventano virtuali, l’accesso esteso a Internet riduce
l’impatto ambientale e i dati sono una materia prima preziosa, il Cloud
Computing sarà il principale motore per raccogliere,
immagazzinare, elaborare e ricavare conoscenza.
EuroCloud pensa il Cloud Computing come parte di una rivoluzione
industriale in corso, che fornisce alle Start-up, alle Piccole e Medie
Imprese accesso a servizi IT di alta qualità e dove l’IT aziendale
acquista valore quando viene migrata sul Cloud. Il Cloud è una
piattaforma che consente la creazione e la distribuzione di servizi
digitali completamente nuovi. Pertanto il Cloud Computing cambia
radicalmente le regole del gioco.
25. Mission
• EuroCloud è un hub pan-Europeo, una rete completamente
indipendente di condivisione della conoscenza tra Clienti e Fornitori
di servizi di Cloud Computing, Start-ups e Centri di Ricerca.
EuroCloud mantiene un dialogo costante e aperto per unire IT e aziende.
• EuroCloud diffonde informazioni sui nuovi modelli di business, sulle
opportunità specialmente per le PMI ed incoraggia lo sviluppo di un
Mercato Unico Europeo per il Digitale.
• EuroCloud crea forti relazioni con i governi locali e la Commissione
Europea ed inoltre supporta la creazione di un ambiente stimolante per
lo sviluppo e la crescita del Cloud Computing.
26. Value proposition
• EuroCloud fornisce a Clienti e Fornitori di servizi Cloud in tutta
Europa orientamento, linee guida e le migliori pratiche, assieme a
servizi quali relazioni e condivisione della conoscenza.
• EuroCloud assiste Clienti e Fornitori nella loro migrazione al Cloud e
nell’innovazione basata su valori qualitativi Europei per una
diffusione globale.
• EuroCloud assume un ruolo attivo nella creazione del mercato del
Cloud Computing.
• EuroCloud è impegnata su innovazione, qualità e standard e
contribuisce a creare Fiducia nel Cloud a tutti i livelli.
30. Attività di EuroCloud Italia
Co-organizzatore del congresso Europeo:
Modernizing the public sector and boosting economic
growth through Innovation Procurement
33. Call to action !
Studente 49 €
Start-up 190 €
PMI 490 €
Grandi aziende 1.190 €
Condizioni speciali per iscrizione
2015 e 2016 al prezzo di 1 anno !
Notes de l'éditeur
Grazie per aver partecipato a questa conferenza rivolta alle PMI e centrata su come possono ricavare valore da Internet attraverso il Cloud.
Io sono Wladimiro Bedin, cofondatore e Vice Presidente di EuroCloud Italia e sono fondatore e amministratore di una piccola software house che ha scommesso il suo futuro sul Cloud, in particolare nel campo dei servizi per la gestione di catene e negozi singoli. Le cose di cui vi parlerò sono vissute sulla mia pelle.
Ivan Stammellutti è Amministratore Delegato di Geyser, una giovane azienda nata per facilitare l’innovazione. Prima di questa posizione ha fondato diverse aziende innovative. Anche lui ha vissuto quello di cui parla.
Nonostante viviamo immersi nel pessimismo, il periodo attuale è pieno di opportunità specialmente per le Piccole e Medie Imprese, sia dal lato della domanda di nuovi servizi che dalla parte dell’offerta.
*) Non era mai successo che un piccolo artigiano o una piccolo commerciante potesse utilizzare lo stesso software utilizzato dalla più grande banca del mondo, pagando un canone proporzionale alle sue dimensioni, senza nessun investimento iniziale. Senza quindi nessuna barriera da superare se non la propria inerzia e sfiducia.
Non era mai successo che una piccola software house potesse offrire un servizio cloud ad una grande azienda che opera in più paesi senza investire in un suo datacenter.
Questo è possibile solo da alcuni anni e le PMI italiane non possono lasciarsi scappare questa leva di competitività
The worldwide SaaS enterprise +17.6% 2014 - 2018f or the five-year forecast period, reaching $50.8B in 2018.
On-premise enterprise applications’ -2.84%.
SaaS CRM applications ($19.8B by 2018, attaining a CAGR of 20%
SaaS ERP market will reach $23.8B in 2018, attaining a cagr of 17% CAGR
The worldwide SaaS operations and manufacturing applications ($5.8B) by 2018, attaining a CAGR of 13.7%.
