2. La crescita del PIL rimane
comunque la più bassa degli
ultimi 25 anni.
“la Stampa”
16/04/2016
Lieve calo rispetto a quello
del 2015
“la Stampa”
16/04/2016
Cina: la crescita del Pil al 6,7%
su base annua nel secondo
trimestre del 2016
“Sole24ore”
15/07/2016
Anno
%
2010
10,60
2011
9,50
2012
7,74
2013
7,68
2014
7,351
2015
6,9
2016*
Crescita
del
PIL
reale
cinese,
2010-‐2016
La Cina si è inceppata.
Mai così male dal 2009.
“Il Giornale”
19/10/2015
2
5. • La “One Belt and One Road" è una delle iniziative politiche più interessanti di Xi Jinping:
si riferisce al rilancio della Via della Seta, terrestre e marittima;
• prevede la realizzazione di corridoi economici dalla Cina all’Europa con il
coinvolgimento dei Paesi centro-asiatici via terra e di quelli del sud-est asiatico via
mare;
• il Piano, ribattezzato come “Piano Marshall cinese” prevede ingenti investimenti per
realizzare infrastrutture e favorire percorsi turistici adeguati, con l’obiettivo di
accrescere l’integrazione economica regionale fra le Province cinesi e i paesi confinanti;
• la Nuova Via della Seta è una opportunità per l’Europa di stabilire un rapporto
privilegiato con la Cina, bilanciando lo spostamento dell’asse di politica estera
mondiale dall’Atlantico al Pacifico.
• Lo scorso 17 ottobre il Ministero del Commercio Cinese ha diffuso i seguenti dati:
Grazie alla “One Belt, One Road” sono state perfezionate operazioni di acquisizione per
un ammontare di $17.9 miliardi di dollari in 56 zone di cooperazione economica e
commerciale presenti in circa 20 Paesi all’interno del “Belt and Road”, che hanno
contribuito alla creazione di oltre 163,000 posti di lavoro per i residenti delle zone
interessate.
5
6. Unctad* 2016: “la Cina rimane il destinatario più grande del mondo di
IDE”.
Dopo il salto in alto di valori registrati nel 2015, gli afflussi di IDE sono
tenuti a tornare al precedente livello del 2014. Nonostante il calo dei flussi
in uscita in via di sviluppo in Asia del 17 % a $ 332 miliardi., rimangono il terzo
più alto registrato nella regione.
*United Nations Conference on Trade and Development
6
8. IMPRESE a CAPITALE ITALIANO in CINA
INIZIATIVE
ITALIANE
Cina
Hong
Kong
Totale
Imprese
italiane
partecipate
1.600
400
2.000
Dipendenti
150.000
7.000
157.000
Fatturato
(milioni di €)
15.200
1.800
17.000
Fonte:
“s7me
su
da7
Istat
e
banca
da7
Reprint,
R&P-‐Politecnico
di
Milano”
8
9. Nel
PASSATO…
OGGI…
Attività
manifatturiera
Settore
terziario
Food
&
Fashion
Consulenza
legale
e
imprenditoriale
Logistica
Settore
7inanziario
e
assicurativo
Luxury
goods
9
11. • Maturità del mercato
• Flessibilità
• Dinamismo
• Rapida innovazione del prodotto
• Distribuzione efficiente
• Riduzione costo del lavoro
11
12. • Management capace
• Eccellenza dal punto di vista operativo
• Spostamento in Cina degli headquarter
• Parametri decisionali corretti
• Produzione e rete distributiva a basso
costo
• “Go–West policy”
• Marketing e branding efficaci;
• Riduzione costo del lavoro
(giusto mix tra tecnologia e forza lavoro).
12
13. DOVE investire?
“ ”
Perchè?
1) Crescita costi operativi nelle aree
costiere
2) Crescente infrastrutturazione aree
centrali
13
14. della Cina
• Eliminare la povertà nelle province occidentali.
• Ridurre il divario di sviluppo tra l’est e l’ovest della Cina.
Come?
• Investimenti in infrastrutture, risorse idriche, trasporti, energia;
• arresto del degrado ambientale, prevenzione dell’inquinamento;
• miglioramento della competitività dei prodotti agricoli, del turismo,
delle industrie high tech;
• aumento del livello di istruzione e miglioramento delle risorse umane;
• aumento del volume degli investimenti esteri;
• agevolazioni fiscali: imposta sul reddito ridotta del 15% per i primi tre
anni.
