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Smau Padova 2016 - Ministero dell'Ambiente
1. Le opportunità del MATTM: accordi di
cooperazione e opportunità per le imprese
Francesco La Camera
Direttore Generale
Direzione per lo Sviluppo Sostenibile, per il Danno ambientale e per i rapporti con
l’Unione Europea e gli Organismi Internazionali
2. L’Accordo di Parigi, concordato a Dicembre 2015 in occasione
della CoP21 del Protocollo di Kyoto, ha inviato un segnale forte al
settore privato definendo obiettivi di lungo termine: contenere
l’aumento della temperatura al di sotto dei 2°C e rendere tutti
flussi finanziari compatibili con la traiettoria di riduzione delle
emissioni di gas a effetto serra.
Nel testo della Decisione che rende operativo l’accordo di Parigi
è presente (par. 54) l’impegno dei Paesi sviluppati a fornire un
supporto di 100 miliardi di dollari all’anno fino al 2025.
Il Ministero dell’Ambiente risponde a questo impegno
promuovendo lo sviluppo sostenibile e la trasformazione
dell’economia attraverso Accordi internazionali a livello bilaterale e
multilaterale.
Accordo di Parigi: un impegno concreto
3. Oltre 20 accordi di cooperazione in campo ambientale firmati, o in
corso di negoziazione, con circa 50 Paesi.
Nel 2015 il Ministero dell’Ambiente ha impegnato oltre 110
milioni di Euro per le attività di cooperazione bilaterale e
multilaterale.
Le attività sono realizzate attraverso la promozione di progetti
congiunti, capacity building, trasferimento tecnologico e promozione
di partenariati pubblico-privati.
Gli Accordi bilaterali/1
4. Principali settori di intervento: promozione delle energie
rinnovabili, efficientamento energetico, gestione e trattamento
delle acque (compresa la desalinizzazione), lotta alla
desertificazione, tutela delle coste e delle zone umide e
dell’ambiente marino, gestione dei rifiuti, green economy, gestione
sostenibile delle foreste, attuazione degli Obiettivi Nazionali di
Riduzione (INDC), raccolta e analisi dei dati meteorologici per
l’osservazione dei cambiamenti climatici, controllo della qualità
dell’aria, tutela della biodiversità, analisi dei dati relativi al livello del
mare, mobilità sostenibile, educazione ambientale, contrasto al
degrado del suolo, edilizia sostenibile, formazione ambientale di
alto livello, gestione delle radiazioni ionizzanti e non, bonifica dei
siti contaminati, diffusione di tecnologie a bassa emissione di
carbonio.
Gli Accordi bilaterali/2
5. Oltre agli accordi bilaterali il Ministero dell’Ambiente ha
firmato diversi accordi con le Agenzie delle Nazioni Unite per
promuovere progetti di cooperazione nei Paesi in via di
sviluppo e ha cofinanziato alcune istituzioni finanziarie.
Fondi presso le istituzioni internazionali
7. Accordi firmati: Algeria, Botswana, Comore, Egitto, Ghana,
Marocco.
Accordi in via di negoziazione: Etiopia, Lesotho, Swaziland,
Somalia, Sud Africa.
Cooperazione bilaterale in Africa/2
8. Memorandum di Intesa per la protezione ambientale e lo sviluppo
sostenibile, firmato con il Ministero dell’Ambiente della
Repubblica Araba d’Egitto (Parigi, 8 Dicembre 2015).
Cofinanziamento MATTM: 4 milioni di Euro
Le priorità di azione sono: la promozione delle energie rinnovabili,
l’efficientamento energetico, il monitoraggio e il controllo della
qualità dell’aria, la lotta alla desertificazione, la protezione della
biodiversità, la gestione e la salvaguardia delle risorse idriche,
l’attuazione degli Obiettivi Nazionali di Riduzione (INDC), lo
scambio di esperienze nel campo della green economy e la
sensibilizzazione in materia ambientale.
Ad Aprile 2016, si riunirà il primo Comitato Congiunto.
Egitto
9. A fine aprile è prevista una missione istituzionale in
alcuni paesi dell’area “SADC” - Comunità di Sviluppo
dell’Africa Meridionale: Sud Africa e Botswana.
In particolare, con la Repubblica Sudafricana è in corso un dialogo con il
Dipartimento delle Acque e dell’Igiene sudafricano per una collaborazione
nella gestione sostenibile delle risorse idriche.
A Gaborone, in Botswana, si terrà la prima riunione dello Steering Committee
bilaterale, nell’ambito di un accordo finanziato dall’Italia con 2 milioni di
Euro, finalizzato ad attività nelle aree della gestione sostenibile delle foreste,
della promozione delle energie rinnovabili (con la realizzazione di una
mappatura del potenziale nazionale), la gestione integrata e sostenibile delle
acque (compresa la desalinizzazione) e la gestione dei rifiuti.
