arch. Giannino - LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE NELLA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA E NAZIONALE 2014-2020. RIFLESSIONI PROSPETTIVE E OPPORTUNITA’
Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.
Incubatore d’Impresa di Sviluppo Basilicata Viggiano(PZ)
2 Dicembre 2013
Arch. Lucia Fonti - Il pacchetto clima‐energia, Obiettivi 20‐20‐20 e il Patt...
arch. Giannino - LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE NELLA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA E NAZIONALE 2014-2020. RIFLESSIONI PROSPETTIVE E OPPORTUNITA’
1. Seminario su
“Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di
CO2. Strategie e incentivi.”
Programma
9.30 - 10.30 La sfida della sostenibilità ambientale nella
programmazione comunitaria e nazionale 2014 - 2020. Riflessioni,
prospettive e opportunità. Arch. Carmela Giannino
10.30 - 11.15 Gestire la sostenibilità ambientale. Quadro normativo,
finanziamenti e strategie. Dott.ssa Mariarosaria La Porta
11.15 Coffee break
11.30 - 13.00 Il pacchetto clima-energia Obiettivi 20-20-20 e il Patto
dei Sindaci. Ripartire dalle comunità locali. Arch. Lucia Fonti
13.00 pausa pranzo
14.15 - 15.45 Il Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES).
Esperienze virtuose. Arch. Giulia De Santis
15.45 - 16.00 Raccomandazioni. Arch. Carmela Giannino
16.00 Tavola rotonda. Conclusioni
Progetto FACTOR20 - SEMINARIO SU “IL RUOLO DELLA P.A. E DEGLI ENTI LOCALI
NELLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2. STRATEGIE E INCENTIVI.”
Viggiano (PZ) 2 dicembre 2013
2. “La gestione dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica nella organizzazione della P.A. Strategie e incentivi per la riduzione d
LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITA’
AMBIENTALE NELLA PROGRAMMAZIONE
COMUNITARIA E NAZIONALE 2014-2020.
RIFLESSIONI PROSPETTIVE E
OPPORTUNITA’.
ARCH. CARMELA GIANNINO
Progetto FACTOR20 - SEMINARIO SU “IL RUOLO DELLA P.A. E DEGLI ENTI LOCALI NELLA
RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2. STRATEGIE E INCENTIVI.”
Viggiano (PZ) 2 dicembre 2013 - Arch. Carmela Giannino
3. Indice argomenti
La crisi ambientale dell’Italia delle città
Le città protagoniste della green
economy
Il Protocollo di Kyoto, il pacchetto clima
energia e il Patto dei Sindaci
La strategia energetica nazionale, la
programmazione 2014-2020 e il nuovo
contratto di partenariato
Valutazioni prospettive e opportunità
L’esperienza delle smart city. Il quadro
europeo e le esperienze in atto
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
4. Alcuni dati
Le città ospitano più 50 % della popolazione mondiale,
consumano due terzi dell’energia e producono oltre il
70% delle emissioni di CO2 responsabili del
riscaldamento locale.
Questi numeri spiegano come sia stretto
il rapporto tra quanto accade nelle città
e la salute del pianeta.
Eppure il problema se affrontato
correttamente può essere rapidamente
trasformato nella soluzione.
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
5. INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Sebbene scendano leggermente le media delle concentrazioni di
PM10 (materia particolata: polvere, fumo, ecc.) e di NO2
(diossido di azoto), nell’insieme dei centri urbani sono invece in
aumento i giorni di superamento dei limiti per l’O3 – Ozono
(passano dai 37,7 dello scorso anno agli attuali 40,9) e il numero
delle città che non rispettano i limiti per la protezione della
salute umana fissati per l’ozono.
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
6. ACQUA
Le citta continuano a disperdere in media più di un terzo
dell’acqua potabile immessa in rete (il 32%) e l’efficienza della
depurazione migliora di uno “zero virgola” alla volta (oggi viene
trattato l’89,6% dei reflui fognari, l’1 ,6% in più di un anno fa).