14
15. • Nel 2014 il tasso di URBANIZZAZIONE in Cina ha raggiunto il
Secondo
l’Accademia
cinese
di
scienze
sociali
raggiungerà
il
60%
entro
il
2018.
• La Cina possiede 6 “mega città” (popolazione sopra i 10 milioni di
abitanti) e 10 grandi città (con popolazione tra i 5 e i 10 milioni di
abitanti);
• entro il 2030 avrà 7 città sopra i 10 milioni e 16 città tra i 5 e i 10
milioni di abitanti;
• Attualmente la Cina ha circa 100 città con popolazione superiore
ad
un
milione
di
persone,
l’Europa
35,
gli
Sta7
Uni7
solo
9.
15
19. • Consente il collegamento con le imprese, clienti o fornitori locali
in nome e per conto della società madre, e può svolgere attività
di promozione delle vendite, marketing, ricerche di mercato,
organizzazione dei controlli qualità e monitoraggio delle
vendite.
• Non è un ente giuridico, non può svolgere direttamente attività
commerciali, non può firmare contratti di compravendita, non
può ricevere pagamenti, emettere fatture e rimpatriare utili.
Eccezione: RO studi legali, tributari, di consulenza,
contabili, commerciali.
• Non richiede un capitale minimo per la sua costituzione, ma la
società madre deve essere stata costituita da almeno 2 anni.
19
20. APERTURA di un RO:
• Modulo di domanda
• Visura della società madre
• Lettera di referenze sulla affidabilità finanziaria della società madre rilasciata
da una banca
• Lettera di nomina del rappresentante legale
• Documenti che contengono dettagli azionisti e direttori, atto di costituzione
della società
• Verbale dell’assemblea che ha deliberato la crezione del RO
• Ultimo bilancio approvato
Questi documenti per essere validi in Cina devono essere LEGALIZZATI in Italia
20
22. • Sul tipo della società a responsabilità limitata.
• Uno o più soggetti cinesi ed uno o più soggetti stranieri,
costituiscono insieme una nuova società di diritto cinese,
contribuendo alla sua capitalizzazione.
• La ripartizione degli utili e delle perdite e la gestione,
avviene in base alla quota di partecipazione al capitale.
• Socio straniero: almeno 25% del capitale.
• Socio cinese: no limite minimo.
• I contributi delle parti possono essere sia in denaro che
in natura.
• No apporti consistenti in prestazione d’opera o di
servizi.
22
23. • È un accordo di collaborazione tra partner stranieri e cinesi che
può dar vita ad una società e in tal caso la responsabilità dei
partner è limitata alla quota conferita; oppure essere nella
forma dell’accordo di collaborazione e in tal caso la
responsabilità dei partner è illimitata.
• No requisito minimo di capitale straniero.
• I contributi non devono essere espressi in un valore monetario
e possono consistere anche in conferimenti di lavoro o servizi
(vs EJV).
23
24. JV
① La parte cinese sottopone all’amministrazione
un progetto di collaborazione e un preliminare
studio di fattibilità;
② Procedura di archiviazione (vd. sub slide 32) ;
③ Stesura del contratto di JV;
Deve essere approvato dall’autorità ed è spesso
oggetto di negoziazione tra l’autorità e gli investitori.
24
25. • Indipendenza e libertà in ordine all’attuazione delle
strategie della società madre, senza dover considerare
il coinvolgimento del partner cinese (vs JV).
• Capacità di svolgere formalmente le proprie attività
commerciali (vs RO).
• Costi operativi più bassi.
• Capacità di emettere fatture e ottenere ricavi (vs RO).
• Maggiore efficienza nelle operazioni e nella gestione.
• Maggiore tutela del know-how, marchi, brevetti,
proprietà intellettuale.
• Pieno controllo delle risorse umane.
25
26. WFOE:
• Ostilità delle autorità: i dirigenti statali preferiscono
sempre che nella società sia presente un partner
cinese.
• Assenza di un partner locale che tuteli la società
dalle insidie della burocrazia.
• NO possibilità di essere quotate in borsa (vs JV).
• Requisiti per l’export più rigorosi (vs JV): una WFOE
deve esportare tra il 50/70% della sua produzione).
26
27. ( Wholly foreign-owned enterprise)
• Società di capitali nella quale la totalità delle quote è
detenuta da investitori stranieri, quindi non è necessaria
la presenza di alcun investitore cinese.