The worldwide SaaS supply chain management applications market will reach $690.9M by 2018,
attaining a CAGR of 14.1% by 2018. I
Internet delle cose e Big Data sono indissolubilmente legate fra loro e con il Cloud. L’informatica tradizionale nel proprio datacenter on-premise non ce la può più fare.
*) La possibilità di ricevere continuamente dati da migliaia o da milioni di dispositivi, si basa su ampiezza di banda e capacità di elaborazione del sistema che deve digerire questi flussi, piccoli individualmente, ma che al centro si sommano a livelli di GB al secondo, fuori della portata di molti datacenter aziendali.
Inoltre non ha senso ricevere questi dati se non per ricavare informazioni che portino al miglioramento del servizio reso al cliente di questi oggetti intelligenti, e questo richiede la possibilità di memorizzare ed elaborare in modo veloce ed economico grandi volumi di dati.
Supponiamo di avere una elaborazione che richiede 10 ore macchina, con l’elasticità del Cloud si possono utilizzare 600 macchine in parallelo ed ottenere la risposta in un minuto, allo stesso costo. Appena eseguita l’elaborazione, le macchine vengono rilasciate e utilizzata da qualcun altro. Maggiore è la scala e maggiore è la compensazione statistica fra picchi e valli di carico e questo è una delle ragioni per cui il Cloud privato non potrà mai essere efficiente come quello pubblico.
Questo vi fa capire che l’innovazione di prodotto e servizio non è più legata alla capacità di investimento in infrastrutture IT, ma solo della capacità di mettere assieme servizi standard in modo innovativo e quindi alla portata delle PMI più sveglie.
La sorpresa viene un po’ ridimensionata se si va un po’ più in dettaglio:
Le barre azzurre sono relative all’uso generico di Cloud Computing. Basta che un’azienda usi almeno un servizio fra email, Office e Storage (tipo Dropbox, OneDrive, Gdrive, ..) e qui siamo effettivamente terzi in Europa. Che il 40% delle aziende italiane usi almeno uno di questi 3 servizi base non mi stupisce. Trovare la Finlandia al top non stupisce e nemmeno l’Islanda che di Internet ha bisogno vitale per rimanere collegata al mondo. Mi stupisce invece trovare Germania e Francia così sotto la media.
Le barre verdi sono invece relative all’uso di Internet definito ad alto livello. Questo livello si raggiunge quando viene utilizzato anche solo uno fra i seguenti servizi: Contabilità / Gestione, CRM e Hosting di applicazioni aziendali e qui siamo all’ottavo posto dopo l’Olanda ma prima di Irlanda e Inghilterra, e naturalmente di Germania e Francia.
Cosa possiamo concludere? che siamo messi meglio di quanto comunemente si pensa e che in Italia il Cloud è già la nuova normalità. Dobbiamo cavalcare subito questa onda favorevole per evitare di venire colonizzati e anzi un mercato interno importante ci può dare un vantaggio nell’esportare in paesi di grandi e piccole dimensioni ma più in ritardo.
Ma andiamo più in dettaglio
Eurostat è una fonte enorme di statistiche e qualche mese fa ha fatto un po’ scalpore trovare l’Italia al terzo posto nell’uso del Cloud Computing nelle aziende.
La fonte è autorevole e non ho motivo di pensare che i dati siano poco affidabili. E’ invece una dimostrazione della tendenza a vedere il bicchiere mezzo vuoto e al pessimismo diffuso.
Con la caduta del muro di Berlino e la fine della guerra fredda il mondo ha aumentato radicalmente la velocità del cambiamento.
Ora il mercato delle aziende non è più locale. Chi si arrocca nel suo orticello, sceglie di morire lentamente.
*) Per competere su mercati ampi è però necessario fare le cose meglio degli altri e quindi specializzarsi. Per tutto il resto si ricorre alla cooperazione con altre aziende come ad esempio per la logistica, marketing, fornitura di componenti, sviluppo congiunto …
Poiché il mondo cambia velocemente quello che andava bene due anni fa, non andrà bene fra due anni e questo richiede agilità.
Se sapete cosa è il Cloud, sapete che è il motore di questo cambiamento.