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Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
7. RIFIUTI
Cala la produzione di rifiuti solidi urbani, soprattutto a causa
della contrazione dei consumi, e restano praticamente stabili le
quote della raccolta differenziata che passa dal 38% al 39,3%. In
questo settore solo nove citta raggiungono il target del 65%
imposto dalla normativa per il 2012 e quasi tutte le grandi citta
non hanno raggiunto nemmeno l’obiettivo del 35% che i Comuni
avrebbero dovuto rispettare già nel 2006.
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Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
8. TRASPORTI
Cresce lentamente ma costantemente il parco autovetture
circolanti nelle nostre citta che supera le 64 auto ogni 100
abitanti (64,2) e contestualmente prosegue il declino del
trasporto pubblico urbano che continua a perdere passeggeri: i
viaggi effettuati in media annualmente con i mezzi pubblici dagli
abitanti dei capoluoghi di provincia scendono a 81 quest’anno
(erano 83 l’anno scorso). Praticamente congelati gli indici dedicati
a isole pedonali, zone a traffico limitato, reti ciclabili urbane.
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Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
9. Le città protagoniste della green economy
Sui temi dell’energia e dell’ambiente le città potranno, forse per la
prima volta, assumere un nuovo ruolo: non più condizioni al contorno,
elementi interessanti da considerare nell’ambito delle politiche
energetiche ma, al contrario, soggetti prioritari di una nuova politica
energetica che preveda:
1. La valorizzazione delle risorse energetiche rinnovabili a
livello nazionale (sole, vento, biomassa, ecc.);
2. Il risparmio energetico (maggiore efficienza energetica) ;
3. Un uso razionale e sostenibile dell’energia.
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Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
10. Principali norme di riferimento
Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti
Climatici (UNFCC) - Protocollo di Kyoto.
Direttiva Europea, conosciuta come pacchetto “clima –
energia – ambiente 20-20-20”, 2008/30/CE
Covenant of Majors – Patto dei Sindaci
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Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
11. QUALI POLITICHE NAZIONALI PER RAGGIUNGERE
QUESTI OBIETTIVI ?
Utilizzo dei Fondi Strutturali per la green economy e il
cambiamento climatico
E’ noto che i fondi strutturali europei intervengono in maniera consistente sui
temi dell’ambiente: si va dalla difesa del suolo alla protezione dei
rischi idrogeologici o sismici, dalle bonifiche allo smaltimento dei
rifiuti, dallo sviluppo di nuove tecnologie con finalità ambientali alla
creazione di nuove imprese della c.d. green economy.
L’azione dei fondi non si esaurisce con il Fondo europeo di sviluppo regionale
(FESR), ma a questo si aggiunge il Fondo per lo sviluppo rurale (FEASR),
che interviene sulla gestione del patrimonio boschivo, indispensabile per
limitare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici, nonché per prevenire e
contrastare i fenomeni di dissesto e di desertificazione.
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12. QUALI POLITICHE NAZIONALI PER RAGGIUNGERE
QUESTI OBIETTIVI ?
Utilizzo dei Fondi Strutturali per la green economy e il
cambiamento climatico
Con riferimento alla programmazione 2000-2006, il quadro comunitario di
sostegno per le Regioni “Obiettivo 1” ha fortemente sostenuto con regole
sempre più cogenti e con un’azione mirata di assistenza tecnica la definizione e
adozione di specifici strumenti di pianificazione in materia
ambientale.
Nelle sole regioni del Mezzogiorno sono stati avviati progetti per oltre 2
miliardi di euro, ma con un effettivo assorbimento del 50% delle risorse
finanziarie programmate. Gli interventi hanno riguardato per lo più la messa
in sicurezza dei siti, la manutenzione degli alvei e la protezione delle
coste, e in misura marginale per il potenziamento delle strutture di
protezione civile.
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
13. QUALI POLITICHE NAZIONALI PER RAGGIUNGERE
QUESTI OBIETTIVI ?
Utilizzo dei Fondi Strutturali per la green economy e il
cambiamento climatico
Nell’attuale ciclo di programmazione 2007-2013, il quadro strategico
nazionale, in continuità con il procedente periodo, ha esteso l’intervento di
difesa del suolo e prevenzione dei rischi naturali a tutto il territorio
nazionale. E’ stato previsto un Programma Operativo Interregionale
Energie rinnovabili (cd. POI Energie).
Si è data precedenza a interventi di difesa degli abitati, degli
insediamenti produttivi e delle infrastrutture.
Per fare fronte a questi interventi, nel ciclo 2007-2013 le risorse a disposizione
per tutte le Regioni del Paese ammontavano a circa 1,3 miliardi di euro.
Tuttavia la difficoltà di completare gli interventi di un certo rilievo in tempi
compatibili con quelli della spesa dei fondi strutturali ha comportato una
riduzione di risorse a valere sui programmi europei e l’allocazione di queste
sul Piano di Azione e Coesione (PAC).
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Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
14. COSA CI CHIEDE L’EUROPA ?
1. L’Europa ci chiede di ridurre la produzione di rifiuti, di
aumentare la raccolta differenziata e il recupero di
materiale da rifiuti, riducendo la quantità di rifiuti da
avviare a combustione.
La normativa europea e la normativa italiana (D.Lgs 152/06 e s.m.i –
Testo Unico dell’Ambiente) impongono:
-
il raggiungimento di livelli minimi di raccolta differenziata pari al
65% dei rifiuti già a partire dal 31/12/12;
-
la necessità di privilegiare il recupero dei rifiuti come materiale,
anziché come energia adottando le misure necessarie affinchè entro il 2020
almeno il 50% in termini di peso di alcune tipologie di rifiuti (carta,
metalli, plastica e vetro) possa essere effettivamente riutilizzata.
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Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
15. COSA CI CHIEDE L’EUROPA ?
2.
Dobbiamo migliorare la qualità dell’aria nelle città
riducendo il più possibile le emissioni in atmosfera.
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
16. COSA CI CHIEDE L’EUROPA ?
3. Ridurre le emissioni di gas
serra (in primis l’anidride
carbonica).
Significa
ridurre
anche
le
emissioni degli altri inquinanti
atmosferici
più
direttamente
pericolosi per gli esseri umani (polveri
sottili, ozono, biossido di azoto, metalli
pesanti, diossine e PCB) che impattano
sulla salute e che devono essere oggetto
di una politica congiunta a livello
provinciale, regionale e nazionale.
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
17. COSA CI CHIEDE L’EUROPA ?
4. Favorire nuova occupazione in
settori in fase di sviluppo, quale la
Green economy locale.
Nell’attuale crisi economica e sociale, oltre
che ambientale, una politica energetica locale
integrata può funzionare come elemento
propulsore di una nuova economia
locale.
Un’opportunità per:
-
Scommettere sull’innovazione,
-
coinvolgere la comunità (cittadini,
proprietari di immobili, consumatori,
utenti dei servizi, imprese pubbliche e
private del territorio, associazioni)
-
formare/sostenere nuove competenze
ed attività imprenditoriali.
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Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
18. COME CI STIAMO MUOVENDO ?
La programmazione comunitaria 2014-2020 e l’Accordo di
Partenariato
Per la programmazione del nuovo ciclo dei Fondi Europei 2014-2020,
l’accordo di partenariato, in via di definizione, prevede un impegno
rilevante sulle tematiche ambientali.
Le ipotesi che si vanno prospettando per tale nuovo ciclo di
programmazione, nascono dal lavoro di approfondimento e discussione
che ha avuto luogo nei tavoli di partenariato svolti nei mesi scorsi.
le risorse a disposizione sono nel complesso di circa 30 miliardi di euro
ai quali si deve aggiungere una cifra all’incirca dello stesso ammontare
come cofinanziamento nazionale. Inoltre va considerato anche il Fondo
Sviluppo e Coesione con una dotazione prevista dalla Legge di Stabilità di
circa 54 miliardi.
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Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
19. COME CI STIAMO MUOVENDO ?
La programmazione comunitaria 2014-2020 e
l’Accordo di Partenariato
Le allocazioni ipotizzate e le risorse finanziarie (circa 9
miliardi di euro) da destinare agli obiettivi a diretta finalità
ambientale sono i seguenti:
1. energia;
2. mobilità sostenibile;
3. prevenzione dei rischi (idrogeologici, sismici);
4. servizi ambientali;
5. asset naturali.
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Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
20. COME CI STIAMO MUOVENDO ?
L’utilizzo dei Fondi comunitari per la coesione 2014-2020 avverrà sulla base di
un “Accordo di partenariato” e di Programmi operativi da concordare
con la Commissione Europea.
E’ stato elaborato il documento «Metodi ed obiettivi per un uso
efficace dei Fondi Comunitari 2014-2020» che propone undici aree
tematiche (o obiettivi) individuate dall’Unione Europea tra cui:
-
Energia sostenibile e qualità della vita - Sostenere la
transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio
(Obiettivo tematico 4)
-
Clima e rischi ambientali - Promuovere l’adattamento al
cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
(Obiettivo Tematico 5)
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
21. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
RISULTATI ATTESI
1. Migliorare l’efficienza energetica negli usi finali e promuovere
l’energia intelligente
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) – 2 dicembre 2013
22. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
RISULTATI ATTESI
2. Migliorare lo sfruttamento sostenibile delle biomasse
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
23. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
RISULTATI ATTESI
3. Aumentare la mobilità sostenibile nelle aree urbane
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
24. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
RISULTATI ATTESI
4. Consolidare la filiera produttiva della Clean Economy
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
25. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
AZIONI
1. Migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’energia intelligente
- Ridurre i consumi energetici negli edifici e nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
26. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
AZIONI
1. Migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’energia intelligente
Ridurre i consumi energetici dei sistemi di illuminazione
pubblica
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
27. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
AZIONI
1. Migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’energia intelligente
Ridurre i consumi energetici nei cicli e strutture produttivi
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
28. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
AZIONI
1. Migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’energia intelligente
Incrementare la quota di fabbisogno energetico coperto da
generazione distribuita
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
29. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
AZIONI
2. Migliorare lo sfruttamento sostenibile delle bioenergie
Aumento della produzione e consumo sostenibili di
bioenergie rinnovabili (biomasse solide, liquide e biogas)
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
30. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
AZIONI
3. Aumentare la mobilità sostenibile nelle aree urbane
Aumentare la quota di spostamenti effettuati in ambito
urbano ed extraurbano attraverso sistemi di trasporto
sostenibile
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
31. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
AZIONI
3. Aumentare la mobilità sostenibile nelle aree urbane
Aumentare i servizi di infomobilità
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) – 2 dicembre 2013
32. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
AZIONI
4. Consolidare la filiera produttiva della Clean Economy
Promuovere la specializzazione dei territori nel settore della
clean economy attraverso lo sviluppo e potenziamento di
cluster tecnologici
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
33. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
AZIONI
4. Consolidare la filiera produttiva della Clean Economy
Promuovere la diversificazione e la produzione di sistemi,
beni e componenti nel settore della clean economy
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
34. OBIETTIVO TEMATICO 4 - ENERGIA SOSTENIBILE E QUALITÀ DELLA VITA (SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE
EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI)
AZIONI
4. Consolidare la filiera produttiva della Clean Economy
Favorire progetti di sviluppo locale connessi alla produzione
di energie rinnovabili attraverso la implementazione di
filiere produttive corte (es. filiera legno-bosco-energia, filiere
agro-industriale)
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
35. OBIETTIVO TEMATICO 5 - CLIMA E RISCHI AMBIENTALI (PROMUOVERE L’ADATTAMENTO AL
CAMBIAMENTO CLIMATICO, LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI)
RISULTATI ATTESI
1. Prevenzione e mitigazione dei rischi e adattamento al
cambiamento climatico
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
36. OBIETTIVO TEMATICO 5 - CLIMA E RISCHI AMBIENTALI (PROMUOVERE L’ADATTAMENTO AL
CAMBIAMENTO CLIMATICO, LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI)
RISULTATI ATTESI
2. Prevenzione e mitigazione del rischio di desertificazione
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
37. OBIETTIVO TEMATICO 5 - CLIMA E RISCHI AMBIENTALI (PROMUOVERE L’ADATTAMENTO AL
CAMBIAMENTO CLIMATICO, LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI)
AZIONI
1. Prevenzione e mitigazione dei rischi e adattamento al cambiamento
climatico
Ridurre il rischio idrogeologico e di erosione costiera e
adattamento al cambiamento climatico
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
38. AZIONI
1. Prevenzione e mitigazione dei rischi e adattamento al cambiamento
climatico
Ridurre il rischio incendi
Ridurre il rischio sismico
Ridurre il rischio vulcanico
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
39. OBIETTIVO TEMATICO 5 - CLIMA E RISCHI AMBIENTALI (PROMUOVERE L’ADATTAMENTO AL
CAMBIAMENTO CLIMATICO, LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI)
AZIONI
2. Prevenzione e mitigazione dei cambiamenti climatici e del rischio di
desertificazione
Contrastare i fenomeni di desertificazione
Aumentare il sequestro di carbonio
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2dicembre 2013
40. VALUTAZIONI - PROSPETTIVE - OPPORTUNITA’
Non è pensabile adottare una
politica energetico-climatica a
livello nazionale senza assegnare
un ruolo da protagonista agli
Enti locali che registrano sui
propri territori il rilascio in
atmosfera di ingenti quantitativi
di CO2.
La riduzione delle emissioni di
gas e quindi la lotta al
cambiamento
climatico,
va
perseguita “con” i territori.
(2008 - del Patto dei Sindaci )
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
41. VALUTAZIONI - PROSPETTIVE - OPPORTUNITA’
L’importanza del Patto dei Sindaci risiede
nel fatto che gli Enti territoriali vanno ad
incidere su settori specifici, quelli del
residenziale, dei trasporti e del terziario,
settori che vengono identificati come “nonETS” cioè al di fuori del sistema di
Emissions Trading – mercato delle
emissioni (che
riguarda invece i grandi
impianti emettitori di CO2).
I settori “non-ETS” sono responsabili di oltre il 50% delle
emissioni a livello europeo e, per la prima volta, con il pacchetto
europeo “Clima ed Energia” (nello specifico attraverso la decisione
406/2009) si affronta in maniera sistematica e vincolante la
riduzione delle emissioni da tali settori.
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
42. VALUTAZIONI - PROSPETTIVE
OPPORTUNITA’
L’inserimento del Patto dei Sindaci nelle politiche climatiche ed energetiche
nazionali sarebbe una logica conseguenza.
Per il momento in Italia non è così: con la revisione del Piano nazionale di
riduzione delle emissioni di gas serra, l’Italia attuerà quanto richiesto dalla
decisione 406/2009 (denominata anche Effort Sharing, ovvero “ripartizione dello
sforzo”).
Tale Piano è in corso di finalizzazione e dopo averne presentato una proposta nel
maggio 2012 all’interno di un’apposita delibera CIPE che lo contiene, dopo oltre
10 mesi tale delibera è stata approvata (in data 8 marzo 2013). Nella proposta
iniziale era stato inserito anche un preciso riferimento al Patto dei Sindaci.
Purtroppo, nella delibera approvata lo scorso 8 marzo il riferimento al Patto dei
Sindaci non compare nel testo del Piano nazionale di riduzione delle emissioni di
gas serra.
Progetto FACTOR20 - “Il ruolo della P.A. e degli enti locali nella riduzione delle emissioni di CO2. Strategie e incentivi.”
Viggiano (PZ) - 2dicembre 2013
43. VALUTAZIONI - PROSPETTIVE
OPPORTUNITA’
Il Patto dei Sindaci va visto come un passaggio
importante verso obiettivi sempre più ambiziosi.
Alcune città lo hanno già capito e con
determinazione si sono lanciate verso la
pianificazione della cosiddetta Smart City.
Anche qui, un maggior coordinamento centrale è
necessario al fine di sostenere i territori e
massimizzare i risultati.
Ogni Comune aderente al Patto dei Sindaci può e
deve
aspirare
a
diventare
una
Smart
City/Municipality, inserita in una Smart
Region.
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Viggiano (PZ) - 2 dicembre 2013
44. Quali priorità per attuare uno sviluppo
sostenibile ?
Quattro richieste
1. deroga al patto di stabilità
Questa azione potrebbe consentire agli enti locali virtuosi di
investire risorse nei settori dello sviluppo sostenibile – in
particolare per investimenti in efficienza energetica e fonti di
energia rinnovabile.
Massima attenzione, ovviamente, andrebbe prestata nello
stabilire i criteri per una tale deroga per non alimentare
inutili sprechi : la verifica del rispetto della spesa dovrà
essere effettuata su un orizzonte pluriennale, in modo che
la maggior spesa di investimento dei primi anni trovi
ammortamento contabile nel risparmio corrente degli anni
successivi.
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45. Quali priorità per attuare uno sviluppo
sostenibile ?
2. consolidamento dello strumento della detrazione
fiscale
Solo con una visione di medio-lungo periodo sullo strumento
delle detrazioni fiscali in tema di sviluppo sostenibile si potrà
sostenere
il mercato e consentire alle imprese una
pianificazione dei costi e degli investimenti.
La recente estensione al 31/12/2013 degli sgravi fiscali,
aumentati al 65% per gli interventi di efficienza e risparmio
energetici, è considerata altamente positiva.
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46. Quali priorità per attuare uno sviluppo
sostenibile ?
3. sviluppo e promozione di un’adeguata campagna
di informazione e formazione a livello nazionale
Gli enti locali e regionali, dovrebbero attuare una campagna
di comunicazione e di informazione che veda coinvolti i
diversi target della società civile (cittadini, imprese,
studenti ecc.) ma, soprattutto, che veda quali promotori i
diversi attori responsabili a livello centrale (ministeri
competenti) che sono gli attori di una nuova “visione” del
governo sui temi dello sviluppo sostenibile.
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47. Quali priorità per attuare uno sviluppo
sostenibile ?
4. semplificazione ed eliminazione delle
lungaggini burocratiche
Occorre la definizione di un quadro normativo
coerente, stabile ed efficace, che sia in grado di
facilitare lo sviluppo della green economy e che
favorisca i processi di semplificazione, evitando
inutili lungaggini e complicazioni burocratiche.
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48. Il modello smart city, il quadro europeo e le
esperienze in atto
Se l’utilizzo delle nuove tecnologie è ciò che caratterizza a livello di
strumenti, il concetto di smart city, sul piano degli obiettivi la
sostenibilità energetica e il tema ambientale sono forse gli
aspetti unificanti di tutte queste visioni.
Le smart cities dovranno contrastare efficacemente le caratteristica
che assumeranno le future città che, secondo le proiezioni
demografiche al 2050, avranno una tale concentrazione della
popolazione mondiale da consumare più del 75% dell'energia
complessiva ed emettere una quantità enorme di anidride
carbonica CO2 e di gas serra.
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49. Il modello smart city, il quadro europeo e le
esperienze in atto
Il quadro di riferimento
1. Lo Strategic Energy Technology Plan (SET Plan) che identifica
le smart cities come una delle sette priorità di investimento assegnando
alla Smart City Industrial Initiative una stima di investimento di 10-12
MLD di euro ( COM(2009) 519).
1. L’Agenda Digitale (COM(2010) 245 del 26 agosto 2010) per cui il
decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 1 marzo
2012, ai
sensi del decreto-legge del 9 febbraio 2012, n. 5 art. 47, istituisce la
Cabina di Regia della Agenda Digitale Italiana (ADI).
In novembre 2012 è stato approvato e lanciato il Joint Programme
Smart Cities che è la rete di ricerca più importante in Europa.
3. Il Covenant of Mayors (Patto dei Sindaci)
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50. Il modello smart city, il quadro europeo e le
esperienze in atto
Il ruolo dello Stato e il bando “Smart cities & communities”
Sino ad oggi è mancato un impulso e una policy generale dello stato sul
tema smart city che veicolasse nel Paese i contenuti della strategia europea
appena sintetizzata.
Durante il governo Monti vi è stata una prima iniziativa, consistente nei
bandi “Smart cities & communities”, del MIUR dotati
complessivamente di circa un miliardo di euro, e articolati in più
Avvisi aperti a imprese, centri di ricerca, consorzi e società consortili,
organismi di ricerca.
Alcuni specifici progetti prototipali sono nati, anche in ragione delle grandi
risorse messe a disposizione dal MIUR, ma non si hanno notizie di città
che abbiano adottato un masterplan di città intelligente, che immagini
una visione sociale, un'architettura informativa, una roadmap di
interventi. Si ravvisano piuttosto lunghe liste di interventi, di piccola
entità, slegati tra loro.
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51. Il modello smart city, il quadro europeo e le
esperienze in atto
Le principali esperienze italiane.
In Italia non esistono ancora casi di città compiutamente smart, anche
se non mancano gli esempi di sperimentazioni interessanti e piuttosto
avanzate.
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52. Il modello smart city, il quadro europeo e le
esperienze in atto
Le principali esperienze italiane.
Genova è partita tra le prime. Ha vinto già
tre bandi europei per un totale di cinque
milioni e mezzo di euro finanziamenti,
utilizzati:
per il progetto di un network elettrico di
riscaldamento e affreddamento;
per la riqualificazione energetica della
diga di Begato (con lo scopo di sottrarre al
degrado il relativo quartiere periferico);
per la creazione di un manuale per
trasformare la città in chiave “smart”.
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53. Il modello smart city, il quadro europeo e le
esperienze in atto
Le principali esperienze italiane.
Torino ha preso l’impegno di ridurre le
emissioni del 40% entro il 2020 e ha creato
la Fondazione Torino Smart city per
presidiare
anche
l’aspetto
della
partecipazione ai bandi europei, aspirando a
veicolare sui progetti cittadini un massimo di
circa 250 milioni di euro. Le risorse sono
necessarie al finanziamento dei vari progetti
ed iniziative in cantiere, incentrate su:
• Le implementazioni tecnologiche e
logistiche volte a migliorare la vita in
città, come l’estensione della banda larga,
• la realizzazione di servizi digitali per
persone e imprese
• la trasformazione dei pali della luce in
“snodi di intelligenza diffusa”.
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54. Il modello smart city, il quadro europeo e le
esperienze in atto
Le principali esperienze italiane.
Bari è un’altra città di punta per
investimenti e vision. L’obiettivo di
Bari è quello di ridurre le emissioni di
almeno il 35% entro il 2020, attuando
78 azioni afferenti a diverse aree
tematiche tra cui:
• il miglioramento dell’efficienza
degli edifici;
• la promozione della mobilità
elettrica;
• la gestione di acqua e rifiuti.
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55. Il modello smart city, il quadro europeo e le
esperienze in atto
Le principali esperienze italiane
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56. Riferimenti
• Allegato al Documento di Economia e Finanza 2013. Relazione del
Ministro dell’Ambiente sullo stato di attuazione degli impegni per
la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (L. 39/2011, art.
2, comma 9)
• Metodi ed Obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 20142020, dicembre 2012
• Camera dei Deputati - VIII Commissione, Seduta del 5 novembre
2013 - Audizione del Ministro per la coesione territoriale Prof.
Carlo Trigilia;
• Rapporto Ambientale Italia 2013 – OCSE;
• IX Rapporto Ispra 2013 - Qualità dell’ambiente urbano;
• Accordo di partenariato– versione in corso d’opera, aprile 2013
• «Europa 2100. Che tempo fa?», Repubblica del 17-11-2013, pagg.
34-35
• «Paesi poveri contro ricchi alla guerra del clima», L’Unità del 1811-2013 pag. 13;
Grazie per l’attenzione !
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