• È un’entità giuridica indipendente ed è una società a
responsabilità limitata in cui gli azionisti rispondono
limitatamente alla quota sottoscritta.
• Oggetto del conferimento: denaro, beni materiali, diritti
di proprietà intellettuale, diritti d’uso sui terreni.
• No conferimenti di prestazioni d’opera o di servizi.
27
28. La società deve incaricare uno o più commercialisti cinesi,
iscritti all’albo pubblico, di verificare le dichiarazioni contabili, i
documenti di liquidazione e i rendiconti annuali.
Le dichiarazioni relative all’attivo e al passivo e ai profitti e alle
perdite devono essere annualmente sottoposte all’agenzia delle
entrate, al Ministero dell’Economia, all’AIC (Local
Adiministration for Industry and Commerce).
28
della WFOE
29. N.B.: In alcuni settori non è consentito alle imprese straniere di
investire in forma di WFOE.
Prima di decidere la forma dell’investimento occorre verificare il
Catalogue for the Guidance of Foreign Investment Industries 2015,
che contiene l’elenco dei settori industriali in cui gli investimenti
stranieri sono incoraggiati, ristretti, proibiti. In alcuni casi è consentito
investire nella sola forma della Joint Venture (stampa di pubblicazioni,
costruzione e gestione di teatri e di cinema, costruzione e gestione di
parchi a tema, prestazioni di intermediazione, svolgimento di indagini di
mercato) in cui la parte cinese è socio di maggioranza.
29
31. • La AIC (Local Administration for Industry and
Commerce) è incaricata di fornire la preventiva
approvazione per il nome della società.
• Tale approvazione è notificata alla società e il
nome in tal modo autorizzato ha una validità di
6 mesi.
31
32. • A partire dal 1 ottobre 2016, le società di diritto cinese a
partecipazione estera dopo la pre-approvazione del nome
della società, dovranno perfezionare una procedura di
archiviazione presso il Ministero del Commercio.
• L'archiviazione presso il Ministero del Commercio potrà
essere effettuata per via telematica e non sarà più necessario
fornire il contratto di joint venture e lo studio di fattibilità.
Entro tre giorni dalla richiesta di archiviazione verrà rilasciata
una Filing Receipt (Ricevuta di Archiviazione), che sostituisce
il Certificato di Approvazione previsto dal precedente regime.
• L'attuale regime, molto più snello e veloce, sostituisce il
vecchio regime che prevedeva l'approvazione della società
caso per caso.
32
33. • Entro 30 giorni dall’emissione della Filing Receipt,
l’investitore straniero deve proporre istanza di
registrazione alla AIC, allo scopo di ottenere la licenza
commerciale.
• In caso di mancato rispetto dei termini, il certificato di
approvazione decade e diviene invalido con effetto
immediato.
33
34. • Dopo il rilascio della licenza commerciale, al
fine di intraprendere validamente la propria
attività, la società deve registrarsi presso:
✓ La locale agenzia delle entrate;
✓ L’ufficio doganale;
✓ L’ufficio del lavoro e della previdenza sociale;
✓ L’ufficio di pubblica sicurezza;
34
35. • No capitale sociale minimo per WFOE con ambito di
attività di consulenza commerciale, trading, commercio al
dettaglio,
tecnologie dell’informazione;
• Capitale sociale minimo per alcuni settori industriali in
Cina (Beijing, Shanghai, Guangzhou, Shenzhen, Ningbo &
Hangzhou):
100.000<RMB<1.000.000
35
37. • Il governo richiede solo 1.730 HKD per la
registrazione della società e 2.250 HKD all’anno
per il certificato per il business.
• Chiunque può aprire una società a patto di
utilizzare una agenzia.
• Il capitale sociale richiesto è inferiore a quello
della maggior parte dei paesi: solo 10.000 HKD,
ovvero meno di 1.000€ al cambio attuale.
37
38. • Hong Kong è un luogo privilegiato per fare
business con la Cina: il Closer Economic
Partnership Arrangement (CEPA) fornisce alle
società con base ad Hong Kong un accesso
esclusivo al mercato cinese.
• Hong Kong appartiene politicamente alla Cina, ma
nel suo sistema legale prevalgono le leggi
britanniche (il motivo è che Hong Kong è stata
colonia britannica per più di un secolo).