La missione potrebbe essere occasione di incontro con le autorità dello
Swaziland e del Lesotho.
Africa Australe
11. Accordi firmati: Cina, Iran, Palestina, Qatar.
Accordi in via di negoziazione: Azerbaijan, Kazakistan.
Cooperazione bilaterale in Asia/2
12. Memorandum d’Intesa per la cooperazione in materia di protezione
ambientale e sviluppo sostenibile con il Dipartimento della Repubblica
Islamica dell’Iran (Novembre 2014).
Organizzazione di un seminario tecnico (Rimini/Ecomondo, novembre
2015) e partecipazione a una missione commerciale per favorire l’incontro
tra imprese italiane e iraniane nel settore della Green Economy con MISE
(Teheran, novembre 2015).
Prossima organizzazione di due Workshop tematici rivolti a imprese
italiane per facilitare il loro ingresso nel mercato iraniano nei settori delle
energie rinnovabili, biomasse, depurazione idrica e tecnologie ambientali.
I fondi dedicati alla cooperazione con l’Iran, ai quali le imprese italiane
potranno adire per il finanziamento di progetti, saranno ospitati
dall’Iranian National Environmental Fund e gestiti da un Focal Point che
riporterà al Comitato Congiunto Italo – Iraniano.
Iran
13. Partnership strategica di collaborazione per uno
sviluppo «green» e la gestione sostenibile delle risorse
naturali
Programma Italia-Cina per la Cooperazione
Ambientale
Scambio di
Esperienze e
Buone Pratiche
Progetti Pilota
e
Tecnologie Verdi
Alta Formazione
14. Cornice istituzionale per la
promozione di una collaborazione
sotto forma di partenariati
pubblico-privati.
Programma Italia-Cina
per la Cooperazione Ambientale
China International Technology Fair Shanghai, 21 – 23 aprile 2016
China Green Companies Summit 2016 Pechino, 22 – 24 aprile 2016
IE Expo Shanghai Shanghai, 5 – 7 maggio 2016
Ecomondo Rimini, 8 – 11 novembre 2016
16. Accordi firmati: Messico, Panama.
Accordi in via di negoziazione: Costa Rica, Perù.
Cooperazione bilaterale in Sud e
Centro America/2
17. Accordi firmati con le Piccole Isole del Pacifico: Cook Islands, Fiji,
Kiribati, Micronesia, Marshall Islands, Nauru, Niue, Solomon
Islands, Palau, Papua New Guinea, Samoa, Tonga, Tuvalu, Vanuatu
18. Accordo firmato con il Ministero dell’Ambiente e dell’Energia
della Repubblica delle Maldive (Dicembre 2015)
19. Accordi firmati
Accordi in via di negoziazione
Guyana
Suriname
Accordi firmati con le Isole dei Caraibi: Haiti, St. Lucia, Belize, Guyana, Antigua e Barbuda, Dominica
Accordi in via di negoziazione: Bahamas, Barbados, Grenada, Jamaica, St. Kitts e Nevis, St. Vincent e le
Grenadine, Suriname, Trinidad e Tobago
20. Banca Africana di Sviluppo: Fondo sui Cambiamenti Climatici in
Africa (ACCF).
Banca Africana di Sviluppo: Fondo sull’Energia Sostenibile in
Africa (SEFA).
International Finance Corporation (IFC) del Gruppo Banca
Mondiale: Fondo per l’Accesso all’Energia Pulita – CEA
International Finance Corporation (IFC) del Gruppo Banca
Mondiale: Fondo per la Crescita Verde in Nord Africa e Medio
Oriente (MENA)
Partecipazione a Fondi presso Istituzioni finanziarie
internazionali/Banche di sviluppo
21. MENA Inclusive Green Growth (IFC - BM)
Sustainable Energy Fund for Africa (SEFA - AfDB)
Africa Climate Change Fund (ACCF - AfDB)
Clean Energy Access (CEA - IFC - BM)
Fondo Multilaterale Ozono (FMO), Global Climate Fund (GCF),
Adaptation Fund (AF), Global Environment Facility (GEF)
presenti in gran parte della Regione.
22. Clean Energy Access (IFC - BM)
Fondo Multilaterale Ozono (FMO), Global Climate Fund (GCF), Adaptation Fund (AF),
Global Environment Facility (GEF) presenti in gran parte della Regione.
Palestin
a
23. Fondo per sostenere i Paesi africani nella transizione verso
un’economia verde e per rafforzarne la resilienza ai cambiamenti
climatici.
Cofinanziamento MATTM: 4,7 milioni di Euro.