Come avete visto siamo messi meno peggio di quanto pensiamo.
Una PMI che sta usando da tempo del software tradizionale o legacy, di fronte alle opportunità del Cloud si può porre il problema se trasportarlo in una IaaS per liberarsi dei server oppure se passare ad un nuovo servizio software detto SaaS da Software as a Service.
*) Il semplice trasporto di un software da on-premise ad un datacenter esterno non ne cambia la natura. Un software progettato su idee pre-internet rimane poco aperto all’integrazione con altri sistemi e alla collaborazione.
Poiché le PMI devono focalizzarsi sul loro Core Business in un mondo che cambia velocemente e richiede agilità, la mossa giusta, se sono disponibili dei servizi standard adatti, è adottarli. I produttori devono rendere più semplice possibile l’acquisto di un servizio cloud.
Ma poiché il Cloud è diventato così di moda, sono già arrivati i furbi. Basta che arrivi da Internet e viene venduto come Cloud. Ma non è così.
Il Software as a Service inteso come erogazione di Software a canone si può applicare anche ad un AS400 on-premise e l’ASP (Application Service Provisioning) dove l’applicazione veniva erogata da remoto è una novità del secolo scorso che non ha avuto fortuna perché i vantaggi erano limitati.
*) Cosa distingue un vero SaaS progettato espressamente per il Cloud?
La sicurezza non può essere basata sull’uso di una VPN (di una rete virtuale) o sul controllo degli indirizzi IP, ma deve essere basata su https e certificati digitali e altri sistemi per dare un elevato livello di sicurezza senza costi di deployment.
La scalabilità deve essere tale per cui lo stesso servizio può essere usato da una PMI appena nata, come pure da un’azienda all’apice del suo sviluppo internazionale, come da tutti i livelli intermedi. Un’azienda deve sapere di poter crescere senza problemi e che il servizio li sosterrà sempre.
L’apertura all’integrazione e alla cooperazione con altri servizi e con i fornitori e clienti deve poter avvenire attraverso API: interfacce standard e aperte. In futuro un motivo per scegliere un’azienda piuttosto che un’altra come fornitore, sarà se espone più o meno bene i suoi dati all’esterno.
Tutto questo deve essere anche meno costoso rispetto all’informatica tradizionale, e allo stesso tempo profittevole e quindi sostenibile nel tempo da parte del fornitore del servizio Cloud. Questo significa livelli di efficienza che si possono ottenere solo con nuove architetture e nuovi paradigmi di cui parleremo subito
La definizione di Cloud Computing del National Institute for Standards and Technologies americano è, a distanza di anni, ancora la più valida e accettata. Si basa su 5 caratteristiche essenziali, se ne manca anche una sola è l’Hosting del secolo scorso, magari con qualche miglioramento.
*) La prima caratteristica, il self-service, è abbastanza scontata e significa che chiunque può attivare da solo delle risorse sul Cloud. Se è necessario chiedere ad una terza parte di attivare delle risorse, non è Cloud Computing.
L’ampia accessibilità è stata a volte erroneamente tradotta come necessità di banda larga e diffusa. Si tratta invece di accessibilità dei servizi Cloud da una varietà di Client, non solo browser ma anche App ed addirittura applicazioni tradizionali. Il NIST non cita standard come REST o SOAP perché si tratta di tecnologie che potrebbero cambiare in futuro, ma questo è il significato del secondo requisito, tradotto nelle tecnologie correnti.
Condivisione delle risorse hardware e software significa adottare il modello multi-tenant. Questo significa servizi standard condivisi da tutti gli utenti, grandi e piccoli, e fine delle lunghe e costose customizzazioni in favore di semplici e veloci configurazioni. Questo però richiede un salto di qualità nella progettazione delle applicazioni software.
Elasticità rapida significa attivare risorse in minuti quando necessarie, e rilasciarle quando il picco di lavoro è passato. Già Una fatturazione ad ore è incoerente con questo requisito essenziale, figuriamoci quando un server viene affittato al minimo per 1 mese. Questo significa progettare per lo scale-out invece che per lo scale-up: distribuire il lavoro su più servizi di base e ognuno di questi su una o più macchine invece che passare a risorse sempre più potenti che prima o poi trovano un limite e rimangono per gran parte del tempo inutilizzate.