38
40. Il sistema d’imposte cinese che grava
sulle società straniere è alquanto
complesso. Tuttavia è possibile
identificare alcune tipologie di
imposta:
CIT
VAT
BT
40
41. 1)
(Imposta sul reddito delle società):
È applicata sugli utili della società;
unifica la disciplina in materia di trattamento del
reddito aziendale delle imprese nazionali cinesi e
delle imprese straniere e ad investimento straniero;
sostituisce dal 1°gennaio 2008 la EIT (Enterprise
Income Tax) e la FEIT (Foreign Enterprise Income Tax).
41
42. 2)
(Imposta sul Valore Aggiunto):
È pagata da tutte le imprese manifatturiere e
commerciali. È la tassa sui consumi, calcolata sul
valore aggiunto nel corso della produzione di merci,
vendita e fornitura di servizi tassabili.
42
43. Grava sulle imprese di servizi ed è una tassa indiretta
complementare alla VAT.
Si applica a quei servizi esclusi dal pagamento della
VAT, ai trasferimenti di proprietà immobiliare e alla
vendita di immobilizzazioni immateriali.
43
45. •
Le società pagano il 16,5% di tasse su ogni
profitto generato nel territorio di Hong Kong e
nessuna tassa sui profitti generati al di fuori.
• NO applicazione VAT (Value Added Tax) o tasse
su beni e servizi.
45
46. • Ad Hong Kong l’accordo si applica all’imposta sugli utili, sui salari,
sulla proprietà.
• In Italia l’accordo trova applicazione con riferimento all’IRPEF, IRES
e IRAP.
46
DIVIETO DI DOPPIE IMPOSIZIONI
16 LUGLIO 2015: data di ratifica dell’accordo
10 AGOSTO 2015: entrata in vigore dell’accordo
1° GENNAIO 2016: produzione di effetti
47. • In Italia deve essere riconosciuto un credito sulla tassa pagata ad
Hong Kong: una persona non può essere tassata due volte per lo
stesso reddito;
• Applicazione di una ritenuta che non può eccedere:
◇ Il 10% per i dividendi
◇ Il 12,5% per gli interessi
◇ Il 15% per le royalties
Pertanto le imprese residenti in Hong Kong con riferimento ai passive
income di fonte italiana, beneficiano delle aliquote di favore previste
dall’accordo, in luogo delle più onerose aliquote
previste dalla legislazione italiana.
47
48. La Cina offre incentivi fiscali con l’intento di attirare
investitori stranieri in certi settori considerati di
interesse strategico.
• Protezione ambientale.
• Sviluppo dell’agricoltura.
• Conservazione delle risorse idriche.
• Alta tecnologia.
48
49. Stabilita nel e in espansione, è una importante
zona di libero scambio nella Cina continentale.
Il il governo cinese ha approvato
tre nuove aree a libero scambio istituite in
Guangdong, Fujian e Tianjin.
La realizzazione di FTZ in Cina costituisce il
utilizzato per modellare la realtà economica cinese
sull’esempio di Hong Kong.
49
50. • facilitazioni nella costituzione di società,
eliminando numerosi requisiti, incluso il
capitale minimo di registrazione.
• Apertura di numerosi settori commerciali
agli investimenti stranieri, come il
manifatturiero, l’immobiliare, il finanziario,
la ricerca scientifica e tecnologica, la
cultura e l’intrattenimento.
50
52. Strumento esclusivo della FTZ che
garantisce agli investitori stranieri di
godere dello stesso trattamento riservato
agli operatori cinesi.
La revisione della lista ha portato il numero
di settori vietati ai capitali stranieri a 100,
rispetto ai precedenti 135.
52
53. • Giugno 2014: introduzione delle ADR (Alternative
Dispute Resolution).
OBIETTIVO:
creare misure che facilitino gli investimenti
esteri e favoriscano tutte le attività commerciali
condotte in Cina con un particolare occhio di riguardo
per le piccole e medie imprese.
• La procedura più rapida e flessibile, è gradita a tutti gli
operatori stranieri che non vogliono interfacciarsi con le
lungaggini e le incertezze di battaglie legali in sede di
contenzioso.
53
55. • 4
zone
di
sviluppo:
Porto
di
Shenzhen
Yan7an
FTZ,
Shenzhen
Fu7an
Free
Trade
Zone,
Shenzhen
Fu7an
FTZ,
Shenzhen
Shatoujiao
FTZ,
Porto
logis7co
di
Shenzhen
Yan7an;
• O_ma
rete
di
infrastruaure:
por7,
stazioni
ferroviarie,
aeropor7;
• Valore
delle
esportazioni
a
Shenzhen
è
stato
superiore
a
US
$271.37
billion
nel
2012,
pari
al
13,2%
del
tot.
della
Cina
e
al
47,3%
del
Guangdong;
• Maggiori
inves7tori:
es.