Link: http://www.afdb.org/en/projects-and-
operations/procurement/
Banca Africana di Sviluppo: Fondo sui
Cambiamenti Climatici in Africa (ACCF)
24. Fondo fiduciario multi-donors volto a sostenere rinnovabili ed
efficienza energetica in Africa. Obiettivo: elettrificare tutta l'Africa
nei prossimi 10 anni e risolvere il deficit energetico del continente
entro il 2025.
Cofinanziamento MATTM: 7.4 milioni di Euro
Link: http://www.afdb.org/en/topics-and-sectors/initiatives-
partnerships/sustainable-energy-fund-for-africa/
Banca Africana di Sviluppo: Fondo sull’Energia
Sostenibile in Africa (SEFA)
25. Fondo con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo del mercato di
prodotti di illuminazione “off grid” per le zone rurali, urbane e
periurbane che non hanno accesso all’elettricità nell’Africa Sub
Sahariana; promuove la sostituzione delle fonti di illuminazione
basate su combustibili fossili con lanterne a led alimentate da fonte
solare.
Cofinanziamento MATTM: 7.250.000 Dollari .
Link: http://www.lightingglobal.org/
International Finance Corporation (IFC) del Gruppo
Banca Mondiale: Fondo per l’Accesso all’Energia
Pulita – CEA
26. Fondo per favorire l’utilizzo di tecnologie pulite per promuovere lo
sviluppo economico low carbon e l’uso efficiente delle risorse
naturali in Africa.
Cofinanziamento MATTM: 6.617.257,08 Euro.
Link utili:
http://www.devbusiness.com/Search/Search.aspx?PreLoadProject
s=1#
www.ifc.org/mena
International Finance Corporation (IFC) del Gruppo
Banca Mondiale: Fondo per la Crescita Verde in Nord
Africa e Medio Oriente (MENA)
27. I Fondi per l’attuazione della Convenzione Quadro sul
Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite
Green Climate Fund (GCF)
Adaptation Fund (AF)
28. Fondo verde per il Clima (Green Climate Fund - GCF), istituito
durante la sedicesima sessione della Conferenza delle Parti (COP
16) della Convenzione Quadro sul Cambiamento Climatico delle
Nazioni Unite per dare un contributo significativo agli sforzi messi
in atto a livello globale per rispettare gli obiettivi stabiliti dalla
comunità internazionale nella lotta contro i cambiamenti climatici.
Cofinanziamento MATTM: 250 milioni di Euro, la prima tranche
di 50 milioni di Euro è stata erogata.
Link:
http://www.greenclimate.fund/documents/20182/46529/4.4_-
_Concept_Note_Template.docx/f671be96-bc20-4f0b-a716-
02e36bc44a10
Green Climate Fund - GCF
29. Fondo per l'adattamento (Adaptation Fund - AF) istituito nel 2001
per finanziare progetti e programmi di adattamento in Paesi in Via
di Sviluppo firmatari del Protocollo di Kyoto che sono
particolarmente vulnerabili agli effetti negativi dei cambiamenti
climatici.
Cofinanziamento MATTM: 2 milioni di Euro.
Link: https://www.adaptation-fund.org/
Adaptation Fund – AF
30. Il Fondo Multilaterale per l’Ozono è il meccanismo finanziario che
consente ai Paesi in Via di Sviluppo (PVS) di raggiungere gli
obiettivi del Protocollo di Montreal.
Cofinanziamento MATTM: 25.508.856,30 USD per il periodo
2015 – 2017 pari a 6.559.157,00 Euro l’anno.
Il Fondo Multilaterale Ozono (FMO)/1
31. Link:
•United Nations Development Programme (UNDP):
http://procurement-notices.undp.org/
Si suggerisce di monitorare attraverso parole chiave come “HCFC”, “HPMP” nei settori
“pollution” e/o “consultants”;
•United Nations Industrial Development Organization (UNIDO):
http://www.unido.org/en/procurement/notices.html.
Si suggerisce di consultare il “Procurement Portal” dell’UNIDO
(https://procurement.unido.org/) per cui è necessario registrarsi come offerenti
cliccando “request bidder account”;
•World Bank:
http://www.worldbank.org/projects.
Si suggerisce di monitorare attraverso parole chiave come “HCFC”, “HPMP”,
“Montreal”;
•United Nations Environment Programme (UNEP):
http://www.unep.org/ietc/Procurement/tabid/104300/Default.aspx.
Per accedere ai bandi dell’UNEP, bisogna registrarsi nella lista dei fornitori ufficiale
dell’UNEP. Tutte le informazioni possono essere reperite sul sito.
Fondo Multilaterale Ozono (FMO)/2
32. Fondo Globale per l’Ambiente istituito per facilitare il raggiungimento degli
obiettivi stabiliti dalla Dichiarazione di Rio de Janeiro, primo fra tutti quello
della protezione dell’ambiente globale.