L’ultima caratteristica è abbastanza ovvia ed è quella che il consumo delle risorse deve essere accuratamente e continuamente misurabile.
Vi renderete conto che oltre il 90 % dei servizi venduti come Cloud in effetti non lo sono. Questo dipende dal fatto che è necessario riprogettare in modo completamente nuovo e questo richiede forti investimenti e tempo.
Capite che il vero Cloud non significa evoluzione ma salto di qualità. Tanto pIù UN programmatore è esperto delle tecnologie tradizionali, tanto più fatica a vedere il nuovo paradigma.
*) Progettare un software scalabile praticamente all’infinito, aperto all’integrazione via API standard, condiviso da tutti gli utenti, parametrizzabile da ciascuno in autonomia, ed efficiente in modo da essere competitivo ed economicamente sostenibile, è COME passare dal progettare una macchina a progettare una fabbrica.
Io personalmente mi occupo di software per negozi ed ho affrontato il cloud in modo radicale, scommettendo l’azienda quando il Cloud non era ancora di moda. L’investimento è stato superiore alle previsioni, ma quello che abbiamo realizzato è un servizio nativo cloud efficiente, scalabile ed esportabile anche all’estero.
Ma per fare questo ho cercato di non reinventare la ruota ed abbiamo deciso di costruire sopra ad una PaaS, uno strato software che gestisce automaticamente la scalabilità, i guasti, gli aggiornamenti e molte altre problematiche, senza mai fermare i servizi SaaS che abbiamo costruito sopra.
Non ho ancora recuperato l’investimento, ma sono sicuro di poter competere con i migliori concorrenti internazionali quando decideranno di venire in Italia e sono convinto di poter andare all’estero.
Perché ve la sto mettendo giù così dura ?
Se un servizio SaaS non è progettato per sfruttare tutti i vantaggi del Cloud, sarà destinato prima o poi a subire la concorrenza di servizi più innovativi.
*) Confermo però che il Cloud è un’opportunità storica per le PMI del software, basta metabolizzare i nuovi paradigmi e costruire sopra alle spalle di giganti come Amazon, Microsoft, Google, IBM, … Con il Cloud basta la testa, i muscoli si possono comperare secondo necessità a prezzi molto convenienti.
Per mettere assieme investimenti con ritorni, sono necessarie due cose: specializzazione e internazionalizzazione. Concentrarsi su ciò che si sa fare meglio e allo stesso tempo ampliare il mercato, anche oltre l’Italia. Il Cloud lo consente ed è questa la direzione verso cui spinge la Commissione Europea.
Un mese fa è uscito un documento della commissione europea sulla creazione di un mercato unico europeo del digitale.
Il documento è rivolto ai cittadini europei e quindi parla molto di eCommerce e fruizione dei Media attraverso Internet, ma non mancano i riferimenti ai Servizi digitali per le aziende.
Tra i punti programmatici c’è:
Il miglioramento dell’accesso per le aziende ai servizi online
La creazione delle giuste condizioni per il fiorire dei servizi digitali
Massimizzare il potenziale di crescita per l’economia digitale europea.
Questi obiettivi si aggiungono alla tradizionale attenzione dell’Europa per le PMI dato che costituiscono la stragrande maggioranza delle imprese europee e quelle che assicurano la maggiore fetta di occupati.
Quindi il terreno su cui si devono muovere le PMI innovative del software è il Cloud e l’Europa.
Vediamo ora cos’è EuroCloud e cosa può fare per voi
EuroCloud è un’associazione non profit e indipendente organizzata su due livelli.
*) Il livello superiore con sede in Lussemburgo ha lo scopo di fornire servizi alle associazioni nazionali e di tenere i rapporti con la commissione europea e analoghe associazioni internazionali negli USA, Cina, …
Attualmente fanno parte di EuroCloud 18 associazioni nazionali. L’Italia è tra i soci fondatori e il peso nelle votazioni europee dipende da parametri come PIL e popolazione, per cui l’Italia ha 3 voti come Germania, Francia, Inghilterra e Spagna. Altri paesi hanno 2 voti e i più piccoli 1.
Per darvi un’idea dei fini dell’associazione vi leggo Vision, Mission e Value proposition che sono stati recentemente riformulati con il contributo di un comitato a cui ho partecipato.