Sony,
Samsung,
Thomson,
Philips,
Lenovo,
Wal-‐Mart
etc.
• Seaori
di
inves7mento
incoraggia7:
magazzino,
logis7ca,
commercio,
export.
55
56. • Fondi speciali a sostegno dello sviluppo
dell’industria software a Shenzhen;
• fondi per la scienza e la tecnologia;
• sussidi a favore del personale che ritorna a
Shenzhen;
• incoraggiamento a Università e Istituti per la
ricerca a stabilire basi operative a Shenzhen.
56
58. Visto D
Residenza
permanente
Visto F
Visita non
commerciale
Visto M
Visita
commerciale
Visto J1,J2
Attività
giornalistica
Visto L
Turismo Visto Z
Lavoro
Visto X1,X2
Studio
Visto G
Transito
58
59. • Viene rilasciato a chi si reca in Cina per attività commerciali.
• Ha una durata massima di un anno e può essere esteso per
ulteriori 180 giorni in Cina.
Dove puoi richiedere il visto M?
In Italia al CVASC (Chinese Visa Application Service Center)
di Roma o di Milano;
i residenti di Toscana e Umbria possono inoltre richiedere il
visto al consolato di Firenze.
59
60. per ottenere un visto M:
• passaporto originale con almeno 6 mesi di validità;
• due fotografie;
• lettera d’invito da parte di una fiera commerciale o
da parte di un’azienda cinese;
• copia della licenza commerciale dell’azienda
cinese;
• business card con il nome dell’azienda italiana e i
dati per essere contattati.
60
61. • Necessario per soggiorni di durata
superiore a quella consentita con il
visto M.
MODALITÀ di RICHIESTA
La domanda va inoltrata ad uno dei CVASC di
Roma e Milano, o al consolato di Firenze.
61
62. per la richiesta del visto Z:
• passaporto valido almeno 6 mesi;
• due foto tessera;
• modulo di richiesta del visto;
• uno dei seguenti documenti a seconda del lavoro da
svolgere in Cina:
➢ per esperti, insegnanti, manager,dirigenti aziendali:permesso di
lavoro per esperti stranieri rilasciato dal Dipartimento nazionale
degli esperti stranieri (è il datore di lavoro a richiederlo);
➢ per coloro che sono a capo di uffici di rappresentanza di aziende
straniere: certificato di registrazione dell’ufficio di rappresentanza
emesso dal dipartimento competente;
➢ per tutti gli altri: permesso di lavoro per stranieri rilasciato dal
ministero per le risorse umane ( è il datore di lavoro a richiederlo).
62
63. • Il visto Z può essere utilizzato nei 3 mesi successivi
all’emissione e non indica la durata del soggiorno.
• Colui che ha richiesto ed ottenuto il visto deve
sottoporsi ad una serie di esami medici. Ottenuto il
certificato di buona salute,deve recarsi presso una
stazione di polizia o un ufficio immigrazione per
convertire il visto Z in un permesso di soggiorno
temporaneo della durata del contratto di lavoro.
• Tempo di rilascio: 4 giorni.
63
64. • non è richiesto ai cittadini italiani che si
recano ad Hong Kong per turismo o per
affari per un max di 90 giorni;
• Per motivi di studio, lavoro o per fare un
investimento, la richiesta di apposito visto
va fatta presso uno dei consolati cinesi in
Italia;
64
65. Visto di lavoro ad Hong Kong
• passaporto valido almeno 6 mesi;
• due foto tessera;
• Modulo di richiesta del visto;
• Modulo compilato dal datore di lavoro;
• CV e ogni altro documento comprovante il
percorso di studi e professionale del
richiedente;
65
66. Visto per investimenti ad Hong Kong
• passaporto valido almeno 6 mesi;
• due foto tessera;
• modulo di richiesta del visto;
• modulo compilato da un residente di Hong Kong o
da una ditta di Hong Kong che è stata scelta come
sponsor dal richiedente;
• CV e ogni documento comprovante il percorso di
studi e professionale del richiedente;
• piano di investimento per I prossimi due anni.
66