Per il quadriennio 2014-2018 il Ministero dell’Economia e delle Finanze si è
impegnato a versare un contributo complessivo di 92 milioni Euro.
In aggiunta alla contribuzione erogata dal Ministero dell’Economia e delle
Finanze, il MATTM, in ambito GEF, ha finanziato:
o Il Fondo Speciale per i Cambiamenti Climatici (Special Climate Change
Fund - SCCF) con 5 milioni USD;
o Il Fondo dedicato ai Paesi Meno Sviluppati (Least Development
Countries Fund - LDCF) con 3 milioni USD.
Link:
https://www.thegef.org/gef/privatesector
https://www.thegef.org/gef/who_can_apply
Global Environment Facility (GEF)
34. Perché Parigi è stato un
accordo storico?
Tutti Gli Stati del Mondo hanno
sottoscritto l’Accordo
Speranza concreta per le Future
generazioni
35. Accordo figlio della volontà di
coinvolgimento di tutti i paesi con
contributi su base volontaria.
Abbiamo messo la firma su un
impegno politico mondiale a rivedere
ogni 5 anni i numeri e adeguarli
all’obiettivo che abbiamo fissato.
36. …chi prima si renderà conto del
nuovo ciclo epocale che si è
aperto, più e meglio degli altri
potrà cogliere le enormi
opportunità che il nuovo
sviluppo, lo sviluppo
sostenibile, il mondo de-
carbonizzato, offrirà
all’economia, alle imprese, al
mondo del lavoro.
37. I Paesi più ricchi devono
contribuire allo sviluppo
sostenibile dei paesi poveri, con il
trasferimento di tecnologie per
garantire una adeguata crescita
sociale ed economica.
38. Esistono due terzi degli abitanti del
Pianeta che vivono in povertà.
100 miliardi di dollari ogni anno
andranno a finanziare lo sviluppo
sostenibile dei paesi poveri.
40. Fonte: Fondazione Symbola e Unioncamere
34.770 Imprese Green in
Veneto
6.890 a Padova
6.460 a Venezia;
6.360 a Vicenza
6.110 a Verona
5.970 a Treviso
1.490 a Belluno
1.490 a Rovigo
Il rapporto dell’ “International Panel on Climate Change” (IPCC), pubblicato nel 2014, indica che a livello globale la temperatura media superficiale aumenterà, entro la fine di questo secolo di 1,5 °C, rispetto al periodo 1850-1900, secondo tutti gli scenari di forzanti antropogenici. A meno che non si attui una forte riduzione delle emissioni entro il prossimo decennio.
Si ricorda che l’obiettivo di riduzione europeo, nell’Accordo di Parigi, è pari a – 40% rispetto al 1990 entro il 2030 ed è ripartito in una riduzione del 43% rispetto al 2005 per i settori ETS a livello comunitario e del 30% rispetto al 2005 sugli altri settori (agricoltura, trasporti, civile, residenziale, rifiuti, ecc.) da dividere tra gli Stati Membri.
Fondi:
African Development Bank – Africa Climate Change Fund (ACCF)
African Development Bank – Sustainable Energy Fund For Africa (SEFA)
International Finance Corporation - Clean Energy Access (CEA)
International Finance Corporation - MENA Inclusive Green Growth
Fondo Multilaterale Ozono (FMO)
Adaptation Fund (AF)
Green Climate Fund (GCF)
Global Environment Facility (GEF)
Accordi con Organizzazioni Internazionali
CCAC Climate and Clean Air Coalition to reduce short – lived Climate Pollutants
Iniziativa Climate Action – ICAT (Fondo Fiduciario UNOPS)
UNEP- DTI Egitto
Stato dell’arte:
a seguito della recente firma degli Accordi, il MATTM e i Paesi partner istituiranno dei Comitati congiunti per la realizzazione dei Piani di Azione di medio termine.
Progetto per l’efficientamento energetico del Centro Ospedaliero Universitario Ibn Rochd di Casablanca, in Marocco (il più grande ospedale del Nord Africa). Il bando per la fornitura della tecnologia e posa in opera sarà pubblicato da ADEREE (agenzia marocchina per la promozione dell’energia rinnovabile) nel corso del 2016.
Osservazioni
Il Ministero dell’Ambiente vanta una decennale esperienza di cooperazione con l’Egitto: dal 2004 ad oggi sono stati realizzati progetti per un valore complessivo di circa 7 milioni di Euro in molteplici settori, quali la gestione delle risorse idriche, l’educazione ambientale, la salvaguardia delle aree marine, l’analisi di fattibilità per l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili.
Si è in attesa di una risposta da Swaziland e Lesotho che non hanno ancora confermato.
Stato dell’arte:
Con la Palestina e il Qatar sono in corso di organizzazione le prime riunioni del Comitato congiunto.