Nella Value proposition di EuroCloud c’è la creazione di fiducia nel Cloud a tutti i livelli, come requisito essenziale per la crescita di un mercato ampio.
Per questo EuroCloud ha sviluppato negli anni un servizio di certificazione della qualità dei servizi Cloud che funziona come le stelle negli alberghi. Maggiore è la qualità del servizio, secondo parametri oggettivi e codificati, e maggiore è il numero di stelle, da una fino a cinque.
Capite bene come sarebbe complicato il mercato degli alberghi senza un’idea semplice e veloce della qualità in relazione al prezzo. Perché un commerciante o un artigiano possano comperare dei servizi, magari dall’estero, senza incaricare un consulente e senza lunghe analisi è indispensabile portare lo stesso concetto nei servizi cloud.
Lo Star Audit di EuroCloud è un servizio che ha valore perchè applicato uniformemente in tutta Europa ed è esso stesso una attività per consulenti e auditor che si certificano. In Italia stiamo per partire.
Capite come il nostro Star Audit sia un componente fondamentale per lo sviluppo del mercato.
Un altro servizio Europeo sono gli Awards per i migliori servizi Cloud in diverse categorie.
I vincitori delle selezioni nazionali concorrono a livello europeo e questo è un potente strumento di diffusione delle migliori soluzioni Cloud.
In un mercato che sta diventando europeo, le iniziative che nascono nelle singole nazioni possono accedere ad un livello più alto.
EuroCloud partecipa attraverso le associazioni nazioni a diversi progetti Europei. Come sapete l’unica fonte di finanziamento di progetti attualmente è, direttamente o indirettamente, l’Europa.
Il valore di indipendenza e copertura europea di EuroCloud è molto apprezzato dai valutatori.
Di queste iniziative conosco un po’ meglio Clouding SMEs che si prefigge lo scopo di diffondere l’uso del Cloud nelle PMI mentre Cloud Catalyst è più centrato sul lato dell’offerta quindi start-up e PMI che sviluppano soluzioni Cloud.
CI2C è il progetto che è partito più di recente e riguarda l’uso del Cloud per la gestione delle infrastrutture critiche, come le smart grid per l’energia, gli acquedotti, ..
Vediamo ora cosa ha fatto di recente EuroCloud Italia
Lo scorso Novembre, ECI è stato co-organizzatore di uno dei congressi europei del semestre italiano che si è tenuto al Pirellone a Milano con la partecipazioni di delegati da tutta Europa. Il tema era sull’innovazione degli appalti pubblici attraverso strumenti innovativi come il Pre-Commercial-Procurement che aprono alle PMI innovative, la strada della fornitura di servizi innovativi alla Pubblica Amministrazione.
Il volume della spesa pubblica in Europa è tale che se anche solo una parte fosse rivolta a servizi in grado di dare migliore qualità a minori costi attraverso l’innovazione, si avrebbe un passo avanti nel livello tecnologico delle aziende fornitrici e nella qualità di vita dei cittadini.
Alcuni mesi fa abbiamo assegnato 3 premi per la prima edizione del premio tesi di laurea sul Cloud Computing. I membri della commissione si sono letti diverse tesi e ne hanno trovate alcune degne di un premio. Un’azienda che deve assumere un neo-laureato probabilmente non va a leggersi la tesi e credo che EuroCloud abbia dato il suo piccolo contributo al merito.
EuroCloud attraverso alcuni suoi membri ha un rapporto diretto con la Comunità Europea e con la Pubblica Amministrazione Italiana a cui può fornire pareri indipendenti ed esperti.
Quello che riesce a fare EC Italia è solo una piccola parte di quello che potrebbe fare se avesse più soci e se questi fossero più attivi.
ECI è no profit e indipendente ma non siamo un’associazione scientifica, lo scopo principale è favorire l’incontro di domanda e offerta e la creazione e lo sviluppo di un mercato Europeo del Cloud. Se siete operatori del Cloud associarsi significa ampliare il mercato.
Per aiutarvi a prendere la decisione abbiamo deciso delle condizioni speciali per lo SMAU. Un anno e mezzo al prezzo di un anno solo per chi era qui allo SMAU.
Quello che ci interessa non è raccogliere soldi (che pure sono necessari) ma portare in EuroCloud persone che operano nel Cloud e che vogliono migliorare il settore per sé e per gli altri.