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Donazioni online nelle charity USA1
                                                                    Paolo Magosso



Riassunto
Nelle pagine seguenti si cercheranno di fornire al lettore indicazioni utili su come
migliorare la sezione delle donazioni on-line. Saranno riportate alcune best practice
riguardanti i donation form e verrà analizzato l’utilizzo di strumenti non proprietari e
di non-profit giving platform site a supporto del processo di donazione on-line.



Indice

DONAZIONI ONLINE NELLE CHARITY USA............................................... 1
Donazioni on-line: qual è la situazione attuale ........................................................................................3

Quali sono gli aspetti che aiutano a incrementare il gettito e cosa va evitato?...................................4

Donation form: esempi di best practice ....................................................................................................6

Donation Form: utilizzo di strumenti non proprietari per supportare il processo di donazione
on-line...........................................................................................................................................................15

Non-profit Giving Platform Sites.............................................................................................................24




1
   Questo documento è estratto dalla tesi di laurea magistrale in Teoria e Tecnologia della comunicazione di Paolo
Magosso: "Il Web 2.0 per le organizzazioni non-profit: best practice delle charity statunitensi", Università degli
studi di Milano Bicocca, Relatore: Prof. Roberto Polillo, Contro-relatore: Prof.ssa Alessandra Agostini A.A. 2008
- 2009. Il testo di questo documento è reso disponibile con licenza Creative Commons “attribuzione, non
commerciale, condividi allo stesso modo”: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/legalcode. La
licenza non si estende alle immagini (screen shot dei siti Web citati, e altro), i cui diritti sono in capo ai rispettivi
proprietari.




                                                                                1
Secondo uno studio sulle donazioni on-line condotto da Target Analytics (Blackbaud
Company), società dedicata alla ricerca e alla consulenza per il mondo del non-profit
statunitense, entro il 2020 la maggior parte delle donazioni verrà effettuata
utilizzando la Rete.2 Questo dato viene condiviso e riportato anche da uno studio
sull’usabilità delle donazioni on-line condotto da J. Nielsen e dal suo team. 3 I siti web
delle charity devono essere pronti a questo.
Il canale delle donazioni on-line deve comunque essere una parte ben integrata
dell’intero programma di marketing della charity. Infatti, secondo lo studio sulle
donazioni on-line di Target Analytics, per molte organizzazioni una porzione
rilevante di donatori migra su canali tradizionali (ad esempio la posta o i bonifici
bancari) per effettuare le donazioni. Ciò riguarda in misura maggiore i nuovi donatori
acquisiti tramite il sito web istituzionale della charity che, già a partire dall’anno
successivo a quello della prima donazione on-line, migrano su canali più tradizionali
per effettuare le donazioni successive. Sempre secondo lo studio in questione, coloro
che effettuano donazioni tramite canali off-line raramente decidono di cambiare
metodo rivolgendosi a quello on-line.4
Questo processo migratorio del donatore, che passa dall’utilizzo del canale on-line
alle modalità off-line, deve essere tenuto in considerazione dalla charity, adottando un
programma di marketing che offra ambedue le possibilità per la raccolta fondi. Ma se
le previsioni del report sulle donazioni on-line di Target Analytics si riveleranno
esatte, e quindi col passare degli anni assisteremo a un cambiamento dei canali
utilizzati per sostenere il mondo del non-profit, le charity, e in particolare i loro siti
web e la loro presenza generale in Rete, dovranno sostenere tale cambiamento
adottando prassi di progettazione adeguate che consentano all’utente di effettuare
donazioni on-line in modo semplice e rapido, fornendo la sicurezza e la garanzia che i
soldi donati saranno spesi per sostenere il lavoro dell’organizzazione.
Nei paragrafi successivi, oltre a vedere alcuni numeri sulla situazione attuale delle
donazioni on-line, saranno analizzati gli aspetti che caratterizzano un sito donor-

2
    Flannery H., Harris R., Rhine C., donorCentricsTM Internet Giving Benchmarking Analysis, 2008.
3
  Per informazioni più dettagliate sullo studio di Nielsen consultare: J. Estes, J. Nielsen, Donation usability, 58
Guidlines for Improving the Donation Process and the Usability of Essential Information on Charity and
Non.Profit Websites (p. 5). Il report è disponibile in versione scaricabile (a pagamento) su
www.nngroup.com/reports/donations.
4
  H. Flannery, R. Harris, C. Rhine, Op. cit., pp. 10-sg.




                                                          2
friendly e saranno riportati degli esempi di donation form che possono essere
considerati best practice del panorama statunitense odierno.



Donazioni on-line: qual è la situazione attuale

Giving USA, fondazione per la ricerca e la sensibilizzazione riguardante il mondo del
non-profit e della responsabilità sociale, ha stimato che nel 2008 le donazioni alle
charity statunitensi hanno raggiunto la cifra di 307.65 miliardi di dollari. Di questi
soldi circa $ 15 miliardi sono stati destinati alle organizzazioni non-profit attraverso
donazioni on-line. Tale somma di denaro, rappresenta il 5% del totale delle donazioni
e, rispetto agli anni precedenti, si riscontra una crescita continua e stabile, nonostante
non vi siano state emergenze di grande rilievo. Infatti, tra il 2005 e il 2006 la vistosa
crescita dell’entrate derivanti dalle transazioni on-line può essere riconducibile ai
disastri che si sono verificati in quegli anni (lo tsunami dell’Oceano Indiano della fine
del 2004 e l’uragano abbattutosi su New Orleans nel 2005). Rispetto al 2007 le
donazioni on-line hanno subito una crescita di circa il 44%.5
I dati sulla raccolta di fondi on-line per il primo trimestre 2009 evidenziano che la
raccolta di denaro è aumentata di circa il 68% rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente.6 Questo elemento dimostra che la raccolta di fondi è in continua ascesa
anche a dispetto della crisi economica che ha colpito il Mondo intero.
I dati sulle caratteristiche dei donatori on-line riportano che questi sono più giovani e
hanno un reddito superiore rispetto a chi utilizza canali più tradizionali (ad esempio la
posta) per destinare soldi al mondo del non-profit. Inoltre, i donatori on-line
effettuano transazioni di importo superiore rispetto a chi si serve di canali
tradizionali, ma il tasso di ripetitività del gesto è molto limitato. Quindi, il fatto che
l’importo delle donazioni on-line sia superiore rispetto a quelle effettuate tramite
circuiti tradizionali è da imputare alla scarsa ripetitività che caratterizza il gesto. Al
tempo stesso, non ripetere la donazione nel tempo potrebbe rappresentare la volontà
da parte dei donatori on-line di differenziare i destinatari del gesto.

5
  Per maggiori informazioni circa le statistiche riguardanti le donazioni alle charity statunitensi dell’anno 2008
consultare il sito web http://tinyurl.com/kso9op.
6
  Dati provenienti dall’analisi di circa 2.000 organizzazioni non-profit statunitensi che utilizzano i servizi di
Blackboud.




                                                          3
Quali sono gli aspetti che aiutano a incrementare il gettito e
cosa va evitato?

Non è sufficiente dare la possibilità all’utente di effettuare donazioni on-line. Oltre ad
implementare questa sezione, il sito web istituzionale di una charity deve fornire
all’utente tutte quelle informazioni che possono aiutarlo a scegliere di destinare i
propri soldi all’organizzazione in questione. Per far sì che ciò accada, è necessario
adottare alcuni accorgimenti sin dalle fasi iniziali di progettazione del sito web, in
modo tale da rendere lo spazio in Rete donor-friendly.
Un utente che decide di donare i propri soldi on-line vuole sicuramente venire a
conoscenza di alcune informazioni basilari sul possibile destinatario della sua
transazione. Queste devono essere fornite dal sito web in modo chiaro e senza
sottoporre l’utente a un’estenuante ricerca di informazioni che vada oltre i suoi
obbiettivi. Quali sono dunque le informazioni che devono essere messe a disposizione
dell’utente? Senz’altro, dovendo decidere se effettuare o meno la donazione per
un’organizzazione, il visitatore vorrà conoscere qual è la missione della charity, quali
sono i suoi obbiettivi e in che modo si adopera per il loro raggiungimento. Oltre a
questo è doveroso mostrare all’utente in che modo l’organizzazione utilizza i proventi
delle donazioni. Per farlo, è possibile e utile, utilizzare dei grafici che riassumano in
che maniera sono utilizzati i fondi, ad esempio: quanti soldi sono spesi per
l’amministrazione della charity e quanti invece vengono destinati ai programmi
d’intervento?
Lo scopo del sito deve essere quello di informare l’utente a proposito del lavoro della
charity e non di vendere il prodotto donazione. Sono gli argomenti messi a
disposizione che devono persuadere l’utente a effettuare la transazione.
Come già accennato, le informazioni devono essere immediatamente reperibili
all’interno del sito. Per un approfondimento di come dovrebbero essere organizzati e
presentati i contenuti all’interno del sito web di una charity, si invita il lettore a
consultare il capitolo 3 dedicato alle best practice delle singole sezioni.
Gli aspetti appena discussi possono aiutare la charity a informare meglio l’utente e
quindi a reperire con maggior probabilità fondi derivanti dalle donazioni on-line. Ve
ne sono altri invece che è bene evitare per non incorrere in un’esperienza di
navigazione frustrante che porterà l’utente ad allontanarsi dal sito e, di conseguenza,