Approvato un Piano d’Azione biennale con l’Iran che assegna priorità a progetti di assistenza tecnica, rafforzamento istituzionale e scambio di esperienze su misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
Numerosi progetti in corso in Cina.
Osservazioni: Il Paese, dopo la sospensione delle sanzioni, costituisce un mercato particolarmente attraente per le imprese italiane e internazionali. Popolato da oltre 75 milioni di abitanti e ricco di risorse naturali (il petrolio in primis), l’Iran ha delle importanti potenzialità di sviluppo economico che richiederanno un’attenzione crescente alla questione ambientale. Si aprono pertanto delle opportunità senza precedenti per lo sviluppo di collaborazioni e progetti a favore della tutela dell’ambiente.
Il MATTM negli ultimi anni ha scelto di impostare la collaborazione Italia Cina sotto forma di partenariati pubblico-privati, ponendosi come cornice istituzionale.
Stato dell’arte:
Nell’ambito del MoU firmato nell’ottobre 2009 con il Governo del Distretto Federale-Città del Messico, il MATTM sta valutando sette proposte progettuali presentate dal partner nei seguenti settori: formazione, gestione della risorsa idrica, verifica e monitoraggio di dati ambientali, utilizzo della risorsa energetica.
L’accordo con il Panama è in uno stadio iniziale: le Parti firmatarie approveranno nei prossimi mesi un Piano di Azione di medio termine.
Stato dell’arte:
A marzo è stato approvato un Piano di Azione, per un primo anno di attività, che accorda priorità alle seguenti aree tematiche : il sistema di allerta meteo; il trattamento delle acque, compresa la desalinizzazione a basso impatto energetico; azioni di capacity building e formazione volte a favorire il potenziamento dell’utilizzo di energia solare (si prevede la partecipazione di studenti maldiviani a master di II livello su energy policy and management).
Gli unici progetti attualmente in corso sono stati realizzati nelle seguenti Isole del Pacifico:
Palau (Establishment and operationalization of the first nationwide Marine National Sanctuary);
Tonga (Capacity building for the follow-up to and implementation of major international agreements);
Isole Salomone (Renewable Energy electrification project for rural boarding schools – 3rd Phase);
Tuvalu (PV standalone Home System (SHS) and Cooling Storage Facility for Niulakita and Funafala Islet, Funafuti).
Sono in corso di approvazione ulteriori due progetti nelle seguenti Isole del Pacifico:
sole Marshall (Building Infrastructure Resilience);
Kiribati - PV Solar Off (Grid Systems for Fish Centers in the Outer Islands).
Osservazioni: La sfida principale per il Ministero è, attraverso questi Fondi, coniugare innovazione, sviluppo e competitività con la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente; attraverso la promozione di tecnologie pulite, risparmio energetico, energie rinnovabili e promuovendo la sinergia tra ricerca e mondo industriale, creando anche nuove opportunità e prospettive di lavoro.
Modalità di accesso ai finanziamenti:
Soggetti eleggibili a ricevere i finanziamenti: sono eleggibili soggetti operanti in Africa e appartenenti alle seguenti categorie: a) Governi Africani; b) ONG che operano in Africa; c) istituti di ricerca, d) Banche. Le imprese possono essere coinvolte nella realizzazione delle attività dei progetti aggiudicatari del finanziamento.
Procedure di accesso ai fondi: Prima delle call for proposals la Banca avvia una consultazione con i Donatori per evitare la duplicazione delle risorse e massimizzare le sinergie relativamente ad altre iniziative intraprese dai Donatori nel Paese. Lo Staff della Banca può supportare i soggetti eleggibili a preparare e trasmettere proposte di alta qualità.
Settori di intervento: Sono finanziabili progetti di importo minimo pari a 250.000 USD nelle seguenti aree: 1) rafforzamento istituzionale per l’accesso diretto alla finanza sul clima; 2) integrazione tra lotta ai cambiamenti climatici e sviluppo dell’economia verde; 3) preparazione e finanziamento dei progetti di mitigazione ed adattamento; 4) knowledge management e condivisione delle informazioni sul cambiamento climatico; 5) capacity building; 6) preparazione delle strategie e politiche di resilienza climatica e basso utilizzo di carbonio; 7) studi analitici sulla crescita verde; 8) attività di sensibilizzazione.
In particolare possono essere finanziati: la selezione di consulenti nazionali ed internazionali, i tirocini formativi, “workshop”, incontri nazionali e internazionali, la comunicazione, la sponsorizzazione, i servizi di interpretariato, l’assistenza tecnica alla realizzazione di studi, le attrezzature da ufficio e i costi di trasporto.
Valore delle proposte: Il valore minimo delle proposte, come detto, deve essere di 250.000 USD. Per i progetti di importo compreso tra 250.000 e 500.000 USD, è sufficiente l’approvazione del Comitato Tecnico. Le proposte sopra i 500.000 USD richiedono un ulteriore approvazione da parte del Donatore. Per proposte superiori a 1.000.000 USD, è invece richiesta l’approvazione del Board dell’African Development Bank.
Modalità di accesso ai finanziamenti:
Soggetti eleggibili a ricevere i finanziamenti: imprese del settore privato operanti in aree di efficienza energetica ed energie rinnovabili, nonché governi africani e istituti di ricerca e ONG. In base alla tipologia di intervento, le imprese italiane possono partecipare ai bandi di gara direttamente (per progetti di rafforzamento delle capacità istituzionali e assistenza tecnica) oppure tramite un impresa partecipata africana (per preparazione dei progetti).
Procedure di accesso ai fondi: Il Fondo prevede due tipologie di accesso:
Preparazione del progetto: AfDB gestisce direttamente bandi di gara e seleziona le imprese e i progetti. Le imprese italiane avranno l’opportunità’ di partecipare ai bandi di gara tramite un’impresa partecipata africana (o una nuova impresa africana da istituire).
Creazione di un ambiente favorevole per investimenti del settore privato per progetti di energia sostenibile: AfDB riceve e seleziona in base alle proprie procedure le richieste dei Governi Africani, i quali definiscono i bandi di gara a cui possono accedere imprese di qualsiasi paese per progetti di rafforzamento delle capacità istituzionali e assistenza tecnica.
Attualmente il MATTM è in fase di negoziazione di alcuni aspetti gestionali dell’Accordo con AfDB. Entro Marzo 2016 ci sarà la prima TLC 2016 dello Steering Committe a cui parteciperà il MATTM. Per progetti al di sopra di 1 milione lo Steering Committee (di cui fa parte anche l’Italia) entra nel merito della valutazione delle proposte.
Al fine di promuovere la partecipazione italiana all’attuazione delle attività progettuali che saranno finanziate dal Fondo, il MATTM prevede di organizzare prima dell’estate un seminario insieme al AfDB, MEF e MISE rivolto ad associazioni di categoria e aziende italiane per poter presentare l’iniziativa e fare in modo che le imprese italiane abbiano maggiori strumenti per cogliere le nuove opportunità di programmi finanziati.
Settori di intervento: I principali settori di intervento sono:
Energie Rinnovabili
Efficienza Energetica
Modalità di accesso ai finanziamenti:
Soggetti eleggibili a ricevere i finanziamenti: imprese (o gruppi di imprese) che operano nei seguenti settori: impianti di illuminazione a led alimentati a energia solare (fotovoltaico, inclusi componenti, circuiti e supporti ad essi correlati); sistemi di ricarica di dispositivi elettronici (soprattutto cellulari) alimentati ad energia solare; sistemi di cottura alimentati ad energia solare.
Procedure di accesso ai fondi: Per poter partecipare al programma è fondamentale sottoporre i propri prodotti al LA-QTM TEST (un sistema per determinare gli standard internazionali per l’illuminazione off-grid solare e a LED). Si tratta di una tecnica della Commissione elettrotecnica internazionale (IEC) che include i metodi di test e un quadro di standard minimi di qualità che i Governi e gli esecutori possono utilizzare per stabilire una qualità minima e i requisiti di prestazione. L’elenco dei prodotti che hanno superato i test sono inseriti in un documento che riporta anche i risultati delle prestazioni. Tale documento è utile a distributori e grossisti istituzionali per identificare i potenziali fornitori che potranno partecipare al progetto, con possibilità di usufruire di finanziamenti.
Settori di intervento: il settore di intervento è quello dell’illuminazione off-grid di piccola taglia
Soggetti eleggibili:
il fondo prevede solo advisory in campo green economy (certificazione e label ambientali, advisory legale, formazione, etc) direttamente procurment, solo vacancies per singoli consulenti - attraverso un sistema di registrazione.
Modalità di accesso ai fondi:
Il settore privato italiano potrà essere coinvolto partecipando ai bandi/appalti specifici lanciati dall’IFC, inoltre potrà partecipare in attività di business attraverso il supporto di IFC nei settori della green economy valutando eventuali operazioni di sviluppo. A tal fine IFC fornirà informazioni preliminari e tempestive su Paesi, settori produttivi e capitolati di gara al MATTM, in modo da garantire un pre-coinvolgimento delle aziende italiane potenzialmente interessate e ottimizzare la possibilità di partecipare al processo di aggiudicazione IFC. Le informazioni ottenute saranno consultabili sul sito del MATTM già nei prossimi mesi.
Paesi coinvolti:
Saranno coinvolti tutti i Paesi in Via di Sviluppo.
Modalità di accesso ai finanziamenti:
Soggetti eleggibili: Il Governing Instrument del Green Climate Fund (GCF) stabilisce che l’accesso alle risorse del Fondo debba avvenire attraverso Enti nazionali, regionali ed internazionali, sia pubblici che privati, (Implementing Entity – IE) accreditati dal Board.
Procedure di accesso ai fondi: Gli Enti accreditati e le autorità nazionali designate possono presentare proposte di finanziamento al Fondo in qualsiasi momento, utilizzando il modello di proposta approvato dal Board e disponibile al link indicato nella slide. Nell'assegnare le sue risorse, il Fondo ha un equilibrio tra mitigazione e adattamento del 50:50 nel tempo. Il Fondo mira inoltre a destinare almeno il 50% dei fondi per l’adattamento ai paesi particolarmente vulnerabili, tra cui i paesi meno sviluppati (LDC), piccoli Stati insulari in Via di Sviluppo (SIDs) e gli Stati africani.
I finanziamenti forniti dal GCF sono erogati in forma di prestiti gratuiti (grant) o prestiti agevolati (concessional loan) o anche attraverso altre modalità e strumenti approvati dal Board, come ad esempio garanzie o equity, in particolare per il settore privato.
Settori di intervento: nel quadro del Green Climate Fund, sono state individuate e concordate 8 aree di risultato per dettagliare il livello atteso degli impatti del Fondo per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, che sono utili per identificare gli ambiti di programmazione e progettazione eleggibili per il finanziamento.
Per quanto riguarda la Mitigazione sono state individuate le seguenti aree: Riduzione di emissioni attraverso l’aumento dell’accesso all’energia e alla produzione di energia a basse emissioni; Riduzione di emissioni attraverso l’aumento dell’accesso a mezzi di trasporto a basse emissioni; Riduzione di emissioni dagli edifici, città, industrie e dispositivi elettrodomestici; Riduzione di emissioni dall’uso del suolo, deforestazione, degradazione forestale e attraverso la gestione sostenibile delle foreste, la conservazione e il miglioramento dello stoccaggio di carbonio in foresta.
Per quanto riguarda l’adattamento sono state identificate le seguenti aree: Aumento della resilienza e miglioramento delle condizioni di vita delle persone, comunità e delle regioni più vulnerabili; Aumento della resilienza della salute, del benessere, e della sicurezza alimentare e idrica; Aumento della resilienza delle infrastrutture e dell’ambiente antropico alle minacce dei cambiamenti climatici; Aumento della resilienza degli ecosistemi e dei servizi eco sistemici.
Paesi coinvolti: dal 2010, il fondo ha dedicato più di 331 milioni di dollari per aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici in 54 paesi in tutto il mondo e continuerà la propria azione, per il periodo successivo al 2020, anche nel contesto dell’Accordo di Parigi del dicembre 2015.
Modalità di accesso ai finanziamenti: le Organizzazioni che ricevono i finanziamenti sono denominate agenzie di implementazione accreditate (nazionali, regionali, multilaterali).
Accesso ai finanziamenti:
Soggetti eleggibili: i Paesi in Via di Sviluppo, per essere eleggibili al finanziamento, devono essere parti del protocollo di Kyoto e devono essere particolarmente vulnerabili agli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Questo include: piccoli paesi insulari, paesi con fragili ecosistemi montani, zone aride e semi-aride, e le aree suscettibili di inondazioni, siccità e alla desertificazione.
Procedure di accesso ai fondi: le Organizzazioni che ricevono i finanziamenti sono denominate agenzie di implementazione accreditate (nazionali, regionali, multilaterali). Qualsiasi Organizzazione che intende attuare i progetti del Fondo deve presentare una domanda di accreditamento fornendo la documentazione che attesti il soddisfacimento dei criteri fiduciari adottati dal Board. Il Comitato di accreditamento valuta le domande sulla base dei principi fiduciari e il Board adotta le decisioni di accreditamento.
Settori di intervento: il Fondo finanzia progetti e programmi il cui obiettivo esplicito è quello di adattare e aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici. In particolare, i settori di intervento sono: gestione delle risorse idriche, gestione del territorio, agricoltura, salute, lo sviluppo delle infrastrutture, ecosistemi fragili; migliorare il monitoraggio delle malattie e vettori legati ai cambiamenti climatici e dei relativi sistemi di previsione e di allarme rapido, e in questo contesto migliorare il controllo delle malattie e la prevenzione; sostenere lo sviluppo delle capacità, comprese la capacità istituzionali, per le misure di prevenzione, pianificazione, preparazione e gestione dei disastri naturali causati dai cambiamenti climatici; rafforzare gli esistenti e, se necessario, istituire centri nazionali e reti di informazione regionale di risposta rapida agli eventi meteorologici estremi.
Paesi coinvolti: 147 Paesi in Via di Sviluppo, individuati all’Articolo 5 del Protocollo. La lista completa dei Paesi eleggibili al link:http://ozone.unep.org/en/article-5-parties-status
Modalità di accesso ai fondi:
Soggetti eleggibili: I soggetti privati NON accedono direttamente al fondo multilaterale, ma tramite procurement lanciati dalle agenzie che attuano i progetti approvati dal Fondo.
Procedure di acceso ai fondi/procurement per privati: I Paesi eleggibili e le agenzie di attuazione (UNDP, UNIDO, WB… nonché i paesi donatori membri del Fondo come Italia, Germania….) possono presentare e co-finanziare progetti del Fondo.
Tali richieste di finanziamenti al Fondo Multilaterale Ozono devono essere basati sul “Programma di eliminazione delle Sostanze Ozono Lesive”, che ogni Paese in Via di Sviluppo è tenuto a predisporre al fine di poter ricevere finanziamenti dal FMO.
Quando il Fondo approva i progetti, le agenzie di attuazione provvederanno ad attuarli, anche attraverso procurement destinati al settore privato, a tal fine è utile monitorare i siti delle agenzie.
Settori di intervento: Nell’attuale fase, le attività del Fondo Multilaterale Ozono si concentrano sul finanziamento del calendario di riduzione ed eliminazione degli idroclorofluorocarburi (HCFC) disciplinato dal Protocollo di Montreal. Gli HCFC sono generalmente utilizzati in diversi settori industriali, tra cui:
Il settore della refrigerazione (ed i relativi sotto-settori tra cui: frigoriferi per la vendita al dettaglio, macchinette e distributori automatici, macchinari per lo stoccaggio a freddo, condensatori, sistemi di refrigerazione nel settore dei trasporti, refrigerazione nei processi industriali, grossi sistemi di refrigerazione per i supermercati) e dell’aria condizionata. Questo settore è responsabile di circa l’88% delle emissioni globali di HCFC (HCFC-22, HCFC-123, HCFC-124, HCFC-142b);
Il settore delle schiume industriali, e in particolare quelle utilizzate per l’isolamento termico quali le schiume al poliuretano rigido e flessibile e le schiume al polistirene estruso. Questo settore è responsabile per un ulteriore 10% delle emissioni globali di HCFC (HCFC-22, HCFC-141b, HCFC-142b);
I solventi (HCFC-141b, HCFC-225ca, HCFC-225cb);
L’estinzione degli incendi (HCFC-123).
Paesi coinvolti: tutti i Paesi in Via di Sviluppo e con economie in via di transizione.
Modalità di accesso ai finanziamenti
Soggetti eleggibili: I soggetti privati NON accedono direttamente al fondo multilaterale salvo nel caso di alcuni programmi dedicati specificamente al private sector elencati alla pagina https://www.thegef.org/gef/privatesector (primo link elencato nella slide). Generalmente, le imprese accedono a procurement lanciati dalle agenzie che attuano i progetti approvati dal Fondo.
Procedure di accesso ai fondi: Per richiedere i finanziamenti è necessario osservare i seguenti criteri:
Prima di scrivere una proposta progettuale è necessario contattare il Focal Point del Paese e verificare che la proposta sia in linea con i criteri precedentemente elencati.
Le Agenzie GEF (ad esempio UNDP, UNEP, FAO, Banche sviluppo regionali…..) assistono i soggetti richiedenti nello sviluppo, implementazione e gestione dei progetto GEF. Sono il canale prioritario tra i Paesi e la GEF in relazione al processo di approvazione del progetto e allo sviluppo dei programmi e delle politiche GEF. Il proponente deve sviluppare il modulo di identificazione del progetto (PIF), in sinergia con l’Agenzia GEF e con il Paese dove si intende attuare il progetto. Il PIF, una volta pronto, sarà sottoposto dall’Agenzia al Segretariato GEF per l’approvazione.
Settori d’intervento:
La GEF finanzia progetti nelle seguenti aree focali:
biodiversità;
cambiamenti climatici;
sostanze chimiche e inquinanti organici persistenti;
degrado del suolo;
acque internazionali;
gestione sostenibile delle foreste.
Il Fondo Speciale per i Cambiamenti Climatici finanzia:
attività di adattamento,
trasferimento di tecnologie,
attività di mitigazione nei settori di energia, trasporti, industria, agricoltura, foreste e gestione rifiuti,
attività di diversificazione economica (ovvero aiuti ai paesi OPEC per riconvertire quelle attività produttive compromesse dalla riduzione dei consumi energetici derivanti dalla attuazione di politiche per la lotta ai cambiamenti climatici).
Il Fondo dedicato ai Paesi Meno Sviluppati finanzia l’elaborazione e l’attuazione dei Programmi d’Azione Nazionali per l’Adattamento.