                                            4
dall’obbiettivo di effettuare una donazione. I fattori che possono determinare questo
tipo di comportamento da parte dei visitatori sono inerenti all’usabilità generale del
sito web, alla presentazione dei contenuti che segue uno stile adeguato al Web e
all’usabilità del processo di donazione on-line.
Jakob Nielsen e il suo team di lavoro hanno analizzato molte delle questioni sin qui
descritte. Ciò che è emerso dallo studio è che solamente il 43% dei siti presi in esame
forniva all’utente le informazioni basilari sulla charity (ambito di intervento, mission,
vision, ecc.) e addirittura solo il 4% riportava cifre sull’utilizzo dei fondi raccolti.
Secondo lo studio, proporre un’esperienza di navigazione attenta ai problemi di
usabilità potrebbe far aumentare di circa il 10% il quantitativo di denaro raccolto
tramite la donazioni on-line.7
Una volta che l’utente ha deciso di effettuare la donazione, questo deve trovare la
sezione in modo facile e intuitivo. Per rendere tale il processo di ritrovamento è
necessario predisporre, per ogni percorso di navigazione all’interno del sito, un
pulsante che riporti un label chiaro (le charity statunitensi utilizzano in larga misura
l’etichetta “donate”) e che colleghi direttamente l’utente alla sezione delle donazioni
on-line.
Riassumendo quanto detto nel corso di questo paragrafo ecco quali sono i fattori che
possono determinare un aumento delle donazioni on-line:
    1. Fornire all’utente tutte le informazioni necessarie per comprendere appieno il
         lavoro svolto dalla charity;
    2. Informare l’utenza del sito su come sono spesi i soldi raccolti dalla charity;
    3. Presentare i contenuti in maniera funzionale al canale di comunicazione
         utilizzato, ovvero il sito web;
    4. Fare in modo che la sezione del sito dedicata alle donazioni sia facilmente
         reperibile.




7
 Per informazioni più dettagliate sullu studio di Nielsen consultare: J. Estes, J. Nielsen, Donation usability, 58
Guidelines for Improving the Donation Process and the Usability of Essential Information on Charity and
Non.Profit Websites. Il report è disponibile in versione scaricabile (a pagamento) su
www.nngroup.com/reports/donations.




                                                        5
Donation form: esempi di best practice

Il form per la donazione on-line ricopre un ruolo molto importante per la conclusione
della transazione, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello
dell’esperienza utente. Una volta presa la decisione di effettuare la donazione
attraverso il sito web, il visitatore deve trovarsi davanti a un modulo che sia il più
possibile simile a quelli che ha già probabilmente utilizzato in transazioni on-line.
Innanzitutto, è bene prevedere un donation form che non chieda all’utente più di
quanto è necessario. Questo vuol dire che le informazioni non funzionali alla corretta
conclusione del processo di transazione on-line non vanno chieste. Domande quali
“come sei venuto a conoscenza della nostra charity?” piuttosto che “cosa ne pensi di
questo tema?” non vanno proposte all’interno del form. Le informazioni richieste
devono essere motivate dalla necessità di concludere la transazione in modo sicuro e
rapido. I dati inserititi devono riguardare: l’importo della donazione, l’intestatario
della fattura virtuale, l’indirizzo a cui recapitare il conto. Una transazione che utilizza
un form di questo tipo può prevedere due soli step: inserimento dati e conferma
dell’avvenuta donazione.
Alcune charity statunitensi hanno sviluppato il processo di donazione on-line attorno
alla metafora del carrello della spesa. Questa scelta è da ritenersi adeguata se i soldi
donati dall’utente servono realmente per acquistare oggetti fisici. In questo caso,
proporre una transazione che rispecchi quelle dei siti di e-commerce è consigliabile e
corretto poiché, probabilmente, l’utente che decide di servirsi di un sistema per le
donazioni on-line, ha già familiarità con i processi di acquisto in Internet e in generale
con le transazioni web. Nel caso in cui la donazione non comporti alcun tipo di
acquisto reale è meglio non servirsi del carrello. Nel seguito del paragrafo verranno
proposti alcuni esempi di charity che utilizzano lo shopping cart coerentemente alle
alternative di donazione offerte all’utenza.
Molte charity mettono a disposizione dei donatori la possibilità di sostenere progetti
differenti. In questo è caso la scelta del programma da sostenere dovrebbe essere
offerta all’utente prima della compilazione del form per la donazione, in modo tale da
non generare nel donatore sentimenti di confusione circa quello che sta facendo.
Tornando al donation form, è necessario che questo preveda possibili errori da parte
dell’utente e che lo aiuti a correggerli. Prevedere e correggere sono due concetti



                                               6
differenti. Nel primo caso significa fare in modo che l’utente non possa fraintendere
come compilare un determinato campo. Per quel che riguarda la correzione
dell’errore utente si intende la messa in evidenza dei campi non compilati
correttamente attraverso segnali facilmente riconoscibili.
Inoltre, nel caso in cui sia richiesto all’utente l’inserimento di alcuni dati sensibili,
quali ad esempio un recapito telefonico o un indirizzo e-mail, è necessario che sia
contenuta all’interno del form una breve spiegazione circa l’utilizzo di queste
informazioni.
Una volta terminata la transazione on-line, il sistema dovrebbe fornire all’utente un
messaggio di conferma della riuscita dell’operazione.
Queste indicazioni possono essere seguite se si utilizza un sistema per le donazioni
on-line proprietario. Questo può richiedere costi e competenze che possono non
essere a disposizione di tutte le organizzazioni non-profit, soprattutto di quelle più
piccole che probabilmente si trovano ad operare in condizioni economiche ristrette.




                                           7
Esempi di best practice di donation form e sezioni dedicate al sostegno
economico delle charity statunitensi
Charity: Greenpeace USA
Website: www.greenpeace.org/usa




Il form per le donazioni on-line proposto da Greenpeace USA consente all’utente di
scegliere la frequenza con cui sostenere la charity: monthly supporter (donazione
mensile) o single donation (donazione singola). La quantità di denaro che si vuole
destinare all’organizzazione può essere scelta tra le alternative proposte o inserita
manualmente dall’utente.
Greenpeace USA mette a disposizione diversi canali di pagamento legati alla
tipologia del circuito creditizio utilizzato dall’utente.




                                             8
Le caselle sono etichettate in maniera chiara e le informazioni richieste sono coerenti
con il processo di donazione.


Charity: American Red Cross
Website: www.redcross.org




American Red Cross fornisce all’utente la possibilità di scegliere a quale causa
destinare il suo denaro. Ogni programma d’aiuto è spiegato attraverso poche righe
esaurienti. Una volta effettuata la scelta, il form che si presenta all’utente consente di
completare la donazione sulla stessa pagina. Quindi, anche in questo caso, i passaggi
utili a completare la donazione on-line sono solo due.




                                            9
Charity: Kiva
Website: www.kiva.org


Kiva è un’organizzazione non-profit che consente di effettuare micro-prestiti a piccoli
imprenditori di paesi in via di sviluppo. Sin dalla sua home page è presentata una
sorta di galleria che consente all’utente di visionare e scegliere i progetti che si
possono sostenere. Visto che ogni prestito è destinato ad una persona fisica, ogni
descrizione del programma imprenditoriale che è possibile sostenere è accompagnata
da una fotografia della persona che si andrà ad aiutare.




                                          10
Charity: The Heifer International
Website: www.heifer.org


Sul sito di Heifer International l’utente può effettuare una donazione on-line classica
oppure destinare un regalo fisico a comunità di persone che si trovano in condizioni
di povertà.




Nella sezione “gift catalog” del sito si sceglie il regalo. Una volta effettuata la scelta,
il donatore viene indirizzato a una pagina dove, oltre alla spiegazione di come il
regalo sarà utilizzato dal destinatario, potrà scegliere se acquistarlo da solo o
condividere la spesa insieme ad altri donatori.
Per la donazione viene utilizzata la metafora del carrello della spesa. Questa scelta ha
senso poiché attraverso il processo di donazione on-line viene realmente acquistato
un oggetto fisico.




                                            11
Una volta scelto un articolo, se l’utente lo desidera può continuare la sua spesa di
beneficenza virtuale e aggiungere altri articoli al carrello. Il sistema mette a
disposizione anche la possibilità di rivedere la propria scelta. Questa caratteristica è
importante poiché l’errore dell’utente è sempre dietro l’angolo.




                                          12
La transazione è simile a quella utilizzata dai siti di e-commerce ed è adeguata poiché
l’utente acquista realmente qualcosa. Quindi in questo caso il processo di donazione
che utilizza il carrello della spesa per supportare la transazione ha senso.


Charity: World Vision
Website: www.worldvision.org


World Vision, attraverso il proprio sito web istituzionale, mette a disposizione
dell’utenza diversi modi di sostenere la charity e una sezione del sito con menu
dedicato. Di seguito vedremo due esempi: il primo riguarda l’utilizzo della metafora
dello shopping cart, il secondo riguarda la possibilità di utilizzare un motore di
ricerca interno al sito per cercare un determinato profilo di bambino da aiutare (a
seconda della sua età, del genere, ecc.).




Scegliendo di donare un regalo presente nel “gift catalog”, all’utente si presenta il
tipico esempio di transazione basata sul metodo del carrello della spesa. In questo
caso, oltre alla possibilità di inserire o rimuovere gli oggetti scelti, l’utente può
aggiungervi anche un'altra tipologia di donazione, che può comodamente scegliere tra
i tre box sottostanti al form di riepilogo.




                                              13
Lo screenshot riportato in questa pagina rappresenta la sezione “sponsor a child” del
sito di World Vision. Qui l’utente può fare una ricerca del bambino a cui desidera
donare il proprio denaro. Questa è basata su parametri come età, sesso, paese di
provenienza e, purtroppo, dalla affezione o meno del virus del HIV. Per ogni bimbo
esiste un profilo con informazioni personali dettagliate che raccontano all’utente la
storia del bambino e come verrà utilizzato il denaro donato.
Tutte queste informazioni, messe a disposizione dal sistema di World Vision sono
molto utili poiché, oltre a informare in maniera dettagliata l’utente su cosa fa
l’organizzazione e su come verrà utilizzata la sua donazione, riescono a costituire un
contatto diretto (anche se virtuale) con il bambino che si andrà ad aiutare.




                                           14
Donation Form: utilizzo di strumenti non proprietari per
supportare il processo di donazione on-line

Implementare un sistema ad hoc per le donazioni on-line può richiedere risorse
ingenti sia dal punto di vista economico che tecnico.
L’ambiente del Web 2.0 mette a disposizione diversi strumenti che consentono alle
charity di utilizzare sistemi non proprietari gratuiti per le transazioni. L’utilizzo di
questi comporta simultaneamente dei vantaggi e degli svantaggi. I pro sono dovuti al
fatto che, per essere utilizzati, questi sistemi non necessitano né di particolari
competenze tecniche né di investimenti economici rilevanti. I contro riguardano
invece l’usabilità del sistema. Infatti, secondo Nielsen, utilizzando strumenti non
proprietari, come Google Checkout e PayPal non è possibile avere alcun controllo
sull’usabilità del processo. Inoltre, l’utente viene allontanato dal sito della Charity e
questo può creare in lui un senso di disorientamento.8
Ho deciso di includere questi strumenti poichè, secondo la mia opinione, i pro nel
loro utilizzo possono compensare i contro e sono adatti a supportare la presenza sul
Web di quelle organizzazioni non-profit che non possono permettersi di investire, sia
dal punto di vista economico che da quello delle competenze necessarie, ingenti
risorse nel concepimento di un sistema per le transazioni on-line proprietario.
Nel seguito di questo paragrafo saranno proposti degli esempi di siti di charity che
utilizzano gli strumenti per le transazioni on-line messi a disposizione da Google,
PayPal e Amazon Payments.

Google Checkout
Questo servizio dedicato alla gestione e al supporto delle transazioni on-line è stato
implementato da Google e messo a disposizione, inizialmente solo per gli Stati Uniti,
nel Giugno 2006. Gli utenti, per usufruire dei servizi forniti da questo sistema devono
possedere un account Google. Oltre alle informazioni personali, per utilizzare il
servizio, è necessario registrare un carta di credito. Una volta registrata, l’utente potrà
completare transazioni on-line con un solo clic.
Google Checkout, oltre ad essere utile per la gestione di transazioni commerciali on-
line, può essere utilizzato anche dal mondo del non-profit. Infatti, esiste una sezione

8
    Per maggiori informazioni circa la visione di Nielsen consultare J. Estes, J. Nielsen, Op. cit., pp. 88-89.




                                                           15
apposita del sistema dedicata alle charity (Google Checkout For Non-Profits), tramite
la quale è possibile gestire le donazioni on-line. Attualmente Google Checkout è
utilizzabile solo dalle charity americane e da quelle del Regno Unito.9
La gestione delle donazioni da parte del sistema di Google non è gratuita. Infatti, ogni
transazione è sottoposta a tasse di commissione variabili. I costi del servizio sono
riportati nella Tabella 6.1.
Tabella 6.1


              Saldo totale dei movimenti                              Costi per transazione
              gestiti da Google Checkout
                        Meno di $3,000                                       2.9% + $0.30
                     $3,000 - $9,999.99                                      2.5% + $0.30
                    $10,000 - $99,999.99                                     2.2% + $0.30
                      $100,000 or more                                       1.9% + $0.30


Le cifre, riportate nella tabella sovrastante, indicano che il sistema di Google trattiene
per ogni donazione $0.30, più una percentuale che varia a seconda dell’ammontare
mensile delle transazioni gestite dal sistema.
Per questioni di correttezza e trasparenza nei confronti del donatore, l’utente
dovrebbe essere reso consapevole dei costi del servizio. Inoltre, le organizzazioni che
utilizzano Google Checkout per supportare i processi di donazione on-line,
dovrebbero fornire indicazioni all’utenza circa la necessità di possedere un account
Google per poter portare a termine la transazione a favore della charity.
Vediamo ora l’esempio di un’organizzazione che utilizza questo strumento per
supportare la funzionalità delle donazioni on-line del proprio sito.




9
    Per ottenere informazioni più dettagliate visitare: http://checkout.google.com/seller/npo/.




                                                           16
Charity: Nancy Davis Foundation for Multiple Sclerosis
Website: www.erasemes.org




Nella sezione del sito dedicata alle donazioni on-line è presente un campo di
inserimento in cui l’utente può digitare la cifra che intende destinare alla charity e
fare il checkout della transazione cliccando il pulsante “Donate”. Il fatto che il
sistema che gestisce le transazioni sia fornito da Google risulta chiaro grazie al logo
dell’azienda statunitense posto al di sotto del pulsante per la donazione.
Una volta inserito l’importo, l’utente viene collegato alla pagina di Google, dedicata
alla transazione, nella quale può completare la donazione on-line. Il punto critico
nell’utilizzo di questo sistema è che se l’utente non possiede un account Google è
costretto a registrarsi per portare a termine il processo. Come accennato nelle righe
precedenti, il sito della charity dovrebbe spiegare all’utente che per portare a termine
la donazione on-line è necessario possedere un account Google. Purtroppo, il fornire
questo tipo di informazione non è una tendenza diffusa tra le charity che utilizzano il
sistema di Google a supporto del processo di donazione on-line.




                                           17
Ecco come si presenta il form per le donazioni offerto da Google Checkout:




Nel caso si utilizzino sistemi di terzi per gestire processi monetari sul proprio sito
web è necessario dirlo in maniera chiara all’utente, in modo tale che non si verifichi
un’esperienza di navigazione disorientante che porti l’utente ad allontanarsi dal sito e
a non concludere la transazione on-line.




                                           18
PayPal
Questo servizio consente agli utenti internet di effettuare pagamenti e trasferimenti di
denaro on-line, sostituendo così i tradizionali metodi di pagamento cartacei.
Se si desidera eseguire transazioni utilizzando PayPal è necessario aprire un account
presso il sito del fornitore del servizio (www.paypal.com). Attraverso questo
processo il sistema assocerà all’indirizzo e-mail specificato un conto on-line.
Il denaro derivante dalle transazioni on-line, accumulato sul conte virtuale PayPal è
trasferibile su un conto corrente, su una carta di credito o su una carta prepagata.
Una sezione dedicata del sito PayPal permette all’utente di creare ed esportare dei
widget che collegano il proprio sito web a PayPal. Le pagine dedicate ai movimenti di
denaro sono poi gestite interamente da PayPal.
Come per Google Checkout, il servizio è implementabile dalle organizzazioni non-
profit ed è sottoposto a commissioni di transazione. Infatti, per le charity il cui
volume di donazioni on-line mensile supera la quota di $100.000, il servizio trattiene
per ogni transazione $0.30 più il 1,9%. Per le organizzazioni che non superano la
quota dei $100.000 provenienti dalle donazioni on-line la cifra trattenuta è di $0.30
più il 2,2% per ogni transazione.10
Vediamo un esempio di una charity che utilizza PayPal per gestire il processo di
donazione on-line.




10
  Per un riscontro dei dati riportati si invita il lettore a consultare la sezione del sito web di PayPal dedicata alle
commissioni di transazione su www.paypal.com/nonprofit. Dati aggiornati a Dicembre 2009.




                                                         19
Charity: Sea Coast Family Food Pantry
Website: seacoastfamilyfoodpantry.org


Questa charity utilizza PayPal come sistema per la gestione delle transazioni on-line.
Nella sezione del sito per le donazioni on-line, l’utente incontra un pulsante “donate”
ma non trova alcun avvertimento circa l’utilizzo di un sistema esterno al sito per la
gestione delle donazioni.
La pagina PayPal dedicata al completamento della transazione consente all’utente di
portare a termine l’obbiettivo anche se non ha un account PayPal. Infatti, il donatore
può decidere se fare il login o completare il pagamento usando una carta di credito.
Scegliendo quest’ultima opzione è necessario compilare un form i cui campi di
inserimento sono chiari e vanno dritti al punto.




                                          20
Una volta compilate le caselle necessarie al completamento della transazione, il
sistema offre all’utente la possibilità di rivedere la propria donazione ed
eventualmente correggerla.

PayPal & Google Checkout
Di seguito l’esempio di una charity che utilizza ambedue gli strumenti analizzati.


Charity: Action Against Hunger
Website: www.actionagainsthunger.org


La charity mette a disposizione dell’utente diversi canali tramite cui eseguire
donazioni on-line. Oltre alla possibilità di utilizzare un canale proprietario,
l’organizzazione propone al donatore anche l’utilizzo dei canali PayPal e Google
Checkout.
Di seguito è proposto uno screenshot della sezione dedicata alle donazioni on-line del
sito di Action Against Hunger.




                                          21
Oltre ai pulsanti per le donazioni, è interessante notare le informazioni che sono
proposte all’utente in questa pagina. Infatti, la charity riporta in maniera visibile la
percentuale di fondi destinata ai programmi e propone anche una rassegna delle
watchdog organization (organizzazioni statunitensi preposte a valutare il lavoro e
l’utilizzo dei fondi da parte delle charity americane) che seguono il lavoro della
charity. Mostrare queste informazioni all’utente può essere utile al fine di accrescere
la reputazione e la fiducia nei confronti dell’organizzazione e aumentare la
probabilità che si concretizzi la donazione.

Amazon Payments
Questo servizio è fornito da Amazon e consente agli utenti che hanno un account sul
sito di e-commerce di effettuare transazioni in Rete utilizzando le credenziali del
proprio account Amazon. Questo, come i servizi visti in precedenza, consente di
effettuare pagamenti on-line con pochi clic, grazie ai dati forniti al momento della
registrazione sul sito.
Il servizio, oltre a rivolgersi al mondo commerciale, si rivolge anche al mondo del
non-profit statunitense e consente alle organizzazioni di creare button per le
donazioni on-line da utilizzare sul sito web della charity. Oltre a questo, la charity
può definire soglie minime e massime per le donazioni e impostare strumenti di
donazione ricorrenti.11
Come per i servizi di gestione delle transazioni visti in precedenza, anche Amazon
Payments apporta delle commissioni di transazione. Per le transazioni che superano i
$10 viene trattenuto dall’importo della donazione il 2,9% più $0.30. Oltre a questo
profilo di tassazione Amazon Payments propone anche degli sconti:
     •   se il volume delle transazioni mensile della charity è compreso tra i $3.000 -
         $4.000 viene trattenuto il 2.5% più $0.30;
     •   se è compreso tra $10.000 e $100.000 viene trattenuto il 2.2% più $0.30;
     •   se il volume supera i $100.000 mensili viene trattenuto 1.9% più $0.30.
Come per i servizi di pagamento visti in precedenza, per un rapporto corretto e
trasparente, l’utente andrebbe informato circa i costi di servizio che dovranno essere
sostenuti dalla sua donazione on-line.

11
  Per un maggior approfondimento circa le caratteristiche e le condizioni di utilizzo del servizio visitare:
www.amazon.com/b?ie=UTF8&node=2232647011




                                                    22
Charity: Children’s Miracle Network
Website: www.childrensmiraclenetwork.org


La mission della charity è quella di raccogliere fondi per gli ospedali e fondazioni
dedicate alle cure mediche dei bambini.
Il sito web dell’organizzazione mette a disposizione diversi modi per effettuare una
donazione tra i quali Amazon Payments.




Il servizio di Amazon è simile ai due visti precedentemente. Il punto debole, come del
resto per Google Checkout, è che se l’utente non possiede un account è costretto a
registrarsi per eseguire la donazione. Le potenzialità legate all’utilizzo di questo
servizio riguardano invece la diffusione elevata dell’uso di Amazon.com negli USA.




                                          23
Non-profit Giving Platform Sites

Questi siti sono delle piattaforme tramite le quali l’utente può destinare la propria
donazione alle charity che fanno parte del network. I costi delle transazioni che le
organizzazioni non-profit devono sostenere differiscono a seconda del portale
utilizzato dalla charity.
La piattaforma leader per la fornitura di questo servizio è Network For Good
(www1.networkforgood.org). Questo portale nel 2009 ha raccolto oltre 300 milioni di
dollari e attualmente serve 50 mila organizzazioni non-profit USA.
I servizi offerti alle charity sono diversi, vanno dall’aiuto per pubblicizzare la propria
raccolta fondi all’organizzazione della newsletter, e vengono forniti a fronte del
pagamento di una quota di iscrizione e di una quota di associazione mensile.12 Oltre a
tali quote, per ogni transazione effettuata mediante carta di credito viene trattenuto il
3% dei soldi destinati alla charity.
Ciò che viene offerto a chi desidera fare una donazione on-line è la possibilità di
visionare diverse charity direttamente sul sito, senza andare a visitare tutti i siti web.
Oltre a Network For Good un altro sito leader nell’offrire questo tipo di soluzione è
Razoo (www.razoo.com). Questo portale è anch’esso specializzato nel reperimento di
denaro per le organizzazioni non-profit. Il funzionamento è pressoché simile al
network precedente. Ciò che invece differisce è il fatto che le donazioni, effettuate
dall’utenza del sito, vengono destinate per intero alle charity iscritte. Per far in modo
che ciò avvenga, e alleggerire dunque i costi di gestione, Razoo collabora con
Network For Good e utilizza i fondi messi a disposizione dai partner commerciali e
dai fondatori del servizio.13
Nelle pagine seguenti sono proposti gli screenshot riguardanti i network per le
donazioni appena citati.




12
   Per maggiori informazioni circa i termini e le condizioni del servizio per le organizzazioni non profit visitare:
https://npo.networkforgood.org/Register/
13
    Per maggiori informazioni si invita il lettore a visitare la pagina “how donation works” di razoo.com,
www.razoo.com/p/nonprofits_how_donations_work




                                                        24
La pagina iniziale di Network For Good fa capire subito all’utente di cosa si occupa il
sito e cosa fa l’organizzazione. Lo scopo è quello di raccogliere denaro per altre
charity. Per farlo, mette a disposizione degli utenti un motore di ricerca dedicato al
ritrovamento dell’organizzazione non-profit desiderata.
Il menu principale del sito indica tre voci principali che rappresentano i tre tipi di
utenza che il servizio si propone di incontrare.




                                           25
La home page di Razoo consente all’utente di capire rapidamente gli scopi del sito.
Ai visitatori è offerto anche un motore di ricerca delle organizzazioni non-profit che
utilizzano il servizio offerto da Razoo.
Scorrendo verticalmente la home page, l’utente trova dei box che gli consentono di
accedere direttamente alle funzioni necessarie per utilizzare il servizio. Interessante la
possibilità di indire una nuova raccolta fondi fornita agli utenti singoli.




                                            26

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Donazioni online nelle charities usa

  • 1. Donazioni online nelle charity USA1 Paolo Magosso Riassunto Nelle pagine seguenti si cercheranno di fornire al lettore indicazioni utili su come migliorare la sezione delle donazioni on-line. Saranno riportate alcune best practice riguardanti i donation form e verrà analizzato l’utilizzo di strumenti non proprietari e di non-profit giving platform site a supporto del processo di donazione on-line. Indice DONAZIONI ONLINE NELLE CHARITY USA............................................... 1 Donazioni on-line: qual è la situazione attuale ........................................................................................3 Quali sono gli aspetti che aiutano a incrementare il gettito e cosa va evitato?...................................4 Donation form: esempi di best practice ....................................................................................................6 Donation Form: utilizzo di strumenti non proprietari per supportare il processo di donazione on-line...........................................................................................................................................................15 Non-profit Giving Platform Sites.............................................................................................................24 1 Questo documento è estratto dalla tesi di laurea magistrale in Teoria e Tecnologia della comunicazione di Paolo Magosso: "Il Web 2.0 per le organizzazioni non-profit: best practice delle charity statunitensi", Università degli studi di Milano Bicocca, Relatore: Prof. Roberto Polillo, Contro-relatore: Prof.ssa Alessandra Agostini A.A. 2008 - 2009. Il testo di questo documento è reso disponibile con licenza Creative Commons “attribuzione, non commerciale, condividi allo stesso modo”: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/legalcode. La licenza non si estende alle immagini (screen shot dei siti Web citati, e altro), i cui diritti sono in capo ai rispettivi proprietari. 1
  • 2. Secondo uno studio sulle donazioni on-line condotto da Target Analytics (Blackbaud Company), società dedicata alla ricerca e alla consulenza per il mondo del non-profit statunitense, entro il 2020 la maggior parte delle donazioni verrà effettuata utilizzando la Rete.2 Questo dato viene condiviso e riportato anche da uno studio sull’usabilità delle donazioni on-line condotto da J. Nielsen e dal suo team. 3 I siti web delle charity devono essere pronti a questo. Il canale delle donazioni on-line deve comunque essere una parte ben integrata dell’intero programma di marketing della charity. Infatti, secondo lo studio sulle donazioni on-line di Target Analytics, per molte organizzazioni una porzione rilevante di donatori migra su canali tradizionali (ad esempio la posta o i bonifici bancari) per effettuare le donazioni. Ciò riguarda in misura maggiore i nuovi donatori acquisiti tramite il sito web istituzionale della charity che, già a partire dall’anno successivo a quello della prima donazione on-line, migrano su canali più tradizionali per effettuare le donazioni successive. Sempre secondo lo studio in questione, coloro che effettuano donazioni tramite canali off-line raramente decidono di cambiare metodo rivolgendosi a quello on-line.4 Questo processo migratorio del donatore, che passa dall’utilizzo del canale on-line alle modalità off-line, deve essere tenuto in considerazione dalla charity, adottando un programma di marketing che offra ambedue le possibilità per la raccolta fondi. Ma se le previsioni del report sulle donazioni on-line di Target Analytics si riveleranno esatte, e quindi col passare degli anni assisteremo a un cambiamento dei canali utilizzati per sostenere il mondo del non-profit, le charity, e in particolare i loro siti web e la loro presenza generale in Rete, dovranno sostenere tale cambiamento adottando prassi di progettazione adeguate che consentano all’utente di effettuare donazioni on-line in modo semplice e rapido, fornendo la sicurezza e la garanzia che i soldi donati saranno spesi per sostenere il lavoro dell’organizzazione. Nei paragrafi successivi, oltre a vedere alcuni numeri sulla situazione attuale delle donazioni on-line, saranno analizzati gli aspetti che caratterizzano un sito donor- 2 Flannery H., Harris R., Rhine C., donorCentricsTM Internet Giving Benchmarking Analysis, 2008. 3 Per informazioni più dettagliate sullo studio di Nielsen consultare: J. Estes, J. Nielsen, Donation usability, 58 Guidlines for Improving the Donation Process and the Usability of Essential Information on Charity and Non.Profit Websites (p. 5). Il report è disponibile in versione scaricabile (a pagamento) su www.nngroup.com/reports/donations. 4 H. Flannery, R. Harris, C. Rhine, Op. cit., pp. 10-sg. 2
  • 3. friendly e saranno riportati degli esempi di donation form che possono essere considerati best practice del panorama statunitense odierno. Donazioni on-line: qual è la situazione attuale Giving USA, fondazione per la ricerca e la sensibilizzazione riguardante il mondo del non-profit e della responsabilità sociale, ha stimato che nel 2008 le donazioni alle charity statunitensi hanno raggiunto la cifra di 307.65 miliardi di dollari. Di questi soldi circa $ 15 miliardi sono stati destinati alle organizzazioni non-profit attraverso donazioni on-line. Tale somma di denaro, rappresenta il 5% del totale delle donazioni e, rispetto agli anni precedenti, si riscontra una crescita continua e stabile, nonostante non vi siano state emergenze di grande rilievo. Infatti, tra il 2005 e il 2006 la vistosa crescita dell’entrate derivanti dalle transazioni on-line può essere riconducibile ai disastri che si sono verificati in quegli anni (lo tsunami dell’Oceano Indiano della fine del 2004 e l’uragano abbattutosi su New Orleans nel 2005). Rispetto al 2007 le donazioni on-line hanno subito una crescita di circa il 44%.5 I dati sulla raccolta di fondi on-line per il primo trimestre 2009 evidenziano che la raccolta di denaro è aumentata di circa il 68% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.6 Questo elemento dimostra che la raccolta di fondi è in continua ascesa anche a dispetto della crisi economica che ha colpito il Mondo intero. I dati sulle caratteristiche dei donatori on-line riportano che questi sono più giovani e hanno un reddito superiore rispetto a chi utilizza canali più tradizionali (ad esempio la posta) per destinare soldi al mondo del non-profit. Inoltre, i donatori on-line effettuano transazioni di importo superiore rispetto a chi si serve di canali tradizionali, ma il tasso di ripetitività del gesto è molto limitato. Quindi, il fatto che l’importo delle donazioni on-line sia superiore rispetto a quelle effettuate tramite circuiti tradizionali è da imputare alla scarsa ripetitività che caratterizza il gesto. Al tempo stesso, non ripetere la donazione nel tempo potrebbe rappresentare la volontà da parte dei donatori on-line di differenziare i destinatari del gesto. 5 Per maggiori informazioni circa le statistiche riguardanti le donazioni alle charity statunitensi dell’anno 2008 consultare il sito web http://tinyurl.com/kso9op. 6 Dati provenienti dall’analisi di circa 2.000 organizzazioni non-profit statunitensi che utilizzano i servizi di Blackboud. 3
  • 4. Quali sono gli aspetti che aiutano a incrementare il gettito e cosa va evitato? Non è sufficiente dare la possibilità all’utente di effettuare donazioni on-line. Oltre ad implementare questa sezione, il sito web istituzionale di una charity deve fornire all’utente tutte quelle informazioni che possono aiutarlo a scegliere di destinare i propri soldi all’organizzazione in questione. Per far sì che ciò accada, è necessario adottare alcuni accorgimenti sin dalle fasi iniziali di progettazione del sito web, in modo tale da rendere lo spazio in Rete donor-friendly. Un utente che decide di donare i propri soldi on-line vuole sicuramente venire a conoscenza di alcune informazioni basilari sul possibile destinatario della sua transazione. Queste devono essere fornite dal sito web in modo chiaro e senza sottoporre l’utente a un’estenuante ricerca di informazioni che vada oltre i suoi obbiettivi. Quali sono dunque le informazioni che devono essere messe a disposizione dell’utente? Senz’altro, dovendo decidere se effettuare o meno la donazione per un’organizzazione, il visitatore vorrà conoscere qual è la missione della charity, quali sono i suoi obbiettivi e in che modo si adopera per il loro raggiungimento. Oltre a questo è doveroso mostrare all’utente in che modo l’organizzazione utilizza i proventi delle donazioni. Per farlo, è possibile e utile, utilizzare dei grafici che riassumano in che maniera sono utilizzati i fondi, ad esempio: quanti soldi sono spesi per l’amministrazione della charity e quanti invece vengono destinati ai programmi d’intervento? Lo scopo del sito deve essere quello di informare l’utente a proposito del lavoro della charity e non di vendere il prodotto donazione. Sono gli argomenti messi a disposizione che devono persuadere l’utente a effettuare la transazione. Come già accennato, le informazioni devono essere immediatamente reperibili all’interno del sito. Per un approfondimento di come dovrebbero essere organizzati e presentati i contenuti all’interno del sito web di una charity, si invita il lettore a consultare il capitolo 3 dedicato alle best practice delle singole sezioni. Gli aspetti appena discussi possono aiutare la charity a informare meglio l’utente e quindi a reperire con maggior probabilità fondi derivanti dalle donazioni on-line. Ve ne sono altri invece che è bene evitare per non incorrere in un’esperienza di navigazione frustrante che porterà l’utente ad allontanarsi dal sito e, di conseguenza, 4
  • 5. dall’obbiettivo di effettuare una donazione. I fattori che possono determinare questo tipo di comportamento da parte dei visitatori sono inerenti all’usabilità generale del sito web, alla presentazione dei contenuti che segue uno stile adeguato al Web e all’usabilità del processo di donazione on-line. Jakob Nielsen e il suo team di lavoro hanno analizzato molte delle questioni sin qui descritte. Ciò che è emerso dallo studio è che solamente il 43% dei siti presi in esame forniva all’utente le informazioni basilari sulla charity (ambito di intervento, mission, vision, ecc.) e addirittura solo il 4% riportava cifre sull’utilizzo dei fondi raccolti. Secondo lo studio, proporre un’esperienza di navigazione attenta ai problemi di usabilità potrebbe far aumentare di circa il 10% il quantitativo di denaro raccolto tramite la donazioni on-line.7 Una volta che l’utente ha deciso di effettuare la donazione, questo deve trovare la sezione in modo facile e intuitivo. Per rendere tale il processo di ritrovamento è necessario predisporre, per ogni percorso di navigazione all’interno del sito, un pulsante che riporti un label chiaro (le charity statunitensi utilizzano in larga misura l’etichetta “donate”) e che colleghi direttamente l’utente alla sezione delle donazioni on-line. Riassumendo quanto detto nel corso di questo paragrafo ecco quali sono i fattori che possono determinare un aumento delle donazioni on-line: 1. Fornire all’utente tutte le informazioni necessarie per comprendere appieno il lavoro svolto dalla charity; 2. Informare l’utenza del sito su come sono spesi i soldi raccolti dalla charity; 3. Presentare i contenuti in maniera funzionale al canale di comunicazione utilizzato, ovvero il sito web; 4. Fare in modo che la sezione del sito dedicata alle donazioni sia facilmente reperibile. 7 Per informazioni più dettagliate sullu studio di Nielsen consultare: J. Estes, J. Nielsen, Donation usability, 58 Guidelines for Improving the Donation Process and the Usability of Essential Information on Charity and Non.Profit Websites. Il report è disponibile in versione scaricabile (a pagamento) su www.nngroup.com/reports/donations. 5
  • 6. Donation form: esempi di best practice Il form per la donazione on-line ricopre un ruolo molto importante per la conclusione della transazione, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello dell’esperienza utente. Una volta presa la decisione di effettuare la donazione attraverso il sito web, il visitatore deve trovarsi davanti a un modulo che sia il più possibile simile a quelli che ha già probabilmente utilizzato in transazioni on-line. Innanzitutto, è bene prevedere un donation form che non chieda all’utente più di quanto è necessario. Questo vuol dire che le informazioni non funzionali alla corretta conclusione del processo di transazione on-line non vanno chieste. Domande quali “come sei venuto a conoscenza della nostra charity?” piuttosto che “cosa ne pensi di questo tema?” non vanno proposte all’interno del form. Le informazioni richieste devono essere motivate dalla necessità di concludere la transazione in modo sicuro e rapido. I dati inserititi devono riguardare: l’importo della donazione, l’intestatario della fattura virtuale, l’indirizzo a cui recapitare il conto. Una transazione che utilizza un form di questo tipo può prevedere due soli step: inserimento dati e conferma dell’avvenuta donazione. Alcune charity statunitensi hanno sviluppato il processo di donazione on-line attorno alla metafora del carrello della spesa. Questa scelta è da ritenersi adeguata se i soldi donati dall’utente servono realmente per acquistare oggetti fisici. In questo caso, proporre una transazione che rispecchi quelle dei siti di e-commerce è consigliabile e corretto poiché, probabilmente, l’utente che decide di servirsi di un sistema per le donazioni on-line, ha già familiarità con i processi di acquisto in Internet e in generale con le transazioni web. Nel caso in cui la donazione non comporti alcun tipo di acquisto reale è meglio non servirsi del carrello. Nel seguito del paragrafo verranno proposti alcuni esempi di charity che utilizzano lo shopping cart coerentemente alle alternative di donazione offerte all’utenza. Molte charity mettono a disposizione dei donatori la possibilità di sostenere progetti differenti. In questo è caso la scelta del programma da sostenere dovrebbe essere offerta all’utente prima della compilazione del form per la donazione, in modo tale da non generare nel donatore sentimenti di confusione circa quello che sta facendo. Tornando al donation form, è necessario che questo preveda possibili errori da parte dell’utente e che lo aiuti a correggerli. Prevedere e correggere sono due concetti 6
  • 7. differenti. Nel primo caso significa fare in modo che l’utente non possa fraintendere come compilare un determinato campo. Per quel che riguarda la correzione dell’errore utente si intende la messa in evidenza dei campi non compilati correttamente attraverso segnali facilmente riconoscibili. Inoltre, nel caso in cui sia richiesto all’utente l’inserimento di alcuni dati sensibili, quali ad esempio un recapito telefonico o un indirizzo e-mail, è necessario che sia contenuta all’interno del form una breve spiegazione circa l’utilizzo di queste informazioni. Una volta terminata la transazione on-line, il sistema dovrebbe fornire all’utente un messaggio di conferma della riuscita dell’operazione. Queste indicazioni possono essere seguite se si utilizza un sistema per le donazioni on-line proprietario. Questo può richiedere costi e competenze che possono non essere a disposizione di tutte le organizzazioni non-profit, soprattutto di quelle più piccole che probabilmente si trovano ad operare in condizioni economiche ristrette. 7
  • 8. Esempi di best practice di donation form e sezioni dedicate al sostegno economico delle charity statunitensi Charity: Greenpeace USA Website: www.greenpeace.org/usa Il form per le donazioni on-line proposto da Greenpeace USA consente all’utente di scegliere la frequenza con cui sostenere la charity: monthly supporter (donazione mensile) o single donation (donazione singola). La quantità di denaro che si vuole destinare all’organizzazione può essere scelta tra le alternative proposte o inserita manualmente dall’utente. Greenpeace USA mette a disposizione diversi canali di pagamento legati alla tipologia del circuito creditizio utilizzato dall’utente. 8
  • 9. Le caselle sono etichettate in maniera chiara e le informazioni richieste sono coerenti con il processo di donazione. Charity: American Red Cross Website: www.redcross.org American Red Cross fornisce all’utente la possibilità di scegliere a quale causa destinare il suo denaro. Ogni programma d’aiuto è spiegato attraverso poche righe esaurienti. Una volta effettuata la scelta, il form che si presenta all’utente consente di completare la donazione sulla stessa pagina. Quindi, anche in questo caso, i passaggi utili a completare la donazione on-line sono solo due. 9
  • 10. Charity: Kiva Website: www.kiva.org Kiva è un’organizzazione non-profit che consente di effettuare micro-prestiti a piccoli imprenditori di paesi in via di sviluppo. Sin dalla sua home page è presentata una sorta di galleria che consente all’utente di visionare e scegliere i progetti che si possono sostenere. Visto che ogni prestito è destinato ad una persona fisica, ogni descrizione del programma imprenditoriale che è possibile sostenere è accompagnata da una fotografia della persona che si andrà ad aiutare. 10
  • 11. Charity: The Heifer International Website: www.heifer.org Sul sito di Heifer International l’utente può effettuare una donazione on-line classica oppure destinare un regalo fisico a comunità di persone che si trovano in condizioni di povertà. Nella sezione “gift catalog” del sito si sceglie il regalo. Una volta effettuata la scelta, il donatore viene indirizzato a una pagina dove, oltre alla spiegazione di come il regalo sarà utilizzato dal destinatario, potrà scegliere se acquistarlo da solo o condividere la spesa insieme ad altri donatori. Per la donazione viene utilizzata la metafora del carrello della spesa. Questa scelta ha senso poiché attraverso il processo di donazione on-line viene realmente acquistato un oggetto fisico. 11
  • 12. Una volta scelto un articolo, se l’utente lo desidera può continuare la sua spesa di beneficenza virtuale e aggiungere altri articoli al carrello. Il sistema mette a disposizione anche la possibilità di rivedere la propria scelta. Questa caratteristica è importante poiché l’errore dell’utente è sempre dietro l’angolo. 12
  • 13. La transazione è simile a quella utilizzata dai siti di e-commerce ed è adeguata poiché l’utente acquista realmente qualcosa. Quindi in questo caso il processo di donazione che utilizza il carrello della spesa per supportare la transazione ha senso. Charity: World Vision Website: www.worldvision.org World Vision, attraverso il proprio sito web istituzionale, mette a disposizione dell’utenza diversi modi di sostenere la charity e una sezione del sito con menu dedicato. Di seguito vedremo due esempi: il primo riguarda l’utilizzo della metafora dello shopping cart, il secondo riguarda la possibilità di utilizzare un motore di ricerca interno al sito per cercare un determinato profilo di bambino da aiutare (a seconda della sua età, del genere, ecc.). Scegliendo di donare un regalo presente nel “gift catalog”, all’utente si presenta il tipico esempio di transazione basata sul metodo del carrello della spesa. In questo caso, oltre alla possibilità di inserire o rimuovere gli oggetti scelti, l’utente può aggiungervi anche un'altra tipologia di donazione, che può comodamente scegliere tra i tre box sottostanti al form di riepilogo. 13
  • 14. Lo screenshot riportato in questa pagina rappresenta la sezione “sponsor a child” del sito di World Vision. Qui l’utente può fare una ricerca del bambino a cui desidera donare il proprio denaro. Questa è basata su parametri come età, sesso, paese di provenienza e, purtroppo, dalla affezione o meno del virus del HIV. Per ogni bimbo esiste un profilo con informazioni personali dettagliate che raccontano all’utente la storia del bambino e come verrà utilizzato il denaro donato. Tutte queste informazioni, messe a disposizione dal sistema di World Vision sono molto utili poiché, oltre a informare in maniera dettagliata l’utente su cosa fa l’organizzazione e su come verrà utilizzata la sua donazione, riescono a costituire un contatto diretto (anche se virtuale) con il bambino che si andrà ad aiutare. 14
  • 15. Donation Form: utilizzo di strumenti non proprietari per supportare il processo di donazione on-line Implementare un sistema ad hoc per le donazioni on-line può richiedere risorse ingenti sia dal punto di vista economico che tecnico. L’ambiente del Web 2.0 mette a disposizione diversi strumenti che consentono alle charity di utilizzare sistemi non proprietari gratuiti per le transazioni. L’utilizzo di questi comporta simultaneamente dei vantaggi e degli svantaggi. I pro sono dovuti al fatto che, per essere utilizzati, questi sistemi non necessitano né di particolari competenze tecniche né di investimenti economici rilevanti. I contro riguardano invece l’usabilità del sistema. Infatti, secondo Nielsen, utilizzando strumenti non proprietari, come Google Checkout e PayPal non è possibile avere alcun controllo sull’usabilità del processo. Inoltre, l’utente viene allontanato dal sito della Charity e questo può creare in lui un senso di disorientamento.8 Ho deciso di includere questi strumenti poichè, secondo la mia opinione, i pro nel loro utilizzo possono compensare i contro e sono adatti a supportare la presenza sul Web di quelle organizzazioni non-profit che non possono permettersi di investire, sia dal punto di vista economico che da quello delle competenze necessarie, ingenti risorse nel concepimento di un sistema per le transazioni on-line proprietario. Nel seguito di questo paragrafo saranno proposti degli esempi di siti di charity che utilizzano gli strumenti per le transazioni on-line messi a disposizione da Google, PayPal e Amazon Payments. Google Checkout Questo servizio dedicato alla gestione e al supporto delle transazioni on-line è stato implementato da Google e messo a disposizione, inizialmente solo per gli Stati Uniti, nel Giugno 2006. Gli utenti, per usufruire dei servizi forniti da questo sistema devono possedere un account Google. Oltre alle informazioni personali, per utilizzare il servizio, è necessario registrare un carta di credito. Una volta registrata, l’utente potrà completare transazioni on-line con un solo clic. Google Checkout, oltre ad essere utile per la gestione di transazioni commerciali on- line, può essere utilizzato anche dal mondo del non-profit. Infatti, esiste una sezione 8 Per maggiori informazioni circa la visione di Nielsen consultare J. Estes, J. Nielsen, Op. cit., pp. 88-89. 15
  • 16. apposita del sistema dedicata alle charity (Google Checkout For Non-Profits), tramite la quale è possibile gestire le donazioni on-line. Attualmente Google Checkout è utilizzabile solo dalle charity americane e da quelle del Regno Unito.9 La gestione delle donazioni da parte del sistema di Google non è gratuita. Infatti, ogni transazione è sottoposta a tasse di commissione variabili. I costi del servizio sono riportati nella Tabella 6.1. Tabella 6.1 Saldo totale dei movimenti Costi per transazione gestiti da Google Checkout Meno di $3,000 2.9% + $0.30 $3,000 - $9,999.99 2.5% + $0.30 $10,000 - $99,999.99 2.2% + $0.30 $100,000 or more 1.9% + $0.30 Le cifre, riportate nella tabella sovrastante, indicano che il sistema di Google trattiene per ogni donazione $0.30, più una percentuale che varia a seconda dell’ammontare mensile delle transazioni gestite dal sistema. Per questioni di correttezza e trasparenza nei confronti del donatore, l’utente dovrebbe essere reso consapevole dei costi del servizio. Inoltre, le organizzazioni che utilizzano Google Checkout per supportare i processi di donazione on-line, dovrebbero fornire indicazioni all’utenza circa la necessità di possedere un account Google per poter portare a termine la transazione a favore della charity. Vediamo ora l’esempio di un’organizzazione che utilizza questo strumento per supportare la funzionalità delle donazioni on-line del proprio sito. 9 Per ottenere informazioni più dettagliate visitare: http://checkout.google.com/seller/npo/. 16
  • 17. Charity: Nancy Davis Foundation for Multiple Sclerosis Website: www.erasemes.org Nella sezione del sito dedicata alle donazioni on-line è presente un campo di inserimento in cui l’utente può digitare la cifra che intende destinare alla charity e fare il checkout della transazione cliccando il pulsante “Donate”. Il fatto che il sistema che gestisce le transazioni sia fornito da Google risulta chiaro grazie al logo dell’azienda statunitense posto al di sotto del pulsante per la donazione. Una volta inserito l’importo, l’utente viene collegato alla pagina di Google, dedicata alla transazione, nella quale può completare la donazione on-line. Il punto critico nell’utilizzo di questo sistema è che se l’utente non possiede un account Google è costretto a registrarsi per portare a termine il processo. Come accennato nelle righe precedenti, il sito della charity dovrebbe spiegare all’utente che per portare a termine la donazione on-line è necessario possedere un account Google. Purtroppo, il fornire questo tipo di informazione non è una tendenza diffusa tra le charity che utilizzano il sistema di Google a supporto del processo di donazione on-line. 17
  • 18. Ecco come si presenta il form per le donazioni offerto da Google Checkout: Nel caso si utilizzino sistemi di terzi per gestire processi monetari sul proprio sito web è necessario dirlo in maniera chiara all’utente, in modo tale che non si verifichi un’esperienza di navigazione disorientante che porti l’utente ad allontanarsi dal sito e a non concludere la transazione on-line. 18
  • 19. PayPal Questo servizio consente agli utenti internet di effettuare pagamenti e trasferimenti di denaro on-line, sostituendo così i tradizionali metodi di pagamento cartacei. Se si desidera eseguire transazioni utilizzando PayPal è necessario aprire un account presso il sito del fornitore del servizio (www.paypal.com). Attraverso questo processo il sistema assocerà all’indirizzo e-mail specificato un conto on-line. Il denaro derivante dalle transazioni on-line, accumulato sul conte virtuale PayPal è trasferibile su un conto corrente, su una carta di credito o su una carta prepagata. Una sezione dedicata del sito PayPal permette all’utente di creare ed esportare dei widget che collegano il proprio sito web a PayPal. Le pagine dedicate ai movimenti di denaro sono poi gestite interamente da PayPal. Come per Google Checkout, il servizio è implementabile dalle organizzazioni non- profit ed è sottoposto a commissioni di transazione. Infatti, per le charity il cui volume di donazioni on-line mensile supera la quota di $100.000, il servizio trattiene per ogni transazione $0.30 più il 1,9%. Per le organizzazioni che non superano la quota dei $100.000 provenienti dalle donazioni on-line la cifra trattenuta è di $0.30 più il 2,2% per ogni transazione.10 Vediamo un esempio di una charity che utilizza PayPal per gestire il processo di donazione on-line. 10 Per un riscontro dei dati riportati si invita il lettore a consultare la sezione del sito web di PayPal dedicata alle commissioni di transazione su www.paypal.com/nonprofit. Dati aggiornati a Dicembre 2009. 19
  • 20. Charity: Sea Coast Family Food Pantry Website: seacoastfamilyfoodpantry.org Questa charity utilizza PayPal come sistema per la gestione delle transazioni on-line. Nella sezione del sito per le donazioni on-line, l’utente incontra un pulsante “donate” ma non trova alcun avvertimento circa l’utilizzo di un sistema esterno al sito per la gestione delle donazioni. La pagina PayPal dedicata al completamento della transazione consente all’utente di portare a termine l’obbiettivo anche se non ha un account PayPal. Infatti, il donatore può decidere se fare il login o completare il pagamento usando una carta di credito. Scegliendo quest’ultima opzione è necessario compilare un form i cui campi di inserimento sono chiari e vanno dritti al punto. 20
  • 21. Una volta compilate le caselle necessarie al completamento della transazione, il sistema offre all’utente la possibilità di rivedere la propria donazione ed eventualmente correggerla. PayPal & Google Checkout Di seguito l’esempio di una charity che utilizza ambedue gli strumenti analizzati. Charity: Action Against Hunger Website: www.actionagainsthunger.org La charity mette a disposizione dell’utente diversi canali tramite cui eseguire donazioni on-line. Oltre alla possibilità di utilizzare un canale proprietario, l’organizzazione propone al donatore anche l’utilizzo dei canali PayPal e Google Checkout. Di seguito è proposto uno screenshot della sezione dedicata alle donazioni on-line del sito di Action Against Hunger. 21
  • 22. Oltre ai pulsanti per le donazioni, è interessante notare le informazioni che sono proposte all’utente in questa pagina. Infatti, la charity riporta in maniera visibile la percentuale di fondi destinata ai programmi e propone anche una rassegna delle watchdog organization (organizzazioni statunitensi preposte a valutare il lavoro e l’utilizzo dei fondi da parte delle charity americane) che seguono il lavoro della charity. Mostrare queste informazioni all’utente può essere utile al fine di accrescere la reputazione e la fiducia nei confronti dell’organizzazione e aumentare la probabilità che si concretizzi la donazione. Amazon Payments Questo servizio è fornito da Amazon e consente agli utenti che hanno un account sul sito di e-commerce di effettuare transazioni in Rete utilizzando le credenziali del proprio account Amazon. Questo, come i servizi visti in precedenza, consente di effettuare pagamenti on-line con pochi clic, grazie ai dati forniti al momento della registrazione sul sito. Il servizio, oltre a rivolgersi al mondo commerciale, si rivolge anche al mondo del non-profit statunitense e consente alle organizzazioni di creare button per le donazioni on-line da utilizzare sul sito web della charity. Oltre a questo, la charity può definire soglie minime e massime per le donazioni e impostare strumenti di donazione ricorrenti.11 Come per i servizi di gestione delle transazioni visti in precedenza, anche Amazon Payments apporta delle commissioni di transazione. Per le transazioni che superano i $10 viene trattenuto dall’importo della donazione il 2,9% più $0.30. Oltre a questo profilo di tassazione Amazon Payments propone anche degli sconti: • se il volume delle transazioni mensile della charity è compreso tra i $3.000 - $4.000 viene trattenuto il 2.5% più $0.30; • se è compreso tra $10.000 e $100.000 viene trattenuto il 2.2% più $0.30; • se il volume supera i $100.000 mensili viene trattenuto 1.9% più $0.30. Come per i servizi di pagamento visti in precedenza, per un rapporto corretto e trasparente, l’utente andrebbe informato circa i costi di servizio che dovranno essere sostenuti dalla sua donazione on-line. 11 Per un maggior approfondimento circa le caratteristiche e le condizioni di utilizzo del servizio visitare: www.amazon.com/b?ie=UTF8&node=2232647011 22
  • 23. Charity: Children’s Miracle Network Website: www.childrensmiraclenetwork.org La mission della charity è quella di raccogliere fondi per gli ospedali e fondazioni dedicate alle cure mediche dei bambini. Il sito web dell’organizzazione mette a disposizione diversi modi per effettuare una donazione tra i quali Amazon Payments. Il servizio di Amazon è simile ai due visti precedentemente. Il punto debole, come del resto per Google Checkout, è che se l’utente non possiede un account è costretto a registrarsi per eseguire la donazione. Le potenzialità legate all’utilizzo di questo servizio riguardano invece la diffusione elevata dell’uso di Amazon.com negli USA. 23
  • 24. Non-profit Giving Platform Sites Questi siti sono delle piattaforme tramite le quali l’utente può destinare la propria donazione alle charity che fanno parte del network. I costi delle transazioni che le organizzazioni non-profit devono sostenere differiscono a seconda del portale utilizzato dalla charity. La piattaforma leader per la fornitura di questo servizio è Network For Good (www1.networkforgood.org). Questo portale nel 2009 ha raccolto oltre 300 milioni di dollari e attualmente serve 50 mila organizzazioni non-profit USA. I servizi offerti alle charity sono diversi, vanno dall’aiuto per pubblicizzare la propria raccolta fondi all’organizzazione della newsletter, e vengono forniti a fronte del pagamento di una quota di iscrizione e di una quota di associazione mensile.12 Oltre a tali quote, per ogni transazione effettuata mediante carta di credito viene trattenuto il 3% dei soldi destinati alla charity. Ciò che viene offerto a chi desidera fare una donazione on-line è la possibilità di visionare diverse charity direttamente sul sito, senza andare a visitare tutti i siti web. Oltre a Network For Good un altro sito leader nell’offrire questo tipo di soluzione è Razoo (www.razoo.com). Questo portale è anch’esso specializzato nel reperimento di denaro per le organizzazioni non-profit. Il funzionamento è pressoché simile al network precedente. Ciò che invece differisce è il fatto che le donazioni, effettuate dall’utenza del sito, vengono destinate per intero alle charity iscritte. Per far in modo che ciò avvenga, e alleggerire dunque i costi di gestione, Razoo collabora con Network For Good e utilizza i fondi messi a disposizione dai partner commerciali e dai fondatori del servizio.13 Nelle pagine seguenti sono proposti gli screenshot riguardanti i network per le donazioni appena citati. 12 Per maggiori informazioni circa i termini e le condizioni del servizio per le organizzazioni non profit visitare: https://npo.networkforgood.org/Register/ 13 Per maggiori informazioni si invita il lettore a visitare la pagina “how donation works” di razoo.com, www.razoo.com/p/nonprofits_how_donations_work 24
  • 25. La pagina iniziale di Network For Good fa capire subito all’utente di cosa si occupa il sito e cosa fa l’organizzazione. Lo scopo è quello di raccogliere denaro per altre charity. Per farlo, mette a disposizione degli utenti un motore di ricerca dedicato al ritrovamento dell’organizzazione non-profit desiderata. Il menu principale del sito indica tre voci principali che rappresentano i tre tipi di utenza che il servizio si propone di incontrare. 25
  • 26. La home page di Razoo consente all’utente di capire rapidamente gli scopi del sito. Ai visitatori è offerto anche un motore di ricerca delle organizzazioni non-profit che utilizzano il servizio offerto da Razoo. Scorrendo verticalmente la home page, l’utente trova dei box che gli consentono di accedere direttamente alle funzioni necessarie per utilizzare il servizio. Interessante la possibilità di indire una nuova raccolta fondi fornita agli utenti singoli